Una ricerca del 2007 dell’analista IDC, ha stimato in 161 exabyte (ovvero 161 miliardi di gigabytes) la quantità di dati e informazioni digitali generati, immagazzinati e scambiati durante l’arco dell’anno 2006.
Nel 2006 sono circolati 6 exabyte di messaggi di posta elettronica. Sono state scattate in tutto il mondo 100 miliardi di fotografie digitali. Ogni giorno hanno attraversato al rete più di un miliardo di Mp3. E, ancora, YouTube ha servito al suo pubblico 100 milioni di video al giorno.
Per capire di cosa stiamo parlando, è possibile, per una resa in formato analogico, paragonare questo mucchio di dati come 12 pile di libri che dalla Terra si estendono fino al Sole, oppure come la quantità di dati archiviati in 2 miliardi dei più capaci iPod presenti sul mercato. Per un paragone cinematografico, questa quantità di dati è tale che avremmo più ore di video digitale del tempo che avrebbe avuto sinora l’umanità per visionarlo, dalla notte dei tempi ad oggi.
Ma quello che è ancora più spaventoso è l’espansione prevista. In tre anni, nel 2010, arriverà a 988 exabyte. E non ci saranno solo gli esseri umani a creare queste informazioni: il 30% verranno generati direttamente dalle macchine, con le loro sempre più frequenti conversazioni digitali.
Ma il bello è che attualmente, questa quantità di dati tecnicamente eccede la quantità di spazio necessario per archiviarli!: è facile immaginare, quindi, che non saremo più in grado di archiviare, nelle memorie dei server, tutte le informazione prodotte.
Infatti, la capacità di archiviazione di dati nel 2006 è stata di 181 exabyte, per cui a fronte di 161 exabyte di dati generati, non si sono verificati problemi.
Cosa succederà, però, nel 2010 quando la capacità di archiviazione corrisponderà a 601 exabyte ma la produzione reale di dati sarà di 988 exabyte?
Fino al 2007 l’exabyte non è stato quasi mai impiegato in un contesto pratico, questo perché la mole di dati quantificata dall’exabyte è impressionante. Fino ad oggi nessuno è stato ancora in grado di realizzare un unico supporto capace di memorizzare un exabyte di dati, mentre la stima fatta fino alla fine del 1999 della somma di tutta la conoscenza umana (inclusi audio, video e testi) ammontava a circa 12 exabytes.
Pensate che nel solo anno 2003, il mondo ha prodotto solo 5 exabytes di dati. Tuttavia essi includevano informazioni non-elettroniche, come trasmissioni radio analogiche e promemoria stampati. Una delle ragioni della crescita della quantità di dati è l’incremento delle telecamere di sorveglianza, a cui si devono aggiungere le richieste dei governi di archiviare d’ufficio molte informazioni.
Illustration: James F. Kraus
Commenti Recenti