Se alcuni servizi PRO di Feedburner fino a qualche giorno fa erano a pagamento, grazie alla recente acquisizione di Google, sono stati resi fruibili gratuitamente a qualunque utente di FeedBurner: FeedBurner Stats PRO e MyBrand.
Il primo servizio permette di visualizzare le statistiche dettagliate di accesso ai feed rss del proprio sito, mentre il secondo permette di personalizzare la url dei feed rss gestiti da Feedburner, in modo da visualizzare anche l’indirizzo del proprio sito (invece che https://feeds.feedburner.com/ilmiofeed potrebbe diventare https://feeds.ilmiosito.it/ilmiofeed).
Per attivare, però, il servizio di MyBrand, nato forse per incentivare il passaggio a Feedburner per quegli utenti che temevano di perdere il controllo del proprio feed o di non mantenerne, appunto, il proprio “brand”, è necessario creare un dominio di terzo livello per il proprio dominio e associarlo con i DNS (facendone un CNAME) a feeds.feedburner.com.
A questo punto c’è da chiedersi, come avvenne per Youtube, se localizzeranno in Italiano anche Feedburner.
Interessante, inoltre, come se per tanti, ad ogni acquisizione di Google goiscono, ce ne sono altrettanti, che, preoccupati dalla lunga lista di società acquistate da Google, iniziano a pensare come riuscire a come è possibile navigare in internet senza passare nella sua ragnatela?:
Ecco una lista, sicuramente parziale, delle società acquistate o controllate da Google:
Australian Algorithm
@Last Software
2Web Technologies
Applied Semantics
Android
AdScape
AOL
Applied Semantics
Akwan Information Technologies
Blogger
Baidu
Current Communications Group
deja
dMarc Radio
DoubleClick
Dodgeball
Endoxon
FeedBurner
GrandCentral
GreenBorder
Genius labs
GTalkr
Hello
Ignite Logic
JotSpot
Kaltix
Keyhole
Marratech
Measure Map
Neven Vision
Neotonic Software
Outride
OCLC
Orion
Picasa
Panoramio
Photobucket
Pyra Labs
PeakStream
Phatbits
Reqwireless
Salesforce
Skia
Sprinks
SketchUp
Trendalyzer
Tonic Systems
Upstartle
Urchin
writely
Where2
Xunlei
YouTube
Zipdash
Zenter
La domanda che ho messo nel titolo di questo post rimarrà forse senza risposte per lungo tempo. Il problema è se c’è realmente da preoccuparsi oppure no! Avremo un giorno un vero grande fratello costituito da una unica società che controlla il mondo mediatico? Se è vero che il mondo migrerà sempre più nella virtualizzazione e nei media informatici, è anche vero che avere una società in grado di manipolare le decisioni del mondo è davvero preoccupante: un esempio su tutti potrebbe essere le elezioni presidenziali americane, che già da un bel pò si svolge parzialmente sul web, tra accuse e video shock, siti istituzionali e blog di repubblicani e democratici.
Staremo a vedere…
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