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Dopo aver letto l’interessante How-To di Emanuele su come togliere la cera da un maglione, mi è venuto in mente che anche io avevo qualcosa da dire per la categoria “Come fare a…“. A chi non è mai capitato di far cadere il proprio termometro a bulbo con la colonnina di mercurio? A me è accaduto qualche mese fa e devo dire che mi ha colto del tutto impreparato poiché non pensavo fosse così complesso.
La tossicità del mercurio
Quel che sapevo con certezza è che, in generale, il mercurio è tossico. Infatti, il mercurio elementare (quello presente nei termometri) è un metallo liquido che, anche a temperatura ambiente, è in grado di evaporare. In natura invece si trova generalmente sotto forma di sali.
Il mercurio elementare è nocivo principalmente perché, evaporando, può penetrare nell’organismo attraverso i polmoni come vapore, ma può essere assorbito anche se viene a contatto con la pelle. In caso di rottura di un termometro il rischio più rilevante deriva quindi dall’inalazione dei vapori di mercurio. Fortunatamente alle normali temperature ambientali l’evaporazione è lenta, ma anche basse concentrazioni sono considerate dannose per la salute, soprattutto se i vapori persistono in un ambiente chiuso come può essere, di solito, una stanza di un appartamento.
Alla ricerca di una soluzione per la raccolta di mercurio
Quindi appurata la tossicità del mercurio ho evitato di toccarlo con le mani indossando dei guanti di lattice. Peccato, però, che, del tutto inconsapevolmente sulle conseguenze, ho iniziato a raccoglierlo con scopetta e paletta. Il risultato? Le palline grigie di mercurio hanno iniziato a scivolare per tutto il pavimento e si sono moltiplicate in decine di altre minute sferette grigie! Questo è proprio quello da non fare perché, oltre a rendere più difficoltosa la raccolta, velocizza l’evaporazione del mercurio perché maggiore la superficie totale di evaporazione.
Fortuna che dopo questo vano tentativo di raccogliere le sferette di mercurio, ho pensato bene di chiedere aiuto ad internet. Ecco quindi, nella speranza che non cadiate nel mio stesso errore, come ho risolto il mio problema: forse non è la soluzione migliore o quella più veloce, ma sicuramente è stata efficiente.
Il mio metodo per raccogliere il mercurio
Dopo aver indossato un paio di guanti di lattice, aver tolto anelli e bracciali d’oro (poiché il mercurio li corrode) ed aver aerato il locale, ho preso una torcia elettrica ed ho illuminato con fascio radente il pavimento in modo che le sferette di mercurio proiettassero delle lunghe ombre. Una volta individuate a gruppi, prima ho provato a raccoglierle con un foglio di carta, ma dato che scappavano da tutte le parti, ho preso del nastro adesivo (ho preferito quello da pacchi perché ha una superficie più larga) ed ho iniziato, con certosina pazienza, a raccogliere i gruppetti di sferette di mercurio. Dopo circa 20 minuti sono riuscito a terminare la raccolta!
Questo è stato quello che ho fatto io. Ora vi elencherò, più genericamente, i passi preliminari, quelli da seguire e quelli da NON fare assolutamente, nella speranza che possa servire a quanti abbiano avuto il mio stesso problema.
Fase preparatoria
- Allontanare dalla zona interessante bambini e donne incinta
- Togliersi tutti gioielli che si indossano, come bracciali o anelli, perché il mercurio forma con l’oro un amalgama, rovinandoli definitivamente.
- Indossare guanti di lattice o da cucina (anche se sono più scomodi)
- Ventilare al meglio la stanza (evitando però ricircolazione interna d’aria) per spingere all’esterno dell’edificio i vapori, e spegnere l’eventuale riscaldamento per minimizzare la temperatura ambiente e ridurre l’evaporazione.
Cosa fare
- Usare una lampada a torcia illuminando con fascio radente al pavimento per individuare le gocce che, proprio come delle sferette metalliche, proietteranno una lunga ombra sul pavimento, individuando così più facilmente eventuali residui di metallo ancora presenti nell’ambiente
- Potete far scivolare le sferette di mercurio su un foglio di carta o aspirarle con una siringa senza ago o con un contagocce oppure potete trattenere la maggior parte del mercurio visibile con del nastro adesivo
- Il mercurio recuperato va riposto in un contenitore non metallico, provvisto di tappo, versando sopra un po’ di acqua fredda e chiudendo il tappo.
- Conviene usare un cartoncino o un foglio di plastica per far unire tra loro le goccioline più piccole.
Cosa NON fare
- evitare di frammentare ulteriormente le particelle fuoriuscite. Per cui NON usare scope o pennelli per raccogliere il mercurio: l’effetto è generalmente quello di spezzare il liquido in goccioline più minute aumentando l’evaporazione e la difficoltà di raccolta
- non utilizzare l’aspirapolvere o la scopa per raccogliere il mercurio per non contaminare la polvere e l’aria.
- non buttare il mercurio nel lavandino in quanto questo si accumula nel sifone ed evapora all’apertura dell’acqua calda.
- NON usare un aspirapolvere per raccogliere il mercurio: così si avvelena il dispositivo e si massimizza la dispersione dei vapori nell’ambiente.
- NON usare detergenti domestici, in particolare quelli contenenti ammoniaca o cloro, che reagiscono chimicamente con il mercurio sviluppando vapori tossici.
La fine dei termometri a mercurio e i pesci al mercurio
Dopo aver letto tutte queste cose sulla pericolosità dei termometri a mercurio, vi fa sicuramente piacere sapere che nel quadro della Campagna promossa dalla Commissione Europea contro l’inquinamento da mercurio, presentata il 28/1/2005, è previsto che, progressivamente, ed entro quattro anni, i classici termometri a mercurio scompaiono del tutto.
Ricordatevi, però, che i vecchi termometri a mercurio non vanno buttati nella spazzatura, ma, per evitare danni all’ambiente, bisogna portarli in farmacia e depositarli negli appositi recipienti per la raccolta di farmaci scaduti e materiale sanitario.
Infatti se non faceste così e, magari lo buttate nel lavandino, se non si blocca nei tubi di scarico, il mercurio prima o poi andrà a finire in mare, e probabilmente sarebbe finito in un pesce attraverso la catena alimentare. Il problema è che il mercurio viene trasferito lunga la catena alimentare non nella sua forma elementare ma come composto organico o inorganico che è ancora più tossico. Se ingerito, il composto di mercurio non può essere smaltito e si deposita nei tessuti. Pertanto la quantità totale di mercurio che si accumula nei predatori più grandi, che si trovano alla fine della catena alimentare, aumenta col tempo.
Detto in poche parole: è probabile che il mercurio del vostro termometro ve lo sareste poi ritrovato in forma invisibile in un pesce sul vostro piatto! Se ingerito, però,
il mercurio può portare ad alterazioni nello sviluppo cerebrale dei bambini e neurologiche e cardiovascolari negli adulti.