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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Gen 28 2009

Cronaca di una morte annunciata… dal declino di Microsoft all’ascesa di Apple: il mio punto di vista

Posted by Antonio Troise
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Oggi ho letto una intervista al programmatore e saggista Paul Graham che, ha messo in luce alcuni argomenti interessanti sul rapporto con Microsoft. C’è da dire che queste valutazioni sono sicuramente di parte, dato che Paul è un utilizzatore dei prodotti della Mela da diversi anni, ma non per questo alcune sue speculazioni, non mi hanno fatto riflettere.

Il primo punto interessante è stata l’affermazione, per molti scontata, che:

Microsoft abbia perso rilevanza nel corso degli anni. Perché ha perso smalto e appeal, oltre che mercato. Una volta, dice Graham, era il Mac il computer da regalare ai nonni, perché le piattaforme “toste” erano altre. Oggi è Windows, mentre ancora più di Linux è il Mac ad avere la piattaforma più “sexy” e intrigante per chi voglia usarla creativamente e al 100%, sia in ambito professionale che in ambito softwaristico.

In effetti, quando ero ancora studente, l‘unico punto di riferimento per noi giovani programmatori ed elettronici era il mondo Microsoft, con il suo DOS e il suo Windows 3.11/Windows 95. Francamente avevo solo lontanamente sentito parlare di un altro mondo come quello Apple, ma nessuno dei miei amici, conoscenti o professore ne parlava mai.
Oggi, sembra, invece, che la cosa si sia capovolta: tutti hanno un PC Windows, con i suoi pregi e difetti, mentre adesso il vero status symbol cui fregiarsi è possedere un Mac o un iPhone. Sia perché sono prodotti “più costosi” della norma dei PC o dei telefonini, sia perché in effetti sono oramai universalmente riconosciuti come prodotti differenti, stabili e più potenti, oltre che avere un design elegante e inconfondibile.

Il secondo punto è:

Microsoft è morta nel 2005, più o meno. L’anno dopo la quotazione di Google, avvenuta nell’agosto 2005, piuttosto invece quando l’azienda di Mountain View ha lanciato Gmail come servizio totale. A ucciderla è stato l’inizio del cloud computing, cioè dei servizi attraverso il web che hanno reso indifferente l’uso di questo piuttosto che di quell’altro tipo di computer, basta che abbia un browser compatibile. Il desktop di Microsoft è morto per colpa di Ajax, la tecnologia delle pagine web 2.0, che per ironia della sorte sono in parte state create proprio da Microsoft dato che la X di Ajax è il XMLHttpRequest che permette di far funzionare la pagina come una vera e propria applicazione dal punto di vista della comunicazione con il server e che venne creato da Microsoft per avere una versione web di Outlook che funzionasse come quella applicativa da installare.

Su questo punto penso si potrebbe discutere per ore: oramai molte applicazioni che prima erano solo desktop, si sono spostate sul web, con la nascita della famosa Era del Web 2.0. Si può fare tutto sul web, dalla piattaforma di Office (Google Docs) a Photoshop (Adobe Photoshop Express) e decine di aziende hanno costruito e stanno costruendo la loro infrastruttura IT (comprensiva di server, programmi per la gestione, posta elettronica aziendale) in completo outsourcing facendo mashups di applicazioni e servizi offerti via Internet con la modalità d’uso Web 2.0 che prevede zero installazioni e zero server in azienda.
Ovviamente il Web 2.0 si è potuto evolvere solo perché la banda larga ha iniziato a prendere piede in tutto il mondo e ne è stata quindi la sua naturale evoluzioni tecnologica.

L’ultimo punto, infine, tratta argomenti fin troppo opinabili:

“Sono felice che Microsoft sia morta”, continua Graham. “Era come Nerone o Commodo: un tiranno malvagio nel modo in cui lo possono essere solo quelli che ereditano il potere. Perché bisogna ricordarsi che il monopolio di Microsoft non è cominciato con Microsoft. L’ha ottenuto invece da Ibm. Il mondo del software per le aziende è stato un monopolio a partire dagli anni cinquanta fino al 2005. Praticamente per tutta la sua esistenza. Uno dei motivi per cui il web 2.0 ha così tanta euforia dietro a sé è che per la prima volta, consciamente o no, si capisce che potrebbe finalmente essere finita questa epoca del monopolio“.

Riflessioni personali

In definitiva, non credo che Microsoft sia morta, ma forse è rimasta per troppo tempo ferma, crogiolandosi sui successi del passato. Forse ha saputo investire male le sue ricerche, forse ha a capo una classe dirigenziale non all’altezza, forse credeva di possedere il monopolio ma poi lo ha perso per troppa sicumera. Resta il fatto che Microsoft sta assistendo ad una involuzione dell’utente medio che ora guarda altrove, alle alternative, tanto da lasciare il mondo di Windows e affini come l’ultima spiaggia sui cui approdare.

Io non ho nulla contro l’azienda di Bill Gates, per anni l’ho seguita e ammirata (ricordo quando lessi tutto di un fiato il libro di Bill Gates “La strada che porta a domani“), ho programmato sulla sua piattaforma a partire dal atavico Visual Basic 4, ho usato con soddisfazione Windows 2000 e, un po’ meno, Windows XP, ho installato a tutti i miei amici e colleghi tutte le patch per far funzionare a dovere il sistema operativo di casa Redmond (le portavo sempre con me sui floppy disk), ma ad un certo punto è stato naturale cambiare, guardare al di là, perché notavo una sorta di staticità nel mondo Microsoft. Qualche anno fa avevo intenzione di programmare per la piattaforma Windows Mobile, ma alla fine ho desistito in quanto non vi era una soluzione univoca. Windows .NET rendeva le mie applicazioni sempre più complesse e incompatibili con le vecchie versioni realizzate. Windows Vista imponeva limiti e restrizioni inutili e quanto mai pesanti.

Passare ad Apple è stata una prova, e sono passato dal Macbook Pro all’iPod Touch: una scelta migliore dopo l’altra che mi lasciano quella sensazione di poter sempre contare su un futuro migliore. Ho iniziato a programmare per l’iPhone con l’SDK che mette a disposizione gratuitamente la Apple e tutto risulta chiaro e delineato (unico scoglio imparare bene Objective-C e Cocoa Touch), uso il mio portatile come mai ho usato tutti i portatili Asus, Acer, Compaq e Toshiba che ho avuto in precedenza. Molte applicazioni per il mondo Mac sono migliori di tante altre per Windows. Vi è una sorta di organicità e coerenza che rende usare i prodotti della mela un vero piacere. E la semplicità insita in ogni cosa, non è indice di superficialità o carenza.
Proprio ieri ho installato una applicazione per iPhone/iPod Touch di nome Wanted, una applicazione presente in App Store (per ora gratuita) che consente di creare, con pochi semplici passaggi, dei veri e propri manifesti stile “Ricercato” (appunto Wanted) con le foto presenti su iPhone e con la possibilità di aggiungere oggetti come cappelli, baffi, pistole, trecce e stelle da sceriffo. In tre minuti ho scaricato l’app, l’ho aperta, preso una foto, realizzato il mio fotomontaggio, salvata l’immagine, aperto un’altra applicazione gratuita HP Print, che ha rilevato la mia stampante di rete e ha stampato su carta 10×15 il mio wanted personalizzato. Una semplicità disarmante che mi ha colpito. Una semplicità che Apple è riuscita a trasferire anche sui prodotti di terze parti grazie ad un SDK davvero rivoluzionario. Dalla mia esperienza (ma potrei sbagliarmi) non esiste nessun altro prodotto che è in grado di dare una esperienza così concreta e user friendly come quello che possono offrire i prodotti di Cupertino (anche se a volte taluni prodotti dimostrano ancora di seguire qualche ferma ostinazione e i dettami di una semplice convinzione personale di chi li realizza, piuttosto che seguire le richieste degli utenti).

Questa non voleva essere un elogio a Apple, ma una disamina neanche troppo approfondita (sarebbero troppi gli argomenti da trattare e troppo vasti i temi da affrontare), una serie di riflessioni a braccio, sul mondo Apple e Microsoft, partendo da degli spunti di riflessione sulle idee di Paul Graham. Spero di non avervi annoiato.

Tag:Apple, bill-gates, Google, iPhone, microsoft, Web 2.0, Windows
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Giu 7 2007

Novità Apple: nuovi Macbook Pro, 4 video dei nuovi spot per l’iPhone, Youtube visibile dall’Apple TV grazie all’H.264, i video del dibattito Bill Gates e Steve Jobs

Posted by Antonio Troise
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Durante la scorsa settimana si sono succedute numerose novità e notizie del mondo Apple che fanno presagire un anno ricco di rivoluzioni tecnologiche. In attesa del keynote del CEO di Apple, Steve Jobs, che presenterà i nuovi prodotti (tra cui l’iPhone) alle ore 19.00 dell’11 Giugno 2007 al World Wide Developer Conference 2007 (WWDC 2007), ecco un sunto degli eventi occorsi:

  • Macbook Pro Il 5 Giugno 2007 sullo store online del sito di Apple hanno fatto comparsa i nuovi Macbook Pro da 15 e 17 pollici, caratterizzati da un design identico a quello del modello precedente, ma sono nettamente più veloci, potenti e con meno mercurio grazie ai nuovi schermi LED retroilluminati.
    Tre sono le configurazioni base ordinabili:

    15″, Intel Core2Duo 2.2 Ghz, 2Gb RAM, HDD 120Gb a 1.899€
    15″, Intel Core2Duo 2,4 Ghz, 2Gb RAM, HDD 160Gb a 2.399€
    17″, Intel Core2Duo 2,4 Ghz, 2Gb RAM, HDD 160Hb a 2.699€

    In particolare, tutti i nuovi Macbook Pro sono dotati del Superdrive DualLayer 8x e la scheda grafica, al posto della Mobility Radeon XT 1600, è una NVIDIA GeForce 8600M GT (che è in grado di accelerare del 50% in più le operazioni di visualizzazione rispetto ai precedenti MacPro con Core Duo), montano i nuovi chip Intel Santa Rosa, sono dotati di un Frontbus a 800Mhz e la RAM è di ben 2 Gb ma possono montare fino a 4 Gb di RAM (disponibili in build-to-order, BTO), sono dotati di display con retroilluminazione a LED, tranne per il modello a 17” (per problemi di prezzo: introdurre questi display, attualmente, non sarebbe competitivo). La risoluzione standard è la consueta 1680×1050 (come opzione BTO è disponibile il display HD con risoluzione 1920×1200), mentre per lo schermo a 17” è stata portata a 1920×1200.

    La connettività è esauriente: oltre alla connessione wireless 802.11n che garantisce prestazioni fino a cinque volte superiori e fino al doppio della copertura rispetto allo standard 802.11g, è inclusa anche Gigabit Ethernet 10/100/1000 BASE-T integrata per connettività ad alta velocità, Bluetooth 2.0+EDR (Enhanced Data Rate), una porta FireWire 800 e una porta FireWire 400, uno slot di espansione per scheda ExpressCard/34 per soluzioni di espansione come wireless networking 3G e un’uscita video DVI per connettere il portatile anche ad un Apple Cinema HD Display 30 pollici.

    Come potete desumere, la novità più consistente sta nella presenza dei nuovi schermi illuminati a LED; secondo Apple, si possono far risparmiare da 30 minuti fino ad un’ora di autonomia rispetto ai modelli precedenti. Pare, infatti, che Apple abbia scelto LG come fornitore dei display e quello dei MacBook Pro sia il modello LP154WP2. Questo pannello, presentato in versione esterna all’inizio di quest’anno, ha una risoluzione di 1440×900, un tempo di risposta di 16ms, 500:1 di contrasto e una luminosità di 300 cd/m2. L’angolo di visione è di 120°.

    Tra i vantaggi della nuova tecnologia a LED, oltre a quello di essere eco-friendly (infatti non è presente il Mercurio, molto inquinante e che poteva essere trovato negli schermi dei modelli precedenti; in tal modo è stata rispettata anche una promessa fatta a GreenPeace da Steve Jobs un mese fa circa), vi sono i tempi di accensione ed illuminazione istantanei (mentre la luminosità e la profondità di colore risultano identiche a quelle precedenti), e il minore surriscaldamento rispetto alle lampade tradizionali: anche grazie a questa maggiore efficienza, unita ad un intrinseco minore consumo energetico, pare che i nuovi MacBook Pro possano godere tra i 30 e i 60 minuti in più di autonomia. Ovviamente la maggior durata della batteria deriva anche dall’architettura Santa Rosa.

    Nessuna informazione, invece, sull’avvento o meno del Blu-Ray.

    Un altro miglioramento da segnalare, e mai emerso, è quello degli speaker del modello da 17”, che hanno migliorato la resa delle basse frequenze.

    [via boliboop, tecnovideoblog macblogmelablog, melablog e melablog]

  • Apple ha ufficialmente annunciato la tanto attesa data di commercializzazione negli States dell’iPhone: il 29 giugno. Sul sito americano di Cupertino sono apparsi anche quattro spot inediti, iPhone TV Ads, che illustrano brevemente le funzioni del telefono cellulare. C’è chi fa notare che questi nuovi spot sembrano modificare la tendenza della campagna Get a Mac. Infatti, mentre questi ultimi, per quanto divertenti ed originali, non hanno mai fatto vedere realmente le caratteristiche del Mac, limitandosi di fatto a spiegare cosa si può fare con un Mac, ponendo l’attenzione solo alle differenze tra le due piattaforme, senza far vedere realmente come si può fare, i nuovi spot sono incentrati su cosa (e come) con un iPhone può fare. Il telefono e le sue funzioni sono la star dei nuovi annunci, si può ammirare il nuovo cellulare mentre viene usato per ascoltare una canzone, vedere un video e, ovviamente, fare una telefonata.
    Resta da vedere se sia più efficace una pubblicità stile Mac vs PC o una pubblicità stile iPhone.
    [via spider-mac e melablog]
  • Interessante l’analisi di melablog: quando Steve Jobs annunciò l’uscita dell’iPhone il 9 Gennaio scorso in molti parlarono di errore di valutazione in casa Apple. Perchè svelare un prodotto che sarebbe uscito sul mercato solo mesi dopo, dando un vantaggio così alla concorrenza ed al mondo dei cloni? Se questo si pensò inizialmente da più parti, poco dopo però si capì che Steve Jobs aveva ancora una volta visto molto più in là degli altri, riuscendo a far parlare dell’iPhone in proporzione inversa a quanto lo si conosce.
    A Marzo, solo nel primo mese dall’annuncio dell’iPhone la Apple aveva generato un’attenzione da parte dei media calcolabile in 400 milioni di dollari di pubblicità.

    Era questo il frutto di centinaia di pagine dedicate al nuovo telefono sui giornali di mezzo mondo, i blog, le innumerevoli ricerche di mercato fiorite in maniera spontanea per capire, e si accettano scommesse in merito, se l’iPhone avrebbe ricalcato l’enorme successo già avuto con l’iPod o meno.
    “Nessuna altra azienda ha mai ricevuto una simile attenzione per il lancio di un suo prodotto”, smontando di fatto tutte le perplessità sulla scelta di presentare il cellulare Apple con così tanto anticipo.

  • Sembra sempre più realistica e vicina l’unione Google + Apple, ovvero dalla definizione coniata in questi giorni da Jeremy Caplan su Time, Gapple! Infatti l’idea di un vero e proprio matrimonio strategico tra le due società, ai danni di Microsoft, si era diffusa su molti blog, tra cui il mio, e quando si sono aggiunti altri indizi come le Widget di Google integrate in iPhone e l’integrazione di YouTube in Apple TV, quelli che erano semplici Rumors sembrano essere argomenti validi.

    Ed è proprio l’annuncio dato il 30 Maggio da Steve Jobs, in cui si afferma che i video di YouTube saranno disponibili gradualmente dall’interfaccia del dispositivo, fino al raggiungimento dell’intero catalogo per l’autunno, che fa pensare. Infatti il lavoro è davvero enorme visto che YouTube inizierà a fare l’encoding dei suoi video con il famoso compressore di casa Apple H.264!
    A metà giugno Apple, tramite un Software Update gratuito, implementerà su Apple TV la possibilità di scaricare e vedere i filmati di YouTube.

    Ovviamente oltre a rappresentare un vantaggio per gli utenti Apple Tv, se i video saranno effettivamente riconvertiti dall’originale e disponibili via browser, questo potrebbe portare anche ad un effettivo miglioramento della qualità di YouTube in sé.

    Il bello è che, visto che l’iPhone sembra che non sia in grado di supportare flash, ma sicuramente l’H.264, forse questa migrazione servirà anche a rendere Youtube visibile dagli iPhone!
    [via melablog e melablog]

  • Steve Jobs e Bill Gates Il 30 Maggio 2007 si è tenuto il tanto atteso dibattito fra Steve Jobs e Bill Gates durante il quale i due ex-pirati della Silicon Valley, che nel bene o nel male hanno cambiato la storia dell’informatica, hanno risposto alle domande a loro poste dallo scrittore del Wall Street Journal (che ha organizzato il tutto) Walt Mossberg.
    I video dell’intervista sono reperibili a una pagina del sito della conferenza D: All Things Digital (oppure, per vederli tutti in una pagina, qui). Qui potete trovare una traduzione sintetica del dibattito, mentre qui una versione completa.

    Una volta erano “i più giovani nella stanza,” dice Steve “e ora siamo i più vecchi”.
    E aggiunge citando una canzone dei Beatles “Noi due abbiamo memorie più lunghe della strada che abbiamo davanti“.

    [via melablog e melablog]

Tag:Apple, apple-tv, bill-gates, Google, iPhone, macbook pro, steve-jobs, youtube
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Feb 16 2007

Tutti i video di Steve Jobs Vs Bill Gates

Posted by Antonio Troise
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Tutto iniziò con i video parodia “Ciao sono un Mac, ciao sono un PC” (qui e qui), delle divertenti gag che raccontano le differenze tra un MAC e un PC, ma la lotta a colpi di animazioni, film e documentari, è esplosa dopo il Keynote di Steve Jobs, quando la gente ha iniziato (secondo il mio giudizio) a guardare con un occhio diverso la Apple e ha compreso che una alternativa a Microsoft esiste.
Questi sono i video del genere “Bill vs Steve” (se ne trovate altri…siete i benvenuti):

  1. Pirates of Silicon Valley
    I pirati della Silicon Valley è un film del 1999 ed è la cronaca romanzata di come i giovanissimi Jobs a Gates hanno fatto dei personal computer una realtà che allora sembrava fantascienza.

    Il film più che che spiegare i dettagli tecnici delle invenzioni dei due informatici e dei loro giovani compagni, il film cerca di entrare nelle loro teste, giovani e arroganti abbastanza da pensare di poter trasformare la società…!
    Il film si conclude con la vittoria di Bill Gates che diventerà l’uomo più ricco del mondo e con la Microsoft che possiede parte della Apple, ma come si sa, dopo il ritorno di Jobs alla Apple e la fine della sua crisi finanziaria le azioni in mano Microsoft vennero ricomprate. Il film, ovviamente, manca dell’ultimo capitolo, quello della nascita di Mac OS X e degli iPod l’inizio di una scalata che ha iniziato a sovvertire gli equilibri.
    La versione in lingua inglese è presente su YouTube suddivisa in 10 parti che che linko qui per vostra comodità: 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8 – 9 – 10.
    [via boliboop]

  2. Gates vs. Jobs
    Direttamente da Current TV, un cartone animato irriverente che vede sfidarsi nell’iWorld, Bill Gates e Steve Jobs. Ovviamente ognuno ha le sue armi: Steve ha l’iPhone e Bill ha Windows Vista.

    Comica la scenetta che vede Bill interrogarsi sul perchè la casa di Steve, la iHouse, è senza finestre (ovvero senza Windows)!
    Il tutto si conclude con una pace grazie all’intervento di un vecchio Commodore 64 (il modello di pc più venduto della storia). [via mac blog]

  3. BBC World’s Most Powerful – Steve Jobs vs Bill Gates
    Interessante documentario della BBC che mette a confronto i due big del mondo dell’IT, scavando nel loro passato per individuarne pregi e difetti, per capire chi tra Steve Jobs e Bill Gates, è “il più potente del mondo del’informatica” [via downloadblog]

Tag:Apple, bill-gates, Film, mac, steve-jobs, Versus, Video, Windows, youtube
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