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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Feb 4 2009

Addio al formato 16:9, in arrivo il 21:9 super widescreen sul nuovo Philips Cinema 21:9 HDTV. Niente più bande nere durante la visione dei film in DVD

Posted by Antonio Troise
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La notizia devo ammettere mi ha un po’ spiazzato: pare, infatti, che i televisori 16:9 siano diventati oramai obsoleti se confrontati col nuovo formato proposto da Philips: il 21:9. Il vantaggio? Niente più bande nere durante la visione dei film in DVD e Bluray.
In effetti, quello che maggiormente angustia i possessori di televisori in formato panoramico standard 16:9 è la possibilità di non potersi godere appieno la visione di un film in DVD poiché la parte superiore e inferiore viene quasi sempre riempita dalle quantomai fastidiose bande nere, a causa del famoso effetto letterbox (per i formati 2.35:1).

Le caratteristiche del Philips Cinema 21:9

In realtà Philips è solo il primo grande nome che si affaccia nel nuovo formato dei grandi Televisori ad Alta Definizione, i famosi HDTV che raggiungono il rapporto di 21:9, ossia con un formato di 2.35:1 contro i 1.78:1 del precedente standard usato dalla maggior parte dei programmi satellitari o della Tv Digitale in HD trasmessa in formato 16:9.
Purtroppo, però, come è noto a tutti, molte opere cinematografiche sono girate nativamente nel rapporto 2.35:1 widescreen anamorfico visualizzabili perfettamente solo dai possessori di proiettori di fascia alta, ma in genere sui televisori si passa sempre attraverso un adattamento al formato 16:9, cosa che invece non avviene per il nuovo 56” della Philips poiché si adatterebbe perfettamente al pannello 21:9.

TV LCD Philips Cinema 21:9 HDTV Super Widescreen

Il modello di HDTV LCD in formato 21:9 proposto dalla Philips ha una diagonale di 56 pollici ed è tale che la sua lunghezza è più del doppio rispetto all’altezza, per una visione panoramica che sempre più si avvicina a quella del cinema. In matematica, semplificando il rapporto delle dimensioni delle tv, si otterrebbe un valore di 7:3, ma in questo caso valgono solo le leggi del marketing e lasciare un ratio di 21:9 rende maggiormente l’idea che è stata allargata la lunghezza e lasciata inalterata l’altezza dello schermo (per essere compatibile con l’attuale standard Full-HD), rendendo più facile il confronto.

Sebbene non siano state rilasciate informazioni riguardo alla risoluzione del pannello, si può provare ad immaginare che, facendo una proporzione con il formato Full-HD, possa facilmente raggiungere una risoluzione di 2560×1080 pixel. Techradar, secondo le sue fonti, afferma che sarà dotato del sistema proprietario Ambilight Spectra oltre al Pixel Perfect Engine, ma non sarà retroilluminato a LED e lo schermo avrà un refresh di appena 0,1 ms. Inoltre, sembra che disporrà di ben cinque porte HDMI, una Ethernet, Wi-Fi e compatibilità DLNA (Digital Living Network Alliance).

Il nuovo Philips Cinema 21:9 è atteso per questa Primavera, con un prezzo al momento sconosciuto, ma che si dovrebbe aggirare, considerando il costo degli ultimi LCD da 50″ Philips, intorno ai 3.000/4.000 euro.

Qui di seguito un confronto video tra il 16:9 tradizionale e il formato cinematografico 21:9.

Perché si tende ad allargare le dimensioni dei televisori?

Se vi state chiedendo, quindi, quale vantaggio si otterrebbe dall’allargare il campo in orizzontale, lasciando inalterato quello verticale, dovete sapere che questo è l’unico modo per rendere la visuale più simile al campo visivo di un essere umano che, nella vita quotidiana, normalmente usa la visione periferica destra/sinistra piuttosto che quella alto/basso. Come è facile intuire noi tutti viviamo in un mondo abbastanza piatto, in cui quello che ci circonda si sviluppa orizzontalmente. La stessa cosa accade nei film: se ci sono più attori su una scena è più facile che siano disposti orizzontalmente piuttosto che uno sopra all’altro!

TV LCD Philips Cinema 21:9 HDTV Super Widescreen

Gli svantaggi

Sebbene secondo l’azienda, la sua proposta non implica nessun problema di retro compatibilità, poiché tutti i contenuti 16:9 sono adattabili (tramite uno speciale algoritmo che schiaccerà solo le zone più esterne, senza evidenti problemi di visualizzazione, mantenendo quindi l’integrità nella parte centrale, mentre gli “obsoleti” 4:3 verranno invece convertiti in 16:9 con tanto di bande nere laterali), è logico immaginare che ci ritroveremmo con gli stessi problemi che prima avevamo solo con alcuni DVD girati nel formato 2.35:1 widescreen anamorfico, ma questa volta su tutti i film girati nel formato 16:9 (con aspect ratio di 1.78:1, e non sono pochi) e su tutte le normali trasmissioni televisive (i cui programmi nascono in 16:9, e oramai raramente in 4:3). Il risultato è che, per la maggior parte delle volte che dovremmo usare il nostro HDTV, dovremmo scegliere se guardare la televisione deformata o perdere una parte dello schermo, dato che i 5/9 dello schermo saranno inutilizzati (riempiti dagli antiestetici bordi neri) guardando la tv tradizionale.
Ovviamente questo discorso varrà fino a quando il formato 21:9 non diverrà lo standard de facto dei televisori e della trasmissioni televisive.

Tag:alta definizione, cinema, dvd, hd, hdmi, hdtv, lcd, philips, televisione, tv
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Mag 13 2008

Da Iron Man a X-Men 3: quali sono i film che hanno delle scene segrete dopo i titoli di coda? Ecco la lista delle scene nascoste negli end credits con descrizione e video su Youtube

Posted by Antonio Troise
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Iron Man L’altro giorno sono andato a vedere il nuovo film tratto da un fumetto della Marvel: Iron Man. La visione è stata davvero piacevole ma lo è stato ancora di più quando mi sono accorto che, dopo tutti i titoli di coda, era stata nascosta una scena segreta del film che avrebbe avuto lo scopo di ricongiungere questo film con la saga dei Vendicatori. Infatti, gli autori hanno voluto regalare un bel cameo con Nick Fury interpretato da Samuel L. Jackson, dando la possibilità di introdurre questo nuovo personaggio e lanciando un vero e proprio plot del prossimo episodio.

Non è la prima volta che mi capita di aspettare la fine dei titoli di coda (di solito quando sono curioso di conoscere l’autore della colonna sonora) e scoprire che si nascondevano delle piccole chicche cinematografiche dedicate solo agli appassionati, visto che, di solito, sono quasi sempre solo loro rimangono in sala fino all’ultimo millimetro di pellicola.

L’incompresione dei gestori delle sale

Il problema, però, è che i gestori delle sale dei cinema, forse anche a causa dei tempi stretti tra una proiezione e l’altra, non favoriscono per nulla queste sorprese negli end credits, poiché appena iniziano a scorrere i titoli di coda, le luci vengono accese (per consentire ovviamente una corretta e sicura uscita) e iniziano ad entrare quelli delle pulizie che non hanno alcun rispetto per quei pochi temerari che ancora hanno l’ardire di aspettare la fine dei titoli di coda. A volte non ci si sente neanche a proprio agio perché si ha l’impressione che si sia d’intralcio alle pulizie. Se poi ci si mette che si rimane da soli in sala, si ha quasi l’impressione di essere nel torto, mentre, in ogni caso, il biglietto pagato prevede la visione completa del film, e quindi, anche dei titoli di coda.
Fortuna, comunque che, per chi non è solito restare in sala fino alla fine, esistono i DVD che (insieme agli Easter Eggs, ovvero ai contenuti speciali tra i menu del dvd e non segnalati tra le caratteristiche tecniche dei titoli) danno a tutti l’occasione di vedere le rare scene successive ai titoli di coda.

Il piacere dell’inattesa scoperta

X-Men 3 Queste, ovviamente, sono state le sensazioni che ho provato io, subito, però, sparite quando ho scoperto il regalo inatteso dei 30 secondi di fotogrammi dopo i titoli di coda, tanto da compensare tutte le spiacevoli sensazioni scatenatesi. E’ stato anche curioso vedere un gruppetto di ragazzi che erano rimasti con me sino alla fine, andare in giro a gridare ai quattro venti: “Te l’avevo detto io che era meglio restare sino alla fine!“.

Personalmente, tra tutti i finali nascosti, indimenticabile è stato quello del terzo e ultimo film della saga degli X-Men e che, quasi, sembrava lanciare un fantomatico X-Men 4 visto che dava una spiegazione sulla tragica fine di Xavier e apriva un nuovo filone. Praticamente nessuno dei miei amici e conoscenti lo aveva visto e sono stato una settimana a ripetere come finiva realmente il film e a passare il link di Youtube su cui era visibile!

Una piccola iniziativa

Ecco, perché, sarebbe stato bello se, da qualche parte, venissero raccolti tutti i finali segreti dei film, soprattutto di quelli in uscita nelle sale. In tal modo si avrebbe la certezza di dover restare per un valido motivo! E’ per questo che ho voluto dare il via ad una piccola iniziativa collaborativa: raccogliere i titoli di tutti quei film che a mia memoria e a memoria di internet, contengono una scena segreta dopo i titoli di coda. Ho voluto, inoltre, inserire anche la descrizione della scena mancante e, dove possibile, anche il relativo video presente su Youtube (o su altri servizi di video sharing), in modo di dare a tutti la possibilità di vedere le scene nascoste.

Ovviamente non ho l’ardire di voler raccogliere tutti i film e neanche tutte le descrizioni delle scene tagliate ma spero che, magari con il vostro aiuto, presto riesca a compilare le scene nascoste dei film più famosi. Infatti, al momento, molti film elencati perché hanno sicuramente una scena nascosta, sono senza descrizione poiché non sono riuscito a trovarla. Se poi la cosa dovesse piacere potrei anche aprire una pagina wiki su cui è possibile scrivere autonomamente.

Una nota per quanto i film commedia o i cartoni animati come quelli della Pixar: di solito durante o dopo i titoli di coda sono presenti non tanto scene nascoste o finali alternativi, bensì solo backstage che riprendono scene comiche accadute durante le riprese. Se anche, quindi, formalmente, non sono scene nascoste, ho voluto comunque inserile perché sono sempre scene che solitamente si perdono se ci si alza dalla sala appena iniziano i titoli di coda.

Attenzione: laddove ho inserito anche la descrizione della scena, queste potrebbero costituire motivi di SPOILER (soprattutto per i film ancora nelle sale cinematografiche). Per cui, se non volete rovinarvi la sorpresa, non proseguite nella lettura.
Se siete invece, come me, curiosi, vediamo di quanti film avevate visto il finale nascosto al cinema o in DVD.

Film con scene segrete dopo i titoli di coda
Titolo Film Descrizione Video
X-Men Le Origini: Wolverine Dopo i titoli di coda vi è una scena finale aggiuntiva ma sarà diversa (almeno negli USA) in base alla versione della pellicola in proiezione, costituendo dei veri e propri finali alternativi. In Italia pare che ci sia solo quella in cui Striker viene raggiunto e arrestato dai militari, mentre Wolverine sta in un bar in Giappone e “beve per ricordare”. –
Iron Man Si vede il capo dei Vendicatori (della serie Ultimate) Nick Fury, interpretato da Samuel L. Jackson, che introduce un vero e proprio plot del prossimo episodio Vedi il Video
Iron Man 2 Nella scena nascosta subito dopo i titoli di coda si vede l’agente Coulson dello S.H.I.E.L.D. in prossimità di un cratere nel deserto, dal quale spunta il martello di Thor, un altro supereroe Marvel di cui è in preparazione il film! Se ci fate caso, durante il film a un certo punto spunta lo scudo di Capitan America, che lui usa per livellare un tubo (qui altri easter eggs). Vedi il Video
X-Men 3 Conflitto finale Il Professor Charles Xavier non è morto disintegrato da Jean ma la sua psiche è riuscita ad inserirsi in un uomo che incosciente dalla nascita presentato ad inizio film. Vedi il Video
Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna La scimmietta ruba ancora un doblone d’oro –
Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma Il cane viene fatto capo dalla tribu’ d’indigeni –
Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo Keira Knightley aspetta con la figlia il ritorno di Orlando Bloom Vedi il Video
South Park il Film – –
I Simpson il Film Altre gag di Homer Simpson durante i titoli di coda, con il giovane addetto alle pulizie della sala cinematografica che si lamenta perché “quattro anni di scuola di cinema e poi questo?”. –
3ciento: Chi l’ha duro… la vince Vi sono scene comiche slegate dal contesto del film: la cosa curiosa è che nei titoli di coda appaiono i nomi degli attori che imitano i personaggi famosi (p.es Tom Cruise) che non sono mai comparsi durante il film ma che si vedono solo dopo i titoli di coda! –
Piramide di paura Si vede una carrozza che arriva a un hotel e il “cattivo” entra e si firma moriarty, il nemico giurato di sherlock holmes –
Io, me e Irene Si vede il gruppetto che cerca sul fondo del fiume il pollice mozzato a Jim Carrey, ma l’albino si accorge che se l’è mangiato un luccio –
K-Pax Si vede Jeff Bridges che scruta il cielo notturno e si aggira nel giardino, quasi sperando di contattare qualche altro “Robert Porter” –
Costantin Il ragazzino che muore nel tentativo di aiutare Constantin a salvare la ragazza, diventa un angelo –
Harry potter e la pietra filosofale – –
Lemony Snicket Non c’è un vero e proprio finale alternativo ma, durante i titoli di coda, sono presenti 10 minuti di motion graphics davvero interessanti. Vedi il Video
Il diario di Bridget Jones – –
Tutti pazzi per Mary – –
Dodgeball – –
Ogni maledetta domenica – –
Cars – –
Il destino di un cavaliere C’è una scena extra alla fine dei titoli di coda con qualche battuta dei protagonisti che scherzano tra di loro. –
Ghostbusters 1 e 2 – –
Scary Movie I, II, III – –
Cloverfield Al termine del film bisogna fare attenzione a due cose:
1) Si vede cadere qualcosa in acqua nell’ultima scena del film (video rimosso da Youtube): in questo finale si cela un indizio sulla provenienza del mostro. Si può infatti intravedere chiaramente una cosa molto strana che piomba in acqua. Lo stesso regista Matt Reeves lo ha confermato, indicando ai fan di guardare attentamente nell’acqua alla fine del film. Quello che bisogna capire, ora, è se si tratta di qualcosa che in acqua ci finisce o che già c’è: nel primo caso, vorrebbe dire che il mostro è un alieno.
Ma Reeves ha spiegato che il mostro, nel film, è un gigantesco bambino: più probabilmente, quindi, in quella scena il mostro è molto più piccolo e sta sguazzando nell’acqua, magari sta giocando nel porto: un mese più tardi ricomparirà a New York, estremamente cresciuto, spaventato e in cerca della sua mamma.
2) Al termine dei titoli di coda se sede una voce affermare “It’s still alive” (E’ ancora vivo), il che darebbe l’idea di un probabile, e quasi sicuramente certo, sequel in cui, magari, si vedono gli effetti del piano “Tabula Rasa”, la morte o l’arrivo del mostro.
Vedi il Video
Tag:cinema, dvd, easter eggs, end credits, Film, scene nascoste, titoli di coda
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Feb 1 2008

Perché le dimensioni delle memorie SSD, Flash e RAM sono espresse con potenze di 2 mentre gli hard disk tradizionali con la metrica decimale?

Posted by Antonio Troise
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HDD Parlando dei nuovi hard disk in tecnologia SSD, i più attenti avranno notato che le dimensioni di questi drive a stato solido (ma lo stesso principio vale anche per la memoria RAM, le pendrive usb e le schede SD) vanno da 1, 2, 4, 8, 16, 32, 64, 128 GB (ovvero seguendo la potenza di 2), mentre i normali hard disk meccanici tradizionali sono indicati sempre con le potenze di 10 (10, 20, 30 GB, 40, 60 GB, 120GB).
Perché vi è questa differenza di nomenclatura?

Purtroppo, da anni, si è assistito da parte dei costruttori di hard disk, ad una forzatura commerciale che ha permesso loro di contare lo spazio dei loro archivi secondo i giga “digitali” anziché, come avviene per esempio con la RAM, in giga “binari”.
Se in informatica, come è logico debba essere, tutto viene espresso in potenza di 2, la questione degli hard disk è una anomalia che ci portiamo dietro da parecchi anni, visto che i produttori di HDD hanno preferito esprimere la capacità dei loro dispositivi ricorrendo alle ambigue unità metriche anziché utilizzare (come fanno i produttori di memorie RAM) le unità binarie, guadagnando, nel caso dei Gbyte, oltre il 7% dello spazio dichiarato rispetto a quello reale.

Questo porta, inevitabilmente, anche alla constatazione, da parte dell’acquirente, che lo spazio disponibile non corrisponde mai a quanto dichiarato sulla confezione del prodotto (chissà se qualche associazione consumatori ha mai detto la sua) ma è sempre inferiore. Ed è per questo che, l’uso dei corretti ma poco adatti multipli decimali, genera una ambiguità che viene sfruttata esclusivamente ai fini commerciali dai produttori di hard disk, in modo tale da far figurare quantità maggiori: ad esempio, un hard disk da 80 GB nominali potrà effettivamente contenere solo 74.5 GiB (il gibibyte è un’unità di misura dell’informazione e della quantità di dati).

Disk Size

Infatti, come è noto, c’è stata sempre una enorme confusione con il termine KB, MB e GB; se per KB (Kilobyte) si intendono 1000 byte, per intendere 1024 byte si dovrebbe usare l’unità di misura Kibibyte (KiB). Purtroppo, in entrambi i casi, viene usato sempre KB, creando quella ambiguità che ci siamo portati sino ad oggi.
In particolare, 1 Gigabyte (ma il discorso si estende a tutti gli altri multipli del byte) nella pratica comune puo assumere 2 diversi valori a seconda se utilizziamo le potenze di 2 o le potenze di 10 ossia multipli decimali:

1) 1.073.741.824 byte = 1024^3 = 2^30 byte = 1 gibibyte

in questo caso il gigabyte ha lo stesso valore del gibibyte, che è uno standard definito dalla Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC), che esprime 1.073.741.824 byte senza nessuna ambiguità e dovrebbe quindi essere utilizzato al posto del gigabyte per indicare tale quantità di dati.

2) 1.000.000.000 byte = 1000^3 = 10^9 byte = 1 miliardo di byte

in questo caso il gigabyte è definito come 1 miliardo di byte ed è così utilizzato nelle telecomunicazioni, nell’ingegneria ma anche da molti produttori di hardware nelle specifiche tecniche delle loro apparecchiature.

Quindi, giocando sul fatto che la standardizzazione dei prefissi (K=10^3, M=10^6 eccetera) porta a questa inevitabile incongruenza e che i vari termini “kibibit”, “mebibyte” sono praticamente sconosciuti ai più, ad oggi ci troviamo dinanzi ad una differenza sostanziale nella rappresentazione delle misure.

SSD Nelle politiche commerciali dei produttori hardware l’uso tipico del gigabyte (e anche del megabyte) espresso in multipli decimali è quello di arrotondare un pò i valori sulle prestazioni di un’apparecchiatura in modo che risultino superiori a quello che in realtà sono.

La stessa cosa, invece, non è accaduto, per le memorie RAM e con i moderni dispositivi NAND da cui derivano gli hard disk a stato solito SSD, dove le dimensioni sono da sempre espresse solo in potenze di 2 e non possono generare equivoci, perché sono quelle reali dei dispositivi!

Lo stesso genere di ambiguità provoca confusione anche per le dimensioni dei DVD dove 4,7 Gigabyte dichiarati diventano invece circa 4,3 sul nostro PC.

Mi chiedo quando verrà ripristinata correttamente la rappresentazione delle misura, anche se ho il sospetto che da qui a dieci anni, tutti gli hard disk migreranno verso i modelli SSD, e, quindi, del tutto naturalmente e in maniera non traumatica, la situazione verrà ripristinata a favore della metrica binaria.

Tag:dvd, gigabyte, hard-disk, nand_flash_memory, ram, ssd
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Ago 13 2007

Alcohol 52%: la versione ridotta ma gratuita di Alcohol 120%

Posted by Antonio Troise
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Alcohol 52% Per chi è sempre rimasto affascinato dalla potenza e versatilità di Alcohol 120%, uno dei più famosi software per l’emulazione di CD/DVD, allora non potrà fare a meno di installare il “fratellino minore” Alcohol 52% che dalla sua ha il fatto di essere completamente gratuito.

La versione di Alcohol 52% 1.9.6.5429 gratuita è disponibile solo qui, visto che nell’area download del produttore Alcohol Soft la versione trial al costo di 27$ punta ora direttamente al link di Free Downloads. Questa versione, ovviamente, è da intendersi per uso privato, non-commerciale e solamente da usarsi sul singolo pc casalingo.

Per chi non lo sapesse, la serie di prodotti Alcohol fornisce un emulatore che consente di creare unità CD/DVD virtuali per eseguire applicazioni e giochi senza dove necessariamente inserire il supporto fisico nell’unità del pc. Infatti, tramite questo software è possibile creare un’immagine software di un CD o DVD fisicamente esistente per poi usarla al posto dell’originale.

Tale procedura porta inevitabilmente ad occupare molto spazio sul disco fisso ma risulta essere particolarmente indicato:

  • per chi viaggia spesso per lavoro con il proprio notebook, poiché evita di doversi portare CD ROM o DVD;
  • per gli amministratori di rete, visto che creando un’immagine di una unità su un computer in rete, tutti i client collegati potranno accedere alle risorse in esso salvate;
  • per i videogiocatori che ricercano velocità di esecuzione degli applicativi e nelle installazioni: infatti l’emulazione consente di guadagnare il 200% in velocità dato che una volta memorizzati nel computer, le immagini sono lette ad una velocità decisamente superiore a quella dei normali lettori ottici;
  • per chi ricerca sicurezza: un immagine virtuale si corrompe molto meno facilmente di un DVD fisico.

Le funzioni di Alcohol 120% e Alcohol 52% sono le stesse, l’unica differenza è che Alcohol 120% permette di masterizzare le immagini create fino anche a 8 o più CD/DVD contemporaneamente, mentre Alcohol 52% non dispone della funzionalità di masterizzazione.

Inoltre Alcohol 120% offre la possibilità di creare fino a 31 CD/DVD virtuali da utilizzare anche contemporaneamente, mentre Alcohol 52% consente di emulare solo 6 drive (penso che siano più che sufficienti anche per il videogiocatore più incallito)!

Entrambe le versioni di Alcohol, però, non includono alcun sistema per bypassare la protezione CSS, perché come ci ricorda doverosamente il produttore, l’unico scopo di questo programma è duplicare CD/DVD senza infrangere la legge sul diritto d’autore.

Alchol 52% free edition è disponibile in 25 lingue e, quindi, anche in lingua italiana (guida esclusa) e funziona su tutti i sistemi Windows più recenti.
Il download include una toolbar, la “Protection Database Search Toolbar” che in rete viene generalmente considerata pulita: niente adware o spyware; comunque è possibile non installarla o disinstallarla in seguito.

Una volta installato (potrebbe richiedere riavvio), Alcohol 52% presenta una interfaccia grafica di facile utilizzo, nonché una integrazione nei menù contestuali per “montare” e “smontare” immagini che rende molto pratico e veloce l’utilizzo.

Alcohol 52% supporta il metodo di lettura RAW, i CD-DA, CD+G, CD-ROM, CD-XA, Video CD, Photo CD, Mixed Mode, Multi-sessione, DVD-ROM, DVD-Video, DVD-Audio e i drive (ATAPI SCSI) CD-R, CD-RW, DVD-RAM, DVD-R, DVD-RW, DVD+RW, IEEE-1394 (Firewire) ed USB.

È possibile creare una immagine da un CD/DVD in poche semplici mosse: dai cd-audio alle applicazioni Alcohol 52% tenterà di clonare al meglio il contenuto per salvarlo in una immagine nel proprio formato .mdf/.mds (Media Descriptor Image) oppure .ccd,.bin/.cue, e.iso. Per i DVD è disponibile solo il formato proprietario .mdf/.mds.

Alcohol 52% permette il montaggio di file immagine con un semplice clic con tasto destro su un file immagine e selezionare “monta” e “smonta”, facendoli diventare, per il sistema operativo, come dei veri CD o veri DVD inseriti in un vero lettore hardware.
Alcohol supporta i formati .mdf/.mds, .ccd, .bin/.cue, .iso, .nrg, .bwt, .cdi, .pdi, .xmd e .img..

Tag:alcohol, cd, dvd, emulazione, iso
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Mag 28 2007

Le novità di Nero 7. Come rimuovere l’invadente Nero Scout. Installare le versioni non ufficiali di Nero Lite e Nero Micro

Posted by Antonio Troise
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Nero 7 Già a partire dalla versione 6 Reloaded, Nero è diventato molto di più di un programma per masterizzare Cd e Dvd, rendendola quasi una funzione accessoria, accanto a quella di organizzare e riprodurre musica, video e fotografie. La versione 7 e 7.5 Premium di Ahead Nero raccoglie, però, una suite composta da 22 applicazioni separate (per un file di installazione di quasi 200 MB che richiede oltre 1GB di spazio sull’hard disk da usare, come dire che si utilizza un elefante per trasportare uno stuzzicadenti), installate simultaneamente dal rapido programma di setup, che la rendono estremamente interessante anche per chi è soddisfatto della storica versione 6.

Tra le principali novità, oltre alla certificazione per Windows Vista, abbiamo:

  • NeroHome è un programma per la visione di filmati, Tv, musica e fotografie che segue il modello di Windows Media Center. Si apre a pieno schermo e può essere comandato dai principali telecomandi per Pc; registra i programmi Tv e ha una funzione time-shift per mettere in pausa la trasmissione. Comodo e abbastanza intuitivo, non è però pratico e completo come il suo modello.
  • Nero Sipps emula sullo schermo un telefono in standard Sip compatibile con i principali provider VoIP. Registrandosi con pochi clic al servizio offerto da Ahead, si inizia subito a chattare con altri utenti di Nero Sipps, Icq, Aol e Msn e a telefonare o videochiamare in standard Sip usando il server messo a disposizione da Ahead, che gestisce anche la conferenza a tre. Per usare altri provider telefonici che permettono le telefonate verso i numeri di telefono tradizionali bisogna invece modificare manualmente le impostazioni, meno configurabili rispetto alle ampie possibilità di altri softphone gratuiti più celebri e apprezzati.
  • Nero Vision 4, il programma per creare Dvd e VideoCd, ora supporta anche le videocamere Hdv ad alta definizione, la codifica audio surround a 5+1 canali e i menu animati 2d e 3d.
  • Recode è il programma che trasforma i file video da un formato all’altro. Ora supporta l’algoritmo di codifica ad alta efficienza H264/AVC High Profile, compatibile con l’alta definizione, perciò può trasformare un Dvd (precedentemente copiato su hard disk con gli appositi programmi) in un file Nero Digital altamente compresso e masterizzabile su un comune Dvd con minima perdita di qualità. Resta possibile riversare il risultato nuovamente in formato Dvd, eliminando le parti superflue per fare spazio. Queste funzioni richiedono una Cpu potente, soprattutto attivando H.264.
  • Con questa versione della suite fa la sua comparsa Nero Mobile, la controparte di NeroHome per i Pc palmari che eseguono Microsoft Pocket PC 2003/2005: un’interfaccia comoda e gradevole per richiamare filmati e musica.
  • Nero Scout che appare nella finestra delle risorse del computer. All’interno di questa unità virtuale troviamo tutti i video, i file musicali e le fotografie memorizzate negli hard disk del computer, ordinati in cartelle per genere, autore, data ecc. La potenza di Nero Scout sta nel fatto che la classificazione è completamente automatica: basta inserire nella maschera delle preferenze il percorso delle cartelle da indicizzare, e Scout inizia a scandire il contenuto estraendo le informazioni dai tag Mp3 e dalle intestazioni di foto e filmati.
  • Il programma principale, Burning Rom, è stato completamente rivisto. Il motore di masterizzazione supporta anche Blu Ray e HD DVD, uno dei successori dello standard Dvd, e in aggiunta supporta la scrittura su più unità per realizzare velocemente copie multiple.
  • Ora è possibile creare dischi leggibili dalla console Xbox, Dvd Rom conformi all’ultima versione delle specifiche Udf, e Dvd-Video a partire da una cartella su hard disk.
  • Cover Designer crea qualsiasi tipo di etichetta e inserto e ora supporta anche i masterizzatori con funzione LightScribe
  • Wave Editor pulisce il suono riversato da nastri e Lp, aggiunge potenti effetti di spazializzazione e semplifica l’equalizzazione di compilation personali. La nuova versione del programma di montaggio audio Soundtrax ora crea tracce surround a 5+1 e 7+1 canali, con possibilità vicine ai costosi programmi professionali per il remix creativo ma un’immediatezza di utilizzo molto superiore.

Ovviamente per quanto riguarda l’attività di masterizzazione vera e propria i margini di miglioramento sono chiaramente limitati, ma anche chi usa Nero principalmente per scrivere Cd- Rom e Dvd-Rom può trovare vantaggi nel passaggio alla versione 7: il supporto ai masterizzatori multipli (permette di scrivere su un massimo di 32 masterizzatori in contemporanea collegati allo stesso computer), alle unità Blu Ray e al formato Xbox è comunque un passo avanti importante rispetto alla versione 6.

Come rimuovere definitivamente Nero Scout

Se le novità sono tante appare, però, davvero sconcertante l’invadenza del programma Nero Scout, il programma che indicizza tutti i file multimediali presenti sul nostro computer, creando un database (che può essere sfruttato da altre applicazioni di Nero, come Wave Editor, Burning ROM e PhotoSnap) nel quale possiamo trovarli rapidamente senza dover andare manualmente a sfogliare dischi e cartelle.
Il problema principale di questo prodotto, che io ritengo una sorta di Google Desktop per i soli file multimediali, è che è estremamente invadente (in quanto l’icona di Nero Scout si piazza in Risorse del Computer) e perché deve funzionare costantemente in background alla ricerca di questi file, sottraendo quindi un po’ di risorse al sistema. Addirittura non è possibile scegliere, durante l’installazione, di escluderlo dalla nostra suite!

Se, quindi, siete intenzionati a disabilitare definitivamente Nero Scout, vi propongo la soluzione di Zelig Planet:

  1. Prima di tutto andate nelle “Risorse del computer”, cliccate con il tasto destro sull’icona di Nero Scout, scegliete “Options” (o “Proprietà”) e deselezionate la voce “Attiva Nero Scout”, quindi riavviate il sistema.
  2. Se poi doveste avere ancora problemi o comunque volete far sparire definifìtivamente Nero Scout (icona compresa), cliccate sul pulsante “Start” di Windows e scegliete “Esegui…”, quindi inserite esattamente il seguente comando:

    regsvr32 /u "%COMMONPROGRAMFILES%\Ahead\Lib\MediaLibraryNSE.dll"
    Cliccate su OK e riavviate nuovamente.

Nero Lite e Nero Micro

Nero Lite Qualcuno, però, preoccupato dalle dimensioni sempre crescenti della popolare applicazione di masterizzazione Nero, ha deciso di metterci le mani, realizzando versioni non ufficiali chiamate “Nero Lite” e “Nero Micro”. Quella che, all’inizio, era un’applicazione di masterizzazione per CD e DVD piccola e agevole è divenuta una enorme struttura composta dall’applicazione originale di burning, con, in aggiunta, “Nero Express”, “Nero CoverDesigner”, “Nero WaveEditor”, “Nero Toolkit”, “Nero Vision”, “Nero Recode”, “Nero PhotoSnap”, “Nero BackItUp”, “Nero ImageDrive” e altro ancora, per un totale di 22 applicazioni, alcune non del tutto stabili, mentre altre, devo ammettere, davvero eccellenti!
Il problema, però, sembra affliggere solo le versioni per Windows, dato che la versione Linux dello stesso programma in confronto è decisamente più piccola.

E’ per questo motivo che sono nate le versioni non ufficiali e non autorizzate di un installer Nero 7.7.5.1: “Nero Lite” e “Nero Micro”. Ovviamente, l’utente avrà ancora bisogno di un numero di serie legale per eseguire l’installazione definitiva!
Nero Lite contiene soltanto Nero Burning ROM, gli audio plug-ins ed il supporto VCD, mentre Nero Micro contiene soltanto il software di masterizzazione. Le dimensioni del file di setup si riducono così rispettivamente a 38 e 12 MB contro i 200MB dell’applicazione originale (ovvero rispettivamente un quinto e un decimo)

Le ultime versioni, datate 24 febbraio 2007, sono disponibili su di un hosting gratuito di RapidShare http://rapidshare.com/users/UVZ78L (presso il quale potete trovare le localizzazioni in varie lingue, tra cui anche l’italiano) oppure andare sul sito, semi defunto, http://www.updatepack.nl/.

Ricordo che le due installazioni alternative e leggere di Nero non sono dei crack, ma richiedono che l’utente sia in possesso di una licenza valida e del suo codice di attivazione!

Tag:blu-ray, dvd, nero, nero-lite, nero-micro, nero-scout
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