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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Set 17 2008

Asus Eee Box B202: è nato il rivale low cost del Mac Mini? Piccolo come un libro, silenzioso ma non supporta i filmati HD e non ha drive ottico

Posted by Antonio Troise
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Dall’8 Settembre 2008 è iniziata la commercializzazione del nuovo Asus Eee Box B202 basato su piattaforma Intel Centrino Atom e mi sto interessando al prodotto per avere una soluzione low-cost di un PC piccolo e silenzioso da lasciare in salotto sotto al mio televisore LCD da 32” per attività di background. Avevo anche pensato all’acquisto di un Mac Mini, ma il costo dell’Asus Eee Box (il cui design, comunque, ricorda più un Apple TV che un Mac Mini) è nettamente inferiore (anche perché probabilmente lo sono anche le sue prestazioni rispetto al piccoletto della Apple): 249€ dell’Asus Eee Box contro i 499€ del Mac Mini.

EEE Box
Caratteristiche

Da come si legge sul sito del produttore, l’Asus Eee Box B202 pesa solamente un chilogrammo ed è piccolo come un comune libro (215.9 x 177.8 x 25.4 mm); è equipaggiato con un processore Intel® ATOM N270 1.6 GHz, 1GB di RAM DDR2, 80GB di HardDisk da 5400 RPM ed una scheda video integrata GMA950 con connettività garantita dal Wi-Fi 802.11n e 1 Gigabit LAN. Inoltre ha una uscita DVI-I, un’uscita audio S/PDIF e una per cuffia, un lettore di card 5 in 1, 4 porte USB 2.0 e sistema operativo Microsoft Windows XP Home (è compatibile comunque con Linux mentre il prezzo del prodotto comprende anche i 30 dollari della licenza di XP).

Asus Eee Box Fronte & Retro

Con la tecnologia ASUS Express Gate permette un tempo di avvio di soli 7 secondi; è estremamente silenzioso e rispettoso dell’ambiente, poiché genera al massimo 26 decibel di rumorosità e consuma fino al 90% in meno di energia rispetto ad un PC desktop tradizionale. Inoltre, utilizza uno speciale modulo di dissipazione del calore dotato di una ventola la cui velocità viene regolata automaticamente in base alla temperatura interna.

L’estrema attenzione per l’ambiente di Eee Box è poi ribadita anche dall’utilizzo di materiali eco-compatibili in conformità con gli standard RoHS e WEEE per la massima tutela ambientale. Con il supporto VESA standard 75/100 è facilmente installabile dietro qualsiasi display LCD ed è disponibile in due colori: bianco e nero.

Caratteristiche Asus Eee Box B202
OS Windows XP Home
Processore Intel Atom N270 (1.6 GHz, FSB 533, 512KB cache L2)
Memoria DDRII 1 GB
Hard Disk 80 GB
Chipset 945GSE + ICH7M
Scheda Video IGP Intel GMA 950 integrata, 1600 x 1200 risoluzione massima
Connettività 10/100/1000 Mbps LAN, WiFi 802.11a/b/g/n , Bluetooth opzionale
Card Reader SD, SDHC, Mini SD, (Micro SD con adattatore) ; MMC,
MMC plus, MMC4.x, RS MMC, RSMMC4.x (MMC mobile con adattatore);MS,MS PRO
Scheda Audio Azalia ALC888 Audio Chip
Porte Frontali 2 x USB 2.0
1 x Headphone-out jack (WO/SPDIF)
1 x MIC
1 x Card Reader; SD, SDHC, Mini SD, (Micro SD con adattatore) ; MMC, MMC plus, MMC4.x, RS MMC, RSMMC4.x (MMC con adattatore);MS,MS PRO]
Porte Posteriori 2 x USB 2.0
1 x Gigabit LAN RJ45
1 x DVI out
1 x Line-Out (L/R) con S/PDIF
antenna WiFi
Accessori alimentatore 19Vdc, 4.74A, 65W
Mouse (opzionale)
Keyboard (opzionale)
VESA mount (opzionale)
WiFi antenna
Dimensioni 215.9 x 177.8 x 25.4 mm
Peso Peso netto: 1 Kg
Peso lordo: 3 Kg

Ecco una video recensione di HotHardware:

ASUS Express Gate

Fedele alla filosofia ‘eee’ (Easy – Exciting – Excellent), Eee Box saprà conquistare il pubblico per la sua facilità ed immediatezza di utilizzo, grazie in particolare ad ASUS Express Gate, una tecnologia esclusiva di ASUS, che consente un accesso praticamente istantaneo (circa 7 secondi dall’accensione) ed estremamente semplice a web, posta elettronica, instant messanging, contenuti multimediali e molto altro ancora, senza dover attendere l’avvio del sistema operativo. In pratica, però, l’ASUS Express Gate altro non è che una speciale distribuzione Linux sviluppata da DeviceVM e chiamata Splashtop che utilizza il file system compresso SquashFS (lo stesso impiegato da quasi tutti i LiveCD).

Splashtop

I vantaggi principali di una soluzione di questo tipo sono quello di essere teoricamente immune da virus e quello che viene promosso come “instant-on“. Significa che il sistema viene caricato in modo quasi istantaneo, impiegando solo pochi secondi.

Design

Grazie al design particolarmente accattivante ed al contempo raffinato, Eee Box rappresenta, inoltre, un originale complemento d’arredo in grado di integrarsi armoniosamente in qualsiasi ambiente, non solo in un ufficio o in un negozio, ma anche a casa, in salotto, nello studio.

Asus Eee Box Fronte & Retro

Un punto a favore è la cura nel design soprattutto nella realizzazione del pulsante di accensione che è a sfioramento, poiché data l’estrema leggerezza del sistema, la pressione di dito sul pulsante di accensione meccanico, rischierebbe di spostare all’indietro l’Eee Box.

Prestazioni

Dai test di Silent PC si evince che le prestazioni dell’Asus Eee Box B202 non sono comunque paragonabili ad un media center di basso costo, specialmente se si vuole vedere filmati HD. Per diventare un media center servirebbe un Atom dual core (in arrivo) e un chipset con accelerazione video decente.

Ecco i Pro e i Contro di Silent PC (con qualche mia integrazione):

PRO

* Consumi energetici ridotti fino al 90%
* Molto silenzioso (26db con un massimo di 37db)
* Buone performance
* Wi-Fi integrato
* SPDIF out
* Design curato, piccolo ed è possibile montarlo dietro un monitor LCD con attacco VESA

CONTRO

* Non supporta la riproduzione dei video HD 1080P
* CPU leggermente lenta
* No HDMI
* No DVD / Blu-ray drive
* No Bluetooth (opzionale)

Conclusioni

Insomma ci troviamo di fronte ad un pc dal design accattivante, silenzioso e abbastanza potente, ma non tanto da poterlo usare come un vero e proprio Media Center, per riprodurre filmati in alta definizione, senza supporto (almeno non di default) del Bluetooth integrato (anche se si potrebbero usare una delle 4 porte USB 2.0 per collegarci una antenna wi-fi di quelle micro da 12€) e privo di lettore ottico integrato (si potrebbe rimediare acquistando un drive esterno, da collegare ad una delle 4 porte USB).
Insomma, in definitiva, si tratta di un vero e proprio nettop, secondo la visione di Asus, e che, sostanzialmente differisce dall’EeePC laptop principalmente per la mancanza della batteria e del drive allo stato solido SDD per lo storage.

Tag:alta definizione, asus, Asus Eee, blu-ray, bluetooth, ddr2, hdmi, intel, lcd, pc, sd, televisore, usb-2.0, ventola, wi-fi, Windows
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Ago 27 2007

EFI: la rivoluzionaria tecnologia che sostituirà il BIOS. Il Mac già lo supporta ma i PC Windows sono fermi agli anni ’80 con l’antiquato BIOS

Posted by Antonio Troise
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EFI Bios di un MAC Da qualche giorno Apple ha aggiornato alla versione 1.4 Beta la release di BootCamp, il famoso tool in grado di partizionare l’hard disk dei Mac con processore Intel e in grado anche di fornire un cd per installare tutti i driver necessari per il funzionamento di Windows su una macchina Mac (solitamente incompatibile).

Andando a reperire informazioni su BootCamp sul sito di Apple ho trovato due chicche davvero curiose che mostrano come quella della casa di Cupertino si crogiolano, a ragion veduta, sui loro successi.
Nella colonna a destra potete trovare due note interessanti:

A buon intenditor…

Windows funziona su Mac come su qualsiasi PC, pertanto sarà soggetto alle stesse minacce che infestano il mondo Windows. Ricordate quindi di mantenerlo aggiornato con le ultime correzioni di sicurezza.

EFI e BIOS

I computer Mac si avvalgono di una tecnologia standard di settore ultramoderna chiamata EFI per gestire l’avvio. Purtroppo, sia Windows XP sia Vista sono fermi agli anni ’80 con l’antiquato BIOS. Niente paura: con Boot Camp, i sistemi Mac sono perfetti anche per il secolo scorso.

A dire il vero non sapevo che i Mac non usassero il BIOS ma il modernissimo EFI (acronimo che sta per Extensible Firmware Interface). Per chi non lo sapesse, EFI è una tecnologia Intel che sostituirà gradualmente gli attuali BIOS delle schede madri, e arrivata per la prima volta sul mercato agli inizi del 2006 grazie ai primi iMac Intel Core Duo di Apple. Sebbene EFI sia già arrivato sul mercato nei nuovi iMac, questi si appoggiano a un chipset proprietario sviluppato da Apple. Il primo chipset di Intel a supportare i BIOS EFI sarà quello della piattaforma mobile Santa Rosa basata sul chipset Crestine e il processore Merom. Windows Vista x64 supporta EFI in maniera nativa.
Gli osservatori del settore dicono che ci vorranno alcuni anni prima che EFI possa imporsi come uno standard di fatto e rimpiazzare del tutto l’attuale generazione di BIOS.

Ma quali sono i vantaggi di EFI? Eccone un elenco:

  • riduce drasticamente i tempi di caricamento del sistema operativo
  • supporta, similmente a quanto succede con i computer palmari, forme di avvio istantaneo
  • è in grado di dotare il firmware del PC di un’interfaccia grafica più amichevole, facile da usare e in grado di supportare le risoluzioni video permesse dalle moderne schede grafiche
  • fornisce un ambiente per il boot multipiattaforma capace di fornire i servizi base richiesti dai sistemi operativi
  • consente ai produttori di integrare nel firmware del computer applicazioni e nuove funzionalità, fra cui tool per la diagnostica e il ripristino dei dati, servizi di crittografia dei dati, e anche estensioni per la gestione dei consumi
  • è più facile gestire PC e server da remoto, aiutando così le aziende a ridurre i costi di manutenzione e supporto, e potrà gestire direttamente le connessioni di rete per connettersi ad una LAN o a Internet
  • alcuni BIOS basati sullo standard EFI sono dotati di alcune utility di rete e, eventualmente, anche di un browser Web.

EFI, quindi, si può considerare un piccolo sistema operativo dedicato a presiedere tutte quelle operazioni che intercorrono fra l’accensione fisica della macchina e l’avvio del sistema operativo vero e proprio, superando però tutte le problematiche emerse negli anni con gli attuali BIOS.
Come tale infatti, sarà in grado di far girare applicazioni di alto livello scritte attraverso tool di programmazione standard. Tutto questo verrà reso possibile dal fatto che le interfacce di EFI saranno totalmente scritte in linguaggio C++, mettendo così definitivamente al bando l’ostico codice assembler degli attuali BIOS.

Tag:Apple, bios, efi, intel, mac, Mac os x, windows-vista
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Mag 14 2007

ATX vs BTX vs DTX: dalle specifiche Intel a quelle AMD per i nuovi PC da salotto

Posted by Antonio Troise
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ATX
Sino ad oggi eravamo abituati alla sigla ATX, ovvero lo standard diffuso che riguarda il case di un computer. Definito da Intel nel febbraio del 1997 con la release 2.01, questo standard è fondamentale per il fissaggio dei componenti, in modo da rendere compatibili tra loro case e scheda madre, ed è tale da non impedire futuri upgrade utilizzando lo stesso case.

Questo standard definisce anche le posizioni dei vari componenti: difatti la CPU è sempre al centro del computer (un po’ in alto), le memorie RAM a destra della CPU, sotto gli slot PCI e la scheda video mentre Hard Disk e lettori ottici sono impilati tutti a destra.
L’unico vero problema di questo standard sono gli slot di espansione perché questo standard è limitato a solo 7 slot disponibili, limite ereditato dal precedente formato AT.
Sull’alimentatore è presente un collegamento con la scheda madre che permette l’avvio e lo spegnimento del computer tramite il sistema operativo; inoltre c’è anche una tensione ausiliaria, presente anche a computer spento, che permette di mantenere accese alcune parti del computer, a basso consumo (al massimo 5Watt).
Questo permette, così, di non dover spegnere manualmente il pc dopo aver chiuso la sessione via software. La tensione ausiliare permette, inoltre, di comandare il PC via LAN o via internet, o di accendere il PC col semplice tocco della tastiera o tramite un’operazione pianificata.

ATX Tutto il computer ATX è stato studiato per dare modo all’aria di raffreddare i vari componenti. Come si può vedere dall’immagine è stato studiato in modo che dalla parte inferiore a destra (dove sono installati gli hard disk) possa entrare l’aria fresca o tramite una ventola o per depressione ovvero dato che l’aria esce dalla parte posteriore ne consegue che ne entri altra dalla parte anteriore.

Una volta entrata l’aria questa prosegue passando per il dissipatore del processore e raggiunge la ventola posta anteriormente (che varia da 8cm a 12cm) o l’alimentatore che provvedono ad espellere l’aria calda. La ventola posteriore è particolarmente consigliata in caso si effettui un overclock e si necessiti di smaltire il calore generato. Nel caso tutto ciò non basti (e da qualche anno a questa parte, c’è questo problema) i moderni case integrano una ventola “laterale” (o una sorta di tubo), posta sul fianco del case in modo da far uscire direttamente l’aria dalla CPU.

Per garantire anche un ottimo flusso d’aria è consigliato di disporre correttamente i cavi (cosa che non mostra molto bene la figura) e magari applicare ai cavi delle specie di “calze” rendendoli circolari, cosa che aumenta non poco il flusso dell’aria o comprando dei cavi speciali chiamati appunto round (circolari).

Le specifiche ATX sono prelevabili dal sito dell’Intel in PDF.

[via ATX“>wikipedia]

BTX
Come l’ATX il BTX è uno standard costruttivo che descrive dove vanno posizionati i componenti delle motherboard. Rispetto all’ATX prevede un flusso dell’aria molto più lineare e privo d’ostacoli e proprio per questo richiede case studiati apposta per questo formato.
Lanciato da Intel nel 2004, e sebbene alcuni grandi case tipo Dell lo usino ancora, non ha mai preso piede nel mercato degli assemblati, e nel 2007 la stessa Intel ha deciso di fermarne il supporto anche se continuerà a supportare i propri grandi partner OEM.

Produttori come Dell, HP e IBM, per citare i più noti, utilizzano lo standard BTX da tempo per la costruzione delle proprie soluzioni PC destinate al segmento business del mercato. Questo permette loro di garantire una buona efficacia nella dissipazione del calore prodotto dal sistema, mantenendo ridotte dimensioni e un rumore non elevato.

Lo standard BTX è stato sviluppato da Intel proprio quale base di sistemi PC completi caratterizzati dal ridotto rumore di funzionamento, da una corretta dissipazione del calore generato dal processore e dalla scheda video oltre che da un volume complessivo dello chassis che si mantenga su dimensioni non eccessivamente elevate.

BTX E’ sugli stessi principi che hanno portato all’introduzione delle periferiche ATX che Intel ha scelto di sviluppare il formato BTX, proprio per ovviare ad una serie di limitazioni dello standard ATX emerse nel corso degli anni. Alcuni di questi limiti sono qui di seguito riassunti:

  • il formato ATX mal si adatta all’utilizzo in sistemi di ridotte dimensioni, sempre più spesso adottati sia in ambiente da ufficio che in quello domestico. Una soluzione a questo è la creazione di layout custom, specifici per l’utilizzo in PC di ridotte dimensioni; questo però genera costi addizionali;
  • il raffreddamento dei componenti montati sulla scheda madre, oltre che del processore, richiede l’utilizzo di differenti dissipatori e ventole per poter essere garantito correttamente; questa esigenza diventa tanto più pressante al crescere delle potenze dissipate dai più recenti processori durante il loro funzionamento;
  • all’aumentare della complessità del sistema di raffreddamento, cresce il rumore da esso generato; questo è intollerabile tanto in ambiente domestico quanto in quello da ufficio;
  • lo standard ATX è limitato, quanto a specifica, a dissipatori di calore dal peso massimo di 450 grammi; la crescente complessità delle cpu richede l’utilizzo di dissipatori dal peso superiore, se non si vuole bilanciare questo con l’utilizzo di ventole dalla rumorosità più elevata;
  • il formato ATX sta generando problemi di routing dei segnali nel posizionamento dei componenti sulla scheda madre; questo accresce i costi di progettazione, oltre a rendere più complesso il mantenimento di un elevato livello di stabilità operativa.

L’approccio di Intel è quello di fare in modo che il sistema venga raffreddato da un unico, grande apparato, posizionato in modo tale che l’aria di raffreddamento aspirata all’interno del sistema giunga per prima a raffreddare il processore, e da questo si porti su tutti i restanti componenti interni.

Sistema di raffreddamento del BTX Il grafico qui sopra riportato mostra come, in via teorica, operi il sistema di raffreddamento integrato in un case BTX. L’aria viene aspirata all’interno dalla ventola (FAN) e soffiata sul processore (CPU), posizionato quindi immediatamente dietro al pannello frontale del case. Una volta passata attraverso le alette del dissipatore di calore posto sul processore, l’aria giunge a raffreddare north e south bridge del chipset (MCH e ICH), toccando anche la scheda video (GFX) che nell’esempio è posizionata in orizzontale grazie all’utilizzo di un riser. L’alimentatore è posto in fondo a sinistra e dotato di una propria ventola (FAN PSU) che aspira aria dall’interno del case verso l’esterno.

Nel mercato retail BTX non ha conquistato quel successo di mercato che inizialmente Intel si auspicava. Al momento della presentazione molti produttori si erano preoccupati delle ripercussioni di mercato date dallo sviluppo di una nuova piattaforma per case, che richiedesse sensibili variazioni di chassis, alimentatori, schede madri e sistemi di raffreddamento rispetto a quanto disponibile al momento con il formato ATX.

All’atto pratico queste remore non hanno avuto concretizzazione: i produttori taiwanesi non hanno mai di fatto spinto BTX nel canale retail, mentre solo i principali OEM hanno adottato questo form factor per alcune proprie linee di prodotto destinate al segmento business.

[via hwupgrade e hwupgrade]

DTX
Il crescente successo incontrato dai cosiddetti PC Small Form Factor (SFF), che hanno dimensioni più compatte rispetto ad un computer desktop tradizionale, ha convinto AMD a proporre all’industria un nuovo formato standard aperto chiamato DTX.

DTX Basato sull’attuale formato ATX di Intel, ormai in uso da oltre un decennio, DTX è stato pensato soprattutto per i PC da salotto e i client aziendali. Le sue dimensioni, pari a 200 x 244 millimetri, sono inferiori sia a quelle dell’ATX standard, di 305 x 244 mm, che a quelle del microATX, di 244 x 244 mm.
Nonostante questo, DTX conserva la compatibilità con entrambi i predecessori: ciò significa, ad esempio, che una scheda madre DTX potrà essere utilizzata anche con uno chassis in formato ATX o miniATX.

AMD ha del resto chiarito subito che la sua intenzione non è quella di rimpiazzare ATX – un tentativo in cui ha già fallito la stessa Intel con BTX – ma di aiutare i produttori a realizzare PC più piccoli, silenziosi e dal design gradevole.

DTX è stato sviluppato per permettere la messa a punto di soluzioni non solo più compatte, ma anche efficienti come consumi, capaci di garantire elevate prestazioni all’interno di sistemi piccoli, silenziosi e dai consumi elettrici inferiori.

DTX Motherboard Lo standard DTX sarà definito in modo da poter adottare i processori a basso consumo energetico prodotti da AMD e da altre aziende, processori con un TDP (Thermal Design Power) massimo di 65 watt. Questa caratteristica, insieme ad altri accorgimenti volti a contenere i consumi elettrici, permetterà ai produttori di ridurre le dimensioni fisiche del sistema, i costi di raffreddamento e quelli di manutenzione.

Di DTX esisterà anche una versione “Mini”, con dimensioni pari a 200 x 170 mm, ottimizzata per CPU con TDP massimo di 35 watt. Il formato Mini-DTX sarà di poco più grande rispetto a Mini-ITX di VIA, e particolarmente adatto per i mini PC domestici.

Aziende come Akasa, Albatron, ASUS, Asetek, Compucase, ECS, Founder, FSP, Gigabyte, Hedy, NVIDIA, Shuttle, SilverStone Technology, Thermaltake e Tongfang hanno già espresso il loro supporto delle specifiche DTX e l’intenzione di sviluppare e rilasciare sul mercato soluzioni innovative progettate in modo da offrire vantaggi tanto alle aziende quanto ai consumatori.

La flessibilità delle specifiche DTX aiuterà a creare una vasta gamma di design SFF. Le dimensioni e il rumore di queste nuove macchine saranno inferiori rispetto a quanto consentito dai PC tradizionali, aiutando inoltre a diffondere le installazioni domestiche composte da più PC. Collegati ad altri PC e dispositivi, i sistemi SFF possono agevolare ogni utente nella consultazione e nella gestione dei contenuti all’interno della casa.

Con le specifiche DTX esiste la possibilità che il mercato Small form factor (Sff) possa ricavare benefici simili a quelli che negli ultimi anni sono stati portati dallo standard ATX. Far leva sugli elementi comuni dell’ecosistema Pc si traduce in un ulteriore vantaggio anche per i clienti e gli utenti finali che apprezzano le dimensioni compatte, il risparmio energetico e la silenziosità dei sistemi DTX.

Le specifiche DTX definiscono solamente un set di parametri minimo necessario a garantire l’interoperabilità, lasciando quindi i produttori liberi di apportare le proprie innovazioni.
Ulteriori informazioni sullo standard sono disponibili sul sito AMD a questo indirizzo.
La review copy è disponibile online all’indirizzo www.DTXPC.org.

[via Punto Informatico e i-dome e vnunet]

Tag:amd, atx, btx, dtx, intel, pc
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