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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Mag 28 2008

Le nuove frontiere di una internet a doppia faccia: quando le libertà di parola e di libero mercato sono precluse dalle istituzioni

Posted by Antonio Troise
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Internet Free Se da un lato internet è considerata l’ultima frontiera della libertà di parola e d’espressione in grado di garantire a tutti l’allargamento della democrazia (“Una porta aperta verso la democrazia“, come ha detto anche Al Gore), in realtà per molti non è così.
Infatti, se la libertà può piacere agli utenti, non lo è certamente per la maggior parte dei governi, sia per quelli totalitari (come Cina o Cuba) che controllano anche con il web la libertà dei propri cittadini, sia per quelli più aperti e democratici, poiché un web senza confini è anche un territorio impossibile da controllare, visto che può essere aperto ad ogni tipo di uso, come, per esempio, il terrorismo.

Ma se questo aspetto di una internet a doppia faccia, una democratica e l’altra repressiva, è sicuramente noto ai più, ve ne è anche un altro che spesso viene sottovalutato e che mostra come le politiche commerciali siano cambiate negli ultimi decenni: quello del mercato chiuso.
Infatti, nonostante possa sembrare un controsenso che nel XXI secolo il mercato non sia libero e aperto su internet, come lo è di fatto da anni sulle frontiere, in realtà per molti aspetti è proprio così. Ne è un esempio la commercializzazione dei prodotti multimediali, come la musica o il cinema, che possono essere liberamente acquistati online, da un paese all’altro, solo se si tratta di prodotti fisici come cd o dvd, ma se si vuole entrare in possesso di un file digitale, occorre acquistarlo solo nel paese in cui si risiede. E’ questo, per esempio, quello che accade con i negozi virtuali come Amazon e iTunes.

Un altro esempio eclatante è quello di Pandora, il famoso servizio di streaming musicale che ha rivoluzionato la musica con il concetto di genoma musicale, in grado di classificare i brani e trovarne le similarità tra due canzoni di gruppi differenti, senza seguire nessuna predeterminata classificazione. Ebbene, a causa di una nuova legge americana che costringeva le web radio a pagare in base al numero di ascoltatori, Pandora è stata costretta, per limitare i costi, a chiudere l’accesso al servizio di streaming a tutti gli utenti che non si colleghino dagli Stati Uniti (il controllo avviene in base all’indirizzo Ip dell’utente).

Ma di esempi di limitazione geografiche di servizi nati sul web ve ne sono a centinaia. Per citarne uno nostrano, possiamo ricordare Donwlovers.it, un servizio limitato alla sola Italia e che permette di scaricare brani musicali gratuitamente grazie alle presenza sul sito di spot pubblicitari.

Se Internet non conosce frontiere, le leggi tra una frontiera e l’altra, fanno si che possano nascere molti servizi limitati geograficamente e che sarebbe utile fruire anche altrove.

In definitiva la realtà di Internet è molto più complessa e ricca di scenari diversi, di quello che si possa immaginare. In un era in cui le frontiere in Europa sono state aperte da anni, tutte queste barriere su un mezzo come il web che, per sua natura, dovrebbe essere libero, senza confini e barrierie, suona stonato: purtroppo la dura realtà ci insegna che in un mondo senza regole le varie istituzioni tendono a ricostruire caparbiamente quegli stessi confini e barriere che esistevano nella vita reale, rendendo, quindi, difficile immaginare, se non utopico, che il web possa essere mai quella palestra di democrazia che tutto il mondo vorrebbe possa ancora essere.

Tag:amazon, democrazia, Internet, itunes, pandora, Radio, streaming
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Lug 18 2007

21 recensioni dei migliori siti di Social Music Online e di aggregatori radio e come scaricare gli mp3 delle radio online

Posted by Antonio Troise
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Ecco a voi la più ricca collezione esistente di recensioni dei migliori siti di Social Music Online e di aggregatori di radio online. Qui ne ho raccolte ben 21 per voi:

  1. Pandora
  2. Tun3R
  3. SoundPedia
  4. FineTune
  5. We7
  6. Jamendo
  7. Last.fm
  8. Radio.Blog.Club
  9. BlogMusik
  10. iJigg
  11. Imeem
  12. Mog
  13. MusiCovery
  14. iLike
  15. MyStrands
  16. MediaMaster
  17. Mp3Tunes
  18. Sideload
  19. Seeqpod Music
  20. Streampad
  21. Plurn

Per concludere, vi propongo anche una breve panoramica su Come scaricare gli mp3 delle radio online.

Tag:iLike, last.fm, mp3, Musica, pandora, Radio, Radio.Blog.Club, Tun3R, web-radio
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Giu 26 2007

26 Giugno 2007: il giorno del silenzio delle radio statunitensi che, dopo Pandora, temono la scomparsa delle emittenti online

Posted by Antonio Troise
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Save Web Radio Oggi, negli Stati Uniti, è il giorno del silenzio, ovvero il giorno della protesta silenziosa di migliaia di webcasters e internet radio statunitensi che si spegneranno per l’intera giornata di oggi: alcune emittenti verranno spente totalmente, mentre altre trasmetteranno suoni della natura (come ad esempio il rumore delle onde del mare) intervallati dalle spiegazioni della protesta. Ovviamente, prima dello sciopero dell’etere, gli utenti saranno avvisati che quello che stanno per ascoltare (il silenzio) è quello che andrà in onda nei prossimi mesi se i nuovi balzelli saranno applicati!

Lo scopo della iniziativa, guidata dall’associazione Save Net Radio, è quello di sensibilizzare le case discografiche, l’opinione pubblica e i membri del Congresso Usa in modo da impedire la “morte certa” di centinaia di stazioni radiofoniche sul web a partire dal 15 Luglio 2007.
Infatti, mentre sino ad ora le internet radio pagavano i diritti dei brani musicali in base a quante canzoni trasmettevano, da tale data, invece, saranno costrette a pagare in base al numero di ascoltatori. Gli aumenti saranno applicati al cosiddetto “aggregate tuning hour” (ATH) – ovvero in base al numero totale di ascoltatori online in un’ora. Ad esempio, se 10 PC si connettono simultaneamente al flusso per un’ora, l’ATH sarà di 10. Allo stesso modo, un PC connesso per 10 ore produce un ATH di 10.

Si passerà quindi dagli 0,0008 dollari del 2006 – per lo streaming di una traccia audio per singolo utente – agli 0,0011 dollari del 2007. Insomma, un aumento progressivo delle spese perché già nel 2008 si passerà a 0,0014 dollari; nel 2009 a 0,0018 dollari e nel 2010 a 0,0019 dollari.

L’iniziativa è già stata sottoscritta dalla maggior parte delle radio quali: Yahoo, Live365, Mtv, Pandora, Radioio, DigitallyImported, RadioParadise, 3WK, myMVY, Wizard Radio, Born Again Radio, Pearadio.com, Ear.fm.

Radio and Internet Newsletter (RAIN) ha calcolato che, considerando il traffico di una stazione media che trasmette 16 canzoni all’ora, rispetto al 2006, l’aumento sarà di circa 1,28 centesimi ad ascoltatore per ora. Un rincaro che secondo gli operatori renderà la radio online economicamente insostenibile – o comunque più dipendente dalla pubblicità di quanto non sia quella terrestre.

“Anche considerando le entrate pubblicitarie non si riuscirà a superare gli 1/1,2 centesimi per ascoltatore per ora. La matematica lascia intendere che le nuove royalty – senza contare quelle dei compositori! – sono in grado di mangiarsi tutto”, scrive Daniel Mcswain di RAIN.
Inevitabilmente le radio più piccole saranno costrette alla chiusura, mentre quelle più grandi dovranno limitare il numero di utenti o chiedere il pagamento di un canone.

Secondo BetaNews, però, se da una parte si tratta certamente di un aumento rispetto al 2005, è evidente che il metodo ATH sia più vantaggioso per le radioweb rispetto al vecchio sistema di calcolo “per-performance”. In base alle proiezioni, AOL, il più grande streamer online, dovrebbe pagare circa 946 mila dollari, contro i 23,6 milioni di dollari calcolati con la vecchia proposta di tariffazione.
Quindi, secondo CRB la loro decisione che eliminerà tutte le radio online – migliaia di piccoli webcaster, radio di college, servizi come Pandora – non è un esempio di ingiustizia.

PandoraSino ad oggi il caso più famoso di chiusura, anche se parziale, di webradio è quello di Pandora, il cui fondatore, Tim Westergren, ha già redatto da tempo una petizione per il Congresso che chiama alle armi non solo i broadcaster online, ma tutti gli utenti che sono convinti che si tratti di una violazione delle libertà digitali.
Infatti, sono almeno 2 mesi che Pandora ha chiuso l’accesso al servizio di streaming a tutti gli utenti che non si colleghino dagli Stati Uniti (il controllo avverrà in base all’indirizzo Ip dell’utente).Ovviamente la chiusura di Pandora agli utenti non statunitensi ha avuto l’effetto contrario a quello sperato, e in molti hanno cercato soluzioni per continuare ad ascoltare uno dei servizi web più apprezzati degli ultimi tempi. Tra queste soluzioni, apprezzabile il tutorial che spiega come aggirare il sistemache identifica, tramite il nostro indirizzo Ip, il luogo dove ci troviamo, attraverso l’uso di una vasta raccolta di servizi e proxies che permettono di navigare in maniera anonima.

[via pi, pi, downloadblog e downloadblog]

Tag:pandora, Radio, webradio
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