Oggi, negli Stati Uniti, è il giorno del silenzio, ovvero il giorno della protesta silenziosa di migliaia di webcasters e internet radio statunitensi che si spegneranno per l’intera giornata di oggi: alcune emittenti verranno spente totalmente, mentre altre trasmetteranno suoni della natura (come ad esempio il rumore delle onde del mare) intervallati dalle spiegazioni della protesta. Ovviamente, prima dello sciopero dell’etere, gli utenti saranno avvisati che quello che stanno per ascoltare (il silenzio) è quello che andrà in onda nei prossimi mesi se i nuovi balzelli saranno applicati!
Lo scopo della iniziativa, guidata dall’associazione Save Net Radio, è quello di sensibilizzare le case discografiche, l’opinione pubblica e i membri del Congresso Usa in modo da impedire la “morte certa” di centinaia di stazioni radiofoniche sul web a partire dal 15 Luglio 2007.
Infatti, mentre sino ad ora le internet radio pagavano i diritti dei brani musicali in base a quante canzoni trasmettevano, da tale data, invece, saranno costrette a pagare in base al numero di ascoltatori. Gli aumenti saranno applicati al cosiddetto “aggregate tuning hour” (ATH) – ovvero in base al numero totale di ascoltatori online in un’ora. Ad esempio, se 10 PC si connettono simultaneamente al flusso per un’ora, l’ATH sarà di 10. Allo stesso modo, un PC connesso per 10 ore produce un ATH di 10.
Si passerà quindi dagli 0,0008 dollari del 2006 – per lo streaming di una traccia audio per singolo utente – agli 0,0011 dollari del 2007. Insomma, un aumento progressivo delle spese perché già nel 2008 si passerà a 0,0014 dollari; nel 2009 a 0,0018 dollari e nel 2010 a 0,0019 dollari.
L’iniziativa è già stata sottoscritta dalla maggior parte delle radio quali: Yahoo, Live365, Mtv, Pandora, Radioio, DigitallyImported, RadioParadise, 3WK, myMVY, Wizard Radio, Born Again Radio, Pearadio.com, Ear.fm.
Radio and Internet Newsletter (RAIN) ha calcolato che, considerando il traffico di una stazione media che trasmette 16 canzoni all’ora, rispetto al 2006, l’aumento sarà di circa 1,28 centesimi ad ascoltatore per ora. Un rincaro che secondo gli operatori renderà la radio online economicamente insostenibile – o comunque più dipendente dalla pubblicità di quanto non sia quella terrestre.
“Anche considerando le entrate pubblicitarie non si riuscirà a superare gli 1/1,2 centesimi per ascoltatore per ora. La matematica lascia intendere che le nuove royalty – senza contare quelle dei compositori! – sono in grado di mangiarsi tutto”, scrive Daniel Mcswain di RAIN.
Inevitabilmente le radio più piccole saranno costrette alla chiusura, mentre quelle più grandi dovranno limitare il numero di utenti o chiedere il pagamento di un canone.
Secondo BetaNews, però, se da una parte si tratta certamente di un aumento rispetto al 2005, è evidente che il metodo ATH sia più vantaggioso per le radioweb rispetto al vecchio sistema di calcolo “per-performance”. In base alle proiezioni, AOL, il più grande streamer online, dovrebbe pagare circa 946 mila dollari, contro i 23,6 milioni di dollari calcolati con la vecchia proposta di tariffazione.
Quindi, secondo CRB la loro decisione che eliminerà tutte le radio online – migliaia di piccoli webcaster, radio di college, servizi come Pandora – non è un esempio di ingiustizia.
Sino ad oggi il caso più famoso di chiusura, anche se parziale, di webradio è quello di Pandora, il cui fondatore, Tim Westergren, ha già redatto da tempo una petizione per il Congresso che chiama alle armi non solo i broadcaster online, ma tutti gli utenti che sono convinti che si tratti di una violazione delle libertà digitali.
Infatti, sono almeno 2 mesi che Pandora ha chiuso l’accesso al servizio di streaming a tutti gli utenti che non si colleghino dagli Stati Uniti (il controllo avverrà in base all’indirizzo Ip dell’utente).Ovviamente la chiusura di Pandora agli utenti non statunitensi ha avuto l’effetto contrario a quello sperato, e in molti hanno cercato soluzioni per continuare ad ascoltare uno dei servizi web più apprezzati degli ultimi tempi. Tra queste soluzioni, apprezzabile il tutorial che spiega come aggirare il sistemache identifica, tramite il nostro indirizzo Ip, il luogo dove ci troviamo, attraverso l’uso di una vasta raccolta di servizi e proxies che permettono di navigare in maniera anonima.
[via pi, pi, downloadblog e downloadblog]
Commenti Recenti