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Flickr, con questa immagine, il 3 Novembre 2008 ha raggiunto i 3 miliardi di foto inserite nel suo enorme database fotografico, con oltre 7 milioni di utenti. Pensate che, solo un anno fa (proprio a Novembre 2007), aveva appena superato i 2 miliardi di foto, con un eccezionale crescita esponenziale e un tasso di crescita del 50% all’anno. Per fare un metro di paragone, si potrebbe dire che, visionando una fotografia al secondo, ci vorrebbe almeno un centinaio di anni di un individuo, senza bere, mangiare o dormire, per vedere tutto l’archivio disponibile sul popolare sito di foto-sharing (che nel frattempo, se ancora esistente, sarebbe cresciuto a dismisura).
In tutto ciò, comunque, il servizio nato in Canada nel 2004 (e poi acquisito da Yahoo!) si è visto strappare lo scettro di re del photo-sharing dai ben più popolari social network alla MySpace e Facebook. Quest’ultimo, in particolare, solo un mese fa aveva annunciato di aver raggiunto ben 10 miliardi di immagini condivise, con una media di 30 milioni di nuove foto pubblicate ogni giorno. Flickr, però, rimane, comunque, il social-network verticale preferito dagli appassionati della fotografia di qualità, in cui i fotografi professionisti trovano la loro vetrina preferita, mentre Facebook è sempre più “generalista”.
Essere o apparire
Resta comunque il fatto che queste cifre sono a dir poco impressionanti e danno l’esatta misura di quanto internet riesca a permeare la nostra società, che ha sempre più voglia di mostrarsi e di condividere scatti e filmati con parenti, amici e sconosciuti, a volte trascurando anche il naturale desiderio di riservatezza.
Qualcuno, però, fa una giusta osservazione e ci ricorda che in questi ultimi anni, con il web 2.0, con i blog, con Flickr e Facebook, sembra che la partecipazione a qualsiasi tipo di evento sia non solo la dimostrazione di esistere ma proprio il fine ultimo dell’esistenza, tanto da far passare in secondo piano l’essere mettendo in risalto solamente l’apparire. Non basta più infatti, esserci, l’essenziale è che anche gli altri lo sappiano e ancora meglio se a saperlo è tutto il pianeta!
L’iPhone re dei telefonini per la fotografia
A tastare però il polso della popolazione di Flickr ci sono le statistiche che rivelano come, la maggioranza delle foto e dei filmati presenti su Flickr, provengono dai videofonini: primo fra tutti, segnando un altro record invidiabile, l’iPhone di Apple, quindi seguito da Nokia e Sony Ericsson.
Il fatto che l’iPhone sia prima ha stupito molti perché, in un sito dedicato anche alla fotografia professionale, sembra che agli internauti che inviano foto web non interessi avere l’ottica Zeiss e la superiore risoluzione degli apparecchi finlandesi, ma solo la facilità di pubblicazione sul web.
Ma, forse, potrebbe anche essere la conferma che semplicemente l’iPhone è diventato un telefonino alla moda, e in una popolazione che tra apparire ed essere, fa prevalere l’apparire senza più guardare all’essenza delle cose, è obbligatorio far ricadere la scelta sul prodotto più trendy in assoluto (senza per questo voler denigrare l’iPhone che, a mio dire, è il miglior prodotto tecnologico degli ultimi anni)!
davvero un ottimo articolo per sottolineare questo sconcertante dato di fatto.. in questa società così moderna, spietata e cinica.. si predilige sempre più l’apparire.. all’essere.. ed ora.. ne stiamo per pagare le conseguenze, con questa crisi economica.. la foto numero 3kkk di flickr è proprio a tema..
Sono in accordo con quest’articolo, nonostante abbia un account flickr, facebook ed un iphone, ma vorrei fare alcune osservazioni.
Quello che mi domando è: il web2 è stato lo specchio della società o in qualche modo ha contribuito a far diventare la società così com’è?
Questa domanda sembra un po’ “è nato prima l’uovo o la gallina?” ma ha un suo perché.
Il social network a volte mi sembra che assuma i tratti di un altro ben noto fenomeno mediatico: il reality!
Il reality ed il social network però presentano sfumature diverse, sensibilmente diverse.
Lo scopo del partecipante ad un reality è indubbiamente quello di apparire ma mi verrebbe da dire che lo scopo del social network è piuttosto quello di affermarsi non di apparire.
Apparire ed affermarsi, inteso come affermare la propria persona, hanno due significati diversi soprattutto se li inseriamo nel nostro contesto sociale.
Anche se non sono uno psicologo ho visto e letto diversi documenti riguardanti la tendenza dei giovani, soprattutto, di non riuscire ad affermare la propria persona, di non riuscire ad definire la propria identità. Esiste in generale un senso di sradicamento e di mancanza di prospettive per il futuro da parte dei ragazzi (grandi fruitori di servizi tipo facebook). Questo senso di vuoto è anche attestato dall’uso di certi tipi di droghe che tendono alla negazione di se stessi.
In quest’ottica allora qual’è il ruolo e lo scopo di servizi tipo facebook? A volte ho l’impressione che questi strumenti vengano utilizzati per tentare di colmare questo gap che esiste fra la voglia di voler essere qualcuno e la propria condizione psitico-emotiva di non esserlo.
A questo punto allora è bene chiedersi: l’uso massiccio di facebook flickr e tutto il resto è un male assoluto? O può invece rappresentare una possibilità?
Avere uno spazio su facebook, inviarci real-time le foto (ed ecco perché si sceglie iphone proprio per la sua semplicità) potrebbe voler significare: io esisto e sto vivendo più che guardatemi quanto sono figo.
Facebook lo vedo come una sorta di reality volto ad affermare la propria esistenza più che il proprio essere figo!
Secondo me hai perfettamente ragione che questa è la società dell’apparire, ma se posso fare un’osservazione a volte ho l’impressione che questa società sia più la figlia della società dell’apparire. Il processo di svuotamento delle personalità a causa di un’enfatizzazione eccessiva di quello che si riesce a trasmettere tramite la propria immagine o le cose che si fanno è già avvenuto ed ora ne abbiamo i frutti: gente svuotata, incapace di piacersi che cerca continuamente conferme della propria esistenza.
È come se facebook servisse per dire: eccomi io ci sono e c’ho le prove!
Non mi sento mai di criticare troppo questo tipo di uso del social network perché spesso ho tenerezza per queste persone e credo anche che, con la giusta coscienza, il social network potrebbe essere uno dei tanti mezzi per risolvere un po’ di cose.
Per rispondere alla prima domanda posta allora dico: il social network è lo specchio di questa società ma anche e soprattutto, un tentativo di espressione di una autocoscienza sopita.
Poi dico anche che ho flickr perché mi piacciono le foto, ho facebook perché mi piacciono gli amici e ho l’iphone perché fa molto figo ma sinceramente non mi sento etichettato da questi tre aggettivi e voglio credere di poter dare fiducia anche al tronista di turno che mi trovo davanti perché altrimenti non potrei sperare in qualcosa positivo per me.
@Bradipo: la tua domanda è veramente interessante:
Come lo sono anche le tue riflessioni finali che mi trovano perfettamente daccordo.
Credo infatti che, quando si è finalmente avuto la possibilità di esprimere pienamente la propria identità e il proprio essere, l’uomo ha tratto subito giovamento da questo mezzo di comunicazione, riversando tutto se stesso, le sue aspettative, le sue paure e il suo essere in generale. E’ per questo che, quando si tenta di definire il web, come bene o male, non si fa altro che ridurre il concetto a due caratteristiche che non sono nettamente separabili ma sono, bensì, un tutt’uno proprio come lo sono anche nella nostra identità reale.
ma ma veramente a tutt’oggi ci sono circa 6,9 milioni di foto con l’iphone contro i 63 milioni di foto della 350D di Canon o i 33 milioni di foto con la D80 di Nikon; giusto per citare due delle più diffuse reflex in circolazione… insomma.