Levysoft
  • Home
  • Portfolio
  • WordPress Plugin
  • Contattami

Dal 2004 il blog di Antonio Troise

RSS FeedTwitterFacebook
Lug 14 2008

Tutte le follie del iPhone in grado di creare un Reality Distortion Field anche sul comune uomo di strada che ne parla senza sapere cosa sia

Posted by Antonio Troise
Tweet

iPhone 3G Lo scorsa settimana ho seguito, come molti, le vicende del iPhone 3G sbarcato finalmente, oltre che in Italia, in tutto il mondo! Devo dire di essere rimasto allibito da come, un semplice prodotto, possa creare un vero effetto valanga sui media. Quanti altri prodotti tecnologici hanno avuto un seguito mediatico così rilevante?
La cosa più strana, tra tutte, è stato sentire, ad ogni giornale radio che mi capitava di ascoltare mentre ero in macchina, delle avventure delle persone in fila per acquistare l’iPhone, sia in Italia che in Giappone. Oppure quando al telegiornale, intervistando i commercianti sul pessimo andamento dei saldi di fine stagione, uno di questi asseriva che:

“si vede che gli interessi si sono spostati altrove: se le persone sono disposte a fare la file per spendere 600 euro per un cellulare, è chiaro che i soldi ci sono e non viviamo un momento di recessione economica, ma semplicemente si è spostato l’interesse della gente verso altri prodotti”.

Battezzato addirittura “the God machine”, la macchina di Dio, quando fu presentato dalla Apple un anno fa perché sembrava avesse attinto la sua tecnologia direttamente dal futuro, la nuova reincarnazione dell’iPhone ha reso tutti folli.

Infatti, in tutto il week end, non ho fatto altro che sentire ovunque, in maniera diretta o indiretta, del iPhone 3G.

Le mie testimonianze

Ma quello che era ancora più strano era sentire la gente parlare dell’iPhone come oggetto del desiderio, per poi capire che non sapevano quasi nulla delle sue caratteristiche. Quando un mio collega mi ha detto che era intenzionato a comprarsi l’ultimo gioiellino di casa Apple, gli ho suggerito di guardare il video tutorial che spiegava cosa facesse l’iPhone: ebbene, dai suoi sguardi ho capito che non sapeva quasi nulla dell’iPhone e ha fine presentazione era ancora più convinto del suo futuro acquisto!

Sempre lo stesso giorno, una mia amica mi ha raccontato che nel ufficio era passato un cliente con in mano l’iPhone e tutti ne parlavano: ma lei non aveva avuto modo di vedere come fosse fatto e cosa facesse. Al che gli ho detto che potevo fargli vedere il mio iPod Touch, che nulla aveva che spartire con il nuovissimo iPhone 3G, ma almeno poteva avare un assaggio delle potenzialità della nuova e intuitiva interfaccia del cellulare di casa Apple. A fine demo era estasiata di cosa potesse fare quel prodotto e mi disse che aveva finalmente capito perché tutti ne parlavano!

Reality Distortion Field dell’iPhone

Insomma, come vedere sembra che anche l’iPhone riesca a generare intorno a sè il famoso “Reality Distortion Field” (RDF) che contraddistingue i Keynote di Steve Jobs. Come la distorsione spazio temporale di un singolarità cosmica, anche l’iPhone sembrava riuscire, durante tutto lo scorso weekend, a creare intorno a sè un campo di attrazione gravitazionale tale da attirare sia l’early-adopter e gli Apple Addicted, che l’uomo di strada completamente digiuno di tecnologia.

Gli eventi della follia iPhone

Così, forse per sfruttare questo hype, venerdi 11 Luglio 2008 è accaduto davvero di tutto. TIM ha lanciato l’iniziativa “La Notte Bianca di Tim” (alcuni punti vendita TIM hanno effettuato una apertura speciale per presentare iPhone 3G dalle 00:00 di venerdi 11 luglio), mentre Vodafone apriva myLive, ovvero un portale totalmente dedicato ad iPhone 3G, accessibile tanto da browser (anche su computer fisso) che da una applicazione specifica che si scaricherà dall’App Store.

Dalla mezzanotte di venerdi, si sono susseguiti decine di reportage con foto, filmati e cronache di tanti utenti entusiasti e pazienti in fila per il lancio di iPhone 3G dai vari centri TIM sparsi per la penisola. Ovviamente foto d’onore e interviste ai primi cittadini ad accaparrarsi il prezioso oggetto, ma anche a chi manifestava contro le tariffe vergognose di Tim e Vodafone.

A fare un reportage in grande ci ha pensato Engadget che ha raccolto una serie di immagini e video che testimoniavano le file che si accalcavano in tutto il mondo, dallo Store della Fifth Avenue a Manhattan al Giappone, dalla Danimarca alla Nuova Zelanda (che tra l’altro, per via dei fusi orari, era stato il primo paese in cui è cominciata la vendita di iPhone 3G).

Intanto, come era logico supporre, migliaia di aggiornamenti del firmware dell’iPod touch, attivazione di centinaia di migliaia di iPhone, download di milioni di applicazioni free, passaggio da .mac a mobile me, tutto in un solo giorno, era davvero troppo per i server Apple, tanto che negli Usa e in molti altri paesi, come in Italia, si segnalavano gravi problemi per l’attivazione dell’iPhone 3G, con server sovraccarichi dalle troppe richieste. Analoghi problemi di gioventù si incontravano anche con il neonato MobileMe e con l’App Store, in cui 135 applicazioni delle 552 presenti per iPhone/iPod Touch erano gratis (anche se devo dire pochissimi erano di buona qualità, tra queste non posso non citare Remote, sviluppata da Cupertino stessa, che trasforma l’iPhone e l’iPod touch in telecomandi via Wi-Fi definitivi per pilotare iTunes su Mac e Apple TV) e la gran parte di quelli a pagamento non superavano i cinque dollari.

E mentre qualcuno lo aveva già smontato pezzo per pezzo, l’iPhone Dev Team dichiarava che era già molto vicino a craccare la versione due del firmware degli iPhone.

Ma la follia dell’iPhone ha colpito anche i giornali che hanno subito affiancato i loro siti classici con le rispettive versioni ottimizzate per iPhone: dal Corriere, che proponeva le notizie in una veste grafica che si adatta perfettamente allo schermo del telefonino, a Repubblica, da Radio Deejay alla RAI che inaugurava un portale compatibile con l’interfaccia di iPhone e iPod touch, per essere sempre aggiornati on-the-go sugli ultimi avvenimenti.

Ovviamente non potevano mancare il giro di illustre recensioni: Dopo le recensioni delle 3 grandi “voci” americane, sono arrivate anche quelle di importanti giornalisti italiani, come quelle di Marco Pratellesi (Corriere), Ernesto Assante (Repubblica), Nicola Porro (Il Giornale), Antonio Dini (Sole24Ore) e Luca Sofri (Gazzetta).

Intanto, tutti i blogger, restano in trepidante attesa, dell’applicazione, creata direttamente dal team di WordPress, che consentirà il blogging mobile, per poter aggiornare il proprio blog basato su WordPress direttamente da iPhone o da iPod touch.

Tag:Apple, cellulare, giornali, iPhone, iphone-3g, iPod, ipod-touch, itunes, Mobile, rai, steve-jobs, Tecnologia, Wordpress
CONTINUE READING >
8 comments
Gen 31 2008

Il Reality Distortion Field di Steve Jobs e il We’ll be back soon Effect degli Apple Store: analisi psicologica del ribaltamento del senso comune e delle strategie del marketing dell’attesa

Posted by Antonio Troise
Tweet

Quando si ha a che fare con personaggi famosi inevitabilmente si autoinnescano delle leggende metropolitane che possono durare anche decenni. E’ il caso, per esempio, di Steve Jobs, CEO della Apple, che sembra generare il famoso “Reality Distortion Field” (RDF) intorno a sé.
Sarà perché ammaliati dai suoi “One more thing…” nei Keynote (ribattezzati Stevenote, tanto influenti da avere una sua sezione anche in Wikipedia), sta di fatto che da tempo si dice che Steve Jobs sia in grado di applicare su chi lo ascolta un RDF (che si può paragonare alla stregua del carisma e del fascino) ovvero quella capacità iperbolica di fare marketing intelligente in grado di convincere praticamente chiunque di qualsiasi cosa.

One more thing...

Questa capacità, quindi, gli permetterebbe di plasmare e distorcere la realtà in modo da risultare vincente e convincente. Anche se questo termine è stato coniato alla Apple da Bud Tribble (prendendo spunto da un termine di Star Trek) nel lontano 1981 per descrivere il carisma peculiare di Steve Jobs, oggi il Reality Distortion Field indica, più in generale, l’abilità persuasiva dei managers, le cui conclusioni diventano commissioni appassionate per possibili progetti insani, senza considerare la praticità delle loro implementazioni o le forze competitive del mercato.

Il Reality Distortion Field di Steve Jobs
Lo strano mondo degli Apple Store e il We’ll be back soon Effect

Alla stessa stregua forse si può considerare l’Apple Appeal che questa azienda riesce ad ingenerare nei sui Apple Addicted. Certamente, oltre all’RDF di Steve Jobs, molto tecniche sono da considerarsi puro frutto delle più alte strategie di marketing (in molti hanno tentato di carpire i segreti per fare una presentazione in stile Steve Jobs) che con pochi semplici passaggi, riesce sempre a far parlare di sé anche da coloro che non si sono mai avvicinati a questo mondo. Ne è un esempio lampante lo strano mondo degli Apple Store e il suo “We’ll be back soon” effect.

We

Avete mai visto uno store online come Amazon, Dell, Hp etc, andare offline per una o due ore solo perché veniva aggiornato un prodotto o introdotto uno nuovo (come il recente Ipod Nano Rosa)?
Eppure Apple, adottando una politica controcorrente che va contro il principio del “sempre online” tipico dell’e-commerce, si comporta proprio così, mostrando il famoso post-it “We’ll back soon” e le bandierine dei vari Apple store con i numeri telefonici. Per cui, contrariamente alla maggior parte dei siti internet, un Apple Store chiuso per un’ora, non è una notizia negativa ma esattamente l’opposto, un evento che molti fan stavano aspettando!
E’ per questo che mi piace parlare di un vero e proprio ribaltamento del senso comune e delle strategie del marketing!

Quindi, prendendo spunto dalla maestria del co-fondatore della Apple, sembra che la chiusura dello Store aiuterebbe Apple a costruire e mantenere alta l’attesa e l’eccitazione verso nuovi prodotti, visto che da li a poco, la blogosfera e l’internet intera, inizierà il classico “tam-tam” mediatico alla ricerca di nuove informazioni e le scommesse su cosa Apple presenterà si susseguiranno ininterrotte.

In quest’ottica si innesca anche il filone dei rumors: nessun altro prodotto tecnologico è così immerso nei rumors quotidiani che, inevitabilmente, riescono a prevedere molte delle cose che affermano.

L’RDF arriva fino all’acquirente

Questo stare sempre attenti alle ultime novità di casa Apple, crea un effetto tipico di chi compra o deve comprare un prodotto della mela: se qualcuno deve andare a comprare un PC Sony Vaio o un PC HP, è molto meno attento ai dettagli del prodotto e non sta mai a verificare che quello sia veramente l’ultimissimo modello appena uscito. L’importante che abbia le specifiche richieste e un prezzo ragionevole.

Per l’acquirente Apple, invece, non è così e, forse perché succube della psicologia degli Apple Store, tende sempre a verificare che quello che sta per comprare sia l’ultimo modello e che, nella fattispecie, tende a controllare, per quanto possibile, che non possa uscire niente altro di nuovo da lì a 3 mesi, almeno. Addirittura, se il modello è vecchio di “ben” 3-4 mesi, allora si tende ad aspettare il successivo restyling o speed bump!
Non si spiega altrimenti il proliferare di siti come MacRumors Buyer’s Guide o il famoso Mactactic – Know when to buy your mac che, attraverso semplici e pure previsioni statistiche, cercano di carpire le date di quando dovranno uscire i nuovi prodotti Apple.

Rumors

Quest’ultimo è un comportamento tipico che ho ritrovato in molte persone e, lo devo ammettere, anche in me quando ho deciso di acquistare il Macbook Pro: forse, il fenomeno si può spiegare perché, dato che i prodotti della mela hanno un prezzo un po’ più alto dei prodotti consumer che siamo abituati ad acquistare, tendiamo a non vedere spesi tanti soldini su un prodotto che parte già vecchio… E’ anche vero, però, che i portatili Apple si svalutano molto meno velocemente di un equivalente portatile HP, Acer, Sony, etc… probabilmente perché anche sui prodotti Apple aleggia il famoso Reality Distortion Field di Steve Jobs!

Tag:Apple, apple-store, keynote, steve-jobs
CONTINUE READING >
6 comments
Gen 15 2008

Il computer leggero come l’aria: il supersottile Macbook Air. Caratteristiche, considerazioni personali e il primo video di presentazione. Voi cosa ne pensate: lo acquistereste?

Posted by Antonio Troise
Tweet

Macbook Air Durante il keynote del Macworld Expo 2008 (qui potete vedere tutto il video dell’evento) di San Francisco, Steve Jobs, CEO di Apple, ha presentato, tra le altre novità proposte dalla casa di Cupertino, una piccola rivoluzione: il supersottile MacBook Air. Se già i rumors si susseguivano da giorni a riguardo, dare un’occhiata dal vivo del nuovo gioiello della Apple, è stato più appagante! Vi consiglio, quindi, di andare, innanzitutto il video di presentazione disponibile sull’Homepage della Apple ma anche su Youtube:

Qui, invece, potete dare un’occhiata alla nuova pubblicità del Macbook Air:

Ora che avete visto di cosa stiamo parlando, passiamo a qualche nota tecnica e alle mie personali riflessioni.

Tag:Apple, Asus Eee, iPhone, iPod, keynote, mac, macbook, macworld, ssd, steve-jobs, wireless
CONTINUE READING >
14 comments
Set 7 2007

Steve Jobs ha a cuore i clienti che si sono fidati di Apple comprando subito l’iPhone e quindi regala un buono da 100$ a chi aveva comprato il cellulare al prezzo di 599$

Posted by Antonio Troise
Tweet

La decisione di Apple di ridurre il prezzo dell’iPhone 8GB di $200 (passando quindi da 599$ a 399$) ha scatenato le polemiche di centinaia di clienti che avevano fatto l’acquisto prima dell’Apple Event del 5 Settembre che hanno scritto per email alla casa produttrice dichiarandosi delusi del comportamento di Apple che non aveva preso in considerazione i veri sostenitori del successo dell’iPhone di questi mesi.
A questo punto Steve Jobs non si è tirato indietro e ha scritto una lettera aperta pubblicata su Apple.com e rivolta a tutti i possessori dell’iPhone scontenti. In questa missiva digitale Steve ha concluso che Apple tiene a cuore i primi iPhone Users e per questo, in accordo con AT&T, ha preso la decisione di offrire loro un buono di 100 dollari da utilizzare sull’Apple Store online o in uno qualsiasi dei negozi sparsi sul territorio americano, per acquistare un prodotto della mela.
In realtà una forma di rimborso era già iniziata da parte di Apple e addirittura di ben 200$ ma era valida solo per coloro che avevano ricevuto il cellulare nei 10 giorni antecedenti la riduzione di prezzo.

Il fatto, comunque, che l’azienda di Cupertino abbia voluto accontentare i suoi acquirenti e per farlo abbia usato il metodo della lettera aperta, è un metodo davvero innovativo per un azienda, che forse potrà riuscire a fidelizzare maggiormente i propri clienti. Steve non è nuovo, però, alle lettere aperte: ricordate il j’accuse sui DRM che portò poi alla nascita di un accordo con EMI per i DRM free?
Ebbene, il meccanismo mediatico è lo stesso. Anche in questo caso Steve ha voluto spiegare le sue ragioni che, dal punto di vista di un’azienda, sono più che sensate.
Innanzitutto il CEO afferma di aver optato per la decisione giusta avendo abbassato i prezzi dell’iPhone anche in previsione delle festività natalizie (”Abbiamo intenzione di mettere un iPhone in ogni calza natalizia quest’anno“).
Quindi, dopo aver evidenziato il suo punto di vista, ha fatto un’analisi generale sul comportamento e l’evoluzione dei prodotti tecnologici; basandosi sulla sua esperienza trentennale ha sempre constatato che il mercato tecnologico ha sempre avuto ritmi veloci e dai percorsi del tutto “irregolari”.

Quando si acquista un prodotto, immancabilmente poco dopo esce un modello migliore e meno costoso. “Se aspettate sempre una riduzione di prezzo oppure il modello nuovo migliorato, non comprerete mai alcun prodotto tecnologico perché c’è sempre qualcosa di meglio e meno costoso all’orizzonte” si legge nella lettera del CEO di Apple.

Quindi, pur essendo convinti di aver adottato la decisione giusta abbassando il prezzo dell’iPhone, Steve Jobs ha voluto dare ascolto ai suoi clienti, consapevole che solo con la loro approvazione, potrà avere continuare con quella politica di “I Think Different” che da sempre ha contraddistinto Apple.

Tag:Apple, iPhone, lettera-aperta, steve-jobs
CONTINUE READING >
4 comments
Ago 8 2007

Tutte le novità dal mondo Apple: nuovo iMac solo da 20” e 24”, tastiera slim, addio al tasto mela, iLife 08, iWork 08, aggiornato il MacMini

Posted by Antonio Troise
Tweet

Dopo l’iPhone, l’Apple Special Event August 2007 sembrava essere passato un po’ in sottotono anche se nella blogosfera il fermento c’era anche se silente… e le novità non sono certo mancate. Qui potete vedere il meeting di presentazione di ieri sera, mentre qui potete guardare i nuovi spot della nuova linea di iMac.

Ecco quali sono state le 10 grandi e piccole novità illustrate da Steve Jobs nel corso dello Special Event tenutosi ieri 7 Agosto 2007 nel quartier generale di Cupertino.

  1. Nuova linea di iMac
  2. iLife ’08
  3. iWork ’08
  4. Aggiornato il MacMini
  5. Nuova tastiera slim
  6. Aggiornato il servizio web .Mac
  7. Addio al simbolo della mela sulle nuove tastiere
  8. Aggiornato Airport Extreme 802.11n
  9. Schede RAID
  10. Anche in Europa il nuovo sito della Apple
  11. Considerazioni finali di Steve Jobs
Tag:airport, Apple, ilife, imac, iwork, keyboard, keynote, macmini, macworld, raid, special_event, steve-jobs
CONTINUE READING >
2 comments
Lug 2 2007

Analizzato il ghost-marketing di Steve Jobs sull’iPhone

Posted by Antonio Troise
Tweet

iPhone La domanda che molti si sono posti è: si può davvero scrivere di tecnologia senza toccarla e viverla? Ovviamente sto parlando dell’iPhone, uscito con grande clamore il 29 giugno negli Stati Uniti: prima di quella data nessuno, se non pochi eletti, aveva avuto il grande privilegio di provarlo.
Ebbene, nonostante nessuno lo avesse mai visto, migliaia di persone hanno fatto la fila di notte davanti ai negozi dell’AT&T e agli Apple Store d’America attendendo la loro apertura per acquistare il telefonino dell’anno!
E dopo ben 5 mesi, 20 giorni e qualche ora, l’iPhone, il supertelefonino multimediale della Apple, è finalmente arrivato esordendo sul mercato statunitense alle 18:00 del 29 Giugno, ora locale, la mezzanotte in Italia, in un clima di attesa frenetica.

Se la reazione della gente è stata questa, è facile immaginare che al mondo c’è qualcuno capace di suonare le persone come violini, come solo alle grandi star riesce di fare per i loro concerti. E’ il trionfo della comunicazione, non del prodotto, che materialmente non c’è.
Steve Jobs, è riuscito, letteralmente, a mettere in fila l’intera America. Merito di una campagna di ghost-marketing senza precedenti nella storia della telefonia.

E tutti quelli che ne hanno parlato, in termini di informazione nessuno è riuscito a scrivere qualcosa di più efficace della presentazione di Steve Jobs, che, al di fuori di ogni schema passato ha osato annunciare un prodotto 6 mesi prima della sua uscita senza avere alcun timore che qualcuno potesse batterlo sul tempo, forse forte del fatto che il suo iPhone era avanti anni luce rispetto alla concorrenza.

Tag:Apple, iPhone, steve-jobs
CONTINUE READING >
0 comments
Giu 12 2007

Tutte gli eventi del deludente Keynote Apple: l’unica vera novità è Safari per Windows. Raccolte le prime amareggiate reazioni della blogosfera sul dock 3D.

Posted by Antonio Troise
Tweet

Keynote Devo dire che ci si aspettava di più da questo Keynote: certo non sono mancati i colpi di scena ma forse, dopo quello di Gennaio che presentò l’iPhone ci si aspettava qualche nuova rivoluzione in arrivo. La scaletta che era trapelata qualche ora prima, anche se un clamoroso fake, era indubbiamente più interessante.

Ho seguito l’evento principalmente su engadget e maccitynetLive. E’, però, ora possibile rivedere il video dell’intero keynote di Steve Jobs al Worldwide Developers Conference (WWDC 2007), la conferenza riservata agli sviluppatori.

Tre sono stati gli argomenti principali che sono stati svelati nel corso del keynote :

  1. Presentate 10 novità di Leopard sulle 300 introdotte. Tra queste abbiamo:

    – Il dock ha un nuovo look 3D ed è dinamico. In pratica, ora le icone che costituiscono il dock sono in versione tridimensionale e poggiano su una barra trasparente e riflettente; una volta selezionata l’applicazione di interesse verrà visualizzata una pila che mostrerà l’intero “contenuto”, siano essi documenti, fotografie o applicazioni. E’ questo il concetto di Stack, una nuova funzione del dock che pulisce la Scrivania da icone inutili, impilando i file nel dock come file di documenti.

    – Rinnovato il Finder che integra anche CoverFlow. Inoltr, ora per cercare i file si utilizzerà sempre Spotlight.

    – Nuova sidebar con funzioni di ricerca, preferenze di ricerca e file condivisi.

    – Presentato Quick Look che permette di avere le preview sempre disponibili dei file, senza aprirli.

    – La cosa più interessante, però, è che Leopard è totalmente a 64 bit. Jobs confronta applicazioni a 32 e 64 bit, aprendo ad esempio grandi foto e mostrando la superiorità delle secondo. Per usare un filtro su una foto da 4Gb Jobs ci impiega 28 secondi a 64bit, 81 sul 32bit.

    – Vengono mostrate le potenzialità di Core Animation renderizzando animazioni live.

    – Boot Camp è finalmente integrato: Leopard offrirà la possibilità di lanciare ed utilizzare Windows XP e Vista sulla stessa macchina sarà quindi possibile usare applicazioni Xp e Vista a velocità nativa. Un processo guidato creerà la partizione sull’hard disk e inizierà il processo di installazione. Interessante la possibilità di passare da un sistema all’altro in maniera molto veloce, il tutto in nativo e senza quindi usufruire di virtual machines. Potrebbe essere un elemento chiave per chi ha bisogno di entrambi gli OS a velocità nativa ma non può permettersi di stare a lungo senza uno dei due!

    – E’ possibile raggruppare facilmente applicazioni da uno Space all’altro, ad esempio avremo uno spazio per il gioco e uno per il lavoro. Se un gioco gira in uno spazio, l’audio si sentirà solo quando è attivo quello spazio. Le applicazioni si spostano con un drag&drop.

    – La Dashboard è stata potenziata con le web clip, cioè le widget che si possono creare totalmente con con Safari. Con la funzione forbici è possibile trasformare una porzione di qualunque pagina in una widget.

    – iChat migliora la qualità audio con il codec AAC low delay ed inoltre vengono introdotte le tab per le chat, effetti Photobooth e iChat Theatre con il quale è possibile condividere foto, video e le slide di keynote con tanto di transizioni.

    – Confermata la presenza di Time Machine per il backup automatico.

    – Nessuna notizia, invece, sulla presenza del filesystem ZFS.

    – Per maggiori dettagli è possibile visitare la nuova pagina dedicata a Leopard che, grazie a dei filmati demo, illustra tutte le novità principali di Leopard.

  2. Dopo Quicktime e iTunes, ecco arrivare, del tutto inaspettatamente beta di Safari 3 per Windows.
    Apple, oggi, ha infatti rilasciato la beta pubblica di Safari 3.0, sviluppato in Universal Binary, versione compatibile con Windows XP e Vista, oltre ovviamente che per la piattaforma Macintosh. Secondo il test iBench, Safari 3.0 è il browser che velocizza maggiormente java su Windows, battendo Firefox e Internet Explorer, rendendolo, in definitiva, il browser più veloce per Windows.
  3. Sull’iPhone, il Ceo di Apple ha dichiarato che, pur essendo chiuso il Mac OS X incluso, ha comunque aperto iPhone agli sviluppatori tramite Ajax. Infatti sarà possibile far girare applicazioni del Web 2.0 che usano pesantemente Ajax. Jobs ha promesso che sarà possibile scrivere applicazioni per iPhone sfruttando gli standards Web.

Da segnalare il prezzo di Leopard: solo 129$ e l’ironia di Steve Jobs su Vista: “Sei versioni di Leopard: Basic version, $129. Premium version, $129. Business version, $129, Enterprise version $129. Ultimate version, $129.”

Molto interessante, invece, la notizia che i videogames tornano diffusamente anche su Macintosh. EA (con Command and Conquer 3, Battlefield 2142, Need for Speed Carbon e Harry Potter e l’Ordine della Fenice, Madden e Tiger Woods ’08) e ID (con Tech 5 e Quake), due delle case produttrici di videogames più importanti, colgono il momento favorevole di Apple e molto probabilmente il passaggio ad Intel, per annunciare che presto vedremo i titoli dei loro videogiochi più famosi anche su Mac.

La strategia di Cupertino è semplice: prima ha attirato i Win-user con BootCamp e Safari per Windows, ora tenterà anche gli accaniti videogiocatori con i titoli più venduti.

Sito Apple Ma ecco che, finito il keynote di Steve Jobs, arriva una novità non annunciata. Dopo molti anni il sito di Apple (al momento non ancora quello italiano) e l’Apple Store hanno abbandonato lo stile Aqua per far posto ad una grafica totalmente rinnovata in sintonia il look di Mac OS X Leopard, dando addio alle storiche tab e proiettando il look in uno stile un pò più web 2.0, sopratutto nell’Apple Store.

Nella blogosfera il dock 3d non è ben visto perché considerato inutile e troppo somigliante al Looking Glass di Sun del 2003. C’è chi, sfogandosi, afferma che: “Vista é una copia di Tiger, e Leopard una copia di Vista” e che “questo OSX ha riportato in ambiente mac il peggio della grafica di windows“.

E, intanto, il malcontento si percepisce anche in borsa tanto che poco dopo la fine del Keynote, le azioni Apple hanno perso il 3%.

Tag:Apple, iPhone, keynote, leopard, steve-jobs
CONTINUE READING >
7 comments
Giu 7 2007

Novità Apple: nuovi Macbook Pro, 4 video dei nuovi spot per l’iPhone, Youtube visibile dall’Apple TV grazie all’H.264, i video del dibattito Bill Gates e Steve Jobs

Posted by Antonio Troise
Tweet

Durante la scorsa settimana si sono succedute numerose novità e notizie del mondo Apple che fanno presagire un anno ricco di rivoluzioni tecnologiche. In attesa del keynote del CEO di Apple, Steve Jobs, che presenterà i nuovi prodotti (tra cui l’iPhone) alle ore 19.00 dell’11 Giugno 2007 al World Wide Developer Conference 2007 (WWDC 2007), ecco un sunto degli eventi occorsi:

  • Macbook Pro Il 5 Giugno 2007 sullo store online del sito di Apple hanno fatto comparsa i nuovi Macbook Pro da 15 e 17 pollici, caratterizzati da un design identico a quello del modello precedente, ma sono nettamente più veloci, potenti e con meno mercurio grazie ai nuovi schermi LED retroilluminati.
    Tre sono le configurazioni base ordinabili:

    15″, Intel Core2Duo 2.2 Ghz, 2Gb RAM, HDD 120Gb a 1.899€
    15″, Intel Core2Duo 2,4 Ghz, 2Gb RAM, HDD 160Gb a 2.399€
    17″, Intel Core2Duo 2,4 Ghz, 2Gb RAM, HDD 160Hb a 2.699€

    In particolare, tutti i nuovi Macbook Pro sono dotati del Superdrive DualLayer 8x e la scheda grafica, al posto della Mobility Radeon XT 1600, è una NVIDIA GeForce 8600M GT (che è in grado di accelerare del 50% in più le operazioni di visualizzazione rispetto ai precedenti MacPro con Core Duo), montano i nuovi chip Intel Santa Rosa, sono dotati di un Frontbus a 800Mhz e la RAM è di ben 2 Gb ma possono montare fino a 4 Gb di RAM (disponibili in build-to-order, BTO), sono dotati di display con retroilluminazione a LED, tranne per il modello a 17” (per problemi di prezzo: introdurre questi display, attualmente, non sarebbe competitivo). La risoluzione standard è la consueta 1680×1050 (come opzione BTO è disponibile il display HD con risoluzione 1920×1200), mentre per lo schermo a 17” è stata portata a 1920×1200.

    La connettività è esauriente: oltre alla connessione wireless 802.11n che garantisce prestazioni fino a cinque volte superiori e fino al doppio della copertura rispetto allo standard 802.11g, è inclusa anche Gigabit Ethernet 10/100/1000 BASE-T integrata per connettività ad alta velocità, Bluetooth 2.0+EDR (Enhanced Data Rate), una porta FireWire 800 e una porta FireWire 400, uno slot di espansione per scheda ExpressCard/34 per soluzioni di espansione come wireless networking 3G e un’uscita video DVI per connettere il portatile anche ad un Apple Cinema HD Display 30 pollici.

    Come potete desumere, la novità più consistente sta nella presenza dei nuovi schermi illuminati a LED; secondo Apple, si possono far risparmiare da 30 minuti fino ad un’ora di autonomia rispetto ai modelli precedenti. Pare, infatti, che Apple abbia scelto LG come fornitore dei display e quello dei MacBook Pro sia il modello LP154WP2. Questo pannello, presentato in versione esterna all’inizio di quest’anno, ha una risoluzione di 1440×900, un tempo di risposta di 16ms, 500:1 di contrasto e una luminosità di 300 cd/m2. L’angolo di visione è di 120°.

    Tra i vantaggi della nuova tecnologia a LED, oltre a quello di essere eco-friendly (infatti non è presente il Mercurio, molto inquinante e che poteva essere trovato negli schermi dei modelli precedenti; in tal modo è stata rispettata anche una promessa fatta a GreenPeace da Steve Jobs un mese fa circa), vi sono i tempi di accensione ed illuminazione istantanei (mentre la luminosità e la profondità di colore risultano identiche a quelle precedenti), e il minore surriscaldamento rispetto alle lampade tradizionali: anche grazie a questa maggiore efficienza, unita ad un intrinseco minore consumo energetico, pare che i nuovi MacBook Pro possano godere tra i 30 e i 60 minuti in più di autonomia. Ovviamente la maggior durata della batteria deriva anche dall’architettura Santa Rosa.

    Nessuna informazione, invece, sull’avvento o meno del Blu-Ray.

    Un altro miglioramento da segnalare, e mai emerso, è quello degli speaker del modello da 17”, che hanno migliorato la resa delle basse frequenze.

    [via boliboop, tecnovideoblog macblogmelablog, melablog e melablog]

  • Apple ha ufficialmente annunciato la tanto attesa data di commercializzazione negli States dell’iPhone: il 29 giugno. Sul sito americano di Cupertino sono apparsi anche quattro spot inediti, iPhone TV Ads, che illustrano brevemente le funzioni del telefono cellulare. C’è chi fa notare che questi nuovi spot sembrano modificare la tendenza della campagna Get a Mac. Infatti, mentre questi ultimi, per quanto divertenti ed originali, non hanno mai fatto vedere realmente le caratteristiche del Mac, limitandosi di fatto a spiegare cosa si può fare con un Mac, ponendo l’attenzione solo alle differenze tra le due piattaforme, senza far vedere realmente come si può fare, i nuovi spot sono incentrati su cosa (e come) con un iPhone può fare. Il telefono e le sue funzioni sono la star dei nuovi annunci, si può ammirare il nuovo cellulare mentre viene usato per ascoltare una canzone, vedere un video e, ovviamente, fare una telefonata.
    Resta da vedere se sia più efficace una pubblicità stile Mac vs PC o una pubblicità stile iPhone.
    [via spider-mac e melablog]
  • Interessante l’analisi di melablog: quando Steve Jobs annunciò l’uscita dell’iPhone il 9 Gennaio scorso in molti parlarono di errore di valutazione in casa Apple. Perchè svelare un prodotto che sarebbe uscito sul mercato solo mesi dopo, dando un vantaggio così alla concorrenza ed al mondo dei cloni? Se questo si pensò inizialmente da più parti, poco dopo però si capì che Steve Jobs aveva ancora una volta visto molto più in là degli altri, riuscendo a far parlare dell’iPhone in proporzione inversa a quanto lo si conosce.
    A Marzo, solo nel primo mese dall’annuncio dell’iPhone la Apple aveva generato un’attenzione da parte dei media calcolabile in 400 milioni di dollari di pubblicità.

    Era questo il frutto di centinaia di pagine dedicate al nuovo telefono sui giornali di mezzo mondo, i blog, le innumerevoli ricerche di mercato fiorite in maniera spontanea per capire, e si accettano scommesse in merito, se l’iPhone avrebbe ricalcato l’enorme successo già avuto con l’iPod o meno.
    “Nessuna altra azienda ha mai ricevuto una simile attenzione per il lancio di un suo prodotto”, smontando di fatto tutte le perplessità sulla scelta di presentare il cellulare Apple con così tanto anticipo.

  • Sembra sempre più realistica e vicina l’unione Google + Apple, ovvero dalla definizione coniata in questi giorni da Jeremy Caplan su Time, Gapple! Infatti l’idea di un vero e proprio matrimonio strategico tra le due società, ai danni di Microsoft, si era diffusa su molti blog, tra cui il mio, e quando si sono aggiunti altri indizi come le Widget di Google integrate in iPhone e l’integrazione di YouTube in Apple TV, quelli che erano semplici Rumors sembrano essere argomenti validi.

    Ed è proprio l’annuncio dato il 30 Maggio da Steve Jobs, in cui si afferma che i video di YouTube saranno disponibili gradualmente dall’interfaccia del dispositivo, fino al raggiungimento dell’intero catalogo per l’autunno, che fa pensare. Infatti il lavoro è davvero enorme visto che YouTube inizierà a fare l’encoding dei suoi video con il famoso compressore di casa Apple H.264!
    A metà giugno Apple, tramite un Software Update gratuito, implementerà su Apple TV la possibilità di scaricare e vedere i filmati di YouTube.

    Ovviamente oltre a rappresentare un vantaggio per gli utenti Apple Tv, se i video saranno effettivamente riconvertiti dall’originale e disponibili via browser, questo potrebbe portare anche ad un effettivo miglioramento della qualità di YouTube in sé.

    Il bello è che, visto che l’iPhone sembra che non sia in grado di supportare flash, ma sicuramente l’H.264, forse questa migrazione servirà anche a rendere Youtube visibile dagli iPhone!
    [via melablog e melablog]

  • Steve Jobs e Bill Gates Il 30 Maggio 2007 si è tenuto il tanto atteso dibattito fra Steve Jobs e Bill Gates durante il quale i due ex-pirati della Silicon Valley, che nel bene o nel male hanno cambiato la storia dell’informatica, hanno risposto alle domande a loro poste dallo scrittore del Wall Street Journal (che ha organizzato il tutto) Walt Mossberg.
    I video dell’intervista sono reperibili a una pagina del sito della conferenza D: All Things Digital (oppure, per vederli tutti in una pagina, qui). Qui potete trovare una traduzione sintetica del dibattito, mentre qui una versione completa.

    Una volta erano “i più giovani nella stanza,” dice Steve “e ora siamo i più vecchi”.
    E aggiunge citando una canzone dei Beatles “Noi due abbiamo memorie più lunghe della strada che abbiamo davanti“.

    [via melablog e melablog]

Tag:Apple, apple-tv, bill-gates, Google, iPhone, macbook pro, steve-jobs, youtube
CONTINUE READING >
0 comments
Apr 2 2007

Apple ed EMI danno vita al DRM free: il DRM è morto?

Posted by Antonio Troise
Tweet

DRM Oggi 2 Aprile 2007 diverrà una data storica: inizia ufficialmente l’era del DRM free!
Infatti, oggi, a Londra, si è tenuta una conferenza stampa che vede come protagoniste due società, EMI ed Apple, e i loro corrispettivi CEO, Eric Nicoli e Steve Jobs. Da questa conferenza è emersa una notizia bomba: le due aziende hanno annunciato, a partire da Maggio 2007, sarà possibile comprare le canzoni dell’iTunes Store di EMI in alta qualità (256kbps) privi di protezione anti-pirateria (DRM-free) e compatibili con qualsiasi player (quindi non solo iPod).
In particolare, sarà possibile comprare acquistare un brano dell’iTunes Store in due differenti maniere:

  • Spendere 0,99 dollari e ottenere un canzone protetta da DRM
  • Spendere 1,30 dollari e ottenere una canzone DRM free e di qualità maggiore, 256kbps AAC

Per incentivare l’acquisto dei CD completi, questi ultimi verranno offerti senza alcun sovrapprezzo.
I brani potranno così essere utilizzati su qualunque iPod, sistema Mac, sistema Windows, Apple TV, iPhone e su qualunque lettore MP3 compatibile con il formato AAC, senza alcuna limitazione.

Si prevede che entro la fine del 2007, saranno circa 2,5 milioni i brani DRM-free nel catalogo di iTunes.

Anche se il prezzo, forse è un pò troppo alto (la differenza è di ben 30 centesimi a brano, ma secondo Jobs l’aumento è giustificato da una minore compressione), il passo è stato fatto (è la prima volta che una major del settore abbandona la politica della blindatura a tutti i costi) e il DRM Free inizia a farsi sentire! Ricordiamo, però, che la stessa EMI aveva ricordato che vendere musica senza DRM si sarebbe tradotto in una riduzione dei profitti… forse da qui può scaturire la differenza di prezzi. Comunque sia, il DRM-free ha avuto luce.
Già a Febbraio Steve Jobs aveva accennato a questa eventualità e molti lo avevano preso come un pazzo visionario. Chissà come reagiranno i giornali e la blogosfera!

[fonti: melablog, macblog, BlogGiando e Punto Informatico]

UPDATE 17 Ottobre 2007: Apple ha ridotto il costo della musica senza DRM di iTunes Plus portandolo da €1,29 a 99 centesimi di Euro, lo stesso prezzo, quindi, dei brani codificati con la tecnologia FairPlay DRM. La decisione di Cupertino segue quella di Amazon che offre sul suo negozio di musica online canzoni senza DRM a $0,99.

Tag:drm, drm-free, itunes, steve-jobs
CONTINUE READING >
8 comments
Feb 16 2007

Tutti i video di Steve Jobs Vs Bill Gates

Posted by Antonio Troise
Tweet

Tutto iniziò con i video parodia “Ciao sono un Mac, ciao sono un PC” (qui e qui), delle divertenti gag che raccontano le differenze tra un MAC e un PC, ma la lotta a colpi di animazioni, film e documentari, è esplosa dopo il Keynote di Steve Jobs, quando la gente ha iniziato (secondo il mio giudizio) a guardare con un occhio diverso la Apple e ha compreso che una alternativa a Microsoft esiste.
Questi sono i video del genere “Bill vs Steve” (se ne trovate altri…siete i benvenuti):

  1. Pirates of Silicon Valley
    I pirati della Silicon Valley è un film del 1999 ed è la cronaca romanzata di come i giovanissimi Jobs a Gates hanno fatto dei personal computer una realtà che allora sembrava fantascienza.

    Il film più che che spiegare i dettagli tecnici delle invenzioni dei due informatici e dei loro giovani compagni, il film cerca di entrare nelle loro teste, giovani e arroganti abbastanza da pensare di poter trasformare la società…!
    Il film si conclude con la vittoria di Bill Gates che diventerà l’uomo più ricco del mondo e con la Microsoft che possiede parte della Apple, ma come si sa, dopo il ritorno di Jobs alla Apple e la fine della sua crisi finanziaria le azioni in mano Microsoft vennero ricomprate. Il film, ovviamente, manca dell’ultimo capitolo, quello della nascita di Mac OS X e degli iPod l’inizio di una scalata che ha iniziato a sovvertire gli equilibri.
    La versione in lingua inglese è presente su YouTube suddivisa in 10 parti che che linko qui per vostra comodità: 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8 – 9 – 10.
    [via boliboop]

  2. Gates vs. Jobs
    Direttamente da Current TV, un cartone animato irriverente che vede sfidarsi nell’iWorld, Bill Gates e Steve Jobs. Ovviamente ognuno ha le sue armi: Steve ha l’iPhone e Bill ha Windows Vista.

    Comica la scenetta che vede Bill interrogarsi sul perchè la casa di Steve, la iHouse, è senza finestre (ovvero senza Windows)!
    Il tutto si conclude con una pace grazie all’intervento di un vecchio Commodore 64 (il modello di pc più venduto della storia). [via mac blog]

  3. BBC World’s Most Powerful – Steve Jobs vs Bill Gates
    Interessante documentario della BBC che mette a confronto i due big del mondo dell’IT, scavando nel loro passato per individuarne pregi e difetti, per capire chi tra Steve Jobs e Bill Gates, è “il più potente del mondo del’informatica” [via downloadblog]

Tag:Apple, bill-gates, Film, mac, steve-jobs, Versus, Video, Windows, youtube
CONTINUE READING >
1 comment
SeguiPrezzi - Risparmia con Amazon.it

Categorie

Commenti Recenti

  • Antonio Troise on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Fioredicollina on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Antonio Troise on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Emanuele on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Luca on iDatabase: la valida alternativa di Bento per macOS e iOS per i database personali
1 2 NEXT

Meta

  • Accedi
  • Entries RSS
  • Comments RSS
  • WordPress.org

Friends Link

  • GamerTagMatch
  • SeguiPrezzi.it – Risparmia con Amazon.it
  • Trendy Nail

Seguimi su:

  • facebook
  • twitter
  • rss
Creative Commons License
Levysoft by Antonio Troise is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale 2.5 Italia License.
© Copyright 2004 - 2014 - Levysoft by Antonio Troise