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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Ago 5 2008

Youtube trasmetterà le Olimpiadi ai 77 paesi che non hanno acquistato i diritti televisivi. Come vedere i giochi olimpici sul portale Rai, sul iPhone e su Windows Vista

Posted by Antonio Troise
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Olimpiadi Beijing 2008 Se in Italia e in molti altri paesi europei e del Nord America, le Olimpiadi verranno trasmesse regolarmente sulle televisioni nazionali dai grandi network locali che hanno acquistato i diritti televisivi, nel resto del mondo, e in particolare in 77 Paesi tra i quali l’India, la Corea del Sud e la Nigeria, il servizio verrà, per la prima volta, offerto da Youtube, ovviamente solo su piattaforma PC anziché televisiva.

Per la prima volta nella storia delle Olimpiadi, quindi, la famosa manifestazione avrà un proprio canale televisivo per il quale produrre e gestire i propri contenuti. E tutto grazie a Youtube, che, a partire dal 6 Agosto 2008 (i Giochi iniziano l’8 Agosto ma dal 6 saranno trasmesse le anteprime legate al grande evento sportivo del 2008) e per tutti i 17 gironi dei Giochi Olimpici, trasmetterà video servizi con durata massiama di 10 minuti, per un totale di 3 ore al giorno al massimo, preparati dallo stesso Comitato Olimpico Internazionale (che useranno i video della Rete Olympic Broadcasting Services) all’indirizzo youtube.com/beijing2008.

Ma la particolarità è che, a poter approfittare di questo evento, saranno solo i Paesi in cui nessuna televisione ha acquistato i diritti delle Olimpiadi, proprio per non andare contro ai grandi network televisivi che hanno comprato l’esclusiva della diretta. Il tutto sarà garantito da un sofisticato sistema di filtraggio messo in atto da Google che analizzerà l’area di provenienza degli utenti per bloccare tutti quelli che provengono dall’Europa e dal Nord America. Infine, per evitare di cadere nelle già numerose cause legali per violazioni di copyright sugli spezzoni televisivi presenti su Youtube, i suoi tecnici dovranno rimuovere tutti i video delle Olimpiadi catturati dalla televisione e diffuse senza autorizzazione.

Il numero degli spettatori di YouTube, però, a detta di molti, potrebbe tuttavia essere relativamente ridotto, ovvero attorno ai 200 milioni di persone, visto che la maggior parte dei 77 Paesi raggiunti dal servizio ha un’estensione territoriale piuttosto limitata. La Cina, inoltre, paese ospitante delle Olimpiadi, non permetterà ai propri abitanti di utilizzare il contenuto di YouTube: i suoi 180 milioni di utenti video Internet si rivolgeranno a un’altra fonte online, ovvero CCTV.com, la divisione Internet della China Central Television.

Insomma, se da un lato il fatto che Youtube possa a trasmettere, nei paesi che non possano permetterselo, il più grande evento mondiale del tutto gratuitamente, è una grande opportunità oltre che un segno dei tempi che cambiano, visto che ora per la prima volta la copertura dei Giochi sarà globale e completa sul fronte online. Il fatto, però, che in Italia il canale beijing2008 di Youtube non potrà essere visto, è un po’ un peccato anche perchè, se stavate pensate che con qualche proxy si poteva risolvere la situazione, dovete sapere che la maggior parte è situata in America che, tra gli altri, è proprio uno degli stati a cui è preclusa la visione del canale. Bisognerà quindi andare a puntare qualche proxy orientale facente parte della lista dei 77 candidati.

In realtà, però, vi sono altri modi per vedere le Olimpiadi 2008.

Vedere le Olimpiadi su Windows Vista

Si chiama NBC Olympics on the Go il servizio che dovrebbe partire in contemporanea con le Olimpiadi di Pechino 2008 e che consentirà proprio la visione su Internet, gratis e in streaming, degli eventi sportivi che avranno luogo in Cina. Da un’iniziativa congiunta di NBC, Microsoft e del team che gestisce l’organizzazione che permetterà all’utente, grazie alla tecnologia Silverlight di Microsoft, di scegliere il canale in base allo sport ma solo a partire da 12 ore dopo che l’evento abbia avuto luogo. Inoltre i video saranno scaricabili, tuttavia solo per la durata dei giochi.

La nota dolente è che i video saranno visibili solo sui sistemi operativi Windows Vista Ultimate e Home Premium. L’intenzione di Microsoft appare sin troppo evidente: premiare chi è passato a Vista, peraltro solo a quelle due versioni, e spingere chi ancora usa XP ad aggiornare il proprio sistema all’ultimo OS di casa Redmond. A ciò si aggiunge anche il tentativo di invogliare al download di Silverlight, rivale storico di Flash.

Vedere le Olimpiadi online con la Rai

La Rai ha comprato i diritti delle Olimpiadi 2008 e, fortunatamente, le metterò a disposizione su tutte le piattaforme: terrestre, digitale, satellite, internet e, inoltre, sulla telefonia mobile! La principale novità Rai per Pechino è l’Olimpiade non stop sul web con un’offerta senza precedenti: sullo speciale sito Pechino2008.rai.it, realizzato da RaiSport in collaborazione con RaiNet, sarà possibile seguire tutte le gare della rete olimpica Rai2 e anche quelle in onda su RaiSport Più. Inoltre, in esclusiva per il web rai, saranno online 6 flussi video con audio e grafica internazionale che permetteranno di vivere 24 ore su 24 gli eventi olimpici, con dirette in streaming trasmesse dai singoli campi gara. Nel menu è possibile trovare anche i video degli highlights e clip on demand. Infine, si potranno trovare anche nomi, numeri, statistiche e video clip d’archivio delle edizioni precedenti.

Vedere le Olimpiadi sull’iPhone

In teoria, Rainet, la società che gestisce il portale Rai.it, aveva anche avuto l’idea di rendere disponibile la visione delle Olimpiadi, anche su iPhone, tramite l’installazione di un applicativo a parte. L’annuncio dell’operazione doveva arrivare per fine Luglio, ma ancora non è stato confermato nulla. Quel che è certo è che dopo i Giochi Olimpici, il sistema verrà applicato anche a Rainews 24 e Televideo Rai.

UPDATE: E’ possibile vedere le Olimpiadi in diretta anche sul sito Yalp di Alice Telecom Italia che ha predisposto un canale dedicato alle Olimpiadi 2008.

Tag:download, flash, gratis, Internet, iPhone, microsoft, Mobile, olimpiadi, rai, silverlight, streaming, televisione, tv, Video, web, windows-vista, youtube
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Dic 5 2007

Windows Vista, qualsiasi sia la sua configurazione, è sempre nettamente più lento di Windows XP

Posted by Antonio Troise
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Vista vs XP Se Mac OS X 10.5 Leopard velocizza le macchine su cui viene installato rispetto a quando avevano installato Tiger, la stessa cosa non si può dire accada con Windows Vista rispetto a Windows XP. Infatti, secondo molti test, realizzati con diverse configurazioni, Windows Vista è sempre nettamente più lento di Windows XP.
Sarà forse anche per questi motivi che Windows Vista è considerato, secondo la classica di Crave.Cnet, tra i dieci prodotti tecnologici peggiori al mondo ed è in grado, inoltre, di preoccupare i professionisti dell’It tanto che il 44% sta considerando alternative (e Mac OS X è la prima fra tutte)?

Ma vediamo cosa dicono i benchmark.

Tag:benchmark, leopard, mac, Mac os x, Windows, windows-vista, windows-xp
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Ott 12 2007

Come prendere le cose buone di Microsoft ed evitare le cattive: wifi dello Zune e Service Pack 3 di Windows XP con più di 1000 patch

Posted by Antonio Troise
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Microsoft Quando si parla male di alcuni prodotti è bene, però, anche discernere cosa è stato fatto bene e cosa è stato fatto male. In particolare, oggi vorrei rivolgere la mia attenzione sul nuovo lettore digitale Zune2 di Microsoft che, almeno per alcuni aspetti, risulta essere anche superiore all’ormai famoso Ipod Touch, soprattutto sul piano delle connettività. Infatti, sui nuovi modelli, è prevista la presenza del WiFi, che permette sia la connessione tra due lettori Microsoft, sia la sincronizzazione con la libreria musicale del personal computer.
Certo, molti potranno obiettare affermando che lo Zune manca del touchscreen, oppure che la capacità del modello di punta dello Zune è ancora la metà del maggiore iPod (che arriva a 160 GB) o ancora che lo Zune Pad, con la sua ghiera a sfioramento, è molto simile all’iPod, ma quel che è certo è che queste funzionalità di connettività sarebbero davvero auspicabili su un gioiellino come l’iPhone o l’Ipod Touch che al momento usa la connettività wireless solo per collegarsi allo Store Online di Apple e non per inviare a un altro dispositivo una canzone oppure per sincronizzarlo con l’iTunes.
E’ anche vero, però, che come vuole la tradizione, Microsoft è solita commettere errori: infatti, con la nuova generazione, è possibile ascoltare una traccia ricevuta via WiFi solo per tre volte (con la generazione precedente vi era il limite anche per il numero di volte: quindi o solo per tre volte, o entro tre giorni dal download, a seconda del primo ascolto).

Service Pack 3 di Windows XP con più di 1000 patch

Tra le cose positive della Microsoft, potremmo anche annoverare il fatto che nella prima metà del 2008 verrà rilasciato il Service Pack 3 per Windows XP. Dalle prime indiscrezioni il SP3 dovrebbe portare consistenti migliorie sul piano della sicurezza e della stabilità. Ma la cosa strana di questo aggiornamento è che consta di più di un migliaio di patch e aggiornamenti di sicurezza, trasformando, in pratica, il nostro Windows XP in una versione rimaneggiata di Windows Vista! In particolare vengono importati da Vista il sistema di attivazione del prodotto, le tecnologie di protezione delle connessioni di rete e un nuovo modulo di crittografia del kernel.
Insomma, se sotto l’aspetto della sicurezza il SP3 è un aggiornamento auspicabile e gradito, le numerose novità introdotte (alcune neanche richieste da un utente medio di Windows XP) possono rendere il sistema forse troppo pesante e instabile.

Tag:Apple, drm, iPhone, ipod-touch, microsoft, mp3, Windows, windows-vista, windows-xp, zune
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Set 3 2007

DirectX 10: le restrinzioni su Vista fanno vendere meno videogiochi. Ma c’è anche chi tenta, legalmente e non, di farle funzionare anche su Windows XP

Posted by Antonio Troise
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DirectX 10 Era una notizia che mi aspettavo, prima o poi: pare, infatti, che i produttori di videogiochi si stiano lamentando con Microsoft per il fatto che la presenza delle DirectX 10 solo su Windows Vista (escludendo volutamente Windows Xp) sia una fattore decisamente limitante per le vendite dei videogame; infatti da una recente indagine solo un giocatore su 50 ha a disposizione Windows Vista ed una scheda video compatibile con le Directx10.
Inoltre, dato che l’industria dei videogiochi guarda al risparmio, visto che né la console di Microsoft Xbox né la console di Sony Playstation 3 supportano le DirectX10, è evidente che implementare le funzionalità aggiuntive fornite dalla nuove API di delle DirectX10 sarebbe controproducente e quindi, in definitiva, almeno per ora, non sono ancora state implementate.

Un altro punto a sfavore delle DirectX, consiste nella mancanza di flessibilità delle periferiche di input: infatti, nei pc, è ancora impossibile collegare controller come il Wiimote o la chitarra di Guitar Hero, limitando di fatto, ulteriormente, la possibilità di sviluppo e diffusione dei giochi. Dato che un PC, per definizione, è molto flessibile nella configurazione, sarebbe stato bello poter installare nativamente controller così evoluti: purtroppo credo che queste implementazioni si paghino a suon di dollari di copyright e probabilmente Microsoft preferisce puntare più sui suoi device che su quelli di altre società.

Io credo che con le DirectX 10 Microsoft abbia voluto puntare più sull’interesse dei giovani videogiocatori in modo da spingere questa fascia d’età a migrare rapidamente al nuovo sistema operativo per avere la possibilità di godersi gli ultimi titoli “Vista Only” usciti nel mercato come Halo2 e Shadowrun.

Ma come accade di solito in questi casi, qualcuno ha ben pensato di andare oltre ai limiti imposti da Microsoft. In questo caso ci ha pensato Brian Thomson, CEO di Falling Leaf, che ha deciso di portare in XP questi nuovi videogiochi, creando un layer di compatibilità, chiamato Alky, in grado, in futuro, di effettuare un porting “legale” dei giochi in “Vista Only” su Windows XP.
Ho detto legale (a meno di cause intentate da Microsoft) perché attualmente un gruppo di hacker, il Razor1911, è riuscito a “reimpacchettare” i giochi sopracitati, facendoli girare in XP senza difficoltà, smentendo di fatto le dichiarazioni di Microsoft sul fatto che oltre ad essere impossibile implementare le DirectX 10 in Windows XP, era anche impossibile lanciare i videogiochi usando DirectX 9.0c per Windows XP.

Ma quali sono le novità delle DirectX 10 rispetto alla versione 9.0c che è l’ultima disponibile per il sistema operativo Windows XP?
Le DirectX 10, originariamente denominate Windows Graphics Foundation, non sono solo una versione aggiornata delle vecchie 9.0c, ma integrano nuove funzioni come lo Scheduler, che perfeziona il multitasking grazie anche all’utilizzo di un nuovo sistema di virtualizzazione della memoria.
La novità più importante, però, è che tramite le DirectX 10 la GPU potrà svolgere un lavoro notevolmente superiore rispetto al passato lasciando quindi di molto più libera la CPU che potrà occuparsi di altro. Tuttavia il passaggio da DX 9 a DX 10 non sarà significativo quanto, come raccontato precedentemente, il passaggio da DX 7 a DX 8, consentirà però un numero più elevato di effetti, contribuendo ad aumentare la profondità e il dettaglio dei paesaggi, importante passo per il raggiungimento del fotorealismo. Per maggiore informazioni potete leggere un mio precedente post: Tutta la storia delle librerie grafiche DirectX.

Ora, dopo la teoria, il mio consiglio è di visionare direttamente le differenze tra un videogioco realizzato con DirectX 9 e uno con DirectX 10; in particolare guardate questi due video tratti dai famosi videogame Crysis prodotto dalla EA:

DirectX 9 vs. DirectX 10 Jungle Fight

DirectX 9 vs. DirectX 10 Hunter
Tag:Console, directx-10, microsoft, videogame, windows-vista
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Ago 27 2007

EFI: la rivoluzionaria tecnologia che sostituirà il BIOS. Il Mac già lo supporta ma i PC Windows sono fermi agli anni ’80 con l’antiquato BIOS

Posted by Antonio Troise
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EFI Bios di un MAC Da qualche giorno Apple ha aggiornato alla versione 1.4 Beta la release di BootCamp, il famoso tool in grado di partizionare l’hard disk dei Mac con processore Intel e in grado anche di fornire un cd per installare tutti i driver necessari per il funzionamento di Windows su una macchina Mac (solitamente incompatibile).

Andando a reperire informazioni su BootCamp sul sito di Apple ho trovato due chicche davvero curiose che mostrano come quella della casa di Cupertino si crogiolano, a ragion veduta, sui loro successi.
Nella colonna a destra potete trovare due note interessanti:

A buon intenditor…

Windows funziona su Mac come su qualsiasi PC, pertanto sarà soggetto alle stesse minacce che infestano il mondo Windows. Ricordate quindi di mantenerlo aggiornato con le ultime correzioni di sicurezza.

EFI e BIOS

I computer Mac si avvalgono di una tecnologia standard di settore ultramoderna chiamata EFI per gestire l’avvio. Purtroppo, sia Windows XP sia Vista sono fermi agli anni ’80 con l’antiquato BIOS. Niente paura: con Boot Camp, i sistemi Mac sono perfetti anche per il secolo scorso.

A dire il vero non sapevo che i Mac non usassero il BIOS ma il modernissimo EFI (acronimo che sta per Extensible Firmware Interface). Per chi non lo sapesse, EFI è una tecnologia Intel che sostituirà gradualmente gli attuali BIOS delle schede madri, e arrivata per la prima volta sul mercato agli inizi del 2006 grazie ai primi iMac Intel Core Duo di Apple. Sebbene EFI sia già arrivato sul mercato nei nuovi iMac, questi si appoggiano a un chipset proprietario sviluppato da Apple. Il primo chipset di Intel a supportare i BIOS EFI sarà quello della piattaforma mobile Santa Rosa basata sul chipset Crestine e il processore Merom. Windows Vista x64 supporta EFI in maniera nativa.
Gli osservatori del settore dicono che ci vorranno alcuni anni prima che EFI possa imporsi come uno standard di fatto e rimpiazzare del tutto l’attuale generazione di BIOS.

Ma quali sono i vantaggi di EFI? Eccone un elenco:

  • riduce drasticamente i tempi di caricamento del sistema operativo
  • supporta, similmente a quanto succede con i computer palmari, forme di avvio istantaneo
  • è in grado di dotare il firmware del PC di un’interfaccia grafica più amichevole, facile da usare e in grado di supportare le risoluzioni video permesse dalle moderne schede grafiche
  • fornisce un ambiente per il boot multipiattaforma capace di fornire i servizi base richiesti dai sistemi operativi
  • consente ai produttori di integrare nel firmware del computer applicazioni e nuove funzionalità, fra cui tool per la diagnostica e il ripristino dei dati, servizi di crittografia dei dati, e anche estensioni per la gestione dei consumi
  • è più facile gestire PC e server da remoto, aiutando così le aziende a ridurre i costi di manutenzione e supporto, e potrà gestire direttamente le connessioni di rete per connettersi ad una LAN o a Internet
  • alcuni BIOS basati sullo standard EFI sono dotati di alcune utility di rete e, eventualmente, anche di un browser Web.

EFI, quindi, si può considerare un piccolo sistema operativo dedicato a presiedere tutte quelle operazioni che intercorrono fra l’accensione fisica della macchina e l’avvio del sistema operativo vero e proprio, superando però tutte le problematiche emerse negli anni con gli attuali BIOS.
Come tale infatti, sarà in grado di far girare applicazioni di alto livello scritte attraverso tool di programmazione standard. Tutto questo verrà reso possibile dal fatto che le interfacce di EFI saranno totalmente scritte in linguaggio C++, mettendo così definitivamente al bando l’ostico codice assembler degli attuali BIOS.

Tag:Apple, bios, efi, intel, mac, Mac os x, windows-vista
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Ago 23 2007

Compiz-Fusion: grafica strabiliante che supera quella di Mac OS X e Vista

Posted by Antonio Troise
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Se avete dubbi su quale sistema operativo abbia la migliore grafica e magari state pensando a MAC OS X o Windows Vista, senza neanche pensare lontanamente a linux, allora vi consiglio di dare un’occhiata a questi video strabilianti.
Guardate come la potenza dell’Open Source e della collaborazione sta facendo passi da gigante: è vero che molti effetti è possibile ritrovarli anche in Aero di Windows Vista, ma in pochi mesi quelli di Compiz e Fusion, (ovvero la distribuzione di plugin aggiuntivi per Compiz) sono riusciti a fare quello che in casa Microsoft hanno impiegato anni.

Per chi non lo sapesse Compiz-Fusion è il risultato della fusione tra i plugin del fu “Compiz-Extras” e delle parti del defunto Beryl indipendenti dal “cuore del window manager“.
Infatti l’unione delle comunità che ruotavano attorno a Compiz e Beryl (a pochi mesi di distanza dal loro fork) è stata volta allo scopo di creare, anche sui sistemi operativi liberi, una user-experience in grado di rivaleggiare con quanto disponibile su altre piattaforme (Microsoft Vista ed Apple OS X 10.4 ).

E ora lustratevi gli occhi:

Compiz Fusion

Compiz skewer effect

Compiz-Fusion Airplane plugin

Compiz Fusion Feature Focus 0.5.2

Se vi è venuta voglia di installare Compiz Fusion sulla vostra distribuzione Ubuntu, allora potete seguire le istruzioni di ubuntubox che riporto qui per completezza:

1. Aggiungere i repo
Se non avete i repo di Treviño allora aggiungeteli con sudo gedit /etc/apt/sources.list

# Treviño’s Ubuntu feisty EyeCandy Repository (GPG key: 81836EBF – DD800CD9)
# Many eyecandy 3D apps like Beryl, compiz and kiba-dock snapshots
# built using latest available (working) sources from git/svn/cvs…
deb http://download.tuxfamily.org/3v1deb feisty eyecandy
deb-src http://download.tuxfamily.org/3v1deb feisty eyecandy

e assegnate la chiave d’ autenticazione lanciando i seguenti comandi:

sudo gpg –keyserver subkeys.pgp.net –recv-key 81836EBF
sudo gpg –fingerprint 81836EBF
sudo gpg –armor –export 81836EBF| sudo apt-key add –

e infine fare un update:
sudo apt-get update

2. Puliamo il sistema da ciò che resta del vecchio compiz (se c’ era)

sudo apt-get remove compiz-core desktop-effects
rm -rf ~/.compiz
gconftool-2 –shutdown
gconftool-2 –recursive-unset /apps/compiz

Se chiede di rimuovere Ubuntu-desktop date comunque si poiché non cambia nulla

3. Installiamo il core di compiz con plugin vari e configuratore

sudo apt-get install compiz-gnome compizconfig-settings-manager libcompizconfig-backend-gconf emerald compiz-fusion-*

4. Facciamo partire compiz all’ avvio della sessione

Andiamo in Sistema > Preferenze > Sessioni e aggiungiamo prima

compiz –replace &

e poi

emerald –replace &

Tag:beryl, compiz, compiz-fusion, Linux, Mac os x, Plugin, ubuntu, windows-vista
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Lug 11 2007

Tutta la storia delle librerie grafiche DirectX

Posted by Antonio Troise
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            Il merito dell’evoluzione multimediale dei nostri computer si deve in gran parte ai videogiochi divenuti ormai così realistici da richiedere un’enorme potenza di calcolo. Infatti, ad affiancare il processore sono arrivate le schede video accelerate in grado di elaborare in modo autonomo un mondo virtuale a 3 dimensioni. Molti di voi ricorderanno sicuramente le schede grafiche di 3DFX, uscite una decina di anni fa e chiamate Voodoo: il primo grande passo verso una grafica che a quei tempi era definita “realistica“. Queste schede, ad ogni nuova release, divenivano sempre più potenti in quanto erano equipaggiate con un numero sempre maggiore di funzioni grafiche.

Per evitare ai programmatori di riscrivere un programma per ogni nuovo processore grafico, 3DFX creò la libreria Glide, che consentiva di ottenere un codice indipendente dal modello di scheda utilizzato. Negli stessi anni, anche altre società hanno sviluppato librerie simili (come le OpenGL di Silicon Graphics) allo scopo di fornire ai programmatori uno strumento semplice per creare ambienti multimediali sfruttando le risorse a disposizione.

Ben presto, Microsoft rilasciò le sue librerie grafiche DirectX. Nate per sostituire il sistema grafico di Windows 3.11 e dare accesso ai nuovi chip grafici e audio che si stavano affacciando sul mercato, queste librerie utilizzavano due tipi di driver: HAL (Hardware Abstraction Layer) ed HEL (Hardware Emulation Layer). Grazie ad essi, quando un programmatore utilizzava una funzione grafica non doveva più chiedersi se la scheda su cui avrebbe girato il gioco la supportava, erano le DirectX a deciderlo: se la scheda era compatibile veniva usata la funzione del driver HAL che si interfacciava con il processore grafico, altrimenti la funzione veniva emulata attraverso il driver HEL. Il vantaggio era indiscutibile: acquistando un gioco compatibile con le DirectX che sfruttava una cera caratteristica, non presente sulla nostra scheda video, eravamo sicuri che girava comunque; cambiando la scheda grafica con una compatibile, avremmo potuto godere immediatamente dell’effetto aggiuntivo.

Successivamente le DirectX hanno raggiunto altri ambiti e sono state aggiunte nuove librerie multimediali per la gestione delle schede audio, dell’ambiente Windows e la riproduzione video.

In definitiva, quindi, le librerie grafiche Microsoft sono costituite da diversi componenti che semplificano l’accesso alle funzioni multimediali più importanti:

Tag:directx, directx-10, Windows, windows-vista
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Giu 11 2007

Windows Vista: problemi con gli HD-DVD e i Blu-Ray

Posted by Antonio Troise
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Windows Vista HDCP Sembra che alcuni dei PC su cui è stato installto l’ultimo sistema operativo di casa Microsoft, Windows Vista, non saranno in grado di leggere il contenuto dei DVD di ultima generazione, HD DVD o Blu-ray.

Il problema sembra causato dall’utilizzo della protezione High-Bandwidth Digital Content Protection (HDCP), un sistema di Digital Rights Management (DRM) sviluppato da Intel per il controllo dei segnali trasmessi tramite canali DVI (Digital Visual Interface) o HDMI (High Definition Multimedia Interface).

In una intervista rilasciata a The Times, Dave Marsh, lead program manager video di Microsoft, afferma infatti che, se un computer equipaggiato con Vista sarà collegato al monitor o alla televisione con una connessione digitale, il sistema richiederà la presenza della protezione HDCP pena la chiusura del segnale video.

HD DVD e Blu Ray Microsoft ha tenuto a precisare alla BBC che la visione sarà compromessa soltanto per i contenuti “premium” (premium content) forniti da sorgenti Blu-ray e HD DVD, cioè ad alta definizione, nel caso in cui, al momento della connessione del computer in Rete, (digital Rights Managements) non ci fosse l’autorizzazione, da ottenere attraverso i Drm (digital Rights Managements), sui diritti d’autore (e ciò non si verificherebbe se tutto il sistema, comprensivo del PC e del video, supportasse le specifice HDCP).

Il problema è che molti degli attuali monitor LCD HDMI in commercio non supportano la protezione HDCP, e pochissime schede grafiche di fascia alta hanno le specifiche o i driver certificati HDCP. Questo significa che la maggior parte dei PC con uscita video digitale non HDCP non potrano vedere alcun premium content, mentre coloro che hanno solo PC con uscita video analogica vedranno qualcosa, ovviamente degradata dall’apposito Macrovision. Infatti, il sistema anti-pirateria integrato di Windows Vista rischia di compromettere il PC sul quale è installato, con decadimento della qualità audio-video, visto che, nel caso non riconoscesse il certificato HCDP, il sistema, quando l’utente vuole accedere al contenuto protetto disattiva tutti i dispositivi di uscita audio e riduce drasticamente la qualità del segnale!

Sicuramente questa rivelazione è un colpo pesantissimo per Microsoft, le cui speranze sono anche quelle di vedere Vista al comando di un numero sempre crescente di postazioni di home entertainment: esse potrebbero però essere prive di HDCP e collegate a periferiche di output video digitali, diventando di fatto inutilizzabili per la visione di HD DVD, a meno di doversi ricomprare monitor, PC, e scheda grafica tutti certificati da Microsoft “genuini” e “sicuri” HDCP!

[via Programmazione, pc-facile e freenfo]

Tag:blu-ray, dvi, hd, hdmi, microsoft, windows-vista
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Mag 31 2007

Perché la distanza di visione ottimale di una TV LCD Full HD è minore di un HD o di una TV a tubo catodico in Standard Definition?

Posted by Antonio Troise
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Distanza di visione ottimale di un televisore LCD in HD e Full HD Chiunque da bambino, almeno una volta, ha ricevuto le premurose raccomandazioni da parte dei genitori di non stare troppo vivini alla televisione per non rovinarsi gli occhi e compromettere la vista. Raccomandazioni tutt’altro che sbagliate ma legate alla tecnologia a tubo catodico e alla tipologia di segnali video veicolati dal sistema PAL, costituiti da un numero decisamente basso di linee di risoluzione orizontale.

L’allontanamento dallo schermo a bassa definizione era quindi un espediente necessario per far sì che la visione dello spettacolo audiovisivo non affaticasse eccessivamente il sistema percettivo umano, capaca, grazie all’estrema adattabilità dell’occhio, di eliminare selettivamente il rumore video e le informazioni spurie presenti all’interno di un segnale di bassa qualità, passando poi al cervello un insieme di immagini che non sono altro che la migliore approssimazione possibile della realtà.
Un processo affascinante, compiuto in una frazione di secondo, ma che diventa presto stancante e affaticante per la mente, con ripercussioni negative sull’apparato visivo.
Ecco, quindi, il motivo del celebre monito di allontanarsi dallo schermo ad una distanza pari ad almeno 5 volte la sua diagonale: una distanza considerata ottimale non quindi ai fini della ricerca della massima qualità di visione, ma un palliativo per cercare di limitare la precezione dei difetti del binomio formato dal televisore e dal segnale in Standard Definition.

Il fattore di moltiplicazione per “5” è quindi da dimenticare qualora si decida di entrare nel mondo dei grandi schermi HD, che permettono di massimizzare l’esperienza di immersione visiva senza rivoluzionare l’arredamento domestico ma anzi adattando la diagonale del nuovo televisore (plasma o LCD) alla distanza di visione ottimale.
Il semplice calcolo per ricavare tale distanza viene derivato prendendo come riferimento il livello minimo di risoluzione dell’occhio umano nel perceprire come distinti 2 punti, che è stato studiato e standardizzato nella distanza equivalente di 1/60 di grado. Infatti, l’occhio umano ha la capacità di risolvere due punti posti a 1/60 di grado di distanza tra loro: questo altro non è che l’angolo visivo più piccolo entro il quale l’occhio è in grado di distinguere i pixel che compongono la matrice di un pannello LCD o plasma.

Assodato ciò, e con la convinzione di tenere fisso il punto di visione nel salotto di modo che sia la tecnologia a venire incontro alle nostre esigenze e non viceversa, è stato possibile ricavare il fattore moltiplicante secondo il quale sia possibile trovare immediatamente la distanza di visione ottimale alla quale si percepisce alla perfezione tutta la reale risoluzione del pannello, che cambia a seconda che si stia considerando uno schermo a matrice HD a 720p o Full HD a 1.080i.

Per uno schermo Full HD sarà sufficiente moltiplicare la diagonale dello schermo per 1.5, mentre in presenza di un pannello HD bisognerà moltiplicare la sua diagonale per 2.3.

Da ciò ne deriva che, ad esempio, uno schermo da 50” HD renderà al meglio se visto a 2.921 m di distanza (1” = 2.54 cm => 50 x 2.54 x 2.3 = 291.1 cm ovvero 2.921 metri), mentre con la matrice Full HD e la medesima diagonale la distanza si riduce a 1.905 m (1” = 2.54 cm => 50 x 2.54 x 1.5 = 190.5 cm ovvero 1.905 metri).
Se consideriamo, invece, uno vecchio televisore a tubo catodico in Standard Definition, la distanza consigliata arriva fino a 6.35 metri (1” = 2.54 cm => 50 x 2.54 x 5 = 635 cm ovvero 6.35 metri)!

Quindi un televisore LCD con pannello a matrice Full HD si piò vedere molto più vicino (1 metro in meno) di uno con matrice HD, mentre uno televisore a tubo catodico delle stesse dimensioni andrebbe visto ad oltre 6 metri di distanza!

[via Media World Magazine]

Tag:distanza, lcd, pal, pixel, plasma, risoluzione, tv, windows-vista
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Mag 17 2007

Apple e Microsoft: problemi con le batterie dei portatili. La soluzione di Intel con un autonomia di 24 ore

Posted by Antonio Troise
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Apple e Microsoft sono due aziende leader rivali ma con un problema in comune: la durata delle batterie dei portatili.
Iniziamo con ordine.
Microsoft
Quando Microsoft iniziò a pubblicizzare il suo innovativo sistema operativo Windows Vista, tra i suoi punti di forza vi sarebbe stata, senza ombra di dubbio, una una migliorata gestione del risparmio energetico per tutti i dispositivi portatili. Nonostante ciò sembra che negli ultimi tempi, si moltiplichino le proteste di utenti di Windows Vista che si lamentano del fatto che le batterie dei laptop equipaggiati con il nuovo sistema operativo di Microsoft durino molto poco. Questo, però, non avviene se si utilizza il motore grafico Aero, che è il primo tra i processi che consumano più batteria.
Il colmo è che coloro che hanno speso una grande quantità di denaro per comprare portatili molto potenti proprio per ottenere il massimo delle prestazioni da Vista, per preservare la durata della batteria sono costretti ad abbassare le prestazioni grafiche, utilizzando così una versione di Vista equivalente a quella Basic.

La tesi di molti è che Windows 98 consumasse meno di XP e quest’ultimo consumi meno di Vista. In altre parole, l’evoluzione di Windows si accompagnerebbe ad una costante crescita del suo fabbisogno energetico, e questo indipendentemente dalla parallela evoluzione dell’hardware.

Il problema, già riconosciuto da diversi produttori di PC portatili, ha ora spinto HP ad integrare sui laptop con Vista una propria utility per il risparmio energetico. Bypassando le configurazioni predefinite di Windows Vista, il tool di HP mette a disposizione degli utenti profili energetici più aggressivi di quelli forniti da Microsoft: nella modalità power saver, ad esempio, il programma si preoccupa di disattivare anche l’interfaccia grafica avanzata Aero, accusata da più parti di essere tra i maggiori responsabili del dispendio energetico di Vista.
Microsoft, ha comunque promesso nel nel primo Service Pack di Windows Vista, atteso entro la fine dell’anno, porterà con sé ulteriori migliorie al sistema di power management.

Apple
Apple ha reso noto che le batterie incluse nei suoi computer portatili di MacBook e MacBook Pro venduti tra il febbraio 2006 e l’aprile 2007, potrebbero dare problemi di funzionamento, quali il mancato riconoscimento della batteria da parte del sistema o un’autonomia visibilmente ridotta.

Per risolvere i problemi di natura software, Apple ha messo a disposizione dei suoi utenti un aggiornamento che può essere scaricato attraverso la funzione Aggiornamento automatico oppure manualmente da qui. Se dopo l’installazione dell’update l’utente dovesse continuare a sperimentare problemi, Apple garantisce la sostituzione gratuita della batteria difettosa.

In effetti sembrerebbe che alcune partite di batterie non si ricaricherebbero a dovere e per far fronte a questo problema è stato approntato un software per risolvere la questione. In realtà, una buona parte di queste batterie presenterebbero problemi più seri di quanto Apple vuole lasciar intendere. Times Online riporta che alcune batterie verrebbero visibilmente deformate in seguito a un processo di dilatazione. E’ quindi evidente che, in quest’ultimo caso, un semplice aggiornamento software non basti a risolvere il problema.

La soluzione di Intel
Come vedete il problema dell’anno non è più quanto veloce può essere un portatile, bensì quante ore di autonomia possono dare le batterie dei portatili. A tal proposito vorrei ricordare che Intel ha recentemente promesso di riuscire a creare, entro due anni, portatili dall’autonomia di 24 ore!
L’ambizioso progetto si promette di riunire in un solo super chip tutta la Tecnologia Multicore, GPU e Memoria.
I minori consumi di energia di questo chip, saranno spalleggiati anche dalle nuove memorie DDR3 e dai dischi NAND e secondo Intel, sarà auspicabile un aumento della durata della batteria di 3 volte.

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