Levysoft
  • Home
  • Portfolio
  • WordPress Plugin
  • Contattami

Dal 2004 il blog di Antonio Troise

RSS FeedTwitterFacebook
Giu 12 2009

L’idea ecologica di Nokia: l’alimentazione a consumo zero che sfrutta le onde elettromagnetiche dell’etere. Le analogie con le idee di Nikola Tesla e il film sulla sua vita e invenzioni

Posted by Antonio Troise
Tweet

Che nelle nostre città vi sia inquinamento elettromagnetico è cosa oramai risaputa: in bassa frequenza (ELF) l’elettrosmog è solitamente prodotto da tralicci di elettrodotti o trasformatori a 50Hz, mentre in alta frequenza è prodotto da antenne, trasmettitori, telefonini cellulari, radar e ripetitori. Quello che invece è innovativo, è leggere che la nota società finlandese produttrice di telefonini, Nokia, ha ben pensato di sfruttare questo etere di onde elettromagnetiche che permea la nostra atmosfera, per ricaricare i cellulari! Il principio è lo stesso di quello di ricarica wireless, ovvero del trasferimento senza fili di energia sviluppato per la prima volta dal MIT, culla da anni dell’innovazione tecnologica.

Gli esperimenti di Nokia

In pratica, gli esperimenti di Nokia, si basano sullo stesso principio dei chip RFID, allo scopo di convertire le onde elettromagnetiche da cui attingere energia, in elettricità tramite due circuiti passivi.
Gli esperimenti sinora eseguiti con dei prototipi, hanno mostrato che le onde radio sono capaci di portare una potenza da 3,5 a 5 milliwatt. L’obiettivo, però, per riuscire a ricaricare del tutto un telefono spento, è di arrivare a 50 milliwatt, ampliando la gamma di frequenze dalle quali sarebbe possibile “assorbire energia”, nello spettro da 500 MHz ai 10 GHz, e riuscendo ad agganciare un migliaio di segnali forti di varie frequenze.

Nokia e la energia wireless

Tuttavia, i responsabili del progetto, sul Nokia Conversation Blog, ci tengono a specificare che si tratta di esperimenti su prototipi, e che potrebbero passare anni prima di vedere applicazioni commerciali, anche se l’idea è davvero interessante perché è in grado di sfruttare tecnologie e infrastrutture esistenti per creare energia, con un approccio del tutto verde al consumo energetico, con un costo ed impatto zero.

Nikola Tesla

Quando si parla di free energy non posso fare a meno di pensare a Nikola Tesla. A più di 60 anni dalla morte del grande fisico serbo forse l’umanità sta finalmente arrivando a questa importante meta: definito dai suoi ammiratori come “l’uomo che inventò il Ventesimo secolo” (il suo lavoro, tra i tanti, è alla base del generatore di corrente alternata), Tesla fu il primo a teorizzare questo approccio di immagazzinamento dell’energia direttamente dall’etere. Lo scienziato, infatti, intendeva utilizzare le vibrazioni elettriche naturali (ionosfera) per ricavare energia elettrica a costo zero e che avrebbe potuto fornire energia illimitata all’uomo (qualcuno ipotizzò che sarebbe anche riuscito a costruire dei dispositivi ricevitori di questa energia che avrebbe utilizzato per muovere un’autovettura, ma non se ne seppe più nulla).

Della storia di Tesla mi ha colpito molto la sua profonda umanità oltre che per le innumerevoli invenzioni che ogni giorno usiamo senza neanche saperlo! Volete alcuni esempi?

  • Fu il fu il primo uomo a scoprire le onde radio dallo spazio: scoprì i raggi cosmici decenni prima di Millikan ma, banalmente, li scambiò per messaggi provenienti da Marte.
  • Inventò il primo motore a induzione di corrente alternata, in pratica, un generatore di corrente alternata (fino ad allora si utilizzava solo quello a corrente continua di Edison, fiero sostenitore della tecnologia relativa alla corrente diretta, con cui ebbe molto da dire).
    Inventò la bobina di Tesla (un trasformatore ad alta frequenza, che è uno strumento indispensabile per la trasmissione, e quindi la fornitura a case ed industrie, della corrente alternata). Per tali merito, con il suo nome è stata chiamata l’unità di misura dell’induzione magnetica.
  • Tesla sosteneva, inoltre, l’esistenza in natura, di campi energetici, di “energia gratuita” cui diede il nome di etere. E attraverso l’etere, si potevano trasmettere, ad esempio, altre forme di energia. Da qui scaturì il concetto di radio che Marconi, prendendo spunto dalle scoperte di tesla, applicò nella sua famosa prima trasmissione attaverso gli oceani. Quindi Tesla può essere considerato a ragione il padre della radiotelegrafia e del radiocomando a distanza.
  • Tesla costruì anche la prima stazione al mondo di energia idroelettrica (alle Cascata del Niagara), il tachimetro, l’iniettore, gli altoparlanti, il tubo catodico ma è stato pure lo scopritore dell’illuminazione a fluorescenza, della sismologia e fu il primo ad immaginare una rete di comunicazione di dati su scala mondiale.
  • Comunque, la scoperta potenzialmente più significativa di Nikola Tesla fu che l’energia elettrica può essere propagata attraverso la Terra ed anche attorno ad essa in una zona atmosferica chiamata cavità di Schumann. Essa si estende dalla superficie del pianeta fino alla ionosfera, all’altezza di circa 80 chilometri. Le onde elettromagnetiche di frequenza estremamente bassa, attorno agli 8 hertz (la risonanza di Schumann, ovvero la pulsazione del campo magnetico terrestre) viaggiano, praticamente senza perdite, verso ogni punto del pianeta. Il sistema di distribuzione dell’energia di Tesla e la sua dedizione alla free energy significavano che con l’appropriato dispositivo elettrico sintonizzato correttamente sulla trasmissione dell’energia, chiunque nel mondo avrebbe potuto attingere dal suo sistema.

Nikola Tesla, fu senza dubbio lo sconosciuto eroe della scienza del XX° secolo, uno scienziato brillante ma che il suo tempo non fu in grado di comprendere, tanto da ricevere solamente ostracismo da parte della scienza ufficiale (con la conseguente svalutazione del suo nome nei libri di storia) che lo portò dalla posizione di superstar della scienza nel 1895, ad un “signor nessuno”, costretto a piccoli esperimenti scientifici in solitudine, nel 1917.

Il segreto di Nikola Tesla

Se siete interessati alla storia di questo personaggio poliedrico e affascinante, vi consiglio la visione di questo film croato (ex Jugoslavia) del 1980: Il segreto di Nikola Tesla. Il lungometraggio narra la vita del grande scienziato “dimenticato”: dal suo arrivo negli Stati Uniti al suo rapporto turbolento con Thomas Edison e quello con il grande capitalista J.Morgan, interpretato qui da uno straordinario Orson Welles.

Il film è molto bello, un po’ lento in alcune sue parti, ma sinora è l’unico documentario-biografia su questo straordinario inventore e sicuramente vi farà capire meglio la sua intelligente sensibilità.
Purtroppo il film è parlato in inglese e solo sottotitolato in italiano (su truveo.com lo trovate per intero, mentre su Youtube è possibile trovarlo ma diviso in più parti), ma secondo me non incontrerete nessun problema perché vi affascinerà come nessun altro film hollywoodiano.

Per terminare questa dissertazione sul genio dimenticato Tesla, mi pare giusto terminare questo articolo ricordando la frase che era solito dire e che può riassumere degnamente il suo essere:

La scienza non è nient’altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell’ umanità.

Tag:alimentazione, cellulare, documentario, energia, etere, Film, nokia, scienza, tesla, wireless
CONTINUE READING >
11 comments
Apr 8 2009

Addio WiMAX, Benvenuto LTE

Posted by Antonio Troise
Tweet

E’ notizia di ieri che Nokia, nonostante sia da sempre membro del WiMax Forum, in questi ultimi mesi ha mostrato il suo pessimismo riguardo la diffusione del WiMAX, la rete che dovrebbe portare internet a banda larga ovunque, tanto da sospendere la produzione del modello N810 Internet Wi-Max Edition, poiché considera questa tecnologia alla stregua della Betamax, un supporto video migliore del VHS ma che fu comunque abbandonato (più recentemente possiamo ricordare lo scontro tra Blu-ray e HD DVD per i dischi ad alta definizione).

Secondo Nokia, invece, il futuro è tutto per la tecnologia LTE (Long Term Evolution), chiamato anche convenzionalmente Super 3G, e altro non è che che la più recente evoluzione degli standard di telefonia, collocandosi a metà strada fra gli attuali standard 3G come l’UMTS e quelli di quarta generazione (4G) ancora in fase di sviluppo e il cui obiettivo è quello di raggiungere velocità di connessione wireless anche superiori ad 1 Gbps.

3G - LTE - 4G

Nonostante l’LTE è parte integrante dello standard UMTS, prevede però numerose modifiche e migliorie, tanto da fargli prendere presto il posto dell’HSDPA (si prevede al più tardi entro il 2015), poichè può raggiungere, almeno a livello teorico, 100 Mbps in download e 50 Mbps in upload. L’unico svantaggio è che, a differenza dell’HSPA, che utilizza la stessa copertura radio della rete UMTS, nel caso dell’LTE è necessario predisporre una copertura radio dedicata, realizzando di fatto una nuova rete aggiuntiva (e quindi nuove antenne) a quella dell’UMTS, o di qualsiasi altro sistema di accesso cellulare.

E’ evidente quindi che, la diffusione di tecnologie come HSPA ed LTE, per definizione antogoniste del WiMAX e delle sue evoluzioni, sono un segno che, probabilmente, almeno, nel prossimo futuro, le prospettive di successo su larga scala del WiMAX si ridurranno di molto, soprattutto come applicazione in ambito internet e banda larga mobili.

Se poi ci si mette che WiMAX e LTE usano dei protocolli molto simili, pensati entrambi per l’accesso broadband in mobilità, che condividono le stesse basi concettuali e la stessa tecnologia di modulazione OFDM, è chiaro che la sfida tra i due si ridurrà a chi saprà imporsi prima sul mercato. E, siccome la tecnologia LTE, a differenza del WiMAX, può contare su una infrastruttura di rete già solida e affermata (quella 3G), è molto probabile che, come logica prosecuzione della roadmap di sviluppo delle reti, tutta l’utenza UMTS migrerà progressivamente verso LTE, per poi usarla come come punto di partenza per l’introduzione della cosiddetta rete di quarta generazione. E’ il caso, per esempio, della scelta adottata dagli operatori a stelle e strisce AT&T e Verizon.

WiMAX, invece, nata per contrastare il Digital divide delle aree a bassa densità abitativa ignorate dai provider tradizionali grazie ad una versione diffusa del WiFI (che presto è divenuta una alternativa in diretta concorrenza con le reti cellulari), dovrebbe mettere in piedi l’equivalente della rete 3G esistente e, considerando i costi di realizzazione e gli esorbitanti prezzi raggiunti dalle licenze, non sembra certo che tutti gli assegnatari delle frequenze siano pronti a investire in modo massiccio. A sostenere WiMAX, ci sono Intel, Google e Time Warner, e l’unico operatore statunitense ad aver scelto questa strada per la banda larga wireless è, al momento, Sprint.

Staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro.

Tag:cellulare, LTE, Mobile, nokia, wireless
CONTINUE READING >
3 comments
Mar 27 2009

YouTube Mobile Application: è uscito il client ufficiale per Symbian S60 e Windows Mobile! Ecco la guida passo passo su come installarlo su uno smartphone con Windows Mobile 6

Posted by Antonio Troise
Tweet

Finalmente Youtube ha rilasciato gratuitamente un client per Windows Mobile 6.x e Symbian S60 3rd Edition (qui la lista dei dispositivi Nokia supportati) per permettere di accedere a YouTube da quasi tutti i palmari e smartphone in commercio. Se fino a poco tempo fa era possibile farlo nativamente solo da un iPhone/iPod Touch o da un HTC Touch Diamond (tanto che su xda-developers erano riusciti ad estrarre dalla ROM HTC l’applicazione per metterla a disposizione, più o meno legalmente, su tutti i dispositivi con Windows Mobile) o attraverso qualche piccolo tip, ora la nuova versione 2.0.2 dell’applicativo ufficiale YouTube Mobile Application amplierà lo spettro di clienti rendendo fruibile il portale di video praticamente a quasi tutti i dispositivi mobili avanzati esistenti in commercio (con pieno supporto agli schermi ad alta risoluzione VGA e simili), offrendo una migliore qualità video, velocizzando lo streaming grazie alla ottimizzazione per le reti mobili Wi-Fi o 3G, rendendo di fatto meno complicato vedere i video di YouTube sul proprio telefonino.

Già qualche mese fa, YouTube aveva comunicato di aver reso disponibile all’indirizzo m.youtube.com/ il supporto ad Adobe Flash Lite 3 (supportato, al momento, solo dai cellulari più recenti), ma l’apertura del portale a due delle principali piattaforme mobili sul mercato, è un evento rivoluzionario sul fronte accessibilità e ci ricorda quanto Google abbia la volontà di offrire la migliore esperienza di fruizione di YouTube su qualsiasi dispositivo, computer, televisore o telefono cellulare. In quest’ottica rientra anche YouTube TV, il servizio che permette di visualizzare i video e gestire i comandi direttamente dal telecomando della nostra console WII o Playstation 3, simulabile dal proprio browser Safari (abilitando il menu Sviluppo -> User Agent -> Altro…) o Firefox (installando il plugin User Agent Switcher) impostando uno dei due seguenti User Agent:

Mozilla/5.0 (PLAYSTATION 3; 2.00)
oppure
Opera/9.23 (Nintendo Wii; U; ; 1038-58; Wii Internet Channel/1.0; en)

Tornando a YouTube Mobile Application, c’è però da dire che, purtroppo l’applicazione non è per ora disponibile per l’Italia ma soltanto per Australia, Irlanda, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti; è comunque possibile scaricarla ugualmente collegandosi dal browser del proprio device mobile all’indirizzo http://m.youtube.com e cambiando la propria lingua predefinita in Inglese, in attesa di un rilascio in lingua italiana.

Come installare YouTube Mobile Application su Windows Mobile

Aprire dal browser del proprio smartphone la pagina: http://m.youtube.com

YouTube Mobile Application - 01

Verrà mostrata la versione di Youtube ottimizzata per i dispositivi mobili. Sotto al campo di ricerca troverete un link da cliccare: “Guarda Youtube sul tuo cellulare“:

YouTube Mobile Application - 2

Almeno finché non verrà rilasciato da Google una versione per l’Italia, al momento, dopo aver cliccato sul link sopra indicato verrà mostrata questa pagina che ci avverte che non è disponibile la versione per il nostro dispositivo.

YouTube Mobile Application - 3

In realtà questa schermata potrebbe trarre in inganno chiunque perché non si dice che non è disponibile una versione per la lingua italiana dell’applicativo (e ovviamente anche il conseguente supporto alla localizzazione italiana di YouTube.it) ma sembra quasi che la versione del nostro sistema operativo non sia supportata. Sarà, invece, sufficiente cliccare sul link in basso: “Cambia lingua” per accedere alla seguente schermata:

YouTube Mobile Application - 4

dove basterà cliccare sul link “English” per essere rediretti verso la seguente pagina per il download automatico dell’applicativo.

YouTube Mobile Application - 5

Dopo qualche secondo di attesa si aprirà a popup un messaggio che vi chiederà conferma del download in corso.

YouTube Mobile Application - 6

Cliccando sul tasto “Salva con nome…” potrete decidere dove salvare il file (che altro non è che un file .CAB installabile su tutti i terminali con Windows Mobile)

YouTube Mobile Application - 7

Essendo un file .CAB si aprirà automaticamente la schermata di istallazione dell’applicativo (altrimenti basterà posizionarsi sulla cartella in cui si è salvata l’installazione dell’applicativo e fare doppio click sul file .cab) che chiederà dove installarlo (sul Dispositivo o sulla Scheda di Memoria): a voi la scelta in base alle vostre esigenze e allo spazio libero a disposizione sulla periferica.

YouTube Mobile Application - 8

Dopo che ha effettuato la copia dei file nella directory di destinazione desiderata, l’installazione sarà portata a termine in pochi secondi.

YouTube Mobile Application - 9

Ora sarà sufficiente andare nella cartella Programmi del proprio dispositivo mobile, dove troverete l’icona dell’applicazione appena installata:

YouTube Mobile Application - 10

Quando si lancerà per la prima volta l’applicazione YouTube Mobile Application verrà chiesto di selezionare la propria regione di appartenenza: selezionate United Kingdom o United States

YouTube Mobile Application - 11

e vi verranno mostrati, in inglese, i termini e le condizioni da accettare prima di poter proseguire.

YouTube Mobile Application - 12

Infine, vi verrà mostrata una ultima schermata di avviso che vi avvertirà che se non accediamo con connessione wireless, dal momento che lo streaming consuma un gran quantità di dati, prima di usarlo è necessario avere un abbonamento flat per il proprio terminale mobile, altrimenti si rischia di spendere molte decine di euro per visionare qualche minuto di filmato.

YouTube Mobile Application - 13

Finalmente ora potrete accedere alla schermata principale dell’applicativo YouTube Mobile Application dove potrete trovare un campo per ricercare i video, con lo storico delle parole chiave già immesse, oppure potrete selezionare i contenuti più visti, quelli che hanno ricevuto maggior gradimento e gli ultimi caricati.

YouTube Mobile Application - 14

Simpatica la visualizzazione a scorrimento laterale delle anteprime dei video ricercati (a mo’ di CoverFlow semplificato). Una volta scelto il video, si accede alla pagina che lo descrive brevemente

YouTube Mobile Application - 15

e dal quale è possibile lanciare la visualizzazione, che va automaticamente a schermo intero e in modalità landscape, con prevenzione dello spegnimento del dispositivo durante il playback.

YouTube Mobile Application - 16

Come potete notare il player mostra la barra di scorrimento del video, permette la visione a pieno schermo con un doppio click ed assomiglia molto a quello che si visualizza dal browser del proprio pc.

Suggerimenti per migliorare l’applicazione

Al momento, le uniche pecche di YouTube Mobile Application sono, oltre al mancato supporto ufficiale per l’italiano (che ci costringe, per eseguire l’installazione sui nostri device, di accontentarsi della versione inglese del programma e di non poter accedere alla versione localizzata di Youtube.it), anche la mancanza della possibilità di loggarsi con il proprio account in modo da accedere ai servizi più avanzati del noto portale, e l’impossibilità di accedere ai Canali di Youtube. Si sente anche molto la mancanza di un link per scaricare i video in modo da poterli guardarli offline (qui trovate un modo alternativo per farlo con il sito MobyTube) e l’impossibilità di visualizzare i suggerimenti ai video simili.
Google, comunque, ha garantito che saranno a breve disponibili diversi aggiornamenti dell’applicativo, che saranno notificati automaticamente dal programma.

Tag:browser, cellulare, coverflow, firefox, flash, Google, Htc, Mobile, nokia, safari, smartphone, streaming, symbian, tv, Video, wi-fi, wireless, youtube
CONTINUE READING >
1 comment
Nov 11 2008

Su Flickr sono presenti 3 miliardi di fotografie: tra essere e apparire, la moda dell’iPhone mette in secondo piano l’ottica Zeiss e le risoluzioni maggiori dei Nokia

Posted by Antonio Troise
Tweet

3 billionth Flickr photo Flickr, con questa immagine, il 3 Novembre 2008 ha raggiunto i 3 miliardi di foto inserite nel suo enorme database fotografico, con oltre 7 milioni di utenti. Pensate che, solo un anno fa (proprio a Novembre 2007), aveva appena superato i 2 miliardi di foto, con un eccezionale crescita esponenziale e un tasso di crescita del 50% all’anno. Per fare un metro di paragone, si potrebbe dire che, visionando una fotografia al secondo, ci vorrebbe almeno un centinaio di anni di un individuo, senza bere, mangiare o dormire, per vedere tutto l’archivio disponibile sul popolare sito di foto-sharing (che nel frattempo, se ancora esistente, sarebbe cresciuto a dismisura).

In tutto ciò, comunque, il servizio nato in Canada nel 2004 (e poi acquisito da Yahoo!) si è visto strappare lo scettro di re del photo-sharing dai ben più popolari social network alla MySpace e Facebook. Quest’ultimo, in particolare, solo un mese fa aveva annunciato di aver raggiunto ben 10 miliardi di immagini condivise, con una media di 30 milioni di nuove foto pubblicate ogni giorno. Flickr, però, rimane, comunque, il social-network verticale preferito dagli appassionati della fotografia di qualità, in cui i fotografi professionisti trovano la loro vetrina preferita, mentre Facebook è sempre più “generalista”.

Essere o apparire

Resta comunque il fatto che queste cifre sono a dir poco impressionanti e danno l’esatta misura di quanto internet riesca a permeare la nostra società, che ha sempre più voglia di mostrarsi e di condividere scatti e filmati con parenti, amici e sconosciuti, a volte trascurando anche il naturale desiderio di riservatezza.

Qualcuno, però, fa una giusta osservazione e ci ricorda che in questi ultimi anni, con il web 2.0, con i blog, con Flickr e Facebook, sembra che la partecipazione a qualsiasi tipo di evento sia non solo la dimostrazione di esistere ma proprio il fine ultimo dell’esistenza, tanto da far passare in secondo piano l’essere mettendo in risalto solamente l’apparire. Non basta più infatti, esserci, l’essenziale è che anche gli altri lo sappiano e ancora meglio se a saperlo è tutto il pianeta!

L’iPhone re dei telefonini per la fotografia

A tastare però il polso della popolazione di Flickr ci sono le statistiche che rivelano come, la maggioranza delle foto e dei filmati presenti su Flickr, provengono dai videofonini: primo fra tutti, segnando un altro record invidiabile, l’iPhone di Apple, quindi seguito da Nokia e Sony Ericsson.
Il fatto che l’iPhone sia prima ha stupito molti perché, in un sito dedicato anche alla fotografia professionale, sembra che agli internauti che inviano foto web non interessi avere l’ottica Zeiss e la superiore risoluzione degli apparecchi finlandesi, ma solo la facilità di pubblicazione sul web.

Ma, forse, potrebbe anche essere la conferma che semplicemente l’iPhone è diventato un telefonino alla moda, e in una popolazione che tra apparire ed essere, fa prevalere l’apparire senza più guardare all’essenza delle cose, è obbligatorio far ricadere la scelta sul prodotto più trendy in assoluto (senza per questo voler denigrare l’iPhone che, a mio dire, è il miglior prodotto tecnologico degli ultimi anni)!

Tag:Apple, facebook, flickr, foto, fotografia, iPhone, nokia, Web 2.0
CONTINUE READING >
4 comments
Ott 22 2008

Con il solo iPhone Apple diventa il terzo produttore di cellulari dopo Nokia e Samsung e App Store raggiunge i 200 milioni di applicativi venduti in soli 102 giorni

Posted by Antonio Troise
Tweet

Oggi sono rimasto impressionato dai risultati finanziari della Apple relativi al quarto trimestre 2008 conclusosi il 27 settembre (Q4-2008): Apple è diventata, in termini di fatturato, il terzo produttore mondiale nel campo della telefonia cellulare, dietro a Nokia e Samsung, e seguita da Sony Ericsson, LG, Motorola e RIM. Ma la cosa più straordinaria è che è riuscita a raggiungere questo livello con solo 2 modelli (iPhone 2G e iPhone 3G) in catalogo e, se considerate che tutto questo è avvenuto a soli 15 mesi di distanza dall’ingresso della società sul mercato della telefonia mobile, converrete con me che è davvero strabiliante.

Per capire, però, ancora meglio il successo dell’iPhone dovete considerare che Nokia, leader nel settore, opera nella telefonia mobile dal 1995 con 212 modelli, mentre Samsung ha iniziato nel 2000 con 254 modelli di cellulari!

Ma Apple ha battuto anche RIM, la società che produce Blackberry, la soluzione leader nella telefonia enterprise, che ha dichiarato 6,1 milioni di dispositivi, contro i 6.9 milioni di telefoni prodotti dalla società di Cupertino (in crescita di oltre il 600% rispetto all’anno scorso, quando era in vendita nei soli Stati Uniti), raggiungendo ufficialmente l’obiettivo che si era prefissata lo scorso anno, cioè vendere 10 milioni di telefoni.

Record iPhone

Tutto ciò ha portato Apple ad avere 25 miliardi di dollari di liquidità al sicuro in banca con l’azzeramento dei debiti!

Apple ha più cassa del valore di mercato di Dell e di Microsoft

E pensare che il 6 ottobre 1997, in risposta a una domanda, Michael Dell, fondatore e CEO dell’azienda DELL, rispose che se fosse stato a capo di Apple l’avrebbe chiusa e avrebbe restituito i soldi agli azionisti. Oggi, la capitalizzazione di Apple è di 91,79 miliardi di dollari, ha zero debiti e venticinque miliardi di dollari in cassa. Considerando che la capitalizzazione sul mercato di Dell è al momento di 24,66 miliardi di dollari, ne deriva che teoricamente Apple avrebbe in tasca e immediatamente disponibile la somma necessaria a comprarsi l’intera Dell!
Inoltre, confrontando i dati trimestrali di Apple e Microsoft, in questo momento di crisi economica, si scopre che la società di Cupertino ha più liquidi del colosso di Redmond: Microsoft ha infatti dichiarato liquidità o investimenti a breve termine per 20,7 miliardi di dollari contro i 24,5 miliardi di Apple.
Un’analista di Bernstein Research ha, però, suggerito ad Apple di effettuare un’operazione di buyback, ovvero ricomprare parte delle sue stesse azioni, in modo da ottenere due grandi vantaggi: l’incremento dell “Earning per Share” di una percentuale variabile dal 4% al 9% (in base alla quota di azioni riacquistate) e un significativo risollevamento del titolo in borsa.

Tutto questo risulta sicuramente di grande rilievo la spaventosa quantità di denaro a disposizione della Apple; grazie ad essa Apple potrebbe essere in grado di operare per acquisizioni, investimenti in ricerca, acquisti di materiali e ogni tipo di operazione senza la necessità di ricorrere al mercato dei prestiti, il che in questo particolare momento economico è un fattore di solidità che pochissime altre società al mondo sono in grado di vantare. La stessa Microsoft, ad esempio, se avesse portato a termine l’acquisto di Yahoo sarebbe stata obbligata a ricorrere ad un prestito con il conseguente pagamento di interessi.

App Store a quota 200 milioni

Per finire, si prevede che domani l’App Store avrà venduto la duecentomilionesima applicazione, in appena 102 giorni dal lancio e con circa 5.500 applicazioni differenti, confermando le ipotesi secondo cui l’App Store è l’Eldorado degli sviluppatori e di Apple!
Ora, dopo questi dati, c’è da scomettere che vedremo un fiorire di negozi virtuali: e quindi, dopo che Apple ha tracciato la strada con il suo App Store, ecco nascere l’Android Market per il cellulare made in Google (T-Mobile G1), il BlackBerry App Center (disponibile per gli utenti a partire da marzo 2009), per il telefonino della RIM (in cui ci saranno ricavi del 80% contro il 70% della Apple) e, notizia recente, Skymarket, il nome in codice del marketplace service dedicato a Windows Mobile, nel quale riunire e vendere le oltre 18.000 applicazioni per Windows Mobile prodotte da terze parti e attualmente disponibili sul mercato.

Tag:android, app, app-store, Apple, cellulare, Google, iPhone, iphone-3g, Mobile, nokia
CONTINUE READING >
1 comment
Ago 6 2008

Da iTunes al Nokia Music Store: quando stringere accordi con gli operatori mobili può garantire il successo di un portale di musica digitale

Posted by Antonio Troise
Tweet

Nokia Music Store Se, ad oggi, iTunes, secondo la classifica pubblicata ieri dall’NPD Group, consolida il proprio primato nel mercato musicale americano per tutti i primi sei mesi del 2008 (proprio lo scorso 19 giugno Apple ha annunciato la vendita di cinque miliardi di brani attraverso iTunes Store), è anche vero che nei prossimi mesi vedranno la luce nuovi avversari a sfidare il gigante di Cupertino, anche nel settore degli operatori mobili italiani.

Wind e il TrackID

Tra questi spicca sicuramente Wind che con la sua classifica Summer Collection è in testa alla top ten dei cd, un catalogo di oltre 3 milioni di dischi e il recente lancio del cellulare Sony Ericsson W580im (imode) che include il servizio TrackID, con il quale se non si ricorda il titolo della canzone, la si può registrare per pochi secondi, per ricevere sul telefono il titolo, l’interprete e l’album, per poi decidere se acquistare le canzoni individuate dal telefono.

Nokia Music Store

Ma è noto che l’antagonista di Apple è Nokia che da poco ha aperto il suo Nokia Music Store, un portale accessibile sia da computer che da cellulare, che offre gli album di tutte le major e di molte etichette indipendenti, che permette di acquistare un album a 10 euro oppure di ascoltare i brani senza limiti a fronte di un canone di 10 euro al mese.

Forse, appunto per dare contro alla Apple, Nokia ha adottato il formato Windows Media Audio, per cui le canzoni scaricate non potranno essere ascoltate sugli iPod. Infine, un’altra grande limitazione, atta a favorire la Microsoft, è che il portale di musica attualmente supporta solo Windows XP o Vista ed è visibile solamente con Internet Explorer 6 e superiori.

L’importanza di stringere accordi con gli operatori mobili

Il problema, però, è che se si vuole scaricare una canzone dal proprio cellulare, oltre al costo del brano, si dovrà pagare anche i costi di banda al proprio operatore mobile. Ecco, perché, sono proprio questi ultimi a svolgere un ruolo chiave nella lotta al predominio della musica digitale. Infatti, Nokia, sta provando a stringere accordi con i principali operatori mobili italiani per consentire ai loro utenti di usare il Nokia Music Store senza alcuna spesa extra.

Apple, invece, non ha intenzione di stringere accordi con nessun operatore mobile per il business della musica e, se con l’iPhone è possibile collegarsi direttamente ad una versione light di iTunes, è anche vero che, al momento, è possibile farlo solo se si ha a disposizione una rete Wi-Fi e non attraverso la rete mobile. La domanda ora sorge spontanea: Apple, se vuole difendere il proprio impero di musica portatile, dovrà cedere agli accordi commerciali con gli operatori mobili o, come al solito, difenderà strenuamente le proprie strategia commerciali?

Quel che è certo è che, come confermano anche le ultime statistiche dell’NPD Group, sono in netto calo le vendite dei CD musicali nei negozi tradizionali, a dimostrazione del fatto che il consumatore sta passando gradualmente dal supporto fisico alla musica digitale, e ciò non farà altro che consolidare ulteriormente la posizione di testa della Apple!

Tag:Apple, banda, cellulare, iPhone, iPod, itunes, Mobile, mp3, Musica, nokia, wi-fi, Windows, wma
CONTINUE READING >
0 comments
Nov 6 2007

Tutto quello che avreste voluto sapere di Android, la nuova piattaforma Linux per dispositivi mobili made in Google

Posted by Antonio Troise
Tweet

A dispetto di tutte le previsioni e i rumors che da un anno a questa parte stavano circolando in rete, Google si affaccerà sul mercato della telefonia mobile ma non producendo un proprio cellulare evoluto sul modello dell’iPhone (il famoso googlefonino), bensì lanciando una nuova e rivoluzionaria piattaforma software per dispositivi mobili che permetterà agli utenti di navigare “on the road” come se si trovassero a casa: nome in codice “Android“. A dare la smentita ufficiale ci ha pensato lo stesso Google che attraverso il blog ufficiale ha presentato al mondo Android: un annuncio che è molto più ambizioso di ogni singolo “Google Phone” sul quale si è speculato nelle scorse settimane poiché questa potente piattaforma sarà la struttura di migliaia di modelli di telefoni diversi.

I requisiti minimi

Google ha chiesto ai costruttori che vorranno adottare Android dei requisiti tecnici minimi. I “Gphone” dovranno essere dotati di videocamera, tecnologia Wi-Fi (che permetterà l’accesso ad internet attraverso le reti senza fili), compatibilità con lo standard di trasmissione dati 3G (UMTS) e sistema di rilevazione satellitare (GPS). Caratteristiche che ormai iniziano ad essere disponibili in quasi tutti gli smartphone di fascia media, e che presto, probabilmente, diventeranno abbastanza economiche da essere diffuse su tutti i cellulari.

Le caratteristiche di Android

La nuova piattaforma Android si baserà sul sistema operativo open source Linux (che verrà probabilmente rilasciata sotto licenza Apache Versione 2.0) e sul linguaggio Java e sarà disponibile negli Stati Uniti e in Europa dalla seconda metà del 2008.
Questa scelta garantirebbe una reale apertura verso le applicazioni prodotte da terzi e che proietterebbe il Pinguino in prima linea nella guerra per la conquista del mobile e al contempo confermerebbe l’intenzione di Google di essere protagonista dell’Internet mobile.

Android integrerà un’interfaccia personalizzabile, un servizio di messaggeria e tutte le applicazioni attualmente fornite da Google, come Google Earth, Google Maps e la suite office di Google. Lo scopo è quello, ambizioso a dir poco, di trasformare qualsiasi smartphone dotato delle caratteristiche necessarie in un vero e proprio mini-computer, in grado di svolgere tutte – o quasi – le funzioni normalmente svolte dal pc di casa, rendendo l’esperienza “desktop-like“.

SDK per Android che semplifica lo sviluppo di applicazioni per cellulari

Google, inoltre, ha annunciato che distribuirà anche un tool di sviluppo per permettere alle terze parti di creare velocemente e semplicemente delle applicazioni per il sistema operativo compatibile con ogni telefonino che monti Android. Per ora non si può mettere le mani su nulla ma l’attesa finirà il 12 Novembre, data in cui verrà rilasciata al pubblico una preview dell’Android Software Development Kit (SDK).

La piattaforma Android dovrebbe semplificare lo sviluppo di cellulari e applicazioni mobili perché è una piattaforma integrata che comprende un sistema operativo, un middleware, un’interfaccia utente e alcune applicazioni. Con l’Android SDK i produttori di dispositivi di telefonia mobile e gli operatori wireless saranno liberi di personalizzare Android per portare sul mercato prodotti nuovi ed innovativi più rapidamente ed a costi inferiori. Gli sviluppatori potranno accedere alle capacità dei dispositivi di telefonia mobile ed agli strumenti che permetteranno loro di realizzare applicazioni più innovative e maggiormente user-friendly, portando il modello dello sviluppatore Internet anche nel mercato della telefonia mobile.

La grande alleanza e i grandi assenti

Insomma, Mountain View spera di gettare le basi per un’architettura comune ma non proprietaria, un vero e proprio “open standard“. A sostenere il progetto ci sarà un’alleanza di 34 differenti grandi società tra produttori e operatori, la Open Handset Alliance (OHA), ciascuna delle quali porterà un contributo al progetto di innovazione.
E’ già sicura la partecipazione di Samsung, Motorola, Lg, Htc, Intel, Qualcomm, Broadcom, e Texas Instrument fra i costruttori di hardware e Sprint Nextel, T-Mobile, Kddi, Ntt DoCoMo e Tim Telecom Italia fra i carrier telefonici.

Ma tra i grandi assenti ci sono anche nomi di peso, come i colossi Nokia e Sony-Ericsson e la neofita Apple. Se per Nokia il fatto si potrebbe giustificare perché è una delle più grandi sostenitrici di Symbian, per Apple l’aspetto interessante è che, nonostante il Ceo principale promotore dell’alleanza, Google, fa parte del consiglio di amministrazione di Apple, le strategie di Cupertino non sembrano lontanamente compatibili con gli scopi finali del patto.

Il fine ultimo dell’Alleanza è quello di generare innovazione per i dispositivi cellulari e dare ai consumatori una user experience di gran lunga migliore di quella oggi riscontrabile nelle piattaforme mobili.
Con quasi 3 miliardi di utenti nel mondo, il cellulare è diventato un mezzo di comunicazione personale e onnipresente. Tuttavia, la mancanza di sforzo collaborativo è sempre stata un ostacolo per gli sviluppatori, gli operatori mobili e i produttori di apparecchi mobili, nel rispondere il più velocemente possibile ai sempre mutevoli bisogni dei consumatori finali. Attraverso Android, ora potranno posizionarsi in maniera migliore per portare sul mercato prodotti innovativi più velocemente e con costi minori. Il risultato finale sarà una piattaforma senza precedenti, che consentirà ai produttori di telefonia mobile di fornire ai propri utenti una esperienza di utilizzo del dispositivo molto migliore.

Windows Mobile, Symbian e Mac OS X Mobile: i rivali di Android

Così dopo Windows Mobile, Symbian, Mac OS X Mobile e OpenMoko, nasce una nuova stella nel cielo della telefonia mobile. Tra i rivali più temibili senz’altro è da citare il Mac Os X di Apple, ormai di serie su tutti i prodotti di Cupertino, dall’iPhone all’Apple Tv, passando per i nuovi iPod e i computer della mela. Ma è Symbian l’ostacolo più impegnativo alla conquista del mercato mobile da parte di Google. Attualmente, infatti, il 59% dei cellulari “intelligenti” monta il sistema operativo mobile Symbian, leader del mercato mondiale. Un sistema altamente specializzato che può contare su circa 74 milioni di utilizzatori in tutto il mondo. Mentre gli utenti di una versione “mobile” di Linux – sul quale sarà basato il G-System – sono per adesso solo 13 milioni. Su numeri simili si attesta anche la base di mercato di Windows Mobile. Che, però, ha alle spalle Microsoft, in assoluto il player più importante e ricco dell’informatica.

Chi c’è dietro a Android?

Sembra infatti che nel 2005 Google acquisì un’azienda di software per cellulari che si chiamava Android, alla cui guida stava Andy Rubin, un brillante ingegnere-imprenditore di 44 anni che ora è direttore delle piattoforme mobili di Google.

Se Android sarà gratuito come ci guadagnerà Google?

Come conferma la licenza Apache Versione 2.0, Google ha intenzione di distribuire gratuitamente il sistema ai produttori. Un risparmio che probabilmente verrà avvertito anche dagli utenti finali, nella speranza di rendere low-cost gli smart-phone.
Con questa mossa Google vuole imprimere un’accelerazione al mondo dell’internet mobile, contrastando la frammentazione e i giardini recintati che l’hanno caratterizzato fino ad oggi, e rendendo l’esperienza dell’utente più simile a quella che avviene attualmente col web. Colmare il gap tra cellulari e internet significa infatti, per l’azienda di Mountain View, far crescere i ricavi pubblicitari provenienti dai servizi consultabili via telefonini. Che nel mondo sono ormai più di miliardo e continuano a crescere.

Considerazioni finali

“Android mostrerà a milioni di utenti il vero potenziale della tecnologia mobile, che finora non è stato sfruttato appieno. Cambieremo il modo in cui le persone condividono le informazioni. Per sempre”.

Speriamo comunque non sia vera la frase riportata dal NYT che dice “Google’s agenda is to disaggregate carriers” (che può essere interpretata come “Una delle volontà di Google è distruggere gli operatori”). Staremo a vedere ma nell’attesa date un’occhiata al video introduttivo ad Android realizzato dagli stessi sviluppatori che lavorano a questo progetto:

Tag:android, Google, google phone, gphone, Htc, iPhone, Linux, nokia, opensource, os, symbian, windows-mobile
CONTINUE READING >
5 comments
Giu 27 2007

Wwigo: il programma che trasforma un cellulare in Webcam Wireless e trasmette al PC via Bluetooth

Posted by Antonio Troise
Tweet

Wwigo
WWIgo, acronimo di “Webcam Wherever I go, è un’applicazione che installandosi sul vostro cellulare/palmare Symbian lo trasforma in una vera e propria webcam wireless. Il funzionamento è semplice perché il cellulare trasmette i dati e comunica con il PC mediante il protocollo Bluetooth 2.0, del tipo Microsoft Bluetooth Stack, Widcomm Bluetooth Stack o Toshiba Bluetooth Stack.

Dopo aver usato il cellulare come mouse senza fili, è l’idea più geniale che ho trovato! Come si può intuire, questo semplice metodo, fa dire addio alle classiche prolunghe USB 2.0 che sinora, chi aveva necessità di mostrare in webcam qualcosa che era distante dal proprio PC, era costretto necessariamente ad usare.

Il software è compatibile con tutta la famiglia della terza serie del sistema operativo Symbian S60 e necessita sul sistema host solo dei relativi driver Bluetooth 2.0 per Windows. Al momento, però, funziona solo con determinati modelli esclusivamente della Nokia: 6600, 6630, 3230, 6260, 6270, 6620, 6680, 6681, 6670, 6681, 7610, N70, N73, N80, N95, E60i. Presto, però, sarà esteso a quasi tutti i cellulari sul mercato.

Potremo utilizzare, così, la fotocamera come webcam wireless e sfruttarla anche per diversi servizi come Skype, MSN, Yahoo Messenger e YouTube.

Al momento l’applicativo è ancora in una fase di sviluppo iniziale, per cui la versione rilasciata è una Beta, utile per verificarne le potenzialità di utilizzo e per identificarne i bug.

Per scaricare il software gratuitamente è necessario iscriversi al sito di Motvik.

[via downloadblog e tecnovideoblog]

Tag:msn, n96, nokia, skype, symbian, usb, webcam, wireless, yahoo, youtube
CONTINUE READING >
3 comments
Giu 2 2007

Come usare il proprio cellulare come un mouse senza fili bluetooth

Posted by Antonio Troise
Tweet

Come usare il proprio cellulare come un mouse senza fili bluetooth Molti criticano i cellulari moderni perché fanno tutto tranne che quello per cui sono nati: ovvero telefonare! In effetti, si assiste sempre più spesso all’invasione di telefonini con 2-3 GB di Memoria magari espandibile, con fotocamere e videocamere evolute, supporto a giochi java j2me e symbian, navigatore gps incorporato, browser internet e quant’altro la vostra immaginazione può tirar fuori dal cappello a cilindro della tecnologia.

Questa volta, però, sono rimasto sorpreso dall’ingegno di un programmatore Java che ha realizzato qualcosa di talmente banale che nessuno sin’ora ci aveva mai pensato. Usare un normalissimo cellulare come un mouse senza fili, sfruttando la sua fotocamera come sensore ottico e la connessione bluetooth al posto del fastidioso filo. Addirittura è possibile personalizzare i tasti destro a sinistra del mouse con quelli della tastiera del telefonino.

Nel video di prova è stato usato un Nokia 6230i ma, essendo il programma realizzato in Java, è facilmente portabile su qualsiasi cellulare con fotocamera e bluetooth che supporti questo linguaggio (oramai requisiti standard per qualsiasi telefonino).

Il progetto è ancora in fase di sviluppo, peccato però che oltre a questo video, non è stato reso ancora disponibile alcun sorgente o eseguibile del programma!

Tag:bluetooth, cellulare, java, mouse, nokia
CONTINUE READING >
2 comments
SeguiPrezzi - Risparmia con Amazon.it

Categorie

Commenti Recenti

  • Antonio Troise on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Fioredicollina on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Antonio Troise on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Emanuele on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Luca on iDatabase: la valida alternativa di Bento per macOS e iOS per i database personali

Meta

  • Accedi
  • Entries RSS
  • Comments RSS
  • WordPress.org

Friends Link

  • GamerTagMatch
  • SeguiPrezzi.it – Risparmia con Amazon.it
  • Trendy Nail

Seguimi su:

  • facebook
  • twitter
  • rss
Creative Commons License
Levysoft by Antonio Troise is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale 2.5 Italia License.
© Copyright 2004 - 2014 - Levysoft by Antonio Troise