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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Giu 23 2011

Simplicissimus regala un ebook a scelta in cambio di una recensione

Posted by Antonio Troise
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Ecco una simpatica iniziativa del noto sito italiano Simplicissimus.it:

Un po’ tutti i lettori in fondo sono dei critici letterari. Alzi la mano chi non ha mai sognato di avere dei libri gratuiti in cambio soltanto di una recensione, di una lode oppure di una stroncatura, di un parere autorevole, una critica costruttiva, ma anche una parola di conforto per quei libri che proprio non ce la fanno.

Ultima Books ha appena lanciato uno Spazio Recensioni, dove l’aspirante critico letterario che alberga in ogni lettore può dare libero sfogo alla propria voglia di libri, prendendo gratuitamente un ebook tra quelli in esposizione e lasciando successivamente una recensione.

D’altronde tutti quanti ci fidiamo di più del parere di un amico, del consiglio di un vicino piuttosto che delle voci ufficiali e delle parole degli uffici stampa.

Ultima Books è ansiosa di sapere che cosa ne pensi, per avere uno scambio costruttivo e una libera circolazione delle idee. Oggi ciascuno può dire la propria, senza censura, una vera e propria democrazia libraria. Direi che è proprio il caso di approfittarne!

Il gatto di Schrödinger - ePub DRM Free E’ sufficiente, quindi, visitare questa pagina, scegliere un libro che vin interesserebbe leggere e fare la richiesta via email. Io ho scelto “Il gatto di Schrödinger” e nel giro di qualche ora mi hanno spedito l’ebook in formato .epub DRM FREE che ho prontamente caricato sul mio iPad. Certamente non vi sono libri famosi o le ultime novità (il libro che mi hanno mandato era piccolino, di sole 25 pagine), ma secondo me vale la pena provare: si potrebbe scoprire qualche autore interessante o magari, potrebbe essere utile, per chi è ancora restio, ad avvicinarsi gratuitamente al mondo della lettura digitale.
In teoria non vi sono limiti al numero di eBook che è possibile richiedere (almeno fino a quando l’iniziativa resterà in piedi). L’unica cosa che è richiesta, per richiedere un altro libro, è di aver scritto una recensione (positiva o negativa che sia) su quello appena finito. Insomma una iniziativa lodevole ed onesta.

Tag:ebook, epub, ipad, Libri, Recensioni
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Mag 29 2009

Il misterioso legame tra i fiumi e il Pi Greco raccontato da Alessandro Baricco e Simon Singh e speculazioni sulla soluzione di questo enigma

Posted by Antonio Troise
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La scuola spesso insegna la matematica in maniera nozionistica, non riuscendo quasi mai ad infondere negli studenti quella curiosità, a tratti infantile ma comunque pura, che ha caratterizzato gli stessi matematici dei secoli scorsi, in grado di far iniziare tutte le domande con la parola “perché” e di riempire le giornate di quel meraviglioso stupore che anima gli occhi dei bambini. Forse è per questo che la matematica, così come viene vista, risulta davvero difficile da digerire.

Oggi, però, voglio proporvi un viaggio nella matematica visto da due scrittori diversi: lo stesso argomento trattato da due persone culturalmente diverse ma che hanno in comune la stessa meravigliosa passione per il bello delle cose. Quindi, tenterò di spiegarvi come gli scienziati possano essere così vicini alla spiegazione finale senza però riuscire ancora a decifrarla definitivamente.

L’argomento è la relazione dei fiumi con il pi greco e il primo scrittore che vi racconterà di questa appassionante curiosità è Alessandro Baricco, in uno dei suoi più famosi libri “City“, che con il suo solito stile narrativo, accattivante e coinvolgente, vi parlerà di questa inscindibile unione tra fiumi e pi greco, tra natura e matematica il tutto rapportato con l’essere umano.

[…] anche se mi sforzo, mi viene solo in mente quella storia dei fiumi, se proprio voglio trovare qualcosa che mi faccia digerire tutta questa faccenda, finisco per pensare ai fiumi, e al fatto che si son messi lì a studiarli perché giustamente non gli tornava ‘sta storia che un fiume, dovendo arrivare al mare, ci metta tutto quel tempo, cioè scelga, deliberatamente, di fare un sacco di curve, invece di puntare dritto allo scopo, devi ammettere che c’è qualcosa di assurdo, ed è esattamente quello che pensarono anche loro, c’è qualcosa di assurdo in tutte quelle curve, e così si son messi a studiare la faccenda e quello che hanno scoperto alla fine, c’è da non crederci, è che qualsiasi fiume, proprio qualsiasi fiume, prima di arrivare al mare fa esattamente una strada tre volte più lunga di quella che farebbe se andasse dritto, sbalorditivo se ci pensi, ci mette tre volte tanto quello che sarebbe necessario, e tutto a furia di curve, appunto, solo con questo stratagemma delle curve, e non questo fiume o quello, ma tutti i fiumi, come se fosse una cosa obbligatoria, una specie di regola uguale per tutti, che è una cosa da non credere, veramente, pazzesca, ma è quello che hanno scoperto con scientifica sicurezza a forza di studiare i fiumi, tutti i fiumi, hanno scoperto che non sono matti, è la loro natura di fiumi che li obbliga a quel girovagare continuo, e perfino esatto, tanto che tutti, e dico tutti, alla fine, navigano per una strada tre volte più lunga del necessario, anzi per essere esatti, tre volte virgola quattordici, giuro, il famoso pi greco, non ci volevo credere, in effetti, ma pare che sia proprio così, devi prendere la loro distanza dal mare, moltiplicarla per pi greco e hai la lunghezza della strada che effettivamente fanno, il che, ho pensato, è una gran figata, perché, ho pensato, c’è una regola per loro vuoi che non ci sia per noi, voglio dire, il meno che ti puoi aspettare è che anche per noi sia più o meno lo stesso, e che tutto questo sbandare da una parte e dall’altra, come se fossimo matti, o peggio smarriti, in realtà è il nostro modo di andare diritti, modo scientificamente esatto, e per così dire già preordinato, benché indubbiamente simile a una sequenza disordinata di errori, o ripensamenti, ma solo in apparenza perché in realtà è semplicemente il nostro modo di andare dove dobbiamo andare, il modo che è specificatamente nostro, la nostra natura, per così dire, cosa volevo dire?, quella storia dei fiumi, si, è una storia che se ci pensi è rassicurante, tanto che ho deciso di crederci […]

Da “City” di Alessandro Baricco, editore Rizzoli

Il secondo scrittore è Simon Singh, specializzato nella divulgazione scientifica, che, nel suo primo libro di successo “L’ultimo teorema di Fermat“, racconta di questo rapporto tra scienza e natura in maniera più o meno analitica e precisa. Non spiega il perché vi sia questo comune legame ma ci svela, con il suo stile semplice e romanzato che contraddistingue da sempre i suoi libri, lo studio di uno scienziato della Università di Cambridge, Hans Stolum, che, nel 1990, scoprì questa curiosa relazione.

“[…] Un particolare numero sembra determinare la lunghezza dei fiumi che formano meandri. Il prof Hans Stolum, uno scienziato della terra dell’università di Cambridge, ha calcolato il rapporto tra la lunghezza effettiva dei fiumi dalla sorgente alla foce e la loro lunghezza in linea d’aria. Anche se il rapporto varia tra un fiume e un altro, il valore medio è leggermente superiore a 3, cioè la lunghezza effettiva è circa 3 volte maggiore della distanza diretta in linea d’aria. In realtà il rapporto è circa 3,14 , che è il valore approssimato di pi greco ossia del rapporto tra la circonferenza e di diametro del cerchio.
Nel caso dei fiumi, pi greco è il risultato di una battaglia tra l’ordine e il caos. Einstein fu il primo a suggerire che i fiumi tendono a seguire un percorso sempre più tortuoso perché la corrente , essendo più veloce sulla parte esterna di una curva, produce un’erosione maggiore sulla sponda corrispondente, cosi che la curvatura in quel punto aumenta. Più accentuata è la curvatura, più forte è la corrente sulla sponda esterna e di conseguenza maggiore è l’erosione. […] L’equilibrio tra questi due fattori opposti conduce a un rapporto medio che vale pi greco tra l’effettiva distanza in linea retta tra la sorgente e la foce. Il rapporto di pi greco si trova più comunemente in quei fiumi che scorrono attraverso pianure che hanno un dislivello molto tenue, come i fiumi in Brasile o nella tundra siberiana. Pitagora comprese che i numeri erano celati in tutte le cose, dall’armonia musicale alle orbite dei pianeti.”

Da “L’ultimo teorema di Fermat” di S. Singh, editore Rizzoli

Spero che questo piccolo viaggio tra scienza, natura e numeri vi abbia appassionato. Io ho entrambi i libri che ho citato e quando ho letto “L’ultimo teorema di Fermat“, mi sono subito ricordato della citazione di Baricco (che lessi qualche anno prima) e sono rimasto affascinato da come una cosa curiosa come questa possa essere raccontata in due modi così diversi ma al contempo appassionante. E’ per questo che ho voluto rendervi partecipi di questa mia piccola digressione matematica.
Ma oggi, farò di più, e tenterò di spiegarvi, l’apparente mistero che lega inscindibilmente i fiumi e il pi greco.

Una possibile spiegazione

Come avrete notato nessuno dei due scrittori ha spiegato ancora come mai sembra esserci questa relazione tra fiumi e pi greco. Io penso che la soluzione sia potenzialmente semplice ma al contempo non così intuitiva come si può credere.
Un fiume nasce dalla sorgente (punto A) alla foce (punto B). In linea d’aria questo si traduce in una linea retta che va dal punto A al punto B.

Fiumi e Pi Greco - 1

Ovviamente, come noto, un fiume non compirà mai un tragitto in linea retta, bensì un percorso più o meno tortuoso (sinuosity) che potrà dipendere da diversi fattori, come le asperità del terreno, la sua pendenza e i vari ostacoli che si potranno incontrare lungo il tragitto. Se disegniamo il percorso di un fiume qualsiasi confrontandolo con quello che avrebbe dovuto avere in teoria per percorrere la strada più corta (ovvero, compiendo un moto inerziale e unidimensionale, in linea retta), avremo un percorso che sa un po’ di moto caotico di tipo browniano.

Fiumi e Pi Greco - 2

E ora, entra in ballo la teoria delle probabilità (in particolare il concetto che asserisce che la frequenza tende ad assumere valori prossimi alla probabilità teorica), poiché maggiore è la lunghezza del percorso, e quindi della linea retta AB, maggiori sono le probabilità che il percorso che percorrerà il fiume sia della stessa lunghezza nella parte superiore della linea (area viola) e nella parte inferiore (area verde).

Fiumi e Pi Greco - 3

Inizialmente ho subito pensato, in uno slancio di semplicismo, che in un fiume idealmente infinito, se uniamo tutti i micro-percorsi delle due aree, avremmo avuto (almeno per come riuscivo ad immaginare) che le due parti si potevano trasformare in due semicerchi uguali che messi insieme, ovviamente, formavano un cerchio.

Fiumi e Pi Greco - 5

A questo punto, in nostro aiuto, interviene la geometrica euclidea che ci insegna che la circonferenza di un cerchio è pari a:

C=2 * π * r

Dato che 2r altro non è che il diametro del cerchio e, nel nostro caso, la lunghezza della linea retta AB,

2r = AB

E’ evidente che, per fiumi idealmente infiniti, e in pratica molto lunghi, il rapporto tra Circonferenza (lunghezza reale del fiume) e il diametro (la linea retta ideale AB) sia proprio uguale a pi greco!

C/2r = π = 3,14

Questo per un fiume idealmente infinito; ovviamente lo stesso può avvenire, con uno scarto di errore minimo, per fiume molto lunghi (come il Po, il Mississipi o il Rio delle Amazzoni), mentre potrebbe non verificarsi per i fiumi più corti. Ma questa non è una legge: è solo una probabilità che si verifichi perché se un fiume molto lungo attraversa una zona morfologicamente ricca di ostacoli da una sola lato di quella famosa area che traccia la nostra ipotetica linea retta, i nostri calcoli potrebbero non tornare. Infatti, lo stesso scienziato Hans-Henrik Stolum citato da Simon Singh affermava che il rapporto di pi greco si trova più comunemente in quei fiumi che scorrono attraverso pianure che hanno un dislivello molto tenue, come i fiumi in Brasile o nella tundra siberiana.

Il problema, però, risulta molto più complesso di questa mia prima intuizione che, per quanto affascinante e semplice, risulta fallata in una sua parte fondamentale: come dimostrare che si formano due semicerchi? In teoria, quello che è certo è che si formano due aree con la stessa superficie, ma non è detto che il percorso ottenuto sia, nel complesso, circolare. Anzi, a logica, dovrebbe essere un percorso altamente frastagliato, ovvero, che presenta una serie irregolare di sporgenze e rientranze. Quindi, si potrebbe forse asserire, che il percorso potrà essere di qualunque forma (frastagliatura) l’importante è che sia uguale in basso e in alto, e che anche l’area sia la stessa.

Ed è qui che riscontriamo l’inadeguatezza delle misure euclidee per descrivere questo soggetto, divenuto complesso, come un fiume, che tende quasi a diventare un frattale. E quale è la caratteristica di alcuni frattali? Il perimetro di molti frattali può tendere a infinito, mentre l’area resta finita! Infatti, nella realtà il concetto di lunghezza presenta dei limiti quando vogliamo misurare una linea estremamente irregolare.
Mandelbrot si era posto il problema con la sua famosa domanda: “Quanto è lunga la costa della Bretagna?“. Se si segue il contorno della costa si vede che esso è molto frastagliato. Se cerchiamo di essere sempre più precisi , visto che ad ogni passo troviamo sempre le stesse irregolarità, vediamo che la misura non converge verso un ben definito valore ma anzi, aumenta (anche se, in questo caso, non possiamo prevedere di quanto!)

Se misuriamo la distanza fra due punti in linea d’aria, troveremo una certa lunghezza:

Costa frattale - 1

Se misuriamo la distanza tra gli stesso due punti, ad esempio, a grandi passi, ecco che troviamo una lunghezza maggiore:

Costa frattale - 2

Più cerchiamo di aumentare la precisione e più la lunghezza aumenta:

Costa frattale - 3

La lunghezza di un tratto di costa non potrà essere infinita, perché non potremo dividere indefinitamente i tratti da misurare, ma l’andamento delle successive misurazioni ricorda quello del calcolo del perimetro di un frattale nei successivi passi. In effetti l’affermazione di Mandelbrot voleva mettere in evidenza la natura dei frattali riferendosi all’immagine familiare di una costa frastagliata.

La spiegazione di Hans Stolum

In effetti, la teoria dei frattali a cui ero giunto (insieme a Davide mentre si ragionava sulla possibile spiegazione del legame fiumi-pi greco) risulta essere la strada più semplice per raggiungere la meta. Dopo qualche mio girovagare su internet, infatti, ho trovato una spiegazione (questo il documento in formato Word) di Hans Stolum sul legame tra i fiumi e il Pi Greco, che ha cercato di spiegare questo relazione definendo il fiume come un “sistema dinamico debolmente caotico” (weakly chaotic dynamical system) adducendo al fatto che le ripetitività dei pattern di un fiume possono far pensare ad un sistema frattalico. Con delle simulazioni, hanno potuto calcolare che la sinuosità (sinuosity), ovvero il rapporto tra la lunghezza effettiva e quella ideale in linea retta, può variare da un minimo di 1 ad un massimo di circa 3.5, con un valore significativo di 3.14. Ovviamente nessuno è riuscito ancora a definire bene la “formula del fiume” ma la teoria della teoria del Caos sembra la strada più interessante da percorrere.

L’essenza della Matematica

La Matematica, con la sua teoria dei numeri in primis, ha affascinato per secoli, le più grandi menti che l’umanità abbia mai potuto avere. E scoprire la relazione che sta alla base dei numeri per molti costituisce il fine ultimo delle ricerche di questi uomini eccelsi. Tra questi mi piace citare Ramanujan, un matematico unico con una straordinaria intuizione nel cogliere architetture numeriche con estrema facilità, tanto che un giorno scoprì una relazione che lega, attraverso una meravigliosa frazione continua, tre numeri fondamentali: phi, la sezione aurea ed il famoso pi greco.

L

In molti vedono in questa equazione, uno stretto legame, che passa attraverso l’infinito, tra l’irrazionale phi ed il trascendente pi greco! E’ facile quindi pensare che tra frattali e pi greco possa coesistere una analogo legame in una equazione non ancora scoperta!

Se per molti vedere questi legami segreti possa sembrare solo il frutto di una semplice pareidolia dei numeri, in grado di trovare un finto ordine in sequenza numeriche caotiche, per altri è la base stessa del loro essere scienziati. Porsi davanti ad un mistero e cercare di risolverlo, è lo stesso motivo per cui in molti svolgono con passione le proprie parole crociate. Solamente che i matematici si trovano di fronte un enorme scacchiera con tutti quadrati bianchi, senza definizioni e numeretti, ma solo qualche tassello riempito con qualche costante matematica o funzione. Il loro compito è riuscire a combinarli tutti insieme in modo da riempire coerentemente questo enorme cruciverba che altro non è che il nostro universo. La loro impresa può sembrare ardua, forse senza fine, ma non per questo meno degna di essere menzionata.

Come disse Galileo Galilei:

La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i carattere, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.

Galileo Galilei, Il saggiatore, 1623

Capire la matematica è capire la natura stessa, perché la matematica è il miglior linguaggio che conosciamo per poterla interpretare: i numeri primi, la successione di Fibonacci, i frattali, il pi greco, sono solo alcuni esempi di matematica che agisce nel nel mondo della natura. Dalla spirale logaritmica della conchiglia del Nautilus all’esagono delle cellette dell’alveare, dalla stella o sei punte del cristallo di neve alla geometria del sistema solare, sono tutti affascinanti esempi di come la Natura possa risolvere e costruire in maniera così egregia e semplice la propria stessa essenza!

Tag:baricco, cultura, fibonacci, frattale, infinito, Libri, mandelbrot, Matematica, numeri, pareidolia, scienza
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Ott 15 2008

Dopo la rimozione della clausola di segretezza sull’SDK iPhone in arrivo libri, video tutorial e corsi online. Il successo dell’App Store e elenco dei siti per imparare a programmare l’iPhone

Posted by Antonio Troise
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iPhone SDK Fino a qualche tempo, per rispettare i vincoli di segretezza dell’SDK dell’iPhone, era impossibile pubblicare tutorial o libri su come programmare su questo dispositivo, tanto che l’editore The Pragmatic Programmers fu costretto cancellare la pubblicazione di un libro sulla programmazione su iPhone.
Dovete sapere, però, che questo genere di vincolo è cosa molto comune e diffuso nel settore informatico, ma, di solito, subito dopo il rilascio del prodotto, tale vincolo viene rimosso proprio per permettere la naturale diffusione di conoscenza del prodotto. Il perdurare di questo vincolo di segretezza, quindi, ha prodotto, su siti come Amazon, una quantità notevole di libri relativi alla programmazione su iPhone in pre-ordine.

Censura e clausole di segretezza

Oltre a questo problema si aggiunse anche la forte censura di Apple per applicazioni che non superavano il test di validazione o replicavano (creando confusione tra gli utenti) le funzioni native dell’iPhone: sono stati casi eclatanti applicativi come NetShare (che permetteva il tethering, ovvero l’uso di iPhone come modem per collegarsi in rete con il pc), Podcaster (per la gestione e il download dei podcast direttamente dal proprio iPhone) e MailWrangler (una utility che fa il login automatico sulla webmail di Google). Se siete interessati, qui trovate la lista aggiornata di tutte le applicazioni eliminate dall’AppStore per volontà della Apple e senza far sapere nulla agli sviluppatori.

Il fondo Apple lo toccò quando, a seguito delle lamentele di tutti i programmatori a cui erano stati rifiutati gli applicativi (su cui avevano lavorato anche per mesi), Apple ebbe l’ardire di ricordare ai programmatori che anche le lettere di rifiuto di Apple ricadevano sotto il “non disclosure agreement”, e quindi non potevano in nessun caso essere pubblicate.

iPhone SDK
App Store: l’Eldorado degli sviluppatori e di Apple

E’ anche vero, però, che il nuovo modello di vendita delle applicazioni nell’App Store, sembrava quasi essere la nuova Eldorado degli sviluppatori di tutto il mondo: a fronte di una visibilità mondiale di iTunes e di una banda illimitata per la gestione del download degli applicativi e dei relativi update, il programmatore poteva guadagnare il 70% del costo dell’applicazione, e ciò si tramutò, per molti, in guadagni stratosferici: da 2.000$ al giorno per la sviluppatrice di 2 Across (un gioco di cruciverba), a 250.000$ in 60 giorni a fronte di un costo per copia di 2,39 €, per un gioco a incastri come Trism.

Così, da quando Apple inaugurò l’App Store su iTunes Store, sono stati scaricati oltre 60 milioni di programmi per il cellulare, vendendo applicazioni per un milione di dollari al giorno solo grazie a App Store. Considerando che Cupertino ha una percentuale pari al 30% sulle somme ricavate dalle vendite delle applicazioni, mentre il 70% resta ai rispettivi sviluppatori, potete capire come sia facile considerare l’App Store una Eldorado per i programmatori!

Tutto ciò, abbinato al successo planetario degli iPhone 3G e all’incremento continuo delle vendite dei Mac, portò il valore di mercato di Apple al 3° posto (AAPL $157,012,662,240), superando quello di Google che cadeva al 4° posto (GOOG $156,392,862,560). E pensare che il CEO di DELL, durante la crisi di Apple degli anni ‘90, suggerì di liquidare la società e dare i soldi agli azionisti.

La rimozione della clausola NDA

Sarà stato l’enorme successo delle vendite su AppStore o, semplicemente, le troppe critiche provenienti da programmatori e giornalisti, che finalmente, la strategia della Apple iniziò a cambiare rotta, tanto che la società decise di rimuovere le clausole di segretezza NDA (non disclosure agreement) dal contratto di sviluppo dell’iPhone. Tramite un annuncio ufficiale nella sezione dedicata agli sviluppatori, l’azienda rende noto che veniva rilasciato un nuovo contratto privo delle clausole NDA per tutte le applicazioni già rilasciate. Nella nota, Apple si è giustificò dichiarando di aver imposto così stringenti vincoli al fine di proteggere, unitamente ai brevetti, le innovazioni dell’azienda, riconoscendo nelle NDA una seria minaccia per gli sviluppatori.

I libri per programmare con l’iPhone

iPhone Developer’s Cookbook, The: Building Applications with the iPhone SDK Da questo punto in poi, la strada è stata tutta in discesa per gli sviluppatori poiché, finalmente, è stato possibile pubblicare libri e condividere informazioni sulle tecnologie di iPhone al fine di agevolare la condivisione delle conoscenze sulla programmazione di questo dispositivo mobile. In breve tempo sono iniziati ad apparire i primi libri sullo sviluppo di applicazioni per iPhone e iPod Touch. Tra questi, quelli probabilmente più attesi, sono stati, entrambi in lingua inglese, “iPhone SDK Development”, realizzato da The Pragmatic Programmers (acquistabile qui in formato elettronico o cartaceo) e “iPhone Developer’s Cookbook, The: Building Applications with the iPhone SDK”, di Erica Sadun, (acquistabile qui sia in formato elettronico che cartaceo).
Un altro libro interessante è anche: Beginning iPhone Development: Exploring the iPhone SDK, con tanto di codice sorgente degli esempi da scaricare e un capitolo da leggere.

Quindi, l’editore The Pragmatic Programmers, pubblicò anche un interessante video introduttivo gratuito, della durata di 22 minuti, liberamente scaricabile qui, sulla programmazione con l’iPhone e mettendo a pagamento i successivi video più specifici.

Apple’s iPhone Tech Talk World Tour

Infine, il 9 Ottobre 2008, Apple lanciò in grande stile l’Apple’s iPhone Tech Talk World Tour, una sorta di seminario speciale made in Cupertino che avrà una tappa nelle 24 città più importanti del mondo (tra cui, il 19 Novembre anche Roma per l’Italia), con lo scopo di fornire le basi per quanto riguarda la programmazione con XCode e quindi su come creare Applicazioni per iPhone. Come si legge dalle note, sembra che i corsi siano rivolti non soltanto ai veterani, ma anche ai novizi ed ai professionisti dell’IT. La partecipazione è gratuita, ma il numero di posti è limitato (io mi sono iscritto nella speranza che mi accettino), ed è dedicata soltanto alle persone che hanno un account da developer sul sito Apple.

Apple
Siti che pubblicando tutorial per programmare con iPhone

Se desiderate imparare a programmare l’iPhone, magari per andare preparati al seminario Apple di Roma o semplicemente per guadagnare qualcosina dalla vendita dei vostri applicativi, vi consiglio, oltre che a scaricare l’SDK, anche un paio di siti interessanti. Il primo è di Apps Amuck che ha lanciato un’iniziativa unica: per 31 giorni pubblicherà un tutorial giornaliero (comprensivo anche di esempio pratico funzionante) in cui illustrerà un progetto per piattaforma iPhone e iPod Touch. Ognuno dei mini progetti illustra una diversa funzione presente nell’SDK, mostrando anche tecnologie che normalmente non vengono trattate dai libri.
Il secondo sito che voglio suggerirvi è, invece, la migliore proposta italiana per sviluppare con l’SDK dell’iPhone: iPhone and Go (prima residente su piattaforma WordPress), un blog che, giorno dopo giorno, vi insegna a programmare per questa affascinante piattaforma Touch.

Altri riferimenti utili per programmare con XCode sono, senza dubbio, XCode Italia, la comunità italiana per gli sviluppatori di XCode (e quindi, non solo per iPhone, ma per tutto l’ambiente di programmazione di Mac OS X).

Per finire, se amate gli screencast, allora vi suggerisco iPhone Development Central Website, un sito che, tramite utili video tutorial in inglese (divisi per tra fasi di apprendimento: Beginner, Intermediate e Advanced), vi spiega come programmare con l’iPhone SDK.

UPDATE: L’Università di Stanford ha iniziato, pochi mesi fa, un corso relativo allo sviluppo delle applicazioni su iPhone, chiamato “iPhone Application Programming”. Da ieri sono disponibili i PDF di questo corso; vi elenco qui le lezioni da scaricare divise per argomentazioni:

Slide :
01-Introduction.pdf
02-ObjectiveC.pdf
03-CustomClasses.pdf
04-ModelViewController.pdf
05-ViewsAnimation.pdf
06-MoreViewsAndAutorelease.pdf
07-ViewControllers.pdf
08-NavigationTabBarControllers.pdf
09-TableViews.pdf
10-Data.pdf
11-Performance.pdf
12-TextInputPresentModal.pdf

Compiti :
Assignment1B.pdf
Assignment1A.pdf
Assignment2A.pdf
Assignment2B.pdf
Assignment2B-Walkthrough.pdf
Assignment3.pdf
AssignmentPresence1.pdf
Presence2Files.zip
AssignmentPresence2.pdf
Presence3Files.zip
AssignmentPresence3.pdf

Progetti d’esempio
ViewsExample.zip
08-MyTabBar.zip
09-MyTableView.zip
09-Scroll.zip
10-MySQLiteTableView.zip
10-MyFlickrTableView.zip
11-LetsMakeAThread.zip
11-ThreadedFlickrTableView.zip

Potete trovare i nuovi aggiornamenti e seguire le lezioni al seguente link.

Tag:amazon, app, app-store, Apple, iPhone, ipod-touch, itunes, Libri, Mobile, NDA, programmatori, programmazione, screencast, sdk, Tutorial, Video
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Lug 28 2008

Libri scolastici online: comparazione dei servizi web per valutare quanto costerebbe stampare un libro di testo in PDF

Posted by Antonio Troise
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E’ notizia recente che la sperimentazione dei testi scolastici scaricabili da internet programmata per Settembre di questo anno, verrà rimandata, almeno fino al prossimo anno, nonstante le indicazioni del decreto legge 112 del 25 Giugno 2008. Il problema è che molti docenti non hanno ancora molta dimestichezza con le produzioni multimediali e con internet. Attualmente, inoltre, solo pochissime scuole hanno iniziato le sperimentazioni dei libri online.
Ma l’inconveniente, forse, più grande è che, ad oggi, la maggior parte dei contenuti online sono gestiti con il classico PDF, ossia, un formato statico che non permette di interagire e di usare tutte le potenzialità del mezzo multimediale.

Che vantaggi ne trarrebbero, quindi, gli studenti se avessero a disposizione, invece del pesante libro cartaceo, un agile libro virtuale in pdf? Dove potrebbero studiare: sul computer, su un palmare o sul proprio iPhone? La verità è che attualmente non esiste una cultura del libro elettronico e trovarsi un PDF o un Ebook non darebbe molti vantaggi (almeno finché non esisterà un dispositivo portatile e comodo per leggere questi formati: un fantascientifico Mac Tablet o il più realistico Kindle di Amazon?).

Book Online Al momento l’unico vantaggio che se ne trarrebbe dall’adozione dei formati PDF è la possibilità di scegliere se stamparlo o meno, ma, in questo caso, siamo di fronte ad un vero vantaggio economico? Secondo il Sole 24 Ore, no! Infatti, se prendiamo in considerazione un libro a colori di 300 pagine che si trova in vendita in media a 15 euro (anche se secondo me questi valori sono sottostimati e non valgono molto per i libri scolastici), se si dovesse stampare con una stampante Epson a colori (non capisco perché scegliere una Epson piuttosto che una HP o una Xerox), tra cartucce a colori e risme di carta (sulla questione del finto costo della carta che incide sul prezzo delle fotocopie vi rimando a questo mio articolo) si spenderebbero almeno 40 euro.
Insomma, se il libro online fosse scaricabile e stampabile sarebbe un autentico fallimento! Diverso sarebbe se fosse consultabile, ma allora bisognerebbe prevedere e consentire un accesso per tutti a casa (peccato che il 56% delle famiglie non accede a internet) o a scuola (che da anni si continua a tagliare il loro budget).

Comparazione dei servizi online per quantificare quanto costerebbe stampare un libro di testo in PDF

Vedendo il resoconto de Il Sole 24 Ore, ho pensato allora che, forse, per risparmiare sulla carta ci si potrebbe rivolgere ad internet. Ho stilato quindi una serie di preventivi tratti dai siti più famosi che permettono di farsi stampare e spedire a casa un file PDF. Nel caso specifico si tratta di Il mio libro, Lulu e Boopen.

Eccone un riassunto, basandosi sempre sulla stampa di un libro a colori (e nella sua versioni in bianco e nero) di un libro di 300 pagine, nei diversi formati proposti.

[Il mio libro]
Supporto: Copertina morbida (la più economica)
Formato: A4 (210x297mmm)
Pagine: 300
Contenuti: a colori/bianco e nero
Costo: Euro 32,55/Euro 11,75 (per la versione in bianco e nero)

Supporto: Copertina morbida (la più economica)
Contenuti: a colori/bianco e nero
Formato: Romanzo (145x225mm)
Pagine: 300
Costo: Euro 19,76/Euro 9,78 (per la versione in bianco e nero)

Supporto: Copertina morbida (la più economica)
Contenuti: a colori/bianco e nero
Formato: Tascabile (120x180mm)
Pagine: 300
Costo: Euro 18,82/Euro 11,75 (per la versione in bianco e nero)

[Lulu]
Supporto: Rilegatura termina (21.59cm x 27.94cm)
Contenuti: a colori/bianco e nero
Formato: Lettera US/A4
Pagine: 300
Costo: Euro 48.85/Euro 9.85 (per la versione in bianco e nero)

[Boopen]
Supporto: Carta patinata 90gr + copertina plastificata morbida
Contenuti: a colori/bianco e nero
Formato: 21×29,7 (A4)
Pagine: 300
Costo: Euro 52,07/Euro 11.57 (per la versione in bianco e nero)

Supporto: Carta patinata 90gr + copertina plastificata morbida
Contenuti: a colori/bianco e nero
Formato: 17,5×24,75
Pagine: 300
Costo: Euro 31.08/Euro 10.67 (per la versione in bianco e nero)

Come vedete, i prezzi sono abbastanza allineati (se ci si mette anche le spese di spedizione il prezzo di un libro a colori di 300 pagine si allieneano con quelli suggeriti dal Sole 24 Ore). L’unico vero vantaggio si avrebbe se si stampasse il libro in bianco e nero (si arriva sino a 10 euro) o a colori ma se riduciamo le dimensioni a quello di un libro grande come un romanzo.

In definitiva l’idea del libro online è ottima, forse un po’ prematura per i tempi e le teste delle persone, ma d’altronde, se mai si affronterà il problema mai si risolveranno gli inconvenienti e mai potrà avvenire la completa integrazione scolastica dei libri virtuali con quelli cartacei.

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Giu 26 2008

Problemi nelle spedizioni internazionali e come stampare libri fotografici di iPhoto con Photocity.it risparmiando il 42% rispetto al servizio di stampa Apple

Posted by Antonio Troise
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iPhoto Book Chi ha un Mac sicuramente avrà apprezzato la semplicità con cui è possibile creare album fotografici accattivanti con iPhoto. Ma nonostante ciò non tutti sembrano essere soddisfatti del servizio di stampa offerto dalla Apple. Non che non produca album di ottima qualità, ma in molti, compreso il sottoscritto, si sono trovati dinanzi a tante piccole difficoltà.
Per esempio, c’è chi trova i costi un po’ troppo alti rispetto ad altrettanti servizi simili. Altri, invece, lamentano la mancanza di un servizio di tracking del prodotto richiesto che viene sempre inviato per posta ordinaria. Per farvi un esempio, io ho dovuto farmi spedire 3 volte nell’arco di 3 mesi un album fotografico e solo l’ultima volta mi è stato spedito, sotto mia richiesta, per corriere espresso (che comunque hanno pagato loro).
Devo dire, comunque, che quelli del Supporto Apple sono stati sempre gentilissimi e hanno acconsentito di rispedirmi più volte il prodotto sempre a loro spese, ma il bello è stato che dopo una settimana, ho ricevuto, insieme, gli altri due album fotografici spediti per posta ordinaria. Insomma era un vero prendi 3 e paghi 1 (ma in un arco temporale di 3 mesi) peccato che ciò era dovuto alla lentezza delle poste italiane che hanno accumulato i due pacchi provenienti dall’America prima di recapitarmeli.

I problemi delle Poste Italiane per le spedizioni internazionali

Poste Italiane In realtà questo è un problema che coinvolge i commercianti nel mondo ogniqualvolta la merce deve essere spedita in Italia e si entra in contatto con il nostro sistema postale nazionale. Addirittura su Ebay questa situazione sembra essere divenuta insostenibile per numerosi utenti stranieri, al punto da sfociare negli ultimi mesi in un boicottaggio degli offerenti italiani. Migliaia di venditori americani sono stanchi di vedere le proprie aste aggiudicate da italiani e la merce che, in questi casi, non arriva quasi mai a destinazione, o perchè rubata, o perchè smarrita o fermata in dogana, definendo l’Italia (o quantomeno il sistema postale nazionale), forse a ragione, come il peggiore Paese del mondo per le spedizioni ( “a very dangerous place to send” ovvero “un posto altamente rischioso per le spedizioni“)

Risolvere parzialmente il problema delle spedizioni dall’estero

Myus.com Certo, esistono anche servizi come Myus.com, che permettono di acquistare comunque il prodotto da siti che non effettuano spedizioni al di fuori del mercato americano, grazie ad una sorta di intermediazione, ma il problema è che le spese lievitano notevolmente (potete controllare voi stessi sul sito dove un apposito strumento di calcolo permette di sapere a priori la spesa necessaria per la spedizione). Infatti, la spedizione del prodotto viene effettuata presso un indirizzo di posta americano afferente a Myus.com, e successivamente la stessa società si occuperà di prendere il bene e spedirlo al nostro indirizzo italiano tramite corriere espresso.

Stampare libri fotografici risparmiando il 42% con Photocity

E’ per questo che, dopo tutto questo che vi ho narrato e dopo aver letto il post di pseudotecnico sul perché continua a preferire la serietà di Amazon (piuttosto che BOL o IBS), ho pensato di spiegarvi come trovare una alternativa alle stampe con iPhoto.

Infatti, se non volete usare le soluzioni proprietarie (comunque non compatibili per Mac) di Lulu o Photocity (per i dettagli vedi il mio articolo: Editoria online fai-da-te: come realizzare e pubblicare il proprio libro con Lulu, The Boopen e Blurp) o quella tutta italiana (con client per Windows e Mac) di Myphotobook.it, ma preferite realizzare il vostro fotolibro con iPhoto, allora dovete sapere che è da poco disponibile una alternativa economica e di pari qualità al servizio di Stampa della Apple: ad offrirla è il famoso PhotoCity.it che ha sviluppato un’offerta mirata agli utenti della Mela che usano iPhoto per creare libri fotografici. Sarà, infatti, sufficiente completare la propria raccolta iPhoto e salvarla come file PDF, per poi inviarla (tramite upload) al servizio di stampa di PhotoCity.it.

Photocity Book

E il risparmio è garantito: secondo i prezzi di listino, un libro con copertina rigida e di grandi dimensioni (21,5 x 28 cm) costa 34,56 euro se stampato con Apple e 19,90 con PhotoCity.it (un risparmio di ben 42%). Sino al 26 Giugno è poi in atto una promozione che comporta un ulteriore sconto del 25% sui prezzi di listino. Purtroppo la spedizione avviene sempre per posta ordinaria, ma almeno spero che una spedizione Italia per l’Italia non soffra degli stessi ritardi delle spedizioni internazionali.

Le opzioni di stampa sono tre: formato grande (21,5 x 28 cm) con copertina rigida o copertina morbida, formato medio (15 x 20 cm) con copertina morbida.
In ogni caso la stampa è in fronte/retro su cartoncino patinato di 170 grammi. La copertina rigida è telata, con una sovracopertina stampata su carta fotografica satinata.

Per i fotografi professionisti, infine, sembra che a Settembre dovrebbe essere disponibile la compatibilità anche con Aperture.

Tag:Apple, ebay, fai-da-te, foto, iphoto, Libri, lulu, PDF, poste italiane, stampa, Windows
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Feb 7 2008

Software in grado di generare automaticamente 85.000 libri in 5 anni: come funziona e alcune opinioni personali

Posted by Antonio Troise
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La notizia di ieri che ha spopolato tra gli internauti è che un docente di marketing, Philip M. Parker, ha pubblicato oltre 85.000 libri in poco più di cinque anni, grazie ad un software di sua invenzione in grado di comporre libri in automatico e a costi ridottissimi. La media giornaliera è spaventosa: circa 46 libri al giorno e su Amazon.com potrete trovare tutte le sue 85.759 opere!

Probabilmente sarà anche entrato nel Guinness dei Primati, ma quel che sarebbe interessante sapere è come funziona questo fantomatico programma. Quel che è certo è che il software si basa su un ricco archivio di dati e di un programma in grado di selezionarli e trasformarli in un libro. Il software di sua invenzione pesca informazioni su un argomento a scelta in un database e poi, con una serie di procedimenti, realizza direttamente il testo. Il costo finale dell’operazione, stima Parker, è di circa 0,12 sterline (16 centesimi di euro). Anche le spese per il magazzino sono quasi inesistenti: il volume viene composto e stampato esclusivamente quando qualcuno lo richiede, altrimenti, se non vi è alucn ordine di quel libro esisterà solo la copertina sul sito di Amazon.

Snoopy Writer

Ovviamente, per come è costruito il programma, questo metodo non è applicabile a tutti i generi letterari, e, quindi, non è in grado di scrivere romanzi ma può solamente realizzare libri come dizionari, libri di cruciverba in varie lingue, testi di medicina e moltissime analisi economiche; questo comporta, quindi, che molti dei suoi testi sono destinati ad un pubblico estremamente ristretto perché il suo programma gli consente di moltiplicare le pubblicazioni “sezionando” un argomento e trattandolo nei minimi dettagli. Esempi particolari sono: un libro di 32 pagine sull’import-export dei guanti di gomma in Polonia nel 2007 (54,90 dollari) o addirittura 710 pagine sulle prospettive del mercato delle lenti a contatto negli Stati Uniti nel periodo 2007-2012 (495 dollari).

I prezzi, come potete constatare, sono molto alti e, probabilmente, ciò è dovuto al fatto che la stampa viene fatta singolarmente ad ogni ordine e, magari, anche perché l’argomento trattato è talmente settoriale che potrebbe interessare pochissime persone al mondo.

Opinioni personali

Typewriter Ho però qualche dubbio a riguardo, in particolare sul funzionamento di questo fantomatico software. Io quotidianamente pubblico almeno un articolo al giorno e devo dire che, quando scrivo articoli del genere “How-To” faccio molta fatica a reperire informazioni, ordinarle per importanza e, per quanto possibile, verificarne la veridicità. E’ vero che, di solito, la mia unica finestra verso il mondo delle informazioni è Google, ma è anche vero che alla fine, trovate le informazioni che cercavo, le riscrivo in forma di articolo, cercando di far entrare quante più informazioni utili possibili, il tutto linkando le mie fonti, sia per dare la possibilità ai miei lettori di poter approfondire autonomamente l’argomento (avendo già una base di partenza di link) sia per dare la possibilità di verificare le fonti magari soppesando maggiormente l’attendibilità di talune mie affermazioni. Insomma, non faccio nulla di nuovo, poiché si tratta della normale netiquette della blogosfera.

Ora mi chiedo, quale è la finestra verso il mondo delle informazioni che usa Philip M. Parker? Usa Google, Wikipedia, Yahoo Answers? O forse è in grado di accedere ad una eventuale biblioteca digitalizzata magari di qualche libreria universitaria americana? O, ancora, forse è anche abbonato a decine di riviste specializzate e riceve ogni mese, in formato digitale, delle copie in pdf che poi da in pasto al suo programma (che magari dispone anche di un software di riconoscimento caratteri OCR)?

E, in ogni caso, cita le sue fonti (spero di si, basterebbe fare una semplice pagina di Bibliografia)?
E come realizza i suoi libri? Copia e incolla tutte le informazioni o il suo software è in grado di riorganizzarle e ristrutturarle correttamente?

Insomma i miei dubbi sono tanti e forse se potessi visionare uno dei suoi libri, potrei capire come opera il suo programma. Certo è che, comunque, il suo metodo è molto particolare e io credo che, se mettesse in vendita il suo software, guadagnerebbe più di quanto possa aver mai guadagnato sin’ora con la vendita dei suoi libri.

Un dubbio però mi attanaglia: e se avesse messo segretamente in pratica il Teorema della Scimmia instancabile? Ovvero e se avesse assoldato un esercito di un milione di scimmie che fossero in grado di battere a caso i tasti di un milione di macchine da scrivere per riuscire a tirare fuori, come insegna la statistica e la tecnica del brute-force, uno dei drammi di Shakespeare o magari, l’ultimo best seller amazoniano di Philip M. Parker?

Theorem of Infinite Monkey

Per quanto mi riguarda, invece, trovo molto più interessante se un autore riuscisse a scrivere 85.000 romanzi di 6 parole; è noto infatti, la leggenda vuole che fu una scommessa a portare Ernest Hemingway a dimostrare che è possibile comporre un romanzo ricco di pathos ma lungo solo 6 parole. La frase storica da lui coniata fu: “Vendesi: scarpine per neonato, mai indossate” (For sale: baby shoes, never worn l’originale) nella letteratura anglosassone è rimasta un vero capolavoro di ineguagliata intensità.
Sul forum del Corriere ho trovato qualche altra piccola opera:

L’ultimo uomo sulla terra, sentì bussare

non disse nulla.
con perfetta punteggiatura.

Tag:amazon, Libri
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Ott 21 2007

Per Google e gVim la risposta è 42

Posted by Antonio Troise
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42 Se volete stupire gli amici provate ad inserire la stringa “answer to life the universe and everything” (“la risposta alla vita, all’universo e ad ogni altra cosa”) su Google e, inaspettatamente, come prima risposta, verrà visualizzato il numero 42 e il link alla calcolatrice di Google!

Google 42

Questo simpatico Easter egg che ci informa sulla risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto, trae la sua origine da un libro culto di fantascienza umoristica di Douglas Adams: “The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy“, ovvero “Guida Galattica per gli Autostoppisti“, in cui il super calcolatore Pensiero Profondo (Deep Blue), costruito da una razza aliena di un’altra dimensione lavora 7,5 milioni di anni per dare a dei topi “42” come risposta alla loro domanda fondamentale sull’La vita, l’universo, e tutto quanto.

Ma Google non è l’unico a dare questa risposta bizzarra. Se usate Linux, provate a lanciare il famoso editor visuale gVIM e inserite il comando:
:help 42

Con grande sorpresa gVIM vi stamperà una parte del “The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy”.

gVIM 42

Conoscete altri programmi che danno come risposta 42?

UPDATE: Grazie a Maic, per chi non avesse letto il libro di Douglas Adams, ecco la scena, tratta dal film omonimo, in cui il supercalcolatore svela il mistero del 42:

Tag:42, gvim, Libri, Linux
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Lug 24 2007

Come creare un BLOOK ovvero un libro dal proprio blog usando WP2PDF, ContuttoPDF, LJ Book, BlogCollector o Blurp!

Posted by Antonio Troise
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Blook Dopo aver analizzato le caratteristiche dei migliori editori online per il print on demand per gli scrittori in erba come Lulu, The Boopen e Blurp, oggi vorrei puntualizzare il discorso su una nuovo modo, per i blogger, di essere creativi: stampare il proprio Blook!

Blook è un neologismo internazionale formato per contrazione dei termini inglesi blog e book. Sarebbe stato creato nel 2002 dal giornalista americano Jeff Jarvis, quando il blogger di Hollywood Tony Pierce indisse un concorso per dare il titolo al suo primo libro basato sui materiali del proprio blog.
Un blook può essere:

  • un libro (in particolare un romanzo) in forma di blog: i capitoli sono pubblicati come articoli di un blog, i lettori possono commentarli e seguirne lo sviluppo mediante la tecnologia dei feed RSS;
  • può trattarsi di un’opera originale ma anche di un classico che viene riproposto in versione digitale sotto forma di blog;
  • un libro a stampa realizzato con i contenuti di un blog.

Ed è su quest’ultimo aspetta che vorrei soffermarmi. Realizzare un libro con i contenuti di un blog potrebbe essere una nuova forma di espressione: magari un blogger potrebbe realizzare un libro con i migliori articoli che ha pubblicato e poi metterlo in vendita online. Sarebbe anche un nuovo modo di farsi conoscere da chi non sa cosa sia un blog e quindi non potrebbe mai venire a conoscenza delle vostre idee!

Ultimamente ho provato a creare, in automatico, un PDF da un mio blog realizzato in WordPress. Il primo programma in PHP che svolgeva egregiamente questo compito era WP2PDF , ma non so se sia ancora compatibile con WordPress 2.x, visto che l’ultima release risale al Marzo del 2005. Inoltre, le ultime volte che lo avevo provato PHP dava degli errori di timeout: probabilmente, siccome il mio sito contiene più di 1000 articoli, l’operazione di creazione PDF eseguiva un ciclo troppo lungo tanto da superare il maximum execution time del server (che di default è impostato a 30 secondi). Il problema, però, si risolve inserendo nel ciclo il comando set_time_limit(sec); (se lo si imposta a zero, si disabilita totalmente il limite).

Sempre per WordPress, esiste anche un plugin per generare PDF dai proprio articoli, ContuttoPDF, ma purtroppo non permette di creare un unico file per tutto il blog.
Un servizio online molto utile e che svolge lo stesso scopo è LJ Book, purtroppo, però, permette la creazione di un libro in PDF di tutti i post estratti solo da un blog su piattaforma LiveJournal, DeadJournal, o InsaneJournal.

Una soluzione universale, che non richiede la presenza di WordPress, potrebbe venire da BlogCollector; la release 2.0 supporta solo il nuovo Blogger/Blogspot, mentre la vecchia release 1.0, supporta anche MSN Spaces e tutti quei blog che hanno un feed RSS 2.0. Peccato che sia gratis solo la versione Lite ma che permette la creazione di un numero limitato di pagine.

Infine, un’altra soluzione, ce la propone, invece, Blurp che mette a disposizione un software di impaginazione multipiattaforma facile da usare e gratuito, chiamato BookSmart, che, tra le altre funzionalità, permette di trasformare un blog in un libro, prelevandone in automatico i contenuti ed ottenendo così un vero e proprio Blook! Peccato che supporti solo Blogger, LiveJournal, TypePad, o WordPress.com e non preveda altre piattaforme proprietarie.

Nonostante Simone si soffermi dettagliatamente, sui motivi per cui non non bisogna stamparsi un libro da soli, io vi consiglio di fare una prova e vedere se la cosa può piacere o meno.

Tag:Blog, blook, feed, Libri, PDF, Plugin, rss, Wordpress
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Lug 23 2007

Editoria online fai-da-te: come realizzare e pubblicare il proprio libro con Lulu, The Boopen e Blurb

Posted by Antonio Troise
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Print on demand Attualmente i migliori editori online per il print on demand per gli scrittori in erba sono Lulu, The Boopen e Blurb. Tra questi ero anche tentato di inserire Photocity, un servizio online tutto italiano per stampare le immagini digitali su carta fotografica di alta qualità e a prezzi concorrenziali, dove è inoltre possibile, scaricando un software proprietario abbastanza evoluto, di creare e far stampare libri fotografici. Ma, non rientrando propriamente nella categoria di editori online ho ritenuto non confondere i servizi, ma non per questo non ho voluto esimermi dal citarlo, per rendere un po’ più completo l’articolo.
Tornando a noi, ecco, quindi, i tre migliori servizi di print on demand: Lulu, The Boopen e Blurb.

Tag:Blog, blogcollector, blogger, blogspot, blook, blurb, boopen, feed, Libri, lulu, PDF, Php, rss
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Giu 22 2007

Dove scaricare gratuitamente tutti libri sui linguaggi di programmazione

Posted by Antonio Troise
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Dal sito computer-books.us è possibile scaricare gratuitamente dei libri in formato HTML o PDF, relativi a diversi linguaggi di programmazione; si tratta di volumi i cui i rispettivi autori ed editori hanno dato il permesso di pubblicazione on line.

Si possono trovare tomi sul linguaggio Assembly x86, C, C++, ADA, C#, Java, PHP, Python e Visual Basic, ma anche riguardanti Linux. Alcuni sono molto vecchi e presenti più che altro per ragioni storiche, altri come The New C Standard: A Cultural and Economic Commentary sono recenti.

Altri libri li trovate anche sul sito: FreeComputerBooks.

[via Programmazione]

Tag:gratis, Libri
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