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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Nov 25 2007

Come filtrare le email per lingua su Gmail

Posted by Antonio Troise
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Questa funzionalità di Gmail è, secondo me, davvero utile quando si vuole discriminare, con un semplice comando, le email ricevute in lingua italiana da quelle, per esempio, in lingua inglese. Per fare questo è sufficiente scrivere nel campo di ricerca di Gmail una delle seguenti chiavi: lang:it o lang:italian o language:italian. Se volete filtrare tutte le email scritte in inglese, invece, basterà scrivere: lang:en o lang:english o language:english. In pratica la regola vuole che è possibile usare la funzione lang: o language: seguito dal nome della lingua in inglese o dalla sua relativa abbreviazione.

A queste chiavi si possono aggiungere anche altri operatori per rendere più precisa la ricerca: qui trovate una lista di operatori disponibili su Gmail.

Creare filtri personali per lingua

Se intendete usare questa funzione molto spesso, allora potete creare un filtro personalizzato (dal menu Impostazioni/Filtri) in cui specificare i criteri di ricerca per linguaggio e quindi selezionare l’azione che si desidera eseguire per i messaggi che corrispondono ai criteri specificati (p.es. “Segna come Speciale“, “Applica l’etichetta“, “Inoltra a“, “Elimina“). Nell’atto della creazione di un filtro di posta elettronica è possibile specificare sia il criterio “Contiene le parole” con la funzione lang:xx ma anche “Non contiene:” con la funzione lang:xx. Così, magari, è possibile eliminare tutte le email che non sono state scritte in italiano o in inglese (lang:it OR lang:en), perché magari si può trattare di spam.

Tag:email, gmail, Google
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Set 30 2007

Come recuperare le mail cancellate per sbaglio da Thunderbird

Posted by Antonio Troise
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Quante volte vi è capitato di cancellare il Cestino di Thunderbird per poi accorgervi che vi era contenuto un messaggio di posta elettronica che si intendeva conservare? A me fortunatamente non troppo spesso, ma se vi dovesse accadere, non preoccupatevi, esiste un metodo per recuperare la mail, a patto però che non venga lanciato il comando per compattare le cartelle. Infatti quando si cancella una mail, questa non viene cancellata definitivamente ma solo marcata nel db come da eliminare. Solo quando si comprime il db, per ottimizzarne le prestazione, il record associato alla mail in questione viene rimosso, in una sorta di deframmentazione del file di database di Thunderbird.
Ebbene, prima di effettuare la procedura, vi consiglio di effettuare sempre un backup del proprio profilo (e soprattutto del file
Inbox) presente sotto la cartella C:\Documents and Settings\[UserName]\Application Data\Thunderbird

  1. Chiudere Thunderbird
  2. Navigare fino alla cartella del Profilo del proprio account in uso (C:\Documents and Settings\[UserName]\Application Data\Thunderbird\Profiles\xxxxxxxx.nomeprofilo\, in cui xxxxxxxx è una stringa casuale di 8 caratteri)
  3. Cercare un file che si chiama “Inbox” (senza estensione)
  4. Aprirlo con un editor di testo (date le dimensioni del file non è consigliabile l’uso del Blocco Note di Windows; alternative open source come SciTE o notetepad++ sono preferibili): dovrebbero essere visualizzati tutti i messaggi
  5. Cercare il messaggio che si vuole ripristinare. A causa delle dimensioni del file Inbox, questa operazione potrebbe non essere così agevole. Se si ricorda l’oggetto della mail, o il nome del mittente, si può utilizzare la funzione di ricerca dell’editor di testo per velocizzare l’operazione.
  6. Trovato il messaggio, si noteranno, prima del testo, alcune stringhe di intestazione del tipo:
    * From - Mon Jun 13 21:31:25 2005
    * X-Account-Key: account2
    * X-UIDL: bee242b52b451ab50a5aa23f242b0efb
    * X-Mozilla-Status: 0009

    Il valore dell’intestazione che dobbiamo prendere in considerazione è quello dell’extra header: X-Mozilla-Status. L’ultima cifra è un numero variabile, in questo caso il numero 9, che identifica il messaggio come “già letto e marcato per l’eliminazione”

  7. Per ripristinare il messaggio è sufficiente cambiare il valore dell’intestazione X-Mozilla-Status da 0009 a 0000 (che lo marcherà come “da leggere”):
    * X-Mozilla-Status: 0000

    Per maggiori dettagli su tutti i possibili valori che è possibile assegnare a X-Mozilla-Status, vi consiglio la lettura di questo ottimo post di Pseudotecnico.

  8. Salvate e chiudete il file appena modificato e quindi riaprite il client di posta elettonica Thunderbird.
  9. Alla riapertura di Thunderbird, nel vostro profilo apparirà il messaggio di posta che era stato precedentemente cancellato, nuovamente a disposizione dell’utente e marcato come “da leggere”.

Altre interessanti FAQ sono disponibili sul ThunderFAQ, un file PDF che racchiude tutti i Tips e Trick per Thunderbird.

Tag:email, thunderbird
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Lug 11 2007

Il 94% delle email e dei commenti sui blog a livello mondiale sono SPAM

Posted by Antonio Troise
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Spam Graph Speravo che la situazione fosse variata da Dicembre 2006, ma anche a Luglio 2007, il popolare filtro antispam per WordPress, Akismet, nella sua area statistica Live Spam Zeitgeist, rileva che il 94% dei commenti ricevuti sui blog sono di SPAM, esattamente come a Dicembre scorso. Dal grafico, però, si nota un incremento enorme del numero totale dei commenti di spam rispetto al periodo precedente preso in esame.

Spam Zeitgeist Stat La cosa curiosa è che la stessa percentuale del 94% riguarda anche lo spam inviato per email nell’ultimo mese del 2006. A ribadirlo è stata una delle aziende mondiali specializzate nel comparto della “email security“: Postini Inc (acquistata da poco da Google per 625 milioni di dollari). Addirittura rispetto al 2005 c’è stato un incremento del 147%, probabilmente dovuto sia all’ampliamento delle connessioni in banda larga, sia alla rapida evoluzione di trojan e malware per PC ingrado di creare, così, una rete definita tecnicamente “botnet” di “PC zombie”, cambiando letteralmente le regole del gioco. Infatti se in passato pochi spammers inviavano milioni di email dai propri server, periodicamente neutralizzati dalle black list. Oggi gli stessi cybercriminali possono utilizzare come rampe di lancio milioni di PC con falle di sicurezza, passando da pochi centri d’attacco, facilmente individuabili, a migliaia di piccoli centri periferici.

Come detto prima, però, è molto curioso che la percentuale di spam per le email e per i commenti nei blog sia la medesima: probabilmente perché l’origine è la stessa, ovvero gli spammer di mail si occupano probabilmente anche di spam per blog.

Tag:akismet, commenti, email, spam, Wordpress
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Lug 5 2007

Emailcover: antispam stile captcha ma poco accessibile

Posted by Antonio Troise
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Emailcover Emailcover è una applicazione online in grado di generare una immagine png della vostra email, in stile captcha, in modo da creare ulteriori difficoltà ai bot di spam che non avranno vita facile a decifrare la vostra email.
Il servizio è molto semplice e gratuito e, dopo aver inserito la vostra email, vi verranno dati i link diretti al vostro captcha, il link in formato html e bbcode per i forum.

Una cosa interessante è che, anche se si linka direttamente l’immagine PNG questa verrà sempre rigenerata in modo da cambiare ogni volta font, colori, posizione e angolazione dei caratteri.

Insomma apparentemente è un buon metodo antispam anche se, come ogni tecnica antispam grafico è vermaente poco accessibile. Infatti anche il W3C ha valutato inaccessibile i CAPTCHA (Completely Automated Public Turing test to Tell Computers and Humans Apart) visto che i non vedenti (o chi comunque abbia problemi legati alla vista, come gli ipovedenti) non potranno mai portare a termine con successo il test.

Tag:antispam, captcha, email, spam
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Mag 18 2007

Estensioni per potenziare Thunderbird 2.0

Posted by Antonio Troise
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L’ultima volta che avevo parlato di Thunderbird 2.0, avevo messo in evidenza una delle più importanti novità introdotte: il supporto nativo al tagging dei messaggi di posta elettronica. In realtà questa funzionalità è si utile ma soffre di una grande limitazione: il colore che si assegna ad una mail riguarda solo il testo e non lo sfondo dell’area dedicata all’oggetto della mail stessa. In pratica, il colore del tag non risulta molto evidente come invece accade per i tag assegnati su Gmail.
Per far fronte a questa perdita di leggibilità, vi consiglio di installare l’estensione per Thunderbird Stylish 0.4. Per installarlo, basta aprire Thunderbird e andare su Strumenti -> Componenti Aggiuntivi -> Estensioni e cliccando sul bottone “Installa…” si aprirà una finestra che vi permetterà di selezionare l’estensione .xpi di Stylish salvata sul vostro computer. Al termine, occorrerà restartare Thunderbird.

Configurare correttamente l’estensione, però, non è immediato, ma ecco le istruzioni: una volta installata l’estensione Stylish e cliccate quindi sulla piccola penna che vedrete in basso a destra nel programma. Da qui, selezionate Gestione stili, cliccate su Nuovo e attribuite un nome a piacere. Nel secondo campo invece dovrete copia-incollare le quattro righe di codice CSS che trovate a questa pagina avendo cura di sostituire al codice-colore proposto nell’esempio (FF9900) quello della vostra prima etichetta: per scoprirlo, potete aiutarvi con la funzione Inserisci->Colore che trovate nella finestra di dialogo dell’estensione Stylish.

Su UserStyles.org è possibile scaricare altri stili predefiniti.

Send Later
Un’altra utile estensione per Thunderbird potrebbe essere Send Later che permette di schedulare in che giorno e a che ora inviare una mail, in modo da poter spedire messaggi anche quando non si è davanti al pc.
La release 1.1.5 è possibile scaricarla da qui.

MinimizeToTray
MinimizeToTray è un’altra utile estensione che fa quello che sembrerebbe banale: ridurre Thunderbird ad icona nella system tray (quella di fianco all’orologio) piuttosto che nella Barra delle applicazioni.

La cartella virtuale “Da Fare”
“Virtual folder” è un’altra novità proposta da Thunderbird 2.0. Si tratta di fatto di un filtro automatico ed immediato che consente di raggruppare “al volo” i messaggi in base ad un determinato criterio, anche se le e-mail rimangono fisicamente in cartelline separate: in questo modo avrete la possibilità di vedere “a colpo d’occhio” quante cose avete da fare.
Per creare la cartella virtuale “Da Fare”, aprite la funzione di ricerca, impostate i criteri come etichetta | è | da fare e cliccate poi sul pulsante Salva come cartella di ricerca.

Attenzione: il programma colora i messaggi solamente in base al primo tag attribuito: per usare la cartella virtuale “Da Fare” nel modo migliore, si raccomanda di etichettare i messaggi prima con il tag “di contesto” (“lavoro”, “personale” e via dicendo) e solo in seguito applicare l’etichetta “Da Fare”: in questo modo, anche all’interno della cartella virtuale, i messaggi manterranno la loro colorazione principale. [via megalab]

Tag:Css, email, estensione, firefox, stili, thunderbird
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Mag 11 2007

Usi e costumi di Twitter: ecco perché non dovrebbe valere la regola della terza persona

Posted by Antonio Troise
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Uso Twitter da pochi giorni e per ora sto cercando capire come lo usano gli altri twitteriani veterani. In effetti, anche se lo strumento è di una semplicità disarmante, soffre, secondo me, di alcune ristrettezze e di alcune regole che sono altrettanto allarmanti e che ne potrebbero ben presto minare le fondamenta.

Fullo tempo fa scrisse le famose Twitter rules (e successivamente le relative spiegazioni) che includevano, tra gli altri, 2 assiomi che vorrei esaminare:
1 – “Su Twitter si parla in terza persona”.
2- “Su Twitter non si dialoga e non si risponde agli altri utenti, per quello ci sono gli IM o le mail”

Su Twitter si parla in terza persona
Il primo punto che vorrei esaminare è la famosa regola/convenzione sull’uso della terza persona quando si scrive su Twitter. Non è raro trovare twitteriani che scrivono in terza persona come: “sta pensando di andare a fare la spesa”. Secondo Fullo, sulla homepage e sui feed di Twitter compare la forma “nickname vostro testo”, per cui se si scrivesse in prima persona si avrebbero solo dei risultati osceni come:

“Antonio sto pensando di andare a fare la spesa”

Come vedete sembra che ci stia rivolgendo ad Antonio e non che è Antonio che parla.

In realtà questo format compare solo nella homepage di Twitter mentre nei feed compare il formato classico:

“Antonio: sto pensando di andare a fare la spesa”

La stessa cosa accade per molti client Windows ed estensioni per Firefox di Twitter.
Se anche non vengono inseriti i due punti per separare il soggetto dal testo, comunque vengono messi degli accapo o, in ogni caso, si usa una formattazione diversa, a mo’ di IM.
Ecco qualche esempio:

Teletwitter
Teletwitter

triQQR
triQQr

Twitterrific
Twitterrific

Il risultato di queste discrepanze di rappresentazioni produce anche evidenti confusioni tra le persone: così si trovano persone che seguono con costanza la regola aurea della terza persona e altre che passano da una forma in prima persona ad una in terza, probabilmente perché magari a volte scrivono dall’homepage di Twitter e a volte da qualche altro client.

Twitbin Il mio parere è che non si può fare una regola se poi i principi su cui si basa vacillano: è vero, l’homepage ha un format tale da permettere una scrittura in terza persona, ma quanti di voi usano solo l’homepage? Se vi è un proliferarsi di client che prediligono una scrittura in prima persona, allora forse è il caso di ripensare a questa regola.

Questo articolo è nato da una riflessione che ho avuto ieri: in Italia si è soliti usare la terza persona, ma chi scrive in inglese che forma usa? Dando una letta veloce alla lista pubblica non mi pareva che venisse seguita molto questa regola.
Secondo, leggendo Dottorstranoweb, se ogni micropost si interpreta come una risposta alla domanda “cosa sto facendo” (“what am I doing”) proposta nel badge pubblico da inserire nel proprio sito o blog oppure a “cosa stai facendo?” (“what are you doing?”) che nella homepage di Twitter sovrasta il campo in cui inserire i propri messaggi, è consigliabile usare sempre la prima persona.

Ovviamente queste sono riflessioni personali, poi sta ad ognuno di noi decidere se rispettare o meno la particolare netiquette di Twitter! Io per il momento mi diverto a scrivere in terza persona perché è una cosa che, non facendo quasi mai nella vita normale, può risultare spassoso. Come dice pseudotecnico: posso finalmente scrivere in terza persona senza sembrare fuori di testa!

Luca Sartoni, invece, esprime un concetto che ha un che di schizofrenico, a proposito dell’uso della terza persona, con la seguente frase:
“Prima ero io adesso sono lui, mi laverò anche i denti in terza persona?”

Su Twitter non si dialoga e non si risponde agli altri utenti, per quello ci sono gli IM o le mail
Per finire, vorrei fare una breve constatazione sulla secondo regola che ho preso in esame: “Su Twitter non si dialoga e non si risponde agli altri utenti, per quello ci sono gli IM o le mail”.
In effetti il vantaggio di Twitter è di non doversi far vedere online come su un IM anzi potrebbe funzionare anche stando sempre offline, grazie all’ausilio degli SMS. Ma gli esseri umani sono animali sociali e non rivolgersi per nulla al prossimo è quasi contro natura (anche qui si vedono eccezioni alla regola e quando ci si vuole rivolgere a qualcuno si mette una chiocciolina davanti al nickname).
Per cui, anche qui, una regola val bene se è accettata da tutti e non stravolge la vita di tutti giorni: scrivere micropost di quel che si fa senza avere contatti con gli altri va contro il concetto stesso di collaborazione propria del web 2.0 riducendosi, infine, ad un mero e semplice voyerismo d’altri tempi.
Cosa che non darebbe giustizia a Twitter!

Tag:email, microblogging, netiquette, social-network, twitter, Web 2.0
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Mag 10 2007

Anche io sono approdato su Twitter

Posted by Antonio Troise
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Twitter Per “colpa” di Boliboop anche io, ieri, sono approdato su Twitter e questa è la mia pagina: http://twitter.com/levysoft. All’inizio ero un po’ scettico su questo servizio web 2.0 ma devo dire il primo giorno con Twitter non è andata male. Diciamo è un instant messagging con maggiori tempi di latenza, nel senso che non occorre rispondere subito a tutto vantaggio di chi lavora tanto e non può stare tutto il giorno a “chattare”.
Davide ha espresso bene il concetto con questa frase: “Twitter si colloca in una zona intermedia tra l’instant messaging e lo scambio di e-mail, non avendo l’assillo del primo e l’estrema limitazione sociale del secondo“.

Secondo me Twitter non serve a chattare ma a dire la propria, dire cosa si fa, che si pensa, cosa si sta progettando e a suggerire nuovi link e idee. Insomma un enorme calderone in cui far affluire ciò che si vuole. Quello che non volevo da Twitter è che mi impegnasse troppo durante l’arco della giornata, invece, almeno nel primo giorno, non è andata così. E’ stato uno strumento collaborativo da cui si poteva imparare dall’esperienza e dalle conoscenze degli altri.

Per semplificare l’accesso al servizio e non essere costretto ad accedervi sempre e solamente attraverso il browser, ho cercato un bel client Twitter per Windows. Dopo qualche ricerca sono approdato su Twitter Fan Wiki – Apps in cui sono elencati tutti i client per Windows, Mac, Linux, Multi Platform, Mobile apps, Web Apps, Browser Addons/Plugins e addirittura per Second Life.
Ho provato qualche client ma sinora nessuno, tra quelli per Windows, mi ha soddisfatto sono rimasto però colpito da quelli per Mac, come TwitterCamp e Twitterrific

E’ stata una bella esperienza e invito chi ancora non lo avesse provato ad iscriversi a questo servizio.

Tag:email, microblogging, social-network, twitter, Web 2.0
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Apr 11 2007

Arriva Thunderbird 2 RC1: tagging dei messaggi e integrazione con Gmail

Posted by Antonio Troise
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Thunderbird 2 Aspettavo da tempo un client di posta elettronica che potesse gestire il tagging avanzato dei messaggi, un pò come Gmail, e finalmente ecco che ieri arriva la comunicazione del rilascio della Release Candidate di Thunderbird 2.0, che prevede, proprio questa caratteristica.
Da mesi, oramai, a casa uso solo Thunderbird, avendo abbandonato definitivamente, almeno in ambiente casalingo, Outlook 2003: la migrazione è stata una delle migliori scelte che ho mai fatto, ma l’unica cosa di cui sentivo la mancanza era la presenza dei tag colorati propria di Outlook 2003 (Contrassegno rosso, blu, giallo, verde, arancione, viola). Questa soluzione adottata da Microsoft per il suo client di posta elettronica era una visione parziale del tagging offerta da Gmail, visto che non era possibile personalizzare i tag da associare alle mail.

Thunderbird, invece, con questa nuova release permette l’adozione dei tag personalizzabili per organizzare sia i semplici messaggi sia le ricerche, in modo da rendere la gestione delle email molto più efficiente e veloce rispetto alla organizzazione in cartelle.

Tra le altre caratteristiche è previsto anche il supporto alle nuove piattaforme di Windows x64, MacOS X Univesal Binary e la compatibilità completa con il nuovo Windows Vista.
Inoltre è possibile personalizzare la vista e l’organizzazione di ogni singola cartella (è possibile mostrare cartelle preferite, ancora non lette, o recenti), salvare le proprie ricerche preferite, sono stati migliorati gli avvisi di notifica di ricezione della posta (includono informazioni come oggetto, mittente e testo anteprima messaggio, e sono personalizzabili) e la capacità di navigare nella history della propria sessione tramite i tasti “Back” e “Forward”.
Sono state migliorate anche le performance dei risultati di ricerca visto che ora conserva i risultati in cach e inserita la modalità “Find As You Type” (Ricerca durante la digitazione) nella finestra messaggi.

Infine, Thunderbird ha migliorato le proprie capacità di sincronizzazione con i servizi di “live mail” come Gmail e conterrà un nuovo sistema di gestione delle estensioni e dei temi grafici per migliorare l’usabilità del prodotto.

Il bello è che molte delle funzionalità integrate nella release 2.0 derivano direttamente dalle richieste degli utenti riguardo funzionalità di “organizzazione” tramite il client. Tra queste vi è anche la sperimentazione di una nuova funzionalità di integrazione webmail, tramite dei “connectors” per Gmail e .Mac, per consentire una facile configurazione di questi servizi, in modo da accedere ai loro account in Thunderbird inserendo nel programma solo username e password.

Attualmente il feedback sulla nuova release sta venendo raccolto sul thread ufficiale del forum di Mozillazine.

Thunderbird 2 RC1 è disponile anche nelle versioni localizzate (oltre 30 localizzazioni). I vari pacchetti di installazione per lingua e sistema (Windows, Mac OS X, Linux) possono essere scaricati dalla pagina ufficiale di download.

[via tweakness e downloadblog]

UPDATE: Il 19 Aprile 2007 è finalmente uscita la release 2.0.0 stabile di Thunderbird.

Tag:email, gmail, tagging, thunderbird, windows-vista
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Mar 30 2007

Yahoo! Mail offre spazio infinito ma in pratica è solo una trovata pubblicitaria

Posted by Antonio Troise
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La lotta contro Google è sempre serrata per Yahoo! e lo si vede bene quando partono iniziative dal pomposo titolo: “Spazio infinito per Yahoo! Mail”. La notizia ha fatto il giro della blogosfera in pochissimo tempo: in occasione del suo 10° compleanno, lo spazio, messo a disposizione per Yahoo! Mail, passerà gratuitamente (nel Maggio 2007) dall’attuale 1 Gigabyte ad infinito, ovvero senza limiti (ben oltre, quindi, i 2 GB di Microsoft HotMail o i 2,8 GB di Gmail.).

Poi, però, se ci fermiamo un attimo a riflettere e magari leggiamo meglio le note in piccolo, capiamo cosa ci sta davvero sotto: Yahoo! ha specificato che lo spazio infinito non potrà essere sfruttato, come nel caso di GMail (anche se nelle sue policy è scritta la stessa cosa ma per ora pare ancora permetterlo), come spazio di storage per file, pena la sospensione definitiva dell’account. Inoltre sarà assolutamente vietato con Yahoo Mail concedere il proprio spazio ad altri utenti, mentre la dimensione massima degli allegati, invece, dovrebbe rimanere invariata e mantenersi sui 10 MB.

Innanzitutto, alzi la mano (o scriva un commento…) chi ha mai esaurito lo spazio di 2,8 Gigabyte messo a disposizione da Gmail senza però utilizzarlo come un Drive Esterno.
E in effetti, è la stessa Yahoo! che ammette che, nella maggior parte dei casi, la loro utenza, mediamente, è molto al di sotto del GB di utilizzo (anche se poi stanno aumentando le dimensioni degli allegati). In effetti, anche se il servizio, al momento, conta sino ad ora ben 250 milioni di utenti all’attivo (posizionandosi come il più popolare servizio di posta elettronica basata sul Web), la scelta di Yahoo! potrebbe essere pericolosa se, all’improvviso, tutti quanti volessero usare al massimo lo spazio messo loro a disposizione (nonostante Yahoo! abbia dichiarato che è pronta ad investire sullo storage dato che i prezzi a riguardo si stanno abbassando).

In realtà tra tutti questi utenti, la possibilità di superare oltre 1 Giga di Mail a testa è molto bassa, anche perché il rischio di saturazione si riduce notevolmente se non è possibile inviare più di 10 MB per email. L’unico modo per inviare allegati molto grandi, sarebbe quello di effettuare lo split in più email per un attachment superiore ai 10 MB. Ma poi, l’estrazione dell’allegato, sarebbe più complicato dato che bisognerebbe effetturare il Join di tutti gli allegati: operazione semplice di per sè (a tal proposito può risultare utile HJSplit) ma sicuramente anche lunga e noiosa.
A questo punto, mandare per mail un video di 100 MB sarebbe molto scomodo e sicuramente la scelta migliore dovrebbe ricadere sull’uso di servizi di file sharing e hosting come Rapidshare o simili.
A chi può, quindi, servire tutto questo spazio se non lo si può sfruttare pienamente come si vuole?

Se poi ci mettiamo anche che, se si esclude il limite degli attachment, inviare grossi allegati per mail non è da tutti visto che le ADSL Flat a 4/20 MB non sono ancora una conquista comune, penso che Yahoo! possa dormire sonni tranquilli per parecchi anni, almeno finché la banda larga (magari su fibra) non sarà di dominio pubblico.

In definitiva, si tratta solo di una splendida operazione pubblicitaria che, dati i presupposti sopra annunciati, potrà essere facilmente emulata dagli altri agguerritissimi concorrenti come Microsoft (Hotmail) e Google (Gmail).

Per ora, l’unico servizio davvero interessante (che scopro via webnews), offerto da Yahoo! non è lo storage infinito ma, senza dubbio, Yahoo! Mail Web Service, un web service per Yahoo! Mail accessibile via SOAP o JSON-RPC. Durante il Yahoo! Hack Day, per esempio, è stata fatta vedere un esempio di connessione tra Yahoo! Mail e Flickr realizzato da Leah Culver: all’arrivo di una nuova e-mail, il service legge la linea dell’oggetto e recupera da Flickr una foto in tema con quanto scritto. Per una demo, guardate il video qui sotto:

Tag:email, flickr, gmail, hotmail, infinito, soap, storage, web-service, yahoo
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Dic 13 2006

DNS in ginocchio in tutta Italia: è la verità?

Posted by Antonio Troise
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Ha iniziato ieri sera il TG5 sbrodolando termini come Malware, Adware, Spyware e poi oggi ho letto l’articolo su Repubblica: In ginocchio l’internet italiana tutta colpa dei virus sui computer.
Io personalmente non ho di questi problemi, ma pare che mezza Italia non riesca a navigare. Già qualche giorno fa Davide, da quel di Trieste, mi aveva segnalato di non riuscire a raggiungere, con una connessione Alice ADSL, il suo sito e nemmeno il mio. All’inizio, siccome entrambi i siti risiedono su UpsHost BlooWeb, pensavo fosse un problema di allineamento dei DNS che non avevano ancora propagato l’IP su certi server. Ma pare, invece, che forse questo è un problema comune a molti, visto che sembrano essere utenti di molti diversi provider.
Su Repubblica leggo:

la causa è un’epidemia di malware, spyware e adware che sta colpendo i server Dns di tutti gli operatori”, dicono da Telecom Italia.
Tradotto: molti utenti hanno computer infetti da file cattivi, parenti dei virus informatici: spyware e adware, appunto. File che generano traffico all’insaputa degli stessi utenti, aprendo connessioni con altri computer, inviando e-mail. Lo fanno di solito a scopi di marketing, per monitorare le abitudini di navigazione degli utenti o per inondarli di pubblicità. In questo moto, intasano con un surplus di richieste i server Dns degli operatori.
I Dns sono come le rubriche telefoniche del web. I computer le consultano ogni volta che l’utente digita l’indirizzo di un sito web su un browser o usa un altro servizio internet basato su un nome a dominio, come la posta elettronica. I Dns danno al computer la direzione giusta per raggiungere il computer che può fornire quel servizio, in base al nome a dominio digitato.
Ma se ci sono troppi computer che vogliono consultare queste rubriche, perché manipolati da spyware e adware, è ovvio che il traffico sul web diventa come sulle autostrade durante l’esodo di agosto: a rilento, a passo d’uomo o proprio bloccato.
[…]
E’ il quarto giorno che l’Adsl è collassata. Per mandare un e-mail occorrono 20 tentativi e tutto il resto è fermo come un sasso. Il problema interessa un intero Paese e perfino le banche hanno problemi con le linee dati

Io sono scettico sul motivo: penso che se il problema esiste, la causa non possono essere solamente i Malware, Adware e Spyware: sono sempre esistiti e non credo che ora siano prolificati in tal misura da mettere in ginocchio i server DNS. Che sia in corso un qualche tipo di attacco distribuito DDoS?
Voi che ne pensate? Quale potrebbe essere la causa? Avete anche voi questi problemi? Mi farebbe piacere avere una vostra versione dei fatti.

Ma ecco come Repubblica ci dice di risolvere il problema, affacciandosi alla grande sul mondo dell’Opensource:

Eppure la soluzione è a portata di mano: basta riconfigurare le opzioni Dns sul proprio computer. Facile, anche se l’utente comune non lo sa. Su Windows, bisogna cliccare su Start/Impostazioni/Pannello di Controllo e poi entrare in Connessioni di rete. Qui cliccare con il tasto destro sul nome della connessione in uso, poi su Proprietà (dal menu che appare) e, nella nuova finestra, selezionare Protocollo Internet (TCP/IP) e clic su Proprietà. Il consiglio è attivare l’opzione Utilizza i seguenti indirizzi server DNS. A questo punto si possono usare gli Open Dns (http://www.opendns.com). A differenza degli altri Dns, quelli Open non sono gestiti da nessun operatore in particolare ma sono distribuiti sul territorio e hanno anche funzioni aggiuntive: avvisano se l’utente è finito su un sito-truffa. Per usare gli Open Dns bisogna compilare quei campi con questi numeri: 208.67.222.222 (DNS primario) e 208.67.220.220 (DNS secondario). Così ci si emancipa dai problemi che a periodi possono colpire i Dns italiani.

Infine, il consiglio è di fare una scansione con software antispyware gratuiti (per esempio Adaware). Serve a ripulire il proprio computer dall’eventuale presenza di quei file cattivi e accertarsi così di non essere parte in causa del problema che sta paralizzando l’Internet italiana.

Il problema è così sentito che Telecom, ha istituito un numero, il 19122, che fornisce soluzioni tecniche adeguate, che poi sono sempre le stesse: un buon antivirus, da lanciare di tanto in tanto, giusto perfare un po’ di pulizia.
Inoltre suggeriscono anche di utilizzare i seguenti server DNS: primario 151.99.125.1 e secondario 151.99.0.100.

Tag:adware, email, malware, server_dns, spyware, virus
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