OLED è l’acronimo di Organic Light Emitting Diode ovvero diodo organico ad emissione di luce. Questa tecnologia permette di realizzare display a colori con la capacità di emettere luce propria: a differenza dei display a cristalli liquidi, i display OLED non richiedono componenti aggiuntivi per essere illuminati (i display a cristalli liquidi vengono illuminati da una fonte di luce esterna), ma producono luce propria; questo permette di realizzare display molto più sottili e addirittura pieghevoli e arrotolabili, e che richiedono minori quantità di energia per funzionare.
A causa della natura monopolare degli strati di materiale organico, i display OLED conducono corrente solo in una direzione, comportandosi quindi in modo analogo a un diodo; di qui il nome di O-LED, per similitudine coi LED.
Vantaggi e svantaggi della tecnologia OLED
La tecnologia OLED ha grandi vantaggi, come la bassa tensione di alimentazione, l’ottimo contrasto, la brillantezza dei colori, un angolo di visuale di 180 gradi e la possibilità di essere pilotati alle frequenze necessarie per un video.. Possono essere pilotati sia in matrice attiva sia in matrice passiva; quest’ultima, semplice e di basso costo, è efficacemente utilizzabile in pannelli alfanumerici a basso contenuto di informazione.
Per avere qualche raffronto tecnico, basti pensare che a parità di diagonale, un televisore OLED è in grado di consumare circa il 40% in meno rispetto ad un LCD, mentre, per quanti riguarda l’ingombro, lo spessore scende del 50%, perché non necessitano di retroilluminazione come i display a cristalli liquidi. In teoria, inoltre, tutti i prossimi OLED saranno 1080p nativi con un rapporto di contrasto pari a 1.000.000:1.
Da ciò si può dedurre che questa tecnologia sarà, inevitabilmente, la naturale evoluzione degli schermi al plasma ed LCD.
Se i pregi sono tanti, tuttavia la tecnologia OLED presenta ancora alcuni limiti. Primo fra tutti il costo ancora elevato del processo produttivo. In secondo luogo gli schermi OLED hanno una durata molto inferiore agli schermi a cristalli liquidi e agli schermi al plasma. Il materiale organico di cui sono composti, infatti, tende a perdere la capacità di emettere luce dopo poche migliaia di ore di esercizio.
Infatti, mentre la durata media di pannello LCD o PLASMA (riferito alla vita delle lampade) è di circa 60.000 ore, attualmente la vita media di un pannello OLED è stato al massimo di 5.000 ore.
I primi prodotti
Per questioni di mercato e piccoli difetti ancora da risolvere, i settori che ha accolto gli schermi OLED con interesse sono solo quelli dei portable player, delle telecamere digitali e della telefonia mobile o delle tastiere evolute come la Optimus Keyboard della Art Lebedev (il cui prezzo varia da 371,40€ per un solo tasto OLED programmabile a 1256,86€ per tutti i 113 tasti OLED programmabili). Si sta parlando, quindi, di piccole unità che hanno reso particolarmente appariscenti ed accattivanti numerosi lettori MP3 della Sony e della Creative, nonché alcuni modelli di cellulari firmati Sony-Ericsson e Motorola, i cui mini-display OLED non possono far altro che colpire per l’incredibile luminosità e la cromia vivace. Ultimo nato è il piccolo lettore MP3 S10 della iRiver.
Nel mercato dei monitor e TV, fortemente caratterizzato dalla competizione tra la tecnologia LCD e Plasma, quella che, invece, rappresenterà la tecnologia del futuro nella visualizzazione delle immagini, è solo da poco più di un anno che è giunta ad equipaggiare schermi di dimensioni importanti, uscendo dalla nicchia di display per cellulari ed LCD TV portatili. I produttori, infatti, ora guardano ormai con piena fiducia ad OLED che sta acquisendo la maturità necessaria allo sbarco sul mercato, nonostante i costi siano ancora elevati.
l primo dispositivo TV basato su questa tecnologia è XEL-1 di Sony, un 11 pollici che viene venduto ad oltre 1700 dollari. Uscito ad Ottobre del 2007 è spesso appena 3 millimetri, ha una velocità di risposta superiore di 1.000 volte rispetto ai tradizionali Lcd e consumi inferiori del 40%. Pesa 2Kg, le sue dimensioni soo 287x253x140mm, risoluzione 960×540 pixel, una porta Host USB, una HDMI e una Ethernet Lan. Speaker da 2 Watt, sintonizzatore Tv analogico/digitale. Con un uso medio di 10 ore al giorno il monitor dovrebbe durare oltre 10 anni.
Samsung ha, invece, annunciato di avere creato uno schermo ultrapiatto in tecnologia Oled da 31 pollici. La produzione deve ancora iniziare, ma nel mentre Samsung conta di commercializzare schermi Oled da 14 pollici a partire dal 2008.
Alcune indiscrezioni rivelano, però, che Samsung ha già pronto il display OLED da 40 pollici, che forse verrà tenuto per i prossimi mesi lasciando spazio al più piccolo 31 pollici perché “il più grande e più costoso potrebbe incontrare difficoltà nell’attrarre una fetta maggiore di consumatori”.
Ma la prima ad interessarsi seriamente del mondo OLED è stata la Sony che il mese scorso ha iniziato a vendere televisori Oled da undici pollici e aveva già mostrato un prototipo da 27”.
Per quanto concerne il 31′ Samsung, l’azienda coreana dichiara un consumo di corrente inferiore alla metà di quello di un 32 pollici LCD convenzionale, mentre lo schermo ha una durata stimata di 35000 ore, pari a 4 anni di funzionamento ininterrotto, il valore più alto finora dichiarato per un pannello OLED. Inoltre, afferma che il proprio schermo da 31” è spesso 4,3 millimetri, un decimo di un pannello Lcd tipico, e consuma meno di metà dell’elettricità richiesta da un Lcd da 32”.
Samsung, nel frattempo, ha già accelerato i suoi processi produttivi per soddisfare la futura domanda. iSupply ha stimato, infatti, che entro il 2012 le vendite raggiungeranno quota 24 miliardi di dollari. Un risultato notevole se si considera che nel 2007 difficilmente saranno superati i 7 miliardi di dollari. “Il prezzo di un display OLED è di 1,7 /1,8 volte superiore rispetto ad un LCD e non sarà competitivo fino a quando le cose non cambieranno”, ha dichiarato a Reuters Peter Chen, presidente di CMEL, azienda taiwanese leader nella produzione OLED.
Purtroppo, Sony, che ha ha iniziato in novembre a vendere televisori OLED da 11 pollici, non riesce a consegnare più di duemila televisori ogni mese e all’inizio di dicembre Toshiba ha annunciato di avere rinunciato alla messa in vendita di televisori Oled entro il 2009-2010 a causa degli alti costi di produzione, mentre tiene ferma l’intenzione di commercializzare piccoli schermi OLED per gli smartphone il prossimo anno.
Oltre a questi scenari, è ragionevole prevedere che i prossimi sviluppi possano aprire ulteriori mercati ora non quantificabili, ma che possono essere individuati in una nuova generazione di prodotti che utilizzano schermi sottili come pellicole che si possono `srotolare’, o trasparenti da inserire in una finestra, o stampati su tessuto per T-shirt `interattive’.
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