Oggi vi voglio proporre un altro estratto dal Podcast 2024 che parla del Turismo Online e di come in Italia si sia rimasti ancora un po’ indietro. In Italia l’incapacità del sistema turistico (e di molti albergatori) di saper cogliere le opportunità di internet ha lasciato spazio alla crescita di forti agenzie di prenotazione alberghiera online (come Expedia o Booking) che spostano all’estero almeno il 20% del valore di una camera di hotel.
Nel Turismo, quasi l’80% delle prenotazioni vengono fatte online. Il turismo è tra i primi settori al mondo di transazioni online. Solo in Italia si parla di 5 miliardi di euro di fatturato online l’anno e il 45% del fatturato online è turismo.
Si dice spesso che il turismo è il petrolio dell’Italia ma, purtroppo, lo estraggono altri. Infatti quasi 2,5 miliardi di euro (quasi il 50%) di fatturato online, in Italia, vengono fatte dalle Online Travel Agents (OLTA) come Expedia, Booking, Trip Advisor (Google Hotel Finder non ragiona su percentuali ma ha un modello di business basato su pay per click) che si portano via ogni anno circa 700 milioni di provvigioni (dato che cresce, in media, del 13% l’anno) e che vanno fatturate all’estero. In questa fase, la tecnologia l’hanno sfruttata altri e l’Italia è rimasta al palo. Quando, infatti, usiamo una di queste piattaforme di prenotazione, stiamo lasciando una provvigione alle OLTA (che può andare dal 15% al 30%), che di fatto viene grattata via dal guadagno dell’albergo.
Renato Soru diceva “Non capisco perché per cercare un ristorante a Cagliari devo interrogare un server che sta in California“.
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L’Italia è al 26esimo posto in competitività nel settore turistico a livello mondiale, subito dietro alla Corea e al 101esimo posto dopo lo Zimbabwe per l’uso di tecnologia nel comparto turistico.
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Un dato interessante è che, negli ultimi anni, mediamente cresce del 6-8% la vendita diretta, ovvero ogni anno crescono i turisti che online cercano di acquistare direttamente dall’albergo o dalla struttura turistica, sia perché si risparmia ma soprattutto perché hanno piacere ad avere un rapporto diretto con chi gli fornirà la vacanza o il pernottamento.
Sul risparmio però c’è da dire che spesso c’è un problema: la Parity Rate. Le OLTA (Online Travel Agents) impongono all’albergatore il Parity Rate, ovvero sul sito web del albergo non può esserci un prezzo inferiore a quello che viene dato all’OLTA. I francesi da tempo stanno cercando di abbattere questa assurda regola oligopolistica del Parity Rate e comunque a livello globale è messa in discussione.
Il problema è che in Italia meno del 30% delle strutture turistiche ricettive hanno un canale di vendita diretta digitale, un booking digitale, e quindi sono costrette a sfruttare i canali di vendita delle OLTA senza averne però uno proprio. Per ridurre il problema della perdita di guadagno derivate dalle OLTA, occorrerebbe ridurre questo digital divide, facilitando e aiutando la digitalizzazione del canale turistico con una vera alfabetizzazione digitale.
Un sito interessante che parla in maniera diffusa sugli ultimi sviluppi del settore turistico online, di OLTA e Parity Rate è: Disintermediazione.it
Altrettanto interessante, se volete approfondire l’argomento, il dossier di 104 pagine di Toolisse (la piattaforma italiana di servizi e soluzioni tecnologicamente avanzate per migliorare l’esperienza di viaggio del turista e aumentare le performance digitali degli operatori del turismo) che potete trovare qui.
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