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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Lug 23 2008

Come abilitare lo scrolling infinito della homepage del proprio blog su WordPress caricando dinamicamente gli articoli

Posted by Antonio Troise
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Ecco un nuovo plugin per WordPress che permette di rendere l’homepage del proprio blog virtualmente infinita: Infinite Scroll.

Questo plugin sfrutta il concetto di pageless pagination (letteralmente, paginazione senza pagine), avvistata per la prima volta sul sito di Google Reader e che permetteva di caricare dinamicamente, in presenza di una lunga lista di item non letti, le informazioni mano a mano che si proseguiva nella lettura; da quel momento, poi, questa tecnica ha iniziato ad essere inclusa silenziosamente (come ogni cosa che semplifica le operatività maggiore è suo grado di trasparenza e immediatezza e maggiore è il suo successo) nelle varie applicazioni del web 2.0 fino ad arrivare, finalmente, grazie al contributo di infinite-scroll.com, anche sui nostri blog con piattaforma WordPress.

Caricamento dinamico degli articoli

Sino ad ora, a sfruttare le caratteristiche ajax, erano solo plugin quei che permettavano di passare da una pagina all’altra di un blog senza ricaricare l’intero sito. Ma ora, finalmente, siamo giunti alla piena usabilità, grazie ad un plugin che richiede pochissime conoscenze per il suo corretto funzionamento.
Il contenuto della propria homepage, infatti, viene normalmente caricato col normale numero di articoli impostabili dal Pannello di Amministrazione di WordPress (Gestione -> Lettura) ma, quando si arriva in prossimità dell’ultimo post in fondo alla pagina, vengono caricati un altrettanto numero di articoli e così via fino ad arrivare, con un po’ di pazienza, alla fine degli post scritti.

Il sistema è davvero semplice e al contempo geniale perché permette, soprattutto ai nuovi visitatori che vogliono avere una rapida panoramica di quello che viene scritto in un blog, di scorrere rapidamente i vari articoli, che vengono svelati mano a mano che si scorre la pagina verso il fondo, senza dover aspettare che la pagina si ricarichi nuovamente cliccando sul classico link di navigazione “Pagina Successiva”. E’ facile immaginare che questa sorta di scrolling infinito della pagina, permette di far conoscere un maggior numero di articoli ai nuovi visitatori perché, si sa, un po’ come accade nei motori di ricerca, è difficile andare oltre la seconda o terza pagina di navigazione!

Installazione
  1. Scaricare il plugin
  2. Dopo averlo scompattato il pacchetto zip, installare il contenuto nella directory dei plugin di WordPress (/wp-content/plugins/)
  3. Attivare il plugin
  4. Nella pagina Impostazioni/Infinite Scroll occorre settare alcuni selettori css (Content CSS Selector, Post CSS Selector, Navigation links CSS Selector, Previous Posts CSS Selector) che si trovano nel proprio template (nel file index.php del tema installato). L’autore garantisce che, per la maggior parte dei temi, il plugin dovrebbe funzionare senza alcuna modifica e con i selettori di default. Personalmente sul mio sito ho dovuto personalizzare i selettori css relativi alla barra di navigazione (div.navigation_bottom e div.navigation_bottom a:first) dove si installa l’ajax loader che visualizza il caricamento in corso degli articoli (e che sostituisce i link Pagina Successiva e Pagina Precedente)
  5. Di default il plugin funziona solo se si è loggati come utente Administrator ed è disabilitato a tutti gli altri utenti o a chi non è loggato. Lo scopo è permettere la corretta messa a punto del plugin senza disservizi. Terminata la fase di configurazione, nella pagina Impostazioni/Infinite Scroll è possibile abilitare a tutti la funzionalità di scrolling dinamico.
Impressioni

Devo dire che rispetto al Live Scrolling di Google Reader, il sistema mi sembra meno reattivo, nel senso che mentre nel primo caso neanche ci si accorge del caricamento dei nuovi item, con questo plugin occorre arrivare all’ultimo post per iniziare il caricamento dei successivi (secondo me dovrebbe iniziare almeno a due o tre articoli dalla fine) e attendere qualche secondo. Credo, però, che ciò in parte sia da imputarsi alla ovvia differenza prestazionale di un server come quello di Google rispetto a quello usato da me; inoltre queste differenze si notano soprattutto perché scorrevo la pagina con la rotellina del mouse senza leggere, ma in condizioni normali, un visitatore darebbe una occhiata agli articoli e quindi, forse, neanche si accorgerebbe del caricamento.
In teoria è possibile anche impostare un basso numero di articoli visualizzabili in homepage (2 o 3 al massimo) perché i successivi verrebbero caricati dinamicamente mentre si scorre la pagina.

Bug

Ho incontrato una non perfetta compatibilità con il plugin SyntaxHighlighter, in quanto non riesco a visualizzare correttamente il codice incluso negli articoli caricati dinamicamente. Ho intenzione di contattare l’autore del plugin per metterlo a conoscenza di questa problematica.

In conclusione

Non so quanto questo plugin possa incidere a livello prestazionale e di banda occupata ma non credo che possa apportare grossi problemi, a tutto vantaggio di una navigazione più veloce e fluida.
Se volete vedere il plugin in azione, andate nella homepage di Levysoft e scorrete la pagina verso il basso.

Tag:Ajax, Blog, Css, Javascript, Php, Plugin, template, Web 2.0, Wordpress
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Lug 21 2008

Come disattivare la revisione dei post di WordPress 2.6, cancellare le righe inutili delle revisioni dalla tabella wp-posts e modificare l’intervallo di tempo per i salvataggi automatici dei post

Posted by Antonio Troise
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Per i blog monoautore, l’ultima interessante novità introdotta con la release 2.6 WordPress, la gestione delle revisioni dei post (Post Revisions Tracking) per tenere traccia delle modifiche di ogni articolo e pagina, risulta essere inutile. Infatti, con questa nuova funzionalità è possibile vedere le modifiche che avete apportato e quando, a qualsiasi news postata, il tutto attraverso un interfaccia semplice, con la possibilità di ripristinare la versione precedentemente salvata.

Revisioni Post

E’ ovvio che questo genere di caratteristica si addice maggiormente ad un blog multiautore, in cui è presente un revisore che ha la responsabilità, prima di pubblicare un articolo, di controllare e correggere un post di un suo collaboratore. Per tutti coloro che, invece, essendo gli unici autori del blog, non necessitano di questa funzionalità, esiste la possibilità di disattivare la gestione delle revisioni, risparmiando, così, spazio sul database (in particolare in ogni riga della tabella wp_post) e risorse per gestirlo.

Considerate, però, che il numero di revisioni salvate corrisponde esclusivamente al numero di salvataggi manuali che effettuerete, mentre quelli automatici non lo influenzerà. Quindi il loro peso sul database, sarà funzione di quante volte siete soliti premete sul pulsante “Salva” mentre state scrivendo un articolo: io, per esempio, con soli due post ho ho accumulato ben 41 revisioni!

Come disattivare la gestione delle revisioni su WordPress 2.6

Per disattivare la revisione dei post sarà sufficiente aggiungere la seguente riga nel file wp-config.php:

E’ strano, però, che si debba mettere mano direttamente al codice di WordPress, piuttosto che prevedere una semplice opzione da attivare/disattivare dal Pannello di Amministrazione di WordPress (magari con un plugin si potrebbe sopperire a questa mancanza). Inoltre, sarebbe stato anche auspicabile che questa opzione fosse stata disattivata di default, visto che la maggior parte dei blog sono monoautore.

Analisi delle modifiche apportate al DB per inserire le revisioni

Quando la funzionalità di Post Revisioning doveva essere sviluppata su WordPress, i programmatori avevano pensato, inizialmente, di creare una nuova tabella chiamata: wp_post_revisions (che tendeva, per sua stessa natura, a crescere a dismisura).
In realtà, forse a causa della lentezza delle interrogazioni, o per uniformare i dati, le revisioni dei post sono poi stati incluse direttamente nella tabella wp_posts e identificata dai seguenti valori dei campi:

post_type= “revision”
e
post_status = “inherit”

Inoltre sono stati aggiunti e modificate anche alcune funzionalità di altri campi: è stato aggiunto, per esempio, il campo post_parent (che riporta l’ID del post principale), mentre il campo post_name ora contiene, oltre il titolo del post principale, anche il titolo delle revisioni (p.es. 1834-revision, 1834-revision-2, 1834-revision-3, 1834-revision-4, etc…).

In pratica, se prima un nuovo articolo veniva identificato da un inserimento di una singola riga nella tabella wp_posts, ora, con la release 2.6 di WordPress, ad ogni post corrispondono 5, 10, 15 riga nella tabella, a seconda del numero di revisioni salvate (che corrispondono al numero di salvataggi manuali, e non automatici, effettuati).
Cosa comporta ciò? Che in pratica lo spazio occupato per ogni post viene decuplicato inutilmente. Inoltre, se prima, a meno di cancellazioni, ad ogni ID corrispondeva un post diverso, ora l’identificativo è usato sia per indicare un articolo che per indicare una revisione. Ciò significa che un post con ID=1830 potrebbe essere seguito non più da un post con ID=1831 ma, bensì, come è successo a me, da un ID?1845!

Pulire il database dalle revisioni salvate sino a quel momento

Ecco che, quindi, dopo aver disattivato le revisioni dei post conviene anche eliminare tutte le righe aggiunte per le revisioni scrivendo questa query da PhpMyAdmin (abbiate prima l’accortezza, però di effettuare un preventivo backup dell’intero database o, almeno, della tabella wp_posts):

Se, volete essere sicuri di andare a cancellare solamente le revisioni e non altri post pubblicati, potete fare prima una select con gli stessi parametri:

e quindi cancellare tutte le revisioni con il precedente comando SQL.

Modificare l’intervallo di tempo per i salvataggi automatici dei post

Infine, dato che prima avete messo le mani nel file wp-config, dovete sapere che è possibile anche cambiare l’intervallo temporale con cui WordPress effettua i salvataggi automatici dei post.
Basterà, infatti, aprire il file wp-config ed inserire la seguente riga:

Dove al posto di 60 (che indica l’intervallo temporale espresso in secondi), potete inserire qualunque valore numerico a vostra scelta.

Tag:backup, Blog, database, Mysql, Php, phpmyadmin, query, revisione, Wordpress
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Lug 16 2008

Arriva WordPress 2.6 con oltre 20 novità: con le revisioni degli articoli e il conteggio delle parole è sempre più vicino ad un CMS

Posted by Antonio Troise
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Con quasi un mese di anticipo sulla data prevista sulla data prevista ieri è uscita la release 2.6 di WordPress il cui nome in codice è “Tyner“, ovvero, come da tradizione, del pianista jazz McCoy Tyner. Le caratteristiche di questa nuova versione di WordPress, come vedremo, tendono a far convergere le funzionalità di blog e cms in un unico strumento di gestione, grazie, per esempio, alla possibilità di tenere traccia delle modifiche di ogni articolo e pagina (revisioni) e al conteggio in tempo reale delle parole di un articolo.

Revisioni WordPress

Ecco tutte le novità:

  1. Gestione versioni Sistema di gestione delle revisioni di articoli e pagine. Una feature molto utile per blog multiautore. Infatti, è possibile vedere le modifiche che avete apportato e quando, a qualsiasi news postata, il tutto attraverso un interfaccia semplice, con la possibilità di ripristinare la versione precedentemente salvata.
  2. Press This! Un bookmarklet per che fornisce un popup intelligente e veloce per pubblicare “al volo” sul proprio blog mentre navighiamo il web.
  3. Google Gears Con questa prima implementazione di Google Gears, molti file del lato amministrativo possono essere mantenuti in una copia locale velocizzando enormemente il passaggio da una funzione all’altra. Supportato da IE e FF e a breve anche da Safari e Opera.
  4. Anteprima e paginazione dei temi Quando si seleziona un tema questi viene presentato in anteprima, con un effetto simile a lightbox, senza dover effettivamente attivarlo, permettendo di verificarne la correttezza prima di renderlo disponibile al pubblico.
    Inoltre, se avete decine di temi installati, ora è stata attivata la paginazione dei temi, ovvero potete vederli suddivisi per pagine (15 alla volta), in modo da velocizzare il caricamento.
  5. Conteggio parole Non si dovrà più tirare ad indovinare di quante parole è composto il nostro articolo..
  6. Didascalia immagine, per poter aggiungere una didascalia alle proprie immagini sullo stile di Political Ticker does.
  7. Gestione di massa dei plugin: ora sono divisi i plugin da attivare da quelli già attivati.
  8. Una completa revisione del controllo immagine per permettere inserimenti, fluttuazioni e ridimensionamenti facili alle proprie immagini. Ora completamente integrato con l’editor WYSIWYG.
  9. Riordinamento delle gallerie tramite Drag-and-drop.
  10. Avviso di aggiornamento plugin tramite bubble in modo da non essere più necessario visualizzare la pagina dei plugin per vedere se sono presenti aggiornamenti.
  11. Avatar standard personalizzabile.
  12. Caricamento di media anche con l’editor in modalità a schermo pieno.
  13. Pubblicazione remota tramite XML-RPC e APP disabilitata di base,ma è possibile riattivarli facilmente tramite la finestra delle impostazioni.
  14. Supporto SSL completo nel codice di WP e possibilità di forzare l’SSL per migliorare la sicurezza.
  15. Possibilità di avere diverse migliaia di pagine o categorie senza problemi di interfaccia.
  16. Possibilità di spostare il file wp-config e la directory wp-content in un posizione personalizzata.
  17. Selezione di un insieme di caselle di spunta tramite l’uso di “shift-clic.”
  18. Possibilità di passare dall’uploader Flash a quello classico.
  19. Una serie di miglioramenti alla sicurezza proattiva, che comprendono i cookie e le interazioni col database.
  20. Versioni migliori e più veloci di TinyMCE, jQuery, e jQuery UI.
  21. La versione 2.6 corregge circa 194 bachi.
Video presentazione di WordPress 2.6

Il team inglese ha anche realizzato un breve filmato di 3 minuti e mezzo di presentazione delle novità di WordPress 2.6:

Note sulla installazione

Due note sulla installazione e configurazione di questa nuova release. A differenza della precedente release i file di localizzazione sono posti dentro la directory wp-content/languages e non più in wp-includes/languages; quindi, se volete, potete anche rimuovere quest’ultima directory.

Inoltre, con questa versione sono state introdotti 3 nuovi parametri per il file wp-config.php che ora definisce una serie di 3 SECRET KEY (prima ne era presente solo una): AUTH_KEY, SECURE_AUTH_KEY e LOGGED_IN_KEY. Per generarle in maniera automatica potete, in generale, fare riferimento a GRC’s Ultra High Security Password Generator oppure, più specificatamente per WordPress, fare riferimento a Secret Key, un tool online messo a disposizione dal team di WordPress.org che genererà un codice analogo a questo:

Download

Per scaricare la nuova versione potete andare nella sezione download del sito ufficiale di WordPress.org (per il futuro, esiste anche un link universale che permette di scaricare l’ultima release disponibile: http://wordpress.org/latest.zip) oppure scaricare la versione localizzata dl team di WordPress-it.it.

Alcuni suggerimenti: le origini di WordPress e la Reference Template Tag

Per i più affezionati a questo strumento per il blogging, consiglio allora la lettura di Evolution of WordPress: B2/Cafelog to WordPress 1.0, che spiega tutti i passi che sono stati necessari per passare dal padre putativo B2/Cafelog alla prima versione stabile di WordPress.

Infine, se volete personalizzare il vostro tema e non volete impazzire nella sezione Template Tag del WordPress.org Codex, allora vi consiglio di leggere WordPress Template Tags Reference Guide, una intuitiva guida realizzata dal team di DBS Interactive che raccoglie in una unica pagina e in macro categorie (come Author, Comments o Permalinks) tutti i tag usati per lo sviluppo dei temi per WordPress, con tanto di esempi.

Tag:avatar, Blog, bookmarklet, Google, password, Plugin, Video, Wordpress
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Lug 10 2008

Confronto tra gli archivi storici gratuiti dei giornali online di Repubblica, Il Corriere e La Stampa. La babele dell’informazione digitale che salverà il web!

Posted by Antonio Troise
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Anni fa, quando ci fu l’avvento delle prime testate giornalistiche sul web, tutti gli archivi storici degli articoli pubblicati online erano sempre disponibili a tutti tramite una comoda funzione di ricerca. Ma da quando si scoprì che con gli articoli passati ci si poteva ancora guadagnare (quanti giornalisti freelance o editorialisti o scrittori hanno bisogno di una memoria storica affidabile come quella di un giornale) tutti i giornali pubblicati anche online avevano iniziato a tirare i remi in barca limitando l’acceso ai soli ultimi articoli e precludendo la possibilità di ricerca senza limiti di una notizia sui loro siti istituzionali. Questa situazione perdurò per diversi anni sinché, forse consci del fatto che, alla fine, i guadagni non erano poi così tanti come ci si immaginava inizialmente, le maggiori testate giornalistiche italiane iniziarono a mettere a disposizione tutti gli archivi storici delle notizie da loro pubblicate. Il bello era che, appena il primo iniziò, dato il grande effetto mediatico che produsse sul web e sulla blogosfera, che funge quasi sempre da efficiente cassa di risonanza, tutti gli altri giornali seguirono in cascata la nuova filosofia.

Il Corriere apre il suo archivio fino all’edizione del 1992

Ad iniziare fu il Corriere, il sito online della testata giornalistica Il Corriere della Sera, che l’8 Febbraio 2008, con un comunicato stampa, aprì ai lettori l’intero suo archivio storico. Il nuovo servizio, disponibile all’indirizzo archiviostorico.corriere.it, permette di accedere gratuitamente ad un patrimonio informativo di 1.300.000 articoli comparsi sul quotidiano a partire dal 2 gennaio 1992 ad oggi. Un archivio dinamico nel quale è possibile cercare per parole chiave, per data, per autore. I risultati possono essere ordinati sia per data sia per rilevanza. Un software permette inoltre di sapere in tempo reale quali sono le parole più ricercate negli ultimi 30 giorni: un «termometro» degli interessi dei lettori.

Repubblica apre il suo archivio fino all’edizione del 1984

Insomma, il caso del Corriere, il primo quotidiano online che permise la consultazione gratuita in forma testuale di tutto l’archivio storico (lasciando comunque una parte a pagamento per l’edizione cartacea in pdf) fece da motore di propulsione per le altre testate giornalistiche, tanto che, a distanza di 2 mesi, il 24 Aprile 2008, anche Repubblica, annunciandolo con un comunicato ufficiale, mise a disposizione gratuitamente online il suo archivio storico fino all’edizione del 1984. L’archivio è fruibile tramite un nuovo motore di ricerca (realizzato da Kataweb) che appare sulle homepage di tutti i siti del gruppo Espresso (di cui Repubblica appunto fa parte) e che permette ai navigatori di “frugare” gratuitamente tra gli articoli, i reportage e i commenti comparsi su circa novemila numeri del giornale, ma anche di cercare tra le migliaia di gallerie fotografiche e di video provenienti dalle pagine di Repubblica.it, da Repubblica tv e dagli altri siti collegati.

La Stampa apre il suo archivio fino all’edizione del 1867

Finalmente arriviamo ai giorni nostri, quando, ancora a distanza di 2 mesi dalla novità di Repubblica, il 5 Giugno 2008, anche La Stampa, seguendo a ruota altre iniziativi editoriali simili, con l’ennesimo comunicato ufficiale, annuncia che dal prossimo anno, più precisamente dall’autunno del 2009, renderà accessibile a tutti gratuitamente tutto il suo archivio storico. A differenza, però, del Corriere e di Repubblica, e che in parte giustifica questo notevole ritardo, il suo l’archivio avrà quasi 150 anni di storia, dalle prime edizioni della Gazzetta Piemontese (il nome con cui il quotidiano esordì il 9 febbraio del 1867) alle testate La Nuova Stampa e Stampa Sera fino al giornale attuale. In pratica, stiamo parlando, di circa due milioni di pagine, oltre cinque milioni di articoli di giornale e 4,5 milioni di immagini tra fotografie e negativi!

Al mondo esistono altri due progetti simili, che annoverano un così grande arco di tempo: l’archivio del Times di Londra e quello del New York Times. La Stampa, però, hanno spiegato i promotori dell’iniziativa, si distingue perché l’accesso alla memoria storica sarà libero e gratuito.

La babele dell’informazione digitale che salverà il web

Purtroppo, come noto, il web, in questi anni, sta vivendo un periodo di demonizzazione tipico di ogni cosa nuova e non molto conosciuta. Si tende facilmente a colpevolizzare un mezzo che sinora ha fatto più bene che male: dai video di bullismo messi su Youtube al pericolo delle chat. In realtà il web non è nient’altro che una espressione di noi stessi e in quanto tale riflette tutte le nostre caratteristiche positive e negative che siano.

Ed è in questa ottica che la creazione di questa babele digitale dell’informazione giornalistica, assume un ruolo importante per la sopravvivenza del web stesso, perché si tratta indubbiamente di un patrimonio culturale di immenso valore, messo a disposizione di tutti del tutto gratuitamente: dal semplice studente, al ricercatore, fino ad arrivare al navigatore curioso. Ed è quello che internet, per la sua natura stessa, tende a creare. Perché si sa, il web ha una memoria infallibile, non dimentica nulla e tutto quello che viene inserito resta nella Rete a futura memoria, per l’eternità! Ma se questa memoria viene usata per i giusti scopi, allora forse anche il web potrà essere visto, capito e percepito diversamente!

Tag:Blog, blog-power, blogosfera, cultura, gratis, informazione, Internet, memoria
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Lug 9 2008

WordPress Plugin: Filter Badwords Comment

Posted by Antonio Troise
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Ecco finalmente il mio secondo plugin per WordPress: Filter Badwords Comment.
Nato soprattutto per l’esigenza di censurare alcune parole offensive presenti nei commenti su questo sito (specie nella calda sezione Xbox 360 vs PlayStation 3) ho deciso di renderlo pubblico per dare ad altri webmaster e blogger la possibilità di proteggere i propri lettori dalla lettura di parole che potrebbero offendere la sensibilità personale.

Caratteristiche del plugin

Filter Badwords Comment, è stato strutturato in modo da essere altamente personalizzabile anche dal Pannello di Amministrazione di WordPress. Infatti presenta, sotto il menu Impostazioni, una sezione “Filter Badwords Comment” in cui, è presente una textarea con elencate tutte le parole da filtrare. Inizialmente questa area è nascosta, per evitare di offendere la sensibilità delle persone.

Badwords - Screenshot 1

Solo dopo aver visualizzato sul tasto Show (Visualizza nel caso abbiate la versione di WordPress localizzata in italiano) verrà visualizzata una area di modifica del dizionario delle parole, una per riga, da censurare.

Badwords - Screenshot 2

Qui sono presenti sia singole parole (per quanto possibile nella loro versione al plurale e al singolare e in quelle artefatte) e sia da parole composte (le classiche frasi fatte offensive).
Per il plugin ho realizzato 2 vocabolari: badwords_IT.txt e badwords_EN.txt. Entrambi contengono parole offensive nelle rispettive lingue ITALIANO e INGLESE. A seconda di quale database di base scegliete dovete rinominarlo nell’unico file che il plugin legge: badwords.txt (che di default ho comunque incluso e contiene solo le parole italiane). Ovviamente nulla esclude che potete creare un vostro nuovo file con le parole da censurare: quello che ho fatto io è solamente di fornirvi tutti gli strumenti in modo da avere una base di partenza su cui far funzionare il plugin per wordpress.

Per i blog multilingua, potete benissimo realizzare un file unico che racchiuda entrambe le lingue anche se lo sconsiglio perché le parole inglesi potrebbero essere facilmente trovate in parte di quelle italiane (un esempio è: “mettere in ballo” in cui la parola “ball” verrebbe censurata).
Anche nel caso di parole italiane vi potrebbero essere problemi di censure parziali delle parole perché, magari, in mezzo è stata trovata una parola da censurare (è il caso, per esempio, di grafica“).
Per come ho sviluppato il plugin, che usa la funzione php di str_replace() su tutto il testo del commento e non tiene in considerazioni le sentence, il problema non è facilmente risolvibile. Per cui ho risolto eliminando quelle parole da censurare che potrebbero essere facilmente confondibili con altre di uso comune.
Se avete qualche suggerimento per migliorare questo plugin siete sempre i benvenuti!

Come funziona

Il plugin Filter Badwords Comment non fa altro che, ogni volta che WordPress deve visualizzare un commento, interrogare un file di testo e ricercare le relative corrispondenze. Una volta trovate le parole da censurare, queste vengono nascoste dietro degli asterischi solo in visualizzazione (le parole rimangono comunque inalterate nel database). So che la soluzione del file di testo non è la soluzione più veloce di interrogazione di un elenco di dati, ma sicuramente era quella più veloce e funzionale, perché, a differenza di un array interno al plugin o di un campo in una tabella mysql, è facilmente modificabile ed esportabile in quanto è un semplice file di testo in ASCII. Per semplificare la modifica online del parole da censurare ho, comunque, previsto la possibilità di poter modificare il file dal Pannello di Amministrazione di WordPress.

Da qui, inoltre, è possibile anche scegliere se censurare l’intera parola da fltrare con tutta una serie di asterischi pari al numero di lettere di cui è composta, oppure, per lasciare intendere il senso della frase, di lasciare visibile solo la prima e l’ultima lettera.

Badwords - Screenshot 3
Compatibilità

Il plugin Filter Badwords Comment è stato testato sul mio blog per diversi giorni ed è compatibile con tutte le versioni di WordPress, quindi anche con la release 2.5.1. In ogni caso, il plugin agisce solo nell’area commenti e non fa altro che lavorare sulla sola visualizzazione senza alterare alcun dato. Il plugin è stato rilasciato esclusivamente in lingua inglese ma presumo che le sue funzionalità e caratteristiche siano abbastanza chiare.

Possibili evoluzioni

Una possibile evoluzione del plugin potrebbe essere quello di non permettere l’inserimento dei commenti se sono presenti parole da censurare. In questo modo si risolverebbe il problema a monte e si educherebbero i commentatori a non scrivere parole offensive! Il problema è che questo non può essere l’unica soluzione ma solo una caratteristica in più, da abbinare alla censura in visualizzazione delle parole, poiché, specie nei siti attivi da più anni e con diversi migliaia di commenti, bisogna comunque filtrare le parole offensive.

L’origine della badlist

Ci tengo a precisare che la lista italiana delle parole da censurare è stata tratta quasi integralmente, ad eccetto di alcune aggiunte da me, dal sito di Clarence che riportava una gaffe notata su un CD di Infinito che aveva lasciato visibile un file badlist.txt con tutte le parole da censurare durante la registrazione, compresi alcuni nomi di partiti italiani.

Supporto

Il plugin può essere testato nella sezione dei commenti di questa pagina. Se avete suggerimenti, domande o segnalazioni di anomalie, potete commentare qui sotto, oppure, contattarmi direttamente per mail dalla sezione Contattami.

Download

Italiano[ITALIANO]

Nome Plugin: Filter Badwords Comment
Autore: Antonio Troise
Descrizione: Questo plugin permette di censurare dai commenti le parole che risultano essere offensive prelevandole da un database italiano o inglese. Il plugin agisce solo sulla visualizzazione dei commenti dove è possibile nasconderle completamente dietro una serie di asterischi pari al numero di lettere di cui sono composte, oppure, per lasciare intendere il senso della frase, è possibile lasciare visibile solo la prima e l’ultima lettera.
Versione: 1.0.2
Installazione:

  1. Scaricate il plugin, decomprimetelo e fate l’upload della dictory badwords nella directory dei plugin di WordPress (wp-content/plugins/).
  2. Rinominate badwords_IT.txt o badwords_EN.txt nel DB file di default: badwords.txt
  3. Attivate il plugin “Filter Badwords Comment” plugin da “Gestione plugin” nell’Area di Amministrazione di WordPress.
  4. Configurate la lista delle parole da censurare e la modalità di mascheramento degli asterischi da Impostazioni » Filter Badwords Comment
download Scarica filter_badwords_comment.zip 1.0.2
Dimensione: 6.6 KB

English[ENGLISH]

Plugin Name: Filter Badwords Comment
Author: Antonio Troise
Description: This plugin allows to filter the bad words present in the comments with asterisk from italian/english dictionary. When the comments get displayed, WordPress gives the comment content to the comment filter plugin and returns the modified content that replace the bad word with asterisk.
Release: 1.0.2
Usage:

  1. Download the plugin, unzip and upload in the directory of plugin of WordPress (wp-content/plugins/).
  2. Rename badwords_IT.txt or badwords_EN.txt in default DB file: badwords.txt
  3. Activate “Filter Badwords Comment” plugin from Manage Plugin in the Administration Area of WordPress
  4. Configuration: Options » Filter Bad Words Comment.
download Download filter_badwords_comment.zip 1.0.2
Size: 6.6 KB
Tag:Blog, censura, commenti, database, dizionario, download, Mysql, Php, Plugin, Wordpress
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Mag 5 2008

Quando dalla blogosfera nasce una canzone dedicata all’addio di BlogBabel sulle note di A Te di Jovanotti

Posted by Antonio Troise
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Ritengo che uno dei modi migliori per esprimere i propri pensieri e sentimenti sia quello di farlo in musica. Certo, non tutti sono bravi: bisogna sapere suonare, essere intonati e mettere insieme qualche parola tanto da strappare via una lacrima o, magari, un sorriso. Una canzone che faccia sorridere, però, è difficile da fare e ancora di più se è rivolto a tutto quel mondo più o meno misterioso e più o meno famoso che è insito nella blogosfera.
Ma questa volta qualcuno ha creato un piccolo capolavoro… niente di eccezionale… ma è stato capace in pochi secondi di strappare un sorriso a me e a tutte le persone a cui l’ho proposto (s’intende blogger ovviamente). L’argomento è la ormai famosa dipartita di BlogBabel: su internet troverete decine di articoli che ne parlano ma nessuno lo ha fatto come Nemo perché, diciamoci la verità, che lo amavate oppure lo odiavate, faceva pur sempre parte della nostra vita di blogger e tutti i giorni ci ritrovavamo a parlarne. E l’autore del testo di questa canzone, sulle note di A te di Jovanotti, ci è riuscito in pieno, fino a trasformarla in uno scherzoso e ammiccante inno a BlogBabel, forte anche della potenza emotiva dell’ultimo successo di Lorenzo Cherubini.
E ora non mi resta che lasciarvi all’ascolto di questa canzone di Antonio Amato e poi magari ditemi cosa ne pensate:

Per chi è al lavoro e non può permettersi di ascoltare il brano, o per chi magari vuole seguire meglio la canzone, ho pensato di fare cosa gradita riportarvi il testo integrale della canzone.

A te che sei l’unica al web
L’unica ragione
Per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio post
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro

A te che mi hai trovato
In classifica con pochi link
Con il mio feed contro il muro
Pronto a difendermi
Con pochi post
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come grillo
E mi hai portato con te

A te io mando un trackback
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio blog
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro il web
Come aggregatori

A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei

A te che sei la mia BlogBabel la mia BabelBlog
A te che hai preso il mio tumblr e ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al link senza misurarlo
A te che sei la mia BlogBabel la mia BabelBlog.

A te che io ti ho visto piangere nella tua homepage
Fragile che potevo ucciderti
Querelandoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano il tuo sito
E trascinarlo in salvo

A te che mi hai insegnato i meme
E l’arte della cordata
A te che credi nella classifica
E anche nella sua abiura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa

A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei

A te che non ci piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della blogosfera si concentrano in te
Che sei un tracker, una classifica, un aggregatore
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano

A te che sei l’unica classifica
Che io posso avere
l’unico elenco che vorrei
Se non ti avessi con me

A te che hai reso il mio sito bello da morire
Che riesci a rendere il bloggare un immenso piacere

A te che sei la mia BlogBabel la mia BabelBlog
A te che hai preso il mio tumblr e ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al link senza misurarlo
A te che sei la mia BlogBabel la mia BabelBlog.

A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
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Mar 7 2008

Lee Siegel e la visione pessimistica del Web: ecco come non andrebbe vista Internet

Posted by Antonio Troise
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Oggi è comparsa sull’Espresso una intervista a Lee Siegel, un giornalista e scrittore cinquantenne autore del libro Against the Machine: Being Human in the Age of the Electronic Mob. Secondo me, questa è un’ottima rappresentazione di come non dovrebbe essere vista Internet. Nelle sue risposte si evince una visione distorta e totalmente negativa del Web poiché, a tratti, si getta in una devastante requisitoria sul “lato oscuro” della grande Rete.
Anche se le sue idee sono permeate di pessimismo cosmico (arrivando addirittura a coniare il termine “blogofascismo”, ovvero la tendenza ad usare i blog per attaccare e insultare i propri avversari impunemente) e perquanto non sia daccordo con molte delle sue idee, forse però vale la pena soffermarsi a riflettere sulle sue affermazioni.

Dystopia Internet

Ecco, quindi, in sintesi, i punti salienti delle scottanti rivelazioni di Lee Siegel:

  • Internet è il primo ambiente sociale nella storia che eleva l’individuo al di sopra della società.
  • Quando sei on line fai 10 o 15 cose contemporaneamente, invìi messaggi, blocchi lo spam, prenoti spettacoli, fai acquisti, leggi news o frammenti di gossip, prendi un appuntamento. Vivi in un ambiente che ti sembra popolato da persone, ma in realtà è pieno di fantasmi. E non sei più autonomo: dipendi totamente dalle dinamiche commerciali che controllano Internet.
  • Internet invece è il trionfo non ideologico della società commerciale. Non c’è dietro un’ideologia, solo l’egoismo individuale, ciascuno isolato nel suo spazio virtuale. È la frontiera finale del capitalismo: fare più soldi che si può. Infatti, lo stadio finale del capitalismo è la trasformazione della propria vita interiore in merce. Internet sta spingendo la gente a fare questo.
  • Molti si riempiono la bocca di democrazia e trasparenza, ma Internet è il motore commerciale più potente mai inventato.
  • La libertà è solo il paravento del libero mercato. La libertà è una cosa più complessa, non è poter fare acquisti 24 ore su 24. Il caos commerciale di Internet non ha niente a che fare con la libertà, che invece è legata all’autenticità e alla realizzazione individuale. Su Internet ciascuno vuole essere come gli altri. E il trionfo del branco.
    È così che la cultura popolare diventa cultura della popolarità. È la vittoria del branco ed è estremamente difficile che una voce originale si faccia strada. Se Internet è libertà, dove sono i nuovi capolavori nati su Internet nel campo della cultura e della politica?
  • Chi mette un filmato su YouTube o scrive un blog vende se stesso e la sua privacy. Quando sei su Internet clicchi sollecitato dai tuoi impulsi, senza inibizioni. Nessuno sa chi sei né dove sei. Sei solo, tu e le tue dita.
  • Un blogger intelligente può essere una manna per il dibattito collettivo. Ma più spesso i blogger aggiungono solo rumore di fondo al baccano generale. Dicono quello che vogliono, senza controllo.
    Chi scrive in prima persona costruisce un personaggio artificiale. Invece i blogger pensano di rappresentare un’espressione autentica di se stessi.
  • Su Internet sei solo, comunichi con altri ma non sai chi sono, né dove sono, né se stanno dicendo la verità. È uno strano modo di essere, mai esistito prima d’ora. Puoi dire quello che vuoi a chiunque, celandoti dietro una maschera e per me questa è un’utopia negativa.

Insomma, una visione distorta di un mondo che certamente non è utopico ne idialliaco, ma che almeno ha portato molti benefici, se usato correttamente, all’umanità stessa. Per ogni cosa è sempre esistito il rovescio della medaglia ma gettare così tanto discredito sul Internet ovviamente non gli farà bene poiché non è un modo costruttivo per farla migliorare.

Tag:Blog, blog-power, blogger, Internet, intervista, utopia, Web 2.0, youtube
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Feb 20 2008

Memetracker: riflessioni su come tastare il polso della blogosfera italiana e sui meccanismi che la muovono alla ricerca di una blogosfera costruttiva

Posted by Antonio Troise
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Ogni tanto mi piace dare un’occhiata al memetracker di Blogbabel, tanto per tastare il polso della blogosfera italiana e vedere quali sono le ultime discussioni affrontate tra i blog.
Ebbene dopo qualche giorno ho capito alcune cose sul funzionamento delle discussioni:

  1. La maggior parte delle discussioni deriva da articoli del Corriere della Sera o di Repubblica
  2. Un’altra consistente fetta di discussioni sono incentrate su BlogBeer, AperitìBlog, BlogDinner, BarCamp e quant’altro
  3. La restante parte delle discussioni sono, infine, il frutto della diffusione di meme tra i blog che si linkano tra di loro
  4. Un altro aspetto, che probabilmente deriva dall’algoritmo usato da BlogBabel, è che molte discussioni, in realtà, sono il frutto di semplici e pure citazioni da parte della piattaforma di microblogging Tumblr, che, purtroppo, nulla apportano alla discussione stessa.
  5. Infine, ma questo non è un vero problema ma solo una constatazione, le discussioni sono di carattere squisitamente generalista e, difficilmente, trattano temi tecnologici che possano coinvolgere più di 2-3 blog.
Alla ricerca di una blogosfera costruttiva

Insomma, se all’inizio sembra interessante tastare il polso della blogosfera italiana per capire quali sono i temi caldi delle ultime 48 ore, alla fine mi sembra di rimanere più con un pugno di mosche perché, cliccando sui vari blog non vedo evolversi una vera discussione, un vero passaggio di idee ma semplicemente dei riferimenti amorfi e vuoti di significato.

Per farvi un esempio, prendo un articolo a caso tratto dal Corriere, e linkato da ben 8 blog.

Blogbabel Discussion

Di questi, però, 3 sono semplici citazioni tratte da Tumblr, 2 blog discutono sull’argomento, mentre altri 3 mettono un link con una frase di circostanza. Insomma, su 8 riferimenti, solo su 2 ho appreso nuove nozioni e cosa ne di pensa il blogger a riguardo. Da questa analisi sembra, quasi, che io sia alla ricerca di una blogosfera costruttiva da cui si debba sempre imparare… sbaglio forse?

A questo punto, forse, sono molto più interessanti i top post basati sulle votazioni e non sui link (e per questo non li considero dei veri memetracker), che forniscono servizi di social network e social bookmarks come Wikio o OKNOtizie, e che sono in grado di mettere in risalto le notizie più interessanti ma non di capire quali sono le discussioni della blogosfera a riguardo, al fine di ottenere uno scambio di idee costruttivo.

Forse sono troppo pessimista, ma questo punto mi domando: è un problema della nostra bogosfera o anche a livello internazionale accade lo stesso? Ora voglio dare un’occhiata al famoso Techmeme e ad altri Memetrackers per capire come si svolgono le cose oltreoceano. Sto valutando anche un altro interessante strumento online, Feedable, un reader RSS ajax in grado di trovare automaticamente i post più popolari della blogosfera divisi in 9 categorie principali (Politics, Technology, Blogosphere, Gadgets, Gaming, Gossip, Science, Autos, Fashion/Style), partendo da suoi feed o dalla propria lista di feed.

Feedable

Apparentemente, nei memetracker internazionali, le cose li sembrano andare meglio, ma non vorrei giungere a conclusioni affrettate. Lo svantaggio, però, è che inevitabilmente questi mi portano lontano dalla blogosfera italiana che tanto avrebbe da dire ma che forse ancora non riesce ad esprimersi e a mettersi in mostra correttamente.
Voi che ne pensate? Usate i memetracker e li ritenete utili?

Tag:Blog, blog-power, blogbabel, meme, microblogging, tumblr
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Feb 13 2008

Le dinamiche della Blogosfera e gli stormi degli uccelli: teoria personale su come le blog-molecole possono spiegare fenomeni come i meme e la diffusione esponenziale dei servizi Web 2.0

Posted by Antonio Troise
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Ieri ho letto un interessante articolo che parlava di come l’osservazione degli stormi in volo poteva prevedere l’andamento dei mercati o i risultati delle elezioni: si parla di econofisica, una nuova disciplina che cerca di capire se le leggi della fisica siano utilizzabili per comprendere fenomeni di natura diversa, come quelli biologici o finanziari e, azzarderei io, anche della Blogosfera!

Le dinamiche degli stormi e i mercati finanziari

Sembra, infatti, che l’organizzazione degli stormi, flocking in inglese, non sarebbe così diversa da quella delle operazioni di borsa o dai flussi di particelle; in particolare sembra che le dinamiche degli stormi siano simili a quelle che ricorrono nelle turbolenze atmosferiche, per esempio, ma anche nel corpo umano, nelle società di insetti e nelle bolle speculative.

Stormo di uccelli Per fare un esempio, quando gli uccelli in volo vengono attaccati da un predatore, essi si disperdono e si ricompattano in tempi molto rapidi, ma il gruppo non segue un leader o un capo ma ogni uccello tende a imitare il volo di un numero limitato di individui, circa 7, in modo del tutto indipendente dalla distanza. Incredibilmente, questo è un fenomeno che accade anche nei mercati finanziari dove gli operatori sono orientati a fare quello che fanno gli altri, e chi si isola muore: anche se sembra paradossale, il disordine, cioè la mancanza di una guida, è l’elemento che porta equilibrio!
Un meccanismo identico avviene anche nel sistema immunitario, in cui i globuli bianchi vanno alla caccia dei batteri in maniera coordinata e sistematica, senza avere un “generale” che organizzi il piano di azione. Un meccanismo analogo accade anche a nel ranking dei siti internet sui motori di ricerca.

Il concetto di Blogosfera

A questo punto ho provato ad immaginare se un fenomeno analogo poteva capitare anche nella nostra amata blogosfera! Ma per capire come il comportamento di uno stormo di uccelli possa spiegare anche il comportamento dei blogger, occorre fare un breve excursus (non esaustivo) sulla “>definizione del concetto di blogogsfera e rapportarlo al suo contesto: una rete intesa come nuovo ambiente di relazione sociale.

Blogosfera è un neologismo ereditato dalla lingua inglese, utilizzato per indicare l’insieme dei blog che occupano la rete, che ha nel nome stesso la spiegazione del suo essere. Infatti, l’assonanza con il termine biosfera è, secondo Wikipedia, probabilmente riconducibile alla sua struttura reticolare di interconnessioni.

Mappa della Blogosfera

Se guardiamo al blog come “spazio di informazione condivisa” allora è possibile cogliere gli elementi discriminanti della Blogosfera rispetto ad altre realtà della rete, poiché è possibile affermare che essa è una rete di interazioni intellettuali dirette e navigabili, risultato dell’apporto gratuito, aperto e verificabile delle conoscenze e delle opinioni di molte persone su argomenti di interesse generale e in tempo pressocché reale (De Kerckhove, 2005).

Teoria della Blogosfera a grappolo
Gli studi più recenti (Kumar, 2004) tendono a focalizzare l’attenzione sulle dinamiche interne alla Blogosfera utilizzando tecniche di network analysis per tracciare delle morfologie più chiare e sulla possibile interpretazione della Blogosfera come forma di comunità virtuale.
Tra i vari illustri autori vi è stato chi ha descritto la Blogosfera attraverso una struttura a grappolo, in cui ciascun cluster è funzione di tre variabili: la condivisione di interessi tra i blogger, l’ età degli autori e il luogo geografico di connessione.

Teoria della Blogosfera a molecole
Ma vi è stato anche chi (Granieri, 2005) ha riconosciuto nella Blogosfera una struttura molecolare organizzata attorno a dei nodi, definiti “piccoli mondi” in cui le relazioni di influenza tra le persone assumono caratteristiche ben definite! Il principio ordinatore di ciascun nucleo è il tema o l’interesse comune su cui si condividono informazioni. La morfologia e la composizione di queste microstrutture variano in funzione del criterio scelto per l’individuazione dei nodi centrali: ogni blog potrà essere al centro del nucleo o in una posizione periferica, in base al tema che si prende in considerazione e allo specifico contributo che questo offre.

Ed è appunto la centralità del contributo individuale e del ruolo attivo dell’autore che permettono di riconoscere nel Blogspace il processo di auto-socializzazione, che è manifestazione, oltre che dei bisogni individuali della tarda modernità, anche delle peculiarità stesse di questa rete.

Le dinamiche degli stormi e la Blogosfera: le blog-molecole

Ed è a questo punto che il nesso con con gli stormi di uccelli viene subito alla luce: se è vero che un blog, nella struttura molecolare immaginata da Granieri, è un piccolo mondo su cui ruotano intorno altre blog-molecole periferiche, che a loro volta possono anche essere nuclei centrali di altre realtà e microstrutture di interessi diversi, è facile immaginare che anche qui può avvenire lo stesso fenomeno che accade negli stormi degli uccelli migratori:

La blogosfera non segue un unico leader o un capo ma ogni blogger tende ad imitare e seguire le idee di un numero limitato di individui (magari anche qui 7)

Le blog-molecole e la diffusione dei meme e delle discussioni

In effetti, spesso si pensa che esistano solo poche blog star che riescano ad influenzare le masse di blogger, ma io credo che non sia vero, perché si toglierebbe alla blogosfera quella democraticità che la caratterizza e la rende unica. Io penso che, nella realtà, ognuno può influenzare anche il più autorevole dei blog, con la sola forza delle idee e della dialettica. E’ vero che sinora è molto più facile imbattersi in casi di iniziative delle blogstar (vedi il V-Day di Beppe Grillo), ma credo che in molte altri casi, accada l’inverso, in cui non esiste un unico leader, ma tante micro-realtà confinanti e in grado di interagire e influenzarsi tra di loro.

Se così fosse, si spiegherebbero con estrema semplicità i meme o le discussioni che girano da anni: un piccolo blog coinvolge nel meme altri blogger, piccoli o grandi, a lui vicini. Questi, a loro volta, sono seguiti da un altro gruppetto di blogger che portano avanti la discussione, fino a che l’intera blogosfera (o perlomeno la maggior parte) si sposta nella stessa direzione, come uno stormo di uccelli che si sposta verso i caldi mari del sud.

Analogamente si spiegherebbero la diffusione di concetti come quello del Nofollow Free (nato da poche menti e diffuso rapidamente in quasi tutti i blog) o dei servizi Web 2.0 come, uno fra tutti, twitter. Credo, infatti, che questi stessi servizi, non avrebbero avuto lo stesso successo, se non fossero esistiti i blog (e la blogosfera) che sono riusciti a diffonderne capillarmente l’idea.

Oramai il blog è una realtà comune, ce l’ha il giornalista, il politico, ma anche l’uomo comune, l’operaio e il clochard, ma, nonostante ciò, spesso viene sottovalutata la dirompente forza sociologica che detiene nei giorni nostri.
Dalla Coda Lunga dei piccoli blogger alla consapevolezza del Blog Power, le blog-molecole e la teoria dello stormo degli uccelli possono spiegare alla perfezione ogni casistica che avviene nella nostra amata Blogosfera.

Tag:Blog, blog-power, idealab, Internet, scienza, Web 2.0
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Dic 10 2007

La Coda Lunga dei piccoli blogger: come un grande numero di blogger di bassa popolarità può generare piú traffico rispetto al numero limitato di blogstar

Posted by Antonio Troise
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Coda Lunga Prendendo spunto da questo articolo ho voluto approfondire il concetto di “Coda Lunga” (The Long Tail) applicata nella vita reale e in quella dei blogger.
Per Coda Lunga s’intende quegli eventi poco frequenti o di bassa ampiezza (la Coda Lunga, rappresentata dalla porzione arancione della curva) che possono cumulativamente superare in numero o in importanza la porzione iniziale della curva (in rosso), di modo che presi tutti insieme rappresentano la maggioranza. Questo vuol dire che i prodotti a bassa richiesta o con ridotti volumi di vendita possono collettivamente occupare una quota di mercato equivalente o superiore a quella dei pochi bestseller o blockbuster.

Tag:Blog, blog-power, Coda Lunga, Internet
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