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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Apr 23 2009

AGPS: come funziona e come scaricare manualmente le effemeridi dei satelliti GPS

Posted by Antonio Troise
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Incuriosito da un interessante articolo di Salanet, oggi ho tentato di capire meglio il funzionamento del sistema AGPS, in particolare di come funzionasse il download delle effemeridi dei satelliti GPS sui nostri dispositivi mobili.

Un po’ di teoria

Quando un sistema di navigazione GPS tenta di rilevare la sua posizione esatta, la prima operazione che deve essere in grado di eseguire è quella di riuscire ad individuare, nel minor tempo possibile, almeno tre satelliti in orbita e da questi raccogliere fondamentali indicazioni come la posizione degli stessi: è questo il famoso processo conosciuto come “fixing“. Con il fixing, infatti, il dispositivo mobile raccoglie i dati, li elabora, e quando le informazioni sono sufficienti “fissa” i satelliti. Il fixing può avvenire in tempi più o meno rapidi, in funzione della visibilità del cielo e della buona qualità del segnale ricevuto (>28 dB-Hz). Inoltre, siccome il satellite trasmette la propria posizione al terminale ogni 30 secondi, e non in ogni istante, se una qualsiasi causa interrompe lo scambio di dati, ad esempio il passaggio sotto un cavalcavia o l’avvicinarsi ad un alto edificio, il dispositivo dovrà attendere altri trenta secondi per riattivare il processo. Infine, il fixing dei satelliti, per essere coerente, va ripetuto ogni 4 ore.

Il ruolo dell’AGPS

Ed è qui che entra in gioco l’AGPS che, attraverso una connessione internet (via GPRS, via ActiveSync o via WiFi) , può preventivamente ottenere le informazioni relative alla posizione dei satelliti nell’orbita terrestre. Il problema è che, siccome i satelliti GPS non sono geostazionari, (orbitano a circa 20200 KM compiendo due orbite al giorno siderale intorno alla Terra) e la loro traiettoria può variare in misura infinitesimale rispetto a quella prestabilita, i dati scaricati attraverso il sistema AGPS saranno validi solo per un periodo di tempo limitato (che può variare da 3, 7 o 10 giorni; sul mio HTC TyTN II, per esempio, hanno una validità di 6 giorni e 23 ore) e sono in funzione di una determinata area geografica. In pratica, quindi, l’AGPS ha lo scopo di saltare la fase intermedia del “fixing”, per consentire l’avvio immediato del sistema di navigazione che non dovrà perdere tempo a cercare i satelliti (con un tempo di fixing che può variare da 10 a 30 secondi in condizioni ottimali, contro i 2-3 minuti senza AGPS)

Come scaricare manualmente le effemeridi

Bene, dopo questa spiegazione, mi è venuto spontaneo chiedermi da quali server il sistema AGPS scarica i dati e in quale formato. Dopo qualche ricerca su internet, ho capito che le effemeridi dei satelliti GPS sono contenute in un “XTRA data file” di circa 50 KB e che ha sempre il nome: xtra.bin (in qualche caso si potrà chiamare anche packedephemeris.ee).
Di solito, questo file viene scaricato da particolari server dedicati a cui i dispositivi mobili si collegano (via GPRS, via ActiveSync o via WiFi). Eccone alcuni prelevati dai registri di configurazione dei cellulari con Windows Mobile (qui un mio articolo su come ripristinare con un programma i dati dei server AGPS) o Symbian o dal file /etc/gps.conf degli smartphone con Android:

xtra1.gpsonextra.net
xtra2.gpsonextra.net
xtra3.gpsonextra.net
test.agps.com:7275
agps.orange.fr:7275
geoloc2.sfr.fr:7275

Se, però, avete la necessità di prelevare manualmente un file xtra.bin è sufficiente, per esempio, scaricare il file http://xtra1.gpsonextra.net/xtra.bin. Al momento solo i server gpsonextra.net permettono il download dei file attraverso la porta 80 (e quindi attraverso un qualsiasi browser); in particolare Android usa questa connessione HTTP sulla porta 80 (come si può appurare dal file /etc/gps.conf), mentre i dispositivi con Windows Mobile credo venga aperto un socket sulla porta 7275 di alcuni server (per cui, da questi server, non potrete scaricare il file xtra.bin direttamente dal browser).

xtra.bin sul HTC TyTN II

Dopo queste informazioni sono riuscito anche a localizzare il file xtra.bin sul mio smartphone HTC TyTN II. Infatti, ogni qualvolta lancio l’applicativo GPSRapido (QuickGPS in inglese) e vengono scaricate le effemeridi,

AGPS - 1

il file xtra.bin viene salvato sotto la cartella di sistema /Temp.

AGPS - 2
Tag:activesync, agps, gps, Htc, Mobile, smartphone, symbian, tytn-II
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Mar 27 2009

YouTube Mobile Application: è uscito il client ufficiale per Symbian S60 e Windows Mobile! Ecco la guida passo passo su come installarlo su uno smartphone con Windows Mobile 6

Posted by Antonio Troise
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Finalmente Youtube ha rilasciato gratuitamente un client per Windows Mobile 6.x e Symbian S60 3rd Edition (qui la lista dei dispositivi Nokia supportati) per permettere di accedere a YouTube da quasi tutti i palmari e smartphone in commercio. Se fino a poco tempo fa era possibile farlo nativamente solo da un iPhone/iPod Touch o da un HTC Touch Diamond (tanto che su xda-developers erano riusciti ad estrarre dalla ROM HTC l’applicazione per metterla a disposizione, più o meno legalmente, su tutti i dispositivi con Windows Mobile) o attraverso qualche piccolo tip, ora la nuova versione 2.0.2 dell’applicativo ufficiale YouTube Mobile Application amplierà lo spettro di clienti rendendo fruibile il portale di video praticamente a quasi tutti i dispositivi mobili avanzati esistenti in commercio (con pieno supporto agli schermi ad alta risoluzione VGA e simili), offrendo una migliore qualità video, velocizzando lo streaming grazie alla ottimizzazione per le reti mobili Wi-Fi o 3G, rendendo di fatto meno complicato vedere i video di YouTube sul proprio telefonino.

Già qualche mese fa, YouTube aveva comunicato di aver reso disponibile all’indirizzo m.youtube.com/ il supporto ad Adobe Flash Lite 3 (supportato, al momento, solo dai cellulari più recenti), ma l’apertura del portale a due delle principali piattaforme mobili sul mercato, è un evento rivoluzionario sul fronte accessibilità e ci ricorda quanto Google abbia la volontà di offrire la migliore esperienza di fruizione di YouTube su qualsiasi dispositivo, computer, televisore o telefono cellulare. In quest’ottica rientra anche YouTube TV, il servizio che permette di visualizzare i video e gestire i comandi direttamente dal telecomando della nostra console WII o Playstation 3, simulabile dal proprio browser Safari (abilitando il menu Sviluppo -> User Agent -> Altro…) o Firefox (installando il plugin User Agent Switcher) impostando uno dei due seguenti User Agent:

Mozilla/5.0 (PLAYSTATION 3; 2.00)
oppure
Opera/9.23 (Nintendo Wii; U; ; 1038-58; Wii Internet Channel/1.0; en)

Tornando a YouTube Mobile Application, c’è però da dire che, purtroppo l’applicazione non è per ora disponibile per l’Italia ma soltanto per Australia, Irlanda, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti; è comunque possibile scaricarla ugualmente collegandosi dal browser del proprio device mobile all’indirizzo http://m.youtube.com e cambiando la propria lingua predefinita in Inglese, in attesa di un rilascio in lingua italiana.

Come installare YouTube Mobile Application su Windows Mobile

Aprire dal browser del proprio smartphone la pagina: http://m.youtube.com

YouTube Mobile Application - 01

Verrà mostrata la versione di Youtube ottimizzata per i dispositivi mobili. Sotto al campo di ricerca troverete un link da cliccare: “Guarda Youtube sul tuo cellulare“:

YouTube Mobile Application - 2

Almeno finché non verrà rilasciato da Google una versione per l’Italia, al momento, dopo aver cliccato sul link sopra indicato verrà mostrata questa pagina che ci avverte che non è disponibile la versione per il nostro dispositivo.

YouTube Mobile Application - 3

In realtà questa schermata potrebbe trarre in inganno chiunque perché non si dice che non è disponibile una versione per la lingua italiana dell’applicativo (e ovviamente anche il conseguente supporto alla localizzazione italiana di YouTube.it) ma sembra quasi che la versione del nostro sistema operativo non sia supportata. Sarà, invece, sufficiente cliccare sul link in basso: “Cambia lingua” per accedere alla seguente schermata:

YouTube Mobile Application - 4

dove basterà cliccare sul link “English” per essere rediretti verso la seguente pagina per il download automatico dell’applicativo.

YouTube Mobile Application - 5

Dopo qualche secondo di attesa si aprirà a popup un messaggio che vi chiederà conferma del download in corso.

YouTube Mobile Application - 6

Cliccando sul tasto “Salva con nome…” potrete decidere dove salvare il file (che altro non è che un file .CAB installabile su tutti i terminali con Windows Mobile)

YouTube Mobile Application - 7

Essendo un file .CAB si aprirà automaticamente la schermata di istallazione dell’applicativo (altrimenti basterà posizionarsi sulla cartella in cui si è salvata l’installazione dell’applicativo e fare doppio click sul file .cab) che chiederà dove installarlo (sul Dispositivo o sulla Scheda di Memoria): a voi la scelta in base alle vostre esigenze e allo spazio libero a disposizione sulla periferica.

YouTube Mobile Application - 8

Dopo che ha effettuato la copia dei file nella directory di destinazione desiderata, l’installazione sarà portata a termine in pochi secondi.

YouTube Mobile Application - 9

Ora sarà sufficiente andare nella cartella Programmi del proprio dispositivo mobile, dove troverete l’icona dell’applicazione appena installata:

YouTube Mobile Application - 10

Quando si lancerà per la prima volta l’applicazione YouTube Mobile Application verrà chiesto di selezionare la propria regione di appartenenza: selezionate United Kingdom o United States

YouTube Mobile Application - 11

e vi verranno mostrati, in inglese, i termini e le condizioni da accettare prima di poter proseguire.

YouTube Mobile Application - 12

Infine, vi verrà mostrata una ultima schermata di avviso che vi avvertirà che se non accediamo con connessione wireless, dal momento che lo streaming consuma un gran quantità di dati, prima di usarlo è necessario avere un abbonamento flat per il proprio terminale mobile, altrimenti si rischia di spendere molte decine di euro per visionare qualche minuto di filmato.

YouTube Mobile Application - 13

Finalmente ora potrete accedere alla schermata principale dell’applicativo YouTube Mobile Application dove potrete trovare un campo per ricercare i video, con lo storico delle parole chiave già immesse, oppure potrete selezionare i contenuti più visti, quelli che hanno ricevuto maggior gradimento e gli ultimi caricati.

YouTube Mobile Application - 14

Simpatica la visualizzazione a scorrimento laterale delle anteprime dei video ricercati (a mo’ di CoverFlow semplificato). Una volta scelto il video, si accede alla pagina che lo descrive brevemente

YouTube Mobile Application - 15

e dal quale è possibile lanciare la visualizzazione, che va automaticamente a schermo intero e in modalità landscape, con prevenzione dello spegnimento del dispositivo durante il playback.

YouTube Mobile Application - 16

Come potete notare il player mostra la barra di scorrimento del video, permette la visione a pieno schermo con un doppio click ed assomiglia molto a quello che si visualizza dal browser del proprio pc.

Suggerimenti per migliorare l’applicazione

Al momento, le uniche pecche di YouTube Mobile Application sono, oltre al mancato supporto ufficiale per l’italiano (che ci costringe, per eseguire l’installazione sui nostri device, di accontentarsi della versione inglese del programma e di non poter accedere alla versione localizzata di Youtube.it), anche la mancanza della possibilità di loggarsi con il proprio account in modo da accedere ai servizi più avanzati del noto portale, e l’impossibilità di accedere ai Canali di Youtube. Si sente anche molto la mancanza di un link per scaricare i video in modo da poterli guardarli offline (qui trovate un modo alternativo per farlo con il sito MobyTube) e l’impossibilità di visualizzare i suggerimenti ai video simili.
Google, comunque, ha garantito che saranno a breve disponibili diversi aggiornamenti dell’applicativo, che saranno notificati automaticamente dal programma.

Tag:browser, cellulare, coverflow, firefox, flash, Google, Htc, Mobile, nokia, safari, smartphone, streaming, symbian, tv, Video, wi-fi, wireless, youtube
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Nov 7 2008

Come trasformare il proprio portatile in un Hotspot Wi-Fi per collegare il vostro iPod Touch o iPhone ad internet senza spese

Posted by Antonio Troise
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Uno dei problemi maggiori per chi possiede un iPod Touch (e in parte anche per chi ha un iPhone e non ha un abbonamento Flat per il 3G) è che, in mancanza di una rete Wi-Fi, è impossibile navigare e usare i vari applicativi che hanno bisogno di un accesso diretto alla rete. Inoltre, a differenza degli smartphone con Windows Mobile (e il suo Active Sync), anche se si collega il proprio iPod Touch, attraverso il suo cavo USB, al proprio Mac/PC connesso ad internet (via cavo se, evidentemente non si ha una connessione Wi-Fi) non è possibile sfruttare la condivisione delle rete ma si può solamente sincronizzarlo con iTunes. Inoltre, se non si ha una rete Wi-Fi, è anche impossibile inviare documenti, o foto al proprio iPod Touch/iPhone (per usarlo come un vero e proprio hard disk esterno) attraverso applicazioni come AirSharing, Discover o Files Lite.
In poche parole, senza Wi-Fi, il proprio iPod Touch risulta un prodotto menomato.

Scegliere un laptop hotspot o un router Wi-Fi

Oggi, quindi, vi voglio spiegare dettagliatamente come trasformare il proprio Mac o PC in un hotspot Wi-Fi senza dover spendere dei soldi per acquistare un router wireless. Ovviamente il proprio computer dovrà avere anche una scheda wireless (integrata o esterna): se dovesse mancare, dovete valutare se acquistarne una o, a questo punto, puntare direttamente sull’acquisto di un router wireless. Considerate, però, che se avete bisogno di di questa funzionalità, per esempio, solo a casa, allora mi sento di consigliarvi l’acquisto di un router Wi-Fi; se, invece, siete soliti portare con voi sempre il vostro fidato portatile e volete essere certi di poter navigare, scaricare aggiornamenti e applicativi da iTunes Store, e sfruttare al meglio le decine di applicazioni che avete installato sul vostro iPod Touch, allora la scelta migliore è quella di leggere questa guida e configurare un vero hotspot in 2 minuti sul vostro portatile.

Configurare il proprio Mac come Hotspot Wi-Fi

Aprire “Preferenze di Sistema” e cliccare sull’icona “Condivisione“.

Laptop Hotspot 1

Si aprirà la seguente schermata:

Laptop Hotspot 2

nella lista dei servizi da attivare, in fondo, troverete la voce “Condivisione Internet” che selezionerete. Quindi alla voce “Condividi la tua connessione da” selezionate, dal menu a tendina, l’interfaccia che volete condividere. Nel nostro caso “Ethernet“.
Infine, alla voce “Ai computer che usano” selezionate, dalla lista delle porte, la voce “Airport” (che altro non è che il Wi-Fi):

Laptop Hotspot 3

Ora non ci resta che configurare i parametri della connessione Wi-Fi, in particolare il nome della network (che coincide con il nome dell’hotspot che il vostro iPod, o qualunque altro dispositivo wireless, vedrà disponibile) e che tipo di cifratura usare.
In particolare, cliccate sul tasto “Opzioni Airport…” e, nella finestra che apparirà, inserite il “Nome network” (nel nostro caso “zen-wifi” ma è un esempio, potete scegliere, qualunque altro nome di vostra fantasia), lasciate il “Canale” in “Automatico” e abilitare la voce “Abilita criptatura (utilizzando WEP)“, altrimenti chiunque potrebbe accedere alla vostra rete wireless condivisa. Quindi inserite una password di vostra scelta, facendo attenzione che, per una chiave WEP a 40 bit, è sufficiente una password di 5 caratteri, mentre una chiave WEP a 128 bit, richiede una password di almeno 13 caratteri.

Laptop Hotspot 4

E’ noto che la protezione WEP è da tempo obsoleta poichè non offre il massimo della sicurezza sulla cifratura; se, però, impostate la chiave a 128 bit e la password non è troppo banale (su WEP Key Generator potrete trovare un generatore di chiavi WEP a diverse cifrature), allora sicuramente costituirà un primo ostacolo per i navigatori occasionali che si dilettano con il wardriving.

A questo punto non resta che abilitare la condivisione internet, spuntando la voce “Condivisione internet” dalla lista dei servizi del pannello delle “Condivisioni“.

Dopo aver confermato l’attivazione del servizio:

Laptop Hotspot 5

finalmente abbiamo attivato il nostro Hotspot Wi-Fi sul nostro Macbook!

Laptop Hotspot 6

Vi accorgerete dell’attivazione di un hostspot sul vostro portatile perchè, nella barra dei menu in alto, comparirà la seguente icona:

Laptop Hotspot 7

Ora ovunque siate (ovviamente solo laddove potete accedere ad una collegamento internet via cavo), potete attivare la vostra personale rete Wi-Fi, in modo da poter utilizzare il vostro iPod Touch o iPhone, ma anche il vostro smartphone Symbian o Windows Mobile, senza spendere soldi con una connessione 2G/3G o con un abbonamento Wi-Fi pubblico.

Configurare il proprio PC Windows come Hotspot Wi-Fi

Per Windows il ragionamento è analogo. Vi invito, però, a vedere un video creato da CNET TV dal titolo: “Make your laptop a hotspot” in cui verrà spiegato passo passo, come configurare un hotspot sul proprio portatile con Vista e con Mac OS X.

Purtroppo la spiegazione illustrata per i Mac, nella seconda parte del video, è solo per Mac OS X Tiger (anche se molto simile a quella per Leopard): è per questo che deciso di spiegarla, altrettanto dettagliatamente, in questo mio articolo.

Tag:condivisione, hotspot, iPhone, ipod-touch, itunes, mac, Mac os x, password, smartphone, symbian, Video, wep, wi-fi, Windows, windows-mobile, wireless
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Nov 6 2007

Tutto quello che avreste voluto sapere di Android, la nuova piattaforma Linux per dispositivi mobili made in Google

Posted by Antonio Troise
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A dispetto di tutte le previsioni e i rumors che da un anno a questa parte stavano circolando in rete, Google si affaccerà sul mercato della telefonia mobile ma non producendo un proprio cellulare evoluto sul modello dell’iPhone (il famoso googlefonino), bensì lanciando una nuova e rivoluzionaria piattaforma software per dispositivi mobili che permetterà agli utenti di navigare “on the road” come se si trovassero a casa: nome in codice “Android“. A dare la smentita ufficiale ci ha pensato lo stesso Google che attraverso il blog ufficiale ha presentato al mondo Android: un annuncio che è molto più ambizioso di ogni singolo “Google Phone” sul quale si è speculato nelle scorse settimane poiché questa potente piattaforma sarà la struttura di migliaia di modelli di telefoni diversi.

I requisiti minimi

Google ha chiesto ai costruttori che vorranno adottare Android dei requisiti tecnici minimi. I “Gphone” dovranno essere dotati di videocamera, tecnologia Wi-Fi (che permetterà l’accesso ad internet attraverso le reti senza fili), compatibilità con lo standard di trasmissione dati 3G (UMTS) e sistema di rilevazione satellitare (GPS). Caratteristiche che ormai iniziano ad essere disponibili in quasi tutti gli smartphone di fascia media, e che presto, probabilmente, diventeranno abbastanza economiche da essere diffuse su tutti i cellulari.

Le caratteristiche di Android

La nuova piattaforma Android si baserà sul sistema operativo open source Linux (che verrà probabilmente rilasciata sotto licenza Apache Versione 2.0) e sul linguaggio Java e sarà disponibile negli Stati Uniti e in Europa dalla seconda metà del 2008.
Questa scelta garantirebbe una reale apertura verso le applicazioni prodotte da terzi e che proietterebbe il Pinguino in prima linea nella guerra per la conquista del mobile e al contempo confermerebbe l’intenzione di Google di essere protagonista dell’Internet mobile.

Android integrerà un’interfaccia personalizzabile, un servizio di messaggeria e tutte le applicazioni attualmente fornite da Google, come Google Earth, Google Maps e la suite office di Google. Lo scopo è quello, ambizioso a dir poco, di trasformare qualsiasi smartphone dotato delle caratteristiche necessarie in un vero e proprio mini-computer, in grado di svolgere tutte – o quasi – le funzioni normalmente svolte dal pc di casa, rendendo l’esperienza “desktop-like“.

SDK per Android che semplifica lo sviluppo di applicazioni per cellulari

Google, inoltre, ha annunciato che distribuirà anche un tool di sviluppo per permettere alle terze parti di creare velocemente e semplicemente delle applicazioni per il sistema operativo compatibile con ogni telefonino che monti Android. Per ora non si può mettere le mani su nulla ma l’attesa finirà il 12 Novembre, data in cui verrà rilasciata al pubblico una preview dell’Android Software Development Kit (SDK).

La piattaforma Android dovrebbe semplificare lo sviluppo di cellulari e applicazioni mobili perché è una piattaforma integrata che comprende un sistema operativo, un middleware, un’interfaccia utente e alcune applicazioni. Con l’Android SDK i produttori di dispositivi di telefonia mobile e gli operatori wireless saranno liberi di personalizzare Android per portare sul mercato prodotti nuovi ed innovativi più rapidamente ed a costi inferiori. Gli sviluppatori potranno accedere alle capacità dei dispositivi di telefonia mobile ed agli strumenti che permetteranno loro di realizzare applicazioni più innovative e maggiormente user-friendly, portando il modello dello sviluppatore Internet anche nel mercato della telefonia mobile.

La grande alleanza e i grandi assenti

Insomma, Mountain View spera di gettare le basi per un’architettura comune ma non proprietaria, un vero e proprio “open standard“. A sostenere il progetto ci sarà un’alleanza di 34 differenti grandi società tra produttori e operatori, la Open Handset Alliance (OHA), ciascuna delle quali porterà un contributo al progetto di innovazione.
E’ già sicura la partecipazione di Samsung, Motorola, Lg, Htc, Intel, Qualcomm, Broadcom, e Texas Instrument fra i costruttori di hardware e Sprint Nextel, T-Mobile, Kddi, Ntt DoCoMo e Tim Telecom Italia fra i carrier telefonici.

Ma tra i grandi assenti ci sono anche nomi di peso, come i colossi Nokia e Sony-Ericsson e la neofita Apple. Se per Nokia il fatto si potrebbe giustificare perché è una delle più grandi sostenitrici di Symbian, per Apple l’aspetto interessante è che, nonostante il Ceo principale promotore dell’alleanza, Google, fa parte del consiglio di amministrazione di Apple, le strategie di Cupertino non sembrano lontanamente compatibili con gli scopi finali del patto.

Il fine ultimo dell’Alleanza è quello di generare innovazione per i dispositivi cellulari e dare ai consumatori una user experience di gran lunga migliore di quella oggi riscontrabile nelle piattaforme mobili.
Con quasi 3 miliardi di utenti nel mondo, il cellulare è diventato un mezzo di comunicazione personale e onnipresente. Tuttavia, la mancanza di sforzo collaborativo è sempre stata un ostacolo per gli sviluppatori, gli operatori mobili e i produttori di apparecchi mobili, nel rispondere il più velocemente possibile ai sempre mutevoli bisogni dei consumatori finali. Attraverso Android, ora potranno posizionarsi in maniera migliore per portare sul mercato prodotti innovativi più velocemente e con costi minori. Il risultato finale sarà una piattaforma senza precedenti, che consentirà ai produttori di telefonia mobile di fornire ai propri utenti una esperienza di utilizzo del dispositivo molto migliore.

Windows Mobile, Symbian e Mac OS X Mobile: i rivali di Android

Così dopo Windows Mobile, Symbian, Mac OS X Mobile e OpenMoko, nasce una nuova stella nel cielo della telefonia mobile. Tra i rivali più temibili senz’altro è da citare il Mac Os X di Apple, ormai di serie su tutti i prodotti di Cupertino, dall’iPhone all’Apple Tv, passando per i nuovi iPod e i computer della mela. Ma è Symbian l’ostacolo più impegnativo alla conquista del mercato mobile da parte di Google. Attualmente, infatti, il 59% dei cellulari “intelligenti” monta il sistema operativo mobile Symbian, leader del mercato mondiale. Un sistema altamente specializzato che può contare su circa 74 milioni di utilizzatori in tutto il mondo. Mentre gli utenti di una versione “mobile” di Linux – sul quale sarà basato il G-System – sono per adesso solo 13 milioni. Su numeri simili si attesta anche la base di mercato di Windows Mobile. Che, però, ha alle spalle Microsoft, in assoluto il player più importante e ricco dell’informatica.

Chi c’è dietro a Android?

Sembra infatti che nel 2005 Google acquisì un’azienda di software per cellulari che si chiamava Android, alla cui guida stava Andy Rubin, un brillante ingegnere-imprenditore di 44 anni che ora è direttore delle piattoforme mobili di Google.

Se Android sarà gratuito come ci guadagnerà Google?

Come conferma la licenza Apache Versione 2.0, Google ha intenzione di distribuire gratuitamente il sistema ai produttori. Un risparmio che probabilmente verrà avvertito anche dagli utenti finali, nella speranza di rendere low-cost gli smart-phone.
Con questa mossa Google vuole imprimere un’accelerazione al mondo dell’internet mobile, contrastando la frammentazione e i giardini recintati che l’hanno caratterizzato fino ad oggi, e rendendo l’esperienza dell’utente più simile a quella che avviene attualmente col web. Colmare il gap tra cellulari e internet significa infatti, per l’azienda di Mountain View, far crescere i ricavi pubblicitari provenienti dai servizi consultabili via telefonini. Che nel mondo sono ormai più di miliardo e continuano a crescere.

Considerazioni finali

“Android mostrerà a milioni di utenti il vero potenziale della tecnologia mobile, che finora non è stato sfruttato appieno. Cambieremo il modo in cui le persone condividono le informazioni. Per sempre”.

Speriamo comunque non sia vera la frase riportata dal NYT che dice “Google’s agenda is to disaggregate carriers” (che può essere interpretata come “Una delle volontà di Google è distruggere gli operatori”). Staremo a vedere ma nell’attesa date un’occhiata al video introduttivo ad Android realizzato dagli stessi sviluppatori che lavorano a questo progetto:

Tag:android, Google, google phone, gphone, Htc, iPhone, Linux, nokia, opensource, os, symbian, windows-mobile
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Ott 9 2007

La rivoluzione di Adobe Flash Lite 3 per vedere i video di Youtube sui cellulari: peccato che non è possibile scaricarlo ma sarà in bundle con la ROM dei nuovi dispositivi

Posted by Antonio Troise
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Qualche giorno fa è apparsa la notizia che Adobe ha presentato Flash Lite 3, una release rivoluzionaria perché capace di riprodurre i filmati Flash, come ad esempio quelli di YouTube, sui terminali mobili. E’ noto infatti che i video di Youtube (eccetto alcuni realizzati appositamente nella sezione mobile del sito) e in particolare qualsiasi filmato .flv non sono riproducibili in streaming dai browser di uno smartphone, PDA o cellulare.

Flash Lite 3 supporta la piattaforma S60/Symbian di seconda e terza generazione, Qualcomm, Windows Mobile 5/6, BREW 2.x/3.x e Qualcomm e promette di restituire la medesima qualità video riscontrabile sugli schermi dei vostri PC, grazie, appunto, al supporto dei video compatibili con Adobe Flash Player, consentendo, di fatto, la distribuzione di contenuti web dinamici su tutti i dispositivi mobili e la diffusione di suonerie animate.

Ma è bene chiarire una cosa, visto che in giro per la rete, si ripete ovunque la stessa domanda: dove è possibile scaricare questa nuova versione? Purtroppo, la risposta è da nessuna parte, visto che il runtime di Flash Lite 3, non può essere scaricato dall’utente; Adobe, infatti, lo fornisce in licenza solo ed esclusivamente ad un numero di ristretto di produttori hardware e content provider, in particolare, almeno inizialmente, saranno Nokia, LG, Samsung e la giapponese NTT DoCoMo.

Adobe, intanto, ha dichiarato che sono oltre 300 milioni i dispositivi equipaggiati con le versioni precedenti del software Flash ed entro il 2010 saranno oltre un miliardo i prodotti integreranno il supporto nativo al formato.

«Flash Lite 3 è quanto mai simile all’esperienza desktop fornita da Flash Player. Questo permette agli utenti mobili di accedere liberamente ai contenuti quando e dove vogliono, mentre l’efficiente gestione delle risorse ottimizza e incrementa significativamente le performance dei dispositivi», declama il comunicato di Adobe.
“Flash Lite 3 è il passo più significativo che abbiamo fatto nel mondo mobile. Nel corso dei prossimi anni saremo in grado di rilasciare le versioni desktop e mobile simultaneamente“, ha dichiarato Gary Kovacs di Adobe.

Nella speranza che i produttori di altri cellulari, come HTC, diano la possibilità di aggiornare i firmware dei propri dispositivi mobili, vi consiglio alcuni video demo su Adobe Flash Lite 3 presentato all’Adobe Max 2007 Chicago:

Tag:flash, flash-lite, flv, Htc, Mobile, pda, symbian, windows-mobile, youtube
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Ott 3 2007

Come proteggere il proprio cellulare Symbian e Windows Mobile con uno sguardo grazie al riconoscimento dell’iride

Posted by Antonio Troise
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Iris Recognition Tecnology La tecnologia era presente già da molto tempo ma veniva soprattutto utilizzata in ambiente militare o dove si richiedevano sistemi di protezione avanzata. Finalmente qualcuno ha pensato di utilizzarla anche per gli usi comuni, a tutto vantaggio della semplicità e immediatezza d’uso: sto parlando, della Iris Recognition Tecnology, ovvero del riconoscimento dell’identità grazie alla lettura dell’iride, applicata ai cellulari, sfruttando la fotocamera come scanner dell’iride.

In effetti la tecnologia di riconoscimento dell’iride non è nuova al segmento di sicurezza ma è la prima volta che è stata introdotta nel mercato mobile come protezione contro l’utilizzo non autorizzato del dispositivo da parte di terzi, in modo che possa essere attivato esclusivamente dal proprietario.

Tag:iride, iris-recognition-tecnology, Mobile, sicurezza, symbian, windows-mobile
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Giu 27 2007

Wwigo: il programma che trasforma un cellulare in Webcam Wireless e trasmette al PC via Bluetooth

Posted by Antonio Troise
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Wwigo
WWIgo, acronimo di “Webcam Wherever I go, è un’applicazione che installandosi sul vostro cellulare/palmare Symbian lo trasforma in una vera e propria webcam wireless. Il funzionamento è semplice perché il cellulare trasmette i dati e comunica con il PC mediante il protocollo Bluetooth 2.0, del tipo Microsoft Bluetooth Stack, Widcomm Bluetooth Stack o Toshiba Bluetooth Stack.

Dopo aver usato il cellulare come mouse senza fili, è l’idea più geniale che ho trovato! Come si può intuire, questo semplice metodo, fa dire addio alle classiche prolunghe USB 2.0 che sinora, chi aveva necessità di mostrare in webcam qualcosa che era distante dal proprio PC, era costretto necessariamente ad usare.

Il software è compatibile con tutta la famiglia della terza serie del sistema operativo Symbian S60 e necessita sul sistema host solo dei relativi driver Bluetooth 2.0 per Windows. Al momento, però, funziona solo con determinati modelli esclusivamente della Nokia: 6600, 6630, 3230, 6260, 6270, 6620, 6680, 6681, 6670, 6681, 7610, N70, N73, N80, N95, E60i. Presto, però, sarà esteso a quasi tutti i cellulari sul mercato.

Potremo utilizzare, così, la fotocamera come webcam wireless e sfruttarla anche per diversi servizi come Skype, MSN, Yahoo Messenger e YouTube.

Al momento l’applicativo è ancora in una fase di sviluppo iniziale, per cui la versione rilasciata è una Beta, utile per verificarne le potenzialità di utilizzo e per identificarne i bug.

Per scaricare il software gratuitamente è necessario iscriversi al sito di Motvik.

[via downloadblog e tecnovideoblog]

Tag:msn, n96, nokia, skype, symbian, usb, webcam, wireless, yahoo, youtube
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