Levysoft
  • Home
  • Portfolio
  • WordPress Plugin
  • Contattami

Dal 2004 il blog di Antonio Troise

RSS FeedTwitterFacebook
Dic 14 2009

Play Boy, Play UBI: come ottenere un buono sconto di 50 euro da spendere presso MediaWorld o Saturn

Posted by Antonio Troise
Tweet

Questo è un post sponsorizzato: è la prima volta che ne scrivo uno ma volevo provare anche questa possibilità, soprattutto perché il messaggio di fondo credo possa interessare in molti.

Sto parlando della promozione Play Boy, Play UBI, portata avanti da UBI BANCA (un consorzio di banche che unisce otto istituti bancari italiani) e rivolta solo ai giovani con un età compresa tra i 14 ed i 29 anni, offrendo loro un buono sconto da 50 euro (sotto forma di gift card con codice a 16 cifre) per acquistare un lettore multimediale (es. iPod Touch), una console giochi o relativi accessori, presso tutti i punti vendita Saturn e Media World in Italia (ma anche direttamente sul sito Mediaworld Compra Online) se si decide di prendere una carta prepagata gratuita UBI BANCA.

Play Boy, Play UBI

I vantaggi di questa offerta sono innumerevoli: oltre al fatto di disporre di un buono sconto che, sotto il periodo di Natale, non fa mai male, è possibile ricevere un ulteriore buono di 20 euro (anch’esso spendibile presso le catene di elettronica già citate), se si presenta un proprio amico non Cliente. Inoltre la carta prepagata Play Ubi è totalmente gratuita e senza spese di ricarica per i 3 anni di durata della carta, e, se ci si mette pure il fatto che non serve aprire alcun conto corrente (né presso UBI Banca ne presso altri istituti finanziari) e che non è richiesto alcun deposito iniziale (ne tantomeno obblighi di ricarica periodica), allora posso a ragione affermare che la nuova iniziativa di UBI Banca non sia da lasciarsi scappare (peccato che io abbia poco più di 29 anni altrimenti avrei aderito volentieri).

Play Boy, Play UBI

Io attualmente uso una Postepay per le mie spese su internet, in quanto l’uso di una carta di credito prepagata mi offre una maggiore sicurezza durante le transizioni commerciali, in quanto l’eventualità di una sottrazione del codice mette a rischio solo gli importi caricati (di solito molto bassi). L’unico inconveniente che trovo nella Postepay è che (oltre ad avere un piccolo costo di attivazione), ad ogni ricarica devo sempre pagare un 1 euro e siccome il principio con cui io uso una carta prepagata è quello di mettere nel borsellino elettronico il giusto quantitativo di denaro per effettuare una transazione, è evidente che in questo modo, a fronte di una maggiore sicurezza, ho anche una maggiore spesa nel corso dell’anno. E’ per questo che sto iniziando a valutare la carta Play UBI anche da questo punto di vista, dato che non ha spese di attivazione e tutte le ricariche sono totalmente gratuite.

C’è da dire, però che girando un po’ su internet ho letto che, almeno a detta dei primi utilizzatori (per cui sono informazioni di seconda mano magari da verificare direttamente con la banca), questa carta prepagata non può essere utilizzata con servizi come Paypal e, inoltre, sembra che la carta rimanga totalmente gratuita solo se il saldo trimestrale non supera i 77,47€, altrimenti si paga l’imposta di bollo di 1,81€. Ma la sostanza comunque non cambia: l’offerta a me pare comunque buona.

Per cui se vi interessa avere a costo zero una carta prepagata e magari anche un buono di 70 euro (50€+20€) per i vostri regali tecnologici natalizi, ricordatevi solo che l’offerta scade l’8 Gennaio 2010 e, siccome non la si può attivare online, ma solo recandosi in una filiale, qui trovate l’elenco delle filiali UBI Banca.

Tag:banca, buzzparadise, mediaworld, postepay, risparmio, ubibanca
CONTINUE READING >
2 comments
Nov 3 2008

La psicologia del risparmio: analogie tra l’ardita scommessa di Codeweavers e l’isterismo di massa all’apertura del nuovo Trony della Romanina a Roma

Posted by Antonio Troise
Tweet

CodeWeavers è la software house che ha sviluppato CrossOver, un tool basato su W.I.N.E., che serve ad eseguire software Windows su sistemi Mac e Linux, senza la necessità di virtualizzare il sistema operativo di Redmond con programmi tipo VMware Fusion o Parallels, o usando Boot Camp.

L’ardita scommessa di CodeWeavers

Nel Luglio 2008 la software house, per pubblicizzare il proprio prodotto, indisse un’iniziativa singolare, il “Great American Lame Duck Presidential Challenge“, promettendo che avrebbe regalato per un giorno, Crossover Linux Pro e Crossover Mac Pro (i software di punta dell’azienda che normalmente costano dai 37 ai 64 dollari), se il Presidente Bush, prima della fine del proprio mandato, fosse riuscito a raggiungere almeno uno degli obbiettivi d’interesse nazionale prefissati dall’azienda.
Fra questi obiettivi da raggiungere c’era anche l’abbassamento del prezzo della benzina, che sarebbe dovuto calare di almeno un dollaro, da 3.79$ a 2,79$ il gallone.

Ebbene, contro ogni previsione, a causa dell’andamento dell’economia mondiale e senza alcun intervento di Bush, il prezzo è sceso sotto i 2,79 dollari al gallone (almeno nel Minnesota dove ha sede la società) e CodeWeavers, mantenendo la sua promessa, il 28 Ottobre 2008 ha quindi reso disponibile una form tramite cui ottenere il proprio seriale.

Come era facile attendersi, il giorno in cui fu indetto il Giveaway Day, il sito è stato ovviamente preso d’assalto e, per l’intenso traffico, è risultato irraggiungibile per gran parte della giornata (in seguito è stata allestita una pagina temporanea per continuare la promozione).

I risultati sono ora sotto gli occhi di tutti: in sole 24 ore sono state regalate qualcosa come 750.000 licenze che sono costate quasi 45 milioni di dollari!
Ma ciò, ovviamente, ha prodotto anche un aumento del 400% della base di utilizzatori e potenziali clienti di ulteriori upgrade.

Ciò a fatto si che la Codeweavers è stata costretta a cancellare tutte le altre scommesse (se il costo delle case fosse sceso, se la disoccupazione fosse diminuita o se Bin Laden fosse stato catturato) per scongiurare altri fatali Giveaway Day.

Ovviamente la cifra di 45 milioni di dollari di mancato fatturato è del tutto teorica perché credo che tra gli oltre 750.000 utenti, pochissimi avrebbero realmente acquistato la licenza ufficiale.

Io, per esempio, ho provato le demo di Crossover, anche l’ultima 7.1, ma non sono mai stato soddisfatto in quanto supporta troppe poche applicazione. Per cui non ho ritenuto vantaggioso prendere la licenza di un prodotto che, al momento, considero immaturo. Ma tanti altri, invece, si sono prodigati nel download per il solo motivo di avere una versione gratuita di un software a pagamento, anche se poi non sapevano che farsene. Sono venuto a conoscenza di alcuni utenti Windows che si sono affrettati a scaricarsi la licenza, scoprendo poi che i programmi funzionavano solo in ambiente Linux o Mac OS X.

L’isterismo di massa all’apertura del nuovo Trony della Romanina a Roma

Questa corsa all’oro mi ha fatto venire in mente una scena che mi rimarrà in mente per molto tempo: l’isterismo di massa all’apertura del nuovo Trony presso il centro commerciale Domus della Romanina a Roma. L’evento di ordinaria follia è accaduto, sarà un caso, esattamente il giorno dopo il Giveway Day della Codeweavers, ovvero il 29 Ottobre 2008.

Io ho avuto la sfortunata idea di farci un salto il primo giorno di apertura. Ho visto scene che mai avrei immaginato: gente che, in attesa anche dalla sera prima, scavalcava i cancelli per essere tra i primi ad entrare, porte a vetri rotte pochi secondi dopo l’apertura del centro commerciale, signore con le mani insanguinate perché spinte dalla folla delirante verso quelle porte di vetro rotte. E ancora folli corse per accaparrarsi l’ultimo pezzo superscontato, sia di ragazzini, che di anziani con in mano la macchinetta del caffè scontata di 80 euro. Quindi 2-3 ore di fila per pagare alla cassa il proprio bottino. Ho visto gente che aveva riempito, letteralmente, intere buste con i prodotti scontati e, anche, chi voleva portarsi a casa il televisore LCD di esposizione perché erano finiti quelli in promozione.

Ma quello che più mi ha colpito è vedere come la gente potesse essere presa dal raptus del cieco acquisto: ho visto gente che, una volta terminata la Xbox 360 Arcade in promozione a 99 euro, prendeva in tutta corsa, senza neanche informarsi, la Xbox 360 normale che costava 239 euro (saggiamente posizionata dagli inservienti Trony affianco a quelle scontate). Ho visto anche gente che, siccome non potevano comprare due prodotti dello stesso tipo in promozione (dato l’esiguo numero disponibile), li abbandonava nei dintorni delle casse, e persone che le afferavano senza neanche domandarsi quanto costavano e se erano, effettivamente in offerta. Ho visto gente chiedere alla cassa e alle persone in fila se qualcuno avesse lasciato qualsiasi cosa, dal navigatore satellitare al cellulare. Ho visto gente afferrare dagli espositori quanta più roba poteva, senza minimamente controllare il prezzo.

L’idea di poter comprare merce a prezzi stracciati (fino all’esaurimento di questi prodotti) ha attirato migliaia di persone sin dalla sera prima. Alle cinque del mattino erano un centinaio in fila e alle nove, come le cavallette, erano oltre cinquemila, a fine serata più di quattordicimila.

Ora, dopo aver visto queste scene, non mi meraviglio che vi sia stato un afflusso di oltre 750.000 persone per un software gratuito che solo un piccolissima parte userà realmente!

Tag:benzina, CrossOver, mac, prezzo, risparmio, Trony, Windows
CONTINUE READING >
6 comments
Ott 8 2008

Fattura elettronica obbligatoria nel 2009 al posto di quella cartacea: nuovo business per le software house?

Posted by Antonio Troise
Tweet

Fattura elettronica Dal 1 Gennaio 2009 tutte le imprese che lavorano con la pubblica amministrazione avranno l’obbligo di emettere soltanto fatture elettroniche. Si stima che, annualmente, vengano prodotte e scambiate ben 1,8 miliardi di fatture cartacee, per cui il passaggio al digitale produrrà un risparmio complessivo per le aziende di oltre 1,5 miliardi di euro all’anno!

Dalla Gazzetta Ufficiale numero 103 del 3 Maggio 2008:

L’art. 1, comma 209 della Legge finanziaria 2008, statuisce che l’emissione, la trasmissione, la conservazione e l’archiviazione delle fatture, emesse nei rapporti con le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, e con gli enti pubblici nazionali, anche sotto forma di nota, conto, parcella e simili, deve essere effettuata esclusivamente in forma elettronica.
[…]
L’agenzia entrate è stata individuata come gestore del sistema di interscambio della fatturazione elettronica. L’agenzia riceverà le fatture e le smisterà alle amministrazioni.

La relazione illustrativa al decreto, stabilisce che entro il 31 Ottobre 2008 dovrà essere adottato il secondo decreto attuativo con cui verranno definiti: la tempistica per l’avvio a regime della fatturazione elettronica, gli uffici centrali e periferici, le eventuali deroghe per tipologie di approvvigionamenti, le regole tecniche, le modalità di integrazione con il sistema di interscambio, le eventuali misure di supporto, anche di natura economica, per le piccole e medie imprese. L’avvio della sperimentazione avverrà a partire dal primo semestre 2009.

Considerazioni

Così, oltre ad avere meno burocrazia, meno tempo di lavoro e meno carta consumata, ma anche l’assenza di affitto di locali da dedicare all’archivio cartaceo, il tutto si svilupperà anche in un ritorno economico, fino al 60%, per tutte le imprese, banche, enti pubblici, studi di consulenza e software house.

Ma allora, penserete voi, perché aspettare gli obblighi di legge e non anticipare questa rivoluzione elettronica? In realtà molte società, specie quelle telefoniche, elettriche e del gas, ma anche alcune banche, che hanno migliaia di clienti, da anni hanno introdotto l’emissione online delle relative fatture al posto di quelle cartacee da inviare ad ognuno dei propri utilizzatori, e il motivo è stato, senza dubbio, un ritorno economico consistente per via del numero elevate di fatture da produrre ogni bimestre. Ma per le piccole imprese, molto spesso poco lungimiranti, la gestione elettronica delle fatture è spesso vista come una complicazione che come una semplificazione, e molti manager non riescono a comprendere questa innovazione che, solo alla lunga, riesce a dare dei benefici. Si calcola che le aziende recupereranno l’investimento iniziale nel giro di 18-24 mesi, con una riduzione tra il 10 e il 15% all’anno delle spese gestionali.

Quello che gli analisti, però, prevedono di sicuro è che dal 2009, quando uscirà il decreto attuativo, vi sarà un vero e proprio boom della fatturazione elettronica, il che produrrà, a sua volta, un nuovo filone di business per le software house che produrranno software di fatturazione elettronica aggiornati.

Tag:archiviazione, carta, Fattura, risparmio, Software
CONTINUE READING >
3 comments
Ago 3 2007

La virtualizzazione dei server cluster e il successo delle aziende

Posted by Antonio Troise
Tweet

Cluster Non tutti sono al corrente di come la virtualizzazione possa essere implementata anche in infrastrutture aziendali molto grandi, portando una evidente riduzione dei costi hardware e dei consumi energetici, tempi di implementazione estremamente ridotti e alla riduzione del downtime.

E’ noto, infatti, che una crescita in quantità delle applicazioni e dei server, porta inevitabilmente a problematiche come:

  • aumento dei costi in termini di spazio (unità di armadio RAC, spazio impegnato da cavi, ecc)
  • consumo di elettricità del nuovo server
  • connettività (costo delle connessioni, delle schede in fibra ottica per eventuali collegamenti in SAN, porte impegnate sugli switch)
  • consumo di elettricità dei condizionatori per raffreddare il calore prodotto dal nuovo server e di utilizzo delle risorse macchina.

Un vantaggio innegabile della struttura virtualizzata rispetto a quella “classica” è senz’altro la possibilità di fare un backup realmente completo della macchina, comprese quindi le impostazioni del sistema operativo, che tante volte sono la parte più critica da ripristinare su alcuni server.

Un ulteriore e non meno importante vantaggio sta anche nella grande semplicità con cui è ora possibile gestire l’evoluzione tecnologica. Se un sistema hardware diventa obsoleto è possibile migrare in maniera abbastanza facile i server su macchine di ultima generazione (tra l’altro guadagnando in performance) senza dover reinstallare tutto, ma solamente reinstallando lo strato emulato e ripristinando i file delle macchine virtuali. Senza contare la possibilità di eseguire test fuori linea in modo molto semplice, per rendere ancora più lineare la migrazione.

Tag:backup, cluster, energia, risparmio, server, virtualizzazione, vmware, Windows
CONTINUE READING >
8 comments
SeguiPrezzi - Risparmia con Amazon.it

Categorie

Commenti Recenti

  • Antonio Troise on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Fioredicollina on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Antonio Troise on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Emanuele on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Luca on iDatabase: la valida alternativa di Bento per macOS e iOS per i database personali

Meta

  • Accedi
  • Entries RSS
  • Comments RSS
  • WordPress.org

Friends Link

  • GamerTagMatch
  • SeguiPrezzi.it – Risparmia con Amazon.it
  • Trendy Nail

Seguimi su:

  • facebook
  • twitter
  • rss
Creative Commons License
Levysoft by Antonio Troise is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale 2.5 Italia License.
© Copyright 2004 - 2014 - Levysoft by Antonio Troise