DjVu (si pronuncia “déjà vu”) è una tecnologia sviluppata alla fine degli anni ’90 da un gruppo di ricercatori dei laboratori della AT&T con l’obiettivo di rendere possibile la realizzazione di raccolte digitali di documenti ad alta qualità a colori.
I formati immagine standard quali JPEG, GIF e PNG, se salvati alla risoluzione necessaria per assicurare la massima leggibilità, hanno una dimensione tale da comportare tempi di accesso non accettabili. Abbassare la risoluzione per ridurre i tempi di scaricamento significa compromettere la qualità.
DjVu è una tecnologia di compressione d’immagine, un formato file e una piattaforma per la distribuzione via rete di documenti. Si fonda sul modello MRC, uno standard dal formato standard e aperto (grazie al progetto DjVuLibre), che propone la segmentazione dell’immagine in livelli, ciascuno dei quali viene compresso con algoritmi specifici.
Separando gli elementi di sfondo, la texture della carta e le foto, e comprimendoli con un algoritmo di tipo wavelet (lo stesso alla base del formato JPEG 2000), Djvu può garantire un’elevata risoluzione del livello del testo.
Con questa tecnica si possono ottenere file molto “leggeri”, veloci da visualizzare anche su computer di vecchia generazione.
Il formato DjVu è in grado di ottenere fattori di compressione, su documenti a colori, dalle cinque alle dieci volte migliori rispetto ad altri formati concorrenti quali JPEG e GIF e, su documenti in bianco e nero, fattori dalle tre alle otto volte migliori rispetto al formato TIFF G4.
Un esempio penso spieghi meglio le potenzialità di questo formato: documenti digitalizzati a 400 ppi in full-color, dalla dimensione originale di 36 Mb, possono essere compressi in file dal peso compreso tra i 30 e i 100 Kb (rapporti tra 1:300 e 1:1000)!
Questi elevati fattori di compressione rendono i documenti DjVu realmente utilizzabili sul Web rispettando la dimensione di una tipica pagina HTML (circa 50 Kb).
Il formato consente inoltre la visione progressiva del documento: l’utente ottiene subito una prima versione, la cui qualità migliora progressivamente al caricamento di successivi blocchi di dati. A titolo di esempio il testo di una pagina di una rivista compare a video in solo tre secondi con connessione via modem a 56 Kbps. Nei successivi sei secondi compaiono le fotografie e la texture di sfondo e infine vengono scaricati i dati che completano la versione ad alta qualità della pagina.
La compressione DjVu può essere anche applicata ai documenti nati in digitale come quelli nei formati Postscript (.ps) o PDF. In questo caso la dimensione dei file è compresa tra i 15 e i 20 Kb per pagina A4 alla risoluzione di 300 ppi.
Nonostante il formato sia molto potente, non è molto diffuso, ma non per questo mancano le applicazioni di tipo plugin per visualizzare i documenti DjVu. Il modulo è messo a disposizione dalla LizardTech ed disponibile per i principali browser (MS Explorer, Netscape, Mozilla, ecc.) e piattaforme (Windows, Mac OS X, Linux-Unix e PocketPC) che propone strumenti evoluti di gestione dell’immagine come il panning, lo zoom, la rotazione, la visualizzazione del livello del testo separato dallo sfondo, il salvataggio, l’esportazione, la stampa su formato carta, il sistema di precaricamento delle pagine successive, la separazione del testo dallo sfondo, la ricerca full-text (solo se il documento è stato sottoposto ad OCR), la visualizzazione a doppia pagina.
Inoltre è stato sviluppato, nell’ambito del progetto open source ufficiale, Java DjVu Viewer Project, un applet Java per accedere ai file in formato DjVu senza installare sul PC alcuna applicazione.
Qui (altri esempi li trovate in questa pagina), potete provare a vedere un file DjVu senza aver installato nulla sul vostro PC.
Se ricercate maggiori informazioni tecniche, vi consiglio di leggere la documentazione presente sul sito di OpenDoc.
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