Sapevate che, come per i nuotatori è importante indossare costumi fluidodinamici (come il famoso Speedo), anche per i giocatori di golf è importante prendersi cura dei propri occhi con degli adeguati occhiali da sole, non solo perché sono lo strumento principale di qualsiasi golfista professionista e non, ma anche perché possono compromettere, almeno a livello agonistico, una partita. Può sembrare uno scherzo, ma, come oggigiorno è vero che un costume può essere in grado di decidere una vittoria o una sconfitta (pensate che da Febbraio a Maggio 2008 il nuovo Speedo Fastskin LZR Racer si è aggiudicato 38 record mondiali sui 40 stabiliti nel periodo), analogamente può accadere se si indossano un paio di occhiali da sole, o almeno è quello che si è concluso dopo alcuni interessanti test sul green.
Migliorare la percezione con le lenti colorate
Come è noto, il golf richiede un’accurata percezione visiva: l’allineamento, la lettura del “green”, lo studio e la valutazione della distanza sono in stretta relazione con l’abilità visiva. E’ evidente, quindi, che un occhiale da sole può, in teoria, aiutare le prestazioni, non solo perché, con la sua forma avvolgente, aiuta a proteggere gli occhi dagli agenti atmosferici, come vento e polline, ma anche perché, come si è dimostrato, l’uso di occhiali da sole di determinati colori può migliorare sensibilmente le prestazioni dei giocatori di golf. In particolare, ed è questa la cosa curiosa, alcuni colori di lenti hanno dato maggiori benefici rispetto ad altri.
Addirittura, le lenti grigie, da sempre consigliate come le migliori per il gioco del golf, sono state indicate come le peggiori rispetto a tutte le altre. È noto, infatti, che il grigio appiattisce l’immagine e viene preferito per la guida della macchina piuttosto che per giocare a golf, mentre le altre tinte, grazie alle differenti percentuali di assorbimento della luce, sono maggiormente apprezzate nei casi di cambio di focalizzazione e concentrazione, come accade in diverse competizioni sportive. In particolare hanno eccelso, anche in diverse condizioni metereologiche, le colorazioni Vermillion (tende verso il rosso), Cinnamon (tende verso il verde) e Citrus (tende verso il giallo). Addirittura queste ultime sono state indicate dai più come le lenti più precise nella lettura delle pendenze dei “green”, mentre le Gray davano l’impressione di togliere luminosità e sicurezza nella distanza e profondità.
Lenti a contatto colorate per i giocatori di golf
E’ vero che queste analisi sono frutto di semplici valutazioni soggettive degli esaminati e che, determinare con precisione, l’effettivo apporto delle lenti colorate nel migliorare la performance sportiva, è molto difficile. E’ altrettanto vero, inoltre, che, spesso, la scelta di una determinata lente può dipendere da diversi fattori, come il gusto, l’età o il colore degli occhi o, perché no, anche il tipo di montatura (problema che si risolverebbe con l’adozione di semplici lenti a contatto). Se questo genere di analisi venissero confermate, allora verrà probabilmente il giorno in cui, i golfisti più temerari e alla moda, nel momento in cui dovranno effettuare un tiro, oltre che a scegliere il tipo di bastone da golf, dovranno scegliere anche che colore di lente a contatto indossare! E l’idea potrebbe non essere neanche troppo azzardata, perché uno dei vantaggi delle lenti a contatto colorate è che anche coloro che non hanno problemi di vista le possono usare (in effetti sono nate principalmente per motivi estetiti). Inoltre, dato che lo sport del golf non è di certo dei più movimentati, e la possibilità di perdere una lente è molto bassa, sarà anche possibile indossare lenti a contatto rigide e, per migliorare l’acuità visiva, i golfisti potranno scegliere lenti a contatto multifocali adatte allo scopo.
Ma non mancherà neanche le possibilità di scelta dei colori dato che di lenti a contatto colorate ne esistono di tutti i tipi, come è possibile constatare su Lentiacontattoonline.it dove ho trovato alcuni modelli che hanno anche la protezione anti-UV incorporata, ovvero in grado di proteggere dai raggi solari nocivi, requisito direi necessario per chi è solito giocare tutto il giorno al sole e non vuole per forza usare gli occhiali da sole.
Lenti a contatto antiabbagliamento
Addirittura la Nike, tempo fa, aveva lanciato le lenti a contatto Nike MaxSight, in grado di migliorare le prestazioni visive e di attenuare i fastidiosi disturbi legati all’abbagliamento del sole: disponibili in due cromie, verdastra e ambra (entrambe con filtri UVA e UVB), le prime erano appunto ottime per gli sport praticati sull’erba, come golf, training e corridori. Insomma, sarebbe come indossare occhiali da sole, senza montatura!
Interessante anche le spiegazioni che danno sul sito della Nike Vision: con la tecnologia della tinta Nike Max Golf Tint è possibile dare maggiore risalto alla pallina che sta sull’erba. Infatti, se l’erba riflette il verde e il rosso, e le palle da golf riflettono il blu, questa tecnologia permette ai colori di questi importanti dettagli di passare attraverso le lenti, riducendo l’affaticamento degli occhi e migliorando la nitidezza, in modo da rendere il contorno del green più visibile e risaltando la palla contro l’erba, il bunker di sabbia o il cielo.
Un altro tipo di lente dedicata ai giocatori di golf, è quella che usa la tecnologia del Visiball Golf Ball Finders, ovvero uno speciale filtro blu che elimina la maggior parte dello spettro visibile, lasciando solamente la regione verso gli i colori blu-viola, in modo da poter individuare con estrema facilità le palline da golf dove non sono perfettamente visibili, come, per esempio, quando sono in mezzo al rough (erba alta) o nei boschi (tenete presente che un giocatore ha solo 5 minuti per trovare la pallina altrimenti è palla persa e si paga una penalità – thanks wolly)
nel green, che non si confonderanno più con lo sfondo, ma risalteranno come chiazze bianche su uno sfondo bluastro. Ma queste lenti, più che per il giocatore di golf, sembrano più adatte ad un Caddy!
Il futuro delle lenti a contatto
E, per finire questo excursus sulle lenti a contatto e il mondo del golf, verrà forse il giorno in cui sarà possibile usare lenti a contatto con display incorporato, in grado magari di effettuare misure telemetriche e calcolare con precisione millimetrica distanza dalla buca e velocità del vento.
Non si tratta poi di fantascienza, almeno non dopo l’invenzione del professor Babak Parviz, docente di ingegneria elettronica dell’Università di Washington che, con l’integrazione di uno schermo in un paio di lenti a contatto (grazie alle nanotecnologie e alla tecnica del “Self-Assembly“, letteralmente auto-assemblaggio, termine usato per descrivere la creazione di strutture organizzate tramite interazione tra i componenti stessi, senza direzione esterna), ha rivoluzionato l’interazione tra uomo e macchina, tanto parlare, ragione, di realtà aumentata. Peccato che, al momento, il funzionamento della lente in tutta sicurezza (per il nostro occhio) è garantita per soli 20 minuti!
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