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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Set 2 2010

Un viaggio virtuale tra le vie della nostra infanzia in un videoclip interattivo in HTML 5 degli Arcade Fire

Posted by Antonio Troise
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Finalmente qualcosa di nuovo e a proporcelo è la creatività di rock band indie canadese, gli Arcade Fire, Google Maps e Street View di Google e la potenza di HTML 5, coniugando arte e geoweb in un videoclip su misura per ciascun utente, andando oltre la visione passiva per diventare un’esperienza personale dello spettatore.

In teoria per visualizzare questo piccolo capolavoro (curato dal filmaker Chris Milk) servirebbe Google Chrome ma io l’ho visualizzato senza alcun problema con Safari 5.0.1 per Mac (scordatevi di usare Explorer mentre funziona anche su Safari di iPad o iPhone, ma il tempo di caricamento è più lungo) ma, credetemi vale davvero la pena perché questa esperienza visiva ed emozionale vale ampiamente 5 minuti del vostro tempo!

Arca Fire - The Wilderness Downtown

Una volta che avrete deciso quale browser usare, mettetevi comodi, alzate il volume della casse, e collegatevi al sito del progetto The Wilderness Downtown nato per promuovere il nuovo singolo, “We used to wait“, dell’ultimo album degli Arcade Fire, The Suburbs. Qui vi verrà chiesto di inserire l’indirizzo della casa in cui siete cresciuti (mi raccomando inserite solo la via di dove siete cresciuti perché secondo me fa la differenza), e date l’OK. Dopo aver atteso qualche istante per dare il tempo al motore di caricare, cliccate su PLAY e lasciatevi andare ad una cavalcata emotiva indietro nel tempo, sulle ali di una nostalgia cullata dalle parole e dalla melodia di “We used to wait”.

Quando avete finito di guardare il videoclip interattivo, un vero e proprio, viaggio virtuale tra le vie dove si è nati e cresciuti, tornate qui a leggere… è una cosa che dovrete provare da soli, senza anticipazioni, ed è per questo che non ho voluto riprendere alcun video su Youtube di questo videoclip, perché non potrebbe mai rendere l’idea!

E’ poesia espressa in musica e video, ed è molto più efficace di tanta altri videoclip di registi famosi, perché è un videoclip personalizzabile, fatto su misura sui vostri ricordi, e che lo rende solo vostro! Quando vi ho detto che era importante inserire l’indirizzo di dove siete cresciuti e non del vostro lavoro o di dove attualmente vivete, c’era una ragione: l’aspetto emozionale è molto diverso perché non potrete altrimenti godere di un’esperienza interattiva e personale che mira a stimolare nostalgia e malinconia del passato (che è il tema della canzone). Se guardate il videoclip interattivo, quando vedrete la vostra vecchia casa o quella via in cui giocavate a pallone, piano piano affioreranno dal passato i ricordi della vostra infanzia, rincorrendo l’onda di sensazioni perdute e che per pochi minuti avete ritrovato.

Arca Fire - The Wilderness Downtown

Girato dal regista Chris Milk insieme al Google Creative Lab, sfruttando Google Street View e Google Maps, usa la tecnologia HTML5 (tanto amata da Steve Jobs che vorrebbe sostituirla al Flash), il video ha dato i risultati sperati perché la band indie è prima negli Stati Uniti (156.000 copie vendute in una settimana) e prima in Inghilterra (61.000 copie).
Ho apprezzato molto l’uso sapiente di un filtro seppia sulle immagini di Google Street per rendere uniforme le immagini visualizzate con il videoclip (qui trovate una pagina che descrive le tecniche usate per realizzare questo video interattivo) e molto bella la scena degli uccelli che volano dai rami del messaggio che avete scritto in una finestra ad un’altra (dando un senso di continuità al tutto, in modo da far sembrare un tutto l’uno l’ambiente creato a tempo di musica) con le immagini della via inserita in precedenza, e diventando, poi, alberi cresciuti sull’asfalto.

Vi lascio con la migliore descrizione del video che ho trovato:

Dopo aver inserito l’indirizzo della via dove abitavate da bambini parte un video con un ragazzino che corre, cappuccio della felpa calato. Si aprono altre finestre del browser, a tempo di musica: uno stormo di uccelli che reagisce al movimento del mouse, e soprattutto le immagini della via che avete inserito, inquadrata a volo d’uccello. Al centro della vostra via, lontano, il ragazzino che corre. Le finestre del browser continuano poi ad aprirsi e spostarsi: gli uccelli sorvolano la vostra casa, l’inquadratura si avvicina al portone quando il ragazzo smette di correre, e tutto inizia a girare intorno a lui. Gli uccelli volano via, noi ci allontaniamo di nuovo verso il cielo e sullo schermo appare un foglio bianco, in cui ci viene chiesto di scrivere o disegnare — con mouse e tastiera — un messaggio per il bambino che un tempo viveva lì, con un segno che si disperde poi in rami e rivoli. Lasciato il messaggio si torna nella vostra via, dove gli uccelli si lanciano in picchiata verso la strada, diventando alberi allo scontro con l’asfalto, e ricoprendo di verde la città.

Tag:chrome, Google Street, google_maps, html 5, Musica, Video
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Giu 10 2008

Prime riflessioni sul iPhone 3G: per essere perfetto gli mancano ancora molte caratteristiche. Non supporta le videochiamate, gli MMS, la registrazione video e il trasferimento di foto via bluetooth

Posted by Antonio Troise
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Lo so, forse potrà sembrare un articolo controcorrente rispetto alla selva di post che riguardano l’ultima novità di casa Apple (ma che era nell’aria da molto tempo): l’uscita del nuovo iPhone 3G con firmware 2.0. Ne parlano in molti con toni entusiasti e anche io, in linea generale, ne sono molto soddisfatto.

Prime impressioni

Quello che più mi interessava era la presenza dell’AGPS che si interfaccia con Google Maps per ricavare la posizione geografica esatta e che ora permette il Geo Tagging nativo e la geolocalizzazione dei propri amici in rubrica (funzione simpatica quanto invasiva). Certo, ancora non è un vero e proprio navigatore perché non ha la guida vocale, ma sembra che Tom Tom stia già lavorando ad una versione del proprio software di navigazione per iPhone 3G e di rilasciarlo a Settembre sia su CD che sull’App Store.

iPhone 3G

Inoltre il prezzo sembra davvero essere molto basso rispetto a tanti altri gioiellini Nokia o HTC: 199$ per la versione a 8GB e 299$ per la versione a 16GB (chissà se effettueranno la corretta conversione euro/dollaro).

Ma effettivamente, siamo di fronte ad un cellulare All-In-One, come a prima vista sembra essere, oppure avremo solo una versione parziale di un cellulare smartphone tradizionale con in più un tocco magico dato dal multi touch screen e dalla presenza di Mac OS X che permette di far girare splendidamente migliaia di applicazioni e giochi 3D in grado di rivaleggiare, in futuro, senza problemi con la PSP e il Nintendo DS.

Purtroppo, credo, almeno che in questi giorni non arriveranno le prime smentite, che siamo di fronte ad un cellulare straordinario in grado di sfruttare finalmente la tecnologia UMTS (supporta le reti mobili UMTS/HSDPA (850, 1900, 2100MHz) e GSM/EDGE (850, 900, 1800, 1900MHz) e le reti domestiche con il Wi-Fi (802.11b/g) ), tanto in voga in Europa e tanto bistrattato nella prima versione del iPhone, ma che ancora manca di qualche dettaglio non indifferente per definirlo, a furor di popolo, perfetto!

Le mancanze del iPhone 3G

Eccone una lista, nella speranza che presto queste mancanze possano essere smentite/implementate:

  • Non è presente la possibilità di registrare dei filmati, neppure di piccole dimensioni
  • Non è possibile, effettuare videochiamate con l’iPhone 3G: se fosse confermato, sarebbe una grave mancanza, visto che non ha senso sfruttare la rete UMTS solo per navigare (anche se con la connettività HSDPA si può navigare sino a 7.2MBps)!
  • Sul nuovo iPhone 3G è ancora assente la fotocamera frontale (cosa non necessaria, peraltro, se non sono supportate le videochiamate)
  • Pare che sia ancora impossibile inviare e ricevere gli MMS
  • Assenza di una funzione nativa di copia e incolla
  • Fotocamera di soli 2 Megapixel (per molti sembra essere un problema)
  • Manca il Flash (caratteristica non importante con una fotocamera da 2 Megapixel)
  • Il bluetooth è di tipo “Bluetooth 2.0+EDR” e non è ancora chiaro se sia chiuso oppure ora permette il trasferimento dei dati. Se fosse confermato, sarebbe ancora impossibile trasferire una foto tra due cellulari via bluetooth (funzione peraltro presente in qualsiasi altro telefono di fascia bassa)
  • Non supporta l’A2DP Bluetooth per lo streaming stereo
  • Stanno sorgendo i primi dubbi sull’effettivo prezzo dell’iPhone in Italia che spero verranno fugati quanto prima: sembra, infatti, che secondo Macity forse avremo l’iPhone in versione sbloccata ad un prezzo maggiorato rispetto ai 199 e 299 dollari (euro) annunciato da Jobs, mentre secondo il Corriere della Sera, Vodafone (e, forse, analogamente TIM) dovrebbe vendere l’iPhone da 8 giga a 499 euro e quello da 16 giga a 569 euro nelle versioni “free” cioè con scheda prepagata e libero da contratto
Conclusioni

Credo che la mancanza di funzioni elementari come gli MMS (secondo Apple si dovrebbe usare l’email anche se in in Europa gli mms sono molto diffusi), l’assenza delle videochiamate, le limitazioni del bluetooth (ciò comporta che non è possibile usare programma di sincronizzazione con iSync oppure non sarà possibile trasferire dati o foto tra due cellulari come ormai qualsiasi cellulare fa da tempo) o la mancanza di una funzione di copia/incolla (funzione che peraltro la gente ha reclamato fin dal giorno dopo l’uscita del primo modello), siano un po’ penalizzanti anche se è molto probabile che questo cellulare avrà comunque un successo straordinario come il suo predecessore.

Tag:3d, Apple, bluetooth, cellulare, google_maps, gps, iPhone, ipod-touch, Mac os x, mms, Pocket PC, smartphone, sms, tom-tom, wi-fi
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Set 2 2007

Il GeoWeb: come gli utenti si sono trasformati in cartografi

Posted by Antonio Troise
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Cartografo Ultimamente, come conseguenza della guerra tra i motori di ricerca, sono nati decine di servizi di mappatura tali da permettere, anche a chi ha capacità tecniche modeste, di fare ciò che in passato potevano fare solo i cartografi professionisti. Infatti, oggi, in rete, con Google Maps e Google Earth, tra i più importanti, tutti possono essere di fatto dei cartografi in grado di disegnare mappe digitali commentate da testi, immagini, colonne sonore o video e contribuendo a trasformare il web in un mezzo di informazione in cui le carte geografiche svolgeranno un ruolo sempre più importante nel reperimento delle informazioni.

Nel complesso, queste piantine assomigliano un po’ a Wikipedia, perché sono create con il contributo di milioni di persone, ed è per questo che si parla di GeoWeb.

Lo scorso aprile Google ha inaugurato My Maps, che semplifica la creazione di carte personalizzate. Da allora sono state create oltre quattro milioni di piantine con le quali è possibile trovare qualunque cosa; un milione di queste con un programma Microsoft chiamato Collections; 40.000 grazie a Platial, una nuova piattaforma per blogger itineranti che vogliono mostrare sulle mappe di Google Maps le tappe dei loro viaggi o semplicemente i luoghi in cui vivono.

Motion Based, sito della Garmin, azienda di navigatori satellitari, consente di caricare i dati che l’utente raccoglie mentre si muove con un GPS. Su Flickr, servizio dedicato alla condivisione di immagini fotografiche, gli utenti hanno “geo- etichettato” 25 milioni di fotografie, fornendo dati relativi alle città che possono essere riprodotte su una carta o visualizzate in 3D.

[via repubblica]

Tag:flickr, garmin, geoweb, google_earth, google_maps, mappe, platial
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Mag 24 2007

I neologismi del Web 2.0: cosa significa il termine Mashup?

Posted by Antonio Troise
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MashupIeri, nell’articolo sui nuovi Mashup di Google Maps ho più volte usato il termine mashup, dando per scontato che tutti sapessero il suo significato. Purtroppo è un problema comune riproporre nuovi termini, neologismi, senza approfondirne il significato o l’origine, anche perché spesso è difficile trovarli.

Letteralmente, il termine “mashup” significa “poltiglia” e la sua origine deriva da un genere musicale che mescola varie tendenze in un’unica melodia. In pratica, aggregando frammenti di brani diversi e mixandoli si ottiene un nuovo prodotto.

In ambito tecnologico, un mashup è un’applicazione che usa contenuto da più sorgenti per creare un servizio completamente nuovo.
Il contenuto dei mashup è normalmente preso da terzi via API (Application Programming Interface), tramite feed (RSS o Atom) o Javascript.
Come i blog hanno rivoluzionato l’editoria online, i mashup stanno rivoluzionando lo sviluppo del web permettendo a chiunque di combinare dati da siti diversi in modi innovativi. L’abbondanza di semplici e leggere API hanno reso i mashup dei servizi relativamente semplici da progettare: richiedono minime conoscenze tecniche e quindi sono solitamente creati da innovatori inusuali.

C’è anche chi definisce il blog come il mashup per eccellenza: infatti, il mashup, può essere considerato anche la tendenza ad aggregare risorse e fonti dinamiche del web per riproporle attraverso il proprio filtro, la propria scelta. Appunto, come un blog!

Attribution Image CC: ‘Tad not drinking wine‘

Tag:api, Blog, dizionario, feed, google_maps, mashup, rss
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Mag 23 2007

Nuovi mashup per Google Maps: Fisgonia per le Webcam, FlickrVision per Flickr e TwitterVision per Twitter

Posted by Antonio Troise
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Fisgonia Dopo che Google ha reso disponibile la creazione di mappe personalizzate e condivisibili con altri utenti con My Maps, sono nati moltissimi mashup collaborativi in grado di archiviare e pubblicare location e itinerari personalizzati, anche con video e contenuti aggiuntivi!
Tra questi servizi ne ho scelti tre tra i più importanti e famosi emersi in queste ultime settimane dalla blogosfera: Fisgonia, TwitterVision e FlickrVision.

Fisgonia

Uno tra quelli maggiormente riusciti è sicuramente Fisgonia, un servizio web 2.0 spagnolo, che consente, tramite Google Maps, di vedere le immagini di molte webcams distribuite su tutto il globo.
Il sito, disponibile in versione inglese e spagnolo, mentre le webcam sono indicizzate per categorie: città, spiagge, natura, animali, località sciistiche, trasporti ferroviari, traffico autostradale, osservatori, università, uffici, attività commerciali,.

Selezionando una o più categorie, è possibile vedere un icona colorata posizionarsi sulla località di appartenenza e scorrendo la mappa è possibile realizzare un vero e proprio giro del mondo.
E’ anche possibile tentare una ricerca per tag, grazie alla comoda tag cloud.
Fisgonia è un progetto aperto a tutti ed è possibile aggiungere liberamente altre località in modo da incrementare il numero di webcam presenti.

TwitterVision & FlickrVision

Altri due mashup che hanno una mente comune, David Troy, sono: TwitterVision e FlickrVision, che non solo effettuano mashup tra foto in un caso, testo nell’altro e le immancabili mappe, ma attribuiscono un luogo fisico visualizzabile nel mappamondo a un elemento normalmente relegato a un utente.

L’utilizzo che abitualmente facciamo di piattaforme come Twitter o Flickr viene amplificato da queste due nuove piattaforme visive, in modo da non limitarci ai nostri “amici” ma espandiamo i nostri orizzonti al mondo intero, guardando foto provenienti dalle isole di Tonga e leggendo infiniti messaggi di asiatici in inglese, condividendo, così, il proprio patrimonio intellettuale, di fatto, con tutto il mondo, caratteristica, questa, derivata direttamente dalla elevata socialità propria degli strumenti web 2.0.
La geo-localizzazione in rete è un elemento che agli occhi dei più distratti potrebbe apparire superflua, ma in realtà cambia totalmente la percezione degli elementi online e l’approccio dell’utente, oltre che la sua esperienza di navigazione.

Così su FlickrVision avremo, quindi, le foto appena caricate su Flickr che vengono visualizzate e posizionate sulla mappa del mondo. E’ sufficiente posizionarsi sulla foto visualizzata nella ormai classica nuvoletta per ottenerne una anteprima di maggiori dimensioni, mentre il link vi permetterà di raggiungere la pagina di Flickr dell’utente che ha postato la foto.

Con Twittervision, invece, ottimo mashup tra Twitter e Google Maps, siamo in grado di visualizzare i messaggi che vengono inviati dagli utenti Twitter di tutto il mondo.
Tramite la Twittermap potrete cercare un utente sulla mappa, mentre la Twittervision vi mostrerà in tempo reale, o quasi, i nuovi messaggi in una bella nuvoletta stile fumetto, posizionata sul luogo da dove proviene il messaggio.

[via maestroalberto, taodomichi, downloadblog, downloadblog e oneweb20]

Tag:flickr, google_maps, mashup, twitter, webcam
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Gen 20 2007

Quickmaps

Posted by Antonio Troise
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Ecco un bella e semplice applicazione web 2.0 che permette in men che non si dica di disegnare su una mappa di Google Maps: si chiama Quickmaps. Il sito offre la possibilità di poter inserire direttamente sulla cartina, con un semplice drag e drop, vari oggetti e icone e di disegnare dei tracciati.
Il bello è che, dopo aver personalizzato la mappa, si può, con altrettanta facilità, inviarla via email, inserirla sul proprio sito oppure integrarla all’interno di Google Earth. Tutte queste funzionalità sono disponibili, anche, senza alcuna registrazione!

[via medianima]

Tag:google_earth, google_maps, mappe
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