Nella speranza che questa festività possa donarvi tutta la magia della primavera, auguro a tutti i miei lettori e ai miei amici una serena e gioiosa Pasqua!
Omaggio a Marco Paolini su Rai Web: 5 video di narrazione televisiva
Oggi voglio suggerirvi la visione di alcuni interessanti video su Rai.tv dedicati a Marco Paolini, attore teatrale, autore e regista, riproponendo sul web 5 racconti brevi andati in onda nel 2003/2004 durante la trasmissione Report. Il video portale della Rai li ha messi online ieri 5 Marzo 2008, in occasione del compleanno di Marco Paolini, riproponendo i monologhi del suo famoso repertorio che appartiene al cosiddetto teatro civile: “U.238“, “Trecentossesanta lire“, “Binario illegale“, “Bhopal“, “Cipolle e libertà“.
Si passa, così, dal viaggio autobiografico nell’Italia conosciuta stazione dopo stazione, attraverso i ricordi di un bambino cresciuto sui treni, fino ad arrivare alle tristi vicende dell’uranio impoverito in relazione alle missioni militari in Kosovo e Bosnia.
Inutile dire che questi originali esperimenti di narrazione televisiva (di circa 35 minuti ciascuno) sono davvero coinvolgenti e la quasi totalità del merito va alla maestria di Marco Paolini. Unica grande protagonista è la voce dell’attore che coinvolge gli spettatori in una storia animata da una intensa interpretazione e una convincente visione del mondo.
Infatti, il teatro che Marco Paolini ci propone, sulla scia della lezione del Mistero Buffo di Dario Fo, si fonda quasi esclusivamente sul racconto di un performer che, senza trucco, costumi o scenografia, assume la funzione di narratore, con la propria identità non sostituita, cioè senza interpretare un personaggio.
Drawspace: 150 tutorial per imparare a disegnare a mano libera
Chi non è un artista ha sempre il sogno, riposto in un cassetto, di poter un giorno imparare a disegnare a mano libera con la stessa facilità di come si può leggere un libro. Molti hanno del talento innato ma tanti altri hanno solo molta buona volontà che, unita alla pratica e a qualche trucchetto svelato dai più valenti professionisti della grafica, riescono a realizzare qualcosa di veramente impensabile.
A venire in aiuto dei neofiti (ma anche, perché no, dei professionisti che hanno sempre voglia di imparare qualcosa di nuovo) è nato Drawspace, una community dedicata al disegno a mano libera, che raccoglie oltre 150 tutorial corredati da esempi ed immagini (divisi in 3 categorie: Beginner, Intermediate e Advanced) su come imparare a disegnare a mano libera.
Il sito è in inglese e necessita di un registrazione gratuita, ma è di facile consultazione perché tutte le lezioni mostrano passo dopo passo come poter disegnare un oggetto, un animale o un cartone animato, partendo dalla realizzazione di semplici figure geometriche che, opportunamente collegate fra loro e con un briciolo di fantasia, possono trasformarsi in veri e propri capolavori.
Ed ecco che è possibile imparare come disegnare una tartaruga:
oppure un simpatico cagnolino
o, anche, il ritratto di una ragazza:
Il sito visualizza del tutto gratuitamente tutte le guide in flash; se però avete la necessità di scaricarvi il pdf relativo dovete sottoscrivere un abbonamento di 25 dollari per tre mesi. Molto utili le sezioni Gallery e il Forum dove poter condividere esperienze, tecniche e pareri con gli altri utenti.
Insomma, Drawspace è un buon riferimento online (forse la migliore nel suo genere) per chiunque sia interessato a imparare o migliorare le tecniche di disegno.
Cosa è il Calgary Corpus e come si eseguono i test di compressione
Nonostante, per gli usi quotidiani, tutti noi siamo soliti usare uno o due tool di compressione come, per esempio Zip o Rar, in realtà esistono numerosi altri tool (7zip, UHARC, KGB…) in grado di eccellere nella compressione di particolari formati di file piuttosto che altri. Questo significa che, ad ogni nuova release di questi programmi, nasce una vera e propria sfida a chi comprime di più e più velocemente. In queste gare “virtuali”, è possibile stabilire in diversi metodi il tasso di compressione, ma, normalmente, siccome il tasso di compressione può variare a seconda del formato di file usato (che sia un file ascii o binario, che sia una bitmap o un jpeg) di solito si usano dei file di test creati appositamente per tenere in considerazione più aspetti.
Il più famoso è sicuramente il Calgary Corpus, una collezione di testo e dati binari creato da Ian Witten e Tim Bell (due ricercatori dell’Università di Calgary in Nuova Zelanda) nel 1980 e comunemente usato dal 1990 sino al 1997, anno in cui è stato sostituito dal Canterbury Corpus, una collezione di dati creata dall’Università di Canterbury in Nuova Zelanda, creata appunto per migliorare e sostituire il precedente in modo da realizzare migliori benchmark sugli algoritmi di compressione dati di tipo lossless.
Attualmente, però, il Calgary Corpus è ancora molto usato per i test di comparazione tra programmi di archiviazione e compressione.
Se volete sperimentare voi stessi il tasso di compressione dei programmi che usate, da qui è possibile scaricare, via anonymous ftp, il Calgary Corpus, dove è possibile trovare diverse tipologie di file (sempre in lingua inglese) a seconda se si voglia eseguire test su codice sorgente, pacchetti compilati, libri, articoli di giornali, bibliografie, immagini etc: bib, book1, book2, geo, news, obj1, obj2,
paper1, paper2, paper3, paper4, paper5, paper6, pic, progc, progl, progp.
Ultimamente è stato realizzata una nuova homepage per il Calgary Corpus dove è possibile scaricare anche tutto il pacchetto completo del Calgary Corpus, ma, per completezza, è possibile scaricare anche altre collezioni di testo, come il The Canterbury Corpus, The Artificial Corpus, The Large Corpus, The Miscellaneous Corpus.
Non mi resta che augurarvi buon divertimento!
Auguri di Buon Natale a tutti i miei lettori!
Auguri di Buon Natale a tutti quanti i miei lettori, a chi mi segue da solo qualche giorno agli affezionati che da anni pazientemente scorrono le pagine del mio sito. Eh si, perché devo dire che è solo merito vostro se questo è il quarto natale che festeggio su questo blog.
Non mi resta, quindi, che augurare di cuore a tutti voi di passare un felice e sereno Natale con le vostre famiglie!
La Coda Lunga dei piccoli blogger: come un grande numero di blogger di bassa popolarità può generare piú traffico rispetto al numero limitato di blogstar
Prendendo spunto da questo articolo ho voluto approfondire il concetto di “Coda Lunga” (The Long Tail) applicata nella vita reale e in quella dei blogger.
Per Coda Lunga s’intende quegli eventi poco frequenti o di bassa ampiezza (la Coda Lunga, rappresentata dalla porzione arancione della curva) che possono cumulativamente superare in numero o in importanza la porzione iniziale della curva (in rosso), di modo che presi tutti insieme rappresentano la maggioranza. Questo vuol dire che i prodotti a bassa richiesta o con ridotti volumi di vendita possono collettivamente occupare una quota di mercato equivalente o superiore a quella dei pochi bestseller o blockbuster.
Cosa significa il termine Welfare e perché usare un termine inglese per indicare un ministero dello Stato Italiano?
In questi giorni non si è fatto altro che parlare di Welfare: ma chi sa effettivamente cosa significhi? Da un piccolo sondaggio che ho potuto fare mi sembra che ci sia molta confusione a riguardo, anche perchè definire con una parola inglese un ministero della Repubblica Italiana non credo sia stata una cosa giusta, quasi come ad indicare che la nostra lingua non abbia abbastanza termini o sfumature per definire questa carica dello Stato.
Partiamo dalle origini: il termine Welfare (letteralmente significa “benessere“, “star bene”) è stato coniato in Gran Bretagna dopo la prima Guerra mondiale, per descrivere il tipo di Stato “ricostruito” dal governo laburista che si impegnò ad aiutare le fasce di popolazione più in difficoltà.
Il potere politico, nel Welfare State, poteva essere impiegato per modificare, con mezzi legislativi e amministrativi, il gioco delle forze del mercato in tre possibili direzioni:
- Garantire ai singoli e alle famiglie un minimo reddito indipendente dal valore di mercato del loro lavoro o dal loro patrimonio;
- Ridurre l’insicurezza sociale mettendo chiunque in grado di far fronte a difficili congiunture: malattia, vecchiaia, disoccupazione;
- Garantire a tutti, senza distinzione di classe e di reddito le migliori prestazioni possibili (l’ottimo non il minimo) relativamente a un complesso di servizi predeterminati”.
Il termine Welfare è sopravvissuto alla caduta di quel governo (1951) e in senso lato, oggi, sta ad indicare lo Stato Sociale, conosciuto anche come Stato assistenziale, ovvero quel sistema di norme con il quale lo Stato cerca di eliminare le diseguaglianze sociali ed economiche fra i cittadini, aiutando in particolar modo i ceti meno abbienti.
Stare “on welfare” significa ricevere sostegno finanziario o altro tipo di assistenza da parte del governo perché poveri.
In Italia si è “preso in prestito” il termine Welfare dagli inglesi per definire il settore dello Stato che dovrebbe occuparsi delle fasce più deboli (disabili, lavoratori subordinati, pensionati ecc..), settore che una volta si chiama Previdenza Sociale.
In questi giorni se ne parla tanto perchè secondo alcuni politici in finanziaria sono stati destinati pochi fondi a questo settore; quindi se si parla di pensioni, si parla anche di previdenza sociale, e gioco forza stiamo parlando anche di Welfare.
Pensieri e riflessioni su Second Life: dal concetto di Realtà Programmabile a quello di Realtà Aumentata
Dopo aver letto questo libro e dopo aver scorrazzato per un po’ nel mondo virtuale di Second Life, ho voluto buttare giù qualche riflessione su questo affascinante mondo, perché quando si entra in Second Life, sembra di dare uno sguardo lucido al prossimo futuro.
I PRIM e gli script LSL
Per una manciata di Linden Dollar
La Realtà Aumentata di Second Life: Telepatia, Skin, Volo e Teletrasporto
Second Life non è un vero gioco: non esiste un inizio nè una fine e gli obiettivi li stabilite voi!
Le aziende in Second Life
Letture e video interviste consigliate
Cosa significa Killer Application?
La locuzione inglese Killer Application, spesso utilizzata nel gergo dell’informatica, dell’elettronica, dei videogiochi e in altri settori, significa letteralmente applicazione assassina, ma viene intesa nel senso metaforico di applicazione decisiva, vincente. Essa si riferisce a un prodotto di successo costruito su una determinata tecnologia, grazie al quale la tecnologia stessa penetra nel mercato, imponendosi rispetto alle tecnologie concorrenti e aprendo la strada alla commercializzazione di altre applicazioni secondarie. Uno dei contesti in cui questa espressione viene usata più frequentemente è quello delle console per videogiochi; in questo caso la killer application (o killer game) è un gioco di grande successo, disponibile in esclusiva su una certa console, e che quindi contribuisce al successo della console stessa rispetto alle concorrenti.
Più in generale, però, per applicazione killer si intende qualcosa che “si afferma in modo pervasivo e irresistibile distruggendo rapidamente i prodotti e servizi già affermati con i quali entra in concorrenza”.
Nel corso del progresso tecnologico sono accadute, talvolta, cose del genere.
Circa cent’anni fa si è messo in moto un prodotto “assassino”, l’automobile, che in una parte del mondo ha sostituito cavalli, asini, muli, buoi, cammelli ed elefanti come mezzo di trasporto. Gli animali non si sono estinti: si continuano a usare i cavalli per divertimento, sport, spettacolo e business (ippodromi e scommesse), si continuano ad allevare bovini – e se una specie è minacciata di estinzione si cerca di proteggerla. Ma nell’area “mezzi di trasporto” (e nei paesi più industrializzati) l’assassinio c’è stato.
Nella maggior parte dei casi, però, finora le nuove tecnologie si sono aggiunte alle vecchie senza sopprimerle. La stampa è cambiata ma non è stata eliminata dalla radio, né dalla televisione. La riproduzione della musica non ha provocato la chiusura delle sale da concerto o dei teatri d’opera.
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