Levysoft
  • Home
  • Portfolio
  • WordPress Plugin
  • Contattami

Dal 2004 il blog di Antonio Troise

RSS FeedTwitterFacebook
Ott 14 2008

Come seguire la diretta del Keynote Apple con Site Reloader e lista di tutti i siti che seguono l’evento in live blogging

Posted by Antonio Troise
Tweet

Se non potete fare a meno di seguire il Keynote Apple di oggi martedi 14 Ottobre 2008 presso il Town Hall di San Francisco, bombardati dalle decine di rumors e segnalazioni fotografiche di presunti nuovi modelli di Macbook, Macbook Pro e Apple Cinema, allora sicuramente, alle 19:00 di questa sera, sarete tra quelli che resteranno davanti al PC, pronti a cliccare sul tasto refresh del vostro browser. Se volete evitare questa noiosa procedura, laddove i vostri siti preferiti non supportino l’auto-refresh delle pagine che seguono il live dell’Apple Event, allora non potrete di certo fare a meno di Site Reloader (sito simile ma più evoluto di Page Reboot, comunque valido se non si hanno particolari esigenze), una utility web che ci permette di aggiornare una o più pagine web caricate attraverso delle finestre popup, con un intervallo di tempo del reload che va da 5 secondi a 30 minuti (di default è impostato un tempo ragionevole, anche per il live blogging di questa sera, di 30 secondi).

Come funziona Site Reloader

La procedura è molto semplice: andiamo sul sito, inseriamo l’indirizzo del sito a cui siamo interessati e clicchiamo su Add. Quindi, verrà aggiornata in ajax una lista presente sotto il textbox, con l’elenco di tutte le url inserite e il relativo tempo di reload modificabile a piacere. E’ possibile anche eliminare un sito, cliccando sull’icona rossa con la X, e automaticamente verrà chiusa anche la finestra popup relativa. Oppure, molto più semplicemente, chiudere la finestra popup di un sito e, automaticamente, verrà eliminata anche la riga nella lista dei siti di Site Reloader.

Site Reloader

A differenza di altre applicazioni web simili, questo sito sfrutta le Google App Engine e, per poter salvare la lista dei siti da monitorare, occorre loggarsi con un account Google (lo stesso che usate per la vostra Gmail o per uno delle decine di servizi messi a disposizione dal motore di ricerca).

Inoltre, sempre solamente per gli utenti che effettuano il login e che hanno, quindi, potuto salvare la lista dei siti da monitorare, è presente anche la funzione di autocaricamento dei siti salvati sulla nostra lista, appena si aprirà la pagina di Site Reloader. Unica nota: per funzionare correttamente, Site Reloader necessita della disabilitazione (o dell’abilitazioni delle eccezioni) dell’eventuale Popup Blocker presente oramai di default su qualsiasi browser.
In definitiva, Site Reloader è indubbiamente un servizio molto utile per seguire cronache di eventi in diretta.

La lista dei siti che seguono il Keynote Apple

Per finire, ecco una lista di siti, che potrete inserire su Site Reloader, che questa sera, verso le ore 19:00 ora italiana (ore 10 am ora locale) effettueranno il live blogging dell’evento Apple:

  • Engadget (live)
  • Crunchgear (qui il live con le pagine che effettuano il refresh automatico)
  • MacRumorsLive
  • MacWorld (live)
  • Gizmodo
  • The Apple Lounge Live Twitter
  • Melablog
Vantaggi e svantaggi

Il vantaggio di usare servizi web online (piuttosto che applicazioni standalone come plugin per Firefox come ReloadEvery) è, indubbiamente, oltre ad essere indipendenti dalla piattaforma e dai browser usati, anche quello di avere la lista dei siti da monitorare ovunque si sia. Lo svantaggio è che, come spesso accade in eventi mondiali che riscuotono un notevole successo mediatico che, in termini pratici, corrisponde ad un numero elevato di visitatori, è possibile che siti come Site Reloader possano andare offline, come accaduto durante il Keynote Apple del 15 Gennaio 2008 in cui servizi online come Twitter e CoverITLive non hano retto l’intenso traffico che da tutto il mondo transitava sui loro servers, venendo meno l’interessante diretta che stavano realizzando.

Non credo questo possa essere il caso di Site Reloader, nel qual caso dovremmo ricorrere al vecchio metodo del refresh manuale delle pagine internet, oppure, molto più semplicemente, collegandosi ad evento finito bypassando le spasmodiche cronache del Keynote Apple!

Tag:Ajax, Apple, browser, firefox, Google, keynote, liveblogging, macbook
CONTINUE READING >
0 comments
Set 10 2008

Addio iPod Nano 3G “Fat”: considerazioni sul miglior iPod portabile per chi ha voglia di ascoltare solo musica senza troppi ingombri e non vuole affidarsi alla casualità dello Shuffle

Posted by Antonio Troise
Tweet

Ieri si è tenuto il Keynote della Apple (qui il video) e le novità si sono tutte concentrate, come prevedibile, sulla nuova versione dell’iPod Nano 4G, che è tornato alle dimensioni originali di 2 anni fa (dalla forma rettangolare e non più quadrata), ma con uno schermo nettamente più largo, oltre che sul lancio del nuovo iTunes 8 (con la sua funzione Genius, che crea le playlist in base alle nostre preferenze musicali), sull’iPod Touch 2G (proposto anche come console in grado di competere con la PSP e DS), sul Classic (che vede un passaggio di storage da 80 a 120 GB ), sul Firmware 2.1 (che sembra non avere alcuna funzione attesa come il copia/incolla, il miglioramento del GPS e il supporto agli MMS, ma che dovrebbe correggere tutti i problemi di stabilità) e su un nuovo modello di auricolari canalbud (integrando un piccolo woofer e un piccolo tweeter) che ora posseggono anche il controllo del volume, e di riproduzione dei brani, unito ad un microfono per l’eventuale registrazione audio.

Caratteristiche del nuovo iPod Nano 4G

Ma la novità più grande è sicuramente il lancio dei nuovi iPod Nano di 4a Generazione (4G) multicolore (disponibile in ben nove colori, la linea sicuramente più varia nella storia dell’iPod) che rivoluziona completamente le dimensioni del precedente modello 3G (il modello affettuosamente chiamato FAT) e ritorna su quelle più famose del 2G. Viene abbandonato, infatti, il design quadrato e si ritorna al rettangolare con uno schermo leggermente curvo ampio 2″ e con una risoluzione di 240 x 320 pixel per 204 pp e costruito con tutti materiali ecosostenibili (vedremo cosa avrà da dire Greenpeace). Le dimensioni sono di 90,7 x 38,7 x 6,2 mm, vale a dire 0,3 mm più sottile di quello precedente, il che lo rende l’iPod più sottile prodotto fino ad oggi. Il peso è di 36,8 grammi contro i 49,2 grammi della versione precedente.

Accelerometro e Shake Control per l’iPod Nano 4G

il nuovo iPod nano 4G, infine, ha acquisito anche l’uso degli accelerometri come gli iPod Touch per orientare la visualizzazione dello schermo (Cover Flow parte automaticamente se l’iPod è orizzontale) e per una funzione un po’ più singolare: se scuotiamo il nuovo iPod nano si attiva la modalità Shuffle di riproduzione casuale dei brani. Peraltro questa ultima funzione era presente pure sul Sony Ericsson W910i con Shake Control: spero, comunque, sia disattivabile, altrimenti chi è abituato a correre col proprio iPod si potrebbe ritrovare una Playlist impazzita!

Perché mi piaceva l’iPod Nano 3G “Fat” e la speranza di un iPod Pico

iPod Nano Tutti elogiano il nuovo iPod Nano 4G, ma io credo che secondo me, è stata una piccola disfatta aver perso, un ipod così piccolo come quello di 3a Generazione. Attualmente non esiste sul mercato un dispositivo così piccolo. Non so perché non abbia avuto successo ma io credo che sia estremamente comodo e portabile. Certo la visione di un film (solo in 4:3) o delle foto non era forse molto comoda, date le ridotte dimensioni dello schermo, ma era il giusto compromesso per chi voleva ascoltare musica con le proprie playlist, senza doversi ridurre allo shuffle o portare un certamente più ingombrante iPod 2G/Classic/Touch. Insomma entrava perfettamente in qualsiasi taschino, ed era un vero iPod portabile.

Era il 5 Settembre del 2007, ovvero poco più di 1 anno fa, che la Apple ebbe l’ardire di introdurre sul mercato un dispositivo così piccolo, e oggi lo ritira forse per via delle sue scarse vendite. Credo che mai nessun iPod abbia avuto vita così breve, anche perché questo modello, era nettamente differente dal classico Nano che tutti conoscevano. Chissà che un giorno, forse, non possa ritornare sul mercato, magari col nome di iPod Pico (per chi non lo sapesse nella scala metrica abbiamo i prefissi milli, micro, nano e pico).

Oggetto da collezione

Credo, infine, che forse l’iPod Nano 3G possa divenire presto un oggetto da collezione, dato il suo prematuro ritiro dal mercato e sono comunque contento di averne un modello a casa (che ho regalato a mia moglie), perché al momento credo sia il migliore e più portabile iPod della Apple, almeno per chi ha voglia di ascoltare solo musica senza troppi ingombro.

Tag:Apple, iPod, ipod-nano, ipod-touch, itunes, keynote
CONTINUE READING >
6 comments
Gen 31 2008

Il Reality Distortion Field di Steve Jobs e il We’ll be back soon Effect degli Apple Store: analisi psicologica del ribaltamento del senso comune e delle strategie del marketing dell’attesa

Posted by Antonio Troise
Tweet

Quando si ha a che fare con personaggi famosi inevitabilmente si autoinnescano delle leggende metropolitane che possono durare anche decenni. E’ il caso, per esempio, di Steve Jobs, CEO della Apple, che sembra generare il famoso “Reality Distortion Field” (RDF) intorno a sé.
Sarà perché ammaliati dai suoi “One more thing…” nei Keynote (ribattezzati Stevenote, tanto influenti da avere una sua sezione anche in Wikipedia), sta di fatto che da tempo si dice che Steve Jobs sia in grado di applicare su chi lo ascolta un RDF (che si può paragonare alla stregua del carisma e del fascino) ovvero quella capacità iperbolica di fare marketing intelligente in grado di convincere praticamente chiunque di qualsiasi cosa.

One more thing...

Questa capacità, quindi, gli permetterebbe di plasmare e distorcere la realtà in modo da risultare vincente e convincente. Anche se questo termine è stato coniato alla Apple da Bud Tribble (prendendo spunto da un termine di Star Trek) nel lontano 1981 per descrivere il carisma peculiare di Steve Jobs, oggi il Reality Distortion Field indica, più in generale, l’abilità persuasiva dei managers, le cui conclusioni diventano commissioni appassionate per possibili progetti insani, senza considerare la praticità delle loro implementazioni o le forze competitive del mercato.

Il Reality Distortion Field di Steve Jobs
Lo strano mondo degli Apple Store e il We’ll be back soon Effect

Alla stessa stregua forse si può considerare l’Apple Appeal che questa azienda riesce ad ingenerare nei sui Apple Addicted. Certamente, oltre all’RDF di Steve Jobs, molto tecniche sono da considerarsi puro frutto delle più alte strategie di marketing (in molti hanno tentato di carpire i segreti per fare una presentazione in stile Steve Jobs) che con pochi semplici passaggi, riesce sempre a far parlare di sé anche da coloro che non si sono mai avvicinati a questo mondo. Ne è un esempio lampante lo strano mondo degli Apple Store e il suo “We’ll be back soon” effect.

We

Avete mai visto uno store online come Amazon, Dell, Hp etc, andare offline per una o due ore solo perché veniva aggiornato un prodotto o introdotto uno nuovo (come il recente Ipod Nano Rosa)?
Eppure Apple, adottando una politica controcorrente che va contro il principio del “sempre online” tipico dell’e-commerce, si comporta proprio così, mostrando il famoso post-it “We’ll back soon” e le bandierine dei vari Apple store con i numeri telefonici. Per cui, contrariamente alla maggior parte dei siti internet, un Apple Store chiuso per un’ora, non è una notizia negativa ma esattamente l’opposto, un evento che molti fan stavano aspettando!
E’ per questo che mi piace parlare di un vero e proprio ribaltamento del senso comune e delle strategie del marketing!

Quindi, prendendo spunto dalla maestria del co-fondatore della Apple, sembra che la chiusura dello Store aiuterebbe Apple a costruire e mantenere alta l’attesa e l’eccitazione verso nuovi prodotti, visto che da li a poco, la blogosfera e l’internet intera, inizierà il classico “tam-tam” mediatico alla ricerca di nuove informazioni e le scommesse su cosa Apple presenterà si susseguiranno ininterrotte.

In quest’ottica si innesca anche il filone dei rumors: nessun altro prodotto tecnologico è così immerso nei rumors quotidiani che, inevitabilmente, riescono a prevedere molte delle cose che affermano.

L’RDF arriva fino all’acquirente

Questo stare sempre attenti alle ultime novità di casa Apple, crea un effetto tipico di chi compra o deve comprare un prodotto della mela: se qualcuno deve andare a comprare un PC Sony Vaio o un PC HP, è molto meno attento ai dettagli del prodotto e non sta mai a verificare che quello sia veramente l’ultimissimo modello appena uscito. L’importante che abbia le specifiche richieste e un prezzo ragionevole.

Per l’acquirente Apple, invece, non è così e, forse perché succube della psicologia degli Apple Store, tende sempre a verificare che quello che sta per comprare sia l’ultimo modello e che, nella fattispecie, tende a controllare, per quanto possibile, che non possa uscire niente altro di nuovo da lì a 3 mesi, almeno. Addirittura, se il modello è vecchio di “ben” 3-4 mesi, allora si tende ad aspettare il successivo restyling o speed bump!
Non si spiega altrimenti il proliferare di siti come MacRumors Buyer’s Guide o il famoso Mactactic – Know when to buy your mac che, attraverso semplici e pure previsioni statistiche, cercano di carpire le date di quando dovranno uscire i nuovi prodotti Apple.

Rumors

Quest’ultimo è un comportamento tipico che ho ritrovato in molte persone e, lo devo ammettere, anche in me quando ho deciso di acquistare il Macbook Pro: forse, il fenomeno si può spiegare perché, dato che i prodotti della mela hanno un prezzo un po’ più alto dei prodotti consumer che siamo abituati ad acquistare, tendiamo a non vedere spesi tanti soldini su un prodotto che parte già vecchio… E’ anche vero, però, che i portatili Apple si svalutano molto meno velocemente di un equivalente portatile HP, Acer, Sony, etc… probabilmente perché anche sui prodotti Apple aleggia il famoso Reality Distortion Field di Steve Jobs!

Tag:Apple, apple-store, keynote, steve-jobs
CONTINUE READING >
6 comments
Gen 21 2008

La sconfitta dei servizi web 2.0 come Twitter e CoverItLive per il live blogging. Racconto di come il Keynote ha mandato in crash la blogosfera

Posted by Antonio Troise
Tweet

Se vi annoverate tra gli appassionati di tecnologia, sicuramente non avrete potuto fare a meno di notare il riflesso mediatico che il Keynote del 15 Gennaio 2008 ha avuto sulla blogosfera e sui quotidiani di tutto il mondo. Che siate appassionati o meno dei prodotti della mela, sicuramente un occhio sul loro sito o su qualche articolo relativo all’evento lo avete buttato, anche solo per capire fino a che punto si fosse spinta la tecnologia.
Ebbene, in questa tempesta mediatica, di rumors e di commenti, in molti hanno organizzato dei live blogging per dare notizia in tempo reale su quello che si dicevano al Macworld Expo di San Francisco. I veri vincitori della diretta sono stati i tradizionalisti (come Engadget o il nostrano Melablog), che hanno optato per un aggiornamento live sulle pagine del proprio blog, creando una pagina apposita che veniva aggiornata ogni pochi minuti con immagini e testi.
Altri, invece, hanno tentato audacemente la strada dell’innovazione ma per farlo si sono dovuti appoggiare su servizi esterni web 2.0 come Twitter e CoverITLive che, per quanto siano gratuiti e diffusi, hanno tradito le loro aspettative.

Twitter Error
Il caso CoverItLive

Molti siti famosi si sono appoggiati su CoverItLive, come nel caso dell’italiano TheAppleLounge, che ha voluto testare sul campo CoverItLive, il nuovissimo servizio per fare blogging di event in tempo reale (liveblogging appunto), nato con lo scopo di eliminare servizi adattati per l’occasione come Twitter o gli update multipli di un post su un blog, quando si voglia raccontare di eventi, convegni, BarCamp, partite, seminari e, perché no, anche Keynote! L’indubbio vantaggio è quello di non allontanare i nostri lettori dalla pagina del nostro blog ma nemmeno costringerli a fare refresh della pagina di continuo per vedere se abbiamo inserito qualche aggiornamento, mostrando una finestra di liveblogging stile IM (ma senza pubblicità) in cui è possibile inserire anche audio, presentazioni, video e immagini

Purtroppo, forse perché ancora troppo giovane, CoverItLive non ha retto l’intenso traffico che da tutto il mondo transitava sui loro servers ed è venuta meno l’interessante diretta che stavano realizzando.

Altri blogger più o meno famosi hanno scelto la piattaforma CoverItLive non pensando minimamente che potesse essere così instabile: è il caso di GeekBrief.tv che ha rivisto funzionare il servizio solo al termine del Keynote! Lo stesso è accaduto a CrunchGear che verso le 10.00, dopo oltre mezz’ora di fermo, consigliava:

if you’re visiting here, hit crunchgear.com/index.html to view the live text

Sono stati talmente tanti blogger che si erano affidati a CoverItLive, che il suo presidente Keith McSpurren, il giorno dopo ha inviato una missiva di pubbliche scuse:

We would like to apologize to all of our users and their readers for the service outage that happened mid-day on January 15. CoveritLive was specifically designed to handle small and very VERY large live blog events like the Steve Jobs Keynote at MacWorld. Our issue appears to have been a very minor technical one on our end that was amplified dramatically by the extremely heavy traffic from around the world as many new users and hundreds of thousands of first time readers visited our customers who were hosting live blogs. We do not need to make any structural changes to handle this type of load in the future but we do need to make sure our Quality Assurance process is tighter. This was a case of one loose screw taking us down.
We very much appreciate your patience and understand any frustration you experienced. To our new users, we hope you see the benefit in our software and will give it another try. To our existing users, most of you have given us great feedback in the past and we have been very responsive. Please stick with us and have faith that we will adjust quickly to stop this kind of thing happening again.

Il caso Twitter

Altri, invece, hanno provato ad usare la famosa e oramai consolidata piattaforma di microblogging, Twitter. Anche se questo servizio non è nato per effettuare un live blogging è facile poterlo adattare a tale scopo in quanto permette un aggiornamento reale a tutti i propri iscritti. Ma, nonostante, però, questo servizio permetta solo il semplice inserimento di testo (niente immagini e video che potrebbero appesantire i server) durante tutta la durata del keynote Twitter è rimasto completamente inutilizzabile e dal team di sviluppo non è trapelata alcuna informazione circa l’origine del problema, che comunque sembrava ovvia!

Twitter Fail

Infatti, se provate a vedere la sezione di Twitter di Macworld, alle 08:56 AM compare un gioioso:

Hello from Moscone West

e, dopo più di un’ora, alle ore 10.07 compare un laconico ed ultimo messaggio:

Apple has crashed Twitter, I think

La stessa cosa si evince da un messaggio del live blogging su Twitter di Ars Technica alle 11.43 (ma credo che ci sia un fuso orario di +1 ora):

Sorry guys hard to keep up here

Anche il famoso Fake Steve Jobs è stato coinvolto dal down di Twitter:

twitter is BROKEN!

La notizia del fallimento di Twitter è riportata anche da TechCrunch con il titolo: “Twitter Fails Macworld Keynote Test“.

Il crash della blogosfera e possibili alternative

E’ forse un po’ catastrofico come titolo, ma da quanto leggo su webware, ci è mancato davvero poco. Infatti, dopo il down di servizi come Twitter e CoverItLive sui cui anche i più famosi blog facevano affidamento anche per ridurre la banda di uso, molti siti sono andati offline perché non riuscivano a sopportare le continue richieste dei proprio lettori che, in media, ogni 5 secondi aggiornavano le pagine dei blog che erano costretti a fare il live blogging del Keynote sulle pagine del proprio sito. E’ il caso, per esempio, di Engadget,

Engadget

mentre Gizmodo è rimasto online ma era estremamente lento. Su MacDailyNews, invece, nel suo Live Coverage, si supplicava di:

Please DO NOT RELOAD this page manually to minimize server activity due to expected high traffic. Thank you

Diversa sorte è capitata, invece a MacRumors, che, forse più intelligentemente, ha approntato per l’occasione un sito live, Macrumorslive.com, che si aggiornava automaticamente con le tecniche Ajax (e quindi risultava molto più leggera). Sarà forse questo il futuro?

Oppure forse sarà il caso, come dice qualcuno, di trasformare i social network centralizzati in una più naturale rete di social network P2P, decentralizzati e, magari, fondati sul trust: in pratica si tratterebbe di creare un sistema ad eventi basato sul web e decentralizzato in cui Twitter sarebbe semplicemente uno dei tanti servizi presenti su questa infrastruttura.

In ogni caso, forse sarà il caso di cambiare qualcosa nelle regole della blogosfera e forse gli eventi passati possono far riflettere sulla debolezza di internet in occasione di eventi ad interesse mondiale.

Tag:Ajax, Apple, blog-power, keynote, liveblogging, macworld, microblogging, twitter, Web 2.0
CONTINUE READING >
2 comments
Gen 15 2008

Il computer leggero come l’aria: il supersottile Macbook Air. Caratteristiche, considerazioni personali e il primo video di presentazione. Voi cosa ne pensate: lo acquistereste?

Posted by Antonio Troise
Tweet

Macbook Air Durante il keynote del Macworld Expo 2008 (qui potete vedere tutto il video dell’evento) di San Francisco, Steve Jobs, CEO di Apple, ha presentato, tra le altre novità proposte dalla casa di Cupertino, una piccola rivoluzione: il supersottile MacBook Air. Se già i rumors si susseguivano da giorni a riguardo, dare un’occhiata dal vivo del nuovo gioiello della Apple, è stato più appagante! Vi consiglio, quindi, di andare, innanzitutto il video di presentazione disponibile sull’Homepage della Apple ma anche su Youtube:

Qui, invece, potete dare un’occhiata alla nuova pubblicità del Macbook Air:

Ora che avete visto di cosa stiamo parlando, passiamo a qualche nota tecnica e alle mie personali riflessioni.

Tag:Apple, Asus Eee, iPhone, iPod, keynote, mac, macbook, macworld, ssd, steve-jobs, wireless
CONTINUE READING >
14 comments
Set 6 2007

Apple rivoluziona tutta la sua serie di iPod e introduce l’iPod Touch con le stesse caratteristiche dell’iPhone che ora costa ben 200$ in meno

Posted by Antonio Troise
Tweet

iPod Ieri sera ho seguito il live del Keynote al Moscone Center di San Francisco (California) (oggi è disponibile anche il video dell’Apple Special Event Settembre 2007) e devo dire che tutti i rumors dei giorni precedenti sono stati sorprendemente confermati.

Due, secondo me, sono le notizie più importanti uscite ieri dal cappello magico di Steve Jobs: tutti gli iPod, dal più piccolo al più grande, sono stati rinnovati e ridotti di dimensioni (la parola d’ordine di Steev Jobs pare sia: più piccoli e più capienti) ed è stato introdotto il nuovissimo e quanto mai meraviglioso Ipod Touch, praticamente un iPhone senza la parte telefonica ma più sottile di 8 millimetri, definito dal CEO Apple, con scarsa modestia, “una delle sette meraviglie del mondo“.

Ma andiamo con ordine ed esaminiamo nel dettaglio tutte le novità (e sono tante) del Keynote di ieri sera.

  1. iPod Nano
  2. iPod Shuffle
  3. iPod Classic
  4. NOVITA’: iPod Touch (l’iPhone senza Phone)
  5. Disponibilità sul mercato degli iPod
  6. L’iPhone ora costa 200$ in meno
  7. iTunes 7.4 e le suonerie per l’iPhone
  8. Starbucks
  9. iPhone in Europa
Tag:Apple, iPhone, iPod, ipod-touch, keynote, mac, os-x, steve-jobs macworld
CONTINUE READING >
4 comments
Ago 8 2007

Tutte le novità dal mondo Apple: nuovo iMac solo da 20” e 24”, tastiera slim, addio al tasto mela, iLife 08, iWork 08, aggiornato il MacMini

Posted by Antonio Troise
Tweet

Dopo l’iPhone, l’Apple Special Event August 2007 sembrava essere passato un po’ in sottotono anche se nella blogosfera il fermento c’era anche se silente… e le novità non sono certo mancate. Qui potete vedere il meeting di presentazione di ieri sera, mentre qui potete guardare i nuovi spot della nuova linea di iMac.

Ecco quali sono state le 10 grandi e piccole novità illustrate da Steve Jobs nel corso dello Special Event tenutosi ieri 7 Agosto 2007 nel quartier generale di Cupertino.

  1. Nuova linea di iMac
  2. iLife ’08
  3. iWork ’08
  4. Aggiornato il MacMini
  5. Nuova tastiera slim
  6. Aggiornato il servizio web .Mac
  7. Addio al simbolo della mela sulle nuove tastiere
  8. Aggiornato Airport Extreme 802.11n
  9. Schede RAID
  10. Anche in Europa il nuovo sito della Apple
  11. Considerazioni finali di Steve Jobs
Tag:airport, Apple, ilife, imac, iwork, keyboard, keynote, macmini, macworld, raid, special_event, steve-jobs
CONTINUE READING >
2 comments
Giu 12 2007

Ho installato Safari 3.0 per Windows: che delusione. Analisi sulle sue vulnerabilità e problemi di visualizzazione dei siti e sulla coppia Safari-iPhone

Posted by Antonio Troise
Tweet

Ieri, appena terminato il keynote, ho installato la beta pubblica di Safari 3.0 per Windows, curioso di testarne le innumerevole potenzialità che aveva presentato Steve Jobs, dopo il suo famoso “One More Thing“. Ma devo dire che sono rimasto estremamente deluso perché il prodotto, almeno nella sua versione per Windows, non è assolutamente completo ed è lontano anni luce da Firefox 2.0 e, incredibile a dirlo, da Internet Explorer 7.0!

In effetti, a sentire Steve Jobs, sono molti i motivi per cui un utente user dovrebbe preferire Safari a Internet Explorer o a Firefox:

1. Velocità
2. Interfaccia grafica elegante
3. Facilità di Bookmarking
4. Blocco dei Pop-up
5. Inline Find (interessante funzione di ricerca che evizenza in una pagina web la parola cercata)
6. Tabbed Browsing
7. SnapBack
8. AutoFill dei form
9. Lettore RSS integrato
10. Text Fields ridimensionabili
11. Possibilità di navigare in modalità privata
12. Sicurezza

Peccato che la normale navigazione con Safari, risulti seriamente compromessa, come dimostrano due screenshot che ho fatto oggi. Il primo riguarda l’errore generato e riprodotto più volte dopo l’apertura di una nuova tab vuota (ma pare che vada in crash anche quando si aprono i segnalibri); il secondo è relativo alla non corretta visualizzazione dei font: al post di “_______” doveva comparire la parola “Levysoft”!

Molti potrebbero obiettare che il prodotto è ancora in beta che da qui al lancio della versione definitiva molto potrebbe cambiare, ma di certo la presentazione fatta ieri al keynote, lasciava presagire qualcosa di più. Certo è che se speravano, con questa mossa a sorpresa, di convincere la gente a passare ad un Mac, forse hanno scelto la strada più tortuosa.

Addirittura, a poche ore dal lancio, sono state scoperte almeno 6 gravi vulnerabilità, 4 di tipo DoS e 2 remote execution.

Una della vulnerabilità è dovuta all’integrazione stretta che c’è tra Safari ed il sistema operativo OS X; quando il browser è installato in un altro sistema, ad esempio Windows Xp, cominciano i problemi. Dal browser è infatti possibile richiamare i processi del sistema operativo definendo anche i parametri opzionali, in quanto in Safari non è stato previsto un livello di validazione adeguato per le richieste provenienti dal browser. Gli effetti possono essere catastrofici nel caso in cui si visiti un sito contenente codice che riesca a sfruttare questa vulnerabilità.

Quindi, almeno per gli utenti Windows, conviene aspettare la release definitiva prima di installare Safari 3.0.
Tra le novità introdotte, ha stonato, a mio avviso, la mancanza nella beta pubblica rilasciata, di ClipIt, la funzione che aveva appena mostrato Steve Jobs nel corso del keynote e che permette di creare “al volo” un widget per Dashboard di una pagina web. Sarebbe stato interessante provarla.

Nonostante Safari, sia stato lanciato con più enfasi del necessario, è comunque un concorrente in più nel mercato dei browser, un mercato che è passato da un troppo lungo monopolio ad un sostanziale duopolio e che non potrà non giovare di un nuovo attore.
Ma c’è anche chi pensa che il reale motivo dell’entrata in campo di Safari su Windows, è che Apple ha infatti deciso, fra le perplessità degli sviluppatori, che sul suo imminente telefonino iPhone si potranno installare programmi soltanto tramite il browser Safari. Offrendo una versione Windows di Safari, Apple permette agli sviluppatori di cominciare sin da subito a scrivere programmi per l’iPhone anche senza disporre del telefonino.

UPDATE: Qui ho trovato la soluzione al problema del crash coi bookmark:

1) Dentro la cartella “C:\PROGRAMMI\SAFARI” cercate la cartella “Safari.resources”
2) Localizzate la cartella “en.lproj” e fatene una copia
3) Rinominate la copia “it.lproj”
4) Riavviate Safari

Intanto Apple ha rilasciato un aggiornamento di Safari per Windows. L’update, scaricabile tramite Aggiornamento Software dovrebbe porre rimedio alle principali falle scoperte dopo poche ore dal rilascio della versione 3.0.
Sulla pagina dedicata a Safari del sito Apple è disponibile il download della nuova versione 3.0.1.

Tag:Apple, iPhone, keynote, mac, safari
CONTINUE READING >
7 comments
Giu 12 2007

Tutte gli eventi del deludente Keynote Apple: l’unica vera novità è Safari per Windows. Raccolte le prime amareggiate reazioni della blogosfera sul dock 3D.

Posted by Antonio Troise
Tweet

Keynote Devo dire che ci si aspettava di più da questo Keynote: certo non sono mancati i colpi di scena ma forse, dopo quello di Gennaio che presentò l’iPhone ci si aspettava qualche nuova rivoluzione in arrivo. La scaletta che era trapelata qualche ora prima, anche se un clamoroso fake, era indubbiamente più interessante.

Ho seguito l’evento principalmente su engadget e maccitynetLive. E’, però, ora possibile rivedere il video dell’intero keynote di Steve Jobs al Worldwide Developers Conference (WWDC 2007), la conferenza riservata agli sviluppatori.

Tre sono stati gli argomenti principali che sono stati svelati nel corso del keynote :

  1. Presentate 10 novità di Leopard sulle 300 introdotte. Tra queste abbiamo:

    – Il dock ha un nuovo look 3D ed è dinamico. In pratica, ora le icone che costituiscono il dock sono in versione tridimensionale e poggiano su una barra trasparente e riflettente; una volta selezionata l’applicazione di interesse verrà visualizzata una pila che mostrerà l’intero “contenuto”, siano essi documenti, fotografie o applicazioni. E’ questo il concetto di Stack, una nuova funzione del dock che pulisce la Scrivania da icone inutili, impilando i file nel dock come file di documenti.

    – Rinnovato il Finder che integra anche CoverFlow. Inoltr, ora per cercare i file si utilizzerà sempre Spotlight.

    – Nuova sidebar con funzioni di ricerca, preferenze di ricerca e file condivisi.

    – Presentato Quick Look che permette di avere le preview sempre disponibili dei file, senza aprirli.

    – La cosa più interessante, però, è che Leopard è totalmente a 64 bit. Jobs confronta applicazioni a 32 e 64 bit, aprendo ad esempio grandi foto e mostrando la superiorità delle secondo. Per usare un filtro su una foto da 4Gb Jobs ci impiega 28 secondi a 64bit, 81 sul 32bit.

    – Vengono mostrate le potenzialità di Core Animation renderizzando animazioni live.

    – Boot Camp è finalmente integrato: Leopard offrirà la possibilità di lanciare ed utilizzare Windows XP e Vista sulla stessa macchina sarà quindi possibile usare applicazioni Xp e Vista a velocità nativa. Un processo guidato creerà la partizione sull’hard disk e inizierà il processo di installazione. Interessante la possibilità di passare da un sistema all’altro in maniera molto veloce, il tutto in nativo e senza quindi usufruire di virtual machines. Potrebbe essere un elemento chiave per chi ha bisogno di entrambi gli OS a velocità nativa ma non può permettersi di stare a lungo senza uno dei due!

    – E’ possibile raggruppare facilmente applicazioni da uno Space all’altro, ad esempio avremo uno spazio per il gioco e uno per il lavoro. Se un gioco gira in uno spazio, l’audio si sentirà solo quando è attivo quello spazio. Le applicazioni si spostano con un drag&drop.

    – La Dashboard è stata potenziata con le web clip, cioè le widget che si possono creare totalmente con con Safari. Con la funzione forbici è possibile trasformare una porzione di qualunque pagina in una widget.

    – iChat migliora la qualità audio con il codec AAC low delay ed inoltre vengono introdotte le tab per le chat, effetti Photobooth e iChat Theatre con il quale è possibile condividere foto, video e le slide di keynote con tanto di transizioni.

    – Confermata la presenza di Time Machine per il backup automatico.

    – Nessuna notizia, invece, sulla presenza del filesystem ZFS.

    – Per maggiori dettagli è possibile visitare la nuova pagina dedicata a Leopard che, grazie a dei filmati demo, illustra tutte le novità principali di Leopard.

  2. Dopo Quicktime e iTunes, ecco arrivare, del tutto inaspettatamente beta di Safari 3 per Windows.
    Apple, oggi, ha infatti rilasciato la beta pubblica di Safari 3.0, sviluppato in Universal Binary, versione compatibile con Windows XP e Vista, oltre ovviamente che per la piattaforma Macintosh. Secondo il test iBench, Safari 3.0 è il browser che velocizza maggiormente java su Windows, battendo Firefox e Internet Explorer, rendendolo, in definitiva, il browser più veloce per Windows.
  3. Sull’iPhone, il Ceo di Apple ha dichiarato che, pur essendo chiuso il Mac OS X incluso, ha comunque aperto iPhone agli sviluppatori tramite Ajax. Infatti sarà possibile far girare applicazioni del Web 2.0 che usano pesantemente Ajax. Jobs ha promesso che sarà possibile scrivere applicazioni per iPhone sfruttando gli standards Web.

Da segnalare il prezzo di Leopard: solo 129$ e l’ironia di Steve Jobs su Vista: “Sei versioni di Leopard: Basic version, $129. Premium version, $129. Business version, $129, Enterprise version $129. Ultimate version, $129.”

Molto interessante, invece, la notizia che i videogames tornano diffusamente anche su Macintosh. EA (con Command and Conquer 3, Battlefield 2142, Need for Speed Carbon e Harry Potter e l’Ordine della Fenice, Madden e Tiger Woods ’08) e ID (con Tech 5 e Quake), due delle case produttrici di videogames più importanti, colgono il momento favorevole di Apple e molto probabilmente il passaggio ad Intel, per annunciare che presto vedremo i titoli dei loro videogiochi più famosi anche su Mac.

La strategia di Cupertino è semplice: prima ha attirato i Win-user con BootCamp e Safari per Windows, ora tenterà anche gli accaniti videogiocatori con i titoli più venduti.

Sito Apple Ma ecco che, finito il keynote di Steve Jobs, arriva una novità non annunciata. Dopo molti anni il sito di Apple (al momento non ancora quello italiano) e l’Apple Store hanno abbandonato lo stile Aqua per far posto ad una grafica totalmente rinnovata in sintonia il look di Mac OS X Leopard, dando addio alle storiche tab e proiettando il look in uno stile un pò più web 2.0, sopratutto nell’Apple Store.

Nella blogosfera il dock 3d non è ben visto perché considerato inutile e troppo somigliante al Looking Glass di Sun del 2003. C’è chi, sfogandosi, afferma che: “Vista é una copia di Tiger, e Leopard una copia di Vista” e che “questo OSX ha riportato in ambiente mac il peggio della grafica di windows“.

E, intanto, il malcontento si percepisce anche in borsa tanto che poco dopo la fine del Keynote, le azioni Apple hanno perso il 3%.

Tag:Apple, iPhone, keynote, leopard, steve-jobs
CONTINUE READING >
7 comments
Gen 9 2007

Keynote di Steve Jobs: Apple TV, iPod e iPhone!

Posted by Antonio Troise
Tweet

Su Melablog è in corso la diretta live dell’atteso Keynote di Steve Jobs della Apple al MWSF 2007. Se volete approfondire, guardatevi le decine di immagini offerte in diretta dal sito Engadget: consiglio di refreshare più volte la pagina perché l’articolo è scritto a flusso continuo.
Il bello è che gli Apple Store di tutto il mondo, dalle 17.23 di oggi sono andati offline, segno inequivocabile dell’annuncio di nuovi prodotti.
Da oggi Apple Computer Inc. cambia nome e si chiamerà semplicemente Apple Inc!

Apple TV

Presentato Apple TV (prima dell’uscita ufficiale veniva chiamato iTV): avrà USB2, ethernet, wifi, HDMI, 720p HD video. HardDisc 40Gb. Wifi b/g/n. Procesore Intel. Userà l’Apple Remote e potrà sincronizzarsi con un Mac e collegarsi a 5 computer. Il prezzo: 299$ e consegna a Febbraio 2007.

Presentato finalmente iPhone: spettacolare!!

iPhone
iPhone
iPhone
iPhone

In pratica 3 prodotti in uno: iPod widescreen + Telefono cellulare + Internet Comunicator.
Ed ha una interfaccia RIVOLUZIONARIA. Niente tasti o stilo: si usano le dita… è il sistema “multi-touch” (“Un salto in avanti di almeno 5 anni rispetto alla concorrenza” dice Steve Jobs). Il sistema operativo è ovviamente OSX!
Ha uno schermo da 3,5″, 1 (uno) solo pulsante, microfono e altoparlante, connettore dock (come iPod), è sottile solo 11,6 mm e sul retro ha una fotocamera da 2 megapixel. Infine ha 3 sensori rivoluzionari: di prossimità (quando lo avvicinate all’orecchio si spegne il display), di luce ambientale, un accelerometro (se lo ruotate, lo schermo mostra le immagini ruotate). iPhone è anche un cellulare con supporto Quad-band GSM-EDGE, Wifi, Bluetooth.

Frutto di oltre 200 brevetti depositati dalla Apple, iPhone (che in pratica è un PDA/SmartPhone … peccato non sia UMTS) verrà venduto a $499 (per il modello da 4 GB) e a 599$ (per il modello da 8 GB), disponibile da Giugno 2007.

C’è da notare che in questo Keynote non è stata fatta alcuna menzione su Leopard, iWork, iLife o MacPro supercore e non hanno fatto altro che confermare i rumors che circolavano da mesi!

Steve Jobs ha affermato: “Siamo qui per scrivere un pezzo di storia”. Bisognerà vedere, però, come risponderà il mercato!

[via Melablog e Engadget]

Tag:Apple, iPhone, iPod, keynote, steve-jobs, tv
CONTINUE READING >
8 comments
SeguiPrezzi - Risparmia con Amazon.it

Categorie

Commenti Recenti

  • Antonio Troise on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Fioredicollina on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Antonio Troise on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Emanuele on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Luca on iDatabase: la valida alternativa di Bento per macOS e iOS per i database personali

Meta

  • Accedi
  • Entries RSS
  • Comments RSS
  • WordPress.org

Friends Link

  • GamerTagMatch
  • SeguiPrezzi.it – Risparmia con Amazon.it
  • Trendy Nail

Seguimi su:

  • facebook
  • twitter
  • rss
Creative Commons License
Levysoft by Antonio Troise is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale 2.5 Italia License.
© Copyright 2004 - 2014 - Levysoft by Antonio Troise