Ieri si è definitivamente concluso l’accordo tra Oracle e Sun Microsystems che vede l’azienda di acquisire di Larry Ellison, in una “operazione amichevole”, Sun per la cifra di 5,6 miliardi di dollari al netto del debito, che saliranno a 7,4 miliardi di dollari poiché la Oracle si è fatta carica dei debiti della Sun (9,50 dollari per azione).
Se è ancora prematuro parlare del rischio occupazione per i lavoratori coinvolti (Sun occupa 33 mila persone, Oracle 86 mila) quello che è subito lampante è che con questa operazione Oracle ne esce nettamente rafforzata nei confronti di IBM, soprattutto perché Oracle è riuscita laddove il gruppo rivale non è riuscito nei giorni scorsi: acquisire Sun Microsystem con una proposta di “soli” 6,5 miliardi di dollari.
Che fine farà MySQL?
Ma i primi dubbi cominciano a serpeggiare per la rete e Michael “Monty” Widenius, principale creatore di MySQL, dell’azienda MySQL, in seguito rilevata da Sun Microsystems, dal suo blog ha commentato la nuova mossa di Oracle, parlando liberamente alla comunità Open Source di quello che secondo lui potrebbe accadere a MySQL.
Secondo quanto scrive M.M. Widenius le possibili evoluzioni di MySQL a questo punto potrebbero essere tre:
- MySQL verrà abbandonato
- MySQL verrà venduto
- Oracle investirà in MySQL trasferendovi tutta la propria esperienza con i database
Certamente, la soluzione ottimale sarebbe l’ultima anche se ad oggi ancora non sono state fornite rassicurazioni sul futuro di MySQL, se non fosse che questo progetto viene citato in un documento pubblicato da Oracle, in cui cerca di rispondere ai molti interrogativi suscitati subito dopo l’acquisizione di SUN e in cui, oltre a confermare i contratti già stipulati da Sun e l’assistenza a tutti i clienti, si afferma che MySQL andrà a inserirsi nella gamma di database insieme ad Oracle 11g, TimesTen, BerkeleyDb ed il motore transazionale InnoDB. Se da una parte questo documento rassicura, dall’altra viene il sospetto che l’affermazione possa essere alquanto vaga e non si sa con precisione in che modalità possa proseguire il progetto.
In effetti anche se Oracle ha un business complesso (in realtà neanche Sun era un player puro open source), non si intuisce perché non dovrebbe tentare di affiancare alla sua offerta proprietaria anche un servizio opensource, in considerazione del fatto che all’offerta opensource potrebbe aggiungere pacchetti proprietari specifici. Poi, come noto, MySQL da tempo si stava muovendo in direzione Enterprise, per cui un avvicinamento dei due settori potrebbe essere più facile di quello che si possa pensare.
E’ comunque vero che, nessuno può essere il padrone di un progetto Open Source, ma al massimo project leader (quanti fork di progetti open source sono nati per assecondare le diverse visioni degli sviluppatori). MySQL è nato e ha raggiunto la gloria senza Sun per cui è molto probabile che il progetto andrà comunque avanti a prescindere dalle decisioni di Oracle; ma “Monty” vuole comunque rassicurare la comunità Open Source accennando ad una possibile ripresa dei lavori su MySQL nel caso questo venga abbandonato da Oracle.
Gli scenari futuri
Ma oltre a MySQL, Java e Solaris sono gli asset più golosi nel mirino di Oracle. Infatti, l’acquisizione di Sun Microsystem da parte di Oracle avrà un grande impatto su molti comparti dell’IT, dai desktop software, ai server, alle tecnologie così come avrà impatto sui segmenti di mercato, per le Pmi ma anche per le grandi aziende.
In particolare:
- Database per le imprese: La piattaforma preferita per i database Oracle è Solaris, basata sull’architettura SPARC. L’acquisizione comporterebbe il consolidamento del predominio di Oracle in questo settore, perché sarà difficile per le aziende rivali (soprattutto Microsoft, con il proprio server SQL basato su Intel, e SAP) competere con una tecnologia database che contiene i know-how di Oracle e Sun combinati.
- Database per privati: se Oracle manterrà lo sviluppo del database open source MySQL di Sun, ciò la porterà ad avere una maggior penetrazione nella fascia media di mercato, mantenendo comunque soluzioni robuste e affidabili.
- Java e Sun: lo stesso Larry Ellison, fondatore e CEO di Oracle, ha dichiarato che sono stati proprio Java e Solaris i motivi principali che hanno spinto la sua società a volere fortemente la transazione. Infatti se Java sarà la tecnologia fondamentale sulla quale puntare per il successo nel settore del middleware, Solaris è sempre stato la migliore piattaforma su cui far girare il potente database di Oracle. La speranza è che Oracle mantenga Java open source e prosegua nella linea di ricerca della società acquisita, anche se è probabile che Java prenderà la via del settore enterprise.
- Open Source: dopo l’acquisizione, è evidente a tutti che vi saranno numerose sovrapposizioni in merito all’offerta software delle due società, ed è probabile, quindi, che alcuni progetti open source prima supportati attivamente da Sun Microsystems subiranno un ridimensionamento. E’ il caso, per esempio, di OpenOffice.org che difficilmente troverà una collocazione all’interno della strategia di Oracle (anche se taluni pensano che Oracle, nota rivale di Microsoft, investirà su OpenOffice.org solo per portare via clienti a Microsoft Office), mentre è plausibile pensare che la tecnologia di VirtualBox vada a confluire in Oracle VM, o ne sia complementare.
- Software proprietario: Oracle possiede già il suo ambiente di sviluppo Java proprietario che si chiama JDeveloper (e partecipa nella fondazione Eclipse), per cui è probabile che NetBeans di Sun verrà ridimensionato o, nel peggiore dei casi, ne verrà cessato lo sviluppo o ceduto a terze parti. Ovviamente la migliore delle ipotesi sarebbe prendere il meglio dei due prodotti e fare di NetBeans e JDeveloper un unico prodotto: peccato che tutto questo richiede investimenti che non sappiamo se Oracle avrà voglia di anticipare.
- Hardware: Oracle è un’azienda che si è sempre ed unicamente occupata di software. Cosa farà della divisione di Sun dell’hardware, in particolare dell’architettura SPARC? Forse Oracle potrebbe differenziare l’offerta in base ai suoi clienti: grandi clienti Oracle + Solaris + SPARC. Piccoli clienti Linux + MySQL + AMD/Intel.
Di certo la vendita di hardware sarà un valore aggiunto che Oracle sfrutterà per poter proporre soluzioni complete a prezzi più concorrenziali rispetto agli altri, anche se è forse difficile pensare ad una evoluzione del processore SPARC, a causa degli onerosi costi di ricerca e sviluppo nel campo delle CPU. E’ quindi probabile che i server SPARC rimarranno in commercio ancora per qualche anno, ma non verranno più sviluppati, puntando sui processori AMD/Intel (i cui costi di ricerca e sviluppo, sono a totale carico delle rispettive società).
Nuovi accordi in arrivo per le aziende rivali?
Secondo qualcuno, però, se per molti anni grosse case di hardware, prima tra tutti HP, erano stati partner privilegiati di Oracle, ora l’arrivo in casa Oracle di Sun (un accordo che darebbe un sistema hardware/software chiavi in mano) creerebbe una situazione di disagio a partner come HP che potrebbero allontanarsi non potendo trarre beneficio più dei privilegi. In altri termini, HP (e altri partner di minore impatto) potrebbero cominciare a orientare il loro interesse verso nuovi produttori di software. E, per adesso, l’unica vera grande alternativa è rappresentata da Microsoft che a questo punto potrebbe trarre grande vantaggio da questa acquisizione.
In questa ottica, quindi, sarebbe un grande errore, da parte di Oracle, abbandonare lo sviluppo dell’ambiente MySQL, poiché offrirebbe a Microsoft SQL Server un più ampio campo di opportunità, soprattutto in compagnie orientate al Web 2.0 dove, appunto, mySQL è ampiamente rappresentato (al momento MySQL vanta più di 11 milioni di installazioni).
In definitiva, è probabile che Oracle continui a sviluppare e puntare su MySQL proponendolo come soluzione entry-level, aggredendo così il mercato dal basso e lasciando ad Oracle Database 11g il segmento high-end.
Conclusioni
Queste sono solo alcune idee e speculazioni, che da ieri stanno circolando sul web. Ovviamente, in questi casi, solo il tempo potrà dire quali direzioni prenderà Oracle. Ma quel che è certo per tutti è che la società di Larry Ellison ha sicuramente fatto uno dei migliori affari della sua vita, perché da questo momento Oracle diventa, ancor di più, uno dei più importanti player dell’intero panorama IT, poiché potrà fornire soluzioni integrate comprendenti server, storage, sistema operativo, database, middleware e applicazioni, ponendosi così in diretta concorrenza con colossi come IBM, Dell e HP.
Termino con una perla di saggezza di Techcrunch che intitola così un suo articolo sull’acquisizione Oracle-Sun:
Oracle Wants To Be The Apple Of The Enterprise, But It Just Became IBM
che in italiano suona pressappoco così:
Oracle vuole essere la Apple del mercato Enteprise, ma è diventata solo IBM
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