Su IPLigence è possibile trovare una interessante mappa sulla diffusione di internet nel mondo basata sulla rilevazione di indirizzi IP degli accessi alla Rete: l‘Internet World Map 2007. Da qui si evince che a farne da padrone sono il Nord America (55.9%) e l’Europa (21.5%), per un totale del 77.4%. Al terzo posto arriva l’intero continente asiatico con un 14%, mentre, come era logico supporre, fanalino di coda è l’Africa con soltanto 1.5%.
La mia domanda allora sorge spontanea: la Blogosfera, quindi, non è un fenomeno globale ma coinvolge solo pochi paesi al mondo? Come sarebbe stata Internet se tutto il mondo avesse avuto accesso egualitario alla Rete?
Personalmente io vivo due tipi di blogosfere (e lo noto quando vado a vedere come ho diviso i miei feed sul mio aggregatore rss) che tendo, forse per un mio limite, a separare nettamente. Una è puramente Italiana e e vi aggrego tutti i blog nostrani che reputo interessanti. Un’altra è quella internazionale, che, inevitabilmente, sono blog di lingua inglese. Insomma, sarà un problema di differenza di lingua (un blog nazionale lo leggo più velocemente di uno inglese, anche se quelli che leggo sono prettamente tecnici e quindi, sono di più facile interpretazione), ma la differenza si sente e se anche il fenomeno Internet tende a globalizzare gli eventi, alla fine i conti tornano ad un fenomeno nazionale.
Ma questo fenomeno di separazione si evidenzia nettamente quando si vanno ad analizzare le lingue con cui sono stati scritti i blog: è qui che iniziano le sfaccettature di un mondo variegato. Quello che non immaginereste mai, però, è sapere che la nostra piccola comunità di blogger italiani è molto influente nel mondo: infatti, una ricerca Technorati sul Live Web determina come l’italiano è la 4a lingua più usata nella blogosfera internazionale dietro a giapponese, inglese e cinese. 8 milioni di blog nel 2005, 35 milioni nel 2006 e ben 72 milioni nel 2007. L’Italia contribuisce per il 3% alla creazione dei post che animano i blog di tutto il mondo, il che proietta la nostra lingua come la quarta più usata della blogosfera. Il giapponese (37%), l’inglese (36%) ed il cinese (8%) sono le più diffuse ed in questa speciale classifica l’Italia ben figura rispetto a lingue sicuramente più diffuse a livello internazionale quali ad esempio lo spagnolo (3%) o il francese (2%).
Se tutti questi numeri vi hanno confuso, allora forse non avete visto il meglio. Dovete, infatti, sapere che, in media, ogni secondo vengono scritti 17 nuovi post (1,5 milioni di post al giorno). Purtroppo ogni giorno tra i 3000 e i 7000 nuovi splog (falsi blog o blog di spam) vengono creati su un totale di 120.009 blog nuovi al giorno in tutto il mondo (1,4 blog al secondo). Insomma una blogosfera che crea e una blogosfera che distrugge. Come vedete non siamo di fronte alla sfera uniforma che si vuole immaginare ma ad un poliedrico mondo sfaccettato in mille realtà.
Interessante il calcolo di Qix che arriva alla conclusione che esiste un blogger italiano ogni 2.000 abitanti.
Pensateci quando siete allo stadio (se è pieno, insieme a voi dovrebbero esserci altri 40 blogger), in coda in autostrada (un paio), in treno (forse solo voi), ecc.
Se, però, parlare di tutti questi blog vi fa girare la testa, e non volete perdervi nel mare dei link, allora potete sempre creare una vostra piccola “blogosfera di quartiere” usando un comodo tool online: si chiama TouchGraph ed è in grado di creare una mappa visuale delle relazioni di un sito con gli altri nella Rete, analisi che permette di scoprire che vicino a noi c’è magari qualche blog di cui ignoriamo addirittura l’esistenza.
Ma la blogosfera, in piena era web 2.0, è anche sinonimo di un nuovo fenomeno: il tagging. Technorati arriva a definirlo come la «lingua franca» che ha cambiato il modo di comunicare tra le varie espressioni comunicative e a ben ragione si calcola che il 35% dei post monitorati nel Febbraio 2007 usano i tag. Ma se i tag spopolano c’è chi registra che nella blogosfera italiana i trackback, stanno morendo, forse perché mai definiti in uno standard univoco forse perché mezzo potente per i fenomeni di spam (che ne ha decretato la disattivazione preventiva).
Insomma provare a dare una sola definizione alla Blogosfera (l’insieme dei blog interconnessi tra loro su internet) sarebbe riduttivo e solo la punta dell’iceberg e sicuramente questo articolo non ha messo in luce tutti gli aspetti che la caratterizzano (altrimenti tedierei i miei lettori per qualche altro migliaio di righe), ma almeno è servito ad evidenziare una multietnicità di un mondo che fino a qualche anno fa si reputava uguale a se stesso.
E se talvolta rischio di perdermi nella vastità dei collegamenti di un poliedrico mondo sfaccettato in mille realtà… non si può, comunque, negare che il naufragar m’è dolce in questo mare…
Commenti Recenti