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Il Roaming è quella particolare connettività che viene utilizzata dagli operatori telefonici di telefonia cellulare per permettere agli utenti mobili di collegarsi tra loro utilizzando anche una rete non di loro proprietà dietro una quota di pagamento all’altro operatore. Attraverso il roaming, quindi, l’operatore consente all’utente la possibilità di utilizzare il servizio in tutta la nazione e oltre.
Attualmente, quando andiamo all’estero, dobbiamo pagare un sovrapprezzo sia quando effettuiamo una telefonata (roaming originato) sia quando riceviamo una telefonata (roaming in entrata, in questo caso, diversamente da quando ci si trova con il proprio operatore nella sua rete nel proprio paese d’origine, l’utente paga una parte della comunicazione e precisamente quella tratta dal suo operatore all’operatore estero nel paese dove si trova).
La decisione del Parlamento Europeo
Il 3 Aprile 2014 il Parlamento Europeo ha votato a favore dell’abolizione delle tariffe del roaming per i cellulari all’estero, cioè il prezzo aggiuntivo che dobbiamo pagare all’operatore telefonico quando ci troviamo in un paese diverso dal nostro, in modo da rendere più aperto il mercato europeo delle telecomunicazioni. L’abolizione del roaming internazionale dovrebbe avvenire entro la fine del 2015.
Nella pratica, entro la fine del 2015, se una persona viaggerà dall’Italia alla Spagna passando per la Francia, pagherà le telefonate, sms e il traffico dati per navigare su internet sempre allo stesso prezzo, equivalente a quello del suo piano tariffario nazionale (tariffa domestica). Chi ha sostenuto il provvedimento ha spiegato che gli operatori non avranno ricavi inferiori, perché comunque i prezzi più vantaggiosi incentiveranno i loro clienti a usare con meno limitazioni il cellulare quando sono all’estero. Il piano è stato, però, criticato da molti operatori telefonici, preoccupati dalla possibilità di perdere fino al 5 per cento dei loro ricavi in mancanza delle tariffe per il roaming.
Il Permanent Roaming
La cosa è però più complicata di quello che appare, come ho sentito spiegare da Innocenzo Genna, esperto di regolamentazione europea delle telecomunicazioni, nel Podcast di 2024.
Per quanto riguarda l’equiparazione tariffa domestica/tariffa estera, in questo caso gli operatori mobili si potranno riservare la possibilità di continuare ad applicare una sovrattassa roaming, qualora l’utente consumi una quantità di traffico fuori dall’ordinario. Il ragionamento è che, se una persona va all’estero, non ci va per lunghi periodi di tempo (altrimenti si farebbe una SIM estera) ma ci va solo per qualche giorno o settimana e quindi questa novità si applicherà solo al traffico che ragionevolmente viene utilizzato durante un periodo di viaggio all’estero. Sarà l’operatore mobile che deciderà quanto sarà questo traffico, ma ovviamente, ci saranno delle direttive guide europee per evitare che ci siano abusi. Si tratta, comunque di una facoltà, e l’operatore mobile potrebbe rinunciare e dire che la scomparsa del raoming avverrà per qualsiasi sia il tipo e la durata del traffico. Questa facoltà, non molta nota, è stata aggiunta perché probabilmente i piccoli operatori mobili avevano paura del cosiddetto PERMANENT ROAMING, ovvero il roaming permanente. In effetti, con l’equiparazione totale delle tariffe roaming e domestiche, qualsiasi operatore europeo poteva cominciare a vendere SIM in altre paesi diventando un operatore PAN EUROPEO (cosa peraltro auspicabile per i consumatori, ma evidentemente si tratta di uno scenario troppo avveniristico). Probabilmente gli operatori mobili temono che laddove ci sia un costo della vita meno caro e quindi, il costo della telefonia mobile sia meno caro, gli operatori di quei paesi potrebbero far concorrenza “sleale” nei paesi laddove il costo della vita è più elevato.
Il Paradosso
In verità, però, gli operatori mobili per poter servire i propri clienti nei paesi esteri, dovranno acquistare l’accesso a quella rete, e questo costo di accesso potrebbe essere particolarmente elevato. Ciò renderebbe impossibile, per molti operatori europei, fornire questa tariffa unificata domestica/roaming, perché quando i loro clienti saranno all’estero, l’operatore non sarebbe in grado di pagare l’accesso alla rete estera poiché la tariffa che si vedrebbe costretto ad applicare al suo utente, potrebbe essere più bassa del costo all’accesso alla rete. Il che vorrebbe dire che per fornire questo servizio dovrebbero andare in perdita. Il rischio è che, in futuro, molti operatori, soprattutto quelli più piccoli e gli operatori virtuali, non saranno in grado di offrire questo servizio, con un grave disservizio per i loro clienti in quanto la loro SIM varrà solo per il loro paese. Nei casi limite alcuni operatori mobili si vedrebbero costretti ad uscire dal mercato, il che non sarebbe buono in quanto ci sarebbe meno concorrenza e il mercato si concentrerebbe attorno agli operatori più grandi che sarebbero in grado, a quel punto, di aumentare le tariffe domestiche a loro piacimento. Il paradosso sarebbe che magari non pagheremmo più il roaming ma avremmo delle bollette domestiche più elevate che andrebbero a compensare il vantaggio delle scomparsa del roaming.
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