Per la serie scienza spettacolare, dopo i video dei fluidi non newtoniani, ecco un altro esperimento chimico: trasformare l’acqua in ghiaccio istantaneamente con un dito con una soluzione di acetato di sodio sovrassatura.
Oltre ad essere molto utile per creare in pochi secondi interessanti sculture di ghiaccio, il curioso effetto chimico-fisico può essere osservato nella vita di tutti i giorni in un oggetto che viene talvolta utilizzato come gadget pubblicitario o venduto come scaldamani. Eh si, perché nell’effetto che avete visto nel video, durante il processo di cristallizzazione, si verifica anche un evidente sviluppo di calore. Ma ecco cosa accade.
L’oggetto è costituito da una busta di plastica morbida di forma variabile che contiene una sostanza liquida. Per renderla tale però necessario mettere l’oggetto in acqua bollente per diversi minuti. Facendo raffreddare la busta a temperatura ambiente, la sostanza rimane liquida per diversi giorni (trascorsi i quali la soluzione lentamente cristallizza). Immerso nel liquido all’interno della busta vi è un dischetto metallico bombato. Se con le dita si fa “scattare” il dischetto (da concavo a convesso), la sostanza comincia immediatamente a solidificare, prima intorno al dischetto e poi, progressivamente, in tutta la busta. Durante la solidificazione si verifica inoltre un evidente sviluppo di calore.
L’insolito scaldino sfrutta il fenomeno della sovrassaturazione. All’interno della busta, infatti, è contenuta una soluzione di acetato di sodio sovrassatura. Questa soluzione contiene cioè una quantità di acetato di sodio superiore a quella che normalmente si potrebbe sciogliere a quella temperatura. Questa situazione fisica risulta instabile e può essere raggiunta solamente attraverso un lento raffreddamento della soluzione. L’instabilità della soluzione fa sì che una piccola perturbazione, quale lo scatto del dischetto metallico, faccia immediatamente precipitare l’eccesso di soluto determinando la cristallizzazione dell’intera soluzione. Lo sviluppo di calore avviene poiché la dissoluzione dell’acetato di sodio si verifica con assorbimento di calore. Di conseguenza, durante il processo di cristallizzazione, viene per così dire restituito il calore precedentemente assorbito.
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