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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Ago 28 2017

iDatabase: la valida alternativa di Bento per macOS e iOS per i database personali

Posted by Antonio Troise
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Descrizione

Dopo aver recensito TapForms, come alternativa al compianto Bento, è la volta di presentarvi iDatabase di ApiMac, una nuova app per Mac OS e iOS che ha dalla sua un prezzo nettamente inferiore e una semplicità senza pari che lo rende quindi particolarmente indicato anche per gli utenti alle prime armi. Infatti, se non volete avere programmi di gestione database completi ma al contempo complicati e pachidermici, la scelta non può che non ricadere su questo fresco e leggero programma di ApiMac con una esperienza d’uso eccezionale, che permette di organizzare tutte le informazioni che vi servono e di portarle sempre con voi sul vostro iPhone.

Funzionamento

La controparte iOS è completamente indipendente sia per la creazione che per la gestione dei database, ma il massimo lo ottiene sincronizzandone i dati, via rete Wi-Fi, con la app per Mac OS.

Da non sottovalutare la possibilità di esportare e importare i database in formato .idatabase (che mantiene sia il contenuto che la struttura del database) e .CSV attraverso il servizio online Dropbox.
La app ha ben 22 modelli inclusi pronti da essere usati e personalizzati e che prevedono quasi tutti i casi per organizzare tutte le informazioni e i dati della propria vita e del proprio lavoro.
L’applicazione può essere protetta da un codice di accesso per prevenire ogni utilizzo non autorizzato.

Accounts, Classes, Computers, Contacts, Customers, Events, Exercise Log, Expenses, Inventory, Movie Catalog, Membership List, Mobile Phones, Notes, Vehicle Maintenance, Projects, Recipes, To Do. I modelli sono in inglese ma le etichette dei campi sono personalizzabili in italiano.

Anche se purtroppo è localizzato solo in inglese, potremo facilmente rendere in italiano i vari campi grazie alla possibilità di editing degli stessi

Conclusioni

Personalmente ho trovato iDatabase come il vero erede in versione moderna e fresca della semplicità di Bento e per questo lo uso quotidianamente con grande soddisfazione. E’ per questo che, al momento, nel panorama iOS e Mac OS, non posso fare altro che consigliarvelo caldamente.

Dove trovarla

iDatabase

iDatabase per Mac OS X è disponibile per l’acquisto direttamente su Mac Appstore a questo link, al prezzo di 0,99€.

 

iDatabase

 

iDatabase per iOS è disponibile per l’acquisto direttamente su iTunes Store a questo link, al prezzo di 1,09€.

Tag:bento, database
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Lug 21 2017

MWeb: Editor Markdown per Mac Os e iOS per professionisti del web

Posted by Antonio Troise
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Descrizione

MWeb è un editor markdown disponibile come app sia per sistemi Mac OS che per iOS. Caratterizzato da una grafica pulita e accattivante, MWeb si differenzia dall’altro editor markdown come Ulysses, già recensito in passato, per qualche funzionalità in più dedicata ai professionisti del Web come anche un comodo tema scuro di default utile per evitare distrazioni e far riposare la vista.

Ricordiamo che Markdown è un linguaggio di markup con una sintassi del testo semplice progettata in modo che possa essere convertita velocemente in XHTML (o HTML) strutturalmente valido e in molti altri formati. E’ per questo motivo che il Markdown è spesso usato per formattare file README, per scrivere messaggi in forum di discussioni e per creare testo formattato utilizzando un qualsiasi editor di testo. Lo scopo, quindi, è di fornire alle persone del testo formattato semplice da scrivere e da leggere, senza dover per forza imparare la sintassi di HTML, LaTex o RTF.

Funzionamento

Tra le caratteristiche di MWeb troviamo la possibilità di scrivere TOC, Table, LaTex (con disponibile un anteprima live nell’editor), elenchi e note. Gestisce fino a 11 temi di anteprima live (tutti facilmente customizzabili) che si possono esportare facilmente in HTML o PDF. MWeb può anche essere usato per scrivere sul proprio blog senza mai lasciare la sua interfaccia in quanto, oltre all’export in HTML, PDF, Markdown, RTF e Docx, gestisce anche servizi di blogging come WordPress, Blogger, Medium, Tumblr ed Evernote.

La gestione delle immagini è altrettanto intuitiva perché per inserirle nel corpo del documento sarà sufficiente incollarle o fare un drag and drop, ma sarà possibile anche caricare le immagini remote da servizi come Google Photo, imgur, qiniu, etc.

Infine i documenti creati (con estensione .md) si possono archiviare in cartelle e si possono organizzare assegnando loro uno o più categorie e tags.

Creare un Sito Statico

Ma la cosa che rende MWeb davvero speciale per professionisti e unico nel panorama degli editor Markdown, è la caratteristica di “static blog generator“, ovvero quella funzione che permette di costruire un blog statico direttamente da MWeb senza avere a disposizione nessun server http per gestire l’anteprima e personalizzando il proprio tema in pochi passi. Ultimamente, sia per ridurre la complessità di certe installazioni come WordPress sia perché molti blog non necessitano di molte caratteristiche avanzate, stanno avendo molto successo siti statici (senza alcun database) costruiti con strumenti web come Jekyll (tra cui, tra l’altro, MWeb può anche importarne i progetti), Hugo. Con MWeb sarà possibile fare tutto questo in poco tempo gestendo i commenti sul blog con Disqus e le condivisioni con AddThis.

MWeb per iOS

L’analoga e complementare app per iOS ricalca fedelmente la versione estesa per Mac OS ma è disponibile sia per iPhone che per il più comodo iPad.

Interessante anche la possibilità di condividere con iCloud la stessa libreria usata nella versione per Mac OS.

Tutorial Video

Dove trovarla

MWeb: Markdown writing,note taking,static blog Gen

MWeb: Markdown writing,note taking,static blog Gen per Mac OS X è disponibile per l’acquisto direttamente su Mac Appstore a questo link, al prezzo di 16,99€.

 

MWeb - Pro Markdown Writing, WordPress Publishing

MWeb – Pro Markdown Writing, WordPress Publishing per iOS è disponibile per l’acquisto direttamente su iTunes Store a questo link, gratuito ma con acquisto in-app al prezzo di 4,99€.

Tag:editor, ios, mac os, markdown, recensione
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Mar 13 2017

CloudTV: come guardare la tv sul Mac

Posted by Antonio Troise
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Se fino a qualche anno fa per guardare la televisione sul proprio computer occorreva dotarsi di un sintonizzatore tv usb e di una antenna, oggi è possibile farlo molto più velocemente con una semplice connessione internet, in quanto quasi tutta la totalità dei canali televisivi offre un servizio di streaming televisivo. Il vantaggio indubbio è, laddove non vi siano restrizioni geografiche (superabili attraverso la configurazione opportuna di una VPN gratuita), la possibilità di visualizzare anche canali televisivi di altre nazioni, altrimenti irraggiungibili via etere.

Se teoricamente, con un buon player video come VLC o Kodi e un po’ di pazienza, è possibile crearsi la propria playlist video, in commercio esistono ottime soluzioni di player iptv già configurati e continuamente aggiornati. Tra tutti, secondo me, spicca l’ottima app per MacOS: CloudTV.

Caratteristiche

CloudTV consente di vedere centinaia di canali televisivi da tutto il mondo (Regno Unito, Irlanda, USA, Francia, Italia, Belgio, etc) direttamente via internet sia a tutto schermo che all’interno di una finestra ridimensionatile che può restare sempre in primo piano.

L’indubbio vantaggio è che questa app presenta un aspetto grafico gradevole con la lista dei canali in una barra a scomparsa sulla destra. Oltre a disporre della possibilità di attivare i sottotitoli (se presenti) offre anche l’indubbio vantaggio di poter inviare il flusso su monitor o televisore collegati ad una Apple TV sfruttando AirPlay. In questo modo, per esempio, sarà possibile guardare canali stranieri sul proprio televisore di casa, in maniera davvero semplice ed intuitiva (sempre se per quei canali sono sono attivate le restrizioni geografiche che evitano le violazioni dei diritti televisivi).

Dalla Preferenze del programma è possibile scegliere se se avviare automaticamente l’ultimo canale aperto oppure indicare quali canali elencare nella playlist.

Molto comode le scorciatoie di tastiera per abbassare/alzare il volume o per cambiare canale.

Inoltre, devo dire, che gli sviluppatori, almeno al momento, tendono a rilasciare frequenti aggiornamenti della applicazione includendo sempre nuovi canali televisivi disponibili.

Dove comprarlo

L’applicazione può essere provata gratuitamente per una settimana scaricandola dal sito CloudTVApp e la si può comprare al prezzo di 9,99€. Gli unici requisiti minimi sono la presenza di OS X 10.10 e una connessione a Internet.

Tag:apple-tv, iptv, mac, streaming, tv
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Dic 5 2016

Tap Forms: il degno sostituto di Bento per macOS e iOS per i database personali

Posted by Antonio Troise
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E’ più di un anno che FileMaker ha chiuso lo sviluppo e il supporto di Bento. Per anni è stato uno dei migliori software per Mac OS X e iOS, insieme all’altro scomparso Notebook di Circus Ponies. Era un software per database personali davvero intuitivo e accattivante graficamente il cui sviluppo è stato chiuso a favore del fratello maggiore FileMaker. Il problema è che quest’ultimo, oltre ad essere più esoso, risulta essere molto più professionale e complicato del suo fratello minore Bento a scapito di una maggiore velocità ed efficienza.
Nonostante l’ultima release di Bento funzioni ancora su macOS Sierra e su iOS 10, sono sempre stato alla ricerca di una valida alternativa, specialmente perché la relativa app per iOS, anche se regolarmente acquistata non è più possibile scaricarla dal Cloud (ne dalla lista degli Acquistati di iTunes/iPhone) e se, come è capitato a me non si dispone più della app .ipa originale su iTunes (dalla release 9.x Apple ha avuto la bella idea di eliminare il sincronismo delle app) e ad ogni cambio di generazione di iPhone non si provvede a ripristinare il backup del precedente telefonino, non sarà più possibile installare Bento per iOS.
E’ per questo motivo che mi sono imbattuto in Tap Forms.

Descrizione

All’utente medio non serve gestire grandi database relazionali ma semplici cose come conti, ricette, spese e inventari con il solo scopo di volersi organizzare meglio nella vita senza scordarsi nulla. Grazie ai 33 template integrati (ma è possibile anche creare i propri “moduli” per l’inserimento di qualsiasi tipo di informazione), Tap Forms 5 vi aiuta proprio in questo, sia nella versione per Mac OS che in quella per iOS (che si sincronizzano facilmente tra di loro). Grazie alla possibilità di importare ed esportare file CSV, Excel, Numbers o altri sistemi come Bento è facile non perdere il proprio lavoro passato. Ed è proprio per questo ultimo aspetto che questa app mi sorprende: l’interfaccia utente è affine a quella del Mac e la strutturazione dei dati è così simile a quella di Bento che la curva di apprendimento è banale, offrendo una importazione diretta di modelli Bento.

Importare database di Bento su Tap Forms per Mac

Una volta scaricata la app Tap Forms 5 per macOS, la possiamo aprire e creare un nuovo database
che per comodità chiameremo Bento.

Purtroppo Tap Forms non può importare il file di database originale di Bento ma occorrerà prima esportare il database da Bento come file CSV e quindi importare il relativo CSV da Tap Forms.

La procedura su Bento è semplice. Basterà andare nel menu “File -> Esporta…”

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selezionare il tab “Modello”

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e procedere con il salvataggio del file bentoTemplate.

tapforms_bento_4

Dopo pochi secondi di esportazione, a seconda delle dimensioni del database originale,

tapforms_bento_1

finalmente potremmo procedere con l’importazione del template su Tap Forms.

Innanzitutto occorrerà creare un nuovo database (se non si vuole creare quello di default già esistente)

tapforms_1

Quindi dal menu “File -> Importa -> Importa Template Bento…”

tapforms_4

selezionare il file precedentemente creato da Bento

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per importarlo in pochi secondi:

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Nella sidebar a sinistra ora verrà mostrato il nome del nostro database. Con la stessa procedura è possibile importare tutti i database presenti nel vostro vecchio file Bento.

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Una prima difficoltà iniziale è stato accorgersi che, come giustamente doveva essere, Tap Forms aveva importato anche un paio di colonne che solitamente nascondevo su Bento: “Data di creazione” e “Data di modifica”

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Dopo aver girato trai i menu alla fine sono riuscito a trovare la soluzione per non visualizzare queste colonne senza doverle per forza rimuovere, in quanto spesso sono molto utili per effettuare un corretto ordinamento in ordine cronologico dei campi:

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Nella “Vista Multi-Colonna” è presente una iconcina blu a forma di “Strumenti” che se cliccata permette di nascondere o visualizzare i campi a proprio piacimento:

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Il problema, però, rimane se si usano la “Vista Colonna Singola” in quanto, essendo i primi 2 campi di ogni tabella di Bento, avremo sempre questa visualizzazione non molto intuitiva:

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Per risolvere il problema basterà selezionare nella barra degli strumenti in alto, il bottone “Modulo”

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e nella sezione “Campi”

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decidere se eliminare le due colonne indesiderate

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oppure procedere ad un semplice ordinamento degli stessi con un semplice drag e drop delle colonne nelle posizioni desiderate:

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per ottenere l’effetto di visualizzazione voluto:

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Ricordatevi che nella “Vista Colonna Singola” è possibile mostrare anche più di 2 campi fino ad un massimo di 5, scegliendo il valore opportuno in “Modulo” -> “Vista Lista Campi a Singola Colonna“:

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Devo dire che rispetto al vecchio Bento, Tap Forms offre un campo di ricerca molto evoluto, veloce e con la possibilità di salvare ricerche veloci. Inoltre, sono presenti per le date, dei rapidi menu contestuali che permettono di selezionare rapidamente un mese dell’anno:

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Interessante, inoltre, la possibilità di ridurre le dimensioni del database attraverso una ottimizzazione dello stesso

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cosa necessaria ogni qualvolta si eseguono numerose modifiche al database.

Sincronizzazione con un iPhone/iPad

Se si compra anche la versione per iOS di Tap Forms 5, sarà possibile importare/esportare/sincronizzare il database tra un Mac e un iPhone/iPad

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attraverso iCloud oppure, per esempio, anche attraverso il famoso Dropbox.

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Alla fine, in pochi semplici ed intuitivi passaggi è possibile avere il proprio database anche sul proprio dispositivo mobile

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Anche qui vale lo stesso discorso fatto per la versione macOS: è possibile nascondere uno o più campi dalla visualizzazione

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e selezionare anche più di due campi da mostrare nella schermata di riepilogo

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in modo da adattare la visualizzazione del database, anche su iPhone/iPad, alla visualizzazione che si aveva col vecchio Bento:

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Conclusioni

Personalmente promuovo a pieni voti Tap Forms perché trovo che sia la migliore soluzione per macOS e iOS per importare i vecchi database di FileMaker Bento ma, anche, data la sua semplicità, la migliore soluzione del mondo Mac per gestire database personali.

Dove trovarla

Tap Forms 5 - Organizer + Secure Database

Tap Forms 5 – Organizer + Secure Database per Mac OS X è disponibile per l’acquisto direttamente su Mac Appstore a questo link, al prezzo di 49.99€.

 

Tap Forms Organizer 5 + Secure Database

 

Tap Forms Organizer 5 + Secure Database per iOS è disponibile per l’acquisto direttamente su iTunes Store a questo link, al prezzo di 16,99€.

Tag:bento, database, filemaker, tap forms
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Dic 4 2016

BookScanner Pro di ABBYY: come riconoscere il testo delle pagine di libri con il Cloud

Posted by Antonio Troise
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Oggigiorno, gli ingombranti scanner desktop sono uno strumento sempre più in disuso per un utilizzo non professionale, perchè sostituiti dai più intuitivi smartphone che, grazie alla loro crescente capacità di elaborazione e sfruttando intelligentemente la fotocamera, hanno reso il mobile data capture, ovvero l’acquisizione dati e di elaborazione documenti in qualsiasi luogo, una realtà. E anche vero, però, che tra i tanti prodotti disponibili nell’App Store non ne esiste nessuno che abbia un avanzato riconoscimento ottico dei caratteri e tutti si limitano ad effettuare una mera fotografia della pagina con un filtro in bianco e nero, generando un banale PDF. Se questa funzione ai più può sembrare sufficiente (si pensi alla scansione di un documento in un PDF non modificabile) a molti questa potrebbe essere una limitazione nel caso si vogliano scansionare alcune pagine di documenti scritti senza doverli per forza trascrivere a mano. Ed è per questo genere di persone che ABBYY, azienda leader nello sviluppo di tecnologie di riconoscimento ottico dei caratteri, ha pensato di creare la app ABBYY BookScanner Pro per iOS.

Caratteristiche

ABBYY BookScanner Pro per iOS è una app realizzata con lo scopo principale di digitalizzare libri e documenti direttamente con la fotocamera del proprio smartphone. Grazie alla tecnologia proprietaria di riconoscimento del testo (OCR), è possibile effettuare modifiche al testo scansionato e quindi condividere anche solo parte di una pagina.

Questa app, che si basa su due tecnologie proprietarie (BookScan e ABBYY Mobile OCR Engine) permette il riconoscimento ottico dei caratteri di un testo stampato in ben 193 lingue diverse (incluso il cirillico e alfabeti CJK), preservando la formattazione originale.

Uno dei grandi pregi di ABBYY BookScanner Pro è quello di riuscire a rilevare automaticamente i bordi delle pagine del libro e di poter correggere le imperfezioni come le distorsioni ottiche e i difetti dovuti alla scarsa illuminazione.

Le pagine fotografate vengono salvate in formato JPEG, o PDF multipagina, mentre il documento scansionato può essere salvato come un documento multi pagina in 12 formati. In questo modo, si possono creare facilmente i propri eBooks modificabili e ricercabili.

Le scansioni dei libri digitalizzati (facilmente taggabili per facilitare la ricerca anche direttamente da Spotlight) possono essere salvate all’interno dell’applicazione, salvate sul proprio servizio cloud preferito (iCloud Drive, Dropbox, Google Drive, Evernote, etc) oppure trasferiti a un Mac o un PC tramite la funzione di condivisione file di iTunes, e inviati via email o iMessage.

Funzionamento

Basata sulle tecnologie e piattaforme ABBYY, BookScanner Pro usa la stessa tecnologia della soluzione di acquisizione dati mobile che trasforma smartphone e tablet in efficienti dispositivi di input o in scanner portatili per l’acquisizione dei dati.

BookScanner Pro

In pratica abbiamo 4 fasi di elaborazione:

  1. L’utente utilizza la fotocamera del proprio telefono cellulare o tablet per fotografare un documento e inviarne l’immagine ad un server di acquisizione dati per l’elaborazione
  2. Un server di acquisizione dati basato su cloud estrae le informazioni dall’immagine e invia i dati nuovamente al dispositivo mobile di partenza per la verifica
  3. L’utente controlla i risultati ed, eventualmente, li corregge
  4. Sul dispositivo mobile viene confermata l’elaborazione corretta

Su questo principio, in effetti, la app ha funzionato perfettamente. Infatti, nelle mie prove con un libro, ho potuto appurare che questa tecnologia, anche se forse leggermente lenta per la scansione di un intero libro, a causa di una evidente lentezza nel trasferimento remoto dei dati ad un server per l’elaborazione dei dati, è risultata essere sorprendentemente precisa nel riconoscimento dei caratteri.

La prova

Dopo aver inquadrato con la app, aiutato anche dalle linee guida, le due pagine di un libro da scansionare

BookScanner Pro 2

e aver scattato la foto dal proprio cellulare, l’immagine è stata subito inviata ad un server remoto

BookScanner Pro 3

e, mentre si attendeva il riconoscimento OCR delle pagine, si poteva verificare l’immagine che era stata scattata:

BookScanner Pro 5

Dopo qualche decina di secondi di elaborazione remota

BookScanner Pro 7

il documento finalmente viene uploadato dal server cloud e finalmente si ottiene un testo perfettamente evitabile ed esportabile in qualsiasi formato come DOCX, PDF, TXT.

BookScanner Pro 9

Dove trovarla

BookScanner Pro per iOS

BookScanner Pro è disponibile per l’acquisto direttamente su Appstore a questo link, al prezzo di 10.99€.

Tag:ebook, ocr, PDF, scanner
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Ott 27 2016

Magnet: il windows manager evoluto per Mac OS X

Posted by Antonio Troise
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Una delle funzionalità che ho sempre apprezzato a partire da Windows 7, è quella di Windows Snapping, ovvero spostando una finestra su un lato ed un’altra sull’altro lato dello schermo, queste si affiancano automaticamente. Con Windows 10, questa funzionalità è stata migliorata riuscendo a disporre 4 finestra ai 4 angoli dello schermo, in una griglia virtuale 4×4. Questa opzione è molto utile quando si deve lavorare contemporaneamente con più finestre.
Nonostante macOS Sierra abbia aggiunto una sorta di snap per le finestre, questo meccanismo è abbastanza limitato perché consente solamente di allinearle “magneticamente” avvicinando una finestra del Finder all’altra.

Quindi, se abbiamo bisogno di questa funzionalità o se vogliamo qualcosa di più avanzato rispetto al classico “Split View” introdotto con OS X 10.11 El Capitan, allora non posso fare altro che suggerirvi una semplice utility di soli 0,7MB e completamente localizzata in italiano, che in questi giorni è in offerta a 0,99€ sul Mac App Store: Magnet (con uno sconto dell’80%).

Installazione

Una volta scaricata l’app dal Mac App Store, al primo avvio vi verrà richiesto il permesso per la gestione delle finestre.

magnet_1

Per fare ciò è sufficiente andare in “Preferenze di Sistema”, selezionare la voce “Sicurezza e Privacy”, fare click sulla sezione “Privacy”, selezionare nella colonna a sinistra “Accessibilità”, fare click sul lucchetto per abilitare le modifiche, indicare la password dell’utente amministratore e spuntare dall’elenco la voce “Magnet”.

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A questo punto l’app è pronta. Per lasciare sempre attiva l’app è possibile selezionare, dalla finestra che si presenta, l’opzione per l’avvio automatico al login.

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Una piccola icona nera nella barra dei menu è in esecuzione.

Caratteristiche

Oltre alla già suddetta funzione di Windows Snapping, Magnet offre la possibilità di abilitare le scorciatoie di tastiera per allineare “al volo” la finestra di qualsiasi applicazione,

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mentre dal menu principale, raggiungibile dalla barra dei menu, è possibile specificare eventuali app per le quali ignorare gli allineamenti delle finestre.

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Quindi Magnet permette di avere tutte le finestre disposte in modo corretto in modo da facilitare la copia di un contenuto da un’app all’altra, il confronto dei file fianco a fianco e il multitasking in generale.
Con un solo trascinamento verso il bordo, agganci qualsiasi finestra alla metà sinistra, destra, superiore o inferiore del tuo schermo. E trascinando le finestre verso gli angoli, le agganci con la dimensione di un quarto. Sfruttando queste disposizioni si elimina il bisogno di passare da un’app all’altra e si migliora enormemente l’efficienza dello spazio di lavoro.
Perfino posizionare un’app a tutto schermo, da un bordo all’altro, è solo questione di un semplice trascinamento verso il lato superiore dello schermo. E se non ti piace trascinare, Magnet supporta, come detto, delle scorciatoie da tastiera.

Per vedere questa utility in azione, potete guardare questo video esplicativo:

Dove trovarla

Magnet per Mac OS X

Magnet per Mac OS X è disponibile per l’acquisto direttamente su Mac Appstore a questo link, al prezzo, in offerta, di 0.99€.

Tag:app, Mac os x, recensione
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Ago 23 2016

Come ricostruire il suono di un disco usurato o rotto a partire dalla sua fotografia in HD

Posted by Antonio Troise
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Disco di Vinile
Ascoltando la puntata del 17/06/2016 del podcast 2024, al minuto 10:25 si parla di alcune startup italiane intervistate allo Smau di Berlino. Tra queste spunta Audio Innova (spin-off dell’Università di Padova) una startup davvero innovativa nella tecnologia audio specializzata nel recupero della traccia audio da un vinile.
Quello che fa Audio Innova è davvero semplice ma al contempo geniale e permette di ricostruire il suono di un disco usurato o rotto a partire dalla sua fotografia. Infatti, effettuata la foto ad altissima risoluzione del supporto in vinile e attraverso tecniche di Computer Vision, è possibile riconoscere, in base ai solchi presenti sul vinile, quale sarebbe l’audio che ne scaturirebbe se fosse fatto il play tradizionale.

Audio Innova - Processo di Acquisizione del Vinile

Photo Ghost è il nome che è stata data a questa implementazione ed ha due grossi vantaggi:

  1. In termini di tempo di acquisizione dell’audio: se il vinile dura 30 minuti, non occorre ascoltarlo tutto, ma il tempo di una foto e di una elaborazione del computer e abbiamo già l’audio estratto. Parliamo di pochi secondi!
  2. L’altro vantaggio enorme è quello di poter lasciare i supporti negli archivi, senza doverli trasportare in laboratorio, con un notevole risparmio di costi di trasporto.

Quello che questa tecnologia può fare ha però del sorprendente se si pensa che è in grado di recuperare l’audio, oltre che da supporti integri, anche da quelli rotti. E’ infatti sufficiente unire, banalmente, i pezzi del vinile giusto il tempo per fare la foto ad alta risoluzione, e il computer si occuperà del processamento dell’immagine correggendo magari i punti di contatto tra i pezzi.
Inoltre, l’audio che ne viene estratto, essendo processato, è privo di tutte quelle impurità (polvere e graffi) tipico del feeling del supporto in vinile, tanto che così non si avrà più il tipico fruscio nell’audio. Ma se i cultori del vinile potranno scandalizzarsi, non dovranno temere, perché la qualità audio estratta finale sarà comunque altissima, molto più alta di quella del play diretto dal vinile, perché è esattamente quello che è inciso sul supporto (senza fruscii). Per fare un esempio, un mp3 alla qualità più alta è solo 1/10 della qualità che tale tecnologia tutta italiana riesce ad ottenere.

In futuro, però, Audio Innova, prevede di rilasciare anche una app per smartphone o tablet in cui anche l’utente domestico e non più i grandi archivi, potrà fare la foto al suo supporto in vinile ed ottenerne l’audio.

Tag:alta risoluzione, app, fotografia, startup, suono, vinile
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Ago 1 2016

Mestiere Impresa di BNL: il networking italiano per le startup

Posted by Antonio Troise
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Oggi la parola startup è sulla bocca di tutti e anche in Italia molti tendono ad aprirne una, agevolati anche dai numerosi incentivi dello Stato. Ma una volta aperta la propria azienda, ecco che possono iniziare i primi dubbi e difficoltà se non si è affiancati da qualcuno con esperienza nel campo. Ma spesso, chi è alle prime armi, va allo sbaraglio e non sempre le scelte fatte risultano essere sempre le migliori. È per questo che nasce Mestiere Impresa, una piattaforma digitale che dà alle aziende la possibilità di incontrarsi, fare rete e potenziare il proprio business. Grazie all’esperienza di BNL Gruppo BNP Paribas che l’ha sviluppata, questa piazza virtuale è il punto di incontro di tutte le aziende italiane che cercano modi innovativi per crescere e diventare sempre più competitive su un mercato in continua evoluzione.

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Il funzionamento è semplice quanto efficace: le imprese che si iscrivono al portale Mestiere Impresa, grazie ad una funzionalità di matching, potranno fare networking con le altre aziende della community, contattarle privatamente per qualsiasi esigenza legata al proprio business e stabilire con loro nuove relazioni.

Tutto questo è possibile dopo una prima registrazione gratuita, dopodicchè le aziende potranno inserire, all’interno del proprio profilo personale visibile online, tutte le informazioni relative alla propria attività e le offerte/richieste di beni e servizi, allo scopo di contattare o essere contattati da chi è interessato a fare rete in un’ottica di progresso e crescita.

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Come potete ben immaginare, le piccole aziende o quelle appena avviate, possono usare questo innovativo agorà digitale per crescere e diventare sempre più concorrenziali, oltre che per farsi conoscere e, magari, trovare nuovi partner utili per il proprio business.

Oramai sfruttare le le potenzialità del networking come i social network è diventato un must per le aziende, e allora perché non sfruttare le competenze e conoscenze, di una piattaforma dedicata alle startup come Mestiere Impresa, per potenziare il proprio giro di affari, crescendo insieme, garantendo, inoltre, ai propri clienti servizi e prodotti di alta qualità, grazie anche allo sviluppo di progetti di co-working.

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La ciliegina sulla torta però, Mestiere Impresa, la offre agli imprenditori italiani dove il gioco si fa più difficile è insidioso, con la possibilità di accedere ad una consulenza evoluta sull’estero per tutti coloro che vogliono espandere il proprio business oltre i confini nazionali (sezione Lavora con l’estero), di avere un supporto specialistico di eccellenza da parte degli esperti BNL e dei partner del Gruppo (sezione Esperti), di consultare le ultime notizie dai mercati per essere sempre aggiornati su tematiche di carattere economico, finanziario e di gestione aziendale (sezione Blog), di accedere ad una sezione dedicata alle startup per accompagnare l’azienda nel processo della digital transformation (sezione Startup).




#mestiereimpresa

Tag:bnl, mestiereimpresa, social-network, startup
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Lug 26 2016

Verizon compra Yahoo per 4,8 miliardi di dollari ma nel 2000 ne valeva 125. Forse il film di fantascienza Frequency non aveva poi così ragione

Posted by Antonio Troise
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E’ di oggi la notizia che Verizon, dopo l’acquisizione di Aol per 4,4 miliardi di dollari, ha acquistato Yahoo! per la modica cifra di 4,8 miliardi di dollari. Dico modifica perché rappresenta solo un quarto di quanto ha speso Facebook per acquistare WhatsApp, e meno di un quinto di quanto ha sborsato Microsoft per portarsi a casa LinkedIn. Ma dico modica anche perché, dati gli eventi passati (e con il senno del poi), forse quelli di Sunnyvale hanno perso una occasione unica.

Infatti nel 2000, prima ancora di WhatsApp e Facebook, Yahoo! valeva ben 125 miliardi di dollari.
Mentre nel 2008 l’allora Ceo Yahoo!, Jerry Yang, rifiutò una offerta da 44,6 miliardi di dollari firmata Microsoft, dicendo che la società era stata sottostimata e lui si avrebbe venduto solo a 56 miliardi di dollari.
Nel 2016 Yahoo! vale solo 4,6 miliardi dollari!

Nonostante il 16 Luglio 2012 sia arrivata Marissa Mayer, giovane prodigio strappata a suon di dollari a Google, e nonostante l’acquisizione di Tumblr per 1,1 miliardi di dollari, Yahoo! sta correndo il rischio di sparire per sempre da internet.

E leggendo di questa acquisizione mi è venuto in mente il film di fantascienza Frequency del 2000, quando sfruttando i paradossi del viaggio del tempo, il protagonista John dal futuro suggerisce in maniera quasi subliminale al suo migliore amico Gordo di investire su Yahoo:

«Ti do un nome che dovrai ricordare per tanto tempo: “Yahoo”, è una parola magica è come “Apriti Sesamo” ma è anche meglio. Ora vai di sopra e scrivi quel nome» (Min.55)

tanto che alla fine del film si vede che ora guida una Mercedes Benz con la targa “1 Yahoo” (Min.89).

Frequency - Yahoo!

Beh, forse, sarebbe stato meglio che qualcuno avesse mandato un messaggio dal futuro tipo “vendi subito! non essere ingordo!” all’allora Yahoo! Jerry Yang.

Tag:fantascienza, Film, yahoo
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Lug 20 2016

Proud: la app più completa per la gestione delle attività per iOS e Mac OS X

Posted by Antonio Troise
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In questi giorni ho avuto modo di provare una app di produttività molto interessante sia per Mac OS X che per iOS. Il suo nome è Proud.
A conti fatti è una tipica app per prendere appunti e segnarsi attività e appuntamenti, un po’ alla Clear, ma rispetto a questa, anche se non è ancora stata localizzata nella nostra lingua, risulta molto più completa e sofisticata.

La sua controparte per Mac OS X è molto simile perché alla fine non fa altro che riportare l’interfaccia per dispositivi mobili su ambiente desktop, e grazie alla forza della sincronizzazione di iCloud (non velocissima a volte, ma questo dipende solo dai server Apple e, nel caso, si può utilizzare anche il sync Dropbox) è possibile gestire i propri appunti e le proprie liste dal proprio pc e con una tastiera ovviamente più grande e comoda.

Proud per Mac OS X

Per comodità, in questa recensione, vi mostrerò le funzionalità principali della versione per Mac OS X.

La app si divide in 3 parti: Lists, Reminders, History.

Proud - Home

Su Lists trovo l’elenco delle Liste create con tutti gli elementi e anche sottoelementi annidati. Ad ognuno di questi elementi posso assegnare un reminder con una modalità di personalizzazione molto complessa:

Proud - Reminder

Tutte gli elementi a cui si è assegnato un reminder verranno sposate nella sezione “Reminders”,

Proud - Reminders

mentre una volta completata una attività questa andrà a finire in “History”, rendendo di fatto più pulita l’interfaccia principale.

Proud - History

Come si può vedere su Mac OS X abbiamo un menu altrettanto completo che permette di avere, con pochi clic, tutto ciò che si desidera:

Proud - Menu

Proud per iOS

Oltre a quello indicato per la sua controparte Desktop, Proud per iOS ha il supporto per il TouchID (per celare da occhi indiscreti i propri appunti), è compatibile con iOS 9, watchOS 2, iPhone 6S e gestisce il Multitasking degli ultimi iPad. Infine, cosa da non sottovalutare, è possibile indicare a Siri di aggiungere un Reminder direttamente su questa app.

Proud - Siri

Una altra cosa che ho apprezzato è la possibilità di avere, sia per Mac che per iOS, fino a 24 temi per personalizzare come si vuole i colori della interfaccia.

Proud - Color Schemes

Dove trovarla

Proud per Mac OS X

Proud per Mac OS X è disponibile per l’acquisto direttamente su Mac Appstore a questo link, al prezzo di 9.99€.

 

Proud per iOS

 

Proud per iOS è disponibile per l’acquisto direttamente su iTunes Store a questo link, al prezzo di 4,99€.

Tag:app, ios, Mac os x, recensione
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