Levysoft
  • Home
  • Portfolio
  • WordPress Plugin
  • Contattami

Dal 2004 il blog di Antonio Troise

RSS FeedTwitterFacebook
Mag 19 2016

Speed test in real time con Fast.com di Netflix ed estensione per Chrome

Posted by Antonio Troise
Tweet

Netflix ha lanciato Fast.com, un nuovo e gratuito servizio online minimale, per monitorare la propria velocità di banda in maniera davvero istantanea. Sarà sufficiente collegarsi al sito in questione per ricevere dopo pochi secondi, senza dover fare nulla, i dati sulla propria connessione in Mbps.

Fast.com - Speed Test by Netflix

Vantaggi

I vantaggi rispetto al famoso Speed Test di Ookla sono evidenti: non carica alcun plugin Flash (e di questi tempi, con tutti i bug che lo attanagliano, non è una cosa da sottovalutare) e quindi è velocissimo: ad una prima analisi se Fast.com è istantaneo nel caricare la pagina e iniziare a calcolare la disponibilità di banda, Speed Test di Ookla impiega almeno 5 secondi (con la linea a 100 MB di cui dispongo) solamente per caricare l’interfaccia e il test non parte automaticamente.

Il sito è perfettamente localizzato nelle varie lingue dei paesi dove Netflix è disponibile, Italia inclusa, funziona su qualsiasi dispositivo (cellulare, laptop o smart TV con browser) ed è esente da qualsiasi tipo di pubblicità.

Svantaggi

Per contro, tutta questa velocità e automatismo di Fast.com, non da la possibilità di selezionare la città da dove far partire il test. Quello che si sa sul metodo di calcolo è che il sito esegue una serie di download dai server Netflix.
Inoltre, un altro apparente svantaggio rispetto ad altri siti di speed test, è che per lasciare spazio alla immediatezza della pagina web, hanno preferito indicare solo la velocità di download, considerata comunque più importante della velocità di upload per un utente medio che consuma contenuti su Internet (come durante la visione di un film su Netflix). Per questo motivo loro stessi non si definiscono una suite diagnostica o analitica per ingegneri di rete, in quanto non è possibile avere neanche parametri come ping, latenza e jitter.

Estensione per Chrome

Devo dire che sono rimasto particolarmente contento dalla interfaccia minimale e pulita del sito e dalla estrema velocità del server che in pochi secondi riesce a mostrarvi la banda disponibile per il download. E’ per questo motivo che ho pensato che una tale reattività poteva essere sfruttata con una semplicissima estensione per Chrome che, ad ogni nuovo tab aperto, mostrasse la banda disponibile per il download, in modo da avere sempre sottomano i dati di velocità del proprio ISP.
Se siete interessati potrete trovare la mia estensione per Chrome su Fast.com a questo indirizzo: Fast.com – New Tab Page with easy speed test.

Fast.com - New Tab Page with easy speed test

Tag:chrome, estensione, fast, netflix, speed test
CONTINUE READING >
0 comments
Giu 30 2008

Liberalizzazione dei domini: siamo sicuri che sia un vantaggio? Riflessioni su i pro e i contro della personalizzazione dei suffissi di internet!

Posted by Antonio Troise
Tweet

Liberalizzazione dei domini Tutti non fanno che parlare positivamente della liberalizzazione dei domini decisa dell’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), la società californiana ancora controllata dal Dipartimento del Commercio Usa, che gestisce l’assegnazione degli indirizzi internet, che recentemente ha approvato all’unanimità la proposta di permettere agli utenti di registrare domini di con estensioni di ogni tipo, allentando di fatto le regole finora ferree che permettono solo domini legati ai nomi dei paesi (.it, .uk), al commercio (.com) o alle organizzazioni (.org,.net).

Il presidente del comitato Icann, Peter Dengate Thrush, ha così commentato:

“E’ un cambiamento storico poiché rivoluzionerà il modo in cui Internet appare e funziona”.

Infatti se sino ad oggi era possibile registrare un dominio solo con uno delle 250 estensioni disponibili, ora, invece, sarà possibile creare un indirizzo internet che dopo il punto può finire, letteralmente, con una qualsiasi parola, e in qualsiasi lingua e carattere, anche in russo, arabo o in cinese mandarino.

La ricchezza dell’Icann

Icann Se questa è sicuramente una grande novità, per il web che apre scenari commerciali più vasti, molti operatori del settore, però, si sono chiesti a cosa era dovuta questa apertura dell’Icann, conoscendo la ben nota rigidità dell’organismo dimostrata in passato.
Il dubbio è stato subito sciolto quando si è venuto a sapere che, con questa abile manovra, nelle casse dell’Icann (ricordiamo che è un ente no-profit),che guadagna una percentuale su ogni registrazione, entreranno molti più soldi, in due modi:

  1. Attualmente esistono 162 milioni i nomi recensiti, di cui più della metà in .net e .com, per un totale di circa 250 estensioni. Se le estensioni diverranno virtualmente infinite, significherà che assisteremo ad un vero e proprio boom di registrazioni domini anche multipli. Ovviamente, siccome all’Icann saranno riconosciuti i diritti per ogni dominio creato, assisteremo anche ad un esponenziale arricchimento di questa società, che, ricordiamo, è solamente la punta dell’iceberg di una piramide di oltre un migliaio di partner, tra registri internet nazionali e fornitori di servizi di rete piccoli e grandi.

    Infatti, un’azienda, che vuole proteggere il proprio brand, tenderà (come già accade adesso) a registrare il proprio dominio con diversi sinonimi della propria attività e, magari, anche nelle diverse lingue dove si estende il suo mercato.
    Quindi, per esempio, una azienda di scarpe, se oggi poteva registrare il nome nomeazienda.com da domani sarà costretta a registrare anche i domini nomeazienda.shoes, nomeazienda.scarpe, nomeazienda.calzature, nomeazienda.stivali, nomeazienda.chaussures (in francese), nomeazienda.鞋子 (in lingua cinese), nomeazienda.ботинки (in russo), nomeazienda.zapatos (in spagnolo) e così via.

  2. La creazione di un dominio, purtroppo, non sarà alla portata di tutti. Infatti, il costo di una pratica di registrazione di una nuova estensione, secondo i calcoli dell’Afnic (l’autorità che gestice i domini francesi) potrebbe arrivare a decine di migliaia di euro (c’è chi crede che possa arrivare anche a più di 100.000 dollari), per cui potranno usufruirne solo le società con una buona situazione finanziaria.
    La scelta di imporre un prezzo così alto sarebbe motivata dalla necessità di non incentivare la creazione di migliaia di nuove estensioni di dominio, creando una vera e propria barriera di ingresso di certo non alla portata di un singolo utente di passaggio!

Ovviamente questa liberalizzazione avrà anche innegabili vantaggi, come il fatto che tutte le grandi e piccole città e i grandi e piccoli gruppi economici, potranno avere una loro sigla, e consentirà a comunità e soggetti commerciali di esprimere le proprie identità online: avremo così domini .roma, .milano, .londra (.london) e .newyork (o.nyc).

Libertà di espressione o anarchia?

Per molti la liberalizzazione dei domini dell’Icann significa un grande passo avanti per la massima libertà di espressione. Ma siamo sicuri che, oltre ad un inverosimile arricchimento delle casse dell’Icann, non si darà vita ad una grande confusione in una realtà distopica di internet?
Con la possibilità di creare più domini che indicano gli stessi settori di servizi, come quello bancario, l’utente finale come potrà discernere l’autenticità di un sito piuttosto che di un altro? Ciò ovviamente andrà a tutto favore delle truffe online con un esplosione di pishing all’ennesima potenza (anche se. almeno inizialmente, il fenomeno non sarà molto diffuso dati i costi molto alti di un registrazione di un nuovo dominio).

La difesa del brand

Prendiamo il caso di una banca che sarà costretta a scegliere tra diversi domini: nomebanca.banca, nomebanca.bank, nomebanca.credito, nomebanca.istitutodicredito, nomebanca.staitranquillosiamoquelliveri!
E l’utente finale, che strumenti avrà per capire un sito fasullo da uno reale? Già adesso siamo invasi da siti di banche e delle Poste Italiani taroccati: cosa accadrà in futuro? Come faranno le società ad impedire l’accapparamento di “false estensioni”, come già succede ora con il vecchio sistema, ma ovviamente il tutto all’ennesima potenza?
E’ evidente, quindi, che la difesa del brand da parte delle grandi aziende sarà ben più difficile e costosa di quanto non lo sia oggi.

Il dominio non sarà più un suffisso ma l’essenza di un brand

C’è da dire, però che, per evitare il caos, l’Icann ha comunque adottato una mozione che prevede la possibilità “di limitare l’abusiva registrazione di nomi per gli indirizzi web“. Infatti i nomi dei grossi marchi commerciali dovrebbero essere protetti per impedire che qualche speculatore possa acquistarli per poi rivenderli ai diretti interessati a cifre astronomiche. Quindi, il dominio “.cocacola” potrà essere registrato soltanto dalla multinazionale che produce la bevanda.

Questo significa che, tornando alla famosa banca, questa potrà registrare un dominio .nomebanca e nessun altra banca potrà usarlo. Ma siamo sicuri che questo non possa creare altrettanta confusione e disorientamento?
Se adesso siamo abituati a considerare il dominio come un suffisso di non molta importanza, se non per indicare un dominio generico di primo livello (.com, .net e .info), una organizzazione senza fini di lucro (.gov e .edu) o un country code top level domain (.it, .us. .uk etc), in futuro sarà molto importante considerare il dominio la vera parte essenziale di un indirizzo internet e il nome di primo livello come un descrittivo.
Insomma, se è vero che una società può comprarsi con migliaia di dollari un dominio, allora il nome di primo livello (a.ext) diverrà come è adesso il nome di secondo livello (b.a.ext). E’ presumibile, quindi, che chi si comprerà un dominio .nomebanca farà in modo che qualsiasi cosa venga messo prima, possa essere ridirezionato verso il dominio principale.

La babele dei linguaggi

Per non parlare poi della, oltremodo giusta ma inquietante, liberalizzazione della lingua e dei caratteri: infatti, sarà possibile registrare domini con qualunque carattere, compresi quelli cirillici o arabi o gli ideogrammi cinesi, che fino a oggi dovevano passare attraverso traslitterazioni per essere utilizzati online. Oltre ad una certa confusione iniziale per abituarsi ai nuovi domini personalizzati, andrà anche ad aggiungersi qualche dubbio quando ci troveremo a dover scrivere un indirizzo web in cinese o in cirillico!

Una rete poliglotta e personalizzata

Insomma, la rete che verrà sarà sempre più poliglotta e personalizzata fino all’inverosimile. Infatti, sarà possibile per le società cambiare dominio per riflettere il proprio nome (Apple.com potrebbe diventare Apple.mac), per le singole persone (magari le più facoltose visti i prezzi) comperare domini con il proprio nome e cognome (per esempio mario.rossi) o, perché no, anche con il codice fiscale (in modo da renderlo davvero univoco) o magari, per i matematici, con le prime 10 cifre del pi greco.

Come si comporteranno i motori di ricerca?

Infine, sarà anche molto interessante vedere in che modo i motori di ricerca si regoleranno nel dare importanza alle estensioni di dominio: se fino ad ora vi è stata una sorta di scaletta di credibilità (sinteticamente: prima i domini .edu e .gov perchè credibili e spam free, poi gli altri), alla luce di questa innovazione quale sarà l’orientamento seguito dai motori?

Uno scenario plausibile

Con queste previsioni è facile pensare che Internet, sinora relativamente ordinata su un numero limitato di domini, affogherà nel caos incontrollato di una esplosione di nomi conflittuali. Ma io credo che presto potremmo assistere a questo scenario plausibile: i domini tradizionali saranno nel tempo abbandonati in favori di quelli personalizzati. Dopo qualche anno, però, le grandi aziende si metteranno daccordo per stilare una sorta di regolamento interno per cui, dovrà esistere un solo dominio per ogni ragione sociale. Così tutte le banche sceglieranno, per esempio, di usare il dominio .bank mentre tutti gli altri non dovranno essere accettati. In tal modo il cliente saprà univocamente quale indirizzo internet è giusto o meno.
Insomma credo che si instaureranno, autonomamente, dei regolamenti privati per cercare di limitare questa liberalizzazione che tanto sembra avere il sapore della anarchia.

A quando i domini personalizzati?

In ogni caso, la data più probabile per l’effettiva entrata in funzione dei nuovi domini sarebbe il secondo semestre del 2009 e sarà attuata con l’entrata in vigore della nuova generazione di indirizzi (Ipv6), che permetterà un numero staordinariamente più grande di indirizzi (considerate che lo stock attuale, che utilizza il protocollo Ipv4, dovrebbe esaurirsi tra il 2010 e il 2011).

Tag:domini, dominio, estensione, Icann, Internet
CONTINUE READING >
7 comments
Mag 31 2008

Come scaricare con Rapidshare senza limiti nelle Happy Hours: a che ora della giornata avvengono e tutti i programmi di notifica delle Happy Hours

Posted by Antonio Troise
Tweet

Credo che Rapidshare sia uno dei migliori servizi di One-click hosting perché, anche se presenta molte limitazioni per gli utenti non premium, è comunque molto veloce nel download dei file di grosse dimensioni, rispetto a siti come Megaupload (che comunque ha meno restrinzioni), YouSendIt, Mediafire o Filefront.

I limiti di Rapidshare

Il problema maggiore di Rapidshare è che, se non si è utenti paganti, bisognerà far fronte a notevoli disagi:

  1. Limite di 100 MB scaricabili dallo stesso indirizzo IP
  2. E’ possibile scaricare solo un file alla volta
  3. Sono stati introdotti dei nuovi captcha (già per loro natura poco usabili) che, oltre a contenere lettere distorte, contengono anche dei simboli come cani, gatti o auto, e solo quelle lettere con i gattini andranno scritti nell’apposita area. Insomma a volte è davvero difficile identificare la sequenza dei caratteri giusti!
  4. Infine, un’altra cosa davvero frustrante per gli utenti free, è il ticket time, ovvero il tempo di attesa per il download successivo, che è sempre proporzionale a quanto si è scaricato fino a quel momento, e può a arrivare sino ad un massimo di 104 minuti di attesa. La regola è semplice: ogni megabyte scaricato corrisponde a 60 secondi di attesa per il successivo download.
Le Rapidshare Happy Hours

Quello che non tutti sanno è che, però, RapidShare ha attivato dal 17 Aprile 2008 le Happy Hours, ovvero di alcune ore nell’arco della settimana di download libero e in cui gli utenti free potranno godere di alcuni privilegi premium. Infatti, all’utente non sarà richiesto l’inserimento di alcun captcha, si potranno scaricare più file (anche usando un download manager), non sarà attivo il sistema ticket-based di attesa per il download e non vi saranno limitazioni della quantità di MB scaricabili.

Di solito le Happy Hours di Rapidshare sono:

Lunedi – Venerdi 00:00h – 18:00h (UTC+1)
Sabato – Domenica 00:00h – 14:00h (UTC+1)

L’estensione di notifica delle Happy Hours per Firefox

Se avete paura di dimenticarvi questi eventi quotidiani di download libero, allora potreste essere felici di sapere che esiste anche una comoda estensione per Firefox (per ora compatibile solo per le release 1.5 e 2.0): HappyChecker 1.0. Questo piccolo addon, lavorando in background, consente di essere informati, tramite un avviso, su eventuali Happy Hours programmate dallo Staff di RapidShare. L’estensione ha avuto un discreto successo visto che, come si legge dal blog dell’autore, è stata scaricata 2439 in soli 7 giorni.

Le applicazioni di notifica delle Happy Hours per Windows

Se non siete soliti usare Firefox o lo usate di rado tanto non lasciarlo sempre aperto, allora esiste anche una applicazione per Windows, Rapidshare Happy Hours Detector, che risiederà nella vostra tray area e vi notificherà, con un popup o un suono a vostro piacimento, quando le Rapidshare Happy Hours sono abilitate. L’applicazione richiede il Microsoft .NET Framework 3.5. Cliccate qui per scaricare direttamente il file di installazione.

Se non disponete, però, del Microsoft .NET Framework 3.5 allora potete anche usare Rapidshare Happy Hours Detector 2 (qui il download diretto) oppure HappyCat 1.0.1 (qui il download diretto).

Tag:captcha, download, estensione, firefox, happy hours, rapidshare, Windows
CONTINUE READING >
8 comments
Dic 3 2007

CustomizeGoogle: personalizzare Google su Firefox con la paginazione senza pagine per avere una sorta di scrolling infinito

Posted by Antonio Troise
Tweet

Pagination Sembra un gioco di parole ma dovete sapere che, ultimamente sta andando molto in voga una modalità di interazione introdotte su software o applicazioni web come la pageless pagination (paginazione senza pagine, appunto). Per capirci è quella che potete vedere in azione su Google Reader, ma anche su dZone e nella sezione di ricerca immagini di MSN Live Search, in presenza di una lunga lista di item non letti o di link da visualizzare.
Il contenuto, infatti, viene caricato e svelato a poco a poco man mano che scorrendo la pagina ci avviciniamo verso il fondo, in una sorta di scrolling infinito della pagina.
Indubbiamente l’idea della pageless pagination è molto comoda e funzionale, anche se taluni riscontrano, inevitabilmente su sistemi un po’ datati o comunque con poca memoria, rallentamenti dovuti alla saturazione delle risorse di sistema, dato che restano caricati anche le vecchie entries.

Se volete riprodurre lo stesso effetto anche mentre cercate su Google, allora dovete installare CustomizeGoogle, un’estensione per Mozilla Firefox che modifica l’esperienza di navigazione dell’utente su Google. Oltre a rimuovere la pubblicità e a filtrare i siti spam dalle SERP, CustomizeGoogle consente anche di mostrare tutti i risultati di Google in un’unica pagina, con un vero e proprio di scrolling infinito della pagina.
In tal modo la navigazione risulta essere più veloce e fluida e non dovete più preoccuparvi di cambiare di pagina in pagina o di aumentare il numero di link visualizzabili per pagina, al massimo comunque 100, dalle Preferenze di Google. Qui è possibile scaricare la versione italiana dell’estensione.

Tag:estensione, firefox, Google
CONTINUE READING >
8 comments
Ago 25 2007

OneClick Installer: installare temi e plugin per WordPress con un solo click del mouse da Firefox

Posted by Antonio Troise
Tweet

Ho trovato molto utile un’estensione per Firefox dedicata a tutti coloro che usano WordPress e sono soliti provare temi e plugin per questa piattaforma di blogging: si chiama OneClick Installer. In pratica, una volta installata questa estensione su Firefox e il relativo plugin per WordPress OneClick, è possibile caricare via upload http (sfruttando il plugin per WordPress) ma letteralmente con un solo click, temi e plugin per WordPress direttamente dal browser al proprio blog in maniera del tutto trasparente.

Il vantaggio è immediato: basta andare su qualsiasi sito (dalla WordPress plugin directory alla sezione temi di WordPress fino al sito personale del programmatore che mette a disposizione i propri plugin o temi) e cliccando da Firefox col tasto destro del mouse su un link di un plugin o di un tema (anche zippato grazie alle PclZip library, una libreria che offre funzioni di compressione ed estrazione di archivi zip da php), questo verrà immediatamente scaricato sul proprio blog.

Installare temi e plugin per WordPress, quindi, sarà sempre più facile sopratutto per coloro che, stando dietro un firewall aziendale, non possono accedere via ftp al proprio sito.

Ovviamente la sua attivazione viene lasciata all’amministratore e deve essere fatta manualmente.

Qui è possibile trovare un manuale esaustivo di OneClick.

Tag:estensione, firefox, Php, Plugin, Wordpress, zip
CONTINUE READING >
4 comments
Ago 9 2007

FaviconizeTab: risparmia oltre il 50% dello spazio sulla barra delle schede di Firefox!

Posted by Antonio Troise
Tweet

FaviconizeTab Dopo una segnalazione di Boliboop ho installato FaviconizeTab, un’estensione per il browser Mozilla Firefox, che permette di ridurre le dimensioni dei tab in modo da visualizzare solo la favicon del sito relativo.

Per “faviconizzare” un tab è sufficiente cliccare col tasto destro del mouse sulla scheda e cliccare sulla voce del menu “FaviconizeTab” oppure abilitare nelle Preferenze dell’estensione FaviconizeTab (raggiungibile da Strumenti>Componenti aggiuntivi), la funzione Quick Faviconize scegliendo fra le combinazioni Alt+Click, Crtl+Click, Maiuscolo+Click e il doppio Click.
Sempre nella stessa maschera è presente un’altra funzione interessante: Auto Faviconize. Se attivata, permette di “faviconizzare” tutte le pagine web il cui l’URL (anche parziale) è elencato nel campo. Per esempio, se inseriamo un valore tipo “http://it.wikipedia.org/*” tutte le pagine che di wikipedia italiana verranno ridotte alle dimensioni di una favicon!

Io come soluzione estrema ho adottato quella di inserire nel campo suddetto solo l’asterisco: in questo modo tutte le tab aperte si riducono alle dimensioni della favicon, con un estremo guadagno di spazio! In questo momento di tutta la barra di Firefox dedicata ai tab, solo la metà è occupata dalle favicon, mentre prima era necessario scorrerle lateralmente!

Purtroppo non tutti i siti hanno l’abitudine di creare una favicon personalizzata e questo a tutto discapito della leggibilità: per cui è possibile avere o siti con una icona bianca (quella di default di firefox per indicare un sito che non ha favicon) oppure siti che hanno tutti la stessa favicon (come nel caso dei blog residenti nel network wordpress.com). Il mio consiglio, quindi, è quello di “faviconizzare” i siti che hanno un’icona personalizzata, altrimenti potrebbe essere controproducente la ricerca del sito.

La riduzione del tab ha come contro la scomparsa del tasto di chiusura del tab, ma questo, per molti, potrebbe anche risultare un vantaggio: quante volte, soprattutto a causa delle decine di schede che affollavano il mio browser, ho chiuso una scheda per errore! E se è vero che installando l’estensione Tab Mix Plus è possibile riaprire, con estrema semplicità e velocità, le ultime schede chiuse, è anche vero che se si chiude un tab con aperto, per esempio, la pagina di scrittura post di WordPress il lavoro di Tab Mix Plus risulta in parte vanificato perché perderei comuqnue il contenuto del articolo che stavo scrivendo (fortuna che le ultime versioni di WordPress eseguono il salvataggio automatico del post, previo inserimento di un titolo).

Quindi, in questo caso, la mancanza del tasto di chiusura può essere sopperita dalla funzione CTRL+F4 per chiudere la scheda attiva, oppure cliccando col tasto destro sul tab e selezionare la voce del menu “Chiudi scheda” o anche cliccando sulla scheda col tasto centrale del mouse (che di solito è una rotellina, thk Maic). Un altro metodo, ma che funziona solo per chi ha installato l’estensione Tab Mix Plus, è quello di andare nelle sue Impostazioni e nella cartella Aspetto/Barra delle schede abilitare la funzione “Visualizza il pulsante di chiusura schede nella barra delle schede“.

C’è anche da da dire, però, che l’estensione FaviconizeTab, potrebbe ingannare l’utente che visto che potrebbe vedere una barra delle schede popolata solo a metà con il rischio di caricare più siti del dovuto perché visivamente “avrei ancora molto più spazio vuoto” con lo svantaggio di appesantire notevolmente Firefox che già per conto suo è esoso di memoria ram. Quindi, un altro mio consiglio, è di non farvi ingannare dalle apparenze!

Insomma per chi, come me, ha l’abitudine di lasciare tab aperti per diversi giorni con lo svantaggio, magari, di doverseli scorrere tutti lateralmente per cercarne uno o magari dimenticarsene qualcuno, installando FaviconizeTab sono arrivati giorni felici!

Tag:estensione, favicon, firefox, icone, scheda, tab
CONTINUE READING >
5 comments
Lug 19 2007

Come scoprire le password nascoste sotto gli asterischi dei campi di un modulo salvato su Explorer e Firefox

Posted by Antonio Troise
Tweet

A volte può capitare di non ricordare la password di uno di quei tanti servizi del web 2.0 in beta a cui ci siamo iscritti (ultimamente crescono come funghi…), per poi scoprire che la si era salvata nel proprio browser (di solito quando si tratta di servizi non particolarmente importanti uso senza remore questa funzionalità). In questo modo possiamo accedere senza problemi al servizio interessato ma se dovessimo accidentalmente cancellare, per motivi di privacy, i dati sensibili sul nostro browser, le password salvate nei moduli internet sarebbero le prime ad essere eliminate definitivamente. Ecco perché, se non si ricorda una password che però si aveva avuto la cura di salvarle sul proprio browser, è necessario, prima o poi, recuperarla.

Internet Explorer

Se si tratta di Internet Explorer si possono usare uno di quei tanti programmi in grado di rivelare il contenuto celato sotto gli asterischi di un campo password. Tra i tanti vi posso suggerire Asterisk Logger, Password Reveal e Kernel Password Unmask 1.0. Questi applicativi hanno la prerogativa di funzionare sia per i campi password di Internet Explorer che per tutti quelli di Windows, come per esempio il campo password di una connessione remota.

Firefox

Purtroppo, questi programmi non funzionano sui campi password dei moduli internet aperti con Firefox: ne ho provati praticamente di tutti i tipi, freeware e shareware, ma nessuno è stato in grado di rivelare e scoprire le password nascoste sotto gli asterischi di un browser Firefox.

Fortuna che quelli che hanno sviluppato questo splendido browser hanno pensato ad un metodo semplice e quanto mai immediato. Infatti basta andare nel menu Strumenti -> Opzioni…, cliccare sulla folder Sicurezza, e quindi sul pulsante “Mostra password…”
A questo punto si aprirà una finestra che mostrerà una lista di siti e di nome utente associati: cliccando sul pulsante in basso a destra “Mostra password” sarà possibile visualizzare in chiaro tutte le password salvate.

Ovviamente, per quanto immediata sia questa funzione, costituisce, per contro, anche un piccolo buco di sicurezza: chiunque avesse accesso alla vostra postazione potrebbe visionare tutte le vostre password usate nel web. Per risolvere questo problema, c’è la possibilità di inserire, dalla folder Sicurezza aperta in precedenza, una password principale che serve a proteggere le informazioni sensibili come le password dei siti: in tal modo, ogni volta che verrà chiesto a Firefox, di recuperare un’informazione protetta, come la lista delle password vista in precedenza, verrà richiesta una password principale.
Sarà bene, quindi, che ognuno di voi setti questa password.

UPDATE: Andrea Micheloni mi segnala anche un altro metodo per scoprire le password nascoste su Firefox usando i bokmarklet javascript. Provate a salvare questo codice tra i preferiti: se nella pagina vi è un campo password, basterà cliccare sul collegamento appena salvato e la password verrà mostrata in un popoup.

Export/Import delle password salvate su Firefox

L’estensione per Firefox Password Exporter permette di effettuare in tutta semplicità e sicurezza di effettuare un export delle password salvate su Firefox e il successivo ripristino. Il file di backup generato può essere XML o CSV e si può decidere di criptarlo.

In maniera più semplice è possibile fare il backup manuale del file in cui sono memorizzati i dati delle password. E’ sufficiente andare nella cartella del profilo utente su Firefox (del tipo C:\Documents and Settings\[username]\Application Data\Mozilla\Firefox\Profiles\[nome_profilo].default) e copiare in un posto sicuro il signons2.txt: questo è un file ascii leggibile le cui password, però, sono criptate.

Tag:estensione, explorer, firefox, ie, password, password_reveal, sicurezza
CONTINUE READING >
17 comments
Giu 16 2007

La guida per un buon blogger: installare il correttore ortografico di Firefox per rendere efficiente l’indicizzazione delle keyword e come personalizzare il dizionario

Posted by Antonio Troise
Tweet

correttore ortografico di Firefox Chiunque abbia avuto esperienza di blogging sa che, molto spesso, nella fretta di scrivere i post è possibile incappare in errori di digitazione. Se ad una prima valutazione questo fattore potrebbe non essere importante, è però necessario pensare che gli errori ortografici, oltre a rendere più difficoltosa la lettura, possono dare una brutta reputazione all’autore. Inoltre, se l’errore avviene su una particolare parola keyword, può rendere meno realistica l’indicizzazione e il peso che il crawler dei motori di ricerca da alla vostra pagina.
Provate per esempio a cercare la parola “maicrosoft”: come vedete è facile trovare siti che vengono indicizzati con parole sbagliate e che non verranno mai trovati se la si scrive correttamente!

E’ per questo che consiglio a tutti di installare un buon correttore ortografico sia per la lingua italiana che per quella inglese: infatti, specie se si parla di cose tecniche, è facile incappare in tecnicismi di madrelingua anglosassone.
Siccome, però, la maggior parte dei blogger aggiornano il proprio sito direttamente online, non posso che consigliarvi l’estensione per Firefox del Dizionario, un ottimo correttore ortografico automatico che evidenzia, con una sottolineatura rossa, la parola presente in una qualsiasi casella di testo di cui non viene trovata la corrispondenza nel dizionario selezionato. Ovviamente il dizionario non contiene tutte le parole: per aggiungerle basterà cliccare col tasto destro del mouse sulla parola evidenziata e sotto le voci suggerite, cliccate su “Aggiungi al dizionario” o “Add to dictionary”.

Il problema che un blogger italiano può incorrere è che, se di default installa il dizionario italiano, tutte le parole inglesi di uso comune non verranno riconosciute a meno che non si aggiungono manualmente ogniqualvolta le si incontra. Per automatizzare o perlomeno velocizzare l’inserimento di parole straniere di uso comune, dovete sapere che quando si aggiunge al dizionario una nuova parola, non si fa altro che aggiornare il file persdict.dat presente sotto la directory:

C:\Documents and Settings\\Application Data\Mozilla\Firefox\Profiles\

Infatti, questo file, non contiene tutto il dizionario bensì solo le parole nuove. A questo punto basterà editare il file con un qualsiasi editor di testo e aggiungere le parole desiderate. Se volete, potete trovare una lista già compilata dei termini più comuni (con un semplice filtro sul testo) per le varie categorie, come la lista dei nomi delle compagnie o dei termini per il computer.

Addirittura è possibile integrare nel file persdict.dat i termini del dizionario personale di Word custom.dic presente in:

C:\Documents and Settings\\Application Data\Microsoft\Proof

La conoscenza del file persdict.dat vi aiuterà anche nel caso in cui inseriate, per errore, un termine nel dizionario che magari era sbagliato. Basterà aprirlo con Notepad e cancellare la riga voluta. Oppure vi potrà servire se volete usare il ricco dizionario personale di un vostro amico: basterà fare un semplice copia e incolla tra i due file ed il gioco è fatto!

Tag:Blog, blogger, crawler, estensione, firefox, keyword, motore-di-ricerca
CONTINUE READING >
3 comments
Mag 18 2007

Estensioni per potenziare Thunderbird 2.0

Posted by Antonio Troise
Tweet

L’ultima volta che avevo parlato di Thunderbird 2.0, avevo messo in evidenza una delle più importanti novità introdotte: il supporto nativo al tagging dei messaggi di posta elettronica. In realtà questa funzionalità è si utile ma soffre di una grande limitazione: il colore che si assegna ad una mail riguarda solo il testo e non lo sfondo dell’area dedicata all’oggetto della mail stessa. In pratica, il colore del tag non risulta molto evidente come invece accade per i tag assegnati su Gmail.
Per far fronte a questa perdita di leggibilità, vi consiglio di installare l’estensione per Thunderbird Stylish 0.4. Per installarlo, basta aprire Thunderbird e andare su Strumenti -> Componenti Aggiuntivi -> Estensioni e cliccando sul bottone “Installa…” si aprirà una finestra che vi permetterà di selezionare l’estensione .xpi di Stylish salvata sul vostro computer. Al termine, occorrerà restartare Thunderbird.

Configurare correttamente l’estensione, però, non è immediato, ma ecco le istruzioni: una volta installata l’estensione Stylish e cliccate quindi sulla piccola penna che vedrete in basso a destra nel programma. Da qui, selezionate Gestione stili, cliccate su Nuovo e attribuite un nome a piacere. Nel secondo campo invece dovrete copia-incollare le quattro righe di codice CSS che trovate a questa pagina avendo cura di sostituire al codice-colore proposto nell’esempio (FF9900) quello della vostra prima etichetta: per scoprirlo, potete aiutarvi con la funzione Inserisci->Colore che trovate nella finestra di dialogo dell’estensione Stylish.

Su UserStyles.org è possibile scaricare altri stili predefiniti.

Send Later
Un’altra utile estensione per Thunderbird potrebbe essere Send Later che permette di schedulare in che giorno e a che ora inviare una mail, in modo da poter spedire messaggi anche quando non si è davanti al pc.
La release 1.1.5 è possibile scaricarla da qui.

MinimizeToTray
MinimizeToTray è un’altra utile estensione che fa quello che sembrerebbe banale: ridurre Thunderbird ad icona nella system tray (quella di fianco all’orologio) piuttosto che nella Barra delle applicazioni.

La cartella virtuale “Da Fare”
“Virtual folder” è un’altra novità proposta da Thunderbird 2.0. Si tratta di fatto di un filtro automatico ed immediato che consente di raggruppare “al volo” i messaggi in base ad un determinato criterio, anche se le e-mail rimangono fisicamente in cartelline separate: in questo modo avrete la possibilità di vedere “a colpo d’occhio” quante cose avete da fare.
Per creare la cartella virtuale “Da Fare”, aprite la funzione di ricerca, impostate i criteri come etichetta | è | da fare e cliccate poi sul pulsante Salva come cartella di ricerca.

Attenzione: il programma colora i messaggi solamente in base al primo tag attribuito: per usare la cartella virtuale “Da Fare” nel modo migliore, si raccomanda di etichettare i messaggi prima con il tag “di contesto” (“lavoro”, “personale” e via dicendo) e solo in seguito applicare l’etichetta “Da Fare”: in questo modo, anche all’interno della cartella virtuale, i messaggi manterranno la loro colorazione principale. [via megalab]

Tag:Css, email, estensione, firefox, stili, thunderbird
CONTINUE READING >
3 comments
Mag 16 2007

L’Estensione per Firefox TinyUrl Creator è un’ottima soluzione per inviare link su Twitter

Posted by Antonio Troise
Tweet

TinyURL è un servizio web che permette di gestire meglio un link internet eccessivamente lungo, riducendone notevolmente la lunghezza della url data in input (per esempio http://tinyurl.com/efr4w) e mantenendolo attivo per sempre.
I motivi per cui occorre ridurre la lunghezza di un link può essere sia semplicemente estetico ma anche perché, a volte, si possono avere problemi inviando url molto lunghi attraverso la posta elettronica o software di chat o pubblicandoli su un forum o newsgroup.
In particolare io lo sto iniziando ad usare da quando mi sono iscritto su Twitter visto che il form di input permette l’inserimento di una frase lunga al massimo 140 caratteri: se dovessi inserire un link lungo già 60-80 caratteri, la capacità di scrittura verrebbe irrimediabilmente ridotta.

L’estensione per Firefox TinyUrl Creator 1.0.4, permette di avere a portata di browser le funzionalità di Tinyurl convertendo indirizzi web lunghi in indirizzi “tiny”, più brevi e quindi più gestibili.
C’è chi la definisce l’estensione che dà un taglio agli indirizzi troppo lunghi.

Una volta installato TinyUrl Creator, si può accedere all’estensione da Strumenti -> TinyUrl Creator e selezionare New per immettere un Url da ridurre o From Current Url per lavorare sull’indirizzo visualizzato nella barra degli indirizzi di Firefox. In alternativa queste funzionalità sono richiamabili dal tasto destro del mouse, selezionando Create TinyUrl for this Link oppure Create TinyUrl for this Page.

Tag:estensione, firefox, tinyurl, twitter
CONTINUE READING >
2 comments
SeguiPrezzi - Risparmia con Amazon.it

Categorie

Commenti Recenti

  • Antonio Troise on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Fioredicollina on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Antonio Troise on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Emanuele on UltraEdit: per i programmatori esigenti il miglior editor di testo per Windows, Mac OS e Linux
  • Luca on iDatabase: la valida alternativa di Bento per macOS e iOS per i database personali
1 2 NEXT

Meta

  • Accedi
  • Entries RSS
  • Comments RSS
  • WordPress.org

Friends Link

  • GamerTagMatch
  • SeguiPrezzi.it – Risparmia con Amazon.it
  • Trendy Nail

Seguimi su:

  • facebook
  • twitter
  • rss
Creative Commons License
Levysoft by Antonio Troise is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale 2.5 Italia License.
© Copyright 2004 - 2014 - Levysoft by Antonio Troise
 

Caricamento commenti...