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Dal 2004 il blog di Antonio Troise

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Mar 13 2017

CloudTV: come guardare la tv sul Mac

Posted by Antonio Troise
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Se fino a qualche anno fa per guardare la televisione sul proprio computer occorreva dotarsi di un sintonizzatore tv usb e di una antenna, oggi è possibile farlo molto più velocemente con una semplice connessione internet, in quanto quasi tutta la totalità dei canali televisivi offre un servizio di streaming televisivo. Il vantaggio indubbio è, laddove non vi siano restrizioni geografiche (superabili attraverso la configurazione opportuna di una VPN gratuita), la possibilità di visualizzare anche canali televisivi di altre nazioni, altrimenti irraggiungibili via etere.

Se teoricamente, con un buon player video come VLC o Kodi e un po’ di pazienza, è possibile crearsi la propria playlist video, in commercio esistono ottime soluzioni di player iptv già configurati e continuamente aggiornati. Tra tutti, secondo me, spicca l’ottima app per MacOS: CloudTV.

Caratteristiche

CloudTV consente di vedere centinaia di canali televisivi da tutto il mondo (Regno Unito, Irlanda, USA, Francia, Italia, Belgio, etc) direttamente via internet sia a tutto schermo che all’interno di una finestra ridimensionatile che può restare sempre in primo piano.

L’indubbio vantaggio è che questa app presenta un aspetto grafico gradevole con la lista dei canali in una barra a scomparsa sulla destra. Oltre a disporre della possibilità di attivare i sottotitoli (se presenti) offre anche l’indubbio vantaggio di poter inviare il flusso su monitor o televisore collegati ad una Apple TV sfruttando AirPlay. In questo modo, per esempio, sarà possibile guardare canali stranieri sul proprio televisore di casa, in maniera davvero semplice ed intuitiva (sempre se per quei canali sono sono attivate le restrizioni geografiche che evitano le violazioni dei diritti televisivi).

Dalla Preferenze del programma è possibile scegliere se se avviare automaticamente l’ultimo canale aperto oppure indicare quali canali elencare nella playlist.

Molto comode le scorciatoie di tastiera per abbassare/alzare il volume o per cambiare canale.

Inoltre, devo dire, che gli sviluppatori, almeno al momento, tendono a rilasciare frequenti aggiornamenti della applicazione includendo sempre nuovi canali televisivi disponibili.

Dove comprarlo

L’applicazione può essere provata gratuitamente per una settimana scaricandola dal sito CloudTVApp e la si può comprare al prezzo di 9,99€. Gli unici requisiti minimi sono la presenza di OS X 10.10 e una connessione a Internet.

Tag:apple-tv, iptv, mac, streaming, tv
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Set 14 2012

Recensione myTV 2GO-m: come guardare e registrare la TV digitale terrestre sul nuovo iPad, iPad 2 e iPhone 4S

Posted by Antonio Troise
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La Hauppauge ha recentemente rilasciato sul mercato il myTV 2GO-m. Questo accessorio per i dispositivi Apple permette di guardare e registrare la TV digitale in chiaro (dato che non dispone di una smartcard) sul nuovo iPad, iPad 2 e iPhone 4S, grazie alla antenna integrata che viene utilizzata per ricevere i segnali TV DVB-T, senza, quindi, alcuna necessità di connessione dati (per il suo utilizzo non è necessario attivare alcun contratto e le trasmissioni sono ricevute via etere per cui non incidono sul traffico dati).

MyTV 2GO-m - Confezione

Il myTV 2GO-m include anche la possibilità di impostare i propri canali Preferiti, oltre che ad un evoluto sistema di EPG integrato nell’applicazione, che vi permette di conoscere i palinsesti dei programmi TV.

MyTV 2GO-m - Setup

Infine, è possibile registrare anche i programmi TV desiderati o mettere la diretta TV in pausa (Time Shifting) quando si vuole.

Quello che più mi ha stupito di questo prodotto è stata, oltre alla sua compattezza, anche la sua estrema semplicità di installazione: è sufficiente scaricare l’App gratuita, collegarlo ed effettuare la scansione dei canali. In soli 3 semplici passaggi il myTV 2GO-m è pronto!

Ma andiamo per gradi e vediamo nel dettaglio le caratteristiche prodotto.

Caratteristiche del myTV 2GO-m

Specifiche

  • Ricevitore TV DVB-T in chiaro con batteria integrata
  • Collegamento al tuo nuovo iPad, iPad 2 o iPhone 4S tramiote il connettore 30-pin dock
  • Dimensioni 30 x 51 x 12 mm (LxLxA)

Requisiti di sistema

  • Nuovo iPad, iPad2 e iPhone 4S (credo anche con il prossimo iPhone 5, sempre che si abbia l’apposito adattatore al nuovo connettore Lightning)
  • Account su iTunes store per il download dell app TV (gratis)

Incluso nella confezione

  • myTV 2GO-m ricevitore DVB-T
  • Cavo USB (per la carica della batteria del myTV 2GO-m)
  • Guida d’installazione rapida
Installazione

Ecco una dettagliata guida su come installare il myTV 2GO-m.

  1. La prima cosa da fare la prima volta, è quella di ricaricare la batteria del myTV 2GO-m. Per caricarla, è sufficiente collegare il cavo USB in dotazione nella porta microUSB del dispositivo e collegare l’altra estremità nella porta USB del vostro computer (o qualsiasi altro alimentatore USB). Durante la ricarica il LED che indica lo stato della batteria, sarà rosso. Quando la batteria è completamente carica il LED si illuminerà di verde.

    Lo scopo della batteria è quello di alimentare in modo autonomo la periferica, così la batteria del vostro iPhone/iPad non verrà consumata ulteriormente dall’utilizzo del MyTV 2GO-m. In condizioni normali, la batteria interna permette la visione della TV per circa 2 ore. Dopodiché, quando la batteria sarà scarica, è possibile abilitare, da una configurazione software dell’app, l’alimentazione del MyTV 2GO-m utilizzando la batteria del dispositivo Apple e ciò permetterà la visione della TV per ulteriori 9 ore (in modalità “Uso in aereo”). Infatti nel libretto di istruzioni è ben evidenziato il consiglio di usare la modalità “Uso in aereo” in modo da guardare la TV a lungo senza la necessità di ricaricare l’iPad

  2. Installare da App Store l’applicazione gratuita myTV 2GO powered by Fuugo
    MyTV 2GO-m - App Store
  3. Inserire il dispositivo al connettore 30 pin e automaticamente si avvierà l’applicazione appena scaricata (questo succederà anche quando si sbloccherà il proprio iPad/iPhone dallo standby, sempre se il myTV 2GO-m è rimasto ancora connesso). Essendo questa la prima apertura, l’applicazione ci guiderà alla configurazione iniziale.

    La prima schermata che ci verrà mostrata sarà quella del tipo di dispositivo da installare.

    MyTV 2GO-m - Setup

    Quindi dovrete selezionare la nazione in cui vi trovate, in quanto le frequenze variano a seconda di dove si è:

    myTV 2GO-m - Setup

    Prima della ricerca dei canali, partirà una breve spiegazione dei comandi della APP, comandi che sfruttano appieno le gestures native dei dispositivi Apple. In particolare:

    • Dito verso il basso: menu principale
    • Dito verso l’alto: barra canali
    • Dito verso l’alto per 2 volte: controllo riproduzione
    • Dito verso sinistra o destra: seleziona il canale precedente o successivo
    • Toccare lo schermo: informazioni della Guida TV (toccare nuovamente per nasconderle)
    MyTV 2GO-m - Setup

    A questo punto si giunge alla parte di scansione dei canali che durerà, a seconda della potenza del segnale DVB-T, qualche minuto.

    MyTV 2GO-m - Setup

    Finalmente l’applicazione sarà pronta per fare zapping e potrete visualizzare i vostri programmi tv preferiti.

    MyTV 2GO-m - Setup

    mentre scorrendo semplicemente un dito verso l’alto, sarà possibile visualizzare una lista orizzontale dei canali:

    MyTV 2GO-m - Setup
Registrazione e Time Shift

L’applicazione include un sistema di EPG (la guida elettronica dei palinsesti dei programmi TV) e consente, oltre alla registrazione del programma che si sta a guardando, anche un comdo Time Shifting, ovvero la messa in pausa del programma che si sta vedendo.

Per registrare il proprio programma tv preferito, sarà sufficiente toccare lo schermo e nella finestra di informazioni della Guida TV, premere il pulsante Registra.

Una volta terminata la registrazione sarà possibile visualizzarla insieme a tutte le altre:

MyTV 2GO-m - Registrazione

Anche il Time Shift è attivabile con estrema semplicità: toccando una volta lo schermo, oltre alla maschera di informazione del programma, verrano visualizzati anche due schede in basso.

MyTV 2GO-m - Registrazione

Scegliendo quella relativa ai Controlli potremmo mettere in pausa la trasmissione per poi riprenderla non appena lo desideriamo.

MyTV 2GO-m - Registrazione
Prove sulle registrazioni

Anche se non c’è scritto da nessuna parte è ovvio che l’applicazione sfrutterà lo spazio libero dell’iPad/iPhone per registrare i programmi o metterli in pausa (ovviamente quelli in pausa occuperanno lo spazio del disco solo temporaneamente) ma, siccome su iOS lo spazio massimo messo a disposizione per una singola applicazione è di 4GB, lo stesso varrà per myTV 2GO powered by Fuugo.
Da una prova che ho potuto effettuare, una registrazione di circa 1 minuto dovrebbe occupare poco meno di 20 MB di spazio, per cui con con 4GB a disposizione è possibile registrare un paio di film di due ore scarse l’uno.

MyTV 2GO-m - Registrazione
Conclusioni

Il myTV 2GO-m è uno dei più piccoli, se non il più piccolo, sintonizzatore TV per iPad/iPhone 4S che consente di guardare la TV DVB-T per diverse ore e in qualsiasi posto, nonostante le sue dimensioni ridotte.
Il suo peso contenuto di 20 grammi, il suo design elegante simile ad una chiavetta USB, la sua estrema semplicità di installazione e di utilizzo, lo rendono un prodotto appettibile ai più, ma sopratutto a coloro che per lavoro o per vacanza si trovino lontano da casa ma non vogliano perdere le proprie trasmissioni televisive preferite.

Su Amazon lo potete trovare in vendita da diversi fornitori con un prezzo variabile. Il prezzo indicato, per la vendita al pubblico, è di 99 euro: dato che il prodotto funziona magnificamente, ritengo, quindi che il prezzo sia più che adeguato.

Tag:Digitale Terrestre, hauppauge, ipad, iPhone
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Lug 24 2009

Riflessioni sulla innovazione tecnologica e la convergenza mediale

Posted by Antonio Troise
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Cosa rende un prodotto tecnologico maggiormente appettibile rispetto ad un altro? Non è facile rispondere alla domanda, perchè il risultato dell’equazione altro non è che un mix tra la possibilità di offrire maggiori caratteristiche rispetto ad un altro prodotto, a come questo si presenta al pubblico in modo da risultare più trendy e di tendenza. Al giorno d’oggi l’innovazione tecnologica è in grado di regalarci nuove possibilità e la sfida, ora, non è più quello di offrire di più a meno, ma è quella di offrire meno a più, ma includendovi, anche, una esperienza d’uso maggiore rispetto al passato. Mi spiego meglio: grazie alla evoluzione della tecnologia è facile, oramai, veicolare a costi sempre più ridotti più servizi su una stessa infrastruttura. E’ in questo caso che si parla della famosa “convergenza” che, inesorabilmente, porta all’equazione più servizi e prodotti a prezzi ridotti. Basti pensare a tutte le offerte “triple” e “quad-play”, IPTV compresa, in grado di attuare la convergenza voce-internet, vale a dire l’offerta congiunta di voce, dati, video e telefonia mobile in un solo servizio (gli analisti tendono a chiamarla anche “convergenza multimediale su IP“) Qualcosa che fino a qualche anno fa era impensabile! Lo stesso si può dire per il digitale terrestre (DTT) che, all’insegna della convergenza fra tlc, multimedia e broadcasting, è in grado di contenere i costi, aumentare i servizi e garantire elevate performance (almeno teoricamente).

La visione di Negroponte

Il primo grande teorico che per primo affrontò il tema della convergenza nell’ambito della multimedialità (era il lontano 1979), è stato Nicholas Negroponte che dettò le 5 Leggi fondamentali che regolano la convergenza, vista come mix tra telecomunicazioni, informatica e media sulla base della tecnologia digitale:

  1. tutte le informazioni possono essere convertite in forma digitale e soggette alla convergenza
  2. la convergenza è la base della multimedialità ed elimina la distinzione fra i mezzi di comunicazione
  3. la natura stessa della convergenza rende obsoleta in partenza l’imposizione di qualsiasi regola artificiale
  4. la convergenza ha le sue proprie regole naturali
  5. la convergenza è indipendente dai confini dello Stato.
La trasformazione del consumatore

Ma quello che non tutti sanno è che a favorire la cultura convergente è stata fondamentale la trasformazione che ha vissuto, e sta tuttora vivendo, la
figura del consumatore. Infatti, esso non è più visto come uno spettatore passivo ma è uno strumento attivo, critico ed estremamente sociale, sempre alla ricerca di modi nuovi per interagire e disposto anche a migrare su un nuovo media pur di ottenere ciò che cerca. Queste sue nuove proprietà hanno permesso il successo di siti come Facebook, Twitter e Flickr, ma hanno anche mutato il rapporto che l’uomo ha con la tecnologia.

La fusione tra il vecchio e il nuovo

Un altro aspetto molto importante della convergenza mediale, è stato che il lungo processo che ha portato a questo nuovo status della tecnologia, non ha precluso i vecchi media, ma li ha semplicemente fusi insieme ai nuovi, in modo da creare un nuovo flusso informativo in grado di creare contenuti transmediali innovativi. In definitiva, non esiste più il concetto di media associato ad una sola ed esclusiva funzione (la televisione, la radio, il telefono sono strumenti con un solo scopo unidirezionale) ma esiste un unico grande flusso informativo e mediatico in grado di svolgere più funzioni contemporaneamente. Pensate ad esempio quando volete chiamare un amico: per farlo potere usare il caro vecchio telefono su doppino telefonico, oppure il vostro cellulare su rete GSM/EDGE/UMTS, oppure dalla vostra linea digitale con il vostro telefono VOIP, o magari con Skype. Ma questi stessi strumenti possono effettuare, oltre alla telefonate, anche decine di altre funzionalità: pensate ad un telefono come l’iPhone.

Lo stesso Nicholas Negroponte, nel suo bestseller del 1990 “Essere digitali”, tracciava una netta distinzione tra “i vecchi media passivi” e “i nuovi media interattivi”, prevedendo che a breve queste due tipologie si sarebbero separate nettamente. Evidentemente nulla lasciava presagire, invece, nemmeno ad un visionario come Negroponte (ricordiamo che è stato uno sostenitore dell’ambizioso progetto umanitario OLPC – One Laptop per Child), che si sarebbero fusi insieme!

I vantaggi per il consumatore e per l’industria

Tutto questo, ovviamente, se a prima vista è un innegabile vantaggio per il consumatore finale, lo è sicuramente meno per tutto il comparto dell’offerta che vedrà, all’improvviso, il suo potenziale valore nettamente diminuito. Ma il trucco sta nell’offrire di più, facendolo pagare di meno in modo da assicurarsi una maggiore fetta di mercato in modo che il maggior numero di clienti possa riequilibrare le perdite che se si fosse adattato il vecchio metodo di proporre servizi e tecnologie diverse e separate.
E il vantaggio è sotto gli occhi di tutti: prestazioni migliori, costi decrescenti e una percezione di maggiore valore in un prodotto/servizio derivante dall’aggregazione più valori.

L’offerta sul mercato di tutto questo valore aggiunto è frutto della innovazione tecnologica e della convergenza mediale e, nonostante lo stiamo continuamente vivendo, è un fenomeno invisibile a più, ma che procede inesorabile verso mete di integrazione ancora difficili da immaginare.

Tag:convergenza, cultura, dtt, evoluzione, Internet, iptv, Tecnologia
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Nov 17 2008

Calendario dello Switch-off del tv analogica in Italia. Tutti i piccoli problemi dei decoder per il digitale terrestre che nessuno dice e molti sottovalutano

Posted by Antonio Troise
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Secondo il calendario dello Switch-off del TV analogica in Italia, entro il 2010 il 70% degli italiani vedrà la televisione esclusivamente con il nuovo segnale digitale terrestre: saranno circa 14 i milioni di cittadini coinvolti nel 2009 e ben 23 nel 2010 per un totale di circa 35 milioni.
La transizione al digitale terrestre, però, avverrà progressivamente interessando, ogni 6 mesi, varie regioni italiane divise in 16 aree a partire dal secondo semestre del 2009 fino al secondo semestre del 2012. Infatti, a differenza del governo precedente che aveva immaginato una scadenza unica per tutta l’Italia, fissata al 12 dicembre del 2012, il governo Berlusconi ha deciso di indicare un processo regione per regione (qui potete scaricare il relativo decreto legge, mentre qui e qui gli allegati).

Il calendario dello Switch-off del tv analogica in Italia

Il calendario di transizione al digitale è articolato in otto diversi archi semestrali per garantire una continuità radioelettrica tra le diverse aree (onde evitare problemi interferenziali con le regioni limitrofe o con le altre nazioni), considerando, tra le altre cose, anche il numero di emittenti locali presenti, la conformazione orografica del territorio e una ripartizione equilibrata tra Nord, Centro e Sud del Paese, nonché omogenea anche con riferimento alla presenza di famiglie economicamente o socialmente disagiate, al fine di consentire una erogazione di contributi statali bilanciata per ciascuno dei quattro anni del processo di transizione.

Ecco, quindi, nel dettaglio le date (aggiornate con le nuove date dello switch-over):

31 Ottobre 2008
Sardegna

1° Semestre 2009
Valle D’Aosta (tra il 14 e il 23 settembre 2009): switch over già operativo

2° Semestre 2009
Piemonte occidentale (province di Torino e Cuneo): tra il 24 settembre e il 9 ottobre 2009 (switch over dal 20 maggio 2009)
Trentino-Alto Adige: per la provincia di Trento (inclusi 12 comuni delle province limitrofe Bolzano:Aldino-Aldein, Cortina sulla strada del vino-Kurting an der Weinstrasse, Egna-Neumarkt, Montagna-Montan, Ora-Auer, Proves-Proveis, Senale San Felice-Unserelie Verona:Brenzone,Malcesine, Vicenza:Lastebasse, Pedemonte e Valdastico) tra il 15 e il 30 ottobre 2009 (switch over dal 15 febbraio 2009), per la provincia di Bolzano tra il 26 ottobre e il 13 novembre 2009 (non è previsto alcun switch over)
Lazio (esclusa la provincia di Viterbo): tra il 16 e il 30 novembre 2009 (switch over dal 16 giugno 2009)
Campania: tra l’1 e il 16 dicembre 2009 (switch over limitatamente a Napoli e Salerno e altre piccole parti delle province dal 10 settembre 2009)

1° Semestre 2010
Piemonte orientale
Lombardia (esclusa la provincia di Mantova, ma inclusa la provincia di Piacenza)
2° Semestre 2010
Emilia-Romagna
Veneto (inclusa la provincia di Mantova)
Friuli Venezia Giulia
Liguria (esclusa la provincia di La Spezia)

1° Semestre 2011
Marche
Abruzzo
Molise (inclusa la provincia di Foggia)
Basilicata
Puglia (incluse le province di Cosenza e Crotone)

1° Semestre 2012
Toscana
Umbria (incluse le province di La Spezia e Viterbo)

2° Semestre 2012
Sicilia
Calabria

Nota: Per “switch over” si intende l’inizio del passaggio al digitale. Questo avverrà con lo spostamento di Retequattro e Raidue dall’analogico al digitale

Disuguaglianza tra regioni ricche e regioni povere

Questa è la situazione ad oggi. Ora mi chiedo, al momento fatidico dello Switch-off del tv analogica, tutte le famiglie italiane potranno disporre di un decoder digitale terrestre ? Ovviamente la risposta alla mia domanda sarà no e, così, all’indomani del passaggio al digitale, molte famiglie si troveranno con un televisore praticamente inutilizzabile poiché non potrà più ricevere le trasmissioni analogiche via etere!

Switch Off
Immagine tratta da davidemaggio.it

Anche se il Ministero, oltre ad una massiccia campagna di informazione e comunicazione su larga scala, ha già deciso di erogare un contributo alle famiglie con reddito inferiore a 15 mila euro (per un totale di 100 milioni annui), proprio per venire incontro alle famiglie meno abbienti, sono sicuro che molte non riusciranno ad usufruirne, con la conseguenza che ci troveremmo di fronte ad una inaccettabile disuguaglianza tecnologica tra regioni ricche e regioni povere, tra famiglie facoltose e famiglie meno ricche. Una disuguaglianza che dividerebbe drammaticamente la popolazione, ledendo, per i cittadini più in difficoltà, il diritto fondamentale all’informazione.

Contributi per un solo decoder: e chi ha 2 o più televisori?

Il problema, però, credo non sia solo per quelli che non hanno voluto comprare o non possono ancora permettersi un decoder digitale terrestre, ma anche per quelli che già ne hanno uno. Infatti, i contributi alle famiglie prevedono solo un solo sconto per famiglia per l’acquisto di un decoder. Ma, probabilmente, a casa di molti italiani, ci sarà più di un televisore e, quindi, ciò comporterà una indubbia spesa per coloro che vorranno renderli tutti funzionanti.
Faccio un esempio personale: io a casa ho due televisori LCD e un solo decoder digitale terrestre esterno. Quando l’anno prossimo avverrà lo switch off delle frequenze analogiche per la città di Roma, a casa mia solo un televisore potrà ricevere i canali televisivi, mentre per l’altro dovrò fare un ulteriore spesa (senza alcuno sconto) per renderlo compatibile.

Le dimensioni eccessive dei decoder DGTV

Un altro problema del tutto sottovalutato è anche di natura logistica oltre che economica, in particolare riguardo le dimensioni che attualmente hanno i decoder per il digitale terrestre: attualmente, a mio avviso, sono tutti troppo grandi! Sul mercato si trovano solamente decoder digitali grandi quanto una scatola di scarpe e anche i più piccoli e fini sono sempre molto ingombranti. Quello che mi piacerebbe trovare sul mercato è dei decoder DGTV tanto piccoli che si possono nascondere dietro al televisore senza per questo dover attrezzare una base apposita. Infatti, sempre facendo riferimento alla mia esperienza personale, il mio secondo televisore è situato in un posto che non ha altro spazio da dedicare ad un ulteriore apparecchiatura elettronica.

Sul mercato informatico, esistono da tempo, ricevitori digitali terrestri grandi quanto una pennetta USB: perché non fanno lo stesso anche per i televisori? Oppure, se proprio non riescono a ridurne le dimensioni (la scusa che non sia possibile ridurre le dimensioni perché sarebbe impossibile inserire le schede prepagate non regge in quanto non tutti sono interessati ai canali a pagamento), perché non mettono in dotazione anche un supporto VESA standard in modo da poterli installare in maniera invisibile e meno ingombrante dietro qualsiasi televisore LCD (magari prendendo spunto dall’Asus Eee Box)?

Consumi energetici

Per non parlare, poi, del maggiore consumo energetico annuale che ogni famiglia dovrà pagare di tasca propria solo per installare un altro apparecchio elettronico in casa propria, uno per ogni televisore. Secondo la rivista AFDigitale, il costo in euro per la corrente elettrica consumata dal decoder in un anno di utilizzo (stimando 4 ore giornaliere di funzionamento per 300 giorni/anno e il resto del tempo in stand-by) e considerando il costo del KWh pari a 0,16 euro, si può arrivare a spendere sino a 23€ in più all’anno per ogni decoder!

Inoltre, secondo i tecnici di AFDigitale, la grandissima maggioranza degli apparecchi DGTV esaminati, anche quando ufficialmente non lavorano, cioè nessuno guarda la Tv, continuano a sintonizzarsi sul canale dal quale ricevono gli eventuali aggiornamenti firmware (il sistema operativo interno dell’apparecchio). Se si moltiplicano i 6 Watt medi dello stand by di un decoder per i 5 milioni di decoder digitali terrestri attualmente attivi si arriva alla ragguardevole cifra di 30 megaWatt di potenza impegnata l’anno; nel 2012 quando i decoder saranno 35 milioni (calcolo per difetto perché si considera 1 decoder a famiglia) avremo 210 megaWatt di potenza l’anno letteralmente sprecata, solo per lasciarlo in standby, identificando un vero problema “macroecologico“!

Problemi con i telecomandi

Infine, sebbene siano stati finalmente immessi sul mercato, la quasi totalità dei televisori CRT/LCD in Italia, non dispone di un ricevitore DTT integrato, ma solamente esterno, quelli scatolotti ingombranti di cui parlavo prima. Ciò significa che, a meno di non lasciare sempre acceso il decoder digitale terrestre, con ingenti spese annuali, ogni qualvolta si accenderà il televisore, bisognerà anche accendere il decoder.
Ecco una scaletta delle tediose operazioni:

  1. Accendere televisore con il suo telecomando: comparirà una nebbiolina bianco nera perché le trasmissioni analogiche non esisteranno più
  2. Passare sul canale AV
  3. Accendere il digitale terrestre con il suo telecomando

Come capirete, questo sistema, però, comporta qualche scomodità: per esempio, il televisore deve essere impostato sull’ingresso esterno AV e per regolare il volume occorrerà impostare ad un livello medio-alto quello del televisore in modo da avere margine di intervento con quello fornito con il set-top-box.

Questo se si hanno due telecomandi. Se invece si usa un telecomando universale, il tutto risulterà più semplice, in quanto molti sono configurati per programmare le operazioni su più dispositivi con un solo pulsante (ovviamente si deve prevedere una ulteriore spesa che può andare dai 15 euro fino anche ai 100 euro a seconda delle caratteristiche e dai dispositivi gestiti di ogni singolo telecomando universale). Per cui se decido, sempre e solo con il telecomando universale, di accendere il televisore, di default verrà mandato un segnale di accensione anche al digitale terrestre, rendendo di fatto il meccanismo molto più trasparente e semplice. Il problema, però sorge quando il vostro digitale terrestre, come il mio Philips, non si accende con il tasto rosso del telecomando (dedicato di solito all’accensione/spegnimento) ma solo premendo il tasto di un canale (in pratica i tasto rosso serve solo per spegnere il decoder), rendendo di fatto inutilizzabile la procedura di programmazione delle operazioni!

E’ evidente, però, che spesso, nell’usare un telecomando universale, si incorre nel problema di non perfetta compatibilità dei tasti, per cui si può accedere solo alle funzioni di base lasciando ai telecomandi proprietari, quelle più avanzate.

Quanto costa lasciare sempre acceso il decoder?

Se, invece, decidessimo di lasciare sempre acceso il decoder digitale e lasciare sempre sul canale AV il nostro televisore, tutto risulterebbe più comodo e forse più semplice (almeno per coloro che hanno alcuni problemi con i telecomandi come sopra esposto). Ma quanto sarebbero i consumi? Grazie alla tabella di AFDigitale e a questa utility di Michelle Ferretti, si può calcolare che, lasciando il decoder digitale terrestre sempre accesso 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno, si può arrivare a spendere sino a 37€ l’anno in più per ogni decoder digitale terrestre acceso.

Epilogo

Come vedete i problemi per uno switch-off sono molti, alcuni importanti, altri trascurabili, ma sicuramente esistono e non tutti ne sono al corrente.
A questo punto non mi resta che auspicare l’uscita sul mercato (anche se non so se saranno tecnicamente realizzabili) di schede integrate programmabili da inserire in tutte le TV per ricevere direttamente la televisione in digitale terrestre (magari disabilitando la televisione analogica), senza la necessità di avere un decoder esterno o un altro telecomando supplementare, un po’ come accadeva qualche decennio fa, quando si installavano le schede per ricevere il televideo sui televisori!

Tag:decoder, dgtv, Digitale Terrestre, Kwh, lcd, switch-off, telecomando, televisione, televisore, tv
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Giu 19 2008

Arriva Rai4: una televisione che prende spunto dal web

Posted by Antonio Troise
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Dal 14 Luglio 2008 sul digitale terrestre arriva un nuovo canale, Rai4, indirizzato esclusivamente ad un target tra i 15 e i 35 anni con una programmazione giovanile e con qualche idea presa direttamente dal web.
Che sia un caso che il giorno di nascita di questa nuova televisione sia proprio l’anniversario della presa della Bastiglia e con essa della Rivoluzione Francese o una cosa voluta, sta di fatto che a sentire i dirigenti Rai4 (ancora non si sa se sarà questo il suo nome definitivo) dovrebbe essere la nuova realtà televisiva che prende spunto a pieni mani dalla realtà di internet, dei blog e del web 2.0, della User-Generated Content, di Youtube e di Myspace.

Quindi, oltre ad una programmazione classica, fatta di serie cult americane, cartoni animati, programmi musicali e di film (tipo la programmazione di Italia1, che prosegue idealmente il target di RaiGulp, che ha una fascia prescolare sino ai teenager di 14 anni), Rai4 dovrebbe andare anche un po’ oltre, sperimentando un terreno nuovo e diverso da quello delle televisioni generaliste. Forse prendendo spunto dal canale di Telecom Italia, QOOB, l’obiettivo principale di Rai4 è quello di trasformare gli spettatori in autori, capaci di interagire e contribuire a creare quello che va in onda. Un pubblico che sceglie e che abbia gli strumenti per farlo, intervenendo su ciò che va o non va in onda, proponendo il proprio materiale. Un po’ come avviene nelle serie americane in cui i forum, i blog e le petizioni online, riescono ad esercitare una pressione tale da modificare certi sviluppi narrativi, anticipare o posticipare la fine di alcuni personaggi, o addirittura far ricominciare una serie che era stata terminata precocemente (come nel caso di Jericho).

E se non doveste bastarvi, sappiate che a Gennaio 2009, è prevista la nascita di Rai5, anche se ora non si conoscono bene tutti i dettagli.

Come avete intuito, Rai4 vuole essere costruita con gli stessi elementi di collaborazione proprio del web, speriamo solo che, come solitamente è accaduto in passato, la televisione non cannibalizzi le idee genuine, prima facendole proprio, quindi espandendole all’ennesima potenza (sfruttando la potenza delle trasmissioni broadcast via etere) per poi sviscerarle della loro anima vitale.

Tag:dtt, rai, televisione, web, Web 2.0, youtube
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Giu 16 2008

La Rai trasmette gli Europei in Alta Definizione sul Digitale Terrestre ma nessuno in Italia ha il decoder DTT in HD. Dove è possibile comprare i Decoder in Alta Definizione?

Posted by Antonio Troise
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Ieri ho letto sul Messaggero un fatto curioso: sembra infatti che la Rai stia trasmettendo le partite degli Europei di calcio, che ne ha l’esclusiva dei diritti, anche in Alta Definizione solamente sulla piattaforma del Digitale Terrestre. Bene, direte voi, era ora che si iniziassero le trasmissioni in HD. Il problema, però, e che ha scatenato una interrogazione parlamentare, è che attualmente quasi nessuno in Italia dispone di un decoder digitale terrestre per l’Alta Definizione!
Infatti, sebbene in Italia gli utenti dotati di un televisore Full HD o HD Ready siano attualmente 4 milioni e nonostante molti italiani siano dotati di un decoder digitale per la piattaforma satellitare e IPTV, purtroppo, quasi nessun cittadino possiede, ad oggi, un decoder atto a ricevere l’Alta Definizione in digitale terrestre!

Praticamente la Rai sta dando un servizio che nessuno può effettivamente usufruire!

La Rai, però, si difende “confessando” di aver acquistato i diritti degli Europei “solo per il territorio italiano, mentre il satellite copre un’area ben più vasta!”.

Dove trovare i DTT in HD

DTT HD In realtà di Decoder Digitali Terrestri per l’Alta Definizione ve ne sono ancora pochi sul mercato italiano e ancora costano molto per le tasche di un cittadino medio.
E’ recente però la notizia che TELE System, in occasione degli Europei di Calcio (il primo evento trasmesso dalla Rai in alta definizione), ha presentato il ricevitore digitale terrestre Hd TS6510 dotato di uscita HDMI, per tutti i possessori di un televisore Full Hd o Hd Ready. Il ricevitore è disponibile sul sito online di MediaWorld al prezzo di 159 euro, mentre dal 3 Giugno 2008 dovrebbe essere acquistabile anche nelle catene Auchan, Carrefour, Mediaworld e Saturn.

Sempre sul sito di Mediaworld è disponibile un altro decoder DTT in Alta Definizione: è l‘HANTAREX Aries 1000H ma ha un prezzo notevolmente superiore di 249€.

Tag:alta definizione, Europei, hd, high-definition, mediaworld, rai, ricevitore, televisore, tv
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Nov 23 2007

I canali TV a 4:3 rischiano di danneggiare i nuovi televisori LCD a 16:9 se usati nel formato televisivo perché le fasce nere restano impresse sui pixel

Posted by Antonio Troise
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Ecco una interessante proposta dell’associazione di difesa dei consumatore Adiconsum che, approfittando dell’attenzione che questa Finanziaria sta dedicando al digitale terrestre, richiede al parlamento di fare un passo in più e di aggiungere un emendamento che obblighi dal 1° Gennaio 2009 le emittenti a trasmettere in 16:9 (data propizia, perché da allora cesserà anche la vendita di Tv dotate di sintonizzatori analogici). Questo perché sembra che i normali programmi TV 4:3 rischiano di danneggiare i nuovi, costosi televisori “widescreen”, che ormai sono lo standard de facto.
Questa avvertenza è stata trovata, infatti, in un manuale di una Tv Samsung che cita:

“Su un Tv Lcd, l’uso del formato 4:3 per un periodo prolungato può lasciare traccia dei bordi sulla parte sinistra, destra e centrale del video a causa delle differenti emissioni luminose dello schermo”. Per di più, “Questo tipo di danni non è coperto da garanzia“.

Le fasce nere, insomma, tendono a restare impresse sui pixel. La cosa grave è che l’utente ha speso molti soldi per dotarsi di una nuova Tv e poi, se non vuole rischiare di danneggiarla, si ritrova a vedere i programmi Tv in modo peggiore che sui vecchi televisori.

Film 1:1.37 su televisore 16:9 in modalità Normale,Wide e Zoom Il problema è che in questi anni la tecnologia dei televisori ha fatto grandi passi avanti, gli schermi sono diventati piatti, ad alta definizione e “widescreen”, ma le emittenti italiane hanno continuato imperterrite a trasmettere nel vecchio formato 4:3. I programmi Tv su tutte le reti analogiche e in quasi tutti i canali di Sky sono infatti in un formato che è adatto alle vecchie Tv a scatola, a 4:3, dove lo schermo è un rettangolo quasi quadrato. Il widescreen invece è in formato 16:9, un rettangolo allungato ai lati. È una miglioria perché il widescreen meglio dei 4:3 riesce ad abbracciare l’arco visivo dell’utente, da sinistra a destra. Tutte le nuove Tv, infatti, sono così. I film in Dvd sono, ugualmente, in widescreen.

Che succede, invece, quando su una Tv widescreen si vedono programmi trasmessi in 4:3? Ci sono tre alternative, offerte dai menu della Tv: deformare l’immagine per adattarla ai 16:9, fare zoom, o trasmetterla così com’è al centro dello schermo. Tutte e tre le possibilità hanno inconvenienti. La prima rende le figure e le persone appiattite e un po’ tozze. La seconda che ingrandisce l’immagine a tutto schermo mantenendo le corrette proporzioni fa perdere alcune porzioni di immagini ai bordi. La terza conserva la fedeltà dell’immagine: la Tv utilizza l’artificio di creare ai bordi dello schermo due fasce nere, per tagliarlo e trasmettere nel mezzo il programma 4:3.

Il problema, però, è che se si usa quest’ultima alternativa, che dovrebbe essere la migliore per la visione, si rischia di rovinare il proprio televisore 16:9 e, addirittura, di invalidare la garanzia in caso di persistenza dei pixel. Assurdo!

Io, personalmente, non sopporto vedere sprecato 2/3 del televisore per vedermi la TV su un quadrato al centro dello schermo perché così, al posto di un 32 pollici mi ritroverei con un mero 20 pollici. Non sopporto neanche l’idea di tagliare le immagini con l’effetto zoom, così mi sono adattato e la televisione (per quanto ne possa vedere io) la guardo adattata a 16:9. Dopo un po’, si fa l’occhio anche alla deformazione delle immagini ma si rischia di vedere tutti i presentatori più grassi!

Per chi fosse interessato ai formati widescreen e anamorfici, vi consiglio la lettura di questo articolo che spiega nel dettaglio tutti i possibili formati Formati cinematografici e DVD esistenti.

Attribution Image: pinotti.eu

Tag:lcd, tv
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Giu 12 2006

Tuner TV DVB-H su SD Philips

Posted by Antonio Troise
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Dopo i ricevitori TV (analogica e digitale) su pennette USB, finalmente siamo arrivati alle SD. Philips è stata la prima a mostrare al Computex di Taipei una SD card con ricevitore TV integrato compatibile con il nuovo standard digitale Dvb-h. Si chiama TV1000, ha dimensioni di mm 24x39x2.1, ha una piccola antenna estensibile per migliorare la ricezione del segnale e sarà utilizzabile in tutti i device provvisti di slot SD/IO (quindi PC Desktop, Portatili, Palmari, etc).
L’arrivo sul mercato è previsto per l’estate in tutti i mercati, compreso quello europeo, e sarà disponibile anche per i terminali con sistema operativo.
[via newsmobile]

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Apr 10 2006

Cosa è l’MHP

Posted by Antonio Troise
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Mhp MHP è l’acronimo di Multimedia Home Platform ed è lo standard (adottato da RAI, Mediaset, La7, ecc) che permette di offrire servizi interattivi nelle trasmissioni del sistema digitale terrestre.
L’idea chiave dell’MHP è di definire una serie di caratteristiche minime che tutti gli apparecchi prodotti secondo le sue specifiche dovranno avere.
L’MHP è uno standard appartenente alla famiglia DVB, Digital Video Broadcasting, uno standard di trasmissione digitale adottato in Europa, basato sul sistema di compressione MPEG2 e utilizzato in tre varianti: DVB-S per il satellite, DVB-C per le reti cavo e DVB-T per la diffusione attraverso ripetitori terrestri.

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Ott 1 2005

TVdigIT

Posted by Antonio Troise
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TVdigIT Ecco il primo blog italiano sulla Televisione Digitale Terrestre: TVdigIT.

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