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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Mar 18 2015

CodeCombat: un gioco di ruolo online per imparare a programmare

Posted by Antonio Troise
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Per insegnare la programmazione ai bambini su internet ho trovato due risorse uniche: Scratch e CodeCombat. Se Scratch è estremamente educativo, CodeCombat lo trovo anche davvero divertente e in grado di catturare l’attenzione di tutti.
CodeCombat è un simpatico gioco di ruolo che si gioca online e come tutti i giochi di ruolo avrà una vasta scelta di personaggi da controllare (all’inizio solo due saranno sbloccabili) e la possibilità di assegnargli armi, armature, pozioni, libri etc per potenziare le sue scorribande in questa avventura.

Code Combat - Personaggio

Code Combat – Personaggio

Una volta scelto il personaggio e il linguaggio base di programmazione (io ho scelto Python) possiamo dargli ordini come “cammina a destra” o “attacca Gruk” attraverso delle righe di programmazione da inserire sul lato destro della schermata.

Code Combat - Schema di Gioco

Code Combat – Schema di Gioco

Se all’inizio useremo solo comandi come self.moveRigh() e self.attack("Gruk") messi nella giusta sequenza in modo da completare il livello,

Code Combat - Potenziamenti Stivali

Code Combat – Potenziamenti Stivali

col passare del tempo e avendo cura di potenziare correttamente il personaggio, arriveremo a scrivere codice più complesso come i cicli di loop o l’assegnazione delle variabili come:

enemy = self.findNearestEnemy()
self.attack(enemy)

In CodeCombat vi sono due modalità di gioco: nella modalità Campagna non dovremo fare altre che avanzare con le missioni in modo da comprendere il meccanismo del gioco e al contempo potenziare il proprio personaggio (è possibile anche combattere in ambienti creati da giocatori stessi), mentre nella modalità Multiplayer possiamo sfidare online altri giocatori esperti cone la Arene Multigiocatore

Devo dire che questo gioco diverte grandi e piccoli programmatori e lo consiglio a quanti si vogliano avvicinare al mondo della programmazione ma anche a tutti i programmatori, che vogliano passare del tempo divertendosi ripassando i costrutti di qualche linguaggio di programmazione.

UPDATE 1: Se vi interessa qualche altro sito per far insegnare la programmazione ai bambini, vi consiglio anche Blockly, oltre che ai corsi di programmazione come quelli di Mastercoder e CoderDojo Roma.

UPDATE 2: In paesi come la Gran Bretagna, la Finlandia e l’Estonia, l’ora di programmazione è ormai una materia che a scuola si studia come la storia o la grammatica. C’è chi apprende il coding già a 4 anni, nella scuola materna, grazie a strumenti come KIBO (per bambini dai 4 ai 7 anni, è un sistema che funziona con piccoli blocchi di legno con degli stickers colorati in cui ogni cubo rappresenta un simbolo preciso che dice al robot cosa fare), giocattoli come Vortex (un dispositivo con ruote che sembra un casco da motocicletta appiattito), Dash (un tetraedro di sfere che, oltre a muoversi in base ai comandi, può anche suonare come un carillon), Hackaball (è una palla fatta di gomma e silicone di 10 centimetri di diametro. Al suo interno ha luci di vario tipo, un sensore di movimento, un microfono e uno speaker), e a linguaggi come Scratch e Scratch Jr (sviluppati dal MIT), Blockly (completamente open source), Hopscotch e Lego WeDo.
via http://ischool.startupitalia.eu/37656/coding/coding-scratch-baby/

UPDATE 3: Una collaborazione fra Microsoft ed il sito Code.org ha dato vita a una creazione decisamente inusuale, ma altrettanto interessante: un tutorial per imparare a programmare giocando a Minecraft, dedicato a studenti ed insegnanti di programmazione. Il sistema, già disponibile in diverse lingue (fra le quali, fortunatamente, figura l’italiano), guida infatti l’utente attraverso le basi della programmazione utilizzando personaggi e meccaniche del popolare gioco, esortando gli studenti ad approfondire gli schemi che stanno alla base di un comune programma: essi troveranno infatti sulla propria strada una serie di sfide e aree di “sperimentazione libera”, nelle quali potranno combinare fra loro “blocchi” di azioni, generando così il codice java corrispondente ed apprendendo i concetti basilari della programmazione. Il corso può essere seguito da tutti gli utenti dai 6 anni in su a questo indirizzo: https://code.org/mc

Microsoft Minecraft Code

via http://www.smartworld.it/informatica/imparare-a-programmare-con-minecraft.html
UPDATE 4: Il Sito Code.org a decine di applicazioni dedicate ai bambini per insegnare loro a programmare in maniera divertente sullo stile di Scratch grazie a personaggi divertenti e affascinanti come quelli Frozen, Guerre Stellari, Flappy, Angry Birds, Disney Infinity… è un modo meraviglioso di essere bambini in questa era.

UPDATE 5: A Natale 2015 Google rilascia SantaTracker e qui possiamo trovare una sezione per insegnare ad un elfo i passi di danza attraverso la programmazione a blocchi come già ci insegna Scratch

UPDATE 6: Il 13 Giugno 2016 Apple ha presentato Swift Playgrounds, prevista per l’autunno, una nuova app dedicata ai più giovani che trasforma l’apprendimento del coding in un’attività interessante, semplice e, soprattutto divertente, creata per incoraggiare studenti e programmatori alle prime armi a imparare a programmare con Swift.

UPDATE 7: Human Resource Machine è un un puzzle game il cui gameplay è una riduzione in videogioco di alcuni concetti essenziali della programmazione. Il protagonista è un impiegato di una grande azienda, la Tomorrow Corporation e il punto di partenza è sempre un nastro trasportatore sulla sinistra (inbox) da cui prendere dei valori che vanno portati al nastro trasportatore sulla destra (outbox). Se intuitivamente il risultato è ovvio e chiunque può arrivarci, tradurre il tutto in un linguaggio comprensibile dalla macchina, usare cioè le istruzioni che ci vengono fornite per costruire un sistema che ci porti al risultato, può rivelarsi un compito molto complesso. Ogni livello ammette più soluzioni, ma dopo averlo concluso il nostro codice viene giudicato in base alla brevità e alla pulizia

UPDATE 8: […] metà dei posti di lavoro al top per retribuzione (dai 57mila dollari in su l’anno) richiede almeno le nozioni di base dei linguaggi di programmazione. In particolare SQL, Java, JavaScript, C# e Python. […] è fondamentale almeno per sei professioni specifiche: operatori IT, analisti di dati, scienziati, ingegneri, artisti e designer. […] Saper fare di “coding” significa anche guadagnare di più. […] significa automatizzare lavori ripetitivi e trovare soluzioni a problemi ritenuti impossibili da risolvere. E’ la nuova alfabetizzazione: il “coding” diventerà presto un requisito di base della formazione, proprio come oggi lo è il saper leggere e scrivere.
via Nova

UPDATE 9: Lego Boost

UPDATE 10: Blocky, nuovo strumento didattico realizzato da Google che permette di scrivere programmi più o meno semplici semplicemente trascinando e incastrando tra loro blocchi che rappresentano i concetti principali della programmazione.
Ci sono i blocchi Logic in cui si trovano gli if e i confronti, i blocchi per le operazioni matematiche, quelli per i cicli, quelli per le variabili e così via.
Combinando e personalizzando questi blocchi è possibile creare programmi più o meno immediati e, soprattuto, familiarizzare con i concetti elementari per la programmazione. Ma Blocky non si interfaccia solo con Javascript: questo tool è in grado di generare codice anche in Dart, Lua, PHP, Python e altri linguaggi; inoltre, Google ha pubblicato anche le librerie che permettono di integrare e utilizzare Blocky anche in applicazioni Android e iOS, oltre che web.
via MobileWorld

UPDATE 11: Thunkable vi permetterà di creare gratuitamente app Android e iOS dal vostro browser, senza una riga di codice. Lo segnalo perché la programmazione è realizzata tramite la stessa logica aschemi a blocchi di Scratch o simili. Una volta terminato lo sviluppo, si potrà eseguire l’upload sul Play Store, o inviare l’apk tramite email; il supporto ad iOS, al momento assente, è previsto a breve.

UPDATE 12: CodeGuppy sia adulti che bambini posso imparare step-by-step la programmazione Javascript attraverso dei tutorial anche molto complessi ma comunque divertenti.

UPDATE 13: CryptoZombies è una scuola interattiva gratuita che insegna a costruire giochi con Ethereum attraverso lezioni step-by-step. Forse non proprio adatto ai bambini ma la grafica e l’idea forse  farà avvicinare anche qualche adulto curioso al linguaggio di programmazione Solidity usato per creare Smart Contract e una Blockchain privata per la piattaforma Ethereum.

UPDATE 14: PictoBlox di STEMpedia permette la programmazione prototipizzata a blocchi per bambini tipo Scratch ma con la possibilità di abbinarla anche a dei progetti Arduino con sensori e attuatori.

UPDATE 15: Con Lego e Unity è possibile creare un mini gioco 3D in salsa mattoncini LEGO in meno di un’ora, il tutto senza scrivere una riga di codice. Infatti sarà sufficiente seguire i tutorial nell’editor di Unity: gli speciali Behaviour Bricks Lego proporranno azioni di gioco già integrate e ci sono personaggi minifig pronti per l’uso. In questo modo è possibile scegliere i personaggi, creare livelli di gioco in stile platform, aggiungere ostacoli e così via. Sarà possibile aggiungere Mod creative e temi di Asset Store che sbloccano maggiori esperienze. Al giocatore sarà dato un pacchetto Knight’s Kingdom dopo aver semplicemente condiviso il proprio gioco, mentre una Danger Zone è disponibile dopo aver partecipato a una Game Jam prevista per il 19 novembre 2020.

UPDATE 16: Ora potete anche imparare a programmare videogiochi grazie ad uno di questi programmi che semplificano di molto il processo di creazione giochi 2D e 3D.

  • Buildbox
  • Godot Engine
  • Roblox Studio
  • GDevelop
  • LÖVE

Altri simili ma più avanzati:

  • Construct3
  • Sploder
  • Adventure Game Studio
  • Torque 2D/3D
  • Unreal Development Kit (versione gratuita)
  • Unity (versione gratuita) da affiancare a Blender per la modellazione 3D

UPDATE 17: Nel 2015 i possessori di Nintendo Wii U e 3DS avevano accolto con grande clamore Super Mario Maker che permetteva di realizzare il proprio livello di Super Mario Bros., personalizzandolo con oggetti e nemici estrapolati dagli episodi più popolari del franchise. Oggi è possibile provare questo gioco nella sua versione per Nintendo Switch, Super Mario Maker 2.
Pochi anni dopo, nel 2018, ha fatto il debutto Nintendo Labo, un kit che unisce hardware e software per insegnare le basi della programmazione e del design e permette di dar vita a platform, puzzle game, sparatutto a scorrimento orizzontale etc.
Nel 2021 viene rilasciato il nuovo gioco di Nintendo che vi insegna a sviluppare videogiochi, Game Builder Garage, che consente agli utenti di Switch di apprendere le basi del game design e di sfruttare le conoscenze acquisite per realizzare la propria opera, sia essa un platform in 3D o un simulatore di corse grazie alla possibilità di seguire sette lezioni per creare altrettanti giochi senza alcuna difficoltà, cogliendo quest’occasione per assimilare le principali nozioni.

UPDATE 18: In Italia, a partire da settembre 2014 quest’iniziativa dell’Ora del Codice è stata proposta a tutte le scuole nell’ambito del progetto Programma il Futuro, con cadenza annuale (l’ultima volta è stata dal 7 al 13 dicembre 2020).
L’Ora del Codice, in inglese The Hour of Code, è un’iniziativa nata negli Stati Uniti nel 2013 per far sì che ogni studente, in ogni scuola del mondo, svolga almeno un’ora di programmazione.
L’obiettivo non è quello quello di far diventare tutti dei programmatori informatici, ma di diffondere conoscenze scientifiche di base per la comprensione della moderna società digitale. Capire i principi alla base del funzionamento dei sistemi e della tecnologia informatica è altrettanto importante del capire come funzionano l’elettricità o la cellula.
È necessario che gli studenti apprendano questa cultura scientifica qualunque sia il lavoro che desiderano fare da grandi: medici, avvocati, giornalisti, imprenditori, amministratori, politici, e così via. Inoltre, la conoscenza dei concetti fondamentali dell’informatica aiuta a sviluppare la capacità di risoluzione di problemi e la creatività.

Tag:codecombat, Giochi, minecraft, programmazione, Python
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Gen 12 2009

Dal Colosseo, al calcio ai videogiochi, tutto ha uno scopo preciso: distrarre il popolo nei periodi di crisi!

Posted by Antonio Troise
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Ricordate quando a scuola ci insegnavano che gli antichi Romani erano soliti svolgere degli spettacoli nell’arena principale di Roma: il Colosseo. Tra questi giochi (ludi gladiatorii), andavano molto in voga i sanguinosi combattimenti dei Gladiatori, che finivano sempre con la morte di uno dei contendenti. Se all’inizio questo genere di pratiche aveva un carattere simbolico e spirituale (risalivano ad antichi riti etruschi), col passare degli anni questi elementi originali vennero dimenticati e i giochi divennero solo una forma di divertimento a cui si assisteva con crudele piacere. Quello in cui cui gli storici sono tutti d’accordo è che i giochi contribuivano in gran misura a distrarre la plebe da una vita di stenti e di miseria, mentre i potenti che li organizzavano li usavano per guadagnarsi i favori delle masse.

Vedere la civiltà del diritto invaghita di tali cruenti combattimenti fa pensare e ci aiuta a comprendere come il rischio di cadere in questa imbarazzante distrazione, sia sempre presente, anche nella società contemporanea. Infatti se nell’Antica Roma, la radicale diffusione sociale del fenomeno fu oggetto delle strategie delle classi dominanti, uno strumento di condizionamento popolare attraverso la magnanimità di politici sovvenzionatori (tanto che Cicerone ne vietò l’esercizio, ai candidati, nei due anni precedenti le elezioni), nei nostri tempi un comportamento simile è da molti sentito come un sintomo di malessere della società.

Analogie con il calcio

Una prima impressionante analogia che balza subito all’occhio è sicuramente il coinvolgimento moderno delle masse e la loro distrazione sociale attraverso le competizioni calcistiche, in cui ritroviamo gli stessi antesignani dei tifosi moderni (amatores), la stessa febbre dei giochi che coinvolgeva praticamente tutti, le stesse guerriglie tra tifoserie opposte, ma anche gli stessi lauti guadagni per il vincitore, e gli stessi allenatori dei gladiatori e procuratores (ossia gli osservatori delle reclute da avviare alla professione).

Analogie con i videogiochi

Oggi, però, alla categoria si vanno ad aggiungere anche i videogiochi. Mentre il mondo intero si sveglia ogni mattina con notizie sempre meno confortanti sulla crisi, c’è un’industria che non sembrano risentire della recessione economica: è quella dei videogiochi! Le cifre riferite al Natale sono impressionanti: la sola Microsoft ha visto incrementare le vendite della sua Xbox 360 del 163% rispetto allo stesso periodo del 2007, mentre in tutto il mondo 2008 ha venduto oltre 28 milioni di console (8 milioni in più rispetto alla diretta concorrente Playstation 3, merito anche della riduzione di prezzo decisa dopo l’estate). Non a caso, quello dei videogiochi è uno dei pochi settori in cui non sono ancora arrivati i licenziamenti che hanno coinvolto gli altri comparti.

La risposta degli esperti per questo trend è lapidaria: “Durante i periodi di crisi le persone cercano rifugio nel divertimento!”. Secondo Ron Meiners, community director per l’Hollywood Interactive Group intervistato da Cnet, “È accaduto lo stesso con il cinema negli anni 30, quando le persone si distraevano dai loro guai guardando i grandi musical dell’epoca, ed accade oggi con i videogiochi, solo che a differenza dei film, i videogame non sono solo passivi, ma garantiscono un elevato livello di coinvolgimento, ciò che li rende ancor più apprezzabili”.

Tag:colosseo, Console, Giochi, microsoft, roma, videogame
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Gen 23 2008

E’ possibile giocare con i videogiochi di ultima generazione su un Macbook? (seconda parte)

Posted by Antonio Troise
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Tempo fa, prima di comprare il mio Macbook Pro, mi chiesi se era possibile giocare con i videogiochi di ultima generazione su un Macbook tradizionale. In quel post diedi qualche risposta anche se non avevo in mano alcun test effettuato seriamente. Oggi sono riuscito a trovare dati più precisi e, quindi ho deciso di scrivere questa seconda parte più completa, nella speranza che il mio contributo possa servire per far chiarezza su questo aspetto poco documentato.

Nel mentre, però, sono cambiate le carte in tavola, poiché i Macbook hanno avuto un sostanzioso speed bump visto che ora implementano una architettura Santa Rosa e un processore grafico Intel GMA X3100 con 144MB di SDRAM DDR2 condivisi con la memoria principale (abbandonando una volta per tutte il vecchio chip Intel GMA 950).

Graph

La GMA X3100 (che altro non è che la versione mobile della GMA X3000), attualmente, è la più potente scheda grafica integrata oggi sul mercato, anche se non è ancora in grado di rivaleggiare con i chip più potenti della concorrenza come nVidia o ATI. Il punto forte di questa scheda video è sicuramente una buona risposta nel campo della compressione e decompressione video, specie quello ad alta definizione.
Ma come si comporta quando deve far girare un gioco di ultima generazione?

Potenza elaborativa

Se i nuovi Macbook sono sicuramente più performanti delle precedenti generazioni, il fatto che i Macbook e i Macbook Pro abbiano processori molto simili rende i piccoli portatili consumer un’alternativa a basso costo rispetto a quelli professionali, almeno se non fate elaborazioni grafiche molto pesanti.
Infatti, se analizziamo solo la potenza elaborativa, i nuovi Macbook Santa Rosa, sono allo stesso livello dei Macbook Pro di pari frequenza: i benchmark hanno fatto segnare un indice Speedmark 5 di 185 (per il Macbook bianco intermedio) e 186 (per il Macbook nero) contro il 185 del Macbook Pro a 2,2 GHz.

Spore
Potenza Grafica

Se, invece, analizziamo il comparto grafico, ovviamente le cose cambiano (anche se il nuovo chip grafico è migliore rispetto al passato), poiché risente di molto la limitazione della memoria condivisa: abbiamo, infatti, 25,4 frame al secondo (fps) per il nuovo chip grafico contro 18,5 fps del veccio in Unreal Tournament 2004 e 7,8 fps contro 4,5 in Quake 4.
Come si capisce sono valori ovviamente insufficienti per i videogiocatori accaniti, visto che, per fare un esempio, un Macbook Pro da 15 pollici a 2,2 GHz viaggia a 69 frame al secondo con Unreal Tournament 2004, ma sono sufficienti per chi non gioca molto spesso o, almeno, con titoli non esigenti graficamente.

Cider: la conversione dei giochi da Windows a Mac

Cider Infine, c’è da considerare un altro aspetto importante: la compatibilità con gli ultimi videogiochi. Ultimamente, infatti, stanno trasportando moltissimi giochi di ultima generazione (uno fra tutti il prossimo Spore) su piattaforma Mac grazie ad un processo denominato “ciderizzazione“, ossia un sistema di “traduzione” che letteralmente avvolge il codice Win per renderlo comprensibile al Mac, basato sul software di virtualizzazione Cider di TransGaming, una soluzione che evita il lungo e costoso lavoro di porting di giochi Windows su Mac.

Se questo, da un lato, è una cosa positiva, perché, i giochi per Mac potranno crescere molto più rapidamente, dall’altro abbiamo che questi giochi possono girare solo su piattaforma Mac Intel e, soprattutto, richiedono una scheda grafica con memoria dedicata: Macbook Pro, iMac e Mac Pro non avranno, quindi, problemi, mentre Macbook e Mac Mini non è detto che riescano a far girare il software.

Quindi, a conti fatti, il Macbook è un ottimo portatile se fate di tutto tranne che giocarci. Se, invece, volete dedicarvi a questo aspetto ludico, dovete sapere che i giochi potranno girare ma con un fps abbastanza basso e comunque, i giochi, “ciderizzati” avranno sempre poche speranze di funzionare se richiedono l’uso di molta memoria dedicata!

Tag:3d, Apple, benchmark, Giochi, mac, macbook, macbook pro
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Dic 15 2007

Grafica 3D sui cellulari con la nVidia GoForce 5500 per giocare a Quake III Arena o Need for Speed Most Wanted

Posted by Antonio Troise
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Quake Mobile Arriverà molto presto l’era in cui, con il nostro cellulare, riusciremo a giocare a Quake III Arena in qualità console o, magari, Need for Speed Most Wanted, un titolo che fa largo uso di effetti speciali come motion blur e riflessioni. Sono, infatti, questi i primi giochi ottimizzati per il nuovo processore grafico di Nvidia GoForce 5500, la GPU progettata per portare sui PDA e telefoni cellulari di fascia alta la grafica 2D/3D fino a 1.024 x 768 pixel di risoluzione, la TV digitale fluida e a piena risoluzione, il suono surround, la fotografia e l’accelerazione dei video: insomma più che una scheda video stiamo di fronte ad un vero un media processor.

La società di Santa Clara sostiene che il suo è il primo processore grafico per dispositivi handheld in grado di accelerare la riproduzione di video in formato H.264, WMV9 e MPEG-4 e di supportare tutti i principali standard per la TV mobile, inclusi DVB-H, ISDB-T, e DMB. Inoltre è in grado di riprodurre in hardware di suono multicanale e multistream nei formati MP3, AAC e AAC+, implementando anche la tecnologia Crossfade, in grado di prevenire le interruzioni nella riproduzione della musica causate da temporanei picchi nell’occupazione di CPU.

Quake Arena Ma ciò in cui GoForce 5500 tiene particolarmente ad eccellere, è la grafica 3D: secondo le specifiche ufficiali, il chip può gestire fino a 2,6 milioni di triangoli al secondo e 200 milioni di pixel al secondo. Nvidia afferma che la potenza del nuovo motore grafico è tre volte superiore a quella del più diretto predecessore, ed è ora in grado di far girare giochi tridimensionali come Quake III Arena “in qualità console”, applicando ai poligoni effetti di multi-texturing e pixel shading. Sebbene la GPU integri solo 640 KB di memoria SRAM, contro i 1.024 KB del precedente GoForce 4800, Nvidia l’ha dotata della capacità di supportare altri 2 od 8 MB in stack e fino a 32 MB di memoria esterna. La profondità di colore supportata è invece di 40 bit.

Go Face-It Come dimostrazione di come il 3D può essere usato in ambienti non di gioco, è stato sviluppato Go Face-It di Go-Figure, un applicativo che, sfruttando la potenza della GoForce 5500 di NVIDIA per elaborare texture e poligoni ad alta risoluzione e produrre animazioni avanzate ultra-realistiche, permette agli utenti di creare un volto 3D simile al reale personalizzando espressioni, capelli, accessori, e altro.

Per finire GoForce 5500 include infine un Image Signal Processor (ISP) che si occupa dell’elaborazione in tempo reale delle fotografie scattate con la fotocamera. L’ISP, che nei precedenti modelli di GoForce era assente, supporta fotocamere con risoluzione fino a 10 megapixel, zoom digitale fino ad 8x, codifica e decodifica JPEG e multi-scatto rapido.

Se siete curiosi di vedere come sarà il vostro cellulare del futuro, date un occhiata al video demo presentato al 3GSM:

Tag:3d, cellulare, Giochi, grafica, nvidia, pda, Video
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Nov 10 2007

Giochi online 3D gratuiti in stile manga: Fantasy Tennis, Come On Baby e Audition

Posted by Antonio Troise
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AlaplayaDopo la recensione di Albatross18, un gioco online free 3D sul golf in stile manga con una grafica di ultima generazione, ecco che la compagnia orientale Alaplaya ha fatto uscire tre interessanti giochi online gratuiti sempre sullo stile manga (che sembra suscitare interesse tra i videogiocatori più giovani): Fantasy Tennis, Come On Baby e Audition.
Audition, titolo di genere musicale, lo ricordiamo, ha già collezionato 300 milioni di utenti registrati dal 2005, anno nel quale è stato lanciato in Corea del Sud.
Per provare questi giochi dalla grafica accattivante è sufficiente scaricare gratuitamente il media client di ciascun gioco (purtroppo compatibile solo per Windows) che risulta essere comunque parecchio corposo (va da 288 MB di Fantasy Tennis ad oltre 700 MB di Audition), installarlo, registrarsi sempre gratuitamente, e iniziare una avvincente competizione online con altri giocatori di tutto il mondo!

Tag:3d, Giochi
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Apr 13 2007

Nuova release per DosBox 0.70: emulatore x86 per far girare vecchi giochi DOS su Windows

Posted by Antonio Troise
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DosBox 0.70 Tempo fa scrissi di DosBox un interessante progetto open source (correntemente ospitato su SourceForge.net), in grado di emulare un PC dei primi anni novanta, completo di processore 80386-486, scheda grafica VGA-SVGA, sound card Sound Blaster 16 + scheda MIDI e sistema operativo simil-DOS integrato.

Via Megalab scopro che DosBox è finalmente giunto alla release 0.70 che ha sostanzialmente incrementato la velocità di esecuzione, soprattutto con i giochi più esosi in termini di risorse come Duke Nukem 3D, la serie di Comanche e svariati FPS di seconda generazione.

Lo scopo principale di DosBox, è infatti, quello di far girare vecchi giochi per DOS (reperibili, per esempio, su Abandonia) sui sistemi operativi della famiglia Windows (Windows XP e Windows 2000). Infatti, i principali problemi di chi avvia un vecchio gioco per DOS su Windows, sono: l’emulazione Sound Blaster e la velocità di esecuzione di un gioco. Nel primo caso il gioco si avvia ma il suono non esce dalle casse, si sente solo l’altoparlante, nel secondo invece il gioco è troppo veloce per un PC di classe Pentium.

Ecco la lista dei principali miglioramenti al codice di programma e delle caratteristiche aggiunte:

  • Velocizzato il core della CPU dinamica, ora alcuni giochi girano molto più velocemente;
  • Aggiunta una FPU dinamica per gli host di classe x86;
  • Migliorato il codice di previsione dei cicli, ora abilitato di default;
  • Supporto ai joystick migliore e più configurabile;
  • Migliorato il supporto ai file immagine e ai dischi FAT;
  • Aggiunta l’emulazione nullmodem;
  • Svariati miglioramenti sul fronte Windows 3.x (video/audio/EMS/WIN32s);
  • Migliorato il riconoscimento e il supporto dei dischi CD-ROM;
  • Velocizzato il codice di rendering su schermo;
  • Aggiunto il supporto per diversi layout di tastiera;
  • Svariati fix all’emulazione CGA/EGA/VGA;
  • Estesa e migliorata l’emulazione di qualsiasi tipo di memoria (UMB/EMS/XMS);
  • Il core dinamico dovrebbe ora funzionare anche sui Mac con processori Intel;
  • Svariati aggiustamenti relativi al timer;
  • Aggiunti nuovi filtri grafici.
Tag:dos, dosbox, Giochi
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Mar 25 2007

Strabiliante video su Spore: il gioco dell’evoluzione della vita

Posted by Antonio Troise
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Ne aveva già parlato esaurientemente KromeBlog su Spore, il nuovo videogioco di Will Wright (creatore di giochi come Sim City e The Sims), un simulatore di evoluzione della vita.
Ma dovevo per forza farvi vedere l’ultimo video di questo gioco che ora sembra essere maturato abbastanza da poter essere commercializzato. E’ davvero impressionante, soprattutto la parte dell’editor 3D che ha una particolare intuitività e semplicità d’uso.

Spore si presenta come un simulatore dell’evoluzione della vita: partendo da un organismo unicellulare, il giocatore dovrà gestira la vita e lo sviluppo della sua creatura fino alla conquista dello spazio.

Spore è costituito essenzialmente da 6 fasi di gioco:

Tag:editor_3d, Giochi, spore
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Nov 3 2006

367 euro per una ventola rumorosa! Suggerimenti?

Posted by Antonio Troise
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HP Pavilion t3020 Piccolo drama tecnologico.
Ad Agosto del 2005 ho comprato un pc desktop HP Pavilion t3020 (che ho scoperto essere oramai fuori produzione): P4 3200, 200GB di HDD, 512 MB di Ram (upgradata ad 1 GB), scheda video nVidia Geforce 6200.
Da qualche mese ho avuto dei problemi di rumorosità delle ventole: all’inizio pensavo fosse normale ma poi, confrontando il rumore del mio pc (a parità di applicazioni aperte) con un altro simile al mio, mi sono accorto che c’era qualcosa che non andava.
In particolare accade che, in condizioni normale gira la ventola dell’alimentatore che devo dire è molto silenziosa. Quindi, quando inizio a far girare dei giochi in 3d, dopo qualche minuto parte una seconda ventola molto rumorosa; infine c’è una terza ventola 10 volte più rumorosa ma quella si attiva solo d’estate a 40° all’ombra (il che mi sembra normale). Il mio problema è la seconda ventola che alza il numero dei giri quando, presumo, inizio a far lavorare la scheda grafica: quindi quando uso giochi in 3d, vedere dei video con Windows Media Player 10 (ma con VLC non accade!), oppure comprimo uso editor tipo VirtualDub per editare/montare/ricomprimere dei file in DivX. Ultimamente lo fa anche quando uso VMWare Player, visualizzo grafica in flash e addirittura con CSS elaborati! (ho il sospetto che anche, semplicemente, caricando su Firefox delle semplici pagine dia lo stesso problema). Insomma un vero tormento!
Al chè, prima di intervenire io, ho tentato la carta dell’Assistenza Tecnica HP. Purtroppo mi hanno subito detto che per loro la garanzia è di solo 1 anno e il 2° anno è previsto solo in caso di difetti di fabbrica. Io ho ribadito loro che comunque tutti i prodotti devono avere la garanzia europea di 2 anni senza troppe distinzioni. Ma loro niente e mi hanno detto che potevo farmi fare un preventivo per la riparazione: incuriosito ho voluto continuare e mi sono fatto dare il numero dell’assistenza tecnica che opera le riparazioni per conto dell’HP: la A Novo Italia. Qui un tecnico mi ha rispiegato che la garanzia oltre un anno non era da loro applicabile ma potevano applicarmi un prezzo forfettario indipendentemente dal guasto. Bene, penso, magari mi agevolano essendo al 2° anno di vita del prodotto ed essendo un acquirente di prodotti HP! Bene, il prezzo forfettario per la riparazione (comprensivo di trasporto fino a Saronno con il corriere espresso Ups) è solamente e forfettariamente di 367 euro! E io di tutta risposta e a bocca aperta: “367€ per una sola ventola?”. Mi ricompro un nuovo PC!
Ovviamente il mio era solo un tentativo: anche se fosse stato gratuita la riparazione, mi sarei dovuto comunque privare del mio amato pc per chissà quante settimane, sempre solo per una ventolina bizzarra. Speravo in una riparazione in loco.
Devo dire però che la IOMEGA è stata più seria: pensate che avevo un masterizzatore esterno USB 2.0 difettoso, ho chiamato ad un numero verde che si interfacciava direttamente con un paese sperduto dell’Irlanda, il tecnico, sentito il problema e senza neanche chiedermi da quanto tempo avevo comprato il prodottto, mi ha spedito il nuovo masterizzatore con corriere espresso e solo dopo ho rispedito, sempre a loro spese, il mio masterizzatore rotto!
Ma torniamo al mio primo problema: qualcuno ha avuto esperienze simili? Sapete come risolvere il problema di rumorisità della ventola? Ho letto che a volte è la stessa polvere che vi si deposita a creare questo genere di rumorisità: pare che basti una bomboletta di aria compressa rimuoverla. Altri suggeriscono di aprire il cabinet e far ripartire le applicazioni che in genere creano problemi: se il problema non si ripresenta, è probabile che l’interno del cabinet del computer tenda a surriscaldarsi e quindi si potrebbe installare una ventola aggiuntiva di quella per slot e posizionarla direttamente nell’alloggiamento accanto alla scheda video in modo da dissipare l’aria calda che circonda la scheda video, riducendo la temperatura dell’aria all’interno del cabinet.
Se, invece, una volta aperto il cabinet, i problemi persistono è possibile che non dipendano dal surriscaldamento, e il problema potrebbe essere che con il calore la plastica si sia deformata oppure semplicmente col passare del tempo la qualità degradi: l’unica soluzione è la sostituzione! Il problema è: che tipo di ventola mi consigliate?

Tag:assistenza, Giochi, hp, iomega, Pavilion, rumore, scheda-video, ventola, Video
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