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Ricordo la Treccani, come il nome di una delle più autorevoli enciclopedie che nella mia adolescenza erano anche sinonimo di un enorme quantità di tomi dal prezzo spropositato (complessivamente l’Enciclopedia consta di 62 volumi, per un totale di 56.000 pagine con circa 50 milioni di parole, anche se quest’anno ha lanciato una edizione speciale in soli 3 volumi) e stampata su carta speciale garantita 200 anni, che avrebbe dovuto contenere, nelle intenzioni forse troppo ambiziose dei suoi autori, tutto lo scibile dell’umanità. Non ho mai posseduto la Treccani e mai l’ho potuta consultare per le mie ricerche scolastiche, e sono quindi contento di constatare che finalmente potrò farlo ora che ha deciso di pubblicare gratuitamente sul web una porzione consistente dell’opera globale delle enciclopedie e dei dizionari Treccani. Se, infatti, in passato il sito dell’Enciclopedia Treccani era una semplice vetrina web, oggi tutti possono finalmente consultare liberamente oltre 160mila lemmi.
E’ interessante notare, però, che il nuovo sito web 2.0 della Treccani, non mette solo online parte del suo vasto patrimonio enciclopedico, ma anche una serie di strumenti utili e interattivi, come widget, toolbar e feed rss per categoria, per farne un punto di riferimento del sapere in Rete, attorno al quale creare una sorta di social network della cultura italiana. E’ infatti possibile, commentare le voci enciclopediche, segnalare contenuti per arricchire il patrimonio Treccani, inserire parole chiave (tag) utili a creare percorsi tematici e ricerche incrociate, e si potranno scaricare widget per consultare le risorse enciclopediche direttamente dal proprio sito.
Infine, è possibile anche creare un proprio profilo personale per salvare percorsi di navigazione e link utili, scambiarsi messaggi, intervenire in dibattiti, ricevere aggiornamenti e porre quesiti alla redazione.
Come nelle enciclopedie cartacee non mancano i riferimenti da una voce all’altra, anche nel portale Treccani l’ipertestualizzazione è pervasiva: ogni parola dei lemmi delle enciclopedie e del vocabolario è un rimando, ogni rimando è un approfondimento. Basta, infatti, come avviene avviene per il dizionario De Mauro, fare un doppio click su una qualsiasi parola del testo e si verrà subito rimandati alla relativa voce del Vocabolario online o della Enciclopedia online.
Pensate che, la progettazione e l’avvio del portale hanno richiesto un investimento di meno di 500mila euro per due anni di lavoro, e il coinvolgimento di sei persone dello staff che lavorano quotidianamente sul portale. Niente male per un paese abituato a fare i conti con futuristici portali alla stregua di Italia.it, costato ben 45 milioni di euro!
Il fuggevole del Dizionario De Mauro
E se una nuova enciclopedia, pronta a collaborare o a sfidare Wikipedia, è nata, ecco che per un attimo la Rete ha tremato alla notizia che la famosa versione online del Dizionario italiano De Mauro Paravia, stava per sparire per fare posto, nell’homepage del sito, al Dizionario dei sinonimi e contrari De Mauro Paravia. Infatti, come sarà noto a tutti, il De Mauro è l’unico dizionario italiano completo di tutti i lemmi, tanto da essere un riferimento web per moltissimi utenti Internet, da anni linkato da blog e siti per la sua comodità di utilizzo. Certamente, esistono da tempo molte alternative, come il Vocabolario Treccani, il dizionario Garzanti (accessibile, però, dietro registrazione), il nuovo ed internazionale Google Dictionary (tanto da permettere di cercare il significato di una parola in circa 21 lingue, realizzando anche le corrispondenze tra una lingua e l’altra), e i collaborativi Dizionario Italiano e, forse più famoso, Wikizionario, ma tutti sono ancora troppo giovani per essere completi e diffusi sul web come il De Mauro. Infatti, sulla sua scia, sono nati moltissimi plugin per le toolbar, estensioni per firefox, e barre di ricerca che interrogavano direttamente questo database, e da anni veniva linkato da moltissimi siti web.
Fortunatamente, si è scoperto che, almeno per ora, il dizionario italiano aveva solo cambiato indirizzo web. Ora si trova su old.demauroparavia.it e grazie alla collaborazione del webmaster, tutte le richieste provenienti search plugin di Firefox e che puntavano al vecchio demauroparavia.it, ora vengono automaticamente rigirate su old.demauroparavia.it.
I benefici dei siti Wiki che non potranno mai cessare di esistere
Insomma, per ora il pericolo è stato scongiurato, ma sicuramente è stato utile a molti, me compreso, ad aprire gli occhi sulla caducità delle informazioni su internet. Se è vero che se una cosa c’è su internet è probabile che una sua traccia sarà disponibile per sempre, è anche vero che se sparisce un database enorme, come il De Mauro appunto, sarà ben difficile rimpiazzarlo in poco tempo con un altro di pari livello. E’ per questo che progetti come il Wikizionario, e in generale, Wikipedia sono le migliori soluzioni per tutti, in quanto, proprio per la loro natura collaborativa e free, possono crescere costantemente nel tempo, migliorandosi e perfezionandosi, e possono essere liberamente replicate su qualsiasi sito o supporto. Infatti, è possibile scaricare l’intero contenuto e struttura di Wikipedia (un enorme dump XML del database), da https://static.wikipedia.org/downloads/ (qui la versione italiana di 1.6 GB aggiornata al Giugno 2008), mentre è possibile scaricare l’intero contenuto del Wikizionario da questa pagina: https://download.wikimedia.org/itwiktionary/. Basterà quindi installare il software con licenza GNU GPL MediaWiki su un qualsiasi sito web (ma anche localmente su un qualsiasi pc) per replicare all’infinito l’informazione contenuta nella più grande enciclopedia della Rete!
L’ultimo paragrafo: ecco una delle ragioni del perché amo wikipedia et similia. E questo amore non potrà mai cessare di esistere 🙂
L’apertura della Treccani è davvero un’ottima cosa… e poi è impietoso il paragone con Italia.it :-DD
@Davide: Ottima cosa… ma mi chiedo: chi non la ama? 🙂
@Vin: eheh lo so… ma era per rimarcare il concetto che in Italia, nonostante alcuni brutti episodi, si è comunque in grado di fare ottime cose! Era un modo per ridare speranza a tutti coloro che erano rimasti inorriditi dal multicostoso portalone italiano 🙂
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[…] Britannica, propone di liberare il vecchio De Mauro e di consegnarlo alla collettività perché lo coltivi nel corso degli anni a […]
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