Dalla rivista americana “MobilePC Magazine” arriva la Top 100 dei gadget di tutti i tempi. La classifica è distribuita su cinque pagine; parte dalla centesima posizione per arrivare, con calma, alla prima. Dall’ultima pagina è anche possibile inviare suggerimenti per quanto riguarda gadget dimenticati dalla redazione, in premio, ovviamente, un gadget.
Ma come si è potuto decidere cosa è un gadget? Semplice: rientrano nella categoria, oggetti che presentano parti elettroniche o che si possono muovere (una forbice sì, un coltello no, per esempio); oggetti che funzionano di per sé, e non come parti di altri apparecchi (va bene una torcia, non una lampadina. Oppure il notebook, ma non il microprocessore o l’hard disk). E, ultimo, oggetti piccoli. Quanto, non è detto. Ma un esempio rende l’idea: l’aspira briciole sì, il fratello più grande – l’aspirapolvere – no.
La classifica comprende oggetti che tutti conoscono e quasi tutti possiedono, come Intellivision di Mattel (1990), il rasoio elettrico di Schick del 1931 – istruttiva la breve e triste storia che lo accompagna, il Cubo di Rubik (1974), il cancello automatico, i laser pointer, l’abaco, il sestante, l’armonica a bocca, la compactflash card di Sandisk (1994), l’orologio al quarzo (1972), il clapper (estinto…), il Gameboy della Nintendo (25esimo), la biro (1938), il cellulare (il modello promosso a prototipo e collocato in quarta posizione è il Motorola Startac, datato 1996, capostipite dei telefoni “miniaturizzatiâ€?), il Walkman progettato dalla Sony nel 1979 (terzo in classifica), l’iPod (dodicesimo posto), e molti altri.
Il vincitore? L’Apple Powerbook 100 (1991): fu il primo Mac veramente portatile (nel senso che era leggero e non “portabile” come i precedenti laptop esistenti) con uno schermo a matrice passiva in bianco e nero e fu da modello per l’estetica della stirpe di notebook nata dopo di lui.
Sono presenti anche oggetti per cultori,
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