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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Mag 15 2012

Jake Escapes HD: da un team italiano un divertente gioco su App Store

Posted by Antonio Troise
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Oggi vi voglio parlare di Jake Escapes, un gioco per iOS realizzato da Just Funny Games, un fervido team tutto italiano. Graficamente curato, dallo stile fumettoso, il gameplay è di quanto più semplice, ma al contempo avvincente, ci si possa aspettare da un gioco per piattaforme mobili.

Compatibile per iPad, iPad 2, iPhone 4 e iPhone 4S (gli sviluppatori promettono che presto i modelli precedenti saranno supportati) vestiremo i panni dell’abile ladro Jake che, insieme al professor Doc, dovrà cercare di oltrepassare le difese di sicurezza, arrampicandosi su numerosi palazzi per rubare l’oggetto raro di turno celato all’interno di alcune finestre. I controlli sono estremamente semplici, visto che dovremo soltanto saltare da una finestra all’altra di un edificio, spostandosi, con il tocco delle dita, in orizzontale, verticale o diagonale, avendo però cura di superare gli ostacoli che ci si pareranno davanti (lanciati da alcuni personaggi all’interno delle finestre che potranno comunque essere eliminati attivando il cannone laser del professor Doc) e, al contempo, evitando di essere raggiunti e catturati dall’investigatore Bob.

Jake Escapes HD

Se, apparentemente il gioco, che a tutti gli effetti si presenta come un puzzle game, sembra destinato ad un giocatore casual, in realtà richiede una buona dosa di abilità e velocità per superare i vari quadri. Grazie, inoltre, alle divertenti scene d’intermezzo illustrate, il gioco riesce a far trascorrere dei bei momenti spensierati.

“….can we improve the game Mr. President??”
“Yes we can!”

Jake Escapes HD è, purtroppo, localizzato solo in inglese (sia per l’audio che per il testo), ma non ho sofferto la mancanza della lingua italiana i quanto i sottotitoli (sempre in inglese) sono esaustivi e ad, impreziosire il tutto, una rara interpretazione recitativa della voce fuoricampo riesce ad enfatizzare perfettamente le scenette divertenti.

Jake Escapes HD

Jake Escapes HD può essere acquistato su App Store al costo di 1,59€.

Qui sotto trovate il trailer di presentazione che rende perfettamente lo stile del gioco:

Tag:app, ios, ipad, recensione
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Gen 20 2009

Come aggiungere gratuitamente l’icona di un contatto con la relativa foto nella SpringBoard dell’iPhone senza dover acquistare nessuna applicazione sull’App Store

Posted by Antonio Troise
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Per quanto semplice possa essere l’iPhone quello che la maggior parte degli utenti cercano più di frequente è di poter, con un semplice tocco, richiamare le persone più care, senza dover per forza andare nell’applicazione Contatti. Ovviamente, siccome l’iPhone ha una Springboard (che, semplicisticamente, altro non è che il desktop del cellulare) costituita da tante icone, il metodo più semplice che viene in mente è quello di poter creare una icona, magari anche con la foto del contatto, a cui associare il relativo numero di telefono.
A tal proposito esistono tre ottime applicazioni su App Store (Visual Dial, FaceCall) e OneTapDial e uno per Cydia (Call me). Se si esclude l’applicativo per Installer e Cydia, che è gratuito ma è però valido solo per coloro che hanno un telefonino jailbreakkato) entrambi gli applicativi scaricabili da App Store, sono a pagamento al prezzo, rispettivamente, di €2,39, €1,59 e €0,79.
In teoria, potremmo inserire nella lista anche l’economico Favorater (costa solo €0,79), ma questo applicativo scaribile sempre da App Store, però, non salva le icone sulla Springboard ma solo sulla sua area di lavoro, richiedendo quindi un passaggio in più rispetto alle aspettative.

In definitiva, se non si ha un telefonino sbloccato, è impossibile trovare una applicazione gratuita che fa al caso nostro. A questo punto, ho cercato di capire come funzionassero, e, così, partendo dalla spiegazione del funzionamento di Visual Dial, ho tentato di venirne a capo, per cercare di creare una procedura manuale ma del tutto gratuita, per creare una icona di un contatto sulla SpringBoard. In pratica, Visual Dial permette di scegliere una foto dalla vostra galleria immagini, ridimensionarla, ruotarla e infine selezionare l’area da utilizzare come icona. Quindi si sceglie un numero di telefono dalla rubrica e poi si deve cliccare su “Go Visual”. L’immagine sarà caricata su un server, dopodiché verrà aperta una pagina in Safari Mobile e cliccando su “+” e poi su “Add to Home screen” si avrà la nostra scorciatoia sullo schermo del nostro iPhone.

I link telefonici cliccabili

La precedente procedura, un po’ macchinosa nella parte finale, mi ha fatto scoprire che l’iPhone gestisce i link, formattati opportunamente, per chiamare direttamente un numero di telefono. Per esempio, se nella nostra pagina web, (che visualizzeremo con Safari Mobile) creiamo un link siffatto:

questo creerà un link come questo che potete testare voi stessi sul vostro iPhone:


Call Apple Customer Support at 1-800-275-2273

mentre qui trovate un ottimo sito ottimizzato per iPhone che sfrutta questa tecnica nella pagina dei contatti. Più in generale, se si inserisce nella barra degli indirizzi di Safari Mobile, il seguente indirizzo:

tel:1-801-555-1212

si aprirà una finestra a popup che richiederà la conferma a chiamare il numero di telefono indicato.

Il prefisso tel: è un microformato standard proprietario Apple per creare link cliccabili associabili ad un numero di telefono. In realtà, come qualcuno forse saprà, già dai tempi del WAP esisteva Il WTAI (il linguaggio per la costruzione delle chiamate WTA) le cui funzioni vengono richiamate con modalità simile ad un hyperlink. Il formato per effettuare una chiamata è il seguente:

Non so bene per quale motivo Apple abbia deciso di seguire un suo standard proprietario (se non quello di imporre un proprio modello). Probabilmente, credo che, forse, il fatto che Safari Mobile dell’iPhone riesca a rilevare automaticamente i numeri di telefono sulle proprie pagine e li converte in phone link cliccabili (forse è più giusto usare il termine “tappabili”), abbia probabilmente imposto un linguaggio diverso dall’originale WTAI. Interessante, per finire l’excursus sui microformati telefonici, la possibilità di inserire, nei meta dati della pagina html, il meta tag “format-detection“, in modo da disabilitare, su tutti i numeri, l’autorilevamento del numero di telefono (nel caso siano presenti numeri che possano erroneamente essere interpretati come numero di telefono)

Procedura 1 per creare una icona associata ad un contatto

A questo punto, capito il meccanismo, e compreso che dalla release 1.1.3 e successive del firmware dell’iPhone, era possibile salvare l’icona di una pagina web direttamente sulla SpringBoard, allora era facile creare una procedura per crearsi uno proprio Speed Dial Screen che avesse per ogni contatto la relativa icona sulla SpringBoard.

In rete, ho trovato due procedure, per creare una icona a cui è associato il numero di telefono di un contatto.
La prima, la più semplice, ma anche la più completa per i neofiti perché si ottiene da una sola url da inserire nel campo indirizzi di Safari Mobile, è quella che sfrutta il sito web tel.QLNK.net, un server web customizzato da Nate True. Dalla sua guida, iPhone 1.1.3 WebClip hack – Speed Dial on your home screen (disponibile su iPhone Hack in versione ridotta), spiega che è sufficiente inserire nel campo indirizzi di Safari Mobile del proprio iPhone, la seguente URL così formattata:

numero_telefono.tel.QLNK.net

Es.
339123456.tel.QLNK.net

Ecco cosa accade se si inserisce la precedente URL su Safari Mobile:

iPhone Hack Calling - 1

Per ragioni di sicurezza viene chiesta la conferma prima di iniziare la chiamata:

iPhone Hack Calling - 2

Per personalizzare l’immagine da inserire nell’icona, e non lasciare quella di default, è possibile aggiungere, alla fine della URL la seguente stringa:

in cui http://path.to/photo andrà sostituito col percorso di una foto (attenzione deve essere una PNG 60×60 pixel, da 72 DPI) residente su un server web. Se non avete uno spazio web vostro, potete fare affidamento ad uno dei tanti servizi di image hosting, uno fra tutti imageshack, ma essendo foto spesso personali, abbiate l’accortezza di cancellarle dopo aver eseguito le operazioni (nel caso di imageshack dovrete essere registrati per poter cancellare le immagini che avete precedentemente caricato).

Procedura 2 per creare una icona associata ad un contatto

Ma la soluzione migliore, secondo me, è quela offerta da MadeBySquad con il suo iPhone-Photo-Dial che offre la possibilità di avere una pagina web (visibile, però, solo da Safari Mobile) con 3 tre campi per inserire, rispettivamente, numero di telefono, nome dell’icona e url del percorso dove è possibile trovare una icona PNG 60×60 pixel da 72 dpi.

Ecco la procedura visuale di quando si usa: iPhone-Photo-Dial.

Collegarsi al sito “http://madebysquad.com/iphone-photo-dial/” ed inserire nei tre campi, nell’ordine, il numero di telefono, il nome da assegnare all’icona (che di solito dovrebbe coincidere col nome del contatto) e la url del percorso dove è stata caricata l’icona (di default ne viene proposta una standard, ma vi consiglio di creare una immagine PNG 60×60 pixel da 72 dpi con la foto del contatto).

iPhone Photo Dial - 1

Dopo aver cliccato sul tasto “Create Photo Dial Icon” verrà mostrato un messaggio popup con la procedura da seguire per installare l’icona sulla SpringBoard dell’iPhone:

iPhone Photo Dial - 2

Dopo qualche istante verrà caricata questa pagina con una immagine cliccabile:

iPhone Photo Dial - 3

Se si fa tap sulla immagine verrà chiesta all’utente, per ragioni di sicurezza, la conferma prima di iniziare una chiamata:

iPhone Photo Dial - 4

Ora è venuto il momento di salvare l’icona del contatto sulla SpringBoard. Basterà premere il tasto + (presente in basso su Safari Mobile)

iPhone Photo Dial - 5

e cliccare sul tasto “Aggiungi a Home”

iPhone Photo Dial - 6

Dopo aver cliccato su “Aggiungi”, l’icona del nostro contatto verrà caricata sulla SpringBoard!

iPhone Photo Dial - 7
Considerazioni finali

Inizialmente, potrete pensare che il messaggio popup che vi chiede conferma per la chiamata al numero di telefono, sia una cosa fastidiosa. In realtà, credo che a lungo andare, possa invece risultare molto utile quando capiterà di toccare per errore l’icona dei contatti e iniziare una chiamata per errore. Un’altra cosa fastidiosa, piuttosto, è che ad ogni chiamata viene aperto sempre Safari Mobile e al termine della chiamata rimane aperto, costringendovi a richiuderlo col tasto Home, ma questo credo che non si possa eliminare ed è parte integrante dell’hack del riconoscimento del numero telefonico da parte del browser (credo che analogamente accade per le applicazioni per App Store).

iPhone Hack Calling - 1

In definitiva, queste procedure manuali funzionano allo stesso identico modo degli applicativi venduti su App Store, anche se alcuni di questi semplificano nettamente la gestione della importazione delle fotografie, che avviene del tutto automaticamente. Per cui se siete inesperti potete benissimo provare a comprare una delle tre applicazioni sopra riportate (o aspettare che ne esca una gratuita), altrimenti, se avete un minimo di dimestichezza col web, potete provare la procedura da me suggerita e vedrete che non rimarrete delusi!

Tag:app, Apple, browser, firmware, icone, iPhone, Mobile, png, safari
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Dic 20 2008

VLC Remote: spiegazione della configurazione avanzata per trasformare il vostro iPhone/iPod Touch in un telecomando wi-fi per controllare da remoto il lettore multimediale VLC

Posted by Antonio Troise
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Ieri ho installato sul mio iPod Touch, VLC Remote, una interessante applicazione distribuita sull’App Store Apple che permette di controllare da remoto il media player Open Source VLC utilizzando la rete WiFi di casa. Gli scopi sono molteplici, come poter usare il vostro pc come uno stereo per tutta la casa e selezionare direttamente dal vostro iPhone i brani musicali senza sedervi al PC (per questa caratteristica è necessaria, però, la versione a pagamento da 0,79 Euro), oppure potete stare comodamente seduti sul vostro divano a guardare il vostro film preferito mentre potete fermare la riproduzione o mandare avanti o indietro il filmato direttamente dal vostro iPhone o iPod Touch senza dovervi per forza alzare. Le funzionalità sono simili, anche se in misura ridotta per certi aspetti, dell’applicazione per iPhone/iPod Touch Remote della Apple che si interfaccia, però, solo con iTunes, ma in questo caso si ha il grande pregio di avere a disposizione un telecomando che gestisce il miglior player multimediale in circolazione: VLC!

VLC Remote
Configurazione avanzata

Per fare funzionare l’applicazione dovrete, però, oltre che disporre di una rete Wi-Fi e avere VLC installato sul vostro PC o Mac, anche avere la cura di impostare certe configurazioni sul vostro lettore multimediale. A chi non piace mettere mano ai file di sistema, è bene sapere che, è disponibile una piccola applicazione sul sito dello sviluppatore (rilasciata sia per PC che per Mac) che si occuperà di configurare automaticamente VLC per contro vostro. In realtà, questa applicazione si rivelerà molto utile sopratutto per gli utenti Mac, in quanto, ogniqualvolta dovrete aggiornare il vostro VLC all’ultima release stabile, una parte di questa configurazione, come vedremo, verrà irrimediabilmente persa, e avere sottomano un applicativo che lo autoriconfigurerà automaticamente, si dimostrerà essere una vera salvezza. Personalmente, io non sono solito lanciare applicativi senza sapere come funzionano e, per fortuna, sul sito del produttore, esiste il dettaglio delle modifiche da apportare manualmente alla configurazione di VLC, disponibile per Windows, Mac e Linux. Le procedure per Mac e Linux sono sostanzialmente le stesse (non per niente Mac ha un cuore Unix), mentre a quella per Windows deve essere aggiunto il passo di configurazione del firewall di sistema che deve aprire la porta 8080 per permettere il dialogo tra l’iPhone e il vostro VLC.

In questo articolo mi dedicherò solamente a spiegare, in italiano e con qualche mia personale aggiunta, la configurazione manuale per Mac, in quanto è quella che, in tutta probabilità, potrebbe essere riprodotta più volte se aggiornate spesso il vostro player multimediale e non volete affidarvi ad applicazioni di terze parti che mettano le mani sul vostro amato Mac (se non vi fidate potete benissimo creare voi stessi un file batch o Apple Script, seguendo i passi descritti in seguito).

1. Abilitare l’interfaccia HTTP

Le seguenti operazioni andranno a modificare un settaggio di VLC per abilitare l’interfaccia HTTP e, pertanto, almeno sui sistemi Mac, verrà modificato (da quanto ho appurato dalle mie prove) solo il file org.videolan.vlc.plist. Questo significa che quando installerete una nuova versione di VLC, questa configurazione dovrebbe rimanere impostata.

  1. Aprire le Preferenze di VLC dal menu: VLC/Preferenze
  2. Dalla finestre delle Preferenze appena aperta, cliccare su “All” in basso a sinistra. Ciò permetterà di abilitare la visualizzazione delle impostazioni avanzate di VLC
  3. Dalla lista di voci a sinistra che comparirà, selezionare Interfaccia/Interfacce principali
  4. Quindi, sulla destra, selezionare, per abilitarla, la voce: “Interfaccia di controllo a distanza HTTP“
  5. Quindi cliccare sul tasto “Registra” e restartare VLC
Preferenze di VLC
2. Assegnare i permessi di accesso a VLC

In teoria, la precedente configurazione atta ad abilitare l’interfaccia HTTP di VLC, dovrebbe essere sufficiente per tutte le vecchie versioni di VLC, ma dalle più recenti, è stato introdotto un controllo sui permessi di accesso, per non dare a tutti la possibilità di agire sul proprio VLC (pensate se siete in una biblioteca pubblica). E’ comunque possibile appurare questa eventualità perché, dopo avere eseguito il primo passo, quando aprirete VLC Remote sul vostro iPhone e questa eseguirà una scansione della rete, riuscirà ad individuare il vostro Mac/PC con VLC attivo (in quanto abbiamo abilitato, nel precedente step, l’interfaccia HTTP), ma vedrete la classica icona di VLC con una X rossa che starà ad indicare che non si hanno sufficienti privilegi per gestire da remoto il player multimediale.

VLC Remote

Le ultime versioni di VLC, infatti, usano un file .hosts per definire quali dispositivi (in particolare indirizzi ip che possono identificare dei computer ma anche degli iPhone/iPod Touch) possono accedere al VLC Remote Player. Il file .hosts, però, è presente all’interno dell file VLC.app (che altro non è che l’applicazione vera e propria di VLC per il mondo Mac). E’ per questo che, ogniqualvolta installeremo una nuova versione aggiornata di VLC, il file .hosts dei permessi verrà sempre sovrascritto con la versione di default dell’applicativo (in quanto contenuto nel file VLC.app che viene anch’esso sostituito). In questo caso, ricordatevi, dopo un aggiornamento di VLC, di rieseguire la procedura sotto dettagliata.

  1. Aprire il Terminale
  2. Scrivere nella finestra del Terminale unix, la seguente riga di comando:
    open -e /Applications/VLC.app/Contents/MacOS/share/http/.hosts
    Attenzione al percorso di VLC: quello descritto sopra è quello di default, ma se avete installato VLC in un subdirectory di Applications, allora provvedete ad aggiornare il path, altrimenti il file .hosts non verrà trovato. Per esempio, se avete installato VLC sotto la cartella Video di Applicazioni, allora il comando da lanciare sarà il seguente:
    open -e /Applications/Video/VLC.app/Contents/MacOS/share/http/.hosts
  3. Il file .hosts, che altro non è che un classico file ascii, verrà aperto con Text Edit
  4. Di default, nel file .hosts, tutte le classi di indirizzo sono commentate ed è lasciato aperto solo il localhost (127.0.0.1), ovvero si può connettere all’interfaccia HTTP, solo un applicativo che risiede sullo stesso PC del player multimediale VLC.
    In particolare:

    Per dare l’accesso a tutti i dispositivi (quindi sia PC che iPhone e iPod Touch) che risiedono nella stessa newtork wi-fi, sarà sufficiente scommentare tutte le classi di indirizzi IP sotto la voce “private addresses“.
    In particolare:

    Se invece, si vuole lasciare completamente aperto (cosa peraltro che sconsiglio a meno di qualche particolare esigenza) l’accesso a VLC da qualsiasi classe di indirizzi IP, allora si dovranno scommentare le ultime 2 righe, sotto la voce “The world” (credo non sia neanche necessario scommentare le righe delle classi di indirizzi della rete locale, in quanto già incluse, ma per sicurezza verranno scommentate comunque).
    In particolare:

  5. Ora non vi resterà altro che restartare il vostro player VLC e finalmente potrete usare VLC Remote dal vostro iPhone/iPod Touch poichè avrete i permessi per accedere a VLC, come potrete constatare voi stessi:
    VLC Remote

In caso di problemi, il sito ufficiale di VLC Remote, mette a disposizione degli utenti due pagine: una di Basic Troubleshooting e un’altra di Advanced Troubleshooting, con la soluzione dei problemi più comuni.

Tag:app, app-store, Apple, iPhone, ipod-touch, itunes, telecomando, Tutorial, vlc, wi-fi
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Ott 22 2008

Con il solo iPhone Apple diventa il terzo produttore di cellulari dopo Nokia e Samsung e App Store raggiunge i 200 milioni di applicativi venduti in soli 102 giorni

Posted by Antonio Troise
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Oggi sono rimasto impressionato dai risultati finanziari della Apple relativi al quarto trimestre 2008 conclusosi il 27 settembre (Q4-2008): Apple è diventata, in termini di fatturato, il terzo produttore mondiale nel campo della telefonia cellulare, dietro a Nokia e Samsung, e seguita da Sony Ericsson, LG, Motorola e RIM. Ma la cosa più straordinaria è che è riuscita a raggiungere questo livello con solo 2 modelli (iPhone 2G e iPhone 3G) in catalogo e, se considerate che tutto questo è avvenuto a soli 15 mesi di distanza dall’ingresso della società sul mercato della telefonia mobile, converrete con me che è davvero strabiliante.

Per capire, però, ancora meglio il successo dell’iPhone dovete considerare che Nokia, leader nel settore, opera nella telefonia mobile dal 1995 con 212 modelli, mentre Samsung ha iniziato nel 2000 con 254 modelli di cellulari!

Ma Apple ha battuto anche RIM, la società che produce Blackberry, la soluzione leader nella telefonia enterprise, che ha dichiarato 6,1 milioni di dispositivi, contro i 6.9 milioni di telefoni prodotti dalla società di Cupertino (in crescita di oltre il 600% rispetto all’anno scorso, quando era in vendita nei soli Stati Uniti), raggiungendo ufficialmente l’obiettivo che si era prefissata lo scorso anno, cioè vendere 10 milioni di telefoni.

Record iPhone

Tutto ciò ha portato Apple ad avere 25 miliardi di dollari di liquidità al sicuro in banca con l’azzeramento dei debiti!

Apple ha più cassa del valore di mercato di Dell e di Microsoft

E pensare che il 6 ottobre 1997, in risposta a una domanda, Michael Dell, fondatore e CEO dell’azienda DELL, rispose che se fosse stato a capo di Apple l’avrebbe chiusa e avrebbe restituito i soldi agli azionisti. Oggi, la capitalizzazione di Apple è di 91,79 miliardi di dollari, ha zero debiti e venticinque miliardi di dollari in cassa. Considerando che la capitalizzazione sul mercato di Dell è al momento di 24,66 miliardi di dollari, ne deriva che teoricamente Apple avrebbe in tasca e immediatamente disponibile la somma necessaria a comprarsi l’intera Dell!
Inoltre, confrontando i dati trimestrali di Apple e Microsoft, in questo momento di crisi economica, si scopre che la società di Cupertino ha più liquidi del colosso di Redmond: Microsoft ha infatti dichiarato liquidità o investimenti a breve termine per 20,7 miliardi di dollari contro i 24,5 miliardi di Apple.
Un’analista di Bernstein Research ha, però, suggerito ad Apple di effettuare un’operazione di buyback, ovvero ricomprare parte delle sue stesse azioni, in modo da ottenere due grandi vantaggi: l’incremento dell “Earning per Share” di una percentuale variabile dal 4% al 9% (in base alla quota di azioni riacquistate) e un significativo risollevamento del titolo in borsa.

Tutto questo risulta sicuramente di grande rilievo la spaventosa quantità di denaro a disposizione della Apple; grazie ad essa Apple potrebbe essere in grado di operare per acquisizioni, investimenti in ricerca, acquisti di materiali e ogni tipo di operazione senza la necessità di ricorrere al mercato dei prestiti, il che in questo particolare momento economico è un fattore di solidità che pochissime altre società al mondo sono in grado di vantare. La stessa Microsoft, ad esempio, se avesse portato a termine l’acquisto di Yahoo sarebbe stata obbligata a ricorrere ad un prestito con il conseguente pagamento di interessi.

App Store a quota 200 milioni

Per finire, si prevede che domani l’App Store avrà venduto la duecentomilionesima applicazione, in appena 102 giorni dal lancio e con circa 5.500 applicazioni differenti, confermando le ipotesi secondo cui l’App Store è l’Eldorado degli sviluppatori e di Apple!
Ora, dopo questi dati, c’è da scomettere che vedremo un fiorire di negozi virtuali: e quindi, dopo che Apple ha tracciato la strada con il suo App Store, ecco nascere l’Android Market per il cellulare made in Google (T-Mobile G1), il BlackBerry App Center (disponibile per gli utenti a partire da marzo 2009), per il telefonino della RIM (in cui ci saranno ricavi del 80% contro il 70% della Apple) e, notizia recente, Skymarket, il nome in codice del marketplace service dedicato a Windows Mobile, nel quale riunire e vendere le oltre 18.000 applicazioni per Windows Mobile prodotte da terze parti e attualmente disponibili sul mercato.

Tag:android, app, app-store, Apple, cellulare, Google, iPhone, iphone-3g, Mobile, nokia
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Ott 15 2008

Dopo la rimozione della clausola di segretezza sull’SDK iPhone in arrivo libri, video tutorial e corsi online. Il successo dell’App Store e elenco dei siti per imparare a programmare l’iPhone

Posted by Antonio Troise
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iPhone SDK Fino a qualche tempo, per rispettare i vincoli di segretezza dell’SDK dell’iPhone, era impossibile pubblicare tutorial o libri su come programmare su questo dispositivo, tanto che l’editore The Pragmatic Programmers fu costretto cancellare la pubblicazione di un libro sulla programmazione su iPhone.
Dovete sapere, però, che questo genere di vincolo è cosa molto comune e diffuso nel settore informatico, ma, di solito, subito dopo il rilascio del prodotto, tale vincolo viene rimosso proprio per permettere la naturale diffusione di conoscenza del prodotto. Il perdurare di questo vincolo di segretezza, quindi, ha prodotto, su siti come Amazon, una quantità notevole di libri relativi alla programmazione su iPhone in pre-ordine.

Censura e clausole di segretezza

Oltre a questo problema si aggiunse anche la forte censura di Apple per applicazioni che non superavano il test di validazione o replicavano (creando confusione tra gli utenti) le funzioni native dell’iPhone: sono stati casi eclatanti applicativi come NetShare (che permetteva il tethering, ovvero l’uso di iPhone come modem per collegarsi in rete con il pc), Podcaster (per la gestione e il download dei podcast direttamente dal proprio iPhone) e MailWrangler (una utility che fa il login automatico sulla webmail di Google). Se siete interessati, qui trovate la lista aggiornata di tutte le applicazioni eliminate dall’AppStore per volontà della Apple e senza far sapere nulla agli sviluppatori.

Il fondo Apple lo toccò quando, a seguito delle lamentele di tutti i programmatori a cui erano stati rifiutati gli applicativi (su cui avevano lavorato anche per mesi), Apple ebbe l’ardire di ricordare ai programmatori che anche le lettere di rifiuto di Apple ricadevano sotto il “non disclosure agreement”, e quindi non potevano in nessun caso essere pubblicate.

iPhone SDK
App Store: l’Eldorado degli sviluppatori e di Apple

E’ anche vero, però, che il nuovo modello di vendita delle applicazioni nell’App Store, sembrava quasi essere la nuova Eldorado degli sviluppatori di tutto il mondo: a fronte di una visibilità mondiale di iTunes e di una banda illimitata per la gestione del download degli applicativi e dei relativi update, il programmatore poteva guadagnare il 70% del costo dell’applicazione, e ciò si tramutò, per molti, in guadagni stratosferici: da 2.000$ al giorno per la sviluppatrice di 2 Across (un gioco di cruciverba), a 250.000$ in 60 giorni a fronte di un costo per copia di 2,39 €, per un gioco a incastri come Trism.

Così, da quando Apple inaugurò l’App Store su iTunes Store, sono stati scaricati oltre 60 milioni di programmi per il cellulare, vendendo applicazioni per un milione di dollari al giorno solo grazie a App Store. Considerando che Cupertino ha una percentuale pari al 30% sulle somme ricavate dalle vendite delle applicazioni, mentre il 70% resta ai rispettivi sviluppatori, potete capire come sia facile considerare l’App Store una Eldorado per i programmatori!

Tutto ciò, abbinato al successo planetario degli iPhone 3G e all’incremento continuo delle vendite dei Mac, portò il valore di mercato di Apple al 3° posto (AAPL $157,012,662,240), superando quello di Google che cadeva al 4° posto (GOOG $156,392,862,560). E pensare che il CEO di DELL, durante la crisi di Apple degli anni ‘90, suggerì di liquidare la società e dare i soldi agli azionisti.

La rimozione della clausola NDA

Sarà stato l’enorme successo delle vendite su AppStore o, semplicemente, le troppe critiche provenienti da programmatori e giornalisti, che finalmente, la strategia della Apple iniziò a cambiare rotta, tanto che la società decise di rimuovere le clausole di segretezza NDA (non disclosure agreement) dal contratto di sviluppo dell’iPhone. Tramite un annuncio ufficiale nella sezione dedicata agli sviluppatori, l’azienda rende noto che veniva rilasciato un nuovo contratto privo delle clausole NDA per tutte le applicazioni già rilasciate. Nella nota, Apple si è giustificò dichiarando di aver imposto così stringenti vincoli al fine di proteggere, unitamente ai brevetti, le innovazioni dell’azienda, riconoscendo nelle NDA una seria minaccia per gli sviluppatori.

I libri per programmare con l’iPhone

iPhone Developer’s Cookbook, The: Building Applications with the iPhone SDK Da questo punto in poi, la strada è stata tutta in discesa per gli sviluppatori poiché, finalmente, è stato possibile pubblicare libri e condividere informazioni sulle tecnologie di iPhone al fine di agevolare la condivisione delle conoscenze sulla programmazione di questo dispositivo mobile. In breve tempo sono iniziati ad apparire i primi libri sullo sviluppo di applicazioni per iPhone e iPod Touch. Tra questi, quelli probabilmente più attesi, sono stati, entrambi in lingua inglese, “iPhone SDK Development”, realizzato da The Pragmatic Programmers (acquistabile qui in formato elettronico o cartaceo) e “iPhone Developer’s Cookbook, The: Building Applications with the iPhone SDK”, di Erica Sadun, (acquistabile qui sia in formato elettronico che cartaceo).
Un altro libro interessante è anche: Beginning iPhone Development: Exploring the iPhone SDK, con tanto di codice sorgente degli esempi da scaricare e un capitolo da leggere.

Quindi, l’editore The Pragmatic Programmers, pubblicò anche un interessante video introduttivo gratuito, della durata di 22 minuti, liberamente scaricabile qui, sulla programmazione con l’iPhone e mettendo a pagamento i successivi video più specifici.

Apple’s iPhone Tech Talk World Tour

Infine, il 9 Ottobre 2008, Apple lanciò in grande stile l’Apple’s iPhone Tech Talk World Tour, una sorta di seminario speciale made in Cupertino che avrà una tappa nelle 24 città più importanti del mondo (tra cui, il 19 Novembre anche Roma per l’Italia), con lo scopo di fornire le basi per quanto riguarda la programmazione con XCode e quindi su come creare Applicazioni per iPhone. Come si legge dalle note, sembra che i corsi siano rivolti non soltanto ai veterani, ma anche ai novizi ed ai professionisti dell’IT. La partecipazione è gratuita, ma il numero di posti è limitato (io mi sono iscritto nella speranza che mi accettino), ed è dedicata soltanto alle persone che hanno un account da developer sul sito Apple.

Apple
Siti che pubblicando tutorial per programmare con iPhone

Se desiderate imparare a programmare l’iPhone, magari per andare preparati al seminario Apple di Roma o semplicemente per guadagnare qualcosina dalla vendita dei vostri applicativi, vi consiglio, oltre che a scaricare l’SDK, anche un paio di siti interessanti. Il primo è di Apps Amuck che ha lanciato un’iniziativa unica: per 31 giorni pubblicherà un tutorial giornaliero (comprensivo anche di esempio pratico funzionante) in cui illustrerà un progetto per piattaforma iPhone e iPod Touch. Ognuno dei mini progetti illustra una diversa funzione presente nell’SDK, mostrando anche tecnologie che normalmente non vengono trattate dai libri.
Il secondo sito che voglio suggerirvi è, invece, la migliore proposta italiana per sviluppare con l’SDK dell’iPhone: iPhone and Go (prima residente su piattaforma WordPress), un blog che, giorno dopo giorno, vi insegna a programmare per questa affascinante piattaforma Touch.

Altri riferimenti utili per programmare con XCode sono, senza dubbio, XCode Italia, la comunità italiana per gli sviluppatori di XCode (e quindi, non solo per iPhone, ma per tutto l’ambiente di programmazione di Mac OS X).

Per finire, se amate gli screencast, allora vi suggerisco iPhone Development Central Website, un sito che, tramite utili video tutorial in inglese (divisi per tra fasi di apprendimento: Beginner, Intermediate e Advanced), vi spiega come programmare con l’iPhone SDK.

UPDATE: L’Università di Stanford ha iniziato, pochi mesi fa, un corso relativo allo sviluppo delle applicazioni su iPhone, chiamato “iPhone Application Programming”. Da ieri sono disponibili i PDF di questo corso; vi elenco qui le lezioni da scaricare divise per argomentazioni:

Slide :
01-Introduction.pdf
02-ObjectiveC.pdf
03-CustomClasses.pdf
04-ModelViewController.pdf
05-ViewsAnimation.pdf
06-MoreViewsAndAutorelease.pdf
07-ViewControllers.pdf
08-NavigationTabBarControllers.pdf
09-TableViews.pdf
10-Data.pdf
11-Performance.pdf
12-TextInputPresentModal.pdf

Compiti :
Assignment1B.pdf
Assignment1A.pdf
Assignment2A.pdf
Assignment2B.pdf
Assignment2B-Walkthrough.pdf
Assignment3.pdf
AssignmentPresence1.pdf
Presence2Files.zip
AssignmentPresence2.pdf
Presence3Files.zip
AssignmentPresence3.pdf

Progetti d’esempio
ViewsExample.zip
08-MyTabBar.zip
09-MyTableView.zip
09-Scroll.zip
10-MySQLiteTableView.zip
10-MyFlickrTableView.zip
11-LetsMakeAThread.zip
11-ThreadedFlickrTableView.zip

Potete trovare i nuovi aggiornamenti e seguire le lezioni al seguente link.

Tag:amazon, app, app-store, Apple, iPhone, ipod-touch, itunes, Libri, Mobile, NDA, programmatori, programmazione, screencast, sdk, Tutorial, Video
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Ott 6 2008

Tips Mac: VNC client e server integrati in Mac OS X Leopard e Mocha VNC per iPhone/iPod Touch

Posted by Antonio Troise
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Qualche giorno fa ho avuto la necessità di raggiungere, con la condivisione schermo, un PC con Windows XP. Essendoci installata, però, la versione Home di XP, non ho potuto usare il protocollo RDP preinstallato solo sulle versioni Professional (nel qual caso avrei usato come client Mac l’avanzato e veloce Remote Desktop Connection 2.0), e ho dovuto, quindi, installare un server VNC dedicato. Tra le varie soluzioni open source di condivisione schermo avevo deciso di adottare l’ottimo server VNC TightVNC, perché è ottimizzato per connessioni lente.

Così, nel ricercare un buon client VNC freeware per Mac OS X, sono andato a spulciare su varie directory come MacUpdate e VersionTracker. Tra quelli consigliati ho provato Chicken of the VNC, a detta di molti uno dei migliori client per il mondo Mac. Ma i risultati non sono stati dei più soddisfacenti: nonostante fossi in un rete lan privata, quindi a velocità teorica minima di almeno 10 MB/s, il feedback era insoddisfacente e le risposte ai comandi tornavano al client molto lentamente. Infatti, sebbene l’invio fosse rapido ed immediato, sullo schermo condiviso impiegava parecchi secondi a visualizzare il cambiamento, cosa che rendeva ingestibile il server Windows. E’ sufficiente pensare che, se sul client muovevo il mouse da una parte all’altra dello schermo, sul PC effettivamente vedevo il cursore spostarsi dopo una frazione di secondo, ma sul mio schermo questo ci metteva dai 5 ai 10 secondi, e più tempo restavo connesso al server, più lentamente rispondeva il sistema.
Per risolvere il problema ho provato anche ad aprire la porta 5900 sul mio firewall (quella di default per i server VNC) pensando fosse un problema di NAT del mio router ma i risultati non sono migliorati. Il bello è che se usavo un client VNC per Windows, come quello incluso in TightVNC, tutto funzionava molto velocemente. Era evidente, quindi, che esisteva qualche sorta di incompatibilità software tra il mio client Mac e il server per Windows.

VNC client integrato in Mac OS X

Screen Sharing Mac OS X Leopard Così mi sono messo alla ricerca di una alternativa più veloce dei normali clienti per Mac OS X che si trovavano in giro e mi sono imbattutto, in una soluzione quantomeno inaspettata. Infatti, forse non tutti sanno che su Mac OS X 10.5 Leopard è presente una soluzione integrata alla condivisione schermo con VNC sia come client che come server e questa è risultata essere la migliore in assoluto.

Infatti, per quanto riguarda il client, nella nella directory “/System/Library/CoreServices” (o nella versione italiana “/Sistema/Libreria/CoreServices/”) è presente l’applicazione “Screen Sharing.app” (o nella versione italiana “Condivisione Schermo.app”) che è possibile richiamare direttamente. Oppure è possibile lanciare l’applicazione da “Connessione al server…” del Finder (oppure anche dalla barra degli indirizzi di Safari) scrivendo il seguente indirizzo:

vnc://192.168.0.2

che non farà altro che aprire l’applicativo di “Condivisione Schermo”. Il valore 192.168.0.2 è un ipotetico indirizzo di classe C di una rete locale e deve essere sostituito con l’indirizzo IP del PC su cui è installato il server VNC (analogamente è possibile usare le url afp://192.168.0.2 per i documenti condivisi col protocollo Apple Filing Protocol, oppure smb://192.168.0.2 per i documenti condivisi con il protocollo Server Message Block di SAMBA delle condivisioni Windows).

Una volta lanciato l’applicativo di “Condivisione Schermo“, verrà dapprima segnalato l’avviso che la connessione non è criptata:

Screen Sharing Mac OS X Leopard

e dopodiché, se impostata sul server, verrà mostrata una maschera su cui inserire una password

Screen Sharing Mac OS X Leopard

e, quindi, verrà aperta una finestra che mostrerà lo schermo condiviso.

Per i più esigenti è possibile aggiungere alcuni comandi evoluti per aggiungere ulteriori controlli alla vostra schermata di condivisione schermo. In particolare, se avviamo il Terminale e scriviamo:

defaults write com.apple.ScreenSharing ShowBonjourBrowser_Debug 1

avviando l’applicazione di Screen Sharing, avremo una nuova finestra, chiamata Bonjour Browser, che fornisce l’elenco di tutti i Mac in rete e permette di selezionare quello con cui avviare la sessione di controllo remoto.

Se invece scriviamo, sempre sul Terminale:

defaults write com.apple.ScreenSharing
‘NSToolbar Configuration ControlToolbar’ -dict-add ‘TB Item Identifiers’
‘(Scale,Control,Share,Curtain,Capture,FullScreen,GetClipboard,SendClipboard,Quality)’

si avranno alcuni controlli aggiuntivi, come la possibilità di passare velocemente dalla semplice osservazione remota al controllo, oppure inibire l’uso del mouse e della tastiera remota, e, infine, aumentare o ridurre dinamicamente la qualità della visualizzazione nel caso di reti lente o congestionate.

Devo dire che questa soluzione integrata in Leopard è nettamente più veloce e reattiva di tutte le soluzioni freeware installate in precedenza, con un tempo di ritardo di soli qualche frazione di secondo: un tempo più che accettabile!

Se questa applicazione vi risulta utile, è possibile spostarla direttamente nella cartella “Applicazioni” oppure fare un drag e drop sul Dock per creare un collegamento diretto.

VNC server integrato in Mac OS X

Per abilitare, invece, la condivisione schermo con VNC, senza dover installare prodotti di terzi parti, ma sfruttando invece la soluzione proposta da Apple nel suo sistema operativo Leopard, occorre andare in “System Preferences” (“Preferenze di Sistema” in italiano) e selezionare l’icona “Sharing” (“Condivisione” in italiano )

Screen Sharing Mac OS X Leopard

e, quindi, nella sezione “Service” (“Servizio”) abilitare “Screen Sharing” (“Condivisione Schermo”)

Screen Sharing Mac OS X Leopard

e, se necessario, cliccando sul pulsante “Computer Settings…” (Impostazioni computer…) è possibile impostare anche la password di VLC:

Screen Sharing Mac OS X Leopard
RDP anche su Windows XP Home

Il Desktop Remoto di Windows XP Professional è uno strumento di amministrazione remota che funziona con il protocollo proprietario Microsoft RDP (Remote Desktop Protocol) che usa la porta 3389. Uno dei vantaggi nell’usare RDP, oltre ad essere molto veloce anche in presenza di connessioni lente, è che il protocollo di comunicazione è crittografato, (anche se talune versioni di VNC Server prevedono la crittografia) cosa che renderà assai improbabile che qualcuno possa intercettare con uno sniffer di rete la propria password. Tra gli svantaggi, quello forse più fastidioso, è che è previsto un utente attivo per volta, ovvero non è possibile mantenere la sessione locale attiva mentre c’e’ un utente connesso via RDP (la console locale rimane bloccata e chiede l’inserimento della password per lo sblocco). Per questo motivo, probabilmente, VNC risulta superiore.

In ogni caso, se volete usare il protocollo RDP anche su sistemi con installato Windows XP Home (che non sono dotati di supporto al Desktop remoto o ai Terminal Services), è necessario bypassare il controllo del sistema operativo il quale permette l’installazione del Desktop Remoto solo sui sistemi Professional. Qui, trovate un ottima guida, anche se credo che, a meno di non avere particolari esigenze, convenga usare un server VNC.

VNC per iPhone e iPod Touch

Mocha VNC Un altro modo veloce per collegarsi ad un server VNC, solo se questo è anche in una rete wi-fi locale, consiste nell’usare un applicativo per iPhone e iPod Touch: Mocha VNC. Tramite questa app, è possibile effettuare delle connessioni remote ai vostri PC Windows o Mac Apple, con la possibilità di usare risoluzioni video fino ad un massimo di 1680×1200, colore a 8-32 bit e protocollo di connessione standard VNC protetto e criptato, il tutto con una intuitiva interfaccia touch.

Il software ha due versioni: una lite freeware ed un’altra full a pagamento (al costo di $5.99), che in più ha il controllo del click del tasto destro del mouse, una tastiera modificata e migliorata e la possibilità di inviare la sequenza Ctrl+Alt+Canc per i sistemi Windows.

Mocha VNC

Io l’ho provato nelle sua versione lite e devo dire che, se si esclude il fatto che, date le ridotte dimensioni del display che costringe molto spesso a spostare le finestre da una parte all’altra dello schermo, è molto intuitivo e comodo, soprattutto per gestire velocemente un server VNC senza la necessità di accendere un pc/mac.

Tag:app, Apple, condivisione, firewall, freeware, iPhone, ipod-touch, leopard, Mac os x, NAT, password, protocollo, router, samba, TightVNC, Tips, Tips Mac, vnc, Windows
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Set 11 2008

Air Sharing per inviare e leggere i file PDF e altri documenti Office sul proprio iPod Touch e iPhone gratis fino al 21 Settembre 2008

Posted by Antonio Troise
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Uno dei grandi problemi dell’iPod Touch/iPhone è quello di non riuscire a gestire indipendentemente i file DOC, XLS e soprattutto PDF. Infatti, nonostante sia pienamente in grado di leggerli, per ora è possibile solo se si ricevono in allegato ad una mail. Inutile dire che per molti, compreso il sottoscritto, oltre che incomprensibile, è davvero un notevole disagio. Io ho un iPod Touch di prima generazione da 16 GB e devo dire che molto spazio l’avrei volentieri usato per portarmi qualche documento da consultare quando sono lontano dal mio pc. Fortuna che da quando è stato aperto l’App Store, l’inventiva di molte persone si è scatenata e hanno creato molte applicazioni indipendenti che permettono, a tutti gli effetti, di gestire il proprio iPod come un drive esterno wireless. Purtroppo, tutte le soluzioni adottate, come FileMagnet, Files, Mobile Finder e DataCase, anche se certamente ottime, sono a pagamento. L’altro giorno, però, navigando tra i gli APP free di iTunes ho scoperto un nuovo applicativo che rimarrà gratuito solo per le prime due settimane dal lancio: si chiama Air Sharing, prodotto dalla Avatron Software, il cui costo diventerà di 6,99$ (ovvero 5,49 €). Siccome, però, è stato pubblicato solamente l’8 Settembre del 2008, vorrà dire che potete approfittare di questa offerta fino al 21 Settembre 2008.

Air Sharing per iPod Touch e iPhone

Ho trovato una buona recensione di questo applicativo su Computime Blog, che nella descrizione del prodotto, ci fa notare che Air Sharing (come altre applicazioni simili ma a pagamento) permette di trasformare il vostro iPhone in una pen-drive wi-fi in modo da visualizzare i file memorizzati senza bisogno di un computer come invece accade per le comunissime pen-drive USB.

Air Sharing è compatibile con Mac OS X Tiger/Leopard, Windows XP/Vista e Linux (GNOME e KDE). Per chi usa Window Vista, come consiglia la guida (dettagliata ma purtroppo in inglese), è consigliabile scaricare una patch all’indirizzo: http://support.microsoft.com/kb/907306.

Air Sharing è in grado di visualizzare i seguenti formati: iWork (Pages, Numbers e Keynote), Microsoft Office (Word, Excel e PowerPoint), Web Archive, PDF, HTML, RTF, RTFD, TXT, Codici sorgente con formattazione colorata della sintassi (C/C++, Objective C/C++, C#, Java, Javascript, XML, shell script, Perl, Ruby, Python, e molto altro), Filmati (formati standard per iPhone: H.264, MPEG-4, 3GPP ed altro), Audio (formati standard per iPhone: MP3 VBR, AAC, Audible, Apple Lossless, AIFF, WAV, CAF ed altro) e Immagini (formati standard per iPhone: GIF, PNG, JPG, TIFF ed altri).

Nelle Impostazioni, tra le altre cose, è possibile inserire una password per l’accesso alle proprie cartelle (anche se è possibile lasciare l’accesso libero ad una cartella pubblica), e mostrare o meno l’estensione dei file.

Insomma credo che, almeno finché la Apple non si decide ad implementare una soluzione nativa per gestire meglio i documenti, sia un vero peccato non approfittare di questa offerta!

Tag:app, iPhone, ipod-touch, itunes, wi-fi, wireless
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