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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Giu 11 2009

Tips Mac: come ripristinare la funzionalità di Web Clip di Safari su Mac OS X Leopard

Posted by Antonio Troise
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Web Clip è una delle piccole funzionalità integrate nel browser Safari 3 e 4 per Mac OS X di cui molti non riescono a fare a meno. Semplice ma al contempo essenziale, Web Clip permette di creare widgets contenenti porzioni di pagine web da visualizzare nella Dashboard del proprio Mac. Basterà, infatti, aprire la pagina internet interessata e, facendo click sull’apposito pulsante nella barra degli strumenti di Safari (quello con su disegnate delle forbici e un rettangolo tratteggiato),

Web Clip - 1

quasi tutta la pagina subirà (in maniera molto scenografica) una riduzione di luminosità, mentre ad essere illuminata resterà una area rettangolare le cui dimensioni si potranno regolare a proprio piacimento.

Web Clip - 2

Una volta deciso quale porzione della pagina web sarà interessante monitorare, è sufficiente cliccare sul bottone Aggiungi e Safari creerà un widget nella Dashboard di Mac OS X, che mostrerà i dati di nostro interesse.

Come funziona Web Clip

Ora questo accade in condizioni normali. Quello che non tutti sanno, però, è che, contrariamente a quello che si potrebbe immaginare, ogni Web Clip che si creerà da Safari, viene gestito da un singolo widget sviluppato dalla Apple e che si chiama, ovviamente, “Clip web.wdgt” (presente nella cartella /Library/Widgets/).
Inizialmente credevo che Safari avesse il compito di creare un singolo widget “ad hoc” per ogni web clip creato, ma, in realtà, almeno dalle prove da me effettuate, non è accaduto così. Il risultato è stato che, se si elimina, più o meno accidentalmente, il file “Clip web.wdgt”, oltre a rimuovere tutti i web clip creati, sarà anche impossibile crearne di nuovi da Safari!

Ed è quello che è successo a me, quando, dopo aver creato un Web Clip, questo, per un manovra sbagliata col mouse, si era andato a nascondere nella parte alta della dashboard, tanto che non riuscivo neanche più a visionarlo e a rimuoverlo. Allora, per risolvere il problema, ho rimosso il file “Clip web.wdgt” e, se anche sembrava avessi risolto il problema, in realtà ne avevo creato uno più grande (ma me ne accorsi solo dopo qualche mese): cliccando sul pulsante per creare la Web Clip, era ancora possibile selezionare l’area di interesse della pagina web aperta, ma quando si cliccava sul pulsante “Aggiungi”, nella Dashboard non veniva creato alcun nuovo widget!

La soluzione

L’unica soluzione è quella di ripristinare il widget eliminato, che di default è installato su Mac OS X Leopard, ma che non è possibile trovare da nessun’altra parte sul web, neanche sul sito del supporto della Apple. Per evitare di reinstallare tutto (ipotesi assurda) o di dover scartabellare tutte le cartelle del DVD di installazione di Leopard alla ricerca del file (non ho potuto verificare se le reinstallazione del browser ripristini anche il widget incriminato), ho copiato il file “Clip web.wdgt” da un altro Mac che avevo a disposizione e tutto si è risolto nel migliore dei modi!

Quindi ho deciso, per evitarvi affannose ricerche sul web (non tutti hanno due Mac a casa o amici con a Mac a disposizione), di mettervi a disposizione per il download il file “Clip web.wdgt” che ho copiato dal mio sistema, in modo da permettervi il ripristino delle funzionalità di Web Clip.

download Download Clip Web.wdgt per Mac OS X Leopard
Size: 601.4 KB
Tag:Apple, browser, dashboard, leopard, Mac os x, safari, Tips, Tips Mac, widget
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Mag 11 2009

Come velocizzare Safari su Mac OS X cancellando il file plist delle preferenze di Safari

Posted by Antonio Troise
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Da diverse settimane stavo constatando un progressivo rallentamento del browser di casa Apple, Safari 3.2.1, tanto che spesso, esasperato, mi vedevo costretto ad usare l’ottimo e snello OmniWeb, da poco rilasciato gratuitamente (Firefox, per quanto lo reputo il miglior browser in assoluto, non lo uso molto spesso in quanto l’ho ben infarcito di estensioni developer molto utili nello sviluppo web).
Per mancanza di tempo non ho mai approfondito il problema anche se devo dire mi risultava alquanto misterioso. Qualche giorno fa, dopo aver speso 5 minuti alla ricerca di soluzioni, sono finalmente venuto a capo del problema. Siccome ognuno di voi potrebbe avere un problema diverso vi elenco le operazioni da fare in questi casi e poi vi dirò quale è stata quella risolutiva nel mio caso specifico (che potrebbe comunque essere un caso singolare).

  1. Pulire Cache, Cookies e il contenuto dei campi Autofill: più semplicemente menu “Safari -> Reinizializza Safari“
  2. Disabilitare l’auto-filling dei forms (“Safari -> Preferenze“, selezionare il tab “Riempimento automatico” e disabilitare la voce “Nome utente e password“)
  3. Rimuovere tutti i plugin di terze parti per Safari: a seconda del tipo di plugin installato potrebbe esserci una disinstallazione automatica o una rimozione manuale. Nel mio caso avevo installato Cooliris, Inquisitor, Speed Download e 1Password. Di questi ho ritenuto essenziale solo 1Password, mentre tutti gli altri (in particolare Speed Download poiché per molti, nei vari forum che ho girato, era la causa dei rallentamenti del browser) li ho prontamente rimossi (Cooliris l’ho comunque installato su Firefox, tanto per appesantirlo un altro po’).
    Se non avete idea di quale plugin avete potete dare una occhiata sotto le cartelle /Library/Internet Plug-Ins (qui trovate anche altri plugin di sistema più importanti come Flash Player, Flip4Mac, Java, Quicktime che consiglio di non rimuovere mai) e ~/Library/Internet Plug-Ins (dove è possibile trovare i plugin di terze parti come Cooliris e Inquisitor).
    Una volta trovati i relativi file, è possibile spostarli nel cestino (talvolta è necessario impostare prima la password di amministrazione)
  4. Chiudere il browser Safari e rimuovere il file dove sono contenute le proprietà dell’applicazione Safari:
    “~/Library/Preferences/com.apple.Safari.plist”
    e anche, se volete, “com.apple.Safari.RSS.plist“

Nel mio caso, ho eseguito, nell’ordine, tutti i passi dall’1 al 4 (e per ognuno ho testato la velocità di esecuzione e di risposta del browser) ma l’unica soluzione definitiva è stata per me rimuovere il file .plist di Safari che, quando è stato ricreato alla prima apertura del browser, è passato da 24 KB

Safari Plist

a 4 KB

Safari Plist

Da quel momento in poi Safari, al suo avvio, ha ripreso a caricarsi velocemente e l’apertura di più tab avveniva in maniera fluida e senza alcun freeze di applicativo. Forse questo file era rimasto sporco da qualche installazione precedente, magari anche degli stessi plugin che avevo precedentemente rimosso ma che avevano comunque lasciato sporco il file delle preferenze e lo rallentavano, oppure di qualche plugin che avevo rimosso da tempo (come SafariTabs per il ripristino all’apertura del browser delle schede aperte nella sessione precedente) e che magari, siccome nel plist veniva richiamato, produceva un rallentamento perchè il relativo plugin non veniva trovato.

Dovete però considerare che rimuovere il file .plist di Safari, comporta un riazzeramento di tutte le personalizzazioni che avevate apportato nelle Preferenze del vostro browser (ancor più profondamente che non quando avete provato a fare “Reinizializza Safari”). In particolare vi verrà riassegnata la Pagina Iniziale da cui far partire Safari a “http://livepage.apple.com/“; oppure, nel caso l’aveste abilitata, potreste perdere la visualizzazione della Barra di Stato presente in basso (per riattivarla basta selezionare la voce relativa dal menu Vista). Inoltre, cosa di non poca importanza, l’opzione delle Preferenze “Apri link da altre applicazioni” verrà impostata sulla voce di default “in una nuova finestra” anziché in quella più comoda “in un nuovo pannello nella finestra”.
Infine, per chi lo avesse abilitato, viene inibita anche la possibilità di usare il Web Inspector di Safari, una ricca serie di strumenti dedicati agli sviluppatori, che andrà quindi riabilitato. Per visualizzare il relativo menu nella Barra dei menu occorre attivare l’apposita opzione, in basso, nel pannello Avanzate delle Preferenze.

Quel che è certo è che ora ho imparato a lasciare Safari senza plugin: per questo esiste Firefox che svolge già egregiamente i suoi compiti con le sue migliaia di estensioni.

Tag:Apple, cache, firefox, mac, Mac os x, plist, Plugin, safari
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Mar 27 2009

YouTube Mobile Application: è uscito il client ufficiale per Symbian S60 e Windows Mobile! Ecco la guida passo passo su come installarlo su uno smartphone con Windows Mobile 6

Posted by Antonio Troise
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Finalmente Youtube ha rilasciato gratuitamente un client per Windows Mobile 6.x e Symbian S60 3rd Edition (qui la lista dei dispositivi Nokia supportati) per permettere di accedere a YouTube da quasi tutti i palmari e smartphone in commercio. Se fino a poco tempo fa era possibile farlo nativamente solo da un iPhone/iPod Touch o da un HTC Touch Diamond (tanto che su xda-developers erano riusciti ad estrarre dalla ROM HTC l’applicazione per metterla a disposizione, più o meno legalmente, su tutti i dispositivi con Windows Mobile) o attraverso qualche piccolo tip, ora la nuova versione 2.0.2 dell’applicativo ufficiale YouTube Mobile Application amplierà lo spettro di clienti rendendo fruibile il portale di video praticamente a quasi tutti i dispositivi mobili avanzati esistenti in commercio (con pieno supporto agli schermi ad alta risoluzione VGA e simili), offrendo una migliore qualità video, velocizzando lo streaming grazie alla ottimizzazione per le reti mobili Wi-Fi o 3G, rendendo di fatto meno complicato vedere i video di YouTube sul proprio telefonino.

Già qualche mese fa, YouTube aveva comunicato di aver reso disponibile all’indirizzo m.youtube.com/ il supporto ad Adobe Flash Lite 3 (supportato, al momento, solo dai cellulari più recenti), ma l’apertura del portale a due delle principali piattaforme mobili sul mercato, è un evento rivoluzionario sul fronte accessibilità e ci ricorda quanto Google abbia la volontà di offrire la migliore esperienza di fruizione di YouTube su qualsiasi dispositivo, computer, televisore o telefono cellulare. In quest’ottica rientra anche YouTube TV, il servizio che permette di visualizzare i video e gestire i comandi direttamente dal telecomando della nostra console WII o Playstation 3, simulabile dal proprio browser Safari (abilitando il menu Sviluppo -> User Agent -> Altro…) o Firefox (installando il plugin User Agent Switcher) impostando uno dei due seguenti User Agent:

Mozilla/5.0 (PLAYSTATION 3; 2.00)
oppure
Opera/9.23 (Nintendo Wii; U; ; 1038-58; Wii Internet Channel/1.0; en)

Tornando a YouTube Mobile Application, c’è però da dire che, purtroppo l’applicazione non è per ora disponibile per l’Italia ma soltanto per Australia, Irlanda, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti; è comunque possibile scaricarla ugualmente collegandosi dal browser del proprio device mobile all’indirizzo http://m.youtube.com e cambiando la propria lingua predefinita in Inglese, in attesa di un rilascio in lingua italiana.

Come installare YouTube Mobile Application su Windows Mobile

Aprire dal browser del proprio smartphone la pagina: http://m.youtube.com

YouTube Mobile Application - 01

Verrà mostrata la versione di Youtube ottimizzata per i dispositivi mobili. Sotto al campo di ricerca troverete un link da cliccare: “Guarda Youtube sul tuo cellulare“:

YouTube Mobile Application - 2

Almeno finché non verrà rilasciato da Google una versione per l’Italia, al momento, dopo aver cliccato sul link sopra indicato verrà mostrata questa pagina che ci avverte che non è disponibile la versione per il nostro dispositivo.

YouTube Mobile Application - 3

In realtà questa schermata potrebbe trarre in inganno chiunque perché non si dice che non è disponibile una versione per la lingua italiana dell’applicativo (e ovviamente anche il conseguente supporto alla localizzazione italiana di YouTube.it) ma sembra quasi che la versione del nostro sistema operativo non sia supportata. Sarà, invece, sufficiente cliccare sul link in basso: “Cambia lingua” per accedere alla seguente schermata:

YouTube Mobile Application - 4

dove basterà cliccare sul link “English” per essere rediretti verso la seguente pagina per il download automatico dell’applicativo.

YouTube Mobile Application - 5

Dopo qualche secondo di attesa si aprirà a popup un messaggio che vi chiederà conferma del download in corso.

YouTube Mobile Application - 6

Cliccando sul tasto “Salva con nome…” potrete decidere dove salvare il file (che altro non è che un file .CAB installabile su tutti i terminali con Windows Mobile)

YouTube Mobile Application - 7

Essendo un file .CAB si aprirà automaticamente la schermata di istallazione dell’applicativo (altrimenti basterà posizionarsi sulla cartella in cui si è salvata l’installazione dell’applicativo e fare doppio click sul file .cab) che chiederà dove installarlo (sul Dispositivo o sulla Scheda di Memoria): a voi la scelta in base alle vostre esigenze e allo spazio libero a disposizione sulla periferica.

YouTube Mobile Application - 8

Dopo che ha effettuato la copia dei file nella directory di destinazione desiderata, l’installazione sarà portata a termine in pochi secondi.

YouTube Mobile Application - 9

Ora sarà sufficiente andare nella cartella Programmi del proprio dispositivo mobile, dove troverete l’icona dell’applicazione appena installata:

YouTube Mobile Application - 10

Quando si lancerà per la prima volta l’applicazione YouTube Mobile Application verrà chiesto di selezionare la propria regione di appartenenza: selezionate United Kingdom o United States

YouTube Mobile Application - 11

e vi verranno mostrati, in inglese, i termini e le condizioni da accettare prima di poter proseguire.

YouTube Mobile Application - 12

Infine, vi verrà mostrata una ultima schermata di avviso che vi avvertirà che se non accediamo con connessione wireless, dal momento che lo streaming consuma un gran quantità di dati, prima di usarlo è necessario avere un abbonamento flat per il proprio terminale mobile, altrimenti si rischia di spendere molte decine di euro per visionare qualche minuto di filmato.

YouTube Mobile Application - 13

Finalmente ora potrete accedere alla schermata principale dell’applicativo YouTube Mobile Application dove potrete trovare un campo per ricercare i video, con lo storico delle parole chiave già immesse, oppure potrete selezionare i contenuti più visti, quelli che hanno ricevuto maggior gradimento e gli ultimi caricati.

YouTube Mobile Application - 14

Simpatica la visualizzazione a scorrimento laterale delle anteprime dei video ricercati (a mo’ di CoverFlow semplificato). Una volta scelto il video, si accede alla pagina che lo descrive brevemente

YouTube Mobile Application - 15

e dal quale è possibile lanciare la visualizzazione, che va automaticamente a schermo intero e in modalità landscape, con prevenzione dello spegnimento del dispositivo durante il playback.

YouTube Mobile Application - 16

Come potete notare il player mostra la barra di scorrimento del video, permette la visione a pieno schermo con un doppio click ed assomiglia molto a quello che si visualizza dal browser del proprio pc.

Suggerimenti per migliorare l’applicazione

Al momento, le uniche pecche di YouTube Mobile Application sono, oltre al mancato supporto ufficiale per l’italiano (che ci costringe, per eseguire l’installazione sui nostri device, di accontentarsi della versione inglese del programma e di non poter accedere alla versione localizzata di Youtube.it), anche la mancanza della possibilità di loggarsi con il proprio account in modo da accedere ai servizi più avanzati del noto portale, e l’impossibilità di accedere ai Canali di Youtube. Si sente anche molto la mancanza di un link per scaricare i video in modo da poterli guardarli offline (qui trovate un modo alternativo per farlo con il sito MobyTube) e l’impossibilità di visualizzare i suggerimenti ai video simili.
Google, comunque, ha garantito che saranno a breve disponibili diversi aggiornamenti dell’applicativo, che saranno notificati automaticamente dal programma.

Tag:browser, cellulare, coverflow, firefox, flash, Google, Htc, Mobile, nokia, safari, smartphone, streaming, symbian, tv, Video, wi-fi, wireless, youtube
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Gen 20 2009

Come aggiungere gratuitamente l’icona di un contatto con la relativa foto nella SpringBoard dell’iPhone senza dover acquistare nessuna applicazione sull’App Store

Posted by Antonio Troise
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Per quanto semplice possa essere l’iPhone quello che la maggior parte degli utenti cercano più di frequente è di poter, con un semplice tocco, richiamare le persone più care, senza dover per forza andare nell’applicazione Contatti. Ovviamente, siccome l’iPhone ha una Springboard (che, semplicisticamente, altro non è che il desktop del cellulare) costituita da tante icone, il metodo più semplice che viene in mente è quello di poter creare una icona, magari anche con la foto del contatto, a cui associare il relativo numero di telefono.
A tal proposito esistono tre ottime applicazioni su App Store (Visual Dial, FaceCall) e OneTapDial e uno per Cydia (Call me). Se si esclude l’applicativo per Installer e Cydia, che è gratuito ma è però valido solo per coloro che hanno un telefonino jailbreakkato) entrambi gli applicativi scaricabili da App Store, sono a pagamento al prezzo, rispettivamente, di €2,39, €1,59 e €0,79.
In teoria, potremmo inserire nella lista anche l’economico Favorater (costa solo €0,79), ma questo applicativo scaribile sempre da App Store, però, non salva le icone sulla Springboard ma solo sulla sua area di lavoro, richiedendo quindi un passaggio in più rispetto alle aspettative.

In definitiva, se non si ha un telefonino sbloccato, è impossibile trovare una applicazione gratuita che fa al caso nostro. A questo punto, ho cercato di capire come funzionassero, e, così, partendo dalla spiegazione del funzionamento di Visual Dial, ho tentato di venirne a capo, per cercare di creare una procedura manuale ma del tutto gratuita, per creare una icona di un contatto sulla SpringBoard. In pratica, Visual Dial permette di scegliere una foto dalla vostra galleria immagini, ridimensionarla, ruotarla e infine selezionare l’area da utilizzare come icona. Quindi si sceglie un numero di telefono dalla rubrica e poi si deve cliccare su “Go Visual”. L’immagine sarà caricata su un server, dopodiché verrà aperta una pagina in Safari Mobile e cliccando su “+” e poi su “Add to Home screen” si avrà la nostra scorciatoia sullo schermo del nostro iPhone.

I link telefonici cliccabili

La precedente procedura, un po’ macchinosa nella parte finale, mi ha fatto scoprire che l’iPhone gestisce i link, formattati opportunamente, per chiamare direttamente un numero di telefono. Per esempio, se nella nostra pagina web, (che visualizzeremo con Safari Mobile) creiamo un link siffatto:

questo creerà un link come questo che potete testare voi stessi sul vostro iPhone:


Call Apple Customer Support at 1-800-275-2273

mentre qui trovate un ottimo sito ottimizzato per iPhone che sfrutta questa tecnica nella pagina dei contatti. Più in generale, se si inserisce nella barra degli indirizzi di Safari Mobile, il seguente indirizzo:

tel:1-801-555-1212

si aprirà una finestra a popup che richiederà la conferma a chiamare il numero di telefono indicato.

Il prefisso tel: è un microformato standard proprietario Apple per creare link cliccabili associabili ad un numero di telefono. In realtà, come qualcuno forse saprà, già dai tempi del WAP esisteva Il WTAI (il linguaggio per la costruzione delle chiamate WTA) le cui funzioni vengono richiamate con modalità simile ad un hyperlink. Il formato per effettuare una chiamata è il seguente:

Non so bene per quale motivo Apple abbia deciso di seguire un suo standard proprietario (se non quello di imporre un proprio modello). Probabilmente, credo che, forse, il fatto che Safari Mobile dell’iPhone riesca a rilevare automaticamente i numeri di telefono sulle proprie pagine e li converte in phone link cliccabili (forse è più giusto usare il termine “tappabili”), abbia probabilmente imposto un linguaggio diverso dall’originale WTAI. Interessante, per finire l’excursus sui microformati telefonici, la possibilità di inserire, nei meta dati della pagina html, il meta tag “format-detection“, in modo da disabilitare, su tutti i numeri, l’autorilevamento del numero di telefono (nel caso siano presenti numeri che possano erroneamente essere interpretati come numero di telefono)

Procedura 1 per creare una icona associata ad un contatto

A questo punto, capito il meccanismo, e compreso che dalla release 1.1.3 e successive del firmware dell’iPhone, era possibile salvare l’icona di una pagina web direttamente sulla SpringBoard, allora era facile creare una procedura per crearsi uno proprio Speed Dial Screen che avesse per ogni contatto la relativa icona sulla SpringBoard.

In rete, ho trovato due procedure, per creare una icona a cui è associato il numero di telefono di un contatto.
La prima, la più semplice, ma anche la più completa per i neofiti perché si ottiene da una sola url da inserire nel campo indirizzi di Safari Mobile, è quella che sfrutta il sito web tel.QLNK.net, un server web customizzato da Nate True. Dalla sua guida, iPhone 1.1.3 WebClip hack – Speed Dial on your home screen (disponibile su iPhone Hack in versione ridotta), spiega che è sufficiente inserire nel campo indirizzi di Safari Mobile del proprio iPhone, la seguente URL così formattata:

numero_telefono.tel.QLNK.net

Es.
339123456.tel.QLNK.net

Ecco cosa accade se si inserisce la precedente URL su Safari Mobile:

iPhone Hack Calling - 1

Per ragioni di sicurezza viene chiesta la conferma prima di iniziare la chiamata:

iPhone Hack Calling - 2

Per personalizzare l’immagine da inserire nell’icona, e non lasciare quella di default, è possibile aggiungere, alla fine della URL la seguente stringa:

in cui http://path.to/photo andrà sostituito col percorso di una foto (attenzione deve essere una PNG 60×60 pixel, da 72 DPI) residente su un server web. Se non avete uno spazio web vostro, potete fare affidamento ad uno dei tanti servizi di image hosting, uno fra tutti imageshack, ma essendo foto spesso personali, abbiate l’accortezza di cancellarle dopo aver eseguito le operazioni (nel caso di imageshack dovrete essere registrati per poter cancellare le immagini che avete precedentemente caricato).

Procedura 2 per creare una icona associata ad un contatto

Ma la soluzione migliore, secondo me, è quela offerta da MadeBySquad con il suo iPhone-Photo-Dial che offre la possibilità di avere una pagina web (visibile, però, solo da Safari Mobile) con 3 tre campi per inserire, rispettivamente, numero di telefono, nome dell’icona e url del percorso dove è possibile trovare una icona PNG 60×60 pixel da 72 dpi.

Ecco la procedura visuale di quando si usa: iPhone-Photo-Dial.

Collegarsi al sito “http://madebysquad.com/iphone-photo-dial/” ed inserire nei tre campi, nell’ordine, il numero di telefono, il nome da assegnare all’icona (che di solito dovrebbe coincidere col nome del contatto) e la url del percorso dove è stata caricata l’icona (di default ne viene proposta una standard, ma vi consiglio di creare una immagine PNG 60×60 pixel da 72 dpi con la foto del contatto).

iPhone Photo Dial - 1

Dopo aver cliccato sul tasto “Create Photo Dial Icon” verrà mostrato un messaggio popup con la procedura da seguire per installare l’icona sulla SpringBoard dell’iPhone:

iPhone Photo Dial - 2

Dopo qualche istante verrà caricata questa pagina con una immagine cliccabile:

iPhone Photo Dial - 3

Se si fa tap sulla immagine verrà chiesta all’utente, per ragioni di sicurezza, la conferma prima di iniziare una chiamata:

iPhone Photo Dial - 4

Ora è venuto il momento di salvare l’icona del contatto sulla SpringBoard. Basterà premere il tasto + (presente in basso su Safari Mobile)

iPhone Photo Dial - 5

e cliccare sul tasto “Aggiungi a Home”

iPhone Photo Dial - 6

Dopo aver cliccato su “Aggiungi”, l’icona del nostro contatto verrà caricata sulla SpringBoard!

iPhone Photo Dial - 7
Considerazioni finali

Inizialmente, potrete pensare che il messaggio popup che vi chiede conferma per la chiamata al numero di telefono, sia una cosa fastidiosa. In realtà, credo che a lungo andare, possa invece risultare molto utile quando capiterà di toccare per errore l’icona dei contatti e iniziare una chiamata per errore. Un’altra cosa fastidiosa, piuttosto, è che ad ogni chiamata viene aperto sempre Safari Mobile e al termine della chiamata rimane aperto, costringendovi a richiuderlo col tasto Home, ma questo credo che non si possa eliminare ed è parte integrante dell’hack del riconoscimento del numero telefonico da parte del browser (credo che analogamente accade per le applicazioni per App Store).

iPhone Hack Calling - 1

In definitiva, queste procedure manuali funzionano allo stesso identico modo degli applicativi venduti su App Store, anche se alcuni di questi semplificano nettamente la gestione della importazione delle fotografie, che avviene del tutto automaticamente. Per cui se siete inesperti potete benissimo provare a comprare una delle tre applicazioni sopra riportate (o aspettare che ne esca una gratuita), altrimenti, se avete un minimo di dimestichezza col web, potete provare la procedura da me suggerita e vedrete che non rimarrete delusi!

Tag:app, Apple, browser, firmware, icone, iPhone, Mobile, png, safari
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Ago 25 2008

Quando i dettagli, spesso trascurati dai più, possono migliorare l’esperienza d’uso di un prodotto

Posted by Antonio Troise
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Vi è mai capitato di avere un appuntamento con i vostri amici e, per comunicargli del vostro ritardo, tutti trafelati, gli scrivete un breve e veloce sms per dirgli che state uscendo solo in quel momento? Ebbene io l’ho fatto qualche tempo fa e per avvertire che, contrariamente alle previsioni, stavo uscendo più tardi, avevo scritto, prima di entrare in auto, un sintetico ma efficace messaggio SMS:

Usciamo ora!

Per quanto breve lo scopo era quello di avvertire i miei amici che stavo uscendo solo in quel momento e, visto che di solito, impiegavo 20 minuti a raggiungere la destinazione, non sarei stato da loro prima di quel intervallo di tempo. Ebbene, il messaggio l’ho scritto con il T9 di un Samsung ed ecco che cosa è uscito fuori (potete provare anche voi stessi):

Uragano ora!

Potete capire lo sgomento di chi ha ricevuto l’SMS. Il bello era che quel giorno stava pure piovendo per cui quel sms sembrava una vera e propria conferma di un uragano in corso!

I dettagli

Tutto questo mi ha insegnato che non bisogna mai fidarsi ciecamente della tecnologia ma, anche, che bisogna guardare più spesso i dettagli di quanto normalmente non si fa mai.
Perché dico questo? Perché se il mio Samsung avesse avuto, come d’altronde hanno, per esempio, i cellulari Sony Ericsson, un menu a tendina che in base a quello che digito, mi suggerisce tutte le possibile alternative che il T9 può prevedere, forse avrei evitato questa gaffe! Certo, il problema principale è stato causato da una mia distrazione, ma il compito delle macchine non è anche quello di semplificarci la vita?

Ebbene, credo quindi se un produttore, si soffermasse di più su certi particolari che tutti gli altri invece sono soliti trascurare, si possono ottenere solamente buoni risultati. E’ proprio l’attenzione nei dettagli che, spesso, contraddistingue un buon software o un buon prodotto.

Ed ecco, quindi, che quando penso ai dettagli, mi viene subito in mente il mio Macbook Pro che in quanto a dettagli è una vera manna.
Ne cito solo alcuni:

  • L’alimentatore MagSafe del mio portartile, in confronto agli alimentatori di tanti altri portatili, è davvero piccolo e maneggevole; inoltre il suo attacco magnetico (che si stacca quando qualcuno inciampa nel cavo, evitando che sia il portatile sia una persona possano cadere) e il suo led che segnala lo stato della batteria (in carica/caricato) è un concetto che non esiste sui normali portatili in commercio.
  • Durante un update di sistema, per prevenire eventuali perdite di dati, Mac OS X si accorge se il portatile è alimentato o meno e vi avvisa che è consigliabile collegare il vostro Mac ad una presa di corrente. Su Windows, invece, il sistema di update esegue indipendentemte gli aggiornamenti di sistema e sta a voi controllare il livello della batteria e accertarvi che non vada giù proprio durante una fase critica dell’aggiornamento.
  • Una cosa davvero interessante è il fatto che il volume degli altoparlanti stereo integrati del portatile è gestito differentemente da quello delle cuffie. In pratica i Mac memorizzano due volumi: altoparlanti e cuffie! Infatti, come spesso accade, sono solito lasciare il volume a ZERO in ufficio per non infastidire gli astanti. Ma se collego lo spinotto delle cuffiette ecco che il sistema riporta il volume in base al settaggio dell’ultimo utilizzo.
  • Quando si naviga con Safari e improvvisamente cade la connessione di rete, il browser si accorge del problema e non appena ritorna il collegamento ad internet, esegue il refresh automaticamente, senza costringere l’utente ad effettuare il refresh manuale di tutte le TAB aperte.

Come dire, tutte queste cose, sono solo piccoli dettagli, forse anche obbligatorie per portatili di fascia alta come un Macbook Pro, ma sono questi dettagli che fanno salire la qualità di un prodotto e semplificano la vita delle persone.
Cosa sarebbe accaduto, infatti, se queste qualità non fossero state presenti sul mio Macbook Pro? Niente di particolare: probabilmente questo portatile avrebbe avuto la stessa diffusione di adesso e forse sarebbe stato venduto anche allo stesso prezzo, e forse nessuno ne avrebbe sentito la necessità: d’altronde milioni di utilizzatori di portatili con Windows non ne hanno mai fatto richiesta! Ma ecco cosa sarebbe successo ad un ipotetico utilizzatore distratto e maldestro:

  • Se l’alimentatore non fosse stato magnetico, avrei potuto inciampare nel filo e portarmi appresso il mio portatile, col rischio di danneggiarlo irrimediabilmente.
  • Se non avessi controllato la carica della batteria del portatile, avrei potuto eseguire un aggiornamento di sistema e, magari, durante una frase critica dell’aggiornamento il mio portatile si sarebbe spento, corrompendo, magari il sistema operativo!
  • Avrei potuto vedere un film sul mio Mac la sera tardi con le mie cuffie ma, se accidentalmente le staccassi dal portatile, il volume degli altoparlanti integrati potrebbe svegliare i miei famigliari. Oppure, se invece, sono solito lasciare il volume alto (perché magari sono in un luogo aperto) mentre ascolto la musica con le casse del mio portatile, se mi dimentico di tale settaggio e collegassi le cuffiette al portatile, rischierei di assordarmi!
  • Se uso Safari con molte TAB aperte, al ripristino della connessione internet, dovrei aggiornare manualmente tutte le schede. Anche se usassi la comoda funzione “Aggiorna tutte le schede” dovrei comunque rendermi conto di quando la sessione risulta effettivamente attiva. Al lavoro, i server DNS che gestiscono il mio reparto hanno dei problemi e ogni tanto fanno cadere la connessione: con Safari, non devo fare altro che attendere che lui ritrovi la connessione internete attiva e poi ci penserà lui ad aggiornare le pagine web.

Come vedete, l’attenzione ai dettagli di un prodotto come il Macbook Pro ha fatto si che tante piccole quotidiane disattenzioni non abbiano prodotto situazioni imbarazzanti o pericolose. Probabilmente, anche con questi piccoli dettagli, i Macbook Pro saranno caduti lo stesso, avrei potuto aggiornare lo stesso il sistema operativo senza alimentazione o mi sarei assordato ugualmente con le cuffiette, perché, magari l’ultima volta ascoltavo una musica dal volume molto basso, ma è innegabile che mi trovo davvero bene a poter usufruire di questi caratteristiche che mi semplificano la vita.

Tag:alimentazione, cellulare, Mac os x, macbook pro, safari, sms, t9, Windows
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Giu 3 2008

Come realizzare siti con interfaccia Touch Friendly per iPod Touch e iPhone con i kit IUI e WebApp.net e analisi sulla mancanza di una versione per iPhone di Wikipedia

Posted by Antonio Troise
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Touch Friendly La rivoluzione della tecnologia touch di un iPhone o un iPod Touch è tale che, per forza di cosa, è stato necessario coniare un nuovo termine per i siti o gli applicativi dedicati a questa serie di dispostivi mobili: touch friendly, ovvero che sia compatibile col tocco delle dita, tipico della navigazione con i nuovi dispositivi di casa Apple.

Pochi pensano alla versione Touch Friendly del proprio sito

Purtroppo, nonostante esistano versioni mobili di molti siti, in pochi hanno realizzato versioni per iPhone, forse perché ancora considerato, ingiustamente, di nicchia. In realtà, visto che oramai è certo che già entro Giugno 2008 anche nel nostro bel paese approderanno ufficialmente gli iPhone, allora è bene familiarizzare con questi neologismi e iniziare a pensare a come realizzare diversamente i propri siti.
Infatti, se si analizza il traffico Web dei dispositivi mobili, si vede che una fetta consistente è costituito, appunto, da iPhone. E la ragione è una sola: navigare con Safari Mobile è una vera delizia poiché non è necessario alcun adattamento ed è possibile visualizzare la pagina perfettamente come la si vedrebbe con un pc (ad eccezione dei file flash che ancora non sono supportati).

Il problema del dito come dispositivo di puntamento

Finger iPhone Ma dopo questa affermazione allora ci si potrebbe chiedere perché è necessario creare dei siti touch friendly? La ragione è semplice: è facile navigare su qualsiasi sito con un iPhone ma, spesso, visto che la risoluzione nativa dell’iPhone è di 320 x 480 pixel, per visualizzarne correttamente uno o per cliccare su qualche elemento, è necessario zoomare più volte con le dita. Cosa che di per sè è molto semplice ma, a lungo andare può risultare noiosa. Ecco perché il lavoro del webmaster dovrebbe essere rivolto ad adattare il proprio sito anche a questi evoluti dispositivi che, secondo me, presto invaderanno il mercato del mobile.

iPhone Site Specs

Lo screen dell’ iPhone visualizza infatti 160 pixels ogni pollice, e per utilizzarlo si usano le dita. Il problema è che, il dispositivo di puntamento di un iPhone/iPod non è un cursore o la freccetta del mouse, bensì esclusivamente le nostre dita! Se, quindi, si preme in un punto del display, lo spazio premuto sarà compreso tra i 40 e gli 80 pixels. Quindi, la prima regola base nella costruzione di un sito Touch Friendly è quello di distanziare due elementi selezionabili di almeno di 40 pixel, altrimenti l’utente che visiterà il portale tramite iPhone difficilmente riuscirà ad effettuare una selezione senza zoomare più volte. Per questo è sempre bene ingrandire i font e gli elementi della pagina, magari raddoppiandone le dimensioni; ad esempio, se si ha impostata la dimensione di un font a 18px, buona idea sarebbe portarlo a 32px.

iPhone Site Specs

Una delle caratteristiche più particolari dell’ iPhone è il supporto nativo alla “viewport“, ovvero quella funzione che permette di visualizzare solo uno spezzone alla volta di sito. Questo perchè le pagine web sono adattate alle dimensioni degli schermi da PC, mentre lo schermo dell’ iPhone è di dimensioni ben minori.
Per evitare, quindi, caratteri microscopici e selezioni impossibili, si è ricorso a questo stratagemma. Di default, aprendo una pagina web, la viewport è impostata per mostrare un riquadro del sito delle dimensioni di 980-pixel.

I kit IUI e WebApp.net per realizzare siti Touch Friendly

Webapp.net Se non volete impazzire col codice, allora vi consiglio di usare alcuni framework javascript per realizzare in pochi minuti un sito iPhone Style. Il primo a nascere fu IUI: User Interface (UI) Library for Safari development on iPhone, un progetto davvero interessante giunto alla release 0.13 ma che, dalle prove che ho fatto, è mancante di molti elementi di una pagina web.
Ho trovato, invece, molto interessante il fork di quest’ultimo progetto: WebApp.net. L’ho trovato molto più completo del primo e ho già realizzato un paio di siti in questo modo e devo dire che, nonostante qualche differenza sintattica rispetto ad IUI, e una volta presa la mano, è davvero semplice realizzare un sito Touch Friendly con WebApp.net, anche grazie al set grafico fornito di serie. Giunto alla versione 0.2.0 qui trovate una demo della sue potenzialità e qua sotto un video che illustra cosa è possibile fare con questo kit:

Qui, invece, trovate tutta la documentazione per iniziare (è ancora in fase di scrittura)

ATTENZIONE: Ovviamente su Explorer non è possibile visualizzare correttamente questo genere di siti, ma potete visualizzarli correttamente con Safari, Firefox e Camino.

I siti Touch Friendly e la mancanza di Wikipedia

Touch Friendly Meebo Già esistono numerosi plugin per WordPress allo scopo, Meebo e Mundu, due servizi di messaggistica istantanea via web, hanno già pensato di creare una versione adatta allo scopo, ed è già è stata creato un client web per Twitter, Hahlo, Google Reader, ma Wikipedia, nonostante le dimensioni di questa comunità non ha ancora pensato a sviluppare una versione per iPhone.

Fin’ora si era solo pensato ad installare wikipedia sull’iPhone/iPod Touch per dare la possibilità a tutti di consultare l’opera offline senza necessariamente esser connessi ad internet. Il trucco stava nell’usare il programma Wiki2Touch e Scaricare il database di wikipedia in italiano da questa pagina (il dump è grande circa 2 Gb). Seguendo questa procedura è molto semplice, in pochi minuti, installare l’intera enciclopedia sui nostri dispositivi mobili.

Ma se noi volessimo semplicemente navigare su Wikipedia online con una interfaccia touch friendly? Allora dovremmo rivolgerci ad un prodotto di terze parti: iPodia. iPodia, infatti, grazie alla tecnologia Picklr Engine, rende l’enciclopedia Wikipedia ottimizzata per i dispositivi avanzati della Mela. In pochi tap di dito potrete selezionare la lingua e scrivere la parola da ricercare. Le pagine si adattano perfettamente al formato dello schermo e basta spostare il dito dall’alto verso il basso per leggerne il contenuto.

Tag:Css, firefox, iPhone, iPod, ipod-touch, Javascript, Plugin, safari, touch friendly, Wordpress
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Apr 28 2008

Alcuni suggerimenti su come organizzare al meglio iTunes e su come sincronizzare velocemente il proprio iPod con il metodo delle Playlist a 5 Stelle

Posted by Antonio Troise
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Oggi voglio spiegarvi come ho configurato iTunes in modo da sincronizzarlo velocemente con il mio iPod Touch con il metodo delle Playlist dinamiche a 5 Stelle, nella speranza che possa essere utile a qualcuno.

A Natale mi hanno regalato un iPod Touch da 16 GB: un vero gioiellino, soprattutto quando si prova a navigare con Safari Mobile in wi-fi: un’esperienza indimenticabile! Ma il vero punto di forza è, ovviamente, la gestione della musica con iTunes. Nonostante possa, apparentemente, sembrare una forte limitazione il fatto di avere solo un programma dedicato compatibile con l’iPod, una volta provata la forza sinergica iTunes/iPod, è difficile farne a meno. Purtroppo questa sinergia è possibile provarla solo se si è avuto l’accortezza di taggare per bene tutti i brani mp3 a disposizione e se si sono scaricate tutte le cover degli album, altrimenti si rischia di navigare in un mare di musica senza alcuna bussola e alcun riferimento.

Ecco, quindi, come mi sono comportato io.

  1. Il primo passo che vi consiglio è quello di importare tutti i vostri album completi o i singoli brani mp3 su iTunes: io, personalmente, ho scelto la soluzione di spostare tutta la iTunes Library su un disco esterno etichettato col nome “MUSICBOX” e di lasciare che iTunes organizzi da solo la musica (ovvero posizionando da solo i brani nelle cartelle album e artista a seconda dei tag assegnati). In tal modo una qualsiasi modifica effettuata al tag del nome dell’album o del brano, si ripercuoterà sul percorso o sul nome del file mp3: una maniera veloce per organizzare velocemente i propri brani senza doverli spostare manualmente.
    Step 1
  2. Il passo successivo è quello di assegnare il nome preciso dell’artista, dell’album e del brano. Per farlo mi sono avvalso dello Store Online di iTunes che contiene quasi tutte le musiche conosciute. Qui basterà cercare il nome del’autore e il nome del brano per avere tutte le informazioni sul titolo dell’album, l’anno di uscita e il genere musicale associato. Io trovo molto comodo la funziona Copia delle informazioni di un brano dello Store, per poi incollarle tutte insieme nelle Informazioni di un brano
    Step 2
  3. Una volta assegnati tutti i tag principali di un brano è possibile scaricare automaticamente le copertine di un brano direttamente dallo Itunes Store (solo per chi ha una account sullo Store).
    Step 3

    Altrimenti occorre far riferimento alle innumerevoli risorse su internet. I migliori siti internet che ho trovato per la ricerca di copertine, magari di brani anche un po’ datati, sono stati:

    • Amazon.com Music: ottima risorsa per musica internazionale.
    • Wikipedia: oltre a moltissime cover trovate la storia di tutti i brani musicali, da quelli famosi a quelli più sconosciuti: una risorsa davvero inestimabile.
    • BOL | Musica: copertine di musica italiana.
    • Internet Bookshop Italia: copertine di musica italiana.
    • CD Universe: copertine di musica italiana.
    • Cdcovers.cc: sono presenti copertine di album musicali ma anche di film e videogiochi.
    • Musik – swisscharts.com: ottima risorse per le copertine di musica dance.
    • Cover Browser: copertine varie

    Occorre, però, far notare che c’è una differenza importante tra quando si scarica una copertina da iTunes Store e quando si copia-incolla una copertina da un sito web: nel primo caso la cover verrà copiata su tutti i brani dello stesso album, mentre nel secondo caso, se non si ha l’accortezza di selezionarli tutti, verrà copiata solo sul primo brano. Ora, se visivamente da iTunes non cambia nulla (dato che la cover di un album è assegnata in base a quella presente su almeno un brano), il problema sorge quando sincronizzo i brani con l’iPod. Infatti, se non siamo soliti copiare gli album per intero sulli’iPod ma solo, magari un singolo dello stesso album, se la copertina non è stata copiata su quest’ultimo, la cover non verrà visualizzata!
    Quindi, quello che vi suggerisco è di copiare in tutti i brani di un album la stessa copertina e di non lasciarne nessuno senza cover: apparentemente potrebbe sembrare un inutile spreco di spazio (vi consiglio tra l’altro di ridurre al minimo utile le dimensioni della cover e di comprimerla in jpeg) ma, in realtà, se usate anche un iPod è assolutamente necessario!

  4. Ora che abbiamo organizzato tutta la nostra libreria, vedrete che, se ordinate la vista dei brani per “Album per Artista“, avrete una visione ordinata e pulita di tutta la vostra raccolta: se, ora, cercate un autore siete sicuri di trovarlo ed eventuali filtri per genere musicale darà le sue soddisfazioni. Ma io sono voluto andare oltre ad una semplice classificazione e ho voluto assegnare anche un giudizio ai brani. Infatti, di solito, in un album non tutte le canzoni ci piacciono allo stesso modo. Quindi sono passato per la fase, piuttosto lunga direi, di ascolto veloce di tutti i brani musicali per assegnare un voto agli stessi, adottando questo criterio di massima:

    5 stelle: il brano musicale che vorrei sempre portare con me e che ascolterei anche cento volte.
    4 stelle: il brano musicale bello ma da ascoltare ogni tanto.
    3 stelle: brano orecchiabile ma non essenziale.

    Il motivo di questa suddivisione è semplice: ho voluto separare nettamente i brani indimenticabili, da quelli semplicemente orecchiabili a quelli, senza voto, che vanno ascoltati, magari, solo quando si ha voglia di ascoltare un intero album di un artista. Devo dire che l’impresa più ardua è stato quando ho dovuto dare un voto alla musica classica: questo genere musicale non ha un ritornello facilmente identificabile per cui occorre ascoltare quasi tutto il brano (che a volte dura anche 10-15 minuti) per capire se piace o meno (a meno di casi indubbi come Chopin o Beethoven).

  5. Una ulteriore classificazione che ho voluto adottare, che forse farà storcere il naso ai puristi della musica, è di assegnare al genere musicale, oltre che a tipologia Pop, Rock, Jazz etc, anche il tipo “Italiana“, in modo da riuscire facilmente ad identificare un brano in lingua italiana da uno internazionale.
  6. Bene, dopo aver fatto tutte queste classificazioni, sarà possibile sfruttare la potenza delle Playlist Speciali, una particolare lista di brani aggiornata dinamicamente in base ad alcuni parametri preimpostati. Per esempio se voglio ricercare tutti i brani New Age con voto 5 ecco come devo configurarla:
    Step 4

    Il bello di questo genere di Playlist è di aggiornarsi automaticamente: se alzo o abbasso il voto ad un brano questa aggiungerà od eliminerà un brano dalla lista. Così, allo stesso modo, ho creato una Playlist di Hit internazionali da 5 stelle e una di brani di musica italiana da 5 stelle. In tal modo sono riuscito a fare una selezione rapida dei migliori brani della mia libreria, di modo che sincronizzando queste librerie con il mio iPod Touch, vi scaricherò solo i migliori brani.

    Ma cosa succede se magari un brano mi stufa e voglio declassificarlo a 4 stelle? Ebbene, il bello della sincronizzazione è appunto quello di essere bidirezionale. Se è vero che posso alzare/abbassare il voto di un brano da iTunes per poi influenzare anche la libreria presente sul mio iPod Touch, è anche vero l’inverso. E’ possibile cambiare il rating di un brano direttamente da iPod e alla successiva sincronizzazione, verrò aggiornato anche il voto su iTunes. In tal modo, se mentre sono in giro, ascolto un brano e mi rendo conto che non è da 5 stelle, non devo far altro che modificare il voto da iPod e sarò sicuro che alla successiva sincronizzazione, non me lo ritroverò più sul mio iPod, visto che qui sono presenti solo i brani con 5 stelle!

  7. Per finire, ho trovato molto utile anche la possibilità di fare un merge delle Playlist. Ovvero, se carico una Playlist di Hit Internazionali da 5 stelle e poi, in seguito, una Playlist con tutti gli album dei Cranberries, al momento della sincronizzazione, verranno caricati solo i brani dei Cranberries con rating inferiore a 5 dato che quelli uguali a 5 sono già stati caricati nella Playlist da 5 stelle. Una funzione semplice ma non del tutto ovvia poiché non è non gestita da tutti i lettori mp3.
Tag:Apple, cover, iPod, ipod-touch, itunes, mp3, Musica, safari, sincronizzare, wi-fi
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Apr 15 2008

Semplificare la gestione delle password su Mac con 1Password: oggi con lo sconto del 43%

Posted by Antonio Troise
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Oggi ho sfruttato lo sconto del 43% sullo splendido password manager per Mac 1Password. La durata dell’iniziativa, in occasione del compleanno di uno degli sviluppatori, doveva essere per solo il 14 Aprile 2008, ma è risultata valida anche oggi 15 Aprile. In pratica, tra sconto e cambio favorevole dollaro/euro, ho pagato una Single License appena 12.93€: non potevo di certo non approfittarne anche perché d’ora in poi avrò sempre e gratuitamente tutti gli aggiornamenti (l’ultima release lo rende compatibile con Safari 3.1) e lo potrò sincronizzare anche con il mio iPod Touch (qui trovate una guida su come fare).
Se volete beneficiare dello sconto seguite questo link.

Le funzionalità di 1Password

Ma che cosa fa questo software? Il suo scopo principale è quello di catalogare le vostre password e i dati sensibili per gli accessi a siti che richiedono un login ma, soprattutto, consente l’autosalvataggio dei dei dati inseriti in un form di login e il conseguente autologin ad un sito, funzionalità davvero comoda per chi come me ha centinaia di account sparsi tra blog, forum, mail e siti di servizi web 2.0 vari.

In effetti, ultimamente sentivo un po’ stretto l’ottimo opensource e multipiattaforma KeePassX (che continuerò comunque ad usare per registrare tutte le mie password, visto che posso usare lo stesso file dati anche per la versione per Windows) dato che questa release per Mac, consente solo di aprire la pagina relativa all’identità salvata (dopo alcune modifiche effettuate opportunamente) ma ancora non consente l’autofill del campi.

1Password, invece, una volta installato aggiungerà un’icona alla toolbar del vostro browser (Firefox, Safari, Camino e anche NetNewsWire e Fluid), e in ogni pagina che necessita dei dati vi chiederà se volete salvarli; se lo farete, la prossima volta che tornerete a visitare la pagina non dovrete più inserire i dati, vi basterà selezionare l’icona dalla toolbar e ci penserà lui ad inviare i dati di login e a presentarvi la pagina del primo accesso.

Browser Integration

Personalmente credo che, al momento, lo userò solo per memorizzare gli accessi più frequenti mantenendo comunque un database opensource e portabile come quello di KeePassX. Poi, magari, in un secondo tempo, potrò optare per una migrazione completa a questo comodissimo tool.

Integrazione con Keychan

Devo dire che oltre all’estrema semplicità e comodità di questo password manager, un altro punto a suo favore è la completa integrazione con il Portachiavi (Keychan) di Mac OS X: in pratica non crea un nuovo DB propeitario ma si appoggia sul Portachiavi di Sistema che usano tutti i software per Mac per memorizzare le proprie identità e avere un sistema sicuro e crittografato.

In tal modo, oltre ad essere un sistema pulito e trasparente (chiunque, se ovviamente amministratore di sistema, può accedere facilmente al Portachiavi ed esportare o fare il Backup dei dati contenuti), se avete attivato Time Machine, il DB di Keychan verrà automaticamente salvato e, con esso, anche quello di 1Password. Ovviamente questa soluzione ha anche un suo limite: è solo per Mac dato che Keychan non può essere aperto su sistemi operativi diversi.

Registrare la licenza con le immagini

Una cosa curiosa, invece, è stato il metodo di registrazione della licenza. Dopo che avete effettuato la transazione commerciale, vi viene inviata una mail con una immagine che contiene un codice a barre e, con un semplice drag e drop, è sufficiente trascinare l’immagine sull’icona di 1Password per registrare la nuova licenza.

Come funziona

Se volete avere qualche informazione in più, potete dare un’occhiata a questo video introduttivo dove lo vedrete in azione:

Tag:browser, firefox, KeePassX, mac, opensource, password, password manager, safari, Software, Video
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Gen 18 2008

160 tabs aperti contemporaneamente su Safari

Posted by Antonio Troise
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Eh si, è accaduto ieri, mentre cercavo di risistemare alcuni link di pagine che avevo segnalato come “Speciali” su Google Reader. Ho aperto ogni link che mi ero segnato in una tab di Safari per poi salvarli tutti in una cartella dei miei Preferiti usando la comoda funzione “Aggiungi preferiti per questi n pannelli” in cui n è il numero di schede aperte.

Ebbene, senza che neanche me ne accorgessi, ho raggiunto in pochi minuti la ragguardevole cifra di 160 schede aperte sul browser di casa Apple, Safari. E’ vero che stavo usando un Macbook Pro con un processore Intel Core 2 Duo con 2 GB di memoria RAM, ma se non fosse stato per quella segnalazione non avrei mai potuto immaginare di aver aperto così tante schede, visto che il sistema non ne aveva risentito minimamente e tutto era fluido come quando si è appena accesso il proprio Mac: in effetti aveva impegnato solo il 10% delle risorse!

Tabs Safari

Sono rimasto stupito perché quando usavo Firefox su Windows con 1 GB di Ram, se provavo ad aprire “appena” 40 tabs il sistema mi si bloccava completamente. Sarà perché avevo 1 Giga di RAM in meno, sarà perché ero su una piattaforma Windows oppure perché Firefox non gestisce molto bene la memoria, ma sta di fatto che una cosa del genere non me la sarei mai aspettata. Ed ho anche la sensazione che avrebbe potuto continuare ad aprire pannelli quasi all’infinito.

Sono piccole soddisfazioni queste ma devo dire che c’è da rimanerne veramente contenti perché si prova un senso di sicurezza e stabilità durante il proprio lavoro: pensate come mi sarei sentito se alla 100esima scheda aperta, Safari mi fosse crashato. Probabilmente era la sorte che mi sarei aspettato se avessi usato Explorer 7 (e posso garantirlo perché l’ho sperimentato più volte con appena una decina di schede).

A voi è mai capitato di aprire un tal numero esagerato di schede su Safari o su qualche altro browser? E come si è comportato il vostro browser del cuore?

Tag:Apple, browser, firefox, mac, macbook, safari, tab, Windows
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Set 18 2007

iTunes e Coverflow sono alla base delle strategie commerciali di Apple ma, dopo aver bloccato gli ipod e reso le suonerie a pagamento, c’è chi afferma che oramai è diventata la nuova Microsoft. Che fine ha fatto il Think Different?

Posted by Antonio Troise
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Che iTunes sia un software eccezionale è noto e lo dimostra il fatto che è uno dei prodotti più scaricati; attualmente, credo, non esista un software così potente e versatile per la catalogazione di mp3. Se poi si aggiunge che da poco è disponibile anche il bellissimo effetto grafico CoverFlow con la possibilità, se registrati sullo Store, di scaricare gratuitamente le copertine degli album, credo che attualmente non ha rivali, neanche nel famoso Windows Media Player 11 (anche se soluzioni per Linux come Amarok iniziano a competere degnamente).

Coverflow

Coverflow E pensare che CoverFlow è nato inizialmente come un eye-candy, ovvero semplicemente come un bell’effetto grafico aggiunto ad iTunes come plugin. Ma a sorpresa, dopo essere diventato uno dei plugin più scaricati, i suoi sviluppatori sono stati assunti da Apple, che ha ben pensato di integrare la funzione in iTunes (a partire dalla versione 7).

CoverFlow, ad oggi, però, non è più un semplice effetto grafico ma è un nuovo modo di intendere la GUI, tanto che essere presente anche sull’iPhone, su tutte le versioni di ultima generazione degli iPod e nel Finder di Leopard, per “sfogliare” i file.

Recentemente c’è addirittura chi, ha proposto l’uso di CoverFlow integrato anche in Safari, per navigare i bookmark e, perché no, anche tra le tab (guardate questa immagine in alta risoluzione per avere una idea).

Tag:Apple, coverflow, iPhone, iPod, itunes, ringtones, safari, think-different
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