Prendete due laptop IBM con installato un software di sintesi vocale e configurateli in modo che uno sia settato per tradurre testo in voce, mentre l’altro possa attuare il riconoscimento vocale. Il tutto per ottenere uno scopo bizzarro: il testo che un computer legge “ad alta voce” è analizzato dall’altro, che legge a sua volta il risultato dell’interpretazione per attivare l’analisi per primo, avanti e indietro in una sorta di loop, in un processo che si ripete per tutto il giorno.
La domanda è: che cosa accadrà?
Taiwa Hensokuki
Il principio, è quello, discusso più volte su questo sito, della entropia delle traduzioni (altri spunti di riflessione li trovate anche qui e qui), e l’esperimento di looping speech-to-text-to-speech-to-text machine, ha il principale scopo di sfidare i computer ad interagire con sé stessi piuttosto che con il tipico utente umano. I due computer programmati per avere una conversazione trasmettendosi e scambiandosi dati, con l’andare del tempo ciclano e il testo coerente si trasformerà velocemente in qualcosa di banale e incoerente, in una rappresentazione visuale di quella che viene chiamata entropia del linguaggio!
E’ questa la funzione di “Taiwa Hensokuki“, un lavoro incluso nella mostra Extended Senses (Taiwa significa “dialogo” in giapponese, mentre Hensokuki può essere tradotto come “trasmissione”) e realizzata nel 2006 dall’artista Mohri Yuko. I due laptop, montati a muro, sono collegati ad un amplificatore attraverso due cavi RCA, mentre la conversazione in loop è trasmessa a due altoparlanti senza casse. Infine i risultati sono resi attraverso una stampante Epson, sospesa a quattro metri dal suolo con l’output cartaceo che si arrotola su stesso sul pavimento.
Apple Talk
Un esperimento analogo è stato poi tentato anche nel 2007 all’ATA Cultural con l’Apple Talk di Jürg Lehni.
Lasciando da parte l’effetto coreografico del precedente progetto, ha semplicemente usato due Mac Pro e due microfoni esterni, per ottenere analoghi risultati di distorsione del significato originale del messaggio originale.
L’entropia della informazione
Converrete con me che queste concept art tecnologiche sono si bizzarre, ma hanno anche lo scopo di mettere in luce l’entropia stessa della informazione, oltre che evidenziare, in maniera originale, la attuale scarsa affidabilità dei software di riconoscimento vocale e, in parte, di quello di sintesi vocale. Infatti, nella comunicazione, l’entropia indica la relativa assenza di informazione, o l’incertezza del messaggio: per cui, con il passare del tempo, l’entropia del sistema Taiwa Hensokuki o Apple Talk tenderebbe ad aumentare con la progressiva perdita di significato del messaggio originale.
Peccato non avere a disposizione qualche stampato di queste macchine (è vero che questo genere di esperimenti sono facilmente riproducibili anche a casa, addirittura anche con un solo PC): certo, il risultato, sarà stato sicuramente senza senso o, con maggiore fortuna, anche esilarante (come quando i sottotitoli inglesi di un film piratato sono stati realizzati traducendo male quelli cinesi, oppure quando alcuni giornalisti tedeschi, hanno tradotto dall’inglese al tedesco una conferenza stampa, e la loro traduzione è stata poi riconvertita in inglese).
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