Levysoft
  • Home
  • Portfolio
  • WordPress Plugin
  • Contattami

Dal 2004 il blog di Antonio Troise

RSS FeedTwitterFacebook
Lug 4 2008

Rapidshare: addio ai captcha per gli utenti Free! Ora è possibile scaricare fino a 200 MB alla volta senza più lunghi tempi di attesa

Posted by Antonio Troise
Tweet

Dopo avere introdotto captcha sempre più complicati da risolvere, che, oltre a contenere lettere distorte, avevano anche dei simboli come cani, gatti o auto, chi non aveva un account Premium a pagamento non era molto soddisfatto delle scelte di Rapidshare per combattere il download automatico dei file, perché rendeva il servizio davvero poco usabile. D’altra parte sembrava che, ogni azione volta a rendere difficile il lavoro di questi software in grado di leggere e interpretare i captcha, aveva come unico risultato di complicare la vita e la vista degli utenti Free che desideravano scaricare un file.

Inoltre, un altro elemento frustrante per gli utenti Free, è sempre stato il ticket time, ovvero il tempo di attesa tra un download e l’altro, che è sempre proporzionale a quanto si è scaricato fino a quel momento, e può a arrivare sino ad un massimo di 104 minuti di attesa.

Il primo passo: le Happy Hours

E’ per questo che, forse per testare un servizio a più ampio spettro, Rapidshare il 17 Aprile 2008 introdusse le Happy Hours, ovvero alcune ore nell’arco della giornata in cui anche gli utenti Free potevano scaricare liberamente godendo di una parte dei privilegi degli utenti Premium.
Se inizialmente, questa possibilità, sembrava quasi essere una sorta di pubblicità delle potenzialità di un account Premium, alla luce dei fatti odierni, è ipotizzabile che le Happy Hours siano state una fase di test intermedia per arrivare alla eliminazione completa dei captcha.

Il secondo passo: addio Captcha e lunghi tempi di attesa

Ed è infatti è quello che è successo il 2 Luglio 2008, quando con un comunicato ufficiale Rapidshare ha dato l’addio ai captcha!
D’ora in poi, quindi, anche gli utenti Free potranno caricare e scaricare file (sino a 200 MB, mentre prima il limite era di 100 MB) senza compilare alcun form ma semplicemente cliccando su un link e senza alcun eccessivo tempo di attesa tra un donwload e l’altro (infatti rimane ancora un tempo di attesa refrattario perlopiù fisso che va tra i 25 e i 45 secondi ma che non dovrebbe essere proporzionale a quanto si è scaricato sino a quel momento).

Per proteggere, però, Rapidshare da congestioni di traffico causati dai software di download automatico che, a questo punto, senza captcha avrebbero davvero la vita semplificata, Rapidshare ha posto un limite sulla velocità di download, valido ovviamente solo per gli utenti non paganti, di 500 kb/sec, e un limite pari ad 1 sul numero di download contemporanei (ovvero si potrà scaricare un solo file alla volta).

Rapidshare No Captcha
Gli account Premium

Per i Premium User, invece, ora è possibile scaricare sino a 10 GB al giorno e se non si usa tutta la banda messa a disposizione, questa si accumulerà per i giorni successivi sino ad arrivare ad un massimo di 50 GB: per esempio, se per 5 giorni non si scarica nulla, il 6° giorno si potrà scaricare fino a 50 GB in una sola giornata!

Ma non sono solo questi i vantaggi di un account Premium di Rapidshare: velocità di download illimitata (io sono arrivato sino a 2000 KB/sec), download istantaneo appena si clicca su un link rapidshare (mentre un utente free deve comunque passare per la pagina di Rapidshare e scegliere di scaricare come Free User), numero illimitato di download paralleli (mentre i free user possono scaricare solo un file alla volta) e supporto al Resume di un download e ai Download Accelerator.

La fine di Rapidshare?

Intelligentemente, credo, Rapidshare ha smesso di fare la guerra e ha giocato la carta di dare tutto a tutti, ma con delle ristrettezze, per i Free User, imposte lato server e, quindi, più difficili da scavalcare come per i captcha. Molti credono che così facendo Rapidshare soccomberà sotto il peso eccessivo dei suoi download, e che la sua fine sia davvero prossima. Sta di fatto che attualmente il sito Rapidshare.com è in posizione numero 12 tra i siti più popolari secondo la classifica di Alexa e credo che forse questa astuta mossa contribuirà a farlo restare in vetta ancora a lungo.
Staremo a vedere!

Tag:alexa, banda, captcha, download, happy hours, rapidshare, traffico, velocità
CONTINUE READING >
5 comments
Giu 16 2008

Le schede SD superiori a 2 GB si chiamano SDHC e non sono compatibili con tutti i dispositivi ma spesso i produttori non lo dichiarano. Ecco come identificarle facilmente!

Posted by Antonio Troise
Tweet

Ultimamente i prezzi delle schede di memoria SD stanno scendendo rapidamente tanto che è possibile trovare schede SD da 4GB a 19€ o da 8 GB a 35€. In realtà non tutti sanno che queste schede, che sono impropriamente chiamate SD, non sono compatibili con tutti i modelli di macchinette fotografiche. La ragione è che le SD superiori ai 2GB e con una velocità minima di lettura/scrittura di 2,2MB/s (Classe 2) vengono nominate col nuovo termine SDHC (Secure Digital High Capacity, Secure Digital ad alta capacità) o SD 2.0 e, normalmente, non sono compatibili con i vecchi lettori di schede SD.
Le SDHC sono classificate in classi, ovvero in base alla velocità minima di scrittura continua su una scheda vuota espressa in MB/s:

  1. Classe 2: 2 MB/s
  2. Classe 4: 4 MB/s
  3. Classe 6: 6 MB/s
Incompatibilità non sempre dichiarata

Questa informazione di incompatibilità non è, però, spesso dichiarata da tutti i costruttori. Per esempio, la serie SDHC della Secure Digital è molto onesta e stampiglia su tutte le confezione una avvertenza su sfondo giallo che avverte che il modello da 4GB e da 8GB sono SDHC e che solo i dispositivi usciti recentemente riescono a leggerle, consigliando quindi, prima dell’acquisto, di verificare la compatibilità sul libretto di istruzioni. Non dello stesso avviso, almeno nel negozio che ho visto io, sono le confezioni delle schede Lexar da 4GB che non citano alcun riferimento alla non compatibilità.

Ogni scheda SDHC ha l’obbligo di stampare il nuovo logo

Molto interessante anche l’avviso che si legge sul sito della SD Card Association che ci ricorda come tutte le schede SD superiori a 2GB debbano mettere il logo SDHC sulla scheda stessa, in modo da dare a tutti la possibilità di riconoscere facilmente che si tratta di un modello diverso dallo standard SD.

SDHC Avviso

A complicare maggiormente la situazione, però, all’inizio del 2007 sono comparse sul mercato SD non standard di capacità di 4GB e che non possono, a ragione, neanche essere denominate SDHC. Anche queste possono non essere lette da tutti i lettori SD o, più specificatamente, da tutte le macchinette fotografiche.

Casistiche di schede SD superiori ai 2GB

Infatti, se le schede SDHC hanno l’obbligo di avere questo logo:

SDHC Logo

vi possono essere sul mercato anche schede SDHC non dichiarate tali (ma che lo sono perché evidentemente hanno una capacità superiori ai 2GB):

SDHC Incorret Logo

o, ancora, schede SD superiori ai 2GB ma che non rispettano neanche gli standard SDHC dettati dalla SD Card Association:

SDHC Non Standard No Logo
Due regole semplici da tenere sempre a mente

Quindi riassumendo si puó dire che:

  • I dispositivi che non dichiarano il supporto SDHC non sono in grado di riconoscere le schede SDHC, ovvero le schede con capacità superiori ai 2GB.
  • Schede di 4GB non marcate come SDHC, non sono conformi né allo standard SD né a quello nuovo SD2.0/SDHC. Ciò significa che se anche un dispositivo è conforme allo standard SDHC non è detto che riesca a leggere correttamente quelle non marcate SDHC.
Un caso di incompatibilità: Canon Digital IXUS 60

Tutte queste ricerche le ho effettuate perché ero alla ricerca di una scheda superiore ai 2GB per la mia Canon Digital IXUS 60, un’ottima compatta da 6.0 Megapixel che uso molto spesso per fare velocemente dei filmini quando non ho a portata di mano la mia telecamera digitale, visto che è in grado di realizzare direttamente file MPEG2 alla stessa stregua, come qualità, di molte Camcorder su HDD. Capirete bene che lo spazio, quindi, è un elemento essenziale in questi casi. Purtroppo sembra che la compatibilità con la SDHC non sia supportata.

Se avete altre macchinette fotografiche Canon della serie IXUS, su Wikipedia, potete trovare una utilissima tabella comparativa tra i vari modelli della serie IXUS che vi indicherà, tra le altre caratteristiche, anche la compatibilità con le card SD o SDHC.
In sintesi, sembra che solo i modelli di macchinette fotografiche della serie Canon IXUS commercializzate da Settembre 2006 (non considerate quando le avete comprate voi perché uno stesso modello, specie se buono, può rimanere in circolazione anche per anni) sono compatibili con le schede SDHC. Infatti, a riprova, la IXUS 60, è del Marzo 2006!

Tag:Canon, foto, IXUS, macchinette fotografiche, megapixel, memoria, mpeg2, sdh, sdhc, velocità
CONTINUE READING >
8 comments
Giu 5 2008

42, il numero che contiene il tutto: dai tunnel gravitazionali a Douglas Adams passando per Lost

Posted by Antonio Troise
Tweet

Pare che questo numero, frutto della fervida immaginazione del celebre scrittore di fantascienza Douglas Adams, ricorra più spesso di quello che si possa immaginare. Se è vero che Google risponda con “42” alla domanda “answer to life the universe and everything” (”la risposta alla vita, all’universo e ad ogni altra cosa”), allora forse c’è una ragione in più che avvalorerebbe questa ipotesi del numero che contiene il tutto.

Se il 42 è presente anche nella misteriosa serie numerica di Lost (i cui numeri possono essere ricavati risolvendo “Il Polinomio di Shaw-Basho” e se trasformate in coordinate potete trovare una piccola isola sperduta nell’oceano Atlantico), è anche vero che questo numero ricorre laddove nessuno prima era riuscito nemmeno ad immaginare.
A ricordarcelo è stato Giavasan:

Immaginate, in linea del tutto ipotetica, di riuscire a scavare un lunghissimo tunnel che da un estremo della superficie terrestre arriva al suo esatto opposto attraversando il centro del pianeta.
Una navicella creata per scivolare in un tunnel di questo tipo non avrebbe bisogno di alcuna propulsione: la prima metà del viaggio sarebbe garantita dall’attrazione gravitazionale, mentre la seconda metà, superato il centro della terra, consisterebbe in una progressiva frenata che la farebbe emergere a velocità zero all’altro estremo della superficie.
A queste condizioni la durata del viaggio è facilmente calcolabile: 42 minuti.

Immaginate ora di collegare con un simile tunnel gravitazionale due città europee, situate quindi sullo stesso lato di un emisfero terrestre. Anche se il centro del pianeta non viene attraversato, il tunnel riuscirebbe ancora a fornire tutta l’energia necessaria al viaggio perché si stenderebbe interamente al di sotto della superficie terrestre.
Certo, la velocità prodotta dall’attrazione gravitazionale sarebbe minore rispetto al viaggio nord-sud dell’esempio precedente, ma, guarda caso, lo è anche la distanza. E indovinate un po’ qual è il risultato di questo controbilanciamento?

“Qualsiasi sia la coppia di città considerate, il tempo impiegato per attraversare il tunnel gravitazionale che le collega è sempre pari a 42 minuti.”

E’ questo ciò che afferma un video di un documentario di History Channel’s – The Universe, Gravity – che è possibile guardare anche su Youtube:

Nonostante l’argomento, come trattato nel documentario, sembra avere un che di sensazionalistico che sembra svalutarne le basi, pare che, in realtà, nel 1965 il matematico Paul Cooper teorizzò, in un esperimento ideale (come i famosi Gedankenexperimenten tanto cari ad Einstein e sulle cui basi è nata la teoria della relatività), che la maniera più veloce ed efficiente di effettuare un viaggio attraverso i continenti sia proprio quello di attraversare direttamente la terra sfruttando (nel caso di assenza di attrito dell’aria e se la Terra fosse una sfera perfetta), appunto, la caduta libera e la conseguente decelerazione gravitazionale. Il tempo, ovviamente, impiegato sarebbe stato di 42 minuti sia se si passasse dal centro della terra sia se si viaggiasse lontani dal nucleo (ma sempre nelle profondità del nostro pianeta).

In realtà, però, come si legge da un articolo del Time, se si effettuano i calcoli più precisamente, si scopre che il tempo impiegato è precisamente di 42,2 minuti Altri dettagli matematici è possibile trovarli qui, dove il tutto viene riportato ad una equazione di un oscillatore lineare.

E’ anche vero però che, se qualcuno pensa che tutto ciò sia la dimostrazione implicita alla geniale e creativa mente di Douglas Adams, deve ricredersi, perché nel 1993, a più di 10 anni dalla pubblicazione della Guida Galattica per Autostoppisti, e dopo centinaia di teorie più o meno fantascientifiche sull’origine del 42, sul newsgroup alt.fan.douglas-adams, l’autore mise chiarezza nel mistero con una breve risposta:

“La risposta è molto semplice. Era uno scherzo. Doveva essere un numero, un normale, piccolo numero, e io scelsi quello. Rappresentazioni binarie, calcoli in base tredici, monaci tibetani sono solo un completo nonsense. Mi sedetti alla scrivania, fissai il giardino e pensai “42 funzionerà”. Lo scrissi a macchina. Fine della storia. “

Certo, forse ora starete pensando che lo scrittore di fantascienza possa essere entrato in empatia con la natura stessa che gli ha comunicato, in una sorta di messaggio onirico, il numero del tutto, o che forse Douglas, avesse letto l’articolo del matematico Paul Cooper, e che più o meno consapevolmente, ne fosse stato influenzato durante la stesura del suo romanzo.

Qualsiasi sia la risposta, resta il fatto che, in definitiva, lo scopo di questo articolo di instillarvi nuovi dubbi e nuove domande è stato pienamente assolto!

Tag:42, documentario, fantascienza, natura, scienza, velocità, Video, youtube
CONTINUE READING >
3 comments
Mar 1 2007

In Francia Adsl a 100 Mbit/sec su fibra ottica e test di velocità con Speedtest

Posted by Antonio Troise
Tweet

ADSL Non so perché in Francia, dal punto di vista della connettività ADSL, stanno sempre più avanti che in Italia, ma sta di fatto che France Telecom, a partire dal primo Marzo ha lanciato una nuova offerta di banda “larghissima”, offrendo una connessione ad Internet su fibra ottica in grado di raggiungere la velocità di 100 Mbit/sec al costo di soli 45 euro mensili! Anche se l’offerta è inizialmente riservata solo a Parigi e dintorni è comunque una offerta molto interessante e vantaggiosa.

Chissà quando ci arriveremo anche in Italia: per ora il massimo che abbiamo è 20 Mbit/sec al costo di 36,95€ di Alice o l’Adsl 24 Mega Flat di Tiscali a 39,95€. Ovviamente queste velocità sono solo teoriche e l’unico modo per appurare la loro veridicità è effettuare un test di velocità della linea.
Due anni fa scrissi un post che elencava i più importanti tool online per misurare la velocità delle linee ADSL. Ebbene, leggevo su downloadblog, da allora i servizi sono migliorati: ne è un esempio Speedtest, un’applicazione in flash che calcola la velocità della propria connessione ad internet (sia in download che in upload) e la confronta con quella degli utenti della stessa nazione.
Inoltre il test può essere replicato per una cinquantina di server sparsi per il mondo permettendo di confrontarne i risultati e scaricarli in formato CSV per ulteriori analisi o di salvare sul server l’immagine del proprio test.

Tag:adsl, test, velocità
CONTINUE READING >
4 comments
Apr 16 2005

Test velocità ADSL

Posted by Antonio Troise
Tweet

Test velocità ADSLPer quanti, come me, vogliano testare la velocità reale della propria linea ADSL, ho raccolto alcuni link ad interessanti test di velocità.
Va precisato, comunque, che i test di velocità di connessione ADSL sul Web verificano il traffico che affluisce tra l’utente ed il server dove è posizionato il test e andrebbero ripetuti diverse volte, in diverse ore del giorno, dopo aver interrotto qualsiasi altra attività Internet.
Va anche considerato che il segmento tra utente e provider rappresenta solo una parte della rete, le connessioni ad un qualsiasi server in una qualsiasi parte del mondo sono influenzate da molteplici fattori, come i valori di picco legati a fenomeni transitori della rete, che possono verificarsi in un qualsiasi punto del percorso.
Ma ecco la lista dei più importanti test di velocità:

Tag:adsl, test, velocità
CONTINUE READING >
11 comments
SeguiPrezzi - Risparmia con Amazon.it

Categorie

Commenti Recenti

  • Antonio Troise on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Fioredicollina on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Antonio Troise on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Emanuele on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Luca on iDatabase: la valida alternativa di Bento per macOS e iOS per i database personali

Meta

  • Accedi
  • Entries RSS
  • Comments RSS
  • WordPress.org

Friends Link

  • GamerTagMatch
  • SeguiPrezzi.it – Risparmia con Amazon.it
  • Trendy Nail

Seguimi su:

  • facebook
  • twitter
  • rss
Creative Commons License
Levysoft by Antonio Troise is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale 2.5 Italia License.
© Copyright 2004 - 2014 - Levysoft by Antonio Troise