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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Dic 4 2016

BookScanner Pro di ABBYY: come riconoscere il testo delle pagine di libri con il Cloud

Posted by Antonio Troise
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Oggigiorno, gli ingombranti scanner desktop sono uno strumento sempre più in disuso per un utilizzo non professionale, perchè sostituiti dai più intuitivi smartphone che, grazie alla loro crescente capacità di elaborazione e sfruttando intelligentemente la fotocamera, hanno reso il mobile data capture, ovvero l’acquisizione dati e di elaborazione documenti in qualsiasi luogo, una realtà. E anche vero, però, che tra i tanti prodotti disponibili nell’App Store non ne esiste nessuno che abbia un avanzato riconoscimento ottico dei caratteri e tutti si limitano ad effettuare una mera fotografia della pagina con un filtro in bianco e nero, generando un banale PDF. Se questa funzione ai più può sembrare sufficiente (si pensi alla scansione di un documento in un PDF non modificabile) a molti questa potrebbe essere una limitazione nel caso si vogliano scansionare alcune pagine di documenti scritti senza doverli per forza trascrivere a mano. Ed è per questo genere di persone che ABBYY, azienda leader nello sviluppo di tecnologie di riconoscimento ottico dei caratteri, ha pensato di creare la app ABBYY BookScanner Pro per iOS.

Caratteristiche

ABBYY BookScanner Pro per iOS è una app realizzata con lo scopo principale di digitalizzare libri e documenti direttamente con la fotocamera del proprio smartphone. Grazie alla tecnologia proprietaria di riconoscimento del testo (OCR), è possibile effettuare modifiche al testo scansionato e quindi condividere anche solo parte di una pagina.

Questa app, che si basa su due tecnologie proprietarie (BookScan e ABBYY Mobile OCR Engine) permette il riconoscimento ottico dei caratteri di un testo stampato in ben 193 lingue diverse (incluso il cirillico e alfabeti CJK), preservando la formattazione originale.

Uno dei grandi pregi di ABBYY BookScanner Pro è quello di riuscire a rilevare automaticamente i bordi delle pagine del libro e di poter correggere le imperfezioni come le distorsioni ottiche e i difetti dovuti alla scarsa illuminazione.

Le pagine fotografate vengono salvate in formato JPEG, o PDF multipagina, mentre il documento scansionato può essere salvato come un documento multi pagina in 12 formati. In questo modo, si possono creare facilmente i propri eBooks modificabili e ricercabili.

Le scansioni dei libri digitalizzati (facilmente taggabili per facilitare la ricerca anche direttamente da Spotlight) possono essere salvate all’interno dell’applicazione, salvate sul proprio servizio cloud preferito (iCloud Drive, Dropbox, Google Drive, Evernote, etc) oppure trasferiti a un Mac o un PC tramite la funzione di condivisione file di iTunes, e inviati via email o iMessage.

Funzionamento

Basata sulle tecnologie e piattaforme ABBYY, BookScanner Pro usa la stessa tecnologia della soluzione di acquisizione dati mobile che trasforma smartphone e tablet in efficienti dispositivi di input o in scanner portatili per l’acquisizione dei dati.

BookScanner Pro

In pratica abbiamo 4 fasi di elaborazione:

  1. L’utente utilizza la fotocamera del proprio telefono cellulare o tablet per fotografare un documento e inviarne l’immagine ad un server di acquisizione dati per l’elaborazione
  2. Un server di acquisizione dati basato su cloud estrae le informazioni dall’immagine e invia i dati nuovamente al dispositivo mobile di partenza per la verifica
  3. L’utente controlla i risultati ed, eventualmente, li corregge
  4. Sul dispositivo mobile viene confermata l’elaborazione corretta

Su questo principio, in effetti, la app ha funzionato perfettamente. Infatti, nelle mie prove con un libro, ho potuto appurare che questa tecnologia, anche se forse leggermente lenta per la scansione di un intero libro, a causa di una evidente lentezza nel trasferimento remoto dei dati ad un server per l’elaborazione dei dati, è risultata essere sorprendentemente precisa nel riconoscimento dei caratteri.

La prova

Dopo aver inquadrato con la app, aiutato anche dalle linee guida, le due pagine di un libro da scansionare

BookScanner Pro 2

e aver scattato la foto dal proprio cellulare, l’immagine è stata subito inviata ad un server remoto

BookScanner Pro 3

e, mentre si attendeva il riconoscimento OCR delle pagine, si poteva verificare l’immagine che era stata scattata:

BookScanner Pro 5

Dopo qualche decina di secondi di elaborazione remota

BookScanner Pro 7

il documento finalmente viene uploadato dal server cloud e finalmente si ottiene un testo perfettamente evitabile ed esportabile in qualsiasi formato come DOCX, PDF, TXT.

BookScanner Pro 9

Dove trovarla

BookScanner Pro per iOS

BookScanner Pro è disponibile per l’acquisto direttamente su Appstore a questo link, al prezzo di 10.99€.

Tag:ebook, ocr, PDF, scanner
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Mag 19 2009

Tips Mac: Ridurre le dimensioni di un file PDF con il filtro Quartz di Anteprima di Mac OS X Leopard

Posted by Antonio Troise
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La carta riciclata, specie negli ambienti di lavoro, è oramai di uso comune nella stampa di documenti. E i vantaggi, oltre che ambientali, sono molti, tra cui una più facile lettura rispetto alla carta bianca che, a volte, in determinate condizioni di luce, può risultare anche più faticosa durante la lettura. Ma uno svantaggio che ho notato della carta riciclata è quello di aumentare le dimensioni dei file pdf nel momento in cui si vuole scannerizzare (nonostante questo termine suoni male, l’Accademia della Crusca ha detto che è oramai lecito e fa parte della lingua italiana) un documento stampato su questa tipologia di carta (è il caso, per esempio, di documenti firmati da mandare via email). Infatti, se si acquisisce con uno scanner un documento su carta bianca come immagine (ovviamente non posso usare la funzione OCR, sia perché la firma potrebbe non essere acquisita come immagine, sia perché un documento firmato dovrebbe essere non modificabile), la maggior parte dei software di gestione, creano un documento in bianco e nero. Se invece si acquisisce un documento su carta riciclata, essendo questa, notoriamente, di colore giallo tenue (almeno la risma che uso io), il software di gestione, se non si imposta preventivamente la possibilità di acquisirlo in bianco e nero, tende a scansionare il documento a colori, preservandone il colore di sfondo.

PDF - Originale

E la differenza si sente: 152 KB per una pagina di PDF in bianco e nero contro 6,2 MB per una pagina di PDF a colori. E’ evidente che non tutte le caselle di posta gestiscono allegati così grandi!
Quello che è capitato a me è stato proprio questo: quando a casa ho acquisito il documento, nella fretta, non ho pensato di scansionarlo in bianco e nero, per cui quando al lavoro, mi sono trovato ad inviarlo per mail mi sono accorto delle dimensioni eccessive per una singola pagina PDF. Se avessi avuto uno scanner avrei potuto benissimo rieffettuare la scansione ma dove mi trovavo non ho potuto farlo. Così ho aperto il PDF con Anteprima di Mac OS X Leopard, e dal menu Archivio, cliccare su Registra col nome…

PDF - Filtro Quartz - 1

nella finestra che si aprirà, è possibile impostare un parametro particolare che fa al caso nostro: il Filtro Quartz. Il valore che vi consiglio è di settare la voce “Black & White”

PDF - Filtro Quartz - 2

che nel nostro caso, trasformerà l’immagine a colori della vostra pagina PDF in una in bianco e nero, con conseguente riduzione delle dimensioni del file (passato ora a 152 KB).

PDF - Bianco e Nero

Non vi consiglio, invece, l’opzione del filtro Quartz “Reduce File Size”, in quanto, nonostante le dimensioni passeranno da 6,2 MB a ben 32 KB, il documento risulterà totalmente illeggibile,poiché il font verrà squadrettato.

PDF - Reduce
Tag:Mac os x, PDF, scanner, Software, Tips, Tips Mac
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Mar 12 2009

Negli USA, The Printed Blog, un quotidiano gratuito farà da aggregatore dei migliori contenuti pubblicati dai blog. Come è la situazione in Italia?

Posted by Antonio Troise
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Negli ultimi mesi stiamo assistendo, più o meno consapevolmente, ad un piccola rivoluzione o, forse più propriamente, ad un piccolo esperimento che consiste nel passaggio di testimone della carta stampata al web: infatti, contro ogni previsione, la carta stampata sta iniziando ad attingere, sempre più frequentemente, al web per avere contenuti di maggiore interesse e che si adattino facilmente ad un più largo pubblico, creando inaspettatamente sinergie proprio laddove un tempo sembravano esserci solo contrasti e diffidenze. Insomma, non mancherà molto che potremmo vedere il Web 2.0 passare dalla Rete alla carta stampata, nel nome del Blog Power!

The Printed Blog

E’ così recente la notizia che negli Stati Uniti è stata lanciata una coraggiosa (soprattutto perché lanciata in piena crisi economica) iniziativa editoriale: The Printed Blog, un giornale gratuito stampato su carta (sei pagine a colori confezionate da una redazione ridotta all’osso), distribuito nelle principali città americane (Chicago, San Francisco, New York), che aggregherà i migliori contenuti locali pubblicati online su blog e social network, secondo il modello del crowdsourcing.

The Printed Blog

Ad essere convinto della buona riuscita del suo giornale è l’investitore Joshua Karp, che ha addirittura inizialmente previsto una uscita bi-quotidiana del giornale (in realtà dal 27 Gennaio 2009, data in cui è uscito il primo numero, sono reperibili solo 6 numeri, per cui al momento l’uscita sembra attestarsi su base settimanale) che aggregherà, quasi in tempo reale, i contenuti pubblicati in rete su blog personali e social network, nella speranza che questo innovativo giornale possa attirare gli investimenti di inserzioni pubblicitarie rilevanti e fortemente localizzate sul territorio. Ma non verranno pubblicati solamente articoli (qui per segnalare i contenuti interessanti, mentre è stato aperto anche un canale su Twitter) ma anche recensioni su dischi, film, fotografie, risorse interessanti trovate online, locali commerciali, segnalazioni di eventi e quant’altro possa essere ritenuto interessante.

Secondo Joshua Karp, infatti, il quotidiano cartaceo resterà ancora a lungo la principale fonte di informazione, soprattutto più nelle grandi città e metropoli dove, per forza di cose, le persone trascorrono una parte importante del loro tempo sui mezzi di trasporto. E quale migliore miniera di materiale fresco trovare se non quella di attingere direttamente dalla blogosfera e da internet! Ovviamente, gli autori che vedranno i propri contenuti pubblicati saranno retribuiti (per ora non è specificato quanto sarà l’ammontare), ma avranno anche l’indubbio vantaggio di poter esporre i propri contenuti ad un pubblico al di fuori della rete, portando, di fatto, la voce dei blog nel mondo offline!

The Printed Blog

Al momento sono circa 300 i blog che hanno già dato il permesso di pubblicare il loro articoli (interessante la voce in copertina che dichiara “Printed with explicit permission from each content provider“) e se volete visionare il prodotto, a mio dire, inaspettatamente valido, è possibile scaricare una versione PDF del giornale da leggere sul computer.

L’editoria sperimentale in Italia

In Italia un progetto simile, in pieno clima di editoria innovativa, è stato sviluppato dalla Acacia Edizioni che ha l’intenzione di portare nelle edicole italiane un giornale dal titolo “Social Network Magazine“, in cui gli articoli riguardanti questo nuovo giornale parlano di “uno scorrere continuo di informazioni e di commenti”. Al centro di tutto c’è una tecnologia poco chiara dal nome “WebCode”, un’esclusiva di Dooit, che permette di integrare in maniera univoca e bidirezionale l’informazione stampata con le informazioni in Rete. SN Magazine ha in pratica la più grande redazione del mondo: ogni lettore può proporre un tema e creare il suo team di collaboratori. Sarà poi la sua reputazione on line e il giudizio degli altri lettori della Rete a decretare la sua presenza nell’edizione cartacea.
In questo modo per la prima volta un prodotto editoriale stampato potrà sfruttare tutta la potenza della Rete ed essere sempre e continuamente aggiornato.

Purtroppo, queste sono le uniche notizie, in parte lacunose, su questo progetto editoriale italiano, di cui, però, non sono riuscito a trovare neanche il sito web ufficiale. Da un lato c’è da dire che l’idea, proprio come The Printed Blog, è interessante e coraggiosa, dall’altra parte, è facile capire che gli investitori hanno finalmente capito che possono investire in altri modi sul web, e aprire questo vaso di Pandora, potrà portare benefici o guai, tutto sta a come si saprà sfruttare l’idea e come i lettori giudicheranno il prodotto.

Se pensate, però, che sarebbe bello avere anche in Italia un progetto ambizioso come quello di The Printed Blog, allora dovete sapere che l’esperimento di BlogMagazine si avvicina molto, e forse si è anche ispirato, a questo modello americano. Purtroppo ancora non ne esiste una versione stampabile e non esiste alcuna distribuzione, probabilmente perché il progetto è ancora in fase di sviluppo e, forse, anche perché in Italia in pochi credono in queste realtà. Certo è che, comunque, anche il magazine online proposto dalla directory di blog Liquida, che ogni giorno cataloga centinaia di post da più di 10.000 blog, potrebbe essere di ispirazione per un progetto di un quotidiano cartaceo sulla blogosfera italiana.

Tag:Blog, blog-power, blogosfera, giornali, informazione, PDF, stampa, web, Web 2.0
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Feb 24 2009

Wired Italia Vs BlogMagazine: due riviste a confronto su copertine, grafica, contenuti e quantità di pubblicità presente

Posted by Antonio Troise
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Oggi vi propongo una curiosa comparazione tra due riviste che sono uscite col loro primo numero quasi contemporaneamente: Wired Italia (19 Febbraio 2009) e BlogMagazine (23 Febbraio 2009). La prima, altro non è che la versione italiana della oramai famosa e blasonata Wired americana, la più nota rivista di tecnologia al mondo. La seconda, è, invece, stata partorita dalla fervida e ambiziosa mente di Giuliano Ambrosio autore di Julius Design. Se Wired Italia ha il gravoso compito di portare una voce nuova nel panorama IT italiano fornendo nuove chiavi di lettura nel mondo dell’innovazione e proponendo contenuti che ricalcano l’impostazione di quelli della testata madre americana, adattati comunque alla realtà italiana, BlogMagazine ha, invece, l’onorevole compito di dare voce a tutti gli autori della blogosfera italiana, famosi e non, senza distinzione di sorta se non per la qualità dei contenuti che offrono, candidandosi di fatto a divenire una rivista fatta dai blogger per i blogger!

Presentazione e versioni delle due riviste

Se la rivista di Wired Italia è stata presentata a Milano insieme ad altri blogger per sentire il loro punto di vista, anche BlogMagazine ha avuto il suo momento di celebrità con la presentazione alla FNAC di Torino.

Ma, mentre Wired Italia, è una rivista principalmente cartacea che, però, trova una suo corrispettivo virtuale sul suo sito ufficiale, BlogMagazine, essendo un esperimento di editoria virtuale, che nasce sul web e vive sul web, è principalmente una rivista elettronica fruibile in modalità sfogliabile (2 pagine per volta) in Flash e scaricabile in formato PDF per chi volesse consultarla offline o, magari, per i più arditi, stamparla.

Confronto tra le due copertine

Curioso come entrambe le riviste, per la loro copertina, abbiano optato, oltre ad una scelta di colori molto simile, principalmente in bianco e nero con qualche tocco e sfumatura di blu, anche due personaggi di spicco in base al target e agli obiettivi che si prefiggevano. Wired Italia ha scelto Rita Levi Montalcini: molti hanno criticato questa scelta, ma io credo che abbiano voluto mettere qualcuno che, a furor di popolo, fosse riconosciuta come una mente eccelsa ma con grande classe e stile, proprio quello che si prefigge la rivista che spera di ricalcare il successo editoriale della testata madre americana.

Wired Italia

BlogMagazine, invece, ha scelto qualcuno che fosse noto a tutto il popolo della rete (giovanile e non), e quale personaggio geniale, forse un po’ geek nel suo ambito, ma che avesse carisma da vendere si poteva scegliere se non il Dottor House?

BlogMagazine

In entrambi i casi, però, la scelta è ricaduta su due geni, diversi tra loro ma complementari, proprio come lo sono le due riviste!

Il peso della pubblicità in rapporto al numero delle pagine

Wired Italia costa 4€ mentre BlogMagazine è del tutto gratuita. Ma la cosa più importante, è che la rivista di Wired Italia conta ben 240 pagine di cui ben 80 pagine di pura e fastidiosa pubblicità (le ho contate tutte, pagina più pagina meno, esclusa la pubblicità del copertine), che si infila tra gli articoli interrompendone la continuità visiva e facendo assomigliare la rivista ad una di quelle pubblicazioni da 4 soldi di cui spesso le edicole sono piene. Talvolta ho anche la sensazione che molti articoli altro non siano che pubblicità camuffate, come quella della CANON HF11 a pagina 217 o quello dell’Aspirina C a pagina 236. Gli articoli sono mediamente interessanti, nulla di eccezionale, ma, come al solito (ed è per questo che ho smesso da anni di comprare le riviste in edicola) trovo molto più interessanti e stimolanti le discussioni o gli articoli della blogosfera italiana e internazionale, che, oltre ad essere più aggiornata (come è ovvio che sia) sa anche essere, spesso, molto più profonda.

Di contro BlogMagazine, oltre ad essere del tutto gratuita, conta appena 44 pagine ma con solo 4 pagine di pubblicità (e sono tutti siti di servizi web gratuiti e quindi comunque utili segnalazioni) tutte con un loro spazio a pagina intera ma che non interrompono alcun articolo. Gli articoli sono, anche qui, mediamente interessanti. Nulla di troppo eccezionale, almeno secondo il mio punto di vista che è abituato a leggere e approfondire di tutto sul web, ma ho trovato degno di nota il fatto che sono tutti originali (e quindi richiedono uno sforzo ulteriore per i blogger che li scrivono),rilasciati con licenza Creative Commons e spaziano tra diverse rubriche come Tecnologia, Hi-Tec, SEO, Web, OS, Design, Cinema, Mobile, Console e, perché no, Gossip. Insomma un po’ quello che si ritrova quotidianamente se si gira nella blogosfera italiana!

Confronto tra la grafica delle due riviste

Per quando riguarda la grafica, nonostante BlogMagazine abbia un project design ancora in beta (l’impaginazione è stata fatta con Adobe inDesign), l’ho comunque trovata accattivante e interessante. La stessa cosa devo dire per la rivista cartacea Wired, ma credo che a rovinare la resa grafica sia la onniprensente pubblicità che rende lo stampo editoriale un pochino confuso. Spesso mi è capitato di domandarmi se la pagina seguente era il proseguimento dell’articolo o una pagina pubblicitaria, tanto erano simili nell’impaginazione, nei font, nei colori e nella grafica generale: so che tutto ciò è stato fatto apposta (un po’ come si usa con gli Adsense di Google) ma devo dire che alla lunga risulta fastidioso.

Conclusioni

Di queste comparazioni, sono rimasto davvero impressionato dai numeri sulla pubblicità: su Wired Italia, il 33% esatto delle pagine è costituito da pubblicità (80 su 240), mentre su BlogMagazine, solo il 9% delle pagine (4 su 44) è dedicato alle sponsorizzazione (francamente non so neanche se è pagante). E’ vero che Wired Italia deve assorbire tutti i numerosi costi della distribuzione capillare in Italia (il primo numero ha avuto una tiratura speciale di 250mila copie), pagare fior fiore di giornalisti e curare al dettaglio la grafica della rivista, è vero che il costo di 4€ non è tra i più alti, è anche vero che facendo un abbonamento biennale si risparmia oltre l’80% (24 numeri a 19€), ma è anche vero che ho fatto molta fatica a leggere l’ingombrante rivista.

In definitiva, sicuramente BlogMagazine continuerò a seguirlo: è gratuito, facilmente reperibile su internet (e magari consultabile anche dal mio iPod Touch) e spero che migliori sempre di più. Altrettanto non posso dire di Wired Italia: forse gli darò una seconda opportunità col secondo numero, anche se devo ammettere che trovo più facile leggere una pubblicazione in PDF, anche voluminosa, piuttosto che una cartacea (se si esclude il gusto di leggere un bel libro).

Cosa ne pensano i blogger di Wired Italia

Questo era il mio punto di vista. Ma ecco cosa ne pensano alcuni blogger italiani della rivista Wired Italia (BlogMagazine è stata annunciata al grande pubblico ieri 23 Febbraio e quindi non ho trovato molte testimonianze in rete).

Andrea Beggi

[…] anche se non dice nulla di nuovo per coloro che bazzicano da queste parti da un po’.
Ma più di tutto mi ha fatto riflettere il fatto che sia il primo giornale di carta che compro da, boh, saranno 2 anni. Leggere riviste su carta è scomodo, sono troppo grosse per il letto e ormai il tempo in bagno lo uso per tenermi in pari con i feed. E poi mancano i link da cliccare.

Marco Mazzei:

Ma a parte questo, e a parte un certo fastidio per il richiamo a quel giornale più che mitico, Wired Italia non mi convince soprattutto perché dopo averlo sfogliato e letto mi si è materializzato un enorme punto di domanda sulla testa: e quindi? Che cosa mi vuoi dire?
Ma su tutto: questa sensazione di eccesso. Troppe cose, troppo confuse, molto rumore e pochissimo segnale. Aspetto con simpatia il prossimo numero.

Dario Salvelli

Mi aspetto poi tanto e di più dal sito web che in fin dei conti esteticamente non è malaccio ma deve proporre contenuti originali e validi […] Inoltre, negli articoli del sito non ci sono link verso l’esterno: Wired non può fare come Il Corriere e La Repubblica.

Vikkor

240 coloratissime patinatissime pagine imbottite di pubblicità; euro 4

Napolux (da un commento):

Comunque a me Wired Italia puzza di buco nell’acqua, e non da oggi. Come fai a lanciare una rivista tecnologica nel 2009 ancora su carta?

UPDATE: Ho letto una critica a Wired di un blogger di Fantascienza.com… gli ultimi numeri della rivista non li ho più comprati e comunque vedo che per molti è ancora una grande occasione fallita. Un altro punto di vista.

Tag:Blog, blog-power, blogger, blogosfera, copertine, flash, giornali, giornalisti, grafica, Internet, PDF, stampa
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Lug 28 2008

Libri scolastici online: comparazione dei servizi web per valutare quanto costerebbe stampare un libro di testo in PDF

Posted by Antonio Troise
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E’ notizia recente che la sperimentazione dei testi scolastici scaricabili da internet programmata per Settembre di questo anno, verrà rimandata, almeno fino al prossimo anno, nonstante le indicazioni del decreto legge 112 del 25 Giugno 2008. Il problema è che molti docenti non hanno ancora molta dimestichezza con le produzioni multimediali e con internet. Attualmente, inoltre, solo pochissime scuole hanno iniziato le sperimentazioni dei libri online.
Ma l’inconveniente, forse, più grande è che, ad oggi, la maggior parte dei contenuti online sono gestiti con il classico PDF, ossia, un formato statico che non permette di interagire e di usare tutte le potenzialità del mezzo multimediale.

Che vantaggi ne trarrebbero, quindi, gli studenti se avessero a disposizione, invece del pesante libro cartaceo, un agile libro virtuale in pdf? Dove potrebbero studiare: sul computer, su un palmare o sul proprio iPhone? La verità è che attualmente non esiste una cultura del libro elettronico e trovarsi un PDF o un Ebook non darebbe molti vantaggi (almeno finché non esisterà un dispositivo portatile e comodo per leggere questi formati: un fantascientifico Mac Tablet o il più realistico Kindle di Amazon?).

Book Online Al momento l’unico vantaggio che se ne trarrebbe dall’adozione dei formati PDF è la possibilità di scegliere se stamparlo o meno, ma, in questo caso, siamo di fronte ad un vero vantaggio economico? Secondo il Sole 24 Ore, no! Infatti, se prendiamo in considerazione un libro a colori di 300 pagine che si trova in vendita in media a 15 euro (anche se secondo me questi valori sono sottostimati e non valgono molto per i libri scolastici), se si dovesse stampare con una stampante Epson a colori (non capisco perché scegliere una Epson piuttosto che una HP o una Xerox), tra cartucce a colori e risme di carta (sulla questione del finto costo della carta che incide sul prezzo delle fotocopie vi rimando a questo mio articolo) si spenderebbero almeno 40 euro.
Insomma, se il libro online fosse scaricabile e stampabile sarebbe un autentico fallimento! Diverso sarebbe se fosse consultabile, ma allora bisognerebbe prevedere e consentire un accesso per tutti a casa (peccato che il 56% delle famiglie non accede a internet) o a scuola (che da anni si continua a tagliare il loro budget).

Comparazione dei servizi online per quantificare quanto costerebbe stampare un libro di testo in PDF

Vedendo il resoconto de Il Sole 24 Ore, ho pensato allora che, forse, per risparmiare sulla carta ci si potrebbe rivolgere ad internet. Ho stilato quindi una serie di preventivi tratti dai siti più famosi che permettono di farsi stampare e spedire a casa un file PDF. Nel caso specifico si tratta di Il mio libro, Lulu e Boopen.

Eccone un riassunto, basandosi sempre sulla stampa di un libro a colori (e nella sua versioni in bianco e nero) di un libro di 300 pagine, nei diversi formati proposti.

[Il mio libro]
Supporto: Copertina morbida (la più economica)
Formato: A4 (210x297mmm)
Pagine: 300
Contenuti: a colori/bianco e nero
Costo: Euro 32,55/Euro 11,75 (per la versione in bianco e nero)

Supporto: Copertina morbida (la più economica)
Contenuti: a colori/bianco e nero
Formato: Romanzo (145x225mm)
Pagine: 300
Costo: Euro 19,76/Euro 9,78 (per la versione in bianco e nero)

Supporto: Copertina morbida (la più economica)
Contenuti: a colori/bianco e nero
Formato: Tascabile (120x180mm)
Pagine: 300
Costo: Euro 18,82/Euro 11,75 (per la versione in bianco e nero)

[Lulu]
Supporto: Rilegatura termina (21.59cm x 27.94cm)
Contenuti: a colori/bianco e nero
Formato: Lettera US/A4
Pagine: 300
Costo: Euro 48.85/Euro 9.85 (per la versione in bianco e nero)

[Boopen]
Supporto: Carta patinata 90gr + copertina plastificata morbida
Contenuti: a colori/bianco e nero
Formato: 21×29,7 (A4)
Pagine: 300
Costo: Euro 52,07/Euro 11.57 (per la versione in bianco e nero)

Supporto: Carta patinata 90gr + copertina plastificata morbida
Contenuti: a colori/bianco e nero
Formato: 17,5×24,75
Pagine: 300
Costo: Euro 31.08/Euro 10.67 (per la versione in bianco e nero)

Come vedete, i prezzi sono abbastanza allineati (se ci si mette anche le spese di spedizione il prezzo di un libro a colori di 300 pagine si allieneano con quelli suggeriti dal Sole 24 Ore). L’unico vero vantaggio si avrebbe se si stampasse il libro in bianco e nero (si arriva sino a 10 euro) o a colori ma se riduciamo le dimensioni a quello di un libro grande come un romanzo.

In definitiva l’idea del libro online è ottima, forse un po’ prematura per i tempi e le teste delle persone, ma d’altronde, se mai si affronterà il problema mai si risolveranno gli inconvenienti e mai potrà avvenire la completa integrazione scolastica dei libri virtuali con quelli cartacei.

Tag:amazon, book, boopen, carta, Libri, lulu, PDF, scuola, stampa
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Giu 26 2008

Problemi nelle spedizioni internazionali e come stampare libri fotografici di iPhoto con Photocity.it risparmiando il 42% rispetto al servizio di stampa Apple

Posted by Antonio Troise
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iPhoto Book Chi ha un Mac sicuramente avrà apprezzato la semplicità con cui è possibile creare album fotografici accattivanti con iPhoto. Ma nonostante ciò non tutti sembrano essere soddisfatti del servizio di stampa offerto dalla Apple. Non che non produca album di ottima qualità, ma in molti, compreso il sottoscritto, si sono trovati dinanzi a tante piccole difficoltà.
Per esempio, c’è chi trova i costi un po’ troppo alti rispetto ad altrettanti servizi simili. Altri, invece, lamentano la mancanza di un servizio di tracking del prodotto richiesto che viene sempre inviato per posta ordinaria. Per farvi un esempio, io ho dovuto farmi spedire 3 volte nell’arco di 3 mesi un album fotografico e solo l’ultima volta mi è stato spedito, sotto mia richiesta, per corriere espresso (che comunque hanno pagato loro).
Devo dire, comunque, che quelli del Supporto Apple sono stati sempre gentilissimi e hanno acconsentito di rispedirmi più volte il prodotto sempre a loro spese, ma il bello è stato che dopo una settimana, ho ricevuto, insieme, gli altri due album fotografici spediti per posta ordinaria. Insomma era un vero prendi 3 e paghi 1 (ma in un arco temporale di 3 mesi) peccato che ciò era dovuto alla lentezza delle poste italiane che hanno accumulato i due pacchi provenienti dall’America prima di recapitarmeli.

I problemi delle Poste Italiane per le spedizioni internazionali

Poste Italiane In realtà questo è un problema che coinvolge i commercianti nel mondo ogniqualvolta la merce deve essere spedita in Italia e si entra in contatto con il nostro sistema postale nazionale. Addirittura su Ebay questa situazione sembra essere divenuta insostenibile per numerosi utenti stranieri, al punto da sfociare negli ultimi mesi in un boicottaggio degli offerenti italiani. Migliaia di venditori americani sono stanchi di vedere le proprie aste aggiudicate da italiani e la merce che, in questi casi, non arriva quasi mai a destinazione, o perchè rubata, o perchè smarrita o fermata in dogana, definendo l’Italia (o quantomeno il sistema postale nazionale), forse a ragione, come il peggiore Paese del mondo per le spedizioni ( “a very dangerous place to send” ovvero “un posto altamente rischioso per le spedizioni“)

Risolvere parzialmente il problema delle spedizioni dall’estero

Myus.com Certo, esistono anche servizi come Myus.com, che permettono di acquistare comunque il prodotto da siti che non effettuano spedizioni al di fuori del mercato americano, grazie ad una sorta di intermediazione, ma il problema è che le spese lievitano notevolmente (potete controllare voi stessi sul sito dove un apposito strumento di calcolo permette di sapere a priori la spesa necessaria per la spedizione). Infatti, la spedizione del prodotto viene effettuata presso un indirizzo di posta americano afferente a Myus.com, e successivamente la stessa società si occuperà di prendere il bene e spedirlo al nostro indirizzo italiano tramite corriere espresso.

Stampare libri fotografici risparmiando il 42% con Photocity

E’ per questo che, dopo tutto questo che vi ho narrato e dopo aver letto il post di pseudotecnico sul perché continua a preferire la serietà di Amazon (piuttosto che BOL o IBS), ho pensato di spiegarvi come trovare una alternativa alle stampe con iPhoto.

Infatti, se non volete usare le soluzioni proprietarie (comunque non compatibili per Mac) di Lulu o Photocity (per i dettagli vedi il mio articolo: Editoria online fai-da-te: come realizzare e pubblicare il proprio libro con Lulu, The Boopen e Blurp) o quella tutta italiana (con client per Windows e Mac) di Myphotobook.it, ma preferite realizzare il vostro fotolibro con iPhoto, allora dovete sapere che è da poco disponibile una alternativa economica e di pari qualità al servizio di Stampa della Apple: ad offrirla è il famoso PhotoCity.it che ha sviluppato un’offerta mirata agli utenti della Mela che usano iPhoto per creare libri fotografici. Sarà, infatti, sufficiente completare la propria raccolta iPhoto e salvarla come file PDF, per poi inviarla (tramite upload) al servizio di stampa di PhotoCity.it.

Photocity Book

E il risparmio è garantito: secondo i prezzi di listino, un libro con copertina rigida e di grandi dimensioni (21,5 x 28 cm) costa 34,56 euro se stampato con Apple e 19,90 con PhotoCity.it (un risparmio di ben 42%). Sino al 26 Giugno è poi in atto una promozione che comporta un ulteriore sconto del 25% sui prezzi di listino. Purtroppo la spedizione avviene sempre per posta ordinaria, ma almeno spero che una spedizione Italia per l’Italia non soffra degli stessi ritardi delle spedizioni internazionali.

Le opzioni di stampa sono tre: formato grande (21,5 x 28 cm) con copertina rigida o copertina morbida, formato medio (15 x 20 cm) con copertina morbida.
In ogni caso la stampa è in fronte/retro su cartoncino patinato di 170 grammi. La copertina rigida è telata, con una sovracopertina stampata su carta fotografica satinata.

Per i fotografi professionisti, infine, sembra che a Settembre dovrebbe essere disponibile la compatibilità anche con Aperture.

Tag:Apple, ebay, fai-da-te, foto, iphoto, Libri, lulu, PDF, poste italiane, stampa, Windows
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Dic 9 2007

Pdf standard ISO, Microsoft regala assegni per l’HD-DVD per finanziare il formato più scadente e l’Xbox 360 ora supporta il DivX

Posted by Antonio Troise
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Ecco alcune notizie rilevanti della settimana:

Pdf standard ISO

Il formato Adobe PDF 1.7 è diventato finalmente uno standard ISO dopo una votazione presso l’International Standards Organization (ISO), che ha visto prevalere i voti favorevoli per 13 a 1.
Delle 15 nazioni che hanno partecipato alla votazione il solo voto contrario è arrivato dalla Francia, mentre la Russia si è astenuta. Le nazioni che hanno espresso un voto positivo, tra le quali figurano Gran Bretagna, USA e Germania, hanno presentato un totale di 205 commenti: si tratta di proposte di revisione di cui il gruppo di lavoro ISO 32000 – di cui King è stato nominato technical editor – dovrà tener conto nella definizione dello standard ufficiale.

Tale ratifica vedrà l’Adobe rinunciare al totale controllo sul suo sviluppo perché sarà solo una delle parti con voce in capitolo per continuere l’iter per farlo divenire lo standard ISO 32000 a tutti gli effetti.
Sebbene alcune sub-versioni di PDF siano già state standardizzate (PDF/Archive e PDF/Exchange), l’approvazione dell’intero formato come nuovo standard sarà di grande impatto per gli sviluppi futuri, rappresentando il logico passo avanti nell’evoluzione del formato PDF da standard de facto a standard formale.
Rilasciando completamente le specifiche del formato PDF ai fini della standardizzazione e certificazione ISO, Adobe probabilmente andrà a consolidare ulteriormente la propria posizione, ma è anche vero che presto la società potrebbe veder aumentare il livello di competizione attorno alla propria suite Acrobat.

Microsoft regala assegni per l’HD-DVD per finanziare il formato più scadente

Il regista del film Transformers, Michael Bay, ha accusato Microsoft di fomentare a proprio vantaggio la guerra dei formati sui Dvd per i film ad alta definizione, regalando assegni da 100 milioni di dollari agli studi cinematografici allo scopo di ottenere esclusive dei film in formato Hd Dvd.
Lo scopo sarebbe quello di boicottare la diffusione dei formati HD per far sì che la distribuzione dei contenuti passi tutta per via digitale, attraverso servizi come Xbox Live Video MarketPlace.

Il piano, però, non è così semplice: secondo Bay, Microsoft in realtà non vorrebbe il successo di un formato sull’altro, ma la morte di entrambi. Finanziando il più scadente, gli permetterebbe di restare in gara nonostante il concorrente sia superiore, così che nessuno vinca.
La strategia aziendale di Microsoft, quindi, è quella di volere che entrambi i formati falliscano così da fare la figura dell’eroe e portare il mondo verso il download digitale.
La “guerra dei formati” sarebbe quindi tenuta artificialmente in vita dai soldi dell’azienda di Redmond, che intanto si prepara per la grande transizione al download digitale, chiudendo per sempre l’era dei supporti ed emergendo alla fine come unica vincitrice.

C’è da dire, però, che questa personale “teoria del complotto”, è nata dopo che il regista ha scoperto che il suo ultimo film sarebbe stato pubblicato solo in Hd-Dvd, per quanto riguarda l’alta definizione, e non in Blu-Ray Disc, formato del quale è sostenitore.

L’Xbox 360 ora supporta il DivX

Il 4 dicembre 2007 Microsoft ha distribuito il 2007 Fall Dashboard Update (FDU), un aggiornamento al software di Xbox 360 (noto come Dashboard) che porta in dono ai videogamer il tanto atteso supporto ai formati video DivX e Xvid. Anche se non è ancora un prodotto Certicato DivX, il codec si limita ad implementare la specifica generica MPEG4 Part 2: da un lato ciò assicura la compatibilità con tutta la famiglia di codec basati su MPEG4, incluso Xvid, dall’altro significa che alcune delle funzionalità avanzate di DivX – come menu interattivi, capitoli, sottotitoli, tracce audio e video indipendenti e audio fino a 6 canali – non saranno supportate.
Differente la strategia di Sony, che poche settimane addietro ha fatto sapere che introdurrà il supporto a DivX in PlayStation 3 solo dopo aver ottenuto la relativa certificazione: questo dovrebbe avvenire entro la metà del prossimo anno.

Tag:hd, iso, microsoft, PDF
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Set 23 2007

Riviste per Linux: Topolinux e Full Circle Magazine. Ne conoscete altre?

Posted by Antonio Troise
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Ultimamente, dato che ho installato Ubuntu sul mio portatile, sono alla ricerca di nuove riviste online del mondo Linux. Tra le migliori non posso non citare TopoLinux, una ezine tutta italiana dedicata al mondo dell’Open Source, e quindi al mondo del pinguino ,e aperta alla partecipazione di tutti. Sono già arrivati al numero 10 e devo dire che gli articoli sono molto interessanti.

Per gli amanti, invece, della distribuzione Ubuntu, non posso che consigliare Full Circle Magazine, la rivista elettronica in formato pdf che raccoglie notizie, articoli e guide su Ubuntu. Inizialmente disponibile solo in inglese, ultimamente stanno uscendo anche le varie localizzazioni, tra cui la traduzione in italiano.

Personalmente ho trovato molto interessante la lettura del N.3 della rivista che fa una ottima recensione sul funzionamento del nuovo Macbook con Ubuntu.

Ovviamente l’e-zine è completamente realizzata usando software opensource: Scribus, OpenOffice e Gimp. Chiunque può contribuire ai successivi numeri inviando articoli alla mail articles@fullcirclemagazine.org o inserendoli direttamente nella pagina wiki della rivista.

Ora, però, mi rivolgo a voi: conoscete altri e-magazine del mondo Linux?

Tag:Linux, opensource, PDF, topolinux, ubuntu
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Set 10 2007

Retargeting: tecnica rivoluzionaria per il ridimensionamento intelligente delle immagini

Posted by Antonio Troise
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Due ricercatori israeliani, Shai Avidan e Ariel Shamir, hanno messo a punto una tecnica rivoluzionaria per il ridimensionamento intelligente delle immagini, la cui denominazione esatta è Seam Carving for Content-Aware Image Resizing, ma più semplicemente viene definita Retargeting. In pratica, questa tecnica sarebbe in grado di rilevare quali parti di un’immagine sono meno significative, escludendole, per esempio, dopo averne ridotte le dimensioni.
Ovvero quando si ridimensiona un’immagine in senso orizzontale o verticale, il software che effettua la trasformazione cerca gruppi di pixel adiacenti che possono essere rimossi senza “rovinare” l’immagine. Il contrario invece succede quando si cerca di ingrandirla, vengono cioè aggiunti pixel cercando di non alterare il tutto. L’algoritmo utilizzato è opera di Ariel Shamir ed è stato presentato per la prima volta al SIGGRAPH 2007 di San Diego.

L’idea è eccezionale ma lo è stato di più la realizzazione di un video (disponibile anche in mpeg ad alta qualità) che spiegasse il funzionamento del Retargeting, visto che uno dei due ricercatori, Shai Avidan, è stato assunto dalla Adobe un giorno dopo l’uscita del video! Probabilmente, nei menu di una delle prossime release di Photoshop, potremmo trovare traccia, subito dopo Resize e Crop, anche della voce Retarget!

Intanto, qualcuno ha anche pensato di farne una implementazione in Python: basterà poco che magari potremmo ritrovarcelo anche su Gimp.

Se volete approfondire l’argomento, oltre che visionare il video sopra esposto, potete, oltre che a leggere l’articolo di John Nack visionare paper PDF ufficiale (da cui è stata tratta la versione in Python), potete provare l’effetto grazie a questa demo in Flash.

Inoltre su Liquid Resize trovate qualche altro esempio di retargeting e la possibilità di scaricare un prototype per Windows e Linux per provare la tecnica di retargeting.

Quel che è certo è che, se tali algoritmi prenderanno piedi, il fotoritocco delle immagini diverrà sempre più semplice e alla portata davvero di tutti!

Tag:gimp, image-resizing, PDF, Photoshop, Python, retargeting
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Lug 24 2007

Come creare un BLOOK ovvero un libro dal proprio blog usando WP2PDF, ContuttoPDF, LJ Book, BlogCollector o Blurp!

Posted by Antonio Troise
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Blook Dopo aver analizzato le caratteristiche dei migliori editori online per il print on demand per gli scrittori in erba come Lulu, The Boopen e Blurp, oggi vorrei puntualizzare il discorso su una nuovo modo, per i blogger, di essere creativi: stampare il proprio Blook!

Blook è un neologismo internazionale formato per contrazione dei termini inglesi blog e book. Sarebbe stato creato nel 2002 dal giornalista americano Jeff Jarvis, quando il blogger di Hollywood Tony Pierce indisse un concorso per dare il titolo al suo primo libro basato sui materiali del proprio blog.
Un blook può essere:

  • un libro (in particolare un romanzo) in forma di blog: i capitoli sono pubblicati come articoli di un blog, i lettori possono commentarli e seguirne lo sviluppo mediante la tecnologia dei feed RSS;
  • può trattarsi di un’opera originale ma anche di un classico che viene riproposto in versione digitale sotto forma di blog;
  • un libro a stampa realizzato con i contenuti di un blog.

Ed è su quest’ultimo aspetta che vorrei soffermarmi. Realizzare un libro con i contenuti di un blog potrebbe essere una nuova forma di espressione: magari un blogger potrebbe realizzare un libro con i migliori articoli che ha pubblicato e poi metterlo in vendita online. Sarebbe anche un nuovo modo di farsi conoscere da chi non sa cosa sia un blog e quindi non potrebbe mai venire a conoscenza delle vostre idee!

Ultimamente ho provato a creare, in automatico, un PDF da un mio blog realizzato in WordPress. Il primo programma in PHP che svolgeva egregiamente questo compito era WP2PDF , ma non so se sia ancora compatibile con WordPress 2.x, visto che l’ultima release risale al Marzo del 2005. Inoltre, le ultime volte che lo avevo provato PHP dava degli errori di timeout: probabilmente, siccome il mio sito contiene più di 1000 articoli, l’operazione di creazione PDF eseguiva un ciclo troppo lungo tanto da superare il maximum execution time del server (che di default è impostato a 30 secondi). Il problema, però, si risolve inserendo nel ciclo il comando set_time_limit(sec); (se lo si imposta a zero, si disabilita totalmente il limite).

Sempre per WordPress, esiste anche un plugin per generare PDF dai proprio articoli, ContuttoPDF, ma purtroppo non permette di creare un unico file per tutto il blog.
Un servizio online molto utile e che svolge lo stesso scopo è LJ Book, purtroppo, però, permette la creazione di un libro in PDF di tutti i post estratti solo da un blog su piattaforma LiveJournal, DeadJournal, o InsaneJournal.

Una soluzione universale, che non richiede la presenza di WordPress, potrebbe venire da BlogCollector; la release 2.0 supporta solo il nuovo Blogger/Blogspot, mentre la vecchia release 1.0, supporta anche MSN Spaces e tutti quei blog che hanno un feed RSS 2.0. Peccato che sia gratis solo la versione Lite ma che permette la creazione di un numero limitato di pagine.

Infine, un’altra soluzione, ce la propone, invece, Blurp che mette a disposizione un software di impaginazione multipiattaforma facile da usare e gratuito, chiamato BookSmart, che, tra le altre funzionalità, permette di trasformare un blog in un libro, prelevandone in automatico i contenuti ed ottenendo così un vero e proprio Blook! Peccato che supporti solo Blogger, LiveJournal, TypePad, o WordPress.com e non preveda altre piattaforme proprietarie.

Nonostante Simone si soffermi dettagliatamente, sui motivi per cui non non bisogna stamparsi un libro da soli, io vi consiglio di fare una prova e vedere se la cosa può piacere o meno.

Tag:Blog, blook, feed, Libri, PDF, Plugin, rss, Wordpress
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