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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Nov 15 2014

Yo, Ping e Coffee: quando la messaggistica diventa minimale

Posted by Antonio Troise
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Se pensavate che Twitter con i suoi 140 caratteri fossero già un invito alla concisione, oggi vi presenterò 3 app che portano il minimalismo allo stato estremo. Negli ultimi mesi, infatti, sta nascendo un nuovo trend minimalista tra le nuove applicazioni dell’App Store. Tra questi, quello che più mi ha colpito, è la moda, tutt’altro che passeggera, della messaggistica istantanea ultra semplificata e minimale, che permette di mandare solo semplici notifiche più che messaggi, avvisi che poi dall’altra parte ci si aspetta vengano correttamente interpretati. Insomma questo genere di app, a seconda di come le si prende, possono dire tutto o niente, e rappresentano qualunque cosa tu abbia intenzione di dire o, almeno, tutto quello che una persona immagini tu voglia dire.
L’indubbio vantaggio di queste applicazioni è di eliminare l’overload di informazione tipico della nostra generazione tecnologica, ridurre la coda di messaggi e di email da leggere e, infine, garantire che i propri dati personali non vengano regalati in giro, dato che molte app di questo genere di servizio non richiedono email, numeri di telefono o account Facebook.

Eccone tre tra i più esemplificativi:

Yo

Icona di Yo

Yo è uno strumento di comunicazione a singolo tocco e zero caratteri. Yo è qualsiasi cosa, dipende tutto da te, dal destinatario e dal momento dello Yo. Apri l’app e tocca il pulsante Yo. Fine. Non richiede una email né Facebook, non ci sono ricerche, niente di niente. Solo Yo.

Vuoi dire “Buongiorno”? Basta Yo.
Vuoi dire “Amore ti sto pensando”? – Yo.
“La riunione è finita, vieni in ufficio” – Yo.
“Sei sveglio?” – Yo.
Le possibilità sono infinite.

Schermata di Yo

Schermata di Yo

AGGIORNAMENTO: Sulla falsariga della popolare Yo, una sua variante è Yo, B*tch (o anche solo YB), l’app di Aaron Paul di Breaking Bad, utile se volete mandare agli amici un saluto in stile Jesse Pinkman con l’iconica frase letta da Aaron Paul in persona.

Ping App

Icona di Ping
Ping App è il modo più semplice di restare in contatto senza parole ma solamente inviando e ricevendo i ping. Non ci sono parole, ne emoticons, niente altro ma solo Ping. Potrai richiedere l’attenzione dei tuoi amici senza dire una parola e senza essere troppo invasivi.
Un Ping significa tutto e niente e solo tu sai cosa c’è dietro un tuo ping. Non viene richiesta alcuna email, ne numero di telefono o altri dati personali e potrai ricevere i ping solo dagli amici che autorizzerai.

Schermata di Ping

Schermata di Ping

 

 

 

Coffee?!

Icona di Coffee?!

Coffee?! è il modo più semplice per chiedere agli amici di andare a bere un caffè. Con questa app puoi mandare un singolo messaggio ai tuoi amici: “Caffè?”
Vuoi bere un caffè con un amico? Semplicemente invia il messaggio “Coffee ?!” con un solo tap.
Rispondi “Caffè ?!” per confermare.

Schermata di Coffee?!

Schermata di Coffee?!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tag:app, app-store, instant_messaging, minimal
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Dic 20 2008

VLC Remote: spiegazione della configurazione avanzata per trasformare il vostro iPhone/iPod Touch in un telecomando wi-fi per controllare da remoto il lettore multimediale VLC

Posted by Antonio Troise
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Ieri ho installato sul mio iPod Touch, VLC Remote, una interessante applicazione distribuita sull’App Store Apple che permette di controllare da remoto il media player Open Source VLC utilizzando la rete WiFi di casa. Gli scopi sono molteplici, come poter usare il vostro pc come uno stereo per tutta la casa e selezionare direttamente dal vostro iPhone i brani musicali senza sedervi al PC (per questa caratteristica è necessaria, però, la versione a pagamento da 0,79 Euro), oppure potete stare comodamente seduti sul vostro divano a guardare il vostro film preferito mentre potete fermare la riproduzione o mandare avanti o indietro il filmato direttamente dal vostro iPhone o iPod Touch senza dovervi per forza alzare. Le funzionalità sono simili, anche se in misura ridotta per certi aspetti, dell’applicazione per iPhone/iPod Touch Remote della Apple che si interfaccia, però, solo con iTunes, ma in questo caso si ha il grande pregio di avere a disposizione un telecomando che gestisce il miglior player multimediale in circolazione: VLC!

VLC Remote
Configurazione avanzata

Per fare funzionare l’applicazione dovrete, però, oltre che disporre di una rete Wi-Fi e avere VLC installato sul vostro PC o Mac, anche avere la cura di impostare certe configurazioni sul vostro lettore multimediale. A chi non piace mettere mano ai file di sistema, è bene sapere che, è disponibile una piccola applicazione sul sito dello sviluppatore (rilasciata sia per PC che per Mac) che si occuperà di configurare automaticamente VLC per contro vostro. In realtà, questa applicazione si rivelerà molto utile sopratutto per gli utenti Mac, in quanto, ogniqualvolta dovrete aggiornare il vostro VLC all’ultima release stabile, una parte di questa configurazione, come vedremo, verrà irrimediabilmente persa, e avere sottomano un applicativo che lo autoriconfigurerà automaticamente, si dimostrerà essere una vera salvezza. Personalmente, io non sono solito lanciare applicativi senza sapere come funzionano e, per fortuna, sul sito del produttore, esiste il dettaglio delle modifiche da apportare manualmente alla configurazione di VLC, disponibile per Windows, Mac e Linux. Le procedure per Mac e Linux sono sostanzialmente le stesse (non per niente Mac ha un cuore Unix), mentre a quella per Windows deve essere aggiunto il passo di configurazione del firewall di sistema che deve aprire la porta 8080 per permettere il dialogo tra l’iPhone e il vostro VLC.

In questo articolo mi dedicherò solamente a spiegare, in italiano e con qualche mia personale aggiunta, la configurazione manuale per Mac, in quanto è quella che, in tutta probabilità, potrebbe essere riprodotta più volte se aggiornate spesso il vostro player multimediale e non volete affidarvi ad applicazioni di terze parti che mettano le mani sul vostro amato Mac (se non vi fidate potete benissimo creare voi stessi un file batch o Apple Script, seguendo i passi descritti in seguito).

1. Abilitare l’interfaccia HTTP

Le seguenti operazioni andranno a modificare un settaggio di VLC per abilitare l’interfaccia HTTP e, pertanto, almeno sui sistemi Mac, verrà modificato (da quanto ho appurato dalle mie prove) solo il file org.videolan.vlc.plist. Questo significa che quando installerete una nuova versione di VLC, questa configurazione dovrebbe rimanere impostata.

  1. Aprire le Preferenze di VLC dal menu: VLC/Preferenze
  2. Dalla finestre delle Preferenze appena aperta, cliccare su “All” in basso a sinistra. Ciò permetterà di abilitare la visualizzazione delle impostazioni avanzate di VLC
  3. Dalla lista di voci a sinistra che comparirà, selezionare Interfaccia/Interfacce principali
  4. Quindi, sulla destra, selezionare, per abilitarla, la voce: “Interfaccia di controllo a distanza HTTP“
  5. Quindi cliccare sul tasto “Registra” e restartare VLC
Preferenze di VLC
2. Assegnare i permessi di accesso a VLC

In teoria, la precedente configurazione atta ad abilitare l’interfaccia HTTP di VLC, dovrebbe essere sufficiente per tutte le vecchie versioni di VLC, ma dalle più recenti, è stato introdotto un controllo sui permessi di accesso, per non dare a tutti la possibilità di agire sul proprio VLC (pensate se siete in una biblioteca pubblica). E’ comunque possibile appurare questa eventualità perché, dopo avere eseguito il primo passo, quando aprirete VLC Remote sul vostro iPhone e questa eseguirà una scansione della rete, riuscirà ad individuare il vostro Mac/PC con VLC attivo (in quanto abbiamo abilitato, nel precedente step, l’interfaccia HTTP), ma vedrete la classica icona di VLC con una X rossa che starà ad indicare che non si hanno sufficienti privilegi per gestire da remoto il player multimediale.

VLC Remote

Le ultime versioni di VLC, infatti, usano un file .hosts per definire quali dispositivi (in particolare indirizzi ip che possono identificare dei computer ma anche degli iPhone/iPod Touch) possono accedere al VLC Remote Player. Il file .hosts, però, è presente all’interno dell file VLC.app (che altro non è che l’applicazione vera e propria di VLC per il mondo Mac). E’ per questo che, ogniqualvolta installeremo una nuova versione aggiornata di VLC, il file .hosts dei permessi verrà sempre sovrascritto con la versione di default dell’applicativo (in quanto contenuto nel file VLC.app che viene anch’esso sostituito). In questo caso, ricordatevi, dopo un aggiornamento di VLC, di rieseguire la procedura sotto dettagliata.

  1. Aprire il Terminale
  2. Scrivere nella finestra del Terminale unix, la seguente riga di comando:
    open -e /Applications/VLC.app/Contents/MacOS/share/http/.hosts
    Attenzione al percorso di VLC: quello descritto sopra è quello di default, ma se avete installato VLC in un subdirectory di Applications, allora provvedete ad aggiornare il path, altrimenti il file .hosts non verrà trovato. Per esempio, se avete installato VLC sotto la cartella Video di Applicazioni, allora il comando da lanciare sarà il seguente:
    open -e /Applications/Video/VLC.app/Contents/MacOS/share/http/.hosts
  3. Il file .hosts, che altro non è che un classico file ascii, verrà aperto con Text Edit
  4. Di default, nel file .hosts, tutte le classi di indirizzo sono commentate ed è lasciato aperto solo il localhost (127.0.0.1), ovvero si può connettere all’interfaccia HTTP, solo un applicativo che risiede sullo stesso PC del player multimediale VLC.
    In particolare:

    Per dare l’accesso a tutti i dispositivi (quindi sia PC che iPhone e iPod Touch) che risiedono nella stessa newtork wi-fi, sarà sufficiente scommentare tutte le classi di indirizzi IP sotto la voce “private addresses“.
    In particolare:

    Se invece, si vuole lasciare completamente aperto (cosa peraltro che sconsiglio a meno di qualche particolare esigenza) l’accesso a VLC da qualsiasi classe di indirizzi IP, allora si dovranno scommentare le ultime 2 righe, sotto la voce “The world” (credo non sia neanche necessario scommentare le righe delle classi di indirizzi della rete locale, in quanto già incluse, ma per sicurezza verranno scommentate comunque).
    In particolare:

  5. Ora non vi resterà altro che restartare il vostro player VLC e finalmente potrete usare VLC Remote dal vostro iPhone/iPod Touch poichè avrete i permessi per accedere a VLC, come potrete constatare voi stessi:
    VLC Remote

In caso di problemi, il sito ufficiale di VLC Remote, mette a disposizione degli utenti due pagine: una di Basic Troubleshooting e un’altra di Advanced Troubleshooting, con la soluzione dei problemi più comuni.

Tag:app, app-store, Apple, iPhone, ipod-touch, itunes, telecomando, Tutorial, vlc, wi-fi
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Ott 22 2008

Con il solo iPhone Apple diventa il terzo produttore di cellulari dopo Nokia e Samsung e App Store raggiunge i 200 milioni di applicativi venduti in soli 102 giorni

Posted by Antonio Troise
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Oggi sono rimasto impressionato dai risultati finanziari della Apple relativi al quarto trimestre 2008 conclusosi il 27 settembre (Q4-2008): Apple è diventata, in termini di fatturato, il terzo produttore mondiale nel campo della telefonia cellulare, dietro a Nokia e Samsung, e seguita da Sony Ericsson, LG, Motorola e RIM. Ma la cosa più straordinaria è che è riuscita a raggiungere questo livello con solo 2 modelli (iPhone 2G e iPhone 3G) in catalogo e, se considerate che tutto questo è avvenuto a soli 15 mesi di distanza dall’ingresso della società sul mercato della telefonia mobile, converrete con me che è davvero strabiliante.

Per capire, però, ancora meglio il successo dell’iPhone dovete considerare che Nokia, leader nel settore, opera nella telefonia mobile dal 1995 con 212 modelli, mentre Samsung ha iniziato nel 2000 con 254 modelli di cellulari!

Ma Apple ha battuto anche RIM, la società che produce Blackberry, la soluzione leader nella telefonia enterprise, che ha dichiarato 6,1 milioni di dispositivi, contro i 6.9 milioni di telefoni prodotti dalla società di Cupertino (in crescita di oltre il 600% rispetto all’anno scorso, quando era in vendita nei soli Stati Uniti), raggiungendo ufficialmente l’obiettivo che si era prefissata lo scorso anno, cioè vendere 10 milioni di telefoni.

Record iPhone

Tutto ciò ha portato Apple ad avere 25 miliardi di dollari di liquidità al sicuro in banca con l’azzeramento dei debiti!

Apple ha più cassa del valore di mercato di Dell e di Microsoft

E pensare che il 6 ottobre 1997, in risposta a una domanda, Michael Dell, fondatore e CEO dell’azienda DELL, rispose che se fosse stato a capo di Apple l’avrebbe chiusa e avrebbe restituito i soldi agli azionisti. Oggi, la capitalizzazione di Apple è di 91,79 miliardi di dollari, ha zero debiti e venticinque miliardi di dollari in cassa. Considerando che la capitalizzazione sul mercato di Dell è al momento di 24,66 miliardi di dollari, ne deriva che teoricamente Apple avrebbe in tasca e immediatamente disponibile la somma necessaria a comprarsi l’intera Dell!
Inoltre, confrontando i dati trimestrali di Apple e Microsoft, in questo momento di crisi economica, si scopre che la società di Cupertino ha più liquidi del colosso di Redmond: Microsoft ha infatti dichiarato liquidità o investimenti a breve termine per 20,7 miliardi di dollari contro i 24,5 miliardi di Apple.
Un’analista di Bernstein Research ha, però, suggerito ad Apple di effettuare un’operazione di buyback, ovvero ricomprare parte delle sue stesse azioni, in modo da ottenere due grandi vantaggi: l’incremento dell “Earning per Share” di una percentuale variabile dal 4% al 9% (in base alla quota di azioni riacquistate) e un significativo risollevamento del titolo in borsa.

Tutto questo risulta sicuramente di grande rilievo la spaventosa quantità di denaro a disposizione della Apple; grazie ad essa Apple potrebbe essere in grado di operare per acquisizioni, investimenti in ricerca, acquisti di materiali e ogni tipo di operazione senza la necessità di ricorrere al mercato dei prestiti, il che in questo particolare momento economico è un fattore di solidità che pochissime altre società al mondo sono in grado di vantare. La stessa Microsoft, ad esempio, se avesse portato a termine l’acquisto di Yahoo sarebbe stata obbligata a ricorrere ad un prestito con il conseguente pagamento di interessi.

App Store a quota 200 milioni

Per finire, si prevede che domani l’App Store avrà venduto la duecentomilionesima applicazione, in appena 102 giorni dal lancio e con circa 5.500 applicazioni differenti, confermando le ipotesi secondo cui l’App Store è l’Eldorado degli sviluppatori e di Apple!
Ora, dopo questi dati, c’è da scomettere che vedremo un fiorire di negozi virtuali: e quindi, dopo che Apple ha tracciato la strada con il suo App Store, ecco nascere l’Android Market per il cellulare made in Google (T-Mobile G1), il BlackBerry App Center (disponibile per gli utenti a partire da marzo 2009), per il telefonino della RIM (in cui ci saranno ricavi del 80% contro il 70% della Apple) e, notizia recente, Skymarket, il nome in codice del marketplace service dedicato a Windows Mobile, nel quale riunire e vendere le oltre 18.000 applicazioni per Windows Mobile prodotte da terze parti e attualmente disponibili sul mercato.

Tag:android, app, app-store, Apple, cellulare, Google, iPhone, iphone-3g, Mobile, nokia
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Ott 15 2008

Dopo la rimozione della clausola di segretezza sull’SDK iPhone in arrivo libri, video tutorial e corsi online. Il successo dell’App Store e elenco dei siti per imparare a programmare l’iPhone

Posted by Antonio Troise
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iPhone SDK Fino a qualche tempo, per rispettare i vincoli di segretezza dell’SDK dell’iPhone, era impossibile pubblicare tutorial o libri su come programmare su questo dispositivo, tanto che l’editore The Pragmatic Programmers fu costretto cancellare la pubblicazione di un libro sulla programmazione su iPhone.
Dovete sapere, però, che questo genere di vincolo è cosa molto comune e diffuso nel settore informatico, ma, di solito, subito dopo il rilascio del prodotto, tale vincolo viene rimosso proprio per permettere la naturale diffusione di conoscenza del prodotto. Il perdurare di questo vincolo di segretezza, quindi, ha prodotto, su siti come Amazon, una quantità notevole di libri relativi alla programmazione su iPhone in pre-ordine.

Censura e clausole di segretezza

Oltre a questo problema si aggiunse anche la forte censura di Apple per applicazioni che non superavano il test di validazione o replicavano (creando confusione tra gli utenti) le funzioni native dell’iPhone: sono stati casi eclatanti applicativi come NetShare (che permetteva il tethering, ovvero l’uso di iPhone come modem per collegarsi in rete con il pc), Podcaster (per la gestione e il download dei podcast direttamente dal proprio iPhone) e MailWrangler (una utility che fa il login automatico sulla webmail di Google). Se siete interessati, qui trovate la lista aggiornata di tutte le applicazioni eliminate dall’AppStore per volontà della Apple e senza far sapere nulla agli sviluppatori.

Il fondo Apple lo toccò quando, a seguito delle lamentele di tutti i programmatori a cui erano stati rifiutati gli applicativi (su cui avevano lavorato anche per mesi), Apple ebbe l’ardire di ricordare ai programmatori che anche le lettere di rifiuto di Apple ricadevano sotto il “non disclosure agreement”, e quindi non potevano in nessun caso essere pubblicate.

iPhone SDK
App Store: l’Eldorado degli sviluppatori e di Apple

E’ anche vero, però, che il nuovo modello di vendita delle applicazioni nell’App Store, sembrava quasi essere la nuova Eldorado degli sviluppatori di tutto il mondo: a fronte di una visibilità mondiale di iTunes e di una banda illimitata per la gestione del download degli applicativi e dei relativi update, il programmatore poteva guadagnare il 70% del costo dell’applicazione, e ciò si tramutò, per molti, in guadagni stratosferici: da 2.000$ al giorno per la sviluppatrice di 2 Across (un gioco di cruciverba), a 250.000$ in 60 giorni a fronte di un costo per copia di 2,39 €, per un gioco a incastri come Trism.

Così, da quando Apple inaugurò l’App Store su iTunes Store, sono stati scaricati oltre 60 milioni di programmi per il cellulare, vendendo applicazioni per un milione di dollari al giorno solo grazie a App Store. Considerando che Cupertino ha una percentuale pari al 30% sulle somme ricavate dalle vendite delle applicazioni, mentre il 70% resta ai rispettivi sviluppatori, potete capire come sia facile considerare l’App Store una Eldorado per i programmatori!

Tutto ciò, abbinato al successo planetario degli iPhone 3G e all’incremento continuo delle vendite dei Mac, portò il valore di mercato di Apple al 3° posto (AAPL $157,012,662,240), superando quello di Google che cadeva al 4° posto (GOOG $156,392,862,560). E pensare che il CEO di DELL, durante la crisi di Apple degli anni ‘90, suggerì di liquidare la società e dare i soldi agli azionisti.

La rimozione della clausola NDA

Sarà stato l’enorme successo delle vendite su AppStore o, semplicemente, le troppe critiche provenienti da programmatori e giornalisti, che finalmente, la strategia della Apple iniziò a cambiare rotta, tanto che la società decise di rimuovere le clausole di segretezza NDA (non disclosure agreement) dal contratto di sviluppo dell’iPhone. Tramite un annuncio ufficiale nella sezione dedicata agli sviluppatori, l’azienda rende noto che veniva rilasciato un nuovo contratto privo delle clausole NDA per tutte le applicazioni già rilasciate. Nella nota, Apple si è giustificò dichiarando di aver imposto così stringenti vincoli al fine di proteggere, unitamente ai brevetti, le innovazioni dell’azienda, riconoscendo nelle NDA una seria minaccia per gli sviluppatori.

I libri per programmare con l’iPhone

iPhone Developer’s Cookbook, The: Building Applications with the iPhone SDK Da questo punto in poi, la strada è stata tutta in discesa per gli sviluppatori poiché, finalmente, è stato possibile pubblicare libri e condividere informazioni sulle tecnologie di iPhone al fine di agevolare la condivisione delle conoscenze sulla programmazione di questo dispositivo mobile. In breve tempo sono iniziati ad apparire i primi libri sullo sviluppo di applicazioni per iPhone e iPod Touch. Tra questi, quelli probabilmente più attesi, sono stati, entrambi in lingua inglese, “iPhone SDK Development”, realizzato da The Pragmatic Programmers (acquistabile qui in formato elettronico o cartaceo) e “iPhone Developer’s Cookbook, The: Building Applications with the iPhone SDK”, di Erica Sadun, (acquistabile qui sia in formato elettronico che cartaceo).
Un altro libro interessante è anche: Beginning iPhone Development: Exploring the iPhone SDK, con tanto di codice sorgente degli esempi da scaricare e un capitolo da leggere.

Quindi, l’editore The Pragmatic Programmers, pubblicò anche un interessante video introduttivo gratuito, della durata di 22 minuti, liberamente scaricabile qui, sulla programmazione con l’iPhone e mettendo a pagamento i successivi video più specifici.

Apple’s iPhone Tech Talk World Tour

Infine, il 9 Ottobre 2008, Apple lanciò in grande stile l’Apple’s iPhone Tech Talk World Tour, una sorta di seminario speciale made in Cupertino che avrà una tappa nelle 24 città più importanti del mondo (tra cui, il 19 Novembre anche Roma per l’Italia), con lo scopo di fornire le basi per quanto riguarda la programmazione con XCode e quindi su come creare Applicazioni per iPhone. Come si legge dalle note, sembra che i corsi siano rivolti non soltanto ai veterani, ma anche ai novizi ed ai professionisti dell’IT. La partecipazione è gratuita, ma il numero di posti è limitato (io mi sono iscritto nella speranza che mi accettino), ed è dedicata soltanto alle persone che hanno un account da developer sul sito Apple.

Apple
Siti che pubblicando tutorial per programmare con iPhone

Se desiderate imparare a programmare l’iPhone, magari per andare preparati al seminario Apple di Roma o semplicemente per guadagnare qualcosina dalla vendita dei vostri applicativi, vi consiglio, oltre che a scaricare l’SDK, anche un paio di siti interessanti. Il primo è di Apps Amuck che ha lanciato un’iniziativa unica: per 31 giorni pubblicherà un tutorial giornaliero (comprensivo anche di esempio pratico funzionante) in cui illustrerà un progetto per piattaforma iPhone e iPod Touch. Ognuno dei mini progetti illustra una diversa funzione presente nell’SDK, mostrando anche tecnologie che normalmente non vengono trattate dai libri.
Il secondo sito che voglio suggerirvi è, invece, la migliore proposta italiana per sviluppare con l’SDK dell’iPhone: iPhone and Go (prima residente su piattaforma WordPress), un blog che, giorno dopo giorno, vi insegna a programmare per questa affascinante piattaforma Touch.

Altri riferimenti utili per programmare con XCode sono, senza dubbio, XCode Italia, la comunità italiana per gli sviluppatori di XCode (e quindi, non solo per iPhone, ma per tutto l’ambiente di programmazione di Mac OS X).

Per finire, se amate gli screencast, allora vi suggerisco iPhone Development Central Website, un sito che, tramite utili video tutorial in inglese (divisi per tra fasi di apprendimento: Beginner, Intermediate e Advanced), vi spiega come programmare con l’iPhone SDK.

UPDATE: L’Università di Stanford ha iniziato, pochi mesi fa, un corso relativo allo sviluppo delle applicazioni su iPhone, chiamato “iPhone Application Programming”. Da ieri sono disponibili i PDF di questo corso; vi elenco qui le lezioni da scaricare divise per argomentazioni:

Slide :
01-Introduction.pdf
02-ObjectiveC.pdf
03-CustomClasses.pdf
04-ModelViewController.pdf
05-ViewsAnimation.pdf
06-MoreViewsAndAutorelease.pdf
07-ViewControllers.pdf
08-NavigationTabBarControllers.pdf
09-TableViews.pdf
10-Data.pdf
11-Performance.pdf
12-TextInputPresentModal.pdf

Compiti :
Assignment1B.pdf
Assignment1A.pdf
Assignment2A.pdf
Assignment2B.pdf
Assignment2B-Walkthrough.pdf
Assignment3.pdf
AssignmentPresence1.pdf
Presence2Files.zip
AssignmentPresence2.pdf
Presence3Files.zip
AssignmentPresence3.pdf

Progetti d’esempio
ViewsExample.zip
08-MyTabBar.zip
09-MyTableView.zip
09-Scroll.zip
10-MySQLiteTableView.zip
10-MyFlickrTableView.zip
11-LetsMakeAThread.zip
11-ThreadedFlickrTableView.zip

Potete trovare i nuovi aggiornamenti e seguire le lezioni al seguente link.

Tag:amazon, app, app-store, Apple, iPhone, ipod-touch, itunes, Libri, Mobile, NDA, programmatori, programmazione, screencast, sdk, Tutorial, Video
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