Ieri ho letto un interessante articolo che parlava di come l’osservazione degli stormi in volo poteva prevedere l’andamento dei mercati o i risultati delle elezioni: si parla di econofisica, una nuova disciplina che cerca di capire se le leggi della fisica siano utilizzabili per comprendere fenomeni di natura diversa, come quelli biologici o finanziari e, azzarderei io, anche della Blogosfera!
Le dinamiche degli stormi e i mercati finanziari
Sembra, infatti, che l’organizzazione degli stormi, flocking in inglese, non sarebbe così diversa da quella delle operazioni di borsa o dai flussi di particelle; in particolare sembra che le dinamiche degli stormi siano simili a quelle che ricorrono nelle turbolenze atmosferiche, per esempio, ma anche nel corpo umano, nelle società di insetti e nelle bolle speculative.
Per fare un esempio, quando gli uccelli in volo vengono attaccati da un predatore, essi si disperdono e si ricompattano in tempi molto rapidi, ma il gruppo non segue un leader o un capo ma ogni uccello tende a imitare il volo di un numero limitato di individui, circa 7, in modo del tutto indipendente dalla distanza. Incredibilmente, questo è un fenomeno che accade anche nei mercati finanziari dove gli operatori sono orientati a fare quello che fanno gli altri, e chi si isola muore: anche se sembra paradossale, il disordine, cioè la mancanza di una guida, è l’elemento che porta equilibrio!
Un meccanismo identico avviene anche nel sistema immunitario, in cui i globuli bianchi vanno alla caccia dei batteri in maniera coordinata e sistematica, senza avere un “generale” che organizzi il piano di azione. Un meccanismo analogo accade anche a nel ranking dei siti internet sui motori di ricerca.
Il concetto di Blogosfera
A questo punto ho provato ad immaginare se un fenomeno analogo poteva capitare anche nella nostra amata blogosfera! Ma per capire come il comportamento di uno stormo di uccelli possa spiegare anche il comportamento dei blogger, occorre fare un breve excursus (non esaustivo) sulla “>definizione del concetto di blogogsfera e rapportarlo al suo contesto: una rete intesa come nuovo ambiente di relazione sociale.
Blogosfera è un neologismo ereditato dalla lingua inglese, utilizzato per indicare l’insieme dei blog che occupano la rete, che ha nel nome stesso la spiegazione del suo essere. Infatti, l’assonanza con il termine biosfera è, secondo Wikipedia, probabilmente riconducibile alla sua struttura reticolare di interconnessioni.
Se guardiamo al blog come “spazio di informazione condivisa” allora è possibile cogliere gli elementi discriminanti della Blogosfera rispetto ad altre realtà della rete, poiché è possibile affermare che essa è una rete di interazioni intellettuali dirette e navigabili, risultato dell’apporto gratuito, aperto e verificabile delle conoscenze e delle opinioni di molte persone su argomenti di interesse generale e in tempo pressocché reale (De Kerckhove, 2005).
Teoria della Blogosfera a grappolo
Gli studi più recenti (Kumar, 2004) tendono a focalizzare l’attenzione sulle dinamiche interne alla Blogosfera utilizzando tecniche di network analysis per tracciare delle morfologie più chiare e sulla possibile interpretazione della Blogosfera come forma di comunità virtuale.
Tra i vari illustri autori vi è stato chi ha descritto la Blogosfera attraverso una struttura a grappolo, in cui ciascun cluster è funzione di tre variabili: la condivisione di interessi tra i blogger, l’ età degli autori e il luogo geografico di connessione.
Teoria della Blogosfera a molecole
Ma vi è stato anche chi (Granieri, 2005) ha riconosciuto nella Blogosfera una struttura molecolare organizzata attorno a dei nodi, definiti “piccoli mondi” in cui le relazioni di influenza tra le persone assumono caratteristiche ben definite! Il principio ordinatore di ciascun nucleo è il tema o l’interesse comune su cui si condividono informazioni. La morfologia e la composizione di queste microstrutture variano in funzione del criterio scelto per l’individuazione dei nodi centrali: ogni blog potrà essere al centro del nucleo o in una posizione periferica, in base al tema che si prende in considerazione e allo specifico contributo che questo offre.
Ed è appunto la centralità del contributo individuale e del ruolo attivo dell’autore che permettono di riconoscere nel Blogspace il processo di auto-socializzazione, che è manifestazione, oltre che dei bisogni individuali della tarda modernità, anche delle peculiarità stesse di questa rete.
Le dinamiche degli stormi e la Blogosfera: le blog-molecole
Ed è a questo punto che il nesso con con gli stormi di uccelli viene subito alla luce: se è vero che un blog, nella struttura molecolare immaginata da Granieri, è un piccolo mondo su cui ruotano intorno altre blog-molecole periferiche, che a loro volta possono anche essere nuclei centrali di altre realtà e microstrutture di interessi diversi, è facile immaginare che anche qui può avvenire lo stesso fenomeno che accade negli stormi degli uccelli migratori:
La blogosfera non segue un unico leader o un capo ma ogni blogger tende ad imitare e seguire le idee di un numero limitato di individui (magari anche qui 7)
Le blog-molecole e la diffusione dei meme e delle discussioni
In effetti, spesso si pensa che esistano solo poche blog star che riescano ad influenzare le masse di blogger, ma io credo che non sia vero, perché si toglierebbe alla blogosfera quella democraticità che la caratterizza e la rende unica. Io penso che, nella realtà, ognuno può influenzare anche il più autorevole dei blog, con la sola forza delle idee e della dialettica. E’ vero che sinora è molto più facile imbattersi in casi di iniziative delle blogstar (vedi il V-Day di Beppe Grillo), ma credo che in molte altri casi, accada l’inverso, in cui non esiste un unico leader, ma tante micro-realtà confinanti e in grado di interagire e influenzarsi tra di loro.
Se così fosse, si spiegherebbero con estrema semplicità i meme o le discussioni che girano da anni: un piccolo blog coinvolge nel meme altri blogger, piccoli o grandi, a lui vicini. Questi, a loro volta, sono seguiti da un altro gruppetto di blogger che portano avanti la discussione, fino a che l’intera blogosfera (o perlomeno la maggior parte) si sposta nella stessa direzione, come uno stormo di uccelli che si sposta verso i caldi mari del sud.
Analogamente si spiegherebbero la diffusione di concetti come quello del Nofollow Free (nato da poche menti e diffuso rapidamente in quasi tutti i blog) o dei servizi Web 2.0 come, uno fra tutti, twitter. Credo, infatti, che questi stessi servizi, non avrebbero avuto lo stesso successo, se non fossero esistiti i blog (e la blogosfera) che sono riusciti a diffonderne capillarmente l’idea.
Oramai il blog è una realtà comune, ce l’ha il giornalista, il politico, ma anche l’uomo comune, l’operaio e il clochard, ma, nonostante ciò, spesso viene sottovalutata la dirompente forza sociologica che detiene nei giorni nostri.
Dalla Coda Lunga dei piccoli blogger alla consapevolezza del Blog Power, le blog-molecole e la teoria dello stormo degli uccelli possono spiegare alla perfezione ogni casistica che avviene nella nostra amata Blogosfera.
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