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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Ott 17 2008

Diremo presto addio al Firewire? Perché Apple ha abbandonato questo standard e i 4 principali problemi che incontreranno i possessori dei nuovi Macbook

Posted by Antonio Troise
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Che uno standard venga soppiantato da un altro per via del fatto che diventi obsoleto, magari perché meno veloce (come accadde tra l’USB 1.1 e USB 2.0), è un fatto normale in tecnologia. Un po’ meno, anche se è accaduto più spesso di quanto uno si aspetterebbe, che uno standard migliore venga soppiantato da uno che è tecnologicamente inferiore ma molto più diffuso (come accadde tra VHS e Betamax). Ancor meno che una società, come Apple, che ha da sempre sponsorizzato lo standard Firewire, decida ad un tratto di non renderlo più presente nei suoi Macbook e nel LED Cinema Display da 24″ (che ha solo un hub USB), sostituendolo con il più diffuso USB, e lasciandolo, nella sua versione a 800 MB/s (visto che con un semplice adattatore si possono interfacciare dispositivi FW400 con un ingresso FW800), solo nella fascia più professionale dei portatili.
In realtà, non è la prima volta che Apple abbandona le Firewire nei suoi prodotti consumer: è accaduto, infatti, che con gli iPod di 5° generazione la porta Firewire è stata sostituita da una USB, ma il motivo principale era che si doveva rendere il lettore musicale compatibile con tutti i PC Windows (che solitamente era senza porta Firewire), visto che inizialmente l’iPod era nato solo per piattaforma Mac.

Firewire 400 to Firewire 800

La scomparsa della Firewire 400 nella fascia più economica dei laptop Apple, ha creato discussioni a non finire sul web e tutti si chiedono perché la società di Cupertino non abbia abbandonato solamente il vecchio Firewire 400 lasciando almeno un ingresso Firewire 800.

Ma, prima di analizzare nel dettaglio gli eventi, sarà bene fare un breve excursus sulle origini del Firewire, per poi passare ad analizzare i 4 principali problemi che incontreranno coloro che compreranno il nuovo Macbook, fino ad arrivare alle ipotesi finali sul perché Apple si sia comportata in questo modo.

Le origini del Firewire

La tecnologia di connessione ad alta velocità IEEE 1394 è stata creata da Apple nel 1995 e introdotta nel mondo informatico il 13 settembre 2000 sui portatili di fascia consumer con la FireWire 400. Questo nuovo standard portava al pubblico la facilità del montaggio video grazie al primo iMovie, quando ancora sulla maggioranza dei Pc nemmeno era considerata l’USB e l’unica alternativa per avere connessioni veloci era usare le catene SCSI (ma che avevano il grande svantaggio di non poter essere collegate a caldo).

Nonostante sulla carta l’USB 2.0 fosse leggermente più veloce (480 Mb/s contro 400 MB/s), nella pratica Firewire è sempre stato superiore all’USB 2.0 nel trasferimento dati grazie alla sua robustezza e alla sua banda dati passante notevolmente più ampia. Inoltre, grazie al fatto di poter garantire una velocità costante nella trasmissione del flusso video e, più in generale, di grandi quantità di dati, fu scelto come standard de facto per le videocamere in Digital Video (DV).

Problema 1: Nessun supporto per i dischi esterni Firewire

L’assenza della Firewire limita le scelte di chi, come me, possiede già dischi esterni Firewire visto che, al momento, non esistono in commercio adattatori per passare da un formato USB ad uno Firewire, rendendo di fatto inutilizzabili questi hard disk esterni, a meno che non si abbia anche un doppio ingresso USB come certi previdenti produttori hanno previsto.

Drive Firewire

Problema 2: Supporto parziale delle videocamere USB AVCHD

Ad oggi, l’ultima versione di iMovie 08 supporta anche l’acquisizione video da USB 2.0 delle videocamere AVCHD, anche se, come ho potuto constatare spesso, i formati video non sono ancora del tutto gestiti correttamente! Indubbiamente le telecamere AVCHD sono molto più pratiche di quelle DV o miniDV, poiché sono in grado di effettuare una registrazione tapeless, ovvero non sequenziale su nastro, ma direttamente come file. Dovendo, quindi, trasferire un file e non un flusso video, è facile intuire che, non è più necessario disporre di una velocità costante nella trasmissione del flusso video, e quindi può essere usato lo standard USB al posto di quello Firewire.

Fireware DV video editing

Però, io credo, che finché i Mac non gestiranno correttamente tutte le telecamere AVCHD, allora la scelta di abolire la connessione Firewire non ha senso. Se è vero che l’utente non professionale tende a scegliere un portatile entry level come un Macbook al posto di un Macbook Pro, è anche vero che, con lo stesso ragionamento, si suppone che possa scegliere anche una telecamera AVCHD al posto di una DV poiché, anche se sono più compatte e registrano direttamente su disco fisso, la loro qualità è nettamente inferiore, tanto da non essere ritenute accettabili da una buona parte dell’utenza che fa un uso minimamente intensivo del video. Infatti la maggior parte di queste telecamere, ad eccezione di quelle in alta definizione (anche se, comunque, alcune sono ancora legate al Firewire), registrano in MPEG2, e su uno schermo a 32” vi assicuro che la differenza si vede nettamente.

La questione quindi è: che senso ha eliminare uno standard (DV: Firewire) se prima non si risolvono i problemi di compatibilità con l’altro formato (AVCHD: USB)?

Leggendo le varie discussioni sparse per la rete, uno dei principali motivi di contestazione è nel fatto che chi ha intenzione di fare video digitale usando formati che consentono una post lavorazione (non necessariamente professionale, come il DV non compresso), non trova più una risposta nel MacBook.

La mia esperienza diretta mi ha portato a combattere spesso con le telecamere USB. Io ho una Sony Handycam con Hard Disk da 30GB e nativamente iMovie e Quicktime non leggono il formato video della mia telecamera (solo VLC, al solito, vi riesce e iDive, un ottimo catalogatore di video digitale che non ha, però, niente a che vedere con lo stato dell’arte di iTunes e iPhoto). Il problema, quindi, è che non sono mai riuscito a montare video proveniente dalla mia telecamera AVCHD semplicemente importandolo da iMovie, bensì deve sempre prima effettuare una preventiva conversione in MOV con ffmpegX, con la conseguente perdita di tempo (almeno paio d’ore). Tutto questo, invece, non accadeva, quando usavo la mia vecchia, ma qualitativamente migliore, telecamera Mini-DV.

Problema 3: Schede audio Firewire

Il problema, in ogni caso, rimane per le schede audio: da quelle economiche a quelle professionali, la connessione avviene via Firewire, proprio perché consente un flusso dati costante e una banda notevole. Solo su quelle Firewire è, infatti, garantita la registrazione multitraccia, mentre su quelle USB spesso non viene supportata.

Audio Firewire

Su molti siti dedicati alla musica, il consiglio diventa di acquistare il modello entry level fintanto che sarà disponibile. I musicisti, infatti, soffrono particolarmente della mancanza di questo tipo di connessione poiché molte apparecchiature audio di livello professionale si interfacciano solo attraverso Firewire, e un aggiornamento del portatile significherebbe di fatto vanificare migliaia di euro di investimento.

Problema 4: Firewire Target Disk Mode

Un quarto argomento tirato in ballo quando si parlava dei problemi che si incontravano dal momento in cui si è eliminata la porta Firewire sui portatili entry level, è quello relativo all’impossibilità di usare il Firewire Target Disk Mode, ovvero la modalità con cui qualunque Mac viene temporaneamente trasformato in un semplice hard disk esterno per trasferire facilmente file, se il computer è collegato via Firewire ad un altro e all’avvio premiamo il tasto T sulla tastiera.

Firewire Target Disk Mode

Indispensabile per le assistenze tecniche, questa funzione è anche parte del processo che Apple consiglia per migrare da un Mac ad un altro Mac i proprio documenti e le proprie preferenze. In qualche forum si legge di amministratori di sistema che si dichiarano pronti a passare a PC a fronte dell’impossibilità di usare il target mode: “visto che si deve spendere del tempo, tanto vale spenderlo per passare da Mac a PC e si spende meno“.

E’ notizia di oggi, però, che, per supplire alla mancanza di porta Firewire e dare comunque la possibilità di migrare applicazioni e dati da un Mac all’altro, il sistema operativo dei MacBook di nuova generazione è stato aggiornato con il Migration Assistant via Ethernet, dando accesso a questa funzione via ethernet e via wireless, anche se la cosa è sconsigliabile per questioni di stabilità e velocità.
Quel che l’aggiornamento non è in grado di fare è abilitare l’uso del Target Mode; Apple non ha aggiornato questa interessante funzione per renderla utilizzabile via USB.

Firewire Target Disk Mode

Vedere sparire questa peculiarità unica del mondo Mac e che contribuiva a renderlo sostanzialmente diverso da un comune PC, è un vero peccato, anche perché non esiste un equivalente di tale tecnologia nelle specifiche dell’USB. Ciò significa che per tutti coloro che acquisteranno un portatile Macbook, d’ora in avanti i dati andranno trasferiti solamente tramite network o da un backup esistente.

Le ipotesi per spiegare la mossa di Apple

C’è chi teorizza che, probabilmente Apple, togliendo la Firewire dalle macchine entry level, abbia cercato di spingere i professionisti del video e dell’audio ad acquistare solo i MacBook Pro con la scusa che hanno schede video e software (FinalCut) più adatti al loro scopo. Ciò farebbe pensare, quindi, che Apple abbia pensato che i “dilettanti”, invece, dovrebbe accontentarsi solamente della connessione USB ed iMovie, da collegare con la crescente pletora di telecamere Usb, lasciando ai professionisti le porte Firewire per l’audio e il video, creando un marcato segno distintivo del target consumer.

Macbook Firewire

Altri, invece, non credendo che un ingresso in più o in meno possa stravolgere il design di un prodotto, probabilmente l’ipotesi più plausibile è che forse si è voluto distinguere maggiormente, il Macbook dal Macbook Pro che, ad eccezione delle dimensioni dello schermo, della scheda grafica (integrata e non) e dal processore (più o meno veloce), sembrano del tutto uguali!

Conclusioni

In definitiva, quindi, al momento chi vuole a tutti i costi un Macbook con Firewire ma pensa che i Pro siano troppo costosi, è rimasto solamente il vecchio MacBook bianco con case in plastica, che oltre ad avere la porta Firewire, è anche dotato di masterizzatore DVD al costo di appena solo 949 euro. Certamente la scheda grafica integrata Intel è meno veloce di quella nuova della nVidia (e ciò potrà risentirne il montaggio video), ma almeno si potrà disporre di una comoda stazione portatile per il video alla portata di tutte le tasche.

UPDATE: Sulla rete sta iniziando a circolare, per i più nostalgici, questo video ripreso durante l’evento Mac di inizio anno 1999. Nel filmato Steve Jobs presenta al pubblico il Firewire con queste parole:

“Che cos’è il FireWire? Pensate al FireWire come ad un USB, ma piuttosto che veicolare 12 megabits-per-secondo riesce a raggiungere la ragguardevole velocità di 400 megabits-per-secondo,” dice Jobs. “Ed è già uno standard di fatto.“

UPDATE 2: Da Les Numériques arriva una notizia interessante: a giudicare dai test comparativi condotti, la porta USB 2.0 dei nuovi MacBook Pro ha finalmente prestazioni paragonabili alla FireWire, proprio quando la FireWire sparisce di circolazione.
Le performance dell’USB sono da sempre la spina nel fianco di ogni mac user; è infatti risaputo che a parità di Mac e disco esterno USB, un semplice trasferimento file avviene più velocemente se eseguito sotto Boot Camp e Windows che sotto OS X. Ora però assistiamo ad un netto miglioramento della bontà dei driver USB su Mac. Un disco rigido esterno a doppia interfaccia USB e FireWire ha prodotto infatti una velocità di circa 20 MB/s e 30 MB/s rispettivamente in scrittura e lettura, a prescindere dalla porta usata per i test, con risultati migliori persino rispetto al Pc Windows usato per le prove.
E’ un bene sapere che finalmente l’USB ha prestazioni di tutto rispetto, ed è una gradita sorpresa constatare che i nuovi Mac siano in grado di sostenere alte velocità di trasferimento e bassi tempi di accesso, ora che la FireWire si appresta a diventare un ricordo del passato.

Tag:Apple, AVCHD, drive_usb, dv, firewire, iPod, laptop, mac, macbook, macbook pro, mpeg2, nvidia, sony, Tecnologia, telecamere, usb, usb-2.0
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Dic 15 2007

Grafica 3D sui cellulari con la nVidia GoForce 5500 per giocare a Quake III Arena o Need for Speed Most Wanted

Posted by Antonio Troise
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Quake Mobile Arriverà molto presto l’era in cui, con il nostro cellulare, riusciremo a giocare a Quake III Arena in qualità console o, magari, Need for Speed Most Wanted, un titolo che fa largo uso di effetti speciali come motion blur e riflessioni. Sono, infatti, questi i primi giochi ottimizzati per il nuovo processore grafico di Nvidia GoForce 5500, la GPU progettata per portare sui PDA e telefoni cellulari di fascia alta la grafica 2D/3D fino a 1.024 x 768 pixel di risoluzione, la TV digitale fluida e a piena risoluzione, il suono surround, la fotografia e l’accelerazione dei video: insomma più che una scheda video stiamo di fronte ad un vero un media processor.

La società di Santa Clara sostiene che il suo è il primo processore grafico per dispositivi handheld in grado di accelerare la riproduzione di video in formato H.264, WMV9 e MPEG-4 e di supportare tutti i principali standard per la TV mobile, inclusi DVB-H, ISDB-T, e DMB. Inoltre è in grado di riprodurre in hardware di suono multicanale e multistream nei formati MP3, AAC e AAC+, implementando anche la tecnologia Crossfade, in grado di prevenire le interruzioni nella riproduzione della musica causate da temporanei picchi nell’occupazione di CPU.

Quake Arena Ma ciò in cui GoForce 5500 tiene particolarmente ad eccellere, è la grafica 3D: secondo le specifiche ufficiali, il chip può gestire fino a 2,6 milioni di triangoli al secondo e 200 milioni di pixel al secondo. Nvidia afferma che la potenza del nuovo motore grafico è tre volte superiore a quella del più diretto predecessore, ed è ora in grado di far girare giochi tridimensionali come Quake III Arena “in qualità console”, applicando ai poligoni effetti di multi-texturing e pixel shading. Sebbene la GPU integri solo 640 KB di memoria SRAM, contro i 1.024 KB del precedente GoForce 4800, Nvidia l’ha dotata della capacità di supportare altri 2 od 8 MB in stack e fino a 32 MB di memoria esterna. La profondità di colore supportata è invece di 40 bit.

Go Face-It Come dimostrazione di come il 3D può essere usato in ambienti non di gioco, è stato sviluppato Go Face-It di Go-Figure, un applicativo che, sfruttando la potenza della GoForce 5500 di NVIDIA per elaborare texture e poligoni ad alta risoluzione e produrre animazioni avanzate ultra-realistiche, permette agli utenti di creare un volto 3D simile al reale personalizzando espressioni, capelli, accessori, e altro.

Per finire GoForce 5500 include infine un Image Signal Processor (ISP) che si occupa dell’elaborazione in tempo reale delle fotografie scattate con la fotocamera. L’ISP, che nei precedenti modelli di GoForce era assente, supporta fotocamere con risoluzione fino a 10 megapixel, zoom digitale fino ad 8x, codifica e decodifica JPEG e multi-scatto rapido.

Se siete curiosi di vedere come sarà il vostro cellulare del futuro, date un occhiata al video demo presentato al 3GSM:

Tag:3d, cellulare, Giochi, grafica, nvidia, pda, Video
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Nov 5 2007

Cosa scegliere per fare del proprio Macbook Pro una piattaforma videoludica di ultima generazione: una Nvidia GeForce 8600M GT con 256MB di sdram video GDDR3 o sono sufficienti solo 128MB?

Posted by Antonio Troise
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E’ meglio comprare un Macbook Pro con una scheda video NVIDIA GeForce 8600M GT che monta 128MB di SDRAM video GDDR3 oppure una con 256MB? La domanda sembra avere una risposta scontata: più RAM video ha montata a bordo e maggiori sono le prestazioni per cui, ad un primo approccio, potrebbe sembrare evidente che la migliore configurazione sia quella con 256MB. Ma, nel fare questa analisi, ho voluto però guardare diversi aspetti.

A chi si rivolge questa analisi

C’è da dire, comunque, che queste considerazioni riguardano soprattutto coloro che fanno editing video/fotografico a livello professionale (il che riguarda pochi Mac User) oppure coloro che vogliono far girare i giochi di ultima generazioni (come Bioshock o Crysis) che sfruttano le DirectX 10, caratteristica non sfruttata in Mac OS X ma che può servire se si fa uso di Boot Camp per installare Windows Vista in dual boot (il che riguarda molti utenti Windows e Mac).
In effetti, secondo un test condotto da PC World, il Macbook Pro è attualmente il portatile più veloce per eseguire Windows Vista: i benchmark effettuati su un gran numero di computer portatili (Dell, Toshiba, Gateway, Alienware, Apple, e tanti altri) hanno infatti stabilito che quello che ha ottenuto un punteggio più alto è il Macbook Pro da 17″, classificandosi come il più performante del 2007. Inoltre c’è da considerare, che rispetto ai suoi concorrenti, il Macbook Pro 17” è il portatile più leggero (3,08 Kg) e con lo spessore minore (2,59 cm) della sua categoria.

Cosa è in grado di fare il fratello minore?

Cider Ebbene, già tempo fa cercai di capire se era possibile giocare con i videogiochi di ultima generazione su un normale macbook, analisi che andrebbe rivalutata alla luce dell’ultimo speed bump effettuato il 1 Novembre 2007 e che ha visto introdurre, oltre ad un upgrade di CPU anche la più potente scheda video integrata Intel GMA X3100 con ben 144 MB DDR2 SDRAM condivisa con il sistema operativo. Anche se non si è di fronte ad una componente in grado di rivaleggiare con i chip più potenti della concorrenza si tratta comunque, nel giudizio di chi ha potuto testarla, della più potente scheda grafica integrata oggi sul mercato. Tra i suoi vantaggi più interessanti la buona risposta nel campo della compressione e decompressione video, specie quello ad alta definizione.

La potenza della NVIDIA GeForce 8600M GT

Quel che è certo, quindi, è che il Macbook Pro, in qualunque sua configurazione, non ha alcun problema nel fare girare i giochi di ultima generazione anche su Windows Vista, visto la NVIDIA GeForce 8600M GT è una scheda video altamente performante (che supporta anche le ultime DirectX 10), dotata di architettura a shader unificati con 32 stream processors “clockati” alla frequenza di 950 MHz, GPU con clock di 475 MHz e memoria video con clock di 700 MHz con bus da 128bit di ampiezza.
Inoltre, il fatto di avere una SDRAM video DDR3 piuttosto che DDR2 come nei Macbook, garantisce alla versione Pro dei Macbook, di trasferire i dati su entrambi i fronti del segnale (salita e discesa) ottenendo così una duplicazione della velocità di trasferimento che nelle DDR3 dovrebbe variare, teoricamente, tra gli 800 Mbits/s e gli 1,5 GBits/s, il tutto unito ad una diminuzione del voltaggio di alimentazione in modo da poter contenere, del 25%, il consumo massimo e la conseguente dissipazione termica.
La Nvidia GeForce 8600M GT supporta anche la decodifica hardware dello standard H.264, utile se si possiede una unità ottica Blu-Ray o HD-DVD.

Meglio 128MB o 256MB di Ram Video?

Quando, però, si intende acquistare un Macbook Pro 15”, è possibile notare dal sito della Apple, che, oltre ad un ritocco sulle dimensioni dell’hard disk (da 120GB a 160GB) e sulla frequenza della CPU Intel Core 2 Duo (da 2,2 a 2,4 GHz), il modello base monta solo 128MB di GDDR3 SDRAM mentre quello di fascia più alta ne ha 256 MB, a fronte di una consistente differenza di prezzo di ben 500€!
Questa differenza è giustificata? Il dubbio mi è venuto perché la spesa di un Macbook Pro non è indifferente e spendere altri 500€ (420€ se si vuole portare l’hard disk a 160 Gb/5400rpm anche per la versione base) in più per avere sicuramente migliori caratteristiche ma non percebili sarebbe una spesa inutile.

Ad aiutarmi in questa valutazione mi è venuto in soccorso l’ottima analisi benchmark di Bare Feats che ha messo a confronto, tra gli altri, un Macbook Pro 15″ con 128 MB di VRAM DDR3 e uno con 256 MB, ottenendo dei risultati interessanti. Le prove sono state fatte calcolando i frame per secondo di giochi come Quake 4, Doom 3, Prey, UT2004, World of Warcraft e Halo: insomma il test ideale per chi vuole fare del proprio Macbook Pro una piattaforma videoludica di ultima generazione!

Un MacBook Pro 15″ 2.4GHz Core 2 Duo (256MB GDDR3 video SDRAM) in alcune prove è più veloce fino al 9% rispetto ad un MacBook Pro 15″ 2.2GHz Core 2 Duo (128MB GDDR3 video SDRAM). Se invece, si analizza la media di tutti i risultati, si arriva ad una differenza di velocità del 5%. Il sospetto che si pone l’autore del test è che il gap massimo raggiunto del 9% sia da imputarsi esclusivamente alla differenza di velocità del processore da 2,2 GHz a 2,4 Ghz. Sorprendentemente il modello da 17” (che ha la stessa scheda video di quello da 15” con 256 di VRAM) è addiritura 11% volte più veloce del modello intermedio: come se la Apple avesse overclockato la scheda per fargli raggiungere frequenze più elevate.

Conclusioni

In definitiva, la domanda da porsi sarebbe, quindi: spendere il 20% in più (a parità di capacità di hard disk) per avere solo picchi del 9% in più di performance grafiche (con una media del 5%) è vantaggioso (anche nei termini di longevità di macchina)? Da qui ad un anno, sicuramente saranno uscite nuove schede grafiche, e magari ii Macbook Pro saranno aggiornati, e forse questa ulteriore spesa non sarebbe giustificata.

Quel che è certo è che su certi giochi, Crysis fra tutti, avere solo 128MB non sono sufficienti per garantire prestazioni eccellenti (considerando anche il fatto che solo Windows Vista richiede almeno 64MB di VRAM), ma è anche vero che giochi in grado di sfruttare 256MB o più di texture packs non sono ancora tantissimi.
Per cui mi chiedo se un gap prestazionale del 10% sul miglior FPS (ovvero su 30 FPS, un gioco girerebbe in 27 FPS) si nota molto?
Purtroppo a tal riguardo non ho esperienza e solo chi possiede un Macbook Pro potrà aiutarmi in questa analisi.
Comunque, come impressione personale, credo che tale differenza sia molto piccola e non giustifica una spesa addizionale di ben 500€, ovviamente tenendo a mente gli obiettivi videoludici che mi sono proposto in questo articolo.

Intanto per farvi un idea, ho trovato su Youtube due filmati che mostrano come gira Bioshock su un Macbook Pro.

Voi che ne pensate? Avete esperienze a riguardo?

Tag:Apple, bootcamp, ddr3, fps, game, geforce, leopard, macbook, macbook pro, nvidia, ram
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