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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Lug 30 2008

Controllate che i server DNS del vostro Provider non soffrano della grave vulnerabilità che permette ad un malintenzionato di controllare il traffico internet e fare del Pishing!

Posted by Antonio Troise
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Avete presente quella notizia di qualche mese fa di una vulnerabilità insita nelle specifiche del DNS (Domain Name System), scoperta da Dan Kaminsky, che permetteva di alterare il funzionamento del DNS stesso in modo da fornire agli utenti delle “traduzioni” sbagliate e quindi far credere agli utenti di stare visitando un sito fidato? Questa falla del DNS è in grado di dare la possibilità ad un aggressore di sostituirsi perfettamente e in tutta semplicità ad un sito fidato, mettendo di fatto in ginocchio la sicurezza della rete mondiale.

A differenza di altre falle informatiche, però, questa vulnerabilità interessa praticamente tutti i programmi di gestione del DNS proprio perché seguono le specifiche tecniche: tutti i più diffusi sistemi operativi, da Windows a Linux, da BSD a Mac OS X e quasi tutti i provider sono quindi potenzialmente vulnerabili!

L’incontro segreto

Fortunatamente, dati gli effetti devastanti di questa vulnerabilità, in quanto minava alla base la fiducia nei sistemi di internet, dopo una riunione segreta (per non dare la possibilità di rendere di dominio pubblico le specifiche tecniche ancora prima di poter diffondere una patch), il 31 Marzo 2008 presso il campus di Microsoft, a Redmond, si sono riuniti i più grandi nomi del mercato informatico (tra cui Microsoft, Sun e Cisco) per trovare una soluzione al problema.

La diffusione della patch

Così, l’8 Luglio 2008, tutti i maggiori sistemi operativi (sorprendentemente Apple quel giorno arrivò in ritardo forse distratta dall’imminente uscita del iPhone 3G e del servizio .Me) hanno distribuito, più o meno velatamente, tramite i meccanismi di aggiornamento automatico, questa patch. Infatti, gli accordi erano che tutti i sistemi operativi, e quindi tutti gli utenti e tutti i provider di accesso a Internet, dovevano applicare questa patch al proprio software di gestione del DNS o, nei casi limite, passare ad una sua versione aggiornata.

Non tutti i provider hanno chiuso la falla

Il problema, però, è che non tutte le aziende e i provider che gestiscono un domain name server, si sono mossi in tempo e molti provider, fra cui anche alcuni italiani, non hanno ancora provveduto a bloccare questa grave vulnerabilità.
Sul sito del CERT trovate la lista di tutti i sistemi e dei sistemi operativi che sono vulnerabili o meno a questa falla: il problema è che qui, come immaginabile, non sono elencati tutti i provider che hanno risolto il problema per cui, se mentre navighiamo su internet, usiamo fiduciosi dei DNS assegnati dal nostro provider, potrebbe accadere che questi possano essere attaccati e, quindi, potrebbe aumentare la possibilità di subire attacchi di pishing (in effetti stanno ad iniziare a spuntare alcuni esperimenti di attacco basate su questa vulnerabilità).

In ogni caso i dettagli circa la falla non verranno rilasciati prima di un mese circa, tempo in cui si spera che ormai le patch siano state installate su tutti i computer del mondo. Inoltre, a detta di Kaminsky, le patch non dovrebbero permettere il reverse-engineering (o per lo meno, non in tempi brevi), dato che un’analisi di questo tipo potrebbe consentire di concretizzare un exploit funzionante.

Come controllare che i propri server DNS non soffrano del bug

Se volete essere, quindi, certi di poter navigare sicuri, allora vi consiglio di usare un test, come suggerito dal sempre informato Paolo Attivissimo, presente sulla homepage del sito Doxpara Research. E’ sufficiente cliccare sul tasto “Check My DNS” presente nella sidebar a destra del sito, per sapere se il vostro provider ha già provveduto ad installare la patch. Sfortunatamente, come ho potuto appurare io stessi, alcuni server DNS di Telecom Italia, soffrono ancora di questa vulnerabilità. Vi consiglio, quindi, di usare direttamente i server OpenDNS: essendo un sistema centralizzato è stato più facile aggiornarli velocemente.

Ovviamente, quando scrissi che, per un utente italiano, a causa di latenze georgrafiche molto alte dei server OpenDNS rispetto a quelli Telecom, consigliavo di usare i server DNS italiani di Alice, oggi la situazione si è completamente ribaltata perché ad essere a rischio è la nostra navigazione su internet, per cui invito tutti, a meno che tutti i provider non risolvano presto la situazione, ad usare i server OpenDNS.

Tag:Alice, cisco, Dan Kaminsky, dns, exploit, Internet, Linux, microsoft, opendns, patch, Provider, sicurezza, Windows
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Gen 9 2007

Internet Explorer è stato insicuro per 284 giorni su 365 nel solo 2006

Posted by Antonio Troise
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IE Bug La notizia fa pensare: anche se avete installato tutte le patches, Internet Explorer è stato libero da significativi difetti (che ne compromettevano la sicurezza) solo per 81 giorni nel 2006.
E’ la ricerca effettuata dal notizia del Washington Post che ha misurato quanto ha impiegato Microsoft a distribuire gli aggiornamenti di sicurezza per i suoi prodotti nel corso dell’ultimo anno: la statistica è stata effettuata contattando tutte le aziende che si occupano di sicurezza che hanno identificato e comunicato buchi critici e, quindi, valutando quanto ci ha messo Microsoft a porre rimedio.
Il risultato è stato che per nove mesi di quest’anno Microsoft ha ignorato segnalazioni relative a exploit nel codice.
Ci sono stati almeno 98 giorni nel 2006 durante i quali non esistevano aggiornamenti del software per dei bachi che Microsoft sapeva essere già in uso da criminali, che hanno potuto così ottenere dati personali e rubare denaro.
Per 10 volte le istruzioni dettagliate su come risolvere problemi critici di Internet Explorer sono state pubblicate on-line da privati prima che Microsoft a rendersi disponibile una patch ufficiale.
Firefox invece ha totalizzato soltanto nove giorni in cui codice exploit in grado di causare seri problemi di sicurezza sono stati comunicati prima che Mozilla facesse uscire le patch.

[via The Inquirer]

Tag:exploit, firefox, ie, microsoft
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