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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Mar 16 2009

Come estrarre una chiavetta USB senza scollegare l’hardware in modalità sicura facendo attenzione a come formattare la flash drive per non perdere dati

Posted by Antonio Troise
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L’altro giorno ho spiegato come formattare in NTFS una pen drive aggirando le limitazioni di Windows; oggi, invece, voglio spiegarvi come estrarre una chiavetta USB senza scollegare l’hardware in modalità sicura, semplicemente settando correttamente una impostazione di Windows sconosciuta ai più. Questo metodo, implicitamente, vi permetterà, anche di trovare un altro metodo per riuscire a formattare da Windows una pennetta USB in NTFS.

Come noto, quando dobbiamo estrarre un dispositivo di archiviazione USB (una chiavetta flash o un hard disk portatile) dal proprio PC, anche se è vero che le porte USB sono Plug and Play e supportano i dispositivi hot swap per la rimozione a caldo delle periferiche, è sempre opportuno avviare la procedura che “Scollega l’hardware in modalità sicura” in modo da essere sicuri che tutte le attività di scrittura vengano terminate, onde evitare possibili perdite di dati e di informazioni. Ovviamente, il più delle volte questa operazione potrebbe sembrare noiosa, e quante volte vi sarà capitato, magari andando di fretta, di non seguire tutta la procedura corretta, con il conseguente messaggio di errore di Windows che vi farà sudare freddo? Personalmente non credo di aver mai perso dati scollegando un dispositivo USB in maniera affrettata, ma il rischio esiste sempre.

Scollegare USB

Altre volte, invece, può capitare che, anche quando si va cliccare sull’icona in basso a destra per la rimozione sicura dell’hardware, il sistema operativo potrebbe rispondere che è impossibile disattivare la periferica perché in uso, e di provare in un secondo momento, nonostante, però non vi sia, almeno apparentemente, alcun trasferimento dati in corso. Solo dopo 3-4 tentativi, si riuscirà a rimuovere il dispositivo, con evidente perdita di tempo.

Come estrarre una chiavetta USB senza scollegare l’hardware in modalità sicura

Ebbene, se anche voi siete afflitti da questi problemi, è perché forse non siete a conoscenza del fatto che, se si disattiva la cache di scrittura sul dispositivo USB, è possibile saltare la fase di disconnessione del hardware in modalità sicura, senza, però, alcuna perdita dei dati. Per fare ciò, è sufficiente andare sulla voce Sistema (System in inglese) del Pannello di controllo

Scollegare USB

e cliccare sul tab Hardware -> Gestione Periferiche (Device Manager),

Scollegare USB

e quindi selezionare la voce “Unità disco” (Disk Drives) e con il pulsante destro del mouse cliccare sulla periferica USB desiderata cliccando poi sulla voce Proprietà (Properties).

Scollegare USB

Dalla finestra che si aprirà, nella scheda “Criteri” (Policies) verifichiamo che sia spuntata la voce “Ottimizza per la rimozione rapida” (Optimize per quick removal) che, di solito, è l’opzione di default dei sistemi Windows.

Scollegare USB

Purtroppo, questa operazione, andrebbe eseguita su ogni PC su cui si intende collegare il dispositivo e su ciascuna periferica USB a cui si vuole disabilitare la cache in scrittura, ma una volta impostato, non avrete più necessità di scollegare l’hardware in modalità sicura.

Metodo alternativo per abilitare la formattazione NTFS su Windows

Quello che non tutti sanno, però, è che dalla maschera dei criteri, è possibile anche formattare in NTFS una pen drive aggirando le limitazioni di Windows. Infatti, se si imposta il valore “Optimize for performance“,

Scollegare USB

nella maschera di formattazione della periferica USB, comparirà anche la voce NTFS oltre che quella di default FAT32;

Scollegare USB

mentre se si imposta, come suggerito nella procedura sopra esposta per rimuovere una chiavetta USB senza scollegare l’hardware in modalità sicura, il valore “Optimize for quick removal”

Scollegare USB

allora nella maschera di formattazione della periferica USB, comparirà solo la voce di default FAT32.

Scollegare USB

Il motivo di questo comportamento, apparentemente anomalo, è presto spiegato. Nell’opzione “Optimize for quick removal” la formattazione NTFS non viene mostrata perché è caldamente sconsigliato effettuare l’estrazione di una periferica flash formattata NTFS senza eseguire la procedura di estrazione dell’hardware in modalità sicura, poiché si rischierebbe di compromettere l’integrità del file sistem, in quanto questo particolare file system proprietario Microsoft, mantiene sempre aggiornato l’NTFS transaction log (journal) e, se questo venisse corrotto, si rischia di rendere il contenuto della periferica USB inutilizzato. Insomma, siccome NTFS è un journaling file system, tutti i disk transactions sono loggati separatamente sulla periferica, il che comporta, inevitabilmente, un carico di scrittura maggiore e praticamente invisibile all’utente.
Ironicamente, la formattazione FAT32, nonostante più vecchia e con tutte le sue limitazioni, si dimostra essere, nei casi di rimozione improvvisa del drive, molto più sicura.

Conclusioni

Quindi, ricapitolando, se volete immagazzinare su una chiavetta USB file più grandi di 4GB, o magari volete criptare i vostri documenti con il tool messo a disposizione da Windows XP Professional (EFS file encryption), assegnare i privilegi ai vari file, o settare i disk quotas, allora dovrete necessariamente formattare la pennetta USB con il file system NTFS (usando il tool convert.exe, oppure usando l’utility gratuita per Windows HP USB Disk Storage Format Tool, o, infine, per usare l’utility di formattazione di Windows, impostando “Optimize for performance” nei criteri di ottimizzazione delle performance) ma così facendo non potrete mai disabilitare la cache in scrittura sul drive esterno, pena la corruzione dei dati.

Se invece, non avete particolari necessità, potete lasciare la formattazione FAT32 (che di fatto, proprio perché non è proprietaria, è supportata da tutti i sistemi operativi Linux, Mac e Windows, ma anche dai lettori MP3 o dalle cornici digitali, risultando, in pratica, il minimo comune denominatore di tutti i sistemi), e disabilitare senza problemi la scrittura della cache che vi permetterò di rimuovere un drive USB senza passare per la procedura di rimozione dell’hardware in modalità sicura. A voi la scelta!

Tag:cache, fat, filesystem, flash, format, ntfs, usb, Windows
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Feb 23 2009

Come formattare una penna USB da FAT32 a NTFS su Windows

Posted by Antonio Troise
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Al giorno d’oggi, trovare una penna USB grande 8 o 16 GB è molto facile e i prezzi sono oramai molto contenuti per cui non è raro trovarsi a dover copiare un file, magari una ISO di un DVD, di dimensioni superiori ai 4 GB. Oltre al fatto che, almeno per ora, le velocità delle pennette USB di tipo flash memory, sono inferiori rispetto agli hard disk esterni, e quindi, per copiare file di grandi dimensioni, ci si impiega più tempo che non a fare la stessa operazione su un normale hard disk a testina, il problema più grande che normalmente si incontra è che tutte queste flash drive, per ragioni di retrocompatibilità, sono sempre formattate FAT32. Se si considera, poi, che Windows XP non ha, nella sua utility di formattazione, un opzione che prevede la possibilità di inizializzare una pen drive in NTFS, si capisce bene che, per la maggior parte degli utenti, questo risulta essere un problema insormontabile.

Formattare una pen drive in NTFS

Quello che non tutti sanno, però, è che questo è solo un evidente problema di limitazione della utility grafica di Windows XP, perché di fatto è possibile formattare una pendrive come NTFS.

Formattare una penna USB in NTFS

Come noto, di solito, le pen drive vengono sempre formattate FAT32 e credo sarà sempre così almeno finché i drive non supereranno le dimensioni di 32 GB (mentre, fino a qualche anno fa, le prime pennette USB avevano addirittura un file system formattato FAT16, con un limite di 2 GB). Il motivo dell’adozione della partizione FAT32 è semplicemente quello di evitare problemi di compatibilità con altri sistemi operativi, dato che il file system NTFS è una tecnologia proprietaria di Windows (patented technology) e non tutti i sistemi operativi (come Mac OS X) la supportano nativamente in scrittura.

In realtà, prima di proseguire il discorso, vorrei far chiarezza su una mia affermazione procedente, che a prima vista potrebbe risultare non propriamente esatto. Quando ho asserito che 32 GB era il limite della dimensione di un volume FAT32, in realtà è più giusto dire che questo è solamente un altro limite arbitrario delle utility di formattazione e partizionamento di Windows 2000/XP/Vista, ed è per questo che credo che tale file system verrà adottato almeno finché le pen drive non supereranno tali dimensioni, visto che, altrimenti, con i sistemi operativi di casa Redmond non si avrebbe la possibilità di formattare il disco.
In ogni caso Utility di terze parti (ma anche il sistema di partizionamento di Mac OS X) possono tranquillamente creare e gestire partizioni FAT32 fino a 1 TB; io stesso ho un hard disk esterno da 320 GB formattato FAT32. Quel che invece resta immutato è che, con il FAT32, la dimensione del singolo file non può essere superiore ai 4 GB!

Quindi, se l’uso prevalente della vostra penna USB è sotto Windows e avete la necessità di caricare file di grandi dimensioni (superiori ai 4 GB), o semplicemente volete ottimizzare lo spazio usato sul disco riducendo le dimensioni dei cluster, allora dovrete fare in modo di formattare la vostra flash drive in NTFS. L’unico modo per farlo utilizzando gli strumenti messi a disposizione da Windows, è quello di convertire il file system anziché formattarlo!

Per farlo, basterà aprire il prompt dei comandi del DOS ed eseguire il comando DOS Convert sull’unità USB. Quindi, nel caso la lettera associata alla vostra pen drive sia “G” (la potete verificare andando su Risorse del Computer),

Formattare una pen drive in NTFS

allora dovrete lanciare il seguente comando:


convert G: /fs:NTFS

ATTENZIONE: La procedura inizierà senza chiedere alcuna conferma (a differenza di quanto avviene, invece, se si fa la stessa operazione sul disco di boot).

L’indubbio vantaggio nell’usare il comando “convert”, oltre alla estrema velocità dell’operazione, è anche quello di non perdere i dati contenuti nella pennetta, dato che questa applicazione non formatta il disco (cosa, invece, che sarebbe accaduta se avessimo una qualsiasi utility di formattazione) bensì converte semplicemente il file system da FAT32 a NTFS (mi sento comunque di consigliarvi un backup prima della conversione).

UPDATE: Grazie all’utility gratuita per Windows HP USB Disk Storage Format Tool è possibile formattare una pendrive USB in NTFS e, anche, renderla avviabile in fase di boot. Sviluppata da HP per le sue pendrive, ma che funziona senza problemi anche con altre, ha dalla sua la semplicità di utilizzo e la comoda funzionalità che permette di rendere la vostra pennetta USB avviabile in fase di Boot del sistema: basterà formattarla, copiarci i file: boot.ini, ntldr, e ntdetect, e, infine, configurare il vostro Bios per permettere l’avvio da USB, ed il gioco è fatto.

Tag:cluster, fat, filesystem, flash, format, ntfs, usb, Windows
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Gen 8 2008

Tutto quello che avreste voluto sapere sul file system del futuro a 128 bit ZFS

Posted by Antonio Troise
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ZFS Lo ZFS (Zettabyte File System) è il più moderno file system esistente e il più ricco di funzionalità innovative, anche se per contro, forse perché troppo rivoluzionario, è quello meno compatibile tra tutti. Infatti, concentrandoci solo sul mondo Mac (dato che per Windows ancora non è previsto alcuno sviluppo futuro), un disco formattato ZFS non verrà riconosciuto dal computer che non avrà almeno installato Mac OS 10.5 Leopard: quest’ultimo, però, riesce, almeno per ora, solamente a leggere il contenuto del disco ma non è ancora possibile scrivervi sopra (in pratica come avviene, nativamente, con i filesystem NTFS su Mac o, più semplicemente, per i CD-ROM di qualsiasi sistema operativo). In effetti mesi fa si supponeva che con Leopard vi fosse stato il supporto completo con ZFS ma, purtroppo Apple sta ancora sviluppando la funzionalità di scrittura sui dischi ZFS e ha promesso che in un aggiornamento successivo di Mac OS X 10.5 verrà aggiunta.

Dopo questa premessa, viene naturale chiedersi cosa abbia questo filesystem da far parlare tanto di sé. Innanzitutto occorre chiarire che un file system è un meccanismo mediante il quale è possibile immagazzinare e ordinare cartelle e documenti affinché sia facile, in un secondo momento, la ricerca e l’accesso ad essi.

ZFS è un file system open source moderno e potente sviluppato nei laboratori della Sun Microsystems nel 2004 per il suo sistema operativo Solaris ed è famoso per l’integrazione in un unico file system di diversi concetti presi da vari file system in un unico prodotto.
Nel giugno 2007 viene annunciata l’adozione di ZFS anche per il Mac OS X Leopard di Apple, notizia inizialmente smentita nel corso del WWDC07 da Brian Croll, senior director di product marketing per Mac OS, che ha dichiarato che “ZFS non ci sarà”, salvo poi smentire le smentita. ZFS non sarà comunque il file system principale di Mac OS 10.5 Leopard ma piuttosto affiancherà HFS+.

Si sta, inoltre, lavorando perché ZFS diventi, de facto, uno standard comune di filesystem Unix: è open-source e molti altri sistemi Unix o Unix-like (Solaris, FreeBSD, NetBSD, Linux) lo supportano o stanno lavorando per farlo. Il beneficio di uno standard comune è enorme, perché permetterebbe di lavorare tutti insieme per il miglioramento del futuro dell’informazione (storage). In effetti, sin’ora non si è mai avuto un file system comune a Windows, Linux e Mac. Infatti, una delle mancanze più sentite di Mac OS X, parlando di filesystem, è quella del supporto pieno ed ufficiale dell’ext3 di Linux e di NTFS di Microsoft (dovuto soprattutto agli alti costi in termini di ingegnerizzazione con un ritorno minimo negli investimenti). Chissà se con ZFS le cose cambieranno!

Inizializzazione disco ZFS

Se volessimo dire cosa è lo ZFS, una definizione veloce potrebbe essere questa:

ZFS è un nuovo tipo di file system che fornisce una semplice amministrazione, una approccio transazionale, una integrità del dato “end-to-end” e una immensa scalabilità (128-bit). ZFS non è un miglioramento “incrementale” alla tecnologia esistente, ma è un nuovo approccio alla gestione dei dati creato eliminando alcune assunzioni di base che risalevano a 20 anni fa.

Se non avete ancora chiaro il concetto, ecco le caratteristiche positive e negative del filesystem del futuro:

Tag:ext3, filesystem, leopard, Linux, Mac os x, ntfs, unix, zfs mac
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