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Finalmente qualcosa di nuovo e a proporcelo è la creatività di rock band indie canadese, gli Arcade Fire, Google Maps e Street View di Google e la potenza di HTML 5, coniugando arte e geoweb in un videoclip su misura per ciascun utente, andando oltre la visione passiva per diventare un’esperienza personale dello spettatore.
In teoria per visualizzare questo piccolo capolavoro (curato dal filmaker Chris Milk) servirebbe Google Chrome ma io l’ho visualizzato senza alcun problema con Safari 5.0.1 per Mac (scordatevi di usare Explorer mentre funziona anche su Safari di iPad o iPhone, ma il tempo di caricamento è più lungo) ma, credetemi vale davvero la pena perché questa esperienza visiva ed emozionale vale ampiamente 5 minuti del vostro tempo!
Una volta che avrete deciso quale browser usare, mettetevi comodi, alzate il volume della casse, e collegatevi al sito del progetto The Wilderness Downtown nato per promuovere il nuovo singolo, “We used to wait“, dell’ultimo album degli Arcade Fire, The Suburbs. Qui vi verrà chiesto di inserire l’indirizzo della casa in cui siete cresciuti (mi raccomando inserite solo la via di dove siete cresciuti perché secondo me fa la differenza), e date l’OK. Dopo aver atteso qualche istante per dare il tempo al motore di caricare, cliccate su PLAY e lasciatevi andare ad una cavalcata emotiva indietro nel tempo, sulle ali di una nostalgia cullata dalle parole e dalla melodia di “We used to wait”.
Quando avete finito di guardare il videoclip interattivo, un vero e proprio, viaggio virtuale tra le vie dove si è nati e cresciuti, tornate qui a leggere… è una cosa che dovrete provare da soli, senza anticipazioni, ed è per questo che non ho voluto riprendere alcun video su Youtube di questo videoclip, perché non potrebbe mai rendere l’idea!
E’ poesia espressa in musica e video, ed è molto più efficace di tanta altri videoclip di registi famosi, perché è un videoclip personalizzabile, fatto su misura sui vostri ricordi, e che lo rende solo vostro! Quando vi ho detto che era importante inserire l’indirizzo di dove siete cresciuti e non del vostro lavoro o di dove attualmente vivete, c’era una ragione: l’aspetto emozionale è molto diverso perché non potrete altrimenti godere di un’esperienza interattiva e personale che mira a stimolare nostalgia e malinconia del passato (che è il tema della canzone). Se guardate il videoclip interattivo, quando vedrete la vostra vecchia casa o quella via in cui giocavate a pallone, piano piano affioreranno dal passato i ricordi della vostra infanzia, rincorrendo l’onda di sensazioni perdute e che per pochi minuti avete ritrovato.
Girato dal regista Chris Milk insieme al Google Creative Lab, sfruttando Google Street View e Google Maps, usa la tecnologia HTML5 (tanto amata da Steve Jobs che vorrebbe sostituirla al Flash), il video ha dato i risultati sperati perché la band indie è prima negli Stati Uniti (156.000 copie vendute in una settimana) e prima in Inghilterra (61.000 copie).
Ho apprezzato molto l’uso sapiente di un filtro seppia sulle immagini di Google Street per rendere uniforme le immagini visualizzate con il videoclip (qui trovate una pagina che descrive le tecniche usate per realizzare questo video interattivo) e molto bella la scena degli uccelli che volano dai rami del messaggio che avete scritto in una finestra ad un’altra (dando un senso di continuità al tutto, in modo da far sembrare un tutto l’uno l’ambiente creato a tempo di musica) con le immagini della via inserita in precedenza, e diventando, poi, alberi cresciuti sull’asfalto.
Vi lascio con la migliore descrizione del video che ho trovato:
Dopo aver inserito l’indirizzo della via dove abitavate da bambini parte un video con un ragazzino che corre, cappuccio della felpa calato. Si aprono altre finestre del browser, a tempo di musica: uno stormo di uccelli che reagisce al movimento del mouse, e soprattutto le immagini della via che avete inserito, inquadrata a volo d’uccello. Al centro della vostra via, lontano, il ragazzino che corre. Le finestre del browser continuano poi ad aprirsi e spostarsi: gli uccelli sorvolano la vostra casa, l’inquadratura si avvicina al portone quando il ragazzo smette di correre, e tutto inizia a girare intorno a lui. Gli uccelli volano via, noi ci allontaniamo di nuovo verso il cielo e sullo schermo appare un foglio bianco, in cui ci viene chiesto di scrivere o disegnare — con mouse e tastiera — un messaggio per il bambino che un tempo viveva lì, con un segno che si disperde poi in rami e rivoli. Lasciato il messaggio si torna nella vostra via, dove gli uccelli si lanciano in picchiata verso la strada, diventando alberi allo scontro con l’asfalto, e ricoprendo di verde la città.
Bello il video. Carino il risultato (e questo depone tanto a favore di HTML5 che può giocare col browser in una maniera impressionante) e gradevole anche la musica. Infine… ottima idea quella di tornare a scrivere qualcosa da queste parti! 😉
Ciao,
Emanuele
fortuna che ci sono gli artisti che sfruttano sempre le nuove tecnologie…altrimenti!!! bella chicca 😉
“poesia espressa in musica e video”
verissimo. Poesia che per una volta nasce non da chi la tecnolgia la teme e la evita, ma a chi vuole sfruttarla per andare oltre ad ogni immaginazione. E’ cosi che bisognerebbe trattare i nuovi strumenti.. non denigrandoli a prescindere, ma cavalcando l’onda e portarla verso la propria sponda di poeticità
http://bianconimassimo.wordpress.com/2010/09/02/we-used-to-wait-for-il-video-innovativo-in-html5-degli-arcade-fire/
@Emanuele: eheh grazie, anche tu sei più attivo su almeno due social network… di cui uno nuovo nuovo 😉
@Cicciokun: Thanks 🙂
@massimo bianconi: esatto… ed è bello vedere i pionieri in azione… sono i primi a capire come usare le nuove tecnologie nel modo più semplice, mettendo del proprio e rischiando nel caso non vengano comprese.
Eh no ma uno non lo uso. S’è aperto per via di un paio di click fatti in 20 secondi di noia. 😛
Ciao,
Emanuele