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Recentemente ho comprato un hard disk esterno 2.5” USB 2.0′ da 320 GB della Verbatim. La scelta è ricaduta su questo marca (che molti forse snobberano in favore de più blasonati Lacie o WD) per due semplici ragioni. Il prezzo di 79€ era molto allentante e, inoltre, avendo avuto modo di provare lo stesso modello, ero rimasto piacevolmente colpito dalla sua estrema leggerezza, silenziosità, reattività e, per finire, dal fatto che funzionava senza alcun problema su una delle porte USB 2.0 del mio Macbook Pro che, notoriamente, è sottoalimentata.
Infatti, come ho avuto modo di scrivere tempo fa in questo mio articolo, quando collego direttamente alla porta USB posta sulla sinistra del mio portatile (porta A), hard disk con capacità superiori ai 160GB, questi non funzionano, mentre partono normalmente se li collego alla porta USB 2.0 posta sulla destra (porta B). Il problema era che per tutti i più recenti Macbook Pro, Apple ha creato una porta USB 2 “diretta” ed una USB 2 “condivisa”. Il risultato è che, finché i dispositivi USB collegati non hanno bisogno di una tensione troppo elevata, le porte sono perfettamente uguali e funzionanti. Ma nel momento in cui avrete bisogno di una tensione un po’ più superiore alla norma (e probabilmente gli hard disk portatili da 250 Gb e 320 GB rientrano in questa categoria), allora potrete usare una sola porta USB!
Ora, una volta constatato il problema e siccome sulla porta USB 2.0 posta sulla destra del laptop di solito vi collego il mouse (per una semplice ragione di comodità in quanto non sono mancino e far girare il cavo intorno al mio portatile non mi sembra esteticamente apprezzabile oltre che scomodo), potete capire che trovare un hard disk di quelle capacità che funzionasse anche sulla porta USB 2.0 sottoalimentata del mio Macbook Pro, è stata una vera novità.
I primi problemi
Quando però ho scartato la confezione del mio hard disk portatile e l’ho collegato al mio laptop, ho scoperto che anche questo, come tutti gli altri, funzionava correttamente solo sulla porta destra mentre su quella sinistra non riusciva a partire.
Non dandomi per vinto, ho provato a circoscrivere il problema, provando a cambiare il cavo USB in dotazione nella confezione con altri che avevo a disposizione. Alla fine, dopo alcuni tentativi, ho scoperto un fatto curioso: l’hard disk funziona perfettamente sulla porta sottoalimentata se si sostituisce il cavo USB dato in dotazione (da 3,5mm circa), con uno con diametro più grande (di circa 5mm)! Addirittura, l’hard disk a cui avevo preso in prestito il cavo “cicciottone” (un 160 GB della WD) non funzionava se gli collegavo un qualsiasi cavo USB più fino!
Pensando ad un difetto del drive (dato che il primo hard disk Verbatim che provai non aveva di questi problemi), ho provveduto anche a farmelo cambiare ma i risultati sono stati sempre gli stessi. A questo punto, mi viene da pensare che, il primo hard disk Verbatim che provai, nonostante avesse un cavo fino, probabilmente faceva parte di una partita riuscita sin troppo bene, rispetto al prodotto che veniva proposto con quel prezzo.
La teoria della sezione dei cavi USB
Su internet non ho trovato alcuna informazioni su una eventuale correlazione tra le tensioni in ingresso e i diametri dei cavi USB. Probabilmente sarà una combinazione tra le dimensioni del cavo e dal tipo di hard disk montato (che può richiedere più o meno alimentazione). Quel che è certo è che forse devo anche rivedere una delle ipotesi che feci tempo fa in un altro mio articolo: probabilmente, il fattore che determina il non funzionamento di un hard disk su una porta sottoalimentata, non è la dimensione in GByte del drive che richiedeva una tensione maggiore per il funzionamento (supposi che superando i 160GB non funzionassero più) bensì, semplicemente, il diametro o sezione del cavo USB (infatti lo stesso 160 GB che sembrava funzionare senza problema, avevo un cavo USB grosso, che sostituito con uno più fino, non funzionava più).
Sembra, quindi, che taluni hard disk, per funzionare su porte USB con una tensione minore di quelle standard, debbano avere un cavo USB più largo rispetto alla media: in particolare, dalle mie misurazioni (purtroppo effettuate non con un calibro ma un semplice righello, per cui possono essere affette di un margine di errore), devono avere un cavo USB da 5mm invece che da 3.5mm.
La spiegazione applicando la Legge di Ohm
Per spiegare questo fenomeno, forse, ci può essere di aiuto la seconda legge di Ohm (R = r l/S) che, in poche parole, ci insegna che, a parità di ogni altra condizione, la resistenza R di un conduttore (ovvero la tendenza di un conduttore a ostacolare il passaggio della corrente elettrica) è direttamente proporzionale alla sua lunghezza e inversamente proporzionale alla sua sezione. Per cui, all’aumentare del diametro del cavo USB, la resistenza del conduttore diminuisce.
Questo presupposto ci porta inevitabilmente ad applicare la prima legge di Ohm che afferma che la differenza di potenziale (tensione) applicata ai capi di un conduttore è direttamente proporzionale all’intensità di corrente che in esso circola e alla resistenza.
In forma matematica:
ΔV = i R
in cui ΔV indica la differenza di potenziale, i l’intensità di corrente ed R la resistenza. Tale legge permette di determinare, ad esempio, che è necessaria una differenza di potenziale di 10 V (volt) per far circolare una corrente di 2 A (ampere) in un conduttore che ha la resistenza di 5 Ω. Se, invece, il conduttore ha una sezione più larga, la resistenza scende, e, di conseguenza, anche la differenza di potenziale necessaria per alimentare un eventuale drive esterno, scenderà.
Al momento in cui scrivo non ho sottomano un tester per verificare questa tesi, ma credo che si possa avvicinare molto alla realtà.
Voi che ne pensate? Le mie ipotesi possono essere corrette? Vi è mai capitato di notare un simile comportamento anomalo negli hard disk esterni?
aha: “finché i dispositivi USB collegati non hanno bisogno di una tensione troppo elevata, le porte sono perfettamente uguali e funzionanti” forse volevi scrivere “corrente”? La tensione come saprai è fissa a 5 Volt.
Ottimo articolo 😉
Non penso proprio dipenda dalla sezione del cavo, forse piuttosto dalla schermatura interna che nel caso del cavo più piccolo sia globale, mentre per il cavo da 5 mm sia fatta per ogni singolo conduttore. Se consideriamo che la max corrente sia di 1,5 A. (dati di targa di un alimentatore di HD esterno ad alimentazione separata), la lunghezza del cavo di 1 metro con la sezione dei conduttori di alimentazione di 1 mmm avremo una resistenza di cavo pari a 0,034 ohm con una caduta max di tensione di 0,05 volt mentre con un cavo dalla sez. di 2 mm la resistenza sarebbe di 0,017 ohm con una caduta di 0,017 volt. Questi centesimi di volt sono quindi ininfluenti sul funzionamento, considerando che per comodità ho considerata doppia la sezione del cavo maggiore e che la corrente per un dispositivo autoalimentato non raggiunge di certo il vlore di 1,5 A.
@bg: Molto interessante la tua idea… in effetti probabilmente la dimensioni della sezione di un cavo USB potrebbe dipendere dalla schermatura … a conti fatti il risultato è, però, analogo… maggiore è la schermatura, maggiore è la sezione del cavo usb … e quindi forse potrebbe far funzionare meglio gli hdd su porte sottoalimentate.
@bg: La massima corrente ottenibile da una porta USB in situazioni ottimali è di 500mA. Tale corrente deve essere “contrattata” dal protocollo, il computer può anche negargliela se sono attaccate altre periferiche al solito hub. Certo è che se la caduta di tensione è a livelli critici, 500mA sono difficili da raggiungere fisicamente.
Questo è un cavo USB da 4mm: http://img300.imageshack.us/img300/1356/img0038vj9.jpg
@DnaX: grazie per il tuo contributo e per l’immagine di una sezione di cavo USB da 4mm… non ero riuscito a trovarla su internet (ma hai tagliato apposta un cavo usb o ce l’avevi già?)
Credo sia qualcosa di relativo alla Potenza e all’impedenza della linea.
L’USB 2.0 ha un handshake iniziale abbastanza complesso, basato su una serie di impulsi di ampiezza “attesa”.
Probabilmente il segnale viaggia “+ pulito” e soprattutto “senza riflessioni alla terminazione”. Il cavo fornito in dotazione, forse, ha una impedenza inferiore o superiore a quella che il controller USB lascia attiva (Rpull-up) per la prima parte di handshake (passa da 1.1 a 2.0 e solo nella seconda parte la resistenza viene disconnessa). Nell’handshake viene determinata la modalità di funzionamento che rimarrà tale fino alla rimozione e riconnessione del device.
Ciao!
@Luca: ipotesi davvero interessante la tua! In effetti potrebbe spiegare i problemi che ho avuto: quindi il problema potrebbe risiedere nel fatto che non riesce a fare un corretto handshake in quanto il segnale non riesce a viaggiare pulito nel cavo in dotazione.
Grazie mille per aver condiviso le tue idee… ho imparato un’altra cosa nuova!
Di nulla…
Corsi del Politecnico: “Elettronica per l’informatica” (per quanto riguarda l’USB) + “Sistemi a Radiofrequenza e Ottici per l’informatica (teoria delle linee).
Non so dirti se analiticamente il tutto è riconducibile alla mia breve ricostruzione… Però sembra calzare.
@Luca: ecco come fai ad essere così preparato! Quando ho qualche altro dubbio tecnico… saprò a chi chiedere… senza nulla togliere agli altri commentatori di questo articolo.. che ringrazio sempre per avermi aiutato a dipanare questo piccolo mistero elettronico! 🙂
Comunque, con il “cavo più grosso”, l’hard disk funziona da diversi giorni senza alcun problema!
ciao! ho un piccolo dubbio riguardo all’alimentazione di un disco esterno usb collegato al mio macbook pro. ho trovato questo articolo con un po’ di commenti recenti e spero che qualcuno certamente più preparato di me possa rispondermi..
Avevo un HD interno da 60 GB che giaceva inutilizzato dopo una sostituzione, e così ho deciso di comprare un box per farlo diventare un HD esterno USB. Nella confezione del box c’era un cavo a Y, ma il mio MBP ha solo due porte e sono agli antipodi l’una rispetto all’altra, per cui è impossibile sfruttare l’amperaggio di entrambe. ho notato, comunque, che il disco viene riconosciuto ed è funzionante sia che lo attacchi alla porta A che alla porta B.
Il mio dubbio riguarda un possibile stress per la porta usb, dal momento che il disco necessiterebbe di un’alimentazione pari al doppio di quella fornita da una sola uscita usb (1A contro 500 mA, da qui – suppongo – il cavo ad Y).
Chiedo, da profano: è possibile che un disco collegato a un unica porta usb (sia essa 2.0 o 1.1) bruci la porta rendendola inutilizzabile o è uno scenario apocalittico lontano dalla realtà?
grazie a tutti 🙂
@filippo: Mh… “Bruciare” è una parola spesso utilizzata ma ha poco senso in questo caso.
Piuttosto, che mangi tutta la batteria, rendendo l’autonomia del tuo notebook molto ridotta, questo sì.
Forse, l’unica cosa che potrebbe accadere è che la componentistica che va a costituire la porta USB non sia stata testata, specialmente per lunghi periodi di tempo, a stress dovuti alla potenza che deve essere dissipata (nel caso da te esposto al picco massimo) e per questo rischi di rovinare in qualche modo i componenti ad essa prossimi.
@filippo: Quello che so è che la corrente viene erogata dal controller usb (hub) a sua volta alimentato dall’alimentatore centrale. Ma nella linea del positivo, tra la posta e l’hub c’è un piccolo fusibile (smd) ma non saprei dirti se è tarato per rompersi appena superata la corrente di riferimento oppure è proprio per prevenire un cortocircuito.
Cmq se l’hai tenuto acceso per un po’ di tempo e non è successo nulla non ci dovrebbero essere problemi.
@Luca, @DnaX: grazie per le risposte 🙂
Beh, per ora non mi pare sia successo niente. Non credo lo sottoporrò a grandi moli di lavoro, dopotutto mi serve principalmente come piccolo ripostiglio. L’ho provato in lettura sul MBP, aprendo un mp4 da VLC, e (a giudizio fallace di profano) sembra funzionare correttamente.
grazie ancora!
@filippo, @Luca: grazie per il “supporto tecnico”… salderò a fine mese 😉
Colgo questa occasione per riferire anche di un recente problema che ho avuto sempre con i cavi USB. Allora, io ho, come forse saprete, un HTC TYTN II. Di solito quando sono al lavoro, lo collego via cavo USB al mio PC Windows, sia per ricaricarlo che per aggiornare i dati delle effemeridi dell’A-GPS che i dati del meteo del widget del desktop, questo per evitare di doverlo fare per strada, pagando la connessione dati (o a casa sfruttando la mia rete wifi).
Ho notato, però, un differente comportamento a seconda del cavo USB che usavo (apparentemente uguali come sezione e lunghezza). Mentre col primo funzionava tutto senza problema, con il secondo cavo usb riuscivo solamente a ricaricare la batteria mentre il sincronismo con Active Sync non andava mai a buon fine. Prima di capire che la causa era da imputarsi al cavo, ci ho messo un po’ (pensando fosse stato un problema del sw di casa Microsoft). Alla fine, ho messo da parte quel cavo (etichettandolo come non buono… altrimenti nella marea di cavi USB che ho l’avrei sicuramente riutilizzato)…
Voi come spiegate questo comportamento? Vi è mai capitato qualcosa di simile?
Ciao,
Antonio
Pingback: LaCieRugged - funziona su powerbook/macbook? | hilpers 18 Gennaio 2009
[…] dei laptop in oggetto riescono ad alimentarli? Solo quella di destra, se il cavo non adeguato: http://www.levysoft.it/archivio/2008…-legge-di-ohm/ o meglio ancora: http://snipurl.com/4kkc0 […]
Senti, io ti devo ringraziare davvero tantissimo…
Questo articolo è stato importantissimo per me!
da qualche settimana ho acquistato l’HD della verbatim e stavo impazzendo per il fatto che il mio pc non riusciva a leggerlo…cambiando il cavetto con uno più spesso, come hai suggerito tu, ho risolto il problema!!!
Grazie grazie grazie.
ho lo stesso problema di mario… solo che non riesco a risolverlo!!!
HD Verbatim da 250, con il cavo originale fa a forza di tentativi solo nella porta sovralimentata… ho comprato un cavo più spesso, schermato, ma i risultati non cambiano…
la lunghezza del cavo (1,8m) incide parecchio?
@Mario: sapresti dirmi dove posso trovare un cavo da 5mm hi speed? sto davvero impazzendo…ma non lo trovo…
hai perfettamente ragione sulla questione dello spessore in mm del cavo usb…oggi mi hai risolto un dilemma…
ho perso un cavo x l’hardd disk wd autoalimentato da 80gb… ne ho provati altri e 2 ma il mio computer non lo riconosce..ho un macbook… hai dei consigli da darmi? dove posso comprarlo
@PIERLUIGI: Hai provato a cambiare porta sul Macbook Pro? In un altro mio articolo avevo messo in luce che in certi modelli alcune porte USB sono, per architettura interna, sottoalimentate. Hai provato a connetterlo ad un PC fisso? Magari li funziona meglio…
Inoltre, hai appurato che il problema non dipenda dall’hard disk, magari del connettore? Ho avuto un hard disk che aveva questo genere di problema…
Cmq l’unico modo, non conoscendo le specifiche interne degli hard disk, è fare dei tentativi: prova diversi cavi USB di dimensioni diverse… poi guardare in qualsiasi negozio di informatica … magari se è di fiducia potresti fare delle prove prima di acquistarne uno…
io ho lo stesso problema con un hd da 2,5 il silver packard bell.
in poche parole sia con il pc di windows7 che con xp non riesce a partire, o meglio, lo vede sempre ma non riesce a trasferire i file poi si ferma e mi impalla il pc. Ho cambiato il cavetto con uno più grosso, quello da 5 mm, ma niente è come prima. A questo punto provero’ con un cavetto ad y sperando che vada. Da alcune recensioni su altri siti molti hanno affermato che il problema è proprio nell’alimentazione, cioè la sola porta usb non è sufficiente a fare tutto, forse anche perchè si tratta di un 320 gb, più è alto il valore dei giga, più è indispensabile l’energia per tutto. (dati e alimentazione). Vi farò sapere. Grazie a tutti. Simone
PS: Comunque delle porte usb penso sia giusto, e cioè molte volte una e la primaria e le altre sono solo per dati. Ora farò controllare anche il mio pc fisso, per il portatile non mi interessa.
Ciao, ottimo articolo, e da tempo che cerco una soluzione per le usb frontali del pc, collegando hard disk esterni da 2,5 con box con usb 2.0. Fino ad ora mi è capitato che, la sezione del cavo incide sul riconoscimento frontale dell’hard disk, ma non è tutto: bisogna vedere anche quando assembliamo insieme alimentatore (wattaggio totale e amperaggio sulla linea dei 5 volt, basti leggere sull’alimentatore) e scheda madre; ma non basta purtroppo: bisogna trarre qualche deduzione a prova effettuata, tenendo in considerazione anche se l’alimentatore è attivo o passivo.
1° Esempio: a me è capitato che con un alimentatore attivo, su una scheda madre, di watt 520, amperaggio sulla 5V di 20A, me lo riconosceva solo un cavo usb grosso, ma non con quello fino (usb frontale del pc). windows 7,collegato frontalmente al pc desktop. Chiamo computer A
2° Esempio: stesso hard disk, alimentatore passivo, 30A sulla 5V, cavo ciccione, collegato frontalmente al pc desktop, viene riconosciuto, ma non con quello fino (usb frontale del pc). Sia su windows 7 che su xp. Chiamo computer B e C.
3° Esempio: stesso hard disk, alimentatore passivo, 22A sulla 5V, cavo ciccione, collegato a una qualsiasi delle 2 porte usb frontali del pc desktop, NON viene riconosciuto. Windows Vista. Lo chiamo computer D.
Conclusione: non vi è una logica facile da trarre, questo per mia esperienza.
In conclusione, partiamo con un cavo ciccione, qualora non dovesse riconoscerlo, colleghiamo un hard disk con cavi usb a Y, che hanno un ponte usb, che collegano una parte del cavo all’hard disk, e le due usb al pc.
Per il resto, fatemi sapere cosa posso aver omesso qualcosa in questo post, o aver sbaglaito; tutto questo è frutto di esperienza.
Ciao a tutti.
Ciao Ragazzi e complimenti per la vostra preparazione.
Io sono un peones del computer, lo uso per lavoro e per diletto, ma non ne so più di tanto. Infatti stavo cercando di risolvere un problema analogo a quello dell’articolo navigando un po’ qua e là alla cieca. Ora che ho trovato voi credo di essere approdato in un porto sicuro. In sintesi: ho un HD Verbatim 250GB 2,5″ che funziona sul PC desktop dell’uffico ma non mi funziona a casa. Il LED blu, che solitamente in ufficio mi rimane sempres fisso, a casa lampeggia ed il disco non viene riconosciuto. Questo vale anche se attaco l’HD alla USB del tv per vedere un film. Ora, dopo aver letto l’articolo e diversi commenti, la mia indecisione è: mi conviene prendere un cavetto più grosso o provare con un cavetto a doppia spina USB? E in quest’ultimo caso, raddopiando l’alimentazione corro il rischio di “bruciare” il disco per troppa corrente? Voi cosa mi consigliereste? Meglio più grosso o con doppia spina?
Un sentito ringraziamento a tutti e tanti augui di Buon Natale.