CodeWeavers è la software house che ha sviluppato CrossOver, un tool basato su W.I.N.E., che serve ad eseguire software Windows su sistemi Mac e Linux, senza la necessità di virtualizzare il sistema operativo di Redmond con programmi tipo VMware Fusion o Parallels, o usando Boot Camp.
L’ardita scommessa di CodeWeavers
Nel Luglio 2008 la software house, per pubblicizzare il proprio prodotto, indisse un’iniziativa singolare, il “Great American Lame Duck Presidential Challenge“, promettendo che avrebbe regalato per un giorno, Crossover Linux Pro e Crossover Mac Pro (i software di punta dell’azienda che normalmente costano dai 37 ai 64 dollari), se il Presidente Bush, prima della fine del proprio mandato, fosse riuscito a raggiungere almeno uno degli obbiettivi d’interesse nazionale prefissati dall’azienda.
Fra questi obiettivi da raggiungere c’era anche l’abbassamento del prezzo della benzina, che sarebbe dovuto calare di almeno un dollaro, da 3.79$ a 2,79$ il gallone.
Ebbene, contro ogni previsione, a causa dell’andamento dell’economia mondiale e senza alcun intervento di Bush, il prezzo è sceso sotto i 2,79 dollari al gallone (almeno nel Minnesota dove ha sede la società) e CodeWeavers, mantenendo la sua promessa, il 28 Ottobre 2008 ha quindi reso disponibile una form tramite cui ottenere il proprio seriale.
Come era facile attendersi, il giorno in cui fu indetto il Giveaway Day, il sito è stato ovviamente preso d’assalto e, per l’intenso traffico, è risultato irraggiungibile per gran parte della giornata (in seguito è stata allestita una pagina temporanea per continuare la promozione).
I risultati sono ora sotto gli occhi di tutti: in sole 24 ore sono state regalate qualcosa come 750.000 licenze che sono costate quasi 45 milioni di dollari!
Ma ciò, ovviamente, ha prodotto anche un aumento del 400% della base di utilizzatori e potenziali clienti di ulteriori upgrade.
Ciò a fatto si che la Codeweavers è stata costretta a cancellare tutte le altre scommesse (se il costo delle case fosse sceso, se la disoccupazione fosse diminuita o se Bin Laden fosse stato catturato) per scongiurare altri fatali Giveaway Day.
Ovviamente la cifra di 45 milioni di dollari di mancato fatturato è del tutto teorica perché credo che tra gli oltre 750.000 utenti, pochissimi avrebbero realmente acquistato la licenza ufficiale.
Io, per esempio, ho provato le demo di Crossover, anche l’ultima 7.1, ma non sono mai stato soddisfatto in quanto supporta troppe poche applicazione. Per cui non ho ritenuto vantaggioso prendere la licenza di un prodotto che, al momento, considero immaturo. Ma tanti altri, invece, si sono prodigati nel download per il solo motivo di avere una versione gratuita di un software a pagamento, anche se poi non sapevano che farsene. Sono venuto a conoscenza di alcuni utenti Windows che si sono affrettati a scaricarsi la licenza, scoprendo poi che i programmi funzionavano solo in ambiente Linux o Mac OS X.
L’isterismo di massa all’apertura del nuovo Trony della Romanina a Roma
Questa corsa all’oro mi ha fatto venire in mente una scena che mi rimarrà in mente per molto tempo: l’isterismo di massa all’apertura del nuovo Trony presso il centro commerciale Domus della Romanina a Roma. L’evento di ordinaria follia è accaduto, sarà un caso, esattamente il giorno dopo il Giveway Day della Codeweavers, ovvero il 29 Ottobre 2008.
Io ho avuto la sfortunata idea di farci un salto il primo giorno di apertura. Ho visto scene che mai avrei immaginato: gente che, in attesa anche dalla sera prima, scavalcava i cancelli per essere tra i primi ad entrare, porte a vetri rotte pochi secondi dopo l’apertura del centro commerciale, signore con le mani insanguinate perché spinte dalla folla delirante verso quelle porte di vetro rotte. E ancora folli corse per accaparrarsi l’ultimo pezzo superscontato, sia di ragazzini, che di anziani con in mano la macchinetta del caffè scontata di 80 euro. Quindi 2-3 ore di fila per pagare alla cassa il proprio bottino. Ho visto gente che aveva riempito, letteralmente, intere buste con i prodotti scontati e, anche, chi voleva portarsi a casa il televisore LCD di esposizione perché erano finiti quelli in promozione.
Ma quello che più mi ha colpito è vedere come la gente potesse essere presa dal raptus del cieco acquisto: ho visto gente che, una volta terminata la Xbox 360 Arcade in promozione a 99 euro, prendeva in tutta corsa, senza neanche informarsi, la Xbox 360 normale che costava 239 euro (saggiamente posizionata dagli inservienti Trony affianco a quelle scontate). Ho visto anche gente che, siccome non potevano comprare due prodotti dello stesso tipo in promozione (dato l’esiguo numero disponibile), li abbandonava nei dintorni delle casse, e persone che le afferavano senza neanche domandarsi quanto costavano e se erano, effettivamente in offerta. Ho visto gente chiedere alla cassa e alle persone in fila se qualcuno avesse lasciato qualsiasi cosa, dal navigatore satellitare al cellulare. Ho visto gente afferrare dagli espositori quanta più roba poteva, senza minimamente controllare il prezzo.
L’idea di poter comprare merce a prezzi stracciati (fino all’esaurimento di questi prodotti) ha attirato migliaia di persone sin dalla sera prima. Alle cinque del mattino erano un centinaio in fila e alle nove, come le cavallette, erano oltre cinquemila, a fine serata più di quattordicimila.
Ora, dopo aver visto queste scene, non mi meraviglio che vi sia stato un afflusso di oltre 750.000 persone per un software gratuito che solo un piccolissima parte userà realmente!
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