Leonardo Da Vinci, come è noto, usava la scrittura speculare ovvero la grafia che viene stesa con un andamento che va da destra a sinistra, “grafia sinistrorsa” , e che quindi può essere decifrata solo a mezzo di uno specchio.
Ed è per questo motivo che una notizia, dal sapore romanzesco, che in questi giorni sta facendo il giro dei media e dei blog ha attirato la mia attenzione: il 36enne tecnico informatico di Asola, Slavisa Pesci, a suo dire avrebbe fatto casualmente una scoperta eccezionale. Mentre sfogliava la rivista di Sky, si è imbattuto in un’immagine del Cenacolo (l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci) che da subito gli è parsa strana, “una strana ombra al centro, come un libro fotocopiato”. Da qui pochi semplici passi: ha tagliato la foto e l’ha piegata sull’asse di simmetria; immagine troppo piccola. L’ha quindi ingrandita e stampata una copia su carta e una su velina. Quest’ultima l’ha girata su se stessa e sovrapposta a quella su carta.
Il risultato è un Cenacolo a dir poco “sconvolto”, come se vi fosse celato tutto un altro quadro dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci! Sarebbe l’ennesima conferma della genialità di Leonardo!
Secondo Slavisa, se si sovrappone all’Ultima Cena la stessa immagine, ribaltata e riprodotta su un foglio traslucido, si vede apparire un altro dipinto:
- Giuda scompare dalla vista
- appare un templare al posto di San Bartolomeo
- le montagne di sfondo diventano corone di due personaggi
- il coltello di Pietro finisce nella carne nel piatto al lato opposto della tavola
- Gesù è vestito tutto di rosso
- di fronte a Gesù si materializza una coppa
- Filippo pare abbia in braccio un bimbo
- molti i particolari, però, rimangono invece sorprendentemente identici: il Cristo e il tavolo si allineano perfettamente nella sovrapposizione.
Casualità? Slavisa ha provato con altri dipinti di Leonardo e il risultato, a suo dire, è lo stesso.
Secondo i sostenitori di queste ipotesi, non sono semplici coincidenze ma un numero consistente di nuove immagini non casuali, evidentemente studiate al dettaglio da Leonardo che probabilmente, con un sistema di complessi calcoli matematici, riuscì in qualche cosa di unico per dimostrare il suo genio e mettere alla prova gli osservatori.
La scoperta del giovane è stata già depositata dal notaio e presentata a Palazzo delle Stelline di Milano.
Qui sotto trovate il video veramente ben fatto, realizzato dal canale Affari Italiani di Libero, che spiega l’intuizione di Pesci (una cosa strana da segnalare: nel video si consiglia, per approfondimenti, di visitare alcuni siti internet: www.leonardo2007.com, www.codicedavinci.tv, cenacolo.biz, www.leonardodavinci.tv. Ebbene nessuno di questi è funzionante! Probabilmente sono stati tutti appena registrati: è già iniziata una campagna di marketing per sfruttare il picco di popolarità?).
Quindi, dopo le avvincenti ipotesi di Dan Brown nel suo Codice Da Vinci dove abilmente fa leva su mistero, arte, esoterismo e su simboli in salsa thriller, e che ha avuto il pregio di accendere un interesse di massa attorno al Cenacolo di Leonardo Da Vinci, arriva una nuova interpretazione in chiave templare, che alla luce della particolare propensione di Leonardo di scrivere speculare, potrebbe sembrare una naturale evoluzione grafica del suo metodo di scrittura.
Il mio dubbio, però, è che anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un caso di pareidolia, ovvero quella tendenza, propria dell’essere umano, a cercare schemi ordinati e familiari nel disordine, quella stessa tendenza che ci permette di scorgere un drago in una nuvola o un volto nella superficie della Luna. Insomma ho il sospetto che anche in questa interpretazione templare del Cenacolo di Leonardo Da Vinci si sia cascati nel tranello di ricondurre a forme note oggetti o profili dalla forma casuale.
Intanto Vittorio Sgarbi, ha già detto la sua, in qualità di Assessore alla cultura menegina, lasciando ben poco spazio all’interpretazione:
[…] è impossibile che ci possano essere, nel dipinto, persone diverse da quelle che si vedono. Soltanto un ignorante come una capra può introdurre nell’Ultima Cena elementi che non siano di ortodossia assoluta. Le uniche variazioni al tema, in quell’opera, sono di tipo compositivo e riguardano le posizioni di Giuda e San Giovanni Evangelista. Se c’è un’opera sulla quale non c’è niente da dire, se non che Leonardo l’ha dipinta male, è il Cenacolo. Se poi con lo specchietto retrovisore vedi o meno qualcosa, è il tuo punto di vista, ma non è nulla che abbia voluto Leonardo o che lui abbia pensato.
Mentre lo storico dell’arte Flavio Caroli dichiara, molto più pacatamente, che:
L´Ultima Cena suscita sempre grande interesse non solo perché è un´opera famosa, ma perché è densa di significati e di sottofondi che noi non riusciamo più ad interpretare. È una meravigliosa scena teatrale in cui tutto si svolge attorno alle reazioni psicologiche dei discepoli, attorno a quelli che Leonardo chiamava ‘i moti dell’anima’. È un quadro misterioso perché contiene molti pensieri. Il genio da Vinci era una mente complessa. Pensa e realizza questa sua opera fondamentale concentrando in una immagine tutto il suo sapere.
Chissà, quindi, se oltre ai percorsi di senso voluti, forse lascia la libertà ad ognuno di trovarne anche di suoi!
Voi che ne pensate?
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