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Oggi vi voglio citare una delle discussioni più lucide sulla crittografia mai esposta, ascoltata sul podcast di 2024 nella puntata del 16/01/2015 da un discorso bellissimo di Matteo Flora.
Per quale motivo non dovremmo dar ragione a quelli che dicono “Io non ho nulla da nascondere e quindi ben vengano o comunque non mi preoccupano i sistemi di controllo delle informazioni dell’NSA o le profanazioni dei nostri dati come fa Google che offre servizi gratuiti e quindi cedo volentieri tutti i miei dati”?
Ci sono 3 risposte che posso dare:
- Prendi una persona che ti fa questo tipo di discorso e chiedigli cortesemente di rimuovere le tendine della finestra del bagno, di aprire la porta del bagno e di lasciarti stare davanti per controllare che cosa fa, e vedi se accetta. Alla fine della fiera è questo quello che accade. Perché c’è una porta davanti al bagno di casa tua? Perché spedisci le lettere in busta chiusa? Perché metti le tende alle finestre? Perché la privacy è un qualcosa che ogni essere umano richiede e un diritto fondamentale. Tant’è che una delle prime definizioni di privacy nel mondo anglosassone è quello di Right To Be Left Alone, il diritto di essere lasciato da solo. Questo diritto viene infranto nel momento in cui la mia vita digitale viene aperta. Tutto ciò che faccio nel mio domicilio digitale è sotto gli occhi nel migliore delle ipotesi dalle forza di polizia.
- Oggi sappiamo chi sono a controllarci: NSA, servizi inglesi e australiani. Ma nel 1939 nessuno in Germania si preoccupava se il suo nome finiva nelle liste degli ebrei di una particolare sinagoga. Nessuno vedeva il problema di essere censiti. Il problema è nato quando questo genere di informazione è diventata sensibile. Ora noi non sappiamo che cosa accadrà da qui ai prossimi 10-20-50-100 anni. Non sappiamo se verranno schedati i nostri nipoti per cose che abbiamo fatto noi. Non lo sappiamo perché al contrario di altre informazioni, non esiste una obsolescenza di questo tipo di dati. Saranno usate contro di noi, chissà quando. Magari quando andremo a dare fastidio ad un altro tipo di realtà.
- Senza la crittografia non esisterebbe l’attivismo (attivisti, quello che un tempo noi chiamavano partigiani) nei paesi che in questo momento non godono di democrazia. La Primavera Araba non avrebbe avuto ragione di essere in quei paesi perché semplicemente in quei paesi vigeva un sistema di largo controllo delle informazioni. Nel momento in cui so che i rivoltosi usano un certo tipo di mezzo di informazioni non sicuro perché non intercettarlo e andarli a prendere in casa? Uno degli ultimi documenti filtrati perché segretati dal governo degli stati uniti, definisce la crittografia come necessaria per la sopravvivenza della democrazia stessa! E’ l’unico modo in cui anche i governi hanno la possibilità di tutelarsi. Non solo non è utile bloccare la crittografia ma tecnicamente impossibile: o blocchiamo i sistemi di crittografia per tutti e quindi nemmeno i militari avranno i sistemi crittografici e puoi solo immaginarti l’assurdità di avere i dati dei militari non cifrati, oppure dobbiamo pensare che il nostro divieto di utilizzare determinati tipi di tecnologia di cifratura venga ovviamente rispetto dai terroristi. Vietando la crittografia non otteniamo che i terroristi non usino più la crittografia ma, al contrario, otteniamo il fatto che solo i terroristi useranno la crittografia.
Articolo interessantissimo. Concordo con l’autore. Violare la privacy del cittadino da parte di un governo è utile solo a chi ha veramente un motivo per nascondersi. Il vecchio detto “se non hai niente da nascondere, non hai nulla di che preoccuparti” è largamente smentito dalla storia. Il solo fatto di offrire un servizio gratuito non da diritto a chicchessia di violare il mio privato. Spesso mi trovo a rinunciare a registrarmi su un sito perché per farlo dovrei accettare clausole che considero vessatorie per la mia privacy. Ma perché, per esempio, per iscrivermi al tale sito devo per forza dare il mio numero di cellulare? Anche i tanto bramati elenchi telefonici con i numeri dei cellulari sono per me una violazione della privacy. Ho lavorato per anni nel settore telefonico e spesso mi ritrovavo a parlare con persone che dicevano d’aver chiesto di non comparire negli elenchi telefonici, eppure questa loro richiesta veniva sistematicamente ignorata dai compilatori. Mi chiedo se esista una legge che obblighi queste aziende ad ottemperare a tali richieste e a pagare una penale se non lo fanno. Se non c’è allora sarebbe l’ora di farla.