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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Mag 24 2007

I neologismi del Web 2.0: cosa significa il termine Mashup?

Posted by Antonio Troise
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MashupIeri, nell’articolo sui nuovi Mashup di Google Maps ho più volte usato il termine mashup, dando per scontato che tutti sapessero il suo significato. Purtroppo è un problema comune riproporre nuovi termini, neologismi, senza approfondirne il significato o l’origine, anche perché spesso è difficile trovarli.

Letteralmente, il termine “mashup” significa “poltiglia” e la sua origine deriva da un genere musicale che mescola varie tendenze in un’unica melodia. In pratica, aggregando frammenti di brani diversi e mixandoli si ottiene un nuovo prodotto.

In ambito tecnologico, un mashup è un’applicazione che usa contenuto da più sorgenti per creare un servizio completamente nuovo.
Il contenuto dei mashup è normalmente preso da terzi via API (Application Programming Interface), tramite feed (RSS o Atom) o Javascript.
Come i blog hanno rivoluzionato l’editoria online, i mashup stanno rivoluzionando lo sviluppo del web permettendo a chiunque di combinare dati da siti diversi in modi innovativi. L’abbondanza di semplici e leggere API hanno reso i mashup dei servizi relativamente semplici da progettare: richiedono minime conoscenze tecniche e quindi sono solitamente creati da innovatori inusuali.

C’è anche chi definisce il blog come il mashup per eccellenza: infatti, il mashup, può essere considerato anche la tendenza ad aggregare risorse e fonti dinamiche del web per riproporle attraverso il proprio filtro, la propria scelta. Appunto, come un blog!

Attribution Image CC: ‘Tad not drinking wine‘

Tag:api, Blog, dizionario, feed, google_maps, mashup, rss
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Mag 23 2007

Nuovi mashup per Google Maps: Fisgonia per le Webcam, FlickrVision per Flickr e TwitterVision per Twitter

Posted by Antonio Troise
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Fisgonia Dopo che Google ha reso disponibile la creazione di mappe personalizzate e condivisibili con altri utenti con My Maps, sono nati moltissimi mashup collaborativi in grado di archiviare e pubblicare location e itinerari personalizzati, anche con video e contenuti aggiuntivi!
Tra questi servizi ne ho scelti tre tra i più importanti e famosi emersi in queste ultime settimane dalla blogosfera: Fisgonia, TwitterVision e FlickrVision.

Fisgonia

Uno tra quelli maggiormente riusciti è sicuramente Fisgonia, un servizio web 2.0 spagnolo, che consente, tramite Google Maps, di vedere le immagini di molte webcams distribuite su tutto il globo.
Il sito, disponibile in versione inglese e spagnolo, mentre le webcam sono indicizzate per categorie: città, spiagge, natura, animali, località sciistiche, trasporti ferroviari, traffico autostradale, osservatori, università, uffici, attività commerciali,.

Selezionando una o più categorie, è possibile vedere un icona colorata posizionarsi sulla località di appartenenza e scorrendo la mappa è possibile realizzare un vero e proprio giro del mondo.
E’ anche possibile tentare una ricerca per tag, grazie alla comoda tag cloud.
Fisgonia è un progetto aperto a tutti ed è possibile aggiungere liberamente altre località in modo da incrementare il numero di webcam presenti.

TwitterVision & FlickrVision

Altri due mashup che hanno una mente comune, David Troy, sono: TwitterVision e FlickrVision, che non solo effettuano mashup tra foto in un caso, testo nell’altro e le immancabili mappe, ma attribuiscono un luogo fisico visualizzabile nel mappamondo a un elemento normalmente relegato a un utente.

L’utilizzo che abitualmente facciamo di piattaforme come Twitter o Flickr viene amplificato da queste due nuove piattaforme visive, in modo da non limitarci ai nostri “amici” ma espandiamo i nostri orizzonti al mondo intero, guardando foto provenienti dalle isole di Tonga e leggendo infiniti messaggi di asiatici in inglese, condividendo, così, il proprio patrimonio intellettuale, di fatto, con tutto il mondo, caratteristica, questa, derivata direttamente dalla elevata socialità propria degli strumenti web 2.0.
La geo-localizzazione in rete è un elemento che agli occhi dei più distratti potrebbe apparire superflua, ma in realtà cambia totalmente la percezione degli elementi online e l’approccio dell’utente, oltre che la sua esperienza di navigazione.

Così su FlickrVision avremo, quindi, le foto appena caricate su Flickr che vengono visualizzate e posizionate sulla mappa del mondo. E’ sufficiente posizionarsi sulla foto visualizzata nella ormai classica nuvoletta per ottenerne una anteprima di maggiori dimensioni, mentre il link vi permetterà di raggiungere la pagina di Flickr dell’utente che ha postato la foto.

Con Twittervision, invece, ottimo mashup tra Twitter e Google Maps, siamo in grado di visualizzare i messaggi che vengono inviati dagli utenti Twitter di tutto il mondo.
Tramite la Twittermap potrete cercare un utente sulla mappa, mentre la Twittervision vi mostrerà in tempo reale, o quasi, i nuovi messaggi in una bella nuvoletta stile fumetto, posizionata sul luogo da dove proviene il messaggio.

[via maestroalberto, taodomichi, downloadblog, downloadblog e oneweb20]

Tag:flickr, google_maps, mashup, twitter, webcam
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Apr 6 2007

Un analisi su My Maps: personalizzare Google Maps liberando la propria fantasia

Posted by Antonio Troise
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Google My Maps Molti hanno commentato con una semplice parola: finalmente! Finalmente, appunto, Google ha rilasciato un servizio che permette di creare mappe personalizzate e condivisibili con altri utenti. Si chiama My Maps (“Le mie mappe”) e sicuramente, penso che fra qualche giorno, magari in occasione delle scampagnate di Pasquetta, imperverseranno su internet, a tutto vantaggio dei blogger.
Grazie alla funzionalità MyMaps, archiviare e pubblicare location e itinerari personalizzati, anche con video e contenuti aggiuntivi! Per questo motivo MyMaps ambisce a diventare un potente e flessibile strumento di racconti di viaggio in cui il testo lascia il posto alle immagini, al solo prezzo della fantasia dell’utilizzatore.

Dopo Google Custom Search Engine, Google rilancia l’ennesimo strumento di personalizzazione dei propri servizi che mancava da troppo tempo; addirittura una soluzione analoga era già disponibile da tempo su Windows Live Maps, ma come al solito Google ha colmato il divario e ha pienamente superato ogni più rosea aspettativa!

Google My Maps Già dalla nascita di Google Maps, grazie al reverse engineering del codice Javascript ed XML, prima, e al rilascio ufficiale delle API, poi, gli utenti avevano creato numerosi hack del servizio.
Ma finalmente, Google ha ascoltato i suoi utilizzatori e ha creato un tool di sviluppo fruibile da chiunque (i siti americani lo definiscono “mashup for dummies“) rivolgendosi esclusivamente all’utente medio della rete, non obbligandolo alla conoscenza di alcun linguaggio di programmazione e di scripting. Tutto quello che occorre è un account Google grazie al quale creare e salvare le mappe personali!

Ovviamente lo scopo è molteplice: dare un servizio di personalizzazione potente all’utente ma, anche, il vantaggio di creare mappe dettagliate grazie esperti locali. Con questo tool è possibile, così, avere mappe sempre più precise e flessibili aggiornate in tempo reale.

Per il momento My Maps è disponibile negli Stati Uniti e in nove altri paesi, ovvero: Australia, Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Paesi Bassi e Spagna. Ma presto si espanderà in tutto il globo!

Google My Maps Il servizio è accessibile da qualche giorno e si trova sull’interfaccia di Google Maps Italia accanto ai risultati della ricerca; per accedere al servizio è sufficiente cliccare sulla scheda “Le mie mappe”, presente nella pagina principale di Google Maps.
Da questo momento è possibile, in maniera davvero intuitiva, creare dei ‘mashup’ aggiungendo alle mappe o alle foto satellitari proprie informazioni quali testi, collegamenti ipertestuali, foto, audio o filmati. Si possono, ad esempio, eseguire delle ricerche di attività commerciali e salvare la ricerca direttamente sulla vostra mappa.
Inoltre i mashup creati dagli utenti possono essere tenuti come privati o resi pubblici e quindi consultabili da tutti anche tramite Google Earth. Se non si vuole rendere pubblica una mappa, bisogna considerare che, anche se non appare nei risultati di ricerca (a breve saranno anche inseriti tra i risultati di Google Local), può essere comunque visibile a tutti quelli che conoscono l’URL esatto di tale mappa.
Tuttavia ci vuole del tempo perché una mappa realizzata e salvata da un utente venga indicizzata e ancora non è possibile inserire dati o immagini provenienti dal disco rigido: si può utilizzare solo materiale già presente in rete.

Google My Maps Quando si vuole modificare una mappa, è possibile inserire segnaposti (84 icone disponibili per segnalare località e destinazioni), disegnare linee e tracciare poligoni (per creare veri e propri itinerari di viaggio), inserire testo (in formato Rich Text o HTML), immagini da risorse online (per ora non è possibile caricarle da computer) e perfino video da YouTube o Google Video.

Una volta creata la nostra mappa, è possibile, infine, esportarla in formato KML (visibile in Google Earth).

Ovviamente ora bisogna solo liberare la propria fantasia, lasciando che MyMaps diventi un mero strumento di racconti di viaggio in cui il testo lascia il posto alle immagini!
Sarà così possibile ricreare i percorsi di un viaggio appena fatto, segnare mete naturalistiche di rara bellezza o fare una guida ideale dei ristoranti e luoghi di ristoro preferiti. Insomma, pensate una cosa e potrete realizzarla!
L’unico limite che mi viene in mente è che, per usare il servizio, bisogna avere un account su Google, ma al giorno d’oggi chi è che non ce l’ha?

Ma se ancora non avete un’idea precisa di così può realizzare MyMaps allora date un’occhiata alle mappe disponibili a titolo esemplificativo: si va da The World of Hello World, percorso ideale dei luoghi in cui sono stati inventati i linguaggi di programmazione presenti e passati, a Monster Sightings, rappresentazione globale dei luoghi di avvistamento di Godzilla, la Mummia, Dracula e altri mostri famosi assortiti. È c’è anche The Googleplex, opera di un impiegato di BigG che rappresenta il circondario del quartier generale di Google in quel di Silicon Valley.

[via Punto Informatico, ictblog, Googlisti, WebNews ]

Tag:Google, google-earth, google-maps, kml, mappe, mashup, Video
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